Scalea: differenze tra le versioni
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{{NN|Calabria|aprile 2024}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Scalea
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|Divisione amm grado 1=Calabria
|Divisione amm grado 2=Cosenza
|Amministratore locale=
|Partito=lista civica Scalea rinasce
|Data elezione= 26-5-2025
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Orsomarso]], [[San Nicola Arcella]], [[Santa Domenica Talao]], [[Santa Maria del Cedro]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Nome abitanti=scaleoti
|Patrono=[[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo]]
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|Mappa=Map of comune of Scalea (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Scalea all'interno della provincia di Cosenza
}}
'''Scalea''' (''Scalìa'' in [[dialetto calabrese|calabrese]]<ref>{{
== Origini del nome ==
Proprio l'antica configurazione della costa di Scalea potrebbe essere all’origine del suo nome. Esso va certo connesso a scala, ma non nell’accezione della facile etimologia popolare — oggi molto diffusa — che fa derivare il suo nome dalla forma "a scala" dell'attuale centro storico.
È probabile che il nome Scalea — nel dialetto locale ''<nowiki/>'a Scalia'' — vada riconnesso al greco ''skalíon'' (σκαλίον), diminutivo di ''skála'' (sκἀλα), antico vocabolo latino entrato nel lessico greco medievale anche con il significato di "scalo marittimo", "molo", "banchina".<ref>{{Cita libro|autore=Gerhard Rohlfs|titolo=Lexicon graecanicum Italiae inferioris|anno=1964}}</ref> Notevole è poi la somiglianza della forma plurale τὰ sκαλία (''ta skalía''), cioè "i porticcioli", con la citata forma dialettale del toponimo. A dare il nome al borgo e al suo primo nucleo abitativo (risalente a metà del IX secolo) fu quindi l'isolotto di Torre Talao, che costituiva approdo e "scalo" ideale per le imbarcazioni.<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Vincenzo Valente|titolo=L'Insula parva di Scalea e la Torre di Mare detta Talao|anno=2021|editore=Gridei}}</ref>
== Geografia fisica ==
{{Immagine grande|Scalea-panorama.jpg|900px|3=<div align="center">Panorama dall'entroterra</div>}}
[[File:
[[File:Scalinate Centro Storico Scalea.jpg|miniatura|Scalinate del Centro Storico]]
[[File:
[[File:
Il territorio comunale, di forma quadrangolare, con la base maggiore di circa {{M|8|u=km}} adagiata sul [[mar Tirreno]], ha una profondità verso l'interno di circa {{M|3|u=km}} e un'estensione totale di {{m|22,56|ul=km²}}. Esso confina a nord con [[San Nicola Arcella]], ad est con [[Santa Domenica Talao]], a sud-est con [[Orsomarso]], a sud con [[Santa Maria del Cedro]] ed a ovest con il [[mar Tirreno]]. La cittadina si dispone su un vasto [[promontorio]], che delimita a sud il [[Golfo di Policastro]]. I rioni più antichi si dispongono arroccati a gradoni, posti ad una quota di 75 m sul [[livello del mare]]; la parte più moderna si sviluppa lungo la costa.
La linea della costa si presenta in un primo tratto a sud sabbiosa e lineare, mentre assume a nord carattere frastagliato e roccioso con presenza di [[grotta|grotte]], prodotte dall'erosione marina. Per metà dell'estensione il terreno è pianeggiante (formato dal recente sedimento del fiume Lao che sfocia in mare dopo aver attraversato, per circa {{M|3|u=km}}, la parte meridionale del territorio). L'altra metà è di natura collinare con altezza massima di 408 m sul livello del mare.
Scarso interesse hanno i corsi d'acqua, che sono a carattere torrentizio. Degni di nota sono solo il torrente Carpini, che definisce il confine settentrionale del territorio, ed il [[torrente]] Sant'Angelo, affluente del Lao. Geologicamente il territorio è caratterizzato da affioramenti di depositi e formazione di età compresa tra il [[Triassico]] e l'[[Olocene]], di natura ed ambiente diversi.
In relazione al parametro coerenza, sono stati distinti quattro tipi di rocce che pertanto, rappresentano gruppi litologici omogenei o per predominanza di un litotipo o per la presenza di un'associazione caratteristica di più litotipi. La prima unità rappresenta depositi incoerenti superficiali o pseudocoerenti di origine alluvionale, lacustre o di accumulo detritico-residuale eluvio-colluviale. Le altre unità comprendono rocce sedimentarie con prevalenza di un tipo litologico coerente, semicoerente o pseudocoerente.
