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{{W|Lombardia|dicembre 2018}}
{{E|Nessuna informazione degna di nota, solo i confini e popolazione, ed esiste già la menzione in [[Como]].|Lombardia|novembre 2018}}
{{quartiere
|nomeQuartiere = Lora
|immagine = W - lora (como) dalla baita elisa.jpg
|didascalia = Vista su Lora da [[est]]
|siglaStato = ITA
|siglaRegione = LOM
|siglaProvincia = CO
|nomeComune = Como
|circoscrizione = 2
|abitanti =
|patrono =
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|linkMappa =
}}
'''Lora''' è un quartiere <ref> [http://www.comune.como.it/export/sites/default/it/doc/regolamenti/Statuto-Comune-di-Como.pdf Comune di Como - Statuto] </ref> di circa 2.500 abitanti della città di [[Como]]. Per chi è diretto verso il centro città proveniendo da [[Lipomo]] lungo la ex [[strada statale 342 Briantea]], Lora rappresenta la porta orientale del territorio comunale di Como. Lora confina a nord con il quartiere di [[Camnago Volta]], a est con il comune di [[Lipomo]], a sud con il quartiere di [[Albate]] e a sud-ovest con il quartiere di [[Muggiò (Como)|Muggiò]]. I limiti nord-occidentali ed occidentali del quartiere costituiscono una sorta di balcone naturale affacciato sulla convalle del centro città. Lora è sede della circoscrizione n°2 ''(Lora)''.
 
'''Lora''' è un quartiere<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.como.it/export/sites/default/it/doc/regolamenti/Statuto-Comune-di-Como.pdf|accesso=2018-12-23}}</ref> di circa 2.500 abitanti della città di [[Como]]. Sviluppatosi lungo la ex [[strada statale 342 Briantea]], Lora è sede della circoscrizione n°2.
==Etimologia e storia==
Sono molte le teorie riguardo all'origine del toponimo ''Lora''<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Luciano Giughello|titolo=Lora - La storia|dataoriginale=Dicembre 2007|editore=Grafica Marelli|città=Como}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
Un primo gruppo di ipotesi è legato alla storia romana della città di Como.
[[File:W - Como (duomo e, sullo sfondo, Lora) (2).jpg|miniatura|In primo piano: alcuni edifici del centro storico di Como, tra cui il [[Duomo di Como|Duomo]]. In secondo piano: edifici di Lora, tra i quali il complesso di Santa Maria della Provvidenza (apparentemente sopra alla facciata del Duomo) e la [[Chiesa dei Santi Simone, Giuda e Andrea]] (a destra).]]
Collocato lungo i confini [[est]] del territorio comunale, il quartiere di Lora si sviluppa su una sorta di balcone naturale, affacciato sulla zona sud-orientale della convalle che forma il centro città.
 
Il quartiere è delimitato a ovest dal parco cittadino del San Martino, a nord dalla valle del [[Cosia]], a est dalle pendici del colle che ospita il centro storico di [[Lipomo]] e a sud dal [[Monte Goi]].
* Secondo alcuni, il toponimo potrebbe derivare dal latino "ora", limite, in virtù della posizione geografica del luogo, posto ai limiti della convalle cittadina.
* Un'altra teoria sfrutta la vocazione agricola del quartiere e ipotizza una piantumazione di vigneti da parte dei romani. In questo contesto, il toponimo sarebbe da attribuire al "lora", un vinello che gli stessi romani ottenevano aggiungendo acqua ad una pressatura di vignacce.
* Vista la presenza di greci all'interno del gruppo dei coloni romani fondatori della ''Novum Comum'', alcuni hanno inoltre ipotizzato un'origine dal termine greco "aura", stagione dei fiori.
 
[[File:Montorfano con ombra.jpg|miniatura|Da sinistra a destra: il [[Montorfano|Monte Orfano]], [[Lipomo]] e Lora.]]
Un'altra teoria fa infine risalire l'origine del nome alla presenza di una meridiana all'esterno di un monastero situato in località ''Crotto del Sergente'', che per questo motivo sarebbe stato indicato come ''il monastero dell'ora'' o, nel gergo comune, ''L'ora'' o ''All'ora'', diventato poi nel tempo semplicemente ''Lora''. Del monastero e della meridiana non rimane oggi più alcuna traccia<ref name=":0" />. Custodita nell'Archivio Storico della Diocesi di Como è invece la relazione della visita pastorale del 1703 da parte dell'allora vescovo di Como Mons. Francesco Bonesana, avente come titolo la seguente formulazione: ''"Stato del Beneficio, e Chiesa, ò sia Oratorio de SS.ti Simone, & Andrea Apostoli del luogo dell'Ora, sotto la Priorale di S.to Bartolomeo"''<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Luciano Giughello|titolo=Lora - La Parrocchia|dataoriginale=Dicembre 2007|editore=Grafica Marelli|città=Como}}</ref>''.''
 
