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La '''chiesa di San Rocco''' è un [[chiesa (architettura)|edificio religioso]] di [[Chiesa cattolica|culto cattolico]] situato in piazza [[Ercole Vincenzo Orsini]] a [[Montorio al Vomano]], in [[provincia di Teramo]].<ref>{{cita web |url= http://www.comune.montorio.te.it/architettura/scheda.aspx?sm=b&Id=289&tipo=Tutte&qual=&epoca=Tutte&stile=Tutti&comune=21 |titolo= Chiesa di S. Rocco |accesso= 13 agosto 2016 }}</ref>
==Storia==
Le fonti documentali ricordano che la fondazione della chiesa è avvenuta nell'anno 1527,<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488">Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pag. 488.</ref><ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 496">Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pag. 496.</ref><ref name="Pichini Cu Vo p. 38">V. Pichini, La chiesa collegiata di San Rocco in Montorio al Vomano, art. cit., pag. 38.</ref> per la devota iniziativa di Vittoria Camponeschi, consorte di Giovanni Antonio Carafa della Stadera, conte di Montorio. La nobildonna ha voluto creare un luogo di culto dedicato ed intitolato a [[san Rocco]], protettore dalla [[peste]], <ref name="Gavioli pdf">{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20191028185642/https://www.gaviolirestauri.com/wp-content/uploads/2016/06/ORGANO%20CHIESA%20DI%20SAN%20ROCCO%20MONTORIO.pdf|titolo=Organo della Chiesa di San Rocco di Montorio al Vomano|accesso=28 ottobre 2019}}</ref> al tempo del diffondersi dell'[[epidemia]] nella zona<ref>N. Palma, Storia della Città e Diocesi di Teramo (Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli), Vol. IV, anno 1832, op. cit., pag. 239, Nota n. 39.</ref> affidando la costruzione dell'opera a maestranze abruzzesi.<ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it sercd=1653"/> In seguito, nel 1549<ref name="Pichini Cu Vo p. 38"/><ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 496"/> il modesto edificio sacro è stato ampliato con i contributi e le donazioni della popolazione e del conte Giovanni Carafa.<ref name="Gavioli pdf"/> Dagli scritti dello storico italiano [[Raffaele Colapietra]] si apprende che a portare a compimento i lavori sia stato Giovanni Carafa figlio del conte Giovanni Alfonso, coniuge di Vittoria, deceduto il 24 gennaio 1548.<ref>R. Colapietra, Feudo e società a Montorio in documenti dell'Abruzzo Teramano, Vol III, 1, op. cit., pag. 70.</ref>
[[Niccola Palma]], nei suoi scritti del 1834, la nomina come «''Ecclesia S. Rochi Terrae Montorii''» annoverandola tra le collegiate del capitolo dell'«''Aprutine Diocesis''». Lo storico teramano richiama alla memoria anche le figure dei conti Vittoria e Giovanni Antonio Carafa quali genitori di Gian Pietro Carafa, <ref>N. Palma, Storia della Città e Diocesi di Teramo (Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli), anno 1832, op. cit., pag. 233.</ref> il futuro [[papa Paolo IV]] <ref name="Palma Vol. IV, p. 239 ">N. Palma, Storia della Città e Diocesi di Teramo (Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli), Vol. IV, anno 1832, op. cit., pag. 239.</ref> che ha assegnato i titoli di [[parrocchia]] e di [[collegiata]] alla chiesa montoriese.<ref name="Pichini Cu Vo p. 38"/> Negli anni compresi tra la seconda metà del [[XVI secolo]] e la prima metà del [[XX secolo|XX]], la sacra fabbrica è stata oggetto di numerose modifiche. Al 1560 risale l'aggiunta del [[campanile a vela]], al 1637 la costruzione di una seconda [[navata]] con relativo ampliamento dello spazio interno, tra il 1933 ed il 1938 ha avuto luogo la ristrutturazione che ha determinato il nuovo assetto interno dell'intero bene ecclesiastico. Nel 1955 vi è stata l'elevazione di una nuova [[Campanile|torre campanaria]] posta accanto alla [[sagrestia]].<ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it sercd=1653"/>