== Storia ==
Scalea è uno dei paesi più importanti e più antichi dell'alto Tirreno cosentino. Nelle grotte di [[Torre Talao]] sono stati rinvenuti, nel corso di scavi archeologici, manufatti di pietre ed ossa dell’epoca paleolitica.
Durante la civiltà del bronzo, del ferro e nella fase [[Protostoria|protostorica]] ([[X secolo a.C.|X]]-[[VII secolo a.C.|VII]] secolo a.C.)<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.scalea.cs.it/cms/guide/scalea_nel_tempo/Preistoria.htm|titolo=Età Preistorica}}</ref> gli uomini vivevano nelle valli del Lao in piccole comunità: prova di questo periodo è lo scoglio di [[Torre Talao|Torre dell'isola]], una delle prime stazioni dell’uomo nell’[[Italia meridionale]]. Durante gli scavi nelle grotte di [[Torre Talao]] sono state rinvenute prove della fase musteriana in Calabria, oltre i resti della fauna pleistocenica riferibili all'industria paleolitica media.
Successivamente la zona era stata dapprima terra degli Enotri fino a quando i Greci Sibariti, per facilitare le comunicazioni con la loro colonia di Posidonia ([[Paestum]]), nel [[600 a.C.|600 a.C]]. fondarono la città di [[Laos (Magna Grecia)|Laos]]. Essa fu una città costiera posta sulle prime alture del fiume Lao.
Laos si può considerare antenata di Scalea, così come lo fu la colonia romana di Lavinium, come testimoniano i numerosi ruderi di [[Villa romana|ville romane]] di [[Impero romano|epoca imperiale]] sparse nella piana e nelle prime alture.
Il nucleo originale di Scalea sorse durante il periodo delle lotte tra [[Impero bizantino|Bizantini]] e [[Longobardi]]; verso la fine del [[VI secolo]] Scalea fu occupata dai Longobardi e rimase loro colonia finché alla fine dell'[[VIII secolo]] [[Carlo Magno]] sottomise tutti i ducati. I Longobardi costruirono una rocca; la città rimase per circa 3 secoli arroccata, cinta dalla muraglia delle sue case legate tutte insieme e aperta all'esterno con due porte: quella militare, in cima, presidiata dalla fortezza del Gastaldo e trasformato in castello dai Normanni e quella cittadina sullo spiazzo Cimalonga. Il borgo sorto ai piedi del castello divenne come una fortezza sul mare e fu denominato Scalea forse per il suo sviluppo sui gradoni del Colle simile ad una scala.
A Scalea nel [[VII secolo]] si erano nel frattempo insediati gli [[Anacoreta|Anacoreti]], monaci eremiti greci
Già in epoca normanna Scalea aveva avuto una grande attività mercantile e marinara. Agli inizi del [[XIV secolo
Durante il periodo angioino-aragonese la popolazione di Scalea salì ad oltre {{formatnum:5000}} abitanti. Successivamente a causa delle
L’interno di Scalea è un intrico di scale, vicoli, larghi, supporti ed archi. Una delle caratteristiche del nucleo storico sono i
Nel [[XVI secolo]] scoppiarono in varie parti della Calabria moti antifeudali ed anche Scalea vi prese parte attiva.
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Il [[XVII secolo|secolo XVII]] fu uno dei più duri, una serie di [[Terremoto|terremoti]] provocarono molti danni; a questi si aggiunsero con inclemenza [[Peste|pestilenze]] e [[Carestia|carestie]].
Nel [[XVIII secolo|settecento]] la città aveva solo una piccola frazione,
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Scalea fu bombardata. Dagli anni
Nel luglio [[2013]], a seguito dell'inchiesta ''"Plinius"'', viene disposto l'arresto di 38 persone in varie regioni, fra cui il sindaco di Scalea, cinque assessori comunali e alcuni funzionari comunali; tra i reati contestati ai componenti della giunta cittadina c'è quello di [[associazione di tipo mafioso]].<ref>
Successivamente, nel febbraio 2014, il Consiglio dei Ministri presieduto da Matteo Renzi, ha approvato il decreto del presidente della Repubblica con il quale veniva dichiarato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e veniva incaricata per la gestione una triade di funzionari statali che rimarranno in carica fino alle successive elezioni nella primavera del 2016.
