Kitáb-i-Aqdas: differenze tra le versioni

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[[File:Kitáb-í-Aqdas tradotto in italiano .jpg|alt=|miniatura|Kitáb-í-Aqdas - Il libro più santo]]
{{F|religione|novembre 2018}}
Il '''Kitáb-i-Aqdas''' (<small>letteralmente</small> "Il Libro più Santo") è il testo religioso centrale della [[Bahá'í|Fede bahá'í]] scritto da [[Bahá'u'lláh]], il fondatore della religione bahá'í, nel 1873. È considerato dai bahá'í divinamente rivelato e rappresenta una parte fondamentale delle scritture della Fede. Sebbene costituisca la principale fonte delle leggi e delle pratiche baháʼí, il contenuto del testo affronta anche altri temi, tra cui i principi fondamentali della religione, l'istituzione delle strutture amministrative della Fede, aspetti mistici, norme etiche, principi sociali e le profezie. Nella letteratura baháʼí il ''KÍtab-i-Aqdas'' è descritto come il "Libro Madre" degli insegnamenti di Bahá'u'lláh e come la "Carta della futura civiltà mondiale".<ref>{{Cita libro|autore=Shoghi Effendi|titolo=Dio Passa nel Mondo|anno=1944|editore=Bahá'í Publishing Trust|città=Wilmette, Illinois, Usa|ISBN=0877430209}}</ref>
 
== Etimologia ==
{{Avvisounicode}}
Il libro fu scritto in [[lingua araba|arabo]] con il titolo di '''''al-Kitāb al-aqdasAqdas''''' ({{Arabo|in arabo: الكتاب الاقدس}}الأقدس), generalmente noto con il titolo persiano di ''Ketāb-e aqdasAqdas'' ({{PerB|كتاب اقدس}}), in inglese e in molte altre lingue è comunemente indicato con la traslitterazione persiana ''Kitáb-i-Aqdas'', che gli fu dato dadallo stesso Bahá'u'lláh stesso.
 
Il termine ''Aqdas,'' è una forma superlativa derivata dalla radice [[Lingue semitiche orientali|triconsonantica]] [[Lingue semitiche orientali|semitica]] '''Q-D-Š''', che indica "santità" o "sacro". Il testo è talvolta chiamato "'''l'Aqdas'''" o con espressioni come "'''''Libro delle leggi"''''', "'''''Libro più santo'''"'' o "'''''Libro di Aqdas'''"''. È considerato il testo fondamentale degli insegnamenti di Bahá'u'lláh e la base spirituale e normativa della '''futura civilità mondiale''' auspicata dalla Fede bahá'í.
[[File:Seat of the House of Justice.jpg|upright=1.4|thumb|Casa Universale di Giustizia Bahai, Haifa]]
Il '''Kitáb-i-Aqdas''' (o '''Aqdas''') è il libro centrale della [[Fede Bahai]] scritto da [[Bahá'u'lláh]], il fondatore della religione bahai.
 
== Storia ==
Il libro fu scritto in [[lingua araba|arabo]] con il titolo di '''''al-Kitāb al-aqdas''''' ({{Arabo|الكتاب الاقدس}}), generalmente noto con il titolo persiano di ''Ketāb-e aqdas'' ({{PerB|كتاب اقدس}}), che gli fu dato da Bahá'u'lláh stesso.
Il Kitáb-i-Aqdas fu completato ad [[Acri (Israele)|Acri]] attorno al [[1873]] mentre era ancora imprigionato. Fu scritto in risposta alle richieste dei credenti sulle leggi di Dio per la nuova religione e sulle indicazioni su come organizzare i loro affari.<ref>{{Cita web|autore=Moojan Momen|url=https://irfancolloquia.org/4/momen_history/|titolo=The History of Writing and Transmission of the Kitab-i-Aqdas|titolotradotto=La storia della scrittura e della trasmissione del Kitab-i-Aqdas}}</ref> Bahá'u'lláh scrisse in seguito che, dopo la composizione iniziale nella [[Casa di `Abbúd|Casa di 'Abbúd]], attese per qualche tempo prima di inviarlo ai credenti in Iran.
 
Bahá'u'lláh fece pervenire alcune copie manoscritte del libro ai [[Bahábahá'í]] in [[Persia]], e attorno al [[1891]] neprovvide organizzò laalla pubblicazione del testo originale in arabo a [[Bombay]], in India.
È noto anche come l'''Aqdas'' o il ''Libro delle leggi'', o il ''Libro più santo'' o il ''Libro di Aqdas''. E' ritenuto il ''Libro madre'' degli insegnamenti bahai e la base ideologica della ''Futura civilizzazione mondiale''
 
Una copia del Kitáb-i-Aqdas, datata gennaio 1887, scritta a mano da Zaynu'l-Muqarrabín, è conservata presso la [[British Library]]. La descrizione della biblioteca afferma: "Le sue copie sono molto apprezzate per la loro accuratezza".<ref>{{Cita web|url=https://www.bl.uk/collection-items/kitab-al-aqdas-and-other-tablets-by-bahaullah|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230513205706/https://www.bl.uk/collection-items/kitab-al-aqdas-and-other-tablets-by-bahaullah|urlmorto=sì|titolo=Biblioteca Britannica}}</ref>
Il Kitáb-i-Aqdas fu completato a [[San Giovanni d'Acri]] attorno al [[1873]] anche se alcune sue parti erano state scritte precedentemente.
 
