Un bel dì, vedremo: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|altri significati|Un bel dì vedremo (disambigua)|Un bel dì vedremo}}
[[File:Leopoldo Metlicovitz, 1904 - Madama Butterfly.jpg|thumb|Locandina di Madama Butterfly del 1904]]
{{F|musica classica|marzo 2015}}
'''''Un bel dì, vedremo''''' è un'[[aria (musica)|aria]] di ''[[Madama Butterfly]]'' di [[Giacomo Puccini]]. È intonata dalla protagonista, interpretata da un ([[soprano]]), durante il secondo atto dell'opera. È il numero più famoso dell'opera ed è entrato nel repertorio di tutti i maggiori soprani.<ref name=Budden>Julian Budden, ''Puccini'', traduzione di Gabriella Biagi Ravenni, Roma, Carocci, 2005</ref>
 
== Il brano ==
Per il suo clima ispirato e particolare è la pagina che più si stacca da tutta la partitura; Puccini ha creato liricamente qui la verità di un personaggio che si distingue totalmente dalla "pittura" giapponese con cui è stata realizzata l'opera.<ref name=Sartori>Claudio Sartori, ''Puccini'', Milano, Edizioni Accademia, 1978, pp. 263-264</ref>
 
Cio-Cio-San (Butterfly), rivolgendosi alla cameriera Suzuki, immagina il giorno felice in cui Pinkerton, il suo sposo americano, farà ritorno a casa.
 
''Un bel dì vedremo'' è un'aria-racconto anomala, in quanto gli eventi narrati non appartengono al passato, bensì sono la proiezione del desiderio del personaggio narrante. Drammaturgicamente costituisce il punto culminante di un'estesa scena a due tra la protagonista dell'opera e Suzuki, durante la quale Cio-Cio-San si sforza di illudere la cameriera e se stessa che il marito, partito per gli Stati Uniti tre anni prima, tornerà da lei. Le parole che la precedono immediatamente - «Ah, la fede ti manca! Senti» - fanno dell'aria, per l'appunto, una dichiarazione di [[fede]].
 
I versi di [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]] non presentano la regolarità tradizionalmente legata alla forma chiusa dell'aria. Sono versi [[endecasillabi]], [[settenari]] e [[quinari]] liberamente alternati e in parte legati dalla [[rima]].
 
La condotta musicale è altrettanto irregolare. L'aria si articola infatti in brevi sezioni. La prima, otto battute in sol bemolle maggiore, è ripresa nella parte conclusiva, alle parole «[per non mo]rire al primo incontro», e di nuovo a tutta forza dall'orchestra come perorazione finale mentre - come prescrive la didascalia - «Butterfly e Suzuki si abbracciano commosse». Le prime otto battute sono state analizzate da Antonino Titone e portate ad esempio del metodo pucciniano di costruire le proprie [[melodia|melodie]] partendo da brevi cellule ritmico-intervallari.
 
{{Quote|Una melodia seducentissima e notissima [...], quale ad esempio può essere la frase di apertura dell'aria "Un bel dì vedremo", verrà subito dal nostro sguardo esercitato scomposta nei suoi tre elementi costritutivi [due crome discendenti, una semiminima col punto, due semicrome ascendenti], i quali, si vedrà, si ripercuotono per tutta la frase, senza che altro di estraneo vi faccia apparizione; la riempiono scandendovi alternanze calibratissime, che danno luogo, pur nel breve spazio di quella piccola melodia introduttiva, a un impianto architettonico complesso e nello stesso tempo lineare.|Antonio Titone<ref>Antonino Titone, ''Vissi d'arte. Puccini e il disfacimento del melodramma'', Feltrinelli, Milano, 1972, pp. 11-13.</ref>}}
 
Mentre la melodia iniziale si ascolta qui per la prima volta, la sezione centrale dell'aria ospita due dei molti [[leitmotiv]] di cui l'opera è intessuta. Il primo, che corrisponde alle parole «s'avvia per la collina», era stato udito per la prima volta nel duetto d'amore dell'atto I («ed in tavola infissa») e di qui in avanti sarà associato alla collina di [[Nagasaki]]. Il secondo, la melodia orchestrale abbinata alle parole «chiamerà Butterfly dalla lontana. Io senza dar risposta me ne starò nascosta», è associato alla promessa del marito di far ritorno a casa (atto II, Cio-Cio-San: «O Butterfly, piccina mogliettina, tornerò colle rose») e diventerà in seguito il tema del bambino nato dall'amore tra Cio-Cio-San e Pinkerton.
 