Il 12 febbraio 2018 Scalea riceve dal presidente della Repubblica [[Sergio Mattarella]] il titolo onorifico di città.
=== Le quattro porte di Scalea ===
[[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiani]], viaggiatore erudito del [[XVIII secolo]], descrisse così la città vecchia:
{{quote|Questa città tiene 4 porte, una è detta ''porta di mare'', la seconda è detta ''porta del ponte'', da un antico ponte, in cui vi si vede un pezzo di artiglieria; la terza ''porta di Cimalonga'', in cui vi è una torre che serve oggi da carcere e la quarta ''porta del forte''. Nella sommità si vede il suo antico castello quasi diruto coi suoi baluardi e fossi e vi è un pezzo di artiglieria che i vecchi del paese si ricordano
=== Simboli ===
[[File:Scalea-Gonfalone.png|border|destra|100px]]
Lo stemma è [[inquartato]] e comprende: una torre, una donna a petto nudo con bilancia e spighe di grano, un uomo con un delfino in braccio, una scala con tre stelle. I colori dello stemma sono il giallo-oro, il rosso e l'azzurro.<ref name="Araldica">{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/comune/scalea/ |titolo= Scalea |sito= Araldica Civica.it |accesso= 6 novembre 2011}}</ref>
La torre rappresenta la città fortificata; la figura femminile con bilancia e spighe di grano
nelle mani indica la felicità, l'abbondanza e la giustizia; l'uomo con un delfino in braccio ricorda
indica che fin dai tempi antichi «fiorì la città accanto l'ameno lido del mare»; la scala sta a
significare che ad una parte dell'attuale Scalea un secolo e mezzo fa si ascendeva al lido
per alcuni gradoni che sporgevano sulla strada; le tre stelle simboleggiano le virtù morali: Giustizia, Fortezza e Temperanza.<ref>{{cita testo|url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-cs-scalea.pdf |autore= Comune di Scalea |titolo= Statuto |posizione= art. 1}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di azzurro.<ref name="Araldica"/>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = [[D.P.R.]] 12 febbraio 2018
|data=12 febbraio 2018<ref>{{Cita web |url=http://trasparenzascalea.asmenet.it/index.php?action=index&p=378&event=vediallegato&id=356&seq=fileupload&allegato=fileupload&bid=965 |titolo=Elenco delle delibere adottate dalla Giunta comunale nell'anno 2018 |sito=trasparenzascalea.asmenet.it |formato=xls |citazione=Riga 83: Delibera di Giunta 81 28/05/2018 - Presa d'atto del Decreto del Presidente della Repubblica del 12 febbraio 2018 di conferimento del titolo di città al Comune di Scalea |accesso=27 ottobre 2020}}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Dopo la costruzione di un [[convento]] [[Ordine francescano|francescano]] nel [[XIII secolo]] ad opera di Pietro Cathin, discepolo di [[Francesco d'Assisi]], Scalea divenne un centro religioso e culturale.
==== Chiesa di Santa Maria d'Episcopio ====
[[File:Chiesa di Santa Maria d'Episcopio.jpg|sinistra|miniatura|La chiesa di Santa Maria d'Episcopio]]
La chiesa, meglio conosciuta come "[[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]]", è ricca di monumenti e opere d'arte. La Madonna del Carmine è la patrona di Scalea e si festeggia il 15 e 16 luglio di ogni anno. La mattina del 16 luglio il [[sindaco]], a nome della cittadinanza, offre un "cero" Votivo alla Madonna. Il giorno della festa la statua della Madonna è portata in processione per le vie principali del paese. Partecipano alla processione donne con le "cinte" portate sul capo. La cinta è formata da un telaio in legno, riccamente addobbata, predisposta per reggere i ceri votivi.
La Madonna del Carmine fu proclamata patrona e protettrice di Scalea il 7 marzo del 1875, dopo un'epidemia di colera. La confraternita carmelitana era stata fondata già nel [[1806]]. L'anno dopo ebbe l'indulgenza del [[papa Paolo V]] con bolla del 1º aprile. In occasione del centenario della proclamazione il popolo di Scalea offrì alla Madonna una corona d'oro. L'oro offerto dalla popolazione fu fuso in piazza vecchia, all'aperto, presenti tutti i fedeli, con una particolare cerimonia.