== Origini del nome ==
Dal punto di vista storico, attorno all'anno Mille Lora era un feudo del Capitolo di [[Basilica di San Fedele|San Fedele]] ricco di campi di grano<ref name=":0" /><ref name=":3" />. Nei secoli successivi, dal punto di vista amministrativo la storia di Lora si intrecciò a quella dei [[Corpi Santi di Como]]. In questo contesto, un ruolo particolare era giocato dalle varie chiese cittadine che, oltre a provvedere al sostentamento e alle funzioni festive della chiesa locale (detta "Cappelania o Vicaria data in Beneficio"), unitamente ad essa si ritrovavano a beneficiare dei terreni circostanti. Sotto questo punto di vista, durante l'episcopato del [[vescovo]] [[Feliciano Ninguarda]] la situazione di Lora fu particolarmente complicata: il territorio faceva parte dei Corpi Santi e rientrava sotto le dipendenze della parrocchia di San Donnino, anche se la chiesa di San Simone e la Cappelletta di Santa Maria erano ancora nell'area d'influenza della Collegiata di [[Basilica di San Fedele|San Fedele]]. In seguito, la Cappellania di Lora fu in un primo tempo annessa alla [[Pieve di Zezio]] Inferiore, poi aggregata alla parrocchia di San Bartolomeo e infine, il 21 gennaio 1863, elevata a parrocchia dedicata ai Santi Simone e Giuda. Tra le varie condizioni di erezione della parrocchia, si rinunciò a smembrare Lora dai [[Corpi Santi di Como]], al fine di permettere ai poveri del quartiere di poter continuare a godere delle beneficienze previste dallo status di Corpo Santo cittadino<ref name=":2" />. La vocazione agricola del quartiere si è mantenuta intatta per secoli e fino al secondo Dopoguerra, quando i rioni loresi erano ancora circondati da campi<ref name=":3"> https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/la-chiesa-di-lorasantuario-dei-caduti-rurali_4514_11/ </ref>. Del passato rurale di Lora rimangono oggi pochissime testimonianze:
Attestato nel corso dei secoli come ''Lora'', ''L'Ora'', ''All'Ora, Allora'' e ''Zora'' (con quest'ultima forma che potrebbe tuttavia contenere un refuso<ref name=":0" /><ref>{{Cita|Giughello|p. 44|lastoria|titolo=Lora - La storia}}.</ref>), il toponimo è ancora oggi di origine non chiara<ref name=":0">{{Cita|Giughello|p. 7|lastoria|titolo=Lora - La storia}}.</ref>.
* la ''chiesa parrocchiale del Sacro Cuore'', sulla cui facciata campeggia la dedicazione a ''Tempio Votivo ai Rurali Caduti''<ref> https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/la-chiesa-di-lorasantuario-dei-caduti-rurali_4514_11/ </ref>;
* in località ''Scim'' (una collina situata nella parte meridionale del quartiere, a sud della via Oltrecolle), gli ultimi campi coltivati rimasti sul territorio, all'interno di quella che un tempo fu la proprietà Salterio e che dal 1946 è conosciuta come ''Casa di Gino''<ref> https://www.casadigino.org/storia.html </ref>. In questo contesto, si osserva peraltro che il termine ''Scim'' deriverebbe dal termine celtico "Scim", ossia "dorso", ad indicare la natura collinare del luogo<ref name=":0" />.
 