Solo nel 1986 la Casa Universale di Giustizia decise che era arrivato il tempo di procedere alla traduzione in inglese del testo che venne pubblicata nel 1992, anno che segnava il centenario della scomparsa di Bahá'u'lláh. Negli anni successivi, gradualmente, il libro fu tradotto in numerose altre lingue, fra le quali la lingua italiana<ref>{{Cita web|url=http://www.bahaimilano.it/bibliotecadigitale/Kitab-i-Aqdas.pdf|titolo=traduzione}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Bahá'u'lláh|titolo=Kítab-i-Aqdas|anno=1995|editore=Casa Editrice Bahá'í|ISBN=}}</ref>, in swahili, lingua parlata da oltre 200 milioni di persone all'interno e al di fuori dell'Africa<ref>{{Cita web|url=https://notizie.bahai.it/wp-admin/post.php?post=6892&action=edit|titolo=Tanzania: Pubblicato in swahili il Libro Più Santo bahá'í}}</ref> e nel gennaio 2024 è stata pubblicata la prima edizione cartacea del Kitáb-i-Aqdas in polacco.
Bahá'u'lláh fece pervenire alcune copie manoscritte del libro ai [[Bahá'í]] in [[Persia]] e attorno al [[1891]] ne organizzò la pubblicazione del testo originale in arabo a [[Bombay]].
 
Solo nel 1986 la Casa Universale di Giustizia decise che era arrivato il momento di procedere alla traduzione in inglese del testo. Negli anni successivi, gradualmente, il libro fu tradotto in altre lingue, fra le quali la lingua italiana. <ref>{{Cita web|url=http://www.bahaimilano.it/bibliotecadigitale/Kitab-i-Aqdas.pdf|titolo=traduzione}}</ref>
 
== Il contenuto ==
Il ''Kitáb-i-Aqdas'' non è soltantosolo un libro di leggi, ma un testo complesso che oltre ai temi giuridici tratta di [[etica]], di [[morale]], dell'amministrazione bahaibahá'í, delle pratiche religiose bahaibahá'í, delle [[diritto penale|leggi penali]], dello [[stato civile|stato delle persone]], di [[scienze sociali|principi sociali]], dellee anche [[profezia|profezie]].
 
Alcune norme e istruzioni del Kitáb-i-Aqdas non sono ancora del tutto applicabili alla società attuale, spetta alla [[Casa Universale di Giustizia]] indicarne i tempi e le modalità di applicazione. Resta fermoferma che inla prospettiva che tutte questetali norme sono dasi applicarsiapplicheranno gradualmente, infatti Bahá'u'lláh ha stabilito che l'osservanzala delleloro norme che ha emanatoosservanza debba essere effettuataattuata con ''tatto e saggezza'' e non deve dev'essere causa di ''perturbazione e dissidio''<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Smith, Peter, 1947 November|cognome=27-|titolo=A concise encyclopedia of the Baha'i faith|url=https://www.worldcat.org/oclc/42912735|accesso=|data=2000|editore=Oneworld|OCLCoclc=42912735|ISBN=1851681841}}</ref>. Shoghi Effendi ha stabilitochiarito che se una norma bahaibahá'í è in contrasto con la legge di un paese può non essere applicata in quel determinato paese.<ref name=":1" /> Lepoiché le leggi deldi proprioqualsiasi paese, devono avere la priorità sulle norme bahaibahá'í<ref>A Bausani, ''Aqdas'', in ''Encyclopædia Iranica'', 1989.</ref>. Alcune norme sono state dettate non per il presente, lasciando la decisione per la loro applicazione alla Casa Universale di giustiziaGiustizia<ref name=":1" />. L'attuazione della legge bahaibahá'í risiede fermamenteanzitutto nella coscienza, nella comprensione e nella ragione di ogni Bahaibahá'í<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=a b c d e f Smith, pp. 159|rivista=|volume=|numero=}}</ref>. Le norme bahaibahá'í non sono considerate prescrittive finché non si diventiaderisce bahaivolontariamente ealla laFede condizionebahá'í die esserel'adesione Bahaialla Comunità bahá'í non è rapportatasubordinata al grado di adesioneosservanza alla normadi bahaitali stessanorme. Il neofita applicheràè leincoraggiato normead bahaiapplicarle gradualmente, esecondo sule basiproprie personalipossibilità.<ref name=":1" />
 
Fanno parte del Kitáb-i-Aqdas anche i supplementi:
* ''Domande e risposte'', : 107 domande, e relative risposte, sottoposte a Bahá'u'lláh da Zaynu'l-Muqarrabin relativamente all'applicazione delle leggi bahai;bahá'í.
* ''Alcuni testi rivelati da Bahá'u'lláh'';.
* ''Sinossi e codificazione di leggi e ordinanze'', preparatepreparato da [[Shoghi Effendi]];.
* ''Note esplicative'', della Casa Universale di Giustizia.
 