Nella sagrestia sono conservati: alcuni [[reliquiario|reliquiari]] di modeste dimensioni del XVIII e XIX secolo, la statua lignea di santa Lucia, una ceramica di Castelli del 1750 che ritrae l'argomento del [[Battesimo di Gesù]], un busto reliquiario ligneo ed una statua in [[argento]] di san Rocco eseguita da Francesco Tommaselli nel 1790.<ref>Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pp. 488-489.</ref> Di particolare delicatezza il corredo di paramenti liturgici donato nell'anno 1746 dal [[cardinale]] [[Marcello Crescenzi]], figlio di Giovanni Battista [[Crescenzi]], marchese di [[Montorio al Vomano|Montorio]].<ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/>
L'Archivio parrocchiale custodisce una considerevole quantità di documenti storici, quali: pergamene, bolle pontificie e registri capitolari.<ref name=https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf/>
===Il titolo===
Nel corso del tempo le sono stati conferiti i titoli di:
;[[Collegiata]] e [[parrocchia]]
[[Papa Paolo IV]] con una [[Bolla pontificia|Bolla]] a data del 26 maggio 1599, redatta in San Pietro, durante il V anno del suo pontificato,<ref name="Palma Vol. IV, p. 239 "/> ha eretto a dignità di collegiata e parrocchia questa chiesa.<ref name="Pichini Cu Vo p. 38"/> Il Palma scrive che la più antica parrocchia montoriese aveva sede nella chiesa dedicata a san Giacomo e che, con la stessa bolla paolina, la collocazione del titolo è stata spostata in quella consacrata a san Rocco<ref name="Palma Vol. IV, p. 239 "/> cui era affidata la cura delle anime delle parrocchiali di: San Giacomo di Montorio, San Giovenale di Villa Vallucci e di San Giovanni in Pergulis di [[Valle San Giovanni]] ed il [[monastero]] di San Benedetto a Paterno di San Lorenzo. Con lo stesso decreto, il vicario di Cristo ha attribuito alla collegiata un arciprete e dodici [[Canonico|canonici]] destinando il diritto del [[beneficio ecclesiastico]] del «''patronato''» al nipote [[Giovanni Carafa]], [[Ducato di Paliano|duca di Paliano]] e [[conte]] di Montorio.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 496"/> Nell'anno [[1867]],<ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it sercd=1653">{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=1653|titolo=Chiesa di San Rocco - Montorio al Vomano|accesso=28 ottobre 2019}}</ref> a seguito della promulgazione delle Leggi di incameramento dei beni ecclesiastici, note come [[Leggi Siccardi]], nell'ambito delle disposizioni dell'[[Eversione dell'asse ecclesiastico]], ed in particolare con l'entrata in vigore della Legge n. 3848 del 15 agosto 1867 <ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/10308673/Le_leggi_di_liquidazione_dell_asse_ecclesiastico_nel_biennio_1866-1867_un_iter_complesso_e_una_soluzione_traumatica|titolo=Le leggi di liquidazione dell'asse ecclesiastico nel biennio 1866-1867: un iter complesso e una soluzione traumatica|accesso=28 ottobre 2019}}</ref> anche a questa collegiata è stato soppresso il titolo.
;[[Chiesa (architettura)|Chiesa]]
Chiesa di San Rocco – È la corrente denominazione ufficiale, cui si affianca la qualifica di parrocchia, adottata nella citazione della nomenclatura dalla Diocesi di Teramo-Atri <ref>{{cita web|url= http://www.diocesiteramoatri.it/wd-annuario-enti/san-rocco-montorio-al-vomano-740/|titolo= San Rocco – Montorio al Vomano|accesso=28 ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url= http://www.diocesiteramoatri.it/?post_type=wd-annuario-enti&s=Montorio+al+vomano&wd-tipo-enti= |titolo= San Rocco – Montorio al Vomano|accesso=28 ottobre 2019}}</ref><ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it San Rocco di Montorio">{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=1653&Chiesa_di_San_Rocco__Montorio_al_Vomano|titolo=Chiesa di San Rocco – Montorio al Vomano|accesso=28 ottobre 2019}}</ref> e come riportato nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,]] Supplemento straordinario n. 16 del 21-01-1987, pagina 34.<ref>{{cita web|urlwww.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=false&pref=cc&modalita=normale&statovis=completa&sercd=1653&part=sintguest#|titolo=Chiesa di San Rocco – Montorio al Vomano|accesso=29 ottobre 2019}}</ref>
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Contribuiscono alla narrazione della storia della chiesa anche le iscrizioni e le [[epigrafe|epigrafi]] presenti, lasciate nel corso dei secoli, che tramandano e testimoniano la memoria di date di diversi periodi.