Il primo nucleo della chiesa Madonna del Carmine risale all'[[VIII secolo]]. Periodo questo di maggiore attività dei monaci Basiliani nella zona, conosciuta con il nome di Mercurion. In questi anni la chiesa fu anche [[Diocesi|sede episcopale]] o almeno di [[Corepiscopo|corepiscopi]], gli ausiliari dei [[Vescovo|vescovi]]. In questa epoca, la chiesa, già dedicata a Santa Maria Annunziata, prese il nome di Santa Maria d'Episcopio: inoltre vicino alla chiesa resta un edificio signorile, con pseudo loggiato normanno, che per tradizione è indicato come il "palazzo del Vescovo". In epoca normanna la chiesa fu notevolmente ingrandita e affidata ai Benedettini di Cava dei Tirreni. Questo perché con l'avvento dei normanni le chiese di [[rito bizantino]] dovettero [[latinizzazione (Concordato di Melfi)|latinizzarsi]]. Molti monasteri greci, pertanto, furono affidati ai monasteri latini. Il superbo finestrone absidale della chiesa è appunto una testimonianza di questo periodo.
La chiesa nel [[1554]] subì il saccheggio dei saraceni di [[Dragut]]. Anni dopo fu ampliata e abbellita. Altri rifacimenti sostanziali furono apportati alle strutture della chiesa nei secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]].
Nel [[1971]] un fulmine ha distrutto l'orologio del campanile installato nel [[1921]] in sostituzione di uno più antico. Nel [[1976]] sono iniziati nella chiesa lavori di restauro.
==== Chiesa di San Nicola in Plateis ====
[[File:Chiesa di San Nicola in Plateis.jpg|sinistra|miniatura|La chiesa di San Nicola in Plateis]]
La parte bassa del centro storico è sovrastata dall'imponente struttura della chiesa “di sotto”, dedicata a san Nicola di Platea, attestata a partire dal [[VIII secolo]] e inizialmente gotica, attualmente frutto delle ricostruzioni post-belliche della [[seconda guerra mondiale]].
==== Chiesetta dello Spedale ====
Il convento francescano, anche detto "Chiesetta dello Spedale", fu costruito dai monaci Basiliani nel [[IX secolo]]. La pianta è a due navate e tre [[Abside|absidi]] con annessi un dormitorio, una sala da pranzo e un soggiorno. La chiesa era originariamente parte integrante di un monastero bizantino, come testimoniato dagli affreschi nei quali tra l'altro è ben visibile l’effige di San Nicola.
Secondo la tradizione popolare, la monarchia borbonica (1735-1860) lo avrebbe restaurato per adibirlo ad ospedale; i lavori di spicconatura hanno purtroppo rovinato buona parte degli affreschi.
Successivamente il luogo è stato utilizzato come frantoio. Al suo interno infatti è presente una grande macina in pietra.
Le condizioni strutturali della chiesetta sono critiche, e la manutenzione è per ora a carico di una famiglia del luogo.
[[File:Byzantine frescoes - Chiesetta dello Spedale.jpg|miniatura|Affreschi della "Chiesetta dello Spedale" in cui è presente San Nicola]]
==== Santuario della Madonna del Lauro ====
Il santuario fu costruita agli inizi del [[XVIII secolo]] dai pescatori del luogo e di Meta di Sorrento, per sciogliere un voto fatto alla Madonna in occasione di una tempesta.
'''Ruderi di Chiese Basiliane''' del [[secolo IX]] con affreschi.
'''Ruderi della Grancia e del Convento Francescano''' del secolo XIII.
=== Architetture civili ===
La chiesa fu elevata a santuario il 7 settembre 1987 da vescovo Augusto Lauro.
* '''Palazzo dei Principi:''' il Palazzo situato nel Centro Antico è testimonianza dell'architettura medioevale del [[XIII secolo|secolo XIII]], di proprietà del comune, sede della Biblioteca Comunale e di immensi saloni che custodiscono pregevoli affreschi del Seicento.
* '''Palazzetto Normanno''' detto l'Episcopio del [[XII secolo]]: il palazzetto durante la dominazione angioina divenne una vera e propria fortezza militare e vi nacque un importante e illustre personaggio, [[Ruggiero di Lauria|Ruggero di Lauria]]<ref name="ref_A" />, grande [[ammiraglio]] della flotta angioina-aragonese.
* '''Palazzo Palamolla''': il palazzo fu abitato dai Palamolla che si trasferirono a Scalea nel [[XIV secolo]] per sfruttare l’economia commerciale del tempo attraverso il traffico marino. In tempi più recenti fu sede della caserma dei Carabinieri, poi durante l’ultimo conflitto fu adibito a caserma per i soldati della difesa costiera.