Il libro è stato divisosuddiviso in sei temi principali innella: Sinossi e Codificazione di Shoghi Effendi, in sei temi principali<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Centro mondiale bahá'í|titolo=Sinossi e codificazione del Kitáb-i-Aqdas|edizione=Prima edizione italiana 1975|annooriginale=Prima edizione inglese 1973|editore=Casa Editrice Bahá'í|p=68}}</ref>:
 
# La nomina di 'Abdu'l-Bahá come successore di Bahá'u'lláh e interprete dei suoi insegnamenti
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D. Leggi, ordinanze ed esortazioni varie
 
=== Le preghiere obbligatorie ===
Scopo della sacra scrittura e in particolare della preghiera è di trasformare la società partendo dall'intimo del cuore di ogni singola persona valorizzandone i talenti e le qualità spirituali in un armonico modello di fratellanza universale, domiciliando nel profondo dei cuori l'amore e il timor per l'unico Dio: Creatore e Ordinator dei mondi di un universo infinito, e per le Sue ammodernate indicazioni nel più consono, graduale e rinnovato sistema di vivere la vita, presente e futura, personale e sociale. In tal senso la preghiera obbligatoria baha'i è il cibo giornaliero per nutrire l'anima umana, per porla in comunione con Dio e la Sua volontà.
A pagina 13, § 6 del libro ''Bahá'u'lláh'' ingiunge la preghiera obbligatoria con nove rak’ha (nove cicli di recitazioni di versetti appositamente rivelati, accompagnati da una serie prescritta di genuflessioni ed altri movimenti). Successivamente, egli cambia l’idea; dice di aver ricevuto, con una nuova rivelazione, la ben diversa “Tavola delle Preghiere”. Specifica che qualche anno prima alcune ordinanze, inclusa la preghiera di nove rak’ha, sono state “registrate e separatamente ''spedite via''” (pag. 62; risposta alla domanda n. 63). Non è chiaro cosa egli intendesse per “''spedite via''” (al Rivelatore?). Comunque, la suddetta preghiera obbligatoria di nove rak’ha è andata perduta (pag. 83, paragr. 6). Nel capitolo "Note Esplicative" del libro, a pagina 84 § 9, si sostiene che questa tavola, assieme ad altre, è stato rubata da Mirzà Muhammad-'Ali, fratello di [[`Abdu'l-Bahá]]'', quello che Bahá'u'lláh nel suo testamento aveva nominato come successore di [[`Abdu'l-Bahá]] (vedere la voce Bahá'u'lláh,'' sottotitolo "La successione").
 
A pagina 23; § 6 del libro ''Bahá'u'lláh'' ingiunge la preghiera obbligatoria con nove rak’ah: (nove cicli di recitazioni di versetti appositamente rivelati, accompagnati da una serie prescritta di genuflessioni ed altri movimenti). Successivamente, egli ''"per motivi di saggezza"'' ha cambiato tale ''“Tavola di Preghiere”''. Specificando che, qualche anno prima, alcuni scritti sacri, inclusa la preghiera di nove rak’ah, erano state ''“registrate separatamente"'' e ''"spedite via"'' (pag. 113; risposta alla domanda n. 63). Poi, nel capitolo 'Note Esplicative' del libro, a pagina 156; § 9, viene spiegato che tale tavola, assieme ad altre tavole, venne rubata, poco dopo l'Ascensione di Bahá'u'lláh, da Muhammad-'Ali, l'Arciviolatore del Suo Patto. Si evidenziò così la grande preveggenza di Bahá'u'lláh e la ''"saggezza"'' del perché: ''"In seguito sono state rivelate queste tre nuove Preghiere obbligatorie"''; e chiarendo di conseguenza la ragione per cui: ''"non fu consegnata ai credenti mentre Egli era in vita"'' quella originaria, trafugata poi da Muhammad-'Ali, l'Arciviolatore del Suo Patto: come si svelò poi palesemente d'essere.
Il credente è tenuto a recitare, tre volte al giorno, una delle tre preghiere obbligatorie, precedute da abluzioni, che consistono nel lavarsi le mani ed il volto. Le preghiere obbligatorie sono di tre tipologie: lunga, media e breve. Le preghiere lunghe e medie prevedono la recitazione di versetti accompagnati da alcuni movimenti e posizioni (eretta, con le mani in alto, genuflessa, prostrata, seduta). La preghiera obbligatoria breve è invece composta da poche frasi e non prevede alcun movimento o gesto. Shoghi Effendi spiega che Bahá'u'lláh ha ridotto al minimo riti e forme nella Fede bahá’í e che le poche forme rimaste - come quelle relative alle preghiere obbligatorie - sono simboli di una realtà interiore. La preghiera obbligatoria breve è stata quindi rivelata per dare maggiore libertà ai credenti che non avvertissero il desiderio di seguire questi gesti<ref>{{Cita libro|autore=Shoghi Effendi|titolo=da una lettera del 24 giugno 1949 citata nella compilazione Preghiera - Meditazione - Devozione|p=31, n. 59}}</ref>. Per consultare il testo delle preghiere obbligatorie vedere pagg. 45-48 del libro. Oltre alla preghiere obbligatorie, il credente, tutti i giorni, dopo aver lavato le mani ed il viso, deve sedersi e ripetere 95 volte ''“Allah-u-Abha”,'' cioè "Dio è il più glorioso".(pag. 15; §18).
 