*Sull'[[architrave]] del del [[portale]] di sinistra:
{{citazione|AB III° D.Dò.Io.CARRAFA.C.MDECORATV ET. FAVORE.P ERECTV. 1549» così interpretata: «Ab Ill(ustrissim)o D(omino) Do(n) Io(hannes) Carrafa C(omite) M(ontorii) decoratu(m) et favore p(ubli)co erectu(m) 1549<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 497">Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pag. 497.</ref>}}
*Su di un frammento di una lastra murata sulla parete esterna della [[sagrestia]] vi è l'iscrizione è riferita ad Alfonso Carafa, conte di Montorio da 1565 al 1584.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499">Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pag. 499.</ref>:
{{citazione|DON.ALFONSO.CARAFA.CONTE (D)E MONTORIO<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 497"/>}}
* Sul supporto lapideo immurato all'interno dell'aula liturgica vi è l'elenco dei benefici che [[papa Gregorio XIII]], nell'ottavo anno del suo pontificato, assegnava alla chiesa di San Rocco:
{{citazione|Gregorius Episcopus servus sevorum Dei ad perpetuam rei memoriam / omnium saluti paterna charitatein et/er(ni)ta(te)m multa pietas officia que nos pro / munere nostro convenit exercepe sa/cra interdu(m) loca speciali privilegio insig/nimus ut inde fideliu(m) animaru(m) saluti / amplius co(n)sulatur . quocirca ut eccle/sia S(anc)ti Rocchi loci Montorii Aprutine Dioce/sis Archip(res)b(ite)ro duodecim canonicis / ornata quoru(m) novem sacerdotes su(n)t simile usq(ue) adhuc privilegiu(m) non hab(ens) et in altare S(anc)ti Iuvenalis quod / maius non est hoc speciali dono illu/stretur auctoritate nobis a Domino / tradita concedimus ut quoties missa / defunctoru(m) ad predictu(m) altare celebra/bimur pro anima cuiuscu(m)q(ue) fidelis que / Deo in charitate co(n)iuncta ab hac Jucem i(n)graverit ipsa thesauro ecclesie in/dugentia consequatur / Domini Nostri Iesu(s) Chr(is)t(i) et Beat(a)m Virgin/is Marie Beatoru(m) Apo(sto)loru(m) Petri et Pauli / aliorumq(ue) Sanctoru(m) omniu(m) meritis / suffragantibus: a Purgatorii penis libe/retur datu(m) Rome apud Sanctu(m) Petr(um) / anno Incarnationis Domi(ni)ce / M.D.L.XXVIIII. XIII K(a)lendas: Octo/bris pontificatus Nostri anno octavo / = M.Datis. = Cae: Glorierius / Ioannes Brovhe / registrata apud Cesare(m) Sec.m/ Gregorius Papa XIII.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*Sul [[fonte battesimale]]:
{{citazione|PROCVRATIB':D.D.Archip°:ACD.D.C.M.D.LXXX.» letta come: «Procurat(or)ib(u)s D(omino) D(omitio) C(ancrini) Archip(resbiter)o A(r)c(hi)d(iacono?) D(omitio) C(ancrini) 1580<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*Sull'[[acquasantiera]]:
{{citazione|PRO LEGATO.N.FERED: DE MATTEIS . TPRE ARCHIPTVS D. CANCRINI» decifrata come: «pro legato N(otarii) Ferd(inandi) De Mattheis t(em)p(o)re Archip(resbi)t(er)us D(omitii) Cancrini<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*Su di una lapide a destra dell'[[altare]] maggiore:
{{citazione|SCANDIT VIRGO POLVM MATRVM OVAE MAXIMA MATER / SIDEREO DIVUM LVMINE CVNCTA CAPVT D.L.P.AN: D: MDLXXIIX <ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*Sulla base dell'acquasantiera, posta accanto all'ingresso di destra, vi è la data:
{{citazione|1637<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*Nel timpano spezzato del portale di destra dove compare anche lo stemma di Montorio si legge la data:
{{citazione|MDCXXLIII <ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 499"/>}}
*In un cartiglio custodito nello spazio interno della segreta dell'organo si legge una frase riferibile al restauro durante il quale è stata sostituita la tastiera dello strumento musicale. <ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 500">Montorio al Vomano, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., pag. 500.</ref>:
{{citazione|... mettere i capelli bianchi speriamo che per ora sia finito mercè l'opera intelligente e diligente del Signor Vincenzo Di Pietro insuperabile maestro organorum.}}
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File:Portale dsx Chiesa di San Rocco Montorio al Vomano (TE)- Lunetta e iscrizione.jpg|Particolare della lunetta, dello stemma bernardiniano e dell'epigrafe: ''AB III° D.Dò.Io.CARRAFA.C.MDECORATV...'', del 1549, sul portale a sinistra della facciata.