Una prima teoria rimanda alla presenza di una meridiana posta all'esterno di un antico monastero (forse situato in località ''Crotto del Sergente''), conosciuto come ''il monastero dell'ora'' o, nel gergo comune, ''L'ora'' o ''All'ora''<ref name=":0" />. Di un ''luogo dell'Ora'' parlano anche gli atti della [[visita pastorale]] del vescovo [[Francesco Bonesana]] ([[1703]]), intitolati ''"Stato del Beneficio, e Chiesa, ò fia Oratorio de SS.ti Simone & Andrea Apostoli del luogo dell'Ora, sotto la Priorale di S.to Bartolomeo"''<ref>{{Cita|Giughello|p. 26|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>''.''
==Monumenti e luoghi di interesse==
===Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore===
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6356370.jpg|miniatura|Foto d'epoca dell'altare sinistro della chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore di Lora. Sotto all'altare è possibile osservare il letto penitenziale appartenuto al [[Geremia Lambertenghi|Beato Lambertenghi]]. Sulla destra: il pulpito seicentesco.]]
La chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore venne realizzata tra l’11 dicembre 1938 e l’estate del 1942 su suggerimento dell’allora vescovo di Como Alessandro Macchi, al fine di rispondere alle esigenze di una comunità cristiana divenuta troppo numerosa per le dimensioni della vecchia chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda <ref name=":1"> Cinquant'anni all'ombra del campanile (Parrocchia dei SS. Simone e Giuda di Como), Erba, Cariplo s.p.a. - Grafica A. Zeta, 1992 </ref> (situata all’interno di quella che oggi corrisponde ad un’abitazione in via di Lora 17). La chiesa, a pianta centrale con una bassa cupola a base circolare, fu costruita secondo i dettami architettonici [[Marcello Piacentini|piacentiniani]] con mattoni paramano. Il progetto fu affidato all’architetto Cesare Paleni di [[Bergamo]]<ref name=":1" />, al quale il vescovo Macchi aveva inoltre affidato la realizzazione un tempio votivo ai medici caduti d’Italia a [[Duno]]<ref>https://www.varesenews.it/2004/10/al-tempio-di-duno-per-commemorare-i-medici-scomparsi-in-servizio/285556/</ref>, in [[Valcuvia]]. Il 5 settembre 1942 la chiesa venne consacrata dal vescovo Macchi come “Tempio votivo ai rurali caduti”. All’interno della chiesa, tale dedicazione si riflette nella scena raffigurata dall’affresco del catino dell’abside principale, opera del pittore Cocquio. L'affresco ritrae un soldato stretto nel tricolore italiano e abbracciato da Gesù, all'interno di un recinto spinato circondato da un campo di grano biondeggiante. Per la realizzazione del campanile si dovette aspettare la fine della [[Seconda guerra mondiale]]. La costruzione della torre campanaria, di sezione quadrata leggermente smussata ai vertici e alta oltre venticinque metri<ref name=":0" />, iniziò nel 1947 e durò due anni. A differenza dei progetti iniziali, che prevedevano il campanile alla destra del tempio<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://xxcoecoinformazioni.wordpress.com/2016/09/29/una-chiesa-votiva/|titolo=Una chiesa votiva|pubblicazione=XXCO - L'architettura del XX secolo in provincia di Como|data=2016-09-29|accesso=2018-11-13}}</ref>, durante un sopralluogo tecnico del terreno si constatò che in quel punto il terreno non sarebbe stato in grado di il peso del campanile<ref name=":1" />. Per questa ragione, si decise di optare per il lato opposto del tempio. La torre campanaria ospita un concerto di cinque campane, che furono benedette benedette il 26 agosto 1950. Una delle campane è dedicata ai caduti<ref name=":1" />.
 
Sulla base delle origini campestri del quartiere, alcuni hanno avanzato l'ipotesi che il nome sia da legare alla presenza di vigneti adibiti alla produzione del "lora", un vino leggero prodotto in [[Storia romana|epoca romana]]<ref name=":0" />. Inoltre, in virtù della presenza di coloni greci all'interno dei fondatori dell'[[Storia di Como|''oppidum'' di Como]],<ref name=":0" /> qualcuno ha proposto un'origine dal termine [[Lingua greca antica|greco]] ''αὔρα (aúra)''.<ref name=":0" /><ref>{{Cita|AA.VV.|p. 10|Maiocchi|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario [...]}}.</ref>
Gran parte degli interni della chiesa furono trasportati dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso<ref name=":0" />, un’antica chiesa del centro di Como già nominata nel 1254 e demolita nel 1938 nell’ambito della realizzazione di quella che oggi corrisponde a Piazza Perretta<ref>https://coatesa.com/2014/12/23/la-cortesella-e-la-chiesa-dei-santi-nazaro-e-celso-da-luigi-fagetti-finestre-di-citta-la-como-che-ho-visto-e-la-como-che-vorrei-nodolibri-2014/</ref>. Tra gli arredamenti provenienti dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso particolare menzione meritano un affresco della Madonna delle Grazie, un pulpito ligneo intarsiato e un letto penitenziale appartenuto al [[Geremia Lambertenghi|Beato Geremia Lambertenghi]]<ref name=":0" />. Per l’affresco della Madonna delle Grazie, risalente al XVII secolo, il trasferimento nella chiesa di Lora rappresentò un secondo trasloco. Come testimoniato da una lapide posta al di sotto del dipinto stesso, l’affresco proveniva originariamente dall’abitazione privata di un tale D. Clemente Bononus. Così recita la lapide:
 