Il credente è tenuto a recitare, trea voltesuo al giornopiacimento, una delletra le tre note preghiere obbligatorie, precedutepreceduta da delle abluzioni, che consistonocioè nellavando lavarsiprima le mani ede il volto. Le preghiere obbligatorie tra cui scegliere sono diquindi tre tipologie: una lunga, una media e una breve. LeLa preghierepreghiera lunghelunga e mediemedia prevedono la recitazione di versetti accompagnati da alcunidei movimenti e posizioni corporali (eretta, con le mani in alto, genuflessa, prostrata, seduta). La preghiera obbligatoria breve è invece composta dadi poche frasi e non prevede alcun movimento o gesto. Shoghi Effendi spiega che Bahá'u'lláh ha ridotto al minimo riti e formeformalità nella Fede bahá’í e che le poche forme rimaste - come quelle relative allealla preghierepreghiera obbligatorieobbligatoria - sono simboli di una realtà interiore. La preghiera obbligatoria breve è stata quindi rivelata per dare maggiore libertà ai credenti che non avvertissero il desiderio di seguire questi gesti<ref>{{Cita libro|autore=Shoghi Effendi|titolo=da una lettera del 24 giugno 1949 citata nella compilazione Preghiera - Meditazione - Devozione|p=31, n. 59}}</ref>. Per consultare il testo delle preghiere obbligatorie vedere pagg. 4582-4890 del libro. Oltre alla preghierepreghiera obbligatorieobbligatoria, il credente, tutti inella giornigiornata, dopo aver lavato le mani ed il viso, deve sedersi e ripetere 95 volte ''“Allah-u-Abha”,'' cioèche significa ''"Dio è il più gloriosoGloriosissimo"''. (pag. 1526; §18).
Nel periodo mestruale, la donna è dispensata dalla preghiera obbligatoria; in sostituzione di essa, ella, dopo aver eseguito le abluzioni, deve ripetere 95 volte “Sia glorificato Iddio, Signore dello Splendore e della Bellezza” (pag. 14, § 13). Questo non la esonera dall'obbligo di ripetere altre 95 volte al giorno l’altra formula di ''“Allah-u-Abha”''. Non è dato sapere se è possibile avvalersi di qualche strumento di supporto per il conteggio.
== Il matrimonio ==
 
Nel periodo del ciclo mestruale, la donna è dispensata dalla preghiera obbligatoria; in sostituzione diad essa, ella, dopo aver eseguito le abluzioni, deveella ripetereripeterà 95 volte ''“Sia glorificato Iddio, Signore dello Splendore e della Bellezza”'' (pag. 1425, § 13). Questo non la esonera dall'obbligo morale di ripetere altredurante 95 volte alil giorno l’altra formula di 95 volte ''“Allah-u-Abha”''. NonI èbahá'í datousano saperediversi semetodi èper possibiletale avvalersiconta: dialcuni qualcheusano strumentouna specie di supportorosario percon il95 grani, altri usano un semplice sistema manuale di conteggio., consolidato dalla tradizione.
* Bahá'u'lláh ammette la bigamia (pag. 22, § 63). L'interprete designato ‘Abdu’l-Bahá spiega che poiché la bigamia è condizionata alla giustizia verso entrambe le mogli, e poiché questo tipo di giustizia è impossibile, di fatto la bigamia non è permessa e deve essere praticata solo la monogamia<ref name=":0" />.
* Bahá'u'lláh condiziona il matrimonio al consenso di tutti i quattro genitori, qualsiasi età abbiano gli sposi (pag. 22; § 65). Ciascuno dei quattro genitori ha il diritto di veto e può, da solo, impedire la celebrazione del matrimonio.
* Nella tradizione islamica, al momento del matrimonio, si stabilisce la somma che lo sposo dovrà versare alla sposa nel caso che egli decidesse per il divorzio. Tale somma dovrebbe servire alla donna per vivere nel tempo necessario a trovare una nuova sistemazione (lavoro o altro marito). In mancanza di un termine più appropriato in lingua italiana, la somma in discorso viene espressa nel libro con la parola “dote”. [[Bahá'u'lláh]] quantifica questo “assegno di matrimonio” in 19 ''mithqal'' (un ''mithqual'' = 3,64 grammi) d’oro, se lo sposo abita in città, e 19 ''mithgal'' di argento se lo sposo abita in campagna. A tale fine il luogo di abitazione della sposa non rileva. In termini più immediatamente comprensibili, la somma in discorso vale circa 2.000 € per la città e di appena 25 € in campagna. E’ possibile incrementare la suddetta quantità fino ad un massimo di 95 ''mithqa (pagg. 106-107;§§ 93,94,95). Il matrimonio è nullo se non è stata stabilita la suddetta "dote"''
 