* '''Piazza Aldo Moro'''
* '''Piazza Saverio Ordine'''
* '''Piazza Gregorio Caloprese'''
=== Architetture militari ===
[[File:Scalea Torre Talao am Morgen.jpg|miniatura|Torre Talao]]
*'''[[Torre Talao]]'''
*[[File:Scalea hrad.jpg|miniatura|Ruderi del [[Castello di Scalea]] visti da est]][[Castello di Scalea|'''Ruderi del Castello Normanno''']]
[[File:Scalea stare mesto2.jpg|miniatura|[[Torre Cimalonga]]]]
* '''[[Torre Cimalonga]]'''
* '''[[Torre della Scalicella]]''' 'o "di Giuda": Scalea da nord era protetta dalla torre di guardia del castello, conosciuta come Torre di Giuda. All'inizio del [[XVII secolo]] il guardiano della torre non avvertì il castello della presenza dei saraceni. I nemici attaccarono Scalea, che colta impreparata fu presa. Scalea, dopo aver subito il saccheggio riuscì a respingere i saraceni. Dopo la battaglia il guardiano traditore, cercato e preso, fu [[Impiccagione|impiccato]] ad un albero. Da allora la torre di guardia del castello fu detta Torre di Giuda. Questa però è la versione popolare. Gli storici danno altre spiegazioni sul nome della Torre. Alcuni sostengono che la torre fu detta di Giuda perché era vicino al ghetto degli Ebrei. Le torri di guardia all'epoca, venivano erette per motivi di difesa. Dalla Torre dovevano essere facili gli avvistamenti e la comunicazione con il Castello: da essa si dominava la baia, mentre dal Castello si sentiva distintamente la voce di chi parlava vicino ad un muro della Torre e dalla Torre si sentiva la voce di chi parlava dalla torre d'angolo nord del Castello.
=== Aree naturali ===
* Scogliera Ajnella
* Le grotte marine ""du trasi e jesci"", "della pecora" e "del bacio".
===
* Sarcofago Ademaro Romano (sec. XIV)
* Sculture lignee e marmoree, affreschi e tele nelle chiese di Santa Maria d'Episcopio e di San Nicola in Plateis
* ''Busto di [[Gregorio Caloprese]]'', opera dello scultore [[Enrico Mossuti]] ([[1911]]).
* Grotte del paleolitico medio (epoca musteriana).
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Scalea}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]] al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:1002}} persone, ovvero il 9,03% della popolazione totale.<ref>{{cita web | url = http://demo.istat.it/str2018/index.html | titolo = Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018 | autore = ISTAT | accesso = 14 ottobre 2019 | dataarchivio = 6 agosto 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html | urlmorto = sì }}</ref>
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
* [[Romania]] 411 3,71%
* [[Pakistan]] 106 0,96%
== Cultura ==
===Eventi===
Scalea ospita il [[Laos Fest]]<ref>{{Cita web|url=https://laosfest.it/|titolo=Laos Fest - Festival di Musica Indipendente|sito=Laos Fest|accesso=2022-11-14}}</ref>, un festival di musica indipendente esordito nel 2003 e ripreso nel 2021 dopo una pausa di 15 anni.
===Musica===
Il cantautore napoletano [[Tony Tammaro]] dedica una canzone alla città di Scalea. Si tratta del brano di apertura del terzo album discografico [[Da granto farò il cantanto]] del 1992.
== Economia ==
[[File:Spiaggia_di_Scalea_con_Torre_Talao.jpg|thumb|La riviera di Scalea|alt=]]
Le attività primarie di Scalea sono state storicamente l’[[agricoltura]] e la [[pesca (attività)|pesca]], anche se oggi sono quasi del tutto scomparse. Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], la zona parallela al mare era coltivata a [[cedrus|cedri]], poi lo sviluppo edilizio ha portato i proprietari a vendere i loro terreni ricavandone guadagni maggiori rispetto a quelli che avrebbero ottenuto dalla vendita dei prodotti agricoli.
La situazione socioeconomica del comune oggi è caratterizzata da un'economia di consumo sussidiata, nella quale gli afflussi netti di risorse finanziarie dall'esterno sopravanzano gli investimenti lordi e concorrono a finanziare largamente i consumi.