Altre ipotesi legherebbero il toponimo alla particolare posizione geografica del luogo. In questo contesto, il toponimo potrebbe indicare il fatto che Lora si trova sull' "orlo" (in [[Latino volgare|latino]], ''ōra'') della conca che ospita il centro città<ref name=":0" /> e/o in un luogo caratterizzato dalla presenza di "vento" (dal latino ''aura'')<ref group=N>Cfr. le origini del toponimo [[Boffalora sopra Ticino|Boffalora]]</ref>.
EX PROPRIAE DOMUS PARIETE EXCISAM
 
== Storia ==
D. CLEMENS BONONUS
Sul territorio lorese è stata ritrovata una tomba con corredo funebre databile alla tarda [[età del ferro]]<ref name=":13">{{Cita|Giughello|pp. 9-10|lastoria|titolo=Lora - La storia}}.</ref>.
 
Attorno all'anno [[1000]], il territorio lorese è attestato come un'area ricca di campi di grano, [[feudo|infeudata]] dal [[Basilica di San Fedele|Capitolo di San Fedele]]<ref name=":0" /><ref name=":3" />.
IN HANC CAPPELLAM
EIUS SUMPTU INSTAURATAM
 
Durante la [[guerra decennale]], il [[Monte Goi]] (allora nominato ''Tegollium'') fu teatro di uno scontro tra le truppe di Como e quelle dei [[Cantù|canturini]], schierati dalla parte di [[Milano]]<ref name=":13" />.
EX SEXAGINTA QUOT ANNIS SACRIFICYS
 
Successivamente inserito nei [[Corpi Santi di Como]], durante l'episcopato di [[Feliciano Ninguarda]] il territorio lorese era alle dipendenze della [[Chiesa di San Donnino (Como)|parrocchia di San Donnino]] in Como, anche se la chiesa vicaria di San Simone e la Cappelletta di Santa Maria erano ancora nell'area d'influenza del capitolo della [[Basilica di San Fedele|Basilica San Fedele]]<ref name=":14">{{Cita|Giughello|p. 10|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>. In seguito, la Cappellania di Lora fu in un primo tempo annessa alla [[Pieve di Zezio]] Inferiore, poi aggregata alla parrocchia facente capo alla [[Chiesa di San Bartolomeo (Como)|chiesa di San Bartolomeo]] e infine, il 21 gennaio 1863<ref name=":9">{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=23789|titolo=SIUSA - Parrocchia dei SS. Simone e Giuda in Lora di Como|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=2020-03-05}}</ref>, elevata a sede parrocchiale<ref name=":14" />. Tra le varie condizioni di erezione della parrocchia, si rinunciò a smembrare Lora dai [[Corpi Santi di Como|Corpi Santi]], al fine di permettere ai poveri del quartiere di poter continuare a godere delle beneficenze previste dallo status di Corpo Santo cittadino.<ref name=":2">{{Cita|Giughello|p. 13|unastoria|titolo=Lora - Una storia}}.</ref>
IN PERPETUA DOTATAM
TRANSFERRI CURAVIT
 
Dal [[1817]] al [[1884]] Lora fece parte del comune di [[Camerlata]]<ref name=":13" />.
ANNO MDCXCVIII
 