=== TemiIl controversimatrimonio ===
* Bahá'u'lláh ammettenel laKitáb-i-Aqdas bigamiascrive: "Badate di non prendere più di due mogli. Chi si accontenta di una sola compagna fra le ancelle di Dio, entrambi vivranno in pace" (pag. 2239, § 63). L'interprete da lui designato ai chiarimenti: ‘Abdu’l-Bahá, (come riportato nella nota n° 89 a pag. 195) spiega che poiché la bigamia è condizionata alla giustizia verso entrambe le mogli, e poiché questoogni tipo di giustizia con due mogli è impossibile, di fatto la bigamia non è permessaconcessa e deve dev'essere praticata solo la monogamia<ref name=":0" />.
Alcuni temi contenuti nel Kitáb-i-Aqdas hanno generato controversie, soprattutto tra i bahá'í e i loro oppositori.
* Bahá'u'lláh condiziona il matrimonio al consenso di tutti idei quattro genitori se viventi, qualsiasi età abbiano gli sposi (pag. 2239/40; § 65). Ciascuno dei quattro genitori "desiderando instaurare amore, unità e armonia" ha quindi il diritto di vetonegare eil puòconsenso, daprecludendo solo, impedirecosì la celebrazione del matrimonio baha'i.
* Diversamente da quanto stabilito negli scritti baha'i, nella tradizione islamica, al momento del matrimonio, si stabilisce la somma che lo sposo dovrà versare alla sposa nel caso che egli decidesse poi il divorzio. Tale somma dovrebbe servire alla donna per vivere nel tempo necessario a trovare una nuova sistemazione (lavoro o altro marito).
[[Bahá'u'lláh]] quantifica la “dote baha'i” in 19 ''mithqal'' (un ''mithqual'' = 3,64 grammi) d’oro, se gli sposi abitano in città, e 19 ''mithgal'' di argento se gli sposi abitano in campagna. In termini più immediatamente comprensibili, la somma in oggetto attualmente vale circa {{m|3500|u=€}} per la città e di appena 44 € in campagna. È possibile incrementare la suddetta quantità fino ad un massimo di 95 ''mithqal'' (pagg. 198-199;§§ 93,94,95).
 
=== Temi controversi ===
Tra i temi controversi c'è quello del maschilismo. Nonostante l'uguaglianza tra uomo e donna sia uno dei principi fondamentali della Fede bahá'í<ref>{{Cita web|url=https://www.bahai.org/beliefs/universal-peace/articles-resources/the-equality-men-women|titolo=Selected Readings on The equality of men and women|sito=www.bahai.org|lingua=en|accesso=2018-11-15}}</ref>, alcuni paragrafi mostrano una preferenza per il sesso maschile. Ad esempio sulla questione divisione dell'eredità i maschi ricevono una quota maggiore rispetto alle femmine (pag. 15; § 20); la casa di abitazione del defunto viene interamente assegnata al figlio maschio più anziano (pag.16; § 25); nel caso di possesso di più di una casa gli spetta quella con maggiore valore (pag. 57; domanda n. 34); É bene precisare che Bahá'u'lláh prescrive ai Bahai di redigere il testamento, e in questo hanno la completa libertà di disposizione dei propri beni. Bahá'u'lláh creò una particolare forma ereditaria nel casi di successione in assenza di testamento.<ref>'''^''' <sup>''[[Legge bahai#cite%20ref-PSmith169%2015-0|a]]''</sup> <sup>''[[Legge bahai#cite%20ref-PSmith169%2015-1|b]]''</sup> [[Legge bahai#CITEREFSmith2008|Smith]],  pp. 169</ref> solo uomini possono essere membri della Casa Universale di Giustizia (pag. 103; § 80). D'altra parte 'Abdu'l-Baha, interprete designato da Bahá'u'lláh, sottolinea il principio della parità di diritti tra uomo e donna in molti dei suoi scritti e afferma che se una famiglia non ha i mezzi sufficienti per provvedere all'educazione di tutti i figli deve dare priorità all'educazione delle femmine, in quanto loro saranno le future madri<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://bahaiteachings.org/educating-girls-even-more-essential-than-boys|titolo=Educating Girls—Even More Essential than Boys|pubblicazione=BahaiTeachings.org|data=2015-07-05|accesso=2018-11-15}}</ref>.
Dei contenuti del Kitáb-i-Aqdas, come ad esempio la successione testamentaria ed altri, non sempre sono condivisi da parte di non bahá'í. In ambito testamentario ogni bahá'í dispone e destinerà a piacere la sua eredità, in quanto Bahá'u'lláh: ''"afferma chiaramente che ogni persona ha pieno titolo sulla sua proprietà ed è libera di stabilire come il suo patrimonio dovrà essere suddiviso e di designare nel testamento coloro che, bahá'í o no, dovranno ereditare"'' (note, pag 170, n. 38). Quindi solo in caso di successione 'ab intestato' cioè senza alcun testamento scritto, e allorché in futuro sarà valida una specifica legislazione bahá'í;
 