Il primo soprano a cantarla è stata, al debutto dell'opera il 17 febbraio 1904, [[Rosina Storchio]], nelcantante [[1904]]all'apice della carriera e poiscelta con cura per le capacità interpretative, ammirata e sostenuta da Puccini stesso.<ref name=Budden/> Subito dopo il ruolo passò a [[Solomija Krušel'nyc'ka|Solomiya]] Krushelnytskache prese parte al successo dell'opera alla sua seconda rappresentazione a [[Brescia]] nello stesso anno.<ref name=Sartori/>
Altri grandi soprani che l'hanno cantata sono stati [[Geraldine Farrar]], [[Emmy Destinn]], [[Claudia Muzio]], [[Elisabeth Rethberg]], [[Maria Müller]], [[Licia Albanese]], [[Dorothy Kirsten]], [[Victoria de los Ángeles]], [[Antonietta Stella]], [[Leontyne Price]], [[Gabriella Tucci]], [[Renata Scotto]], [[Anna Moffo]], [[Teresa Stratas]], [[Martina Arroyo]], [[Raina Kabaivanska]], [[Lucine Amara]], [[Yōko Watanabe]], [[Leona Mitchell]], [[Catherine Malfitano]], [[Fiorenza Cedolins]], [[Daniela Dessì]], [[Mirella Freni]], [[Angela Gheorghiu]], [[Kiri Te Kanawa]] e le grandi [[Maria Callas]] e [[Renata Tebaldi]].
 
Altri grandi soprani che l'hanno cantatainterpretata sono statistate [[Geraldine Farrar]], [[Emmy Destinn]], [[Claudia Muzio]], [[Elisabeth Rethberg]], [[Maria Müller]], [[Licia Albanese]], [[Dorothy Kirsten]], [[Victoria de los Ángeles]], [[AntoniettaMaria StellaCallas]], [[Leontyne Price]], [[GabriellaRenata TucciScotto]], [[RenataMirella ScottoFreni]], [[Anna Moffo]], [[Teresa Stratas]], [[Martina Arroyo]], [[Raina Kabaivanska]], [[Lucine Amara]], [[Yōko Watanabe]], [[Leona Mitchell]], [[Catherine Malfitano]], [[Fiorenza Cedolins]], [[Daniela Dessì]], [[Mirella Freni]], [[Angela Gheorghiu]], [[Kiri Te Kanawa]] e le grandi [[Maria Callas]] e [[Renata Tebaldi]].
== Versi ==
 
== Citazioni ==
Il famoso verso ''Un po' per celia, un po' per non morire'' è stato ripreso da numerosi autori:
* l'autobiografia del celebre attore [[Ettore Petrolini]], composta quando l'autore era già gravemente malato, si intitola ''[[:s:Un po' per celia e un po' per non morir...|Un po' per celia e un po' per non morir...]]''
* Il cantautore [[Giorgio Gaber]], nel suo brano ''Io non mi sento italiano'' tratto dall'[[Io non mi sento italiano|album omonimo]], lo cita così: ''Mi scusi Presidente / Lo so che non gioite / Se il grido "Italia, Italia" / C'è solo alle partite / Ma un po' per non morire / O forse un po' per celia / Abbiam fatto l'Europa / Facciamo anche l'Italia''.
* Anche il musicologo [[Franco Carlo Ricci]] ha scelto di dare il titolo ''Un po' per celia, un po' per non morire...'' ad un suo libro di memorie e spunti poetici.
 
== VersiTesto ==
[[File:CC0-CH - Various artists - Madama Butterfly - Un bel di vedremo - Giacomo Puccini - Columbia-d14536-bx563.flac|thumb|''Un bel dì vedremo'', soprano [[Rosetta Pampanini]], 1929]]
[Senti.] Un bel dì, vedremo <br />
levarsi un fil di fumo <br />
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<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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