La vocazione agricola del quartiere si è mantenuta intatta per secoli fino al [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], quando i rioni loresi erano ancora circondati da campi<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/la-chiesa-di-lorasantuario-dei-caduti-rurali_4514_11/|titolo=La chiesa di Lora Santuario dei Caduti Rurali|lingua=it|accesso=2018-12-23}}</ref>. Del passato agricolo di Lora rimangono oggi solo l'iscrizione ''Tempio Votivo ai Rurali Caduti'' sulla facciata della [[Chiesa dei Santi Simone, Giuda e Andrea]]<ref>https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/la-chiesa-di-lorasantuario-dei-caduti-rurali_4514_11/</ref> e la località ''Scim''<ref group=N>Una collina situata nella parte meridionale del quartiere, a sud della via Oltrecolle.</ref> (toponimo che deriverebbe dall'omonimo termine celtico dal significato di "dorso", ad indicare la natura collinare del luogo<ref name=":0" />), dove si trovano gli ultimi campi della proprietà Salterio oggi nota come ''Casa di Gino''.<ref name=":6">{{Cita web |url=https://www.casadigino.org/storia.html |titolo=Copia archiviata |accesso=12 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170324185421/http://www.casadigino.org/storia.html |dataarchivio=24 marzo 2017 |urlmorto=sì }}</ref>
EX. ECCL. S. NAZARII ALEX.MACCHI EP. HIC POSUIT MCMXLI
 
A partire dagli anni '50 si assistette a un crescente sviluppo urbano del quartiere.'''''<ref name=":05222222">{{cita|Larghi|p. 2}}.</ref>''''' Nell'estate 1950, si inaugurarono le prime [[INA-Casa|case-INA]] di Lora, alla presenza di [[Amintore Fanfani]]<ref>{{Cita|AA.VV.|p. 20|Maiocchi|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario [...]}}.</ref><ref name=":1522">{{Cita|AA.VV.|p. 8|noi|titolo=Noi di Lora}}.</ref>.
Il pulpito seicentesco è opera dell’intagliatore comasco Giuseppe Gaffuri, peraltro già autore della Madonna lignea della [[Basilica di San Fedele|Basilica di San Fedele]] nonché uno degli intagliatori dell’organo del [[Duomo di Como|Duomo di Como]]. All’interno del pulpito, restaurato nel 2012, è possibile ritrovare sia la firma sia l'autoritratto dell'autore, inciso su uno scudo del pergamo accanto ad un angelo <ref>https://www.corrieredicomo.it/eco-come-rinasce-il-pulpito-di-lora/</ref> <ref>https://www.corrieredicomo.it/quel-pulpito-che-a-lora-parla-del-cuore-di-como/</ref> <ref>https://www.ied.it/blog/su-mag-il-magazine-de-la-provincia-di-dic-12gen-13-larticolo-sul-restauro-del-pulpito-di-lora/19217</ref><ref>https://www.corrieredicomo.it/lora-festa-per-il-pulpito-secentesco-restaurato/</ref>. Dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso provengono anche l’organo, due altari ed un grande crocefisso ligneo<ref name=":0" />.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Tra il 2006 e il 2008, a seguito della necessità di sostituire la centrale termica con un sistema di riscaldamento a pavimento, gli interni della chiesa sono stati oggetto di un importante opera di restauro<ref>http://www.architettivaccarella.it/index.php?fl=4&op=mcs&id_cont=140&eng=strutture%20religiose&idm=184&moi=184</ref>. Durante i lavori di restauro, si decise di traslare la cassa di penitenza del [[Geremia Lambertenghi|Beato Lambertenghi]] dall'altare di sinistra della chiesa (detto "Altare dell'angelo custode") al museo sito nel [[Santuario della Beata Vergine del Piratello]].
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa dei Santi Simone, Giuda e Andrea ====
{{vedi anche|Chiesa dei Santi Simone, Giuda e Andrea}}
La chiesa dei Santi Simone, Giuda e Andrea (1942),<ref>{{Cita web|url=http://www.jsc15.it/xxco-272-una-chiesa-votiva/|titolo=XXCO_272: Una chiesa votiva|autore=Fabio Cani|sito=JSC15 - Journal dal Lago di Como, Lecco e Brianza|data=2016-09-29|lingua=it-IT|accesso=2021-04-19|urlmorto=sì}}</ref> più comunemente nota come parrocchiale dei Santi Simone e Giuda,<ref name=":18">{{Cita|Giughello|p. 18|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref><ref name=":3" /><ref>{{Cita|AA.VV.|p. 40|Maiocchi|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario [...]}}.</ref> ospita la sede della parrocchia di Lora. [[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6356370.jpg|miniatura|Foto d'epoca dell'altare sinistro della parrocchiale|alt=|235x235px]]
 