File:Acquasantiera del 1637 Chiesa di San Rocco Montorio al Vomano (TE).jpg|Acquasantiera che reca alla base la data 1637
File:Acquasantiera con iscrizione Chiesa San Rocco di Montorio al Vomano (TE).jpg|Particolare dell'epigrafe: «''PRO LEGATO.N.FERED: DE MATTEIS .TPRE ARCHIPTVS D. CANCRINI''»
File:Lastra con iscrizione di [[papa Gregorio XIII]] Montorio al Vomano (TE) Chiesa di San Rocco.jpg|Epigrafe «''Gregorius Episcopus servus sevorum Dei ad perpetuam rei memoriam...''»
File:Frammento iscrizione Carafa Conte di Montorio Chiesa San Rocco di Montorio al Vomano (TE).jpg|Frammento iscrizione «''Carafa Conte di Montorio''»
File:Iscrizione "Scandit virgo..." Chiesa di San Rocco di Montorio al Vomano (TE).jpg|Iscrizione «"Scandit virgo..."»
File:Elementi erratici di reimpiego Chiesa di San Rocco Montorio al Vomano (TE).jpg|Elementi erratici di reimpiego tra i quali l'iscrizione del conte Carafa
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Sulla facciata ed all'interno dell'aula liturgica compaiono anche gli stemmi di Montorio:
*Sul portale di destra vi è una pietra affiancata da due pissidi con ostia segnate da una croce, sormontate da una croce latina con giglio, la data 1673 e lo stemma di Montorio composto da «''tre monti all'italiana sormontato ciascuno da una spiga di grano'' » <ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 500"/>
* Sulla cimasa dell'Altare della Resurrezione si evidenzia lo stemma montoriese racchiuso in «''scudo ovale con fregi d'oro, d'azzurro, ai tre monti ll'italiana d'azzurro, sormontato ciascuno da una spiga di grano''»<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 500"/>
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File:Stemma di Montorio al Vomano (TE) Portale sx Chiesa di San Rocco.jpg|Particolare dello stemma di Montorio scolpito sul portale a sinistra.
File:Stemma di Montorio al Vomano (TE) Portale dx Chiesa di San Rocco.jpg|Particolare dello stemma di Montorio scalpellato sul portale a destra.
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===Eventi sismici===
A seguito dei danni provocati dalle sequenze sismiche del [[Terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017]] il fabbricato della chiesa ha subito vari danni che hanno reso necessario un periodo di chiusura al culto<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/teramo/a-montorio-ancora-nessuna-chiesa-agibile-1.34272|titolo=A Montorio ancora nessuna chiesa agibile |accesso=31 ottobre 2019}}</ref> per attuare gli opportuni interventi di messa in sicurezza.<ref name="Pichini Cu Vo p. 38"/>
<gallery>File:Aula liturgica Chiesa di San Rocco Montorio al Vomano anno 2019 (TE).jpg|
File:Aula liturgica e controfacciata della Chiesa di San Rocco di Montorio al Vomano anno 2019 (TE).jpg|
File:Aula liturgica della Chiesa di San Rocco di Montorio al Vomano (TE) anno 2019.jpg|</gallery>
==Architettura==
L'attuale chiesa è costituita da due corpi di fabbrica contigui, elevati in tempi diversi, e facilmente distinguibili osservando la composizione architettonica dalla facciata principale che risulta formata dall'accostamento di due fronti, divisi da [[Parasta|paraaste]] di ordine gigante, e raccordati con un leggero angolo, inseriti nel tessuto di un aggregato urbano affiancato alla sede dell'antica [[Universitas]] di Montorio. Sulla porzione sinistra, realizzata con conci squadrsti di pietra, si osserva il lessico stilistico più antico risalente al 1527, mentre sul prospetto a destra si scorge l'ampliamento del 1673 finito ad intonaco colorato.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/>
Sulla parete esterna della sagrestia hanno trovato la loro collocazione tre elementi erratici di reimpiego, quali: un frammento che reca scalpellato un tralcio d'uva databile tra l'XI ed il XII secolo, un supporto lapideo con la traccia di un'epigrafe riferibile al conte Carafa ed un bassorilievo che mostra una pisside ed un'ostia.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/>
===L'interno===
[[File:Montorio al Vomano - Chiesa di San Rocco 10.jpg|thumb|right|Interno]]
L'odierno invaso, a [[navata]] unica, si sviluppa da una pianta rettangolare a [[croce latina]] corredata di [[nartece]], interno rispetto all'ingresso, sormontato dalla [[cantoria]]. L'ambiente è pavimentato con lastre di [[marmo]] rosa ed avorio racchiuse tra due fasce laterali, anch'esse in marmo, colorate con diverse gradazioni di marrone. La copertura è costituita da un soffitto piano [[Cassettone|cassettonato]]. Tra gli elementi decorativi si nota la parete che accoglie l'altare maggiore decorata da un [[affresco]] dipinto con geometrie circolari che contengono elementi simbolici cristiani ed il fonte battesimale di epoca rinascimentale.