Tutto questo ha provocato una forte espansione dei consumi e
L’agricoltura, oggi, si caratterizza solo per la scarsissima integrazione con le attività di trasformazione e commercializzazione; le colture irrigue, nonostante le potenzialità esistenti, stentano ad espandersi.
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è attraversato dalla [[strada statale 18 Tirrena Inferiore]] e dalla [[strada statale 504 di Mormanno]] ed è servito dalla stazione ferroviaria [[stazione di Scalea-Santa Domenica Talao|Scalea-Santa Domenica Talao]] posta sulla linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|Battipaglia-Reggio di Calabria]]. Negli ultimi anni la mobilità ferroviaria ha osservato incrementi significativi in termini di efficienza e volumi, diventando Scalea fermata principale sulla costa dall'alto tirreno cosentino per i treni ad alta velocità provenienti da tutto il resto del Paese. Nel territorio comunale si trova l'[[Aeroporto di Scalea|Aviosuperficie di Scalea]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |[[
|[[
|Francesco Zito
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Francesco Zito
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|6 giugno [[1993]]
|[[Alessandro Bergamo]]
|[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 giugno [[1993]]
|28 dicembre [[1995]]
|Francesco Pezzotti
|[[lista civica]] [[Indipendente (politica)|indipendente]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 dicembre [[1995]]
|9 giugno [[1996]]
|
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|9 giugno [[1996]]
|16 aprile [[2000]]
|Francesco Pezzotti
|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 aprile [[2000]]
|4 aprile [[
|Mario Russo
|
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 aprile [[
|29 marzo [[
|Mario Russo
|[[lista civica]] di [[centro-destra]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|29 marzo [[2010]]
|24 luglio [[2013]]
|Pasquale Basile
|
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 luglio [[2013]]
|25 febbraio [[2014]]
|Domenico Giordano Massimo Mariani
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 febbraio [[2014]]
|5 giugno [[2016]]
|Salvatore Caccamo
|
|[[commissario straordinario]]
|<ref name="commissione">Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)</ref><ref>ex art. 143 TUEL comune sciolto per infiltrazioni della 'ndrangheta</ref><ref>Il consiglio comunale è stato sciolto decisione del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2014.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 giugno [[2016]]
|18 febbraio [[2020]]
|Gennaro Licursi
|[[lista civica]] Per la tua città
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec |18 febbraio [[2020]]
|21 settembre [[2020]]
|Giuseppe Guetta Francesco Massidda
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 settembre [[2020]]
|23 dicembre [[2024]]
|Giacomo Perrotta
|[[lista civica]] Scalea europea
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 dicembre [[2024]]
|''in carica''
|Giuseppe Di Martino
|
|[[commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Polonia|Władysławowo|17 novembre 2017}}{{Cn}}
== Sport ==
Ha sede nel comune di Scalea la società di calcio [[U.S.D. Scalea 1912]], vincitore nel 1971 del [[Campionato Nazionale Under-17|Campionato Nazionale Juniores]]<ref>{{Cita web|url=https://www.explorescalea.it/luoghi/scalea-juniores/|titolo=Scalea Campione d'Italia Juniores 1971}}</ref>, nel corso della sua storia ha disputato esclusivamente [[campionati dilettantistici regionali]].
Lo stadio comunale "Domenico Longobucco" è stato costruito negli [[anni 1930]] in terra battuta. Dal 2010 è in erba sintetica.
La formazione di [[pallavolo]] locale è la Volley Scalea, militante nel campionato di Serie D fino al 2019.
Il 12 maggio 2022 si è conclusa a Scalea la 6ª tappa del [[Giro d'Italia 2022]], con la vittoria del corridore [[Arnaud Démare]] della [[Groupama-FDJ]]. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente [[Caleb Ewan]] ([[Lotto Soudal]]) e [[Mark Cavendish]] ([[Quick-Step Alpha Vinyl Team]]).
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Attilio Pepe,
* Carmine Manco,
* Antonio Cotrone,
* Umberto Didona,
* Antonio Cotrone,
* Antonio Cotrone,
* Elena Stummo,
* Libretto di Sala della commedia in vernacolo
* Antonio V. Valente,
* Don Vincenzo Barone,
* Carmine Manco,
* Efisio Deidda,
* Efisio Deidda,
* Amito Vacchiano,
* Aldo Piro,
* Carmelina Stummo,
* Autori vari,
* A.Vacchiano
* Autori Vari,
* Giovanni Celico,
* Amato Campolongo
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}{{Comuni della provincia di Cosenza}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Calabria}}
|