==== Chiesa di Santa Maria della Provvidenza ====
== Curiosità ==
La chiesa si trova nel complesso che ospita la casa madre delle [[Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza]]<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.suipassididonguanella.org/don-guanella-e-i-suoi-luoghi/punti-guanelliani/|titolo=Punti Guanelliani|sito=Sui Passi di Don Guanella|lingua=it-IT|accesso=2019-10-29}}</ref>. In stile [[Architettura neogotica|neogotico]], la chiesa venne completata nel [[1902]] su progetto dall'ingegner Silvio Valli e successivamente ampliata nel [[1936]]<ref name=":5" />. Come recita una lapide all'interno dell'edificio religioso, la rinnovata chiesa fu consacrata dal [[vescovo di Como]] Alessandro Macchi nell'ottobre dello stesso anno. Una cappellina attigua alla chiesa ospita le spoglie di Caterina Guanella, sorella di [[Luigi Guanella|san Luigi]], e di suor Marcellina Bosatta, cofondatrice delle [[Figlie di Santa Maria della Provvidenza]] e sorella della [[beata]] [[Chiara Bosatta|Chiara]]<ref name=":5" />.
 
==== La "Cappelletta" ====
* La '''vecchia chiesa parrocchiale di Lora''', eretta nel 1693 in sostituzione di un edificio preesistente, fu elevata a parrocchia nel 1863 e dismessa nel 1942 in concomitanza con l’inaugurazione della chiesa del Sacro Cuore. Tuttavia, non è ancora oggi chiaro se la dedicazione originaria della vecchia chiesa fosse ai santi “Simone e Andrea” o “Simone e Giuda”. Come infatti evidenziato da una ricerca storica compiuta da Luciano Giughello presso l’archivio storico della Diocesi di Como<ref name=":2" />, gli atti relativi alle visite pastorali compiute a Lora dai vescovi di Como riportano intitolazioni contrastanti (si veda la tabella sottostante). Per inciso, è curioso osservare come la visita pastorale del 1910 evidenzi che la chiesa parrocchiale non fosse consacrata<ref name=":0" />. Nel 1942, con la consacrazione della nuova chiesa del Sacro Cuore a “parrocchiale dei Santi Simone e Giuda”, la presenza di Sant’Andrea all’interno del nome della parrocchia sembrò andare definitivamente perduta. Nel 2008, tuttavia, in virtù delle scoperte da parte di Giughello<ref name=":2" /><ref name=":0" /> si provvide a modificare l’intitolazione della parrocchia di Lora in «Parrocchia SS. Simone, Andrea e Giuda»<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=http://www.diocesidicomo.it/nomine-e-provvedimenti-2/|titolo=Diocesi di como - nomine e provvedimenti al 26 agosto 2018|accesso=19 Novembre 2018}}</ref>. Al fine di finanziare le casse parrocchiali, durante la [[seconda guerra mondiale]] la vecchia chiesa ormai in disuso fu concessa in affitto all’[[Amaro Giuliani|Amaro Medicinale Giuliani]], sfollato da [[Milano]], che la adibì a locale di imbottigliamento<ref name=":1" />.
Poche decine di metri più a monte rispetto al complesso di Santa Maria della Provvidenza si trova la cosiddettà "Cappelletta", un ex-[[Oratorio (architettura)|oratorio]] dedicato alla Vergine [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] - oggi [[sconsacrato]] - ma citato negli atti delle [[Visita pastorale|visite pastorali]] alla Pieve di Zezio da parte vescovi [[Feliciano Ninguarda|Ninguarda]] (XVI secolo),<ref name=":11" /> [[Giambattista Castelnuovo]] ([[1823]])<ref name=":11">{{Cita|Giughello|p. 15|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref> e [[Teodoro Valfrè di Bonzo|Teodoro Valfré di Bonzo]] ([[1903]])<ref name=":9" />.
 