Questo spazio è il risultato dell'intervento di accorpamento delle due navate esistenti prima della ristrutturazione avvenuta negli anni 30 del XX secolo. <ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it sercd=1653" /> Percorrendo a ritroso la storia architettonica dell'aula liturgica si osserva che la primitiva chiesa, ossia quella retrostante alla porzione della facciata più antica, costruita dalla contessa Vittoria Camponeschi, era composta dalla sola navata custodita dal lato del fronte aperto dal portale che reca la data 1549. In seguito, dopo l'erezione a collegiata, si è reso necessario un ampliamento del vano sacro per contenere il gran numero di fedeli che la frequentavano. Nell'anno 1637 i [[canonico|canonici]] e l'Univeristas di Montorio hanno dato luogo ai lavori di allargamento con la creazione di una seconda struttura messa in comunicazione con la chiesa già esistente attraverso l'apertura di tre arconi lungo la parete destra della costruzione cinquecentesca.<ref name="Gavioli pdf" /> Con il rifacimento concluso nel 1938 è stata completamente eliminata la divisione dello spazio interno che ora risulta articolato in un unico ambiente dotato della cappella a sinistra dell'altare maggiore. L'intervento che ha connotato l'ambiente di una nuova fisionomia stilistica, riferibile ai caratteri del Novecento, si deve all'operosa iniziativa di don Domenico Valerii, allora arciprete in Montorio ed in seguito [[vescovo]] della [[Diocesi di Avezzano]], che attraverso la cancellazione delle forme settecentesche ha posto rimedio alle precarie condizioni della struttura indebolita dall'incuria e da eventi sismici.<ref name="Pichini Cu Vo p. 39" />
Sulla parete di fondo, ai lati dell'altare maggiore vi è il coro ligneo, intagliato nell'anno 1767 da Lorenzo Grandenel.<ref name="https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf">{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20191031090107/https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf|titolo=Una passeggiata per Montorio - Chiesa di San Rocco|accesso=31 ottobre 2019}}</ref>
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Il portale collocato a destra, che reca la data 1549, corrisponde al varco d'ingresso originario della chiesa. Si mostra ancora oggi invariato nella sua semplice composizione architettonica costituita da un [[architrave]] piano, sostenuto da mensole con decori floreali, fregiato al centro con il [[bassorilievo]] del [[cristogramma]] [[IHS]] diffuso da [[Bernardino da Siena|san Bernardino da Siena]]. Gli stipiti che lo sorreggono sono scanalati e si concludono con [[capitello|capitelli]] decorati da fiori. La [[lunetta]] è ornata con la moderna maiolica della raffigurazione del tema dell'[[Annunciazione]], sormontata dal tondo dell'antico [[oculo]] cinquecentesco oggi chiuso dalla ceramica, di recente fattura, che raffigura san Rocco. La parte superiore della facciata mostra i due archi murati che accoglievano due campane.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/>
Il portale costruito durante l'ampliamento seicentesco si apre nella zona destra del prospetto e riporta la data 1673. Presenta un architrave piano decorato dal bassorilievo di un volto d'angelo alato e festonato. Al centro del timpano con le sime spezzate vi è collocato il supporto lapideo con la rappresentazione dello stemma montoriese sovrastato da una croce latina ed affiancato da due [[pisside|pissidi]] con [[ostia (liturgia)|ostia]]. Il tessuto murario della facciata seicentesca era inizialmente aperto da un'unica finestra rettangolare con archivolto a sesto ribassato, oggi murata.<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/>
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Il complesso ecclesiastico di San Rocco si completa con la presenza di due [[campanile|campanili]] che si elevano rispettivamente uno a sinistra della facciata principale e l'altro, distinto dal corpo del fabbricato, nella parte posteriore della chiesa collocato vicino alla sagrestia.