Traallora, iin temiun controversidialogo c'èipotetico quelloche delriguarda maschilismo.l'uguaglianza Nonostante(non l'uguaglianzaomogeneità) tra uomo e donna, siache è uno dei principi fondamentali della Fede bahá'í<ref>{{Cita web|url=https://www.bahai.org/beliefs/universal-peace/articles-resources/the-equality-men-women|titolo=Selected Readings on The equality of men and women|sito=www.bahai.org|lingua=en|accesso=2018-11-15 novembre 2018}}</ref>, si andrà a cercar di capire il perché di una distinzione di genere in quanto alcuni paragrafi mostranoindicano una preferenzadistinzione pertra ili sesso maschilefigli. Ad esempio sulla questione divisione dell'eredità i maschi ricevono una quota maggiore rispetto alle femmine (pag. 1527; § 20); lal'abitazione casa di abitazioneprincipale del defunto viene interamente assegnata al figlioprimogenito maschio più anziano (pag.1628; § 25); nel caso di possesso di più di una casa gli spettaspetterà quella conpersonale maggioredel padre "più bella e più valorenobile" (pag. 57171; domanda n.§ 3438); ÉÈ bene precisareribadire che Bahá'u'lláh prescrive ai Bahai di redigere loro il testamento, e in questo hanno la completa libertà di disposizionedisporre come desiderano dei propri beni. Bahá'u'lláh creòindica una particolare forma ereditaria nelnei casi di successione in assenza di testamento.<ref>'''^''' <sup>''[[Legge bahai#cite%20ref ref-PSmith169%2015 15-0|a]]''</sup> <sup>''[[Legge bahai#cite%20ref ref-PSmith169%2015 15-1|b]]''</sup> [[Legge bahai#CITEREFSmith2008|Smith]],  pp. 169</ref> e che solo uomini possono essere membri della Casa Universale di Giustizia (pag. 103191; § 80). D'altra parte Bahá'u'lláh afferma: ''"Eccelso, oltremodo eccelso è Colui Che ha rimosso le differenze e portato l’armonia. Glorificato, infinitamente glorificato è Colui Che ha fatto cessare la discordia e decretato la solidarietà e l’unità. Sia lodato Iddio, la Penna dell’Altissimo ha abolito ogni distinzione fra i Suoi servi e le Sue ancelle e, mercé i Suoi perfetti favori e la Sua misericordia che tutto pervade, ha conferito a tutti stadio e rango sullo stesso piano. Con la spada della parola Egli ha stroncato le vane immaginazioni e con l’onnipresente potere della Sua possanza ha cancellato i pericoli delle oziose fantasie"''<ref>{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=La donna - Compilazione|p=11}}</ref>. 'Abdu'l-BahaBahá, interprete designato da Bahá'u'lláh, sottolinea il principio della parità di diritti tra uomo e donna in molti dei suoi scritti e afferma che se una famiglia non ha i mezzi sufficienti per provvedere all'educazione di tutti i figli devedovrà dare priorità all'educazione delle femmine, in quanto loro saranno le future madri<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://bahaiteachings.org/educating-girls-even-more-essential-than-boys|titolo=Educating Girls—Even More Essential than Boys|pubblicazione=BahaiTeachings.org|data=5 luglio 2015-07-05|accesso=15 novembre 2018-11-15}}</ref>.
Riguardo al tema della libertà, Bahá'u'lláh sostiene che “gli uomini chiedono quel che li danneggia e rigettano quel che li avvantaggia” (pag.32; §122); poi nel punto successivo (123), sempre testuali parole: “La libertà conduce necessariamente alla sedizione, le cui fiamme nessuno può spegnere” e poi prosegue con le seguenti parole: “Sappiate che personificazione e simbolo della libertà è l’animale. Quel che si addice all’uomo è la sottomissione a tali limitazioni che lo proteggano dalla sua stessa ignoranza e lo difendano dall’insidia dei malevoli”. Nel punto successivo (124), così si esprime: “Considerate gli uomini come un armento di pecore che ha bisogno della protezione di un pastore”. I bahā'ī, seguendo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh, non partecipano ad alcun movimento politico o sindacale, non aderiscono a scioperi, proteste organizzate e qualsiasi manifestazione partitica.
 