;Il campanile a vela
Sulla sinistra del prospetto princpale, si trova [[campanile a vela|la vela]] in [[laterizio|laterizi]] disposta a 3 settori costruiti con ampiezze degradanti a sviluppo verticale elevata, secondo il Celli,<ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/> nel 1560 e posta fra il palazzo dell'Universitas ed il nucleo più antico della chiesa.<ref>V. Pichini, La chiesa collegiata di San Rocco in Montorio al Vomano, art. cit., pp. 38-39.</ref> Il primo settore è lateralmente decorato da due volute, nello spazio del secondo vi è l'orologio e nell'ultimo l'apertura del fornice con le 2 [[campana|campane]]. Nel 1859 è stato oggetto di modifiche e ricostruzioni.<ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it San Rocco di Montorio"/> Nel 1811 e vi è stato collocato il quadrante realizzato dagli artigiani della maiolica di [[Castelli (Italia)|Castelli]].
;Il campanile a torre
Il secondo campanile a torre, cuspidato all'estremità superiore, è stato innalzato negli anni 1954<ref name="www.chieseitaliane.chiesacattolica.it San Rocco di Montorio"/>-1955.<ref name="Pichini Cu Vo p. 39">V. Pichini, La chiesa collegiata di San Rocco in Montorio al Vomano, art. cit., pag. 39.</ref> Si eleva da una pianta quadrata ed è rivestito da mattoncini a vista.<ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/>
===Gli arredi===
L'interno della chiesa è riccamente arredato da 4 monumentali altari lignei dipinti e dorati, risalenti ai primi decenni del XVII secolo e agli inizi del XVIII, ricollocati dopo i rifacimenti della chiesa, che hanno preso il posto dei precednti altari in pietra.<ref name="Putaturo Murano, p. 332"/> Sono realizzati in stile [[Arte del Rinascimento|tardo rinascimentale]] [[barocco]]<ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/> e si distinguono per la qualità dell'intaglio e per il loro stato di conservazione. Ostentano ancora oggi la solenne bellezza delle colonne tortili, tanto care a [[Gian Lorenzo Bernini]], <ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/> ed ospitano statue lignee e pregevoli tele di epoche precedenti. <ref name="Putaturo Murano, p. 332">A. Putaturo Murano, L'arte del legno, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, op. cit., pag. 332.</ref>
;L'altare maggiore
Dedicato al Corpo di Cristo, vi è riposta la tela dell'[[Ultima Cena]], dipinta nel 1607. Dapprima collocato nella navata laterale sinistra è stato adottato, dopo il 1641, come altare maggiore e ricollocato dopo i lavori degli anni Trenta del Novecento. Nelle intenzioni del vescovo di Teramo Girolamo Figini Oddi avrebbe dovuto essere completato con la realizzazione di un baldacchino di legno dorato. Oltre al dipinto vi sono le statue lignee e dorate di san Giuseppe e san Gioacchino. Nelle carte dell'Archivio diocesano teramano si leggono citazioni di questo arredo nei testi di alcune viste pastorali: «''Cappella corporis Xq.i in navi latere sinistro habet iconam cum Cena domini, et est ornatum decenter cum ornamento deaurato''» ed ancora:«''Exat in Altare icona magna in tela dipincta cum misterio Cene Domini posita in ornamento ligneo deaurato decenti, cum tegmentotele cerulee sed caret ombrella, sive baldacchino, quod posset tegi tabernacolum''» <ref>A. Putaturo Murano, L'arte del legno, in La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga, vol. III-1, op. cit., pag. 342, nota 10.</ref>
;Altare della Risurrezione
L'altare dedicato alla [[Risurrezione]] di Cristo è stato eretto dalla Confraternita del Santissimo Sacramento come riportato nel testo di un documento di una visita pastorale del 1607 custodito presso l' diocesano di Teramo in cui vi è scritto che ha assunto questo nome per l'icona già esistente, ossia la tela collocata nella parte centrale eseguita nel 1530 dall'artista Vincenzo Pagani. «''Titulum Altaris est Assumptionis Domini Nostri, pro ut in ycona ibi existenti, et est erectum à societate sanctissimi sacramenti''» <ref name="Putaturo Murano, p. 332"/> Vi sono esposte le statue lignee di san Pietro e san Paolo.<ref name=https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf/>