Riguardo alle norme penali, viene decretato esilio e reclusione per i ladri, precisando che alla terza trasgressione il ladro dovrà essere segnato a fuoco sulla fronte. Subito dopo Bahá'u'lláh raccomanda di non trascurare questo decreto per compassione (pag.19 ;§ 45). Non si distingue il furto dalla rapina. Si stabilisce di bruciare vivo chi intenzionalmente dà fuoco a una casa oppure di condannarlo all'ergastolo (pag. 22; § 62). A questo riguardo ‘Abdu’l-Bahá spiega che gli individui non hanno il diritto di vendicarsi, che la vendetta è disprezzata agli occhi di Dio e che il motivo della punizione non è la vendetta, ma l’imposizione di una pena per la trasgressione commessa<ref>{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=Kitáb-i-Aqdas|posizione=Nota 86}}</ref>.
 
Riguardo al tema della libertà, Bahá'u'lláh sostiene: ''"Chiunque oltrepassi i limiti della moderazione cessa d'esercitare una benefica influenza. Riflettete, per esempio, su valori come la libertà, la civiltà e simili. Per quanto buoni possano essere considerati da molte persone intelligenti, pure, se spinti all'eccesso, possono esercitare sugli uomini un'influenza deleteria..."''<ref>{{Cita libro|autore=Bahá'u'lláh|titolo=Tavole di Bahá'u'lláh|editore=Casa Editrice Bahá'í|p=152}}</ref>. In un altro passo scrive: ''“gli uomini chiedono quel che li danneggia e rigettano quel che li avvantaggia”'' (pag.56; §122); poi nel punto successivo (123): ''“La libertà conduce necessariamente alla sedizione, le cui fiamme nessuno può spegnere”'' e poi prosegue con le seguenti parole: ''“Sappiate che personificazione e simbolo della libertà è l’animale. Quel che si addice all’uomo è la sottomissione a tali limitazioni che lo proteggano dalla sua stessa ignoranza e lo difendano dall’insidia dei malevoli”''. Nel punto successivo (124), così si esprime: ''“Considerate gli uomini come un armento di pecore che ha bisogno della protezione di un pastore. Questa è la verità, l’indiscutibile verità. Noi approviamo la libertà in alcune circostanze e rifiutiamo di sanzionarla in altre. In verità, siamo l’Onnisciente.”'' ed infine, nel punto (125) Bahà'u'llàh esprime la sua visione sulla ''"vera libertà"'' in questo modo: ''“Dì: Per quanto non lo sappiate, la vera libertà consiste nella sottomissione dell’uomo ai Miei comandamenti. Se gli uomini osservassero quel che inviammo loro dal Cielo della Rivelazione, sicuramente otterrebbero la perfetta libertà. Felice colui che ha compreso lo Scopo di Dio in tutto ciò che Egli ha rivelato dal Paradiso del Suo Volere, che pervade tutto il creato! Dí: la libertà che vi giova non si trova altrove che nel completo asservimento a Dio, l’Eterno Vero. Chiunque ne abbia gustata la dolcezza rifiuterà di barattarla per tutti i regni della terra e del cielo”''. I bahá'í, seguendo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh, non partecipano ad alcun movimento politico partitico, non aderiscono a scioperi, proteste organizzate e qualsiasi altra manifestazione di natura partitica, ma operano nel facilitare ciò che ritengono sia il bene di tutta l'umanità.
 