;Altare di San Francesco da Paola
L'altare di destra è intitolato san [[Francesco da Paola]]. In origine era abbellito da dipinti, ormai sciupati e consunti dal tempo, che ricordano la vita del santo.<ref name=https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf/>
;Altare della Madonna
Nell'altare di sinistra trovano la loro collocazione le statue di san Pietro Martire e san Tommaso Becket ed una scultura dell' [[Maria Regina|Incoronazione della Madonna]]. <ref name=https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf/>
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File:
File:Montorio al Vomano - Chiesa di San Rocco 07.jpg|Altare della Risurrezione
File:Montorio al Vomano - Chiesa di San Rocco 11.jpg|Altare di San Francesco da Paola
File:Montorio al Vomano - Chiesa di San Rocco 06.jpg|Altare della Madonna
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==L'organo==
Dalla lettura della documentazione che ricostruisce la storia dello strumento musicale è possibile affermare che si tratti dell'[[organo a canne|organo]] più antico d'Abruzzo. Lucia Arbace, Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo, <ref name="Gavioli pdf"/> e Valerio Pichini, giornalista storico, aggiungono che la fattura stilistica delle canne a tortiglione è collocabile entro il Cinquecento. <ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/> Altre sono attribuibili ai costruttori di organi della famiglia Fedeli, operanti nel Centro Italia tra il XVII ed il XX secolo, che hanno avuto cura di un restauro.<ref name="Gavioli pdf"/>
Le prime notizie risalgono ad un documento custodito nell'Archivio parrocchiale di San Rocco datato luglio del 1636, <ref name="Doc Abr Ter vol III, 2, p 488"/> in cui vi è scritto: «''Anno D.ni 1636 nel mese di luglio fu piantato la prima volta l'organo nuovo in S. Rocco venuto da Napoli di prezzo ducati trecento venti / però e senza cassa et di fattura e [testo non leggibile] importo / ducati cinquecento in tempo dell'Ar-cipr. D. Bernardo Goterecci''» <ref name="Gavioli pdf"/> donato alla chiesa da Pietro Carlei, [[giurista]] di Montorio.<ref name="Pichini Cu Vo p. 39"/>
Il suo prospetto si compone di tre specchi in legno dipinto e decorato da cariatidi, volti d'angelo alati, amorini e vasi di fiori. Ha 31 canne di stagno suddivise in tre cuspidi.<ref name=https://www.comune.montorio.te.it/opuscolo2018.pdf/> Nel corso dei secoli è stato oggetto di vari restauri, tra i quali l'ultimo che lo ha reso nuovamente funzionante. <ref name="Gavioli pdf"/>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*[[Niccola Palma]], ''Storia della Città e Diocesi di Teramo (Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli)'', anno 1832, ristampa moderna a cura della Cassa di Risparmio di Teramo, Vol. IV, Edigrafital, Sant'Atto di Teramo,1981;
*''Montorio al Vomano'', in ''La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga'', Teramo, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, 1991, (Documenti dell'Abruzzo teramano, serie 3, collana diretta da Luisa Franchi dell'Orto), vol. III-2;
*Antonella Putaturo Murano, ''L'arte del legno'', in ''La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga'', Teramo, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, 1991, (Documenti dell'Abruzzo teramano, serie 3, collana diretta da Luisa Franchi dell'Orto), vol. III-1;
*Raffaele Colapietra, ''Feudo e società a Montorio'', in ''La valle dell'alto Vomano e dei Monti della Laga'', Teramo, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, 1991, (Documenti dell'Abruzzo teramano, serie 3, collana diretta da Luisa Franchi dell'Orto), vol. III-1;
*Valerio Pichini, ''La Chiesa collegiata di San Rocco in Montorio al Vomano'' in Cuore Volontario - La Rivista del no profit, Anno 8, n. 2, dicembre 2017;
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