Premesso che il ruolo individuale è nel totale perdono, invece la Comunità, o il futuro Stato, oltre ad avere il diritto/dovere di punire, deve sforzarsi e impegnarsi con massimo zelo per ottenere che le anime tutte siano correttamente educate. Riguardo alle norme penali sociali, viene decretato esilio e reclusione per i ladri, precisando che alla terza trasgressione il ladro dovrà essere segnato sulla fronte. Subito dopo Bahá'u'lláh raccomanda di non trascurare questo decreto per compassione (pag.34;§ 45). Non si distingue qui il furto dalla rapina. Si stabilisce di bruciare vivo chi intenzionalmente dà fuoco a una casa oppure di condannarlo all'ergastolo (pag. 39; § 62) precisando che: ''"c'è un'enorme differenza nell'entità della trasgressione fra una persona che brucia un magazzino vuoto e una che mette a fuoco una scuola piena di bambini"'' (pag. 194; § 86). Alcune note del testo spiegano che l’applicazione delle leggi del Kitáb-i-Aqdas potrà modificarsi nel corso dei secoli, in base alle condizioni del momento. In particolare nelle note numero 70 e 71; Bahá'u'lláh afferma che la determinazione dell'entità della pena sarà in base alla gravità delle varie tipologie di trasgressioni, e il dare giuste indicazioni spetterà alla Casa Universale di Giustizia (D&R 49). Le varie punizioni vanno ben intese per una futura condizione della società, quando saranno applicate e integrate dalla Casa Universale di Giustizia<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=Kitáb-i-Aqdas|url=https://archive.org/details/tabletsofbahullh17310gut|posizione=Nota n. 71}}</ref> e ''"Il segno da porre sulla fronte del ladro serve ad avvertire gli altri delle sue inclinazioni. Tutti i dettagli concernenti la natura del segno, il modo in cui dev'essere applicato, il tempo per cui dev'essere portato, le circostanze nelle quali può essere rimosso, nonché la gravità dei vari gradi di furto sono stati lasciati da Bahá'u'lláh alla Casa Universale di Giustizia da decidere nel momento in cui la legge sarà applicata"''<ref name=":2" />. Inoltre ‘Abdu’l-Bahá spiega che agli individui si addice il perdono<ref>Le Lezioni di San Giovanni d'Acri 76, 5-6.</ref> e non hanno il diritto di vendicarsi, che la vendetta è disprezzata agli occhi di Dio e che il motivo della punizione sociale non è la vendetta, ma l’imposizione di una pena per la trasgressione commessa<ref>{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=Kitáb-i-Aqdas|url=https://archive.org/details/tabletsofbahullh17310gut|posizione=Nota 86}}</ref>. Sul tema della violenza, numerosi sono i passi in cui Bahá'u'lláh sancisce la sua proibizione: ''"Abbiamo consigliato tutti i popoli, con linguaggio chiarissimo ed eloquente, di adornare i loro caratteri con fidatezza e devozione e con qualità apportatrici di elevazione dello stadio dell'uomo nel mondo dell'essere. Questo Vilipeso attesta che lo scopo per cui gli uomini mortali sono entrati nel regno dell'essere dall'assoluta inesistenza è che potessero lavorare per il miglioramento del mondo e vivere insieme in Concordia e armonia. Dissensi e conflitti sono sempre stati, e sempre saranno, rifiutati da Dio. I Libri, le Scritture e gli scritti Sacri di età trascorse hanno tutti proclamato la lieta novella che lo scopo fondamentale di questa potentissima Rivelazione non è altro che la riabilitazione del mondo e delle sue nazioni affinché, per avventura, il potere della parola prevalga su quello delle armi e gli affari del mondo siano amministrati con la forza dell'amore"''<ref>{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=Letture quotidiane dagli scritti di Bahá’u’lláh|p=262}}</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
 
* Bahá'u'lláh, ''The Kitáb-i-Aqdas, the Most Holy Book''. Wilmette, Illinois, Bahá'í Publishing Trust, 1993. ISBN 0-87743-240-6.
* Bahá'u'lláh, ''Kitáb-i-Íqán. The Book of Certitude''. Wilmette, Illinois, Bahá'í Publishing Trust, 2003. ISBN 1-931847-08-8.
* Hasan Balyuzi, ''Bahá'u'lláh, King of Glory''. Oxford, UK, George Ronald, 2000. ISBN 0-85398-328-3.
* Alessandro Bausani, «‘Abd-al-Bahā'Bahā’, Life and work», in ''[[Encyclopædia Iranica]]'', 1989.
* Christopher Buck, ''The eschatology of Globalization. The multiple-messiahship of Bahā'u'llāh revisited'', in Moshe Sharon, ''Studies in Modern Religions, Religious Movements and the Bābī-Bahā'ī Faiths''. Boston, Brill, 2004. ISBN 90-04-13904-4.
* J. E. Esslemont, ''Bahá'u'lláh e la nuova era''. Roma, Edizioni Bahai, 1954.
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* Adib Taherzadeh, ''The Revelation of Bahá'u'lláh. Baghdad 1853-63''. Oxford, George Ronald 1976. ISBN 0-85398-270-8.
* Peter Smith, "The Bábí & Bahá'í Religions", in: ''Messianic Shí'ism to a World Religion''. Cambridge, The University Press 1987. pp.&nbsp;60. ISBN 0-521-30128-9.
* Bahá'u'lláh, ''Kitáb-i-Aqdas, Roma, 1995.''
 
== Voci correlate ==
* [[Bahá'u'lláh]]
* [[Bahá'í]]
*[['Abdu'l-Bahá]]
* [[Kitáb-i-Íqán]]
* [[Spigolature dagli scritti di Bahá'u'lláh]]
* [[Casa Universale di Giustizia]]
* [[Alláh-u-Abhá]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.bahai.it/|titolo=Sito ufficiale dell'Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d'Italia}}
* [httphttps://www.bbc.co.uk/religion/religions/bahai/history/bahaullah_1.shtml Religione ed etica: Bahai].
* {{cita web |1url=http://www.bahai.org/article-1-3-0-2.html |2titolo=Biografia di Bahá'u'lláh |accesso=16 marzo 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041010010641/http://www.bahai.org/article-1-3-0-2.html |dataarchivio=10 ottobre 2004 |urlmorto=sì }}
 
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