Nel [[1807]] costituiva una chiesa sussidiaria della [[Chiesa di San Bartolomeo (Como)|parrocchiale di San Bartolomeo]] in Como, parrocchia dalla quale risultava dipendere già negli atti di una visita pastorale effettuata da un delegato vescovile nel 1778<ref>{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=20648&RicProgetto=reg-lom|titolo=Parrocchia di San Bartolomeo di Como
{| class="wikitable"
Sede: Como}}</ref>. Fino alla seconda metà del XIX secolo, il vicario della [[chiesa di San Giuseppe in Valleggio]] di Como (anch'essa allora alle dipendenze della parrocchia di San Bartolomeo) aveva ancora il diritto di portare la [[Eucaristia|comunione]] agli ammalati che abitavano nei pressi della Cappelletta<ref>{{Cita|Giughello|p. 16|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>. Nel [[1878]], per finanziare i lavori di ampliamento di quella che allora era la chiesa parrocchiale di Lora, la Cappelletta fu venduta a Fulvia Sormani De Herra<ref>{{Cita|Giughello|p. 15|unastoria|titolo=Lora - Una storia}}
!Anno
!Vescovo della visita pastorale
!Santi titolari della chiesa
|-
|1633
|Lazzaro Carafino
|Simone e Giuda
|-
|1703
|Francesco Bonesana  
|Simone e Andrea
|-
|1823
|Giambattista Castelnuovo
|Simone e Giuda
|-
|1898
|Teodoro dei Conti Valfrè di Bonzo
|Simone e Andrea
|-
|1910
|Alfonso Archi
|Simone e Andrea
|}
 
</ref> (allora proprietaria di villa Fulvia a [[Lipomo]]), la quale si impegnò a mantenere l'oratorio come luogo di culto per i vent’anni successivi all'acquisto dell'immobile<ref>{{Cita|Giughello|p. 17|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>.
* Durante la costruzione della '''chiesa del Sacro Cuore''', i parrocchiani loresi organizzarono numerose iniziative volte alla raccolta di fondi per finanziare i lavori, tra cui la decisione di destinare alla parrocchia tutti i proventi derivanti dalla vendita di uova prodotte durante i giorni festivi. Le uova, raccolte ogni domenica sera dopo i vespri da un gruppetto di ragazze, venivano poi vendute in città. La vendita di queste uova divenne una costante entrata per la costruzione della chiesa, al punto che tra i cittadini di Como iniziò a circolare scherzosamente la storia che a Lora si stava costruendo la "chiesa delle uova" (in [[dialetto comasco]]: la "gésa di ööf’")<ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref>{{Cita libro|autore=Enrico Lecci|titolo=Primati e singolarità della Provincia Lariana. Ciò che non si trova nel "Baedeker"|dataoriginale=1971|editore=Banca Amadeo nel 65° di attività, 1906 - 1971|città=Como}}</ref>.
 
*Nonostante Ill'edificio abbia oggi perso la propria funzione religiosa a favore di un uso abitativo, l'appellativo “Cappelletta” è ancor oggi utilizzato per indicare il tratto della [[Strada statale 342 Briantea|ex strada statale Briantea]] che, dal ponte di San Martino in Como, conducepassa adavanti Loraall'ex-oratorio vienee ancor’oggiprosegue chiamatoper “Cappelletta”Lipomo<ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/in-un-video-lultima-bravata-con-lo-skateda-lora-a-como-sulla-strada-tra-le-auto_1107272_11/|titolo=Da Lora fino a Como, percorrendo tutti i curvoni della “Cappelletta”, fino al semaforo di San Martino}}</ref><ref>{{Cita web|url= https://www.meteocomo.it/meteo/pneumatici-invernali-una-questione-di-cultura-non-di-imposizioni/ |titolo=La Cappelletta, al limitare della massa d’aria più calda e favorita dall’altimetria, si trasforma con facilità in spericolata pista da discesa. |data= 8 novembre 2009 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cultura-e-spettacoli/il-beato-guanella-conquistograve-il-collee-salvograve-lora-dalle-speculazion_6892_11/|titolo=Il beato Guanella conquistò il colle e salvò Lora dalle speculazioni}}</ref> per via della presenza di un antico oratorio, oggi sconsacrato, passato alla storia come '''Cappelletta di Santa Maria'''. Testimonianze dell’utilizzo dell’oratorio si hanno già durante la visita pastorale del [[Feliciano Ninguarda|vescovo Ninguarda]] e fino alla seconda metà del XIX secolo, quando il vicario della chiesa di San Giuseppe in Valleggio aveva ancora il diritto di portare il viatico agli ammalati che abitavano nelle abitazioni in prossimità della cappelletta<ref name=":2" />. Nel 1878 l’oratorio fu acquistato dalla contessa Sormani De Herra, la quale si impegnò a mantenerlo libero per il culto per vent’anni<ref name=":2" />. Successivamente l’edificio perse la sua funzione religiosa e nel corso del XX secolo diventò un’abitazione privata.
 
=== Architetture civili ===
==== Casa Santa Maria della Provvidenza ====
In posizione dominante sul primo [[tornante]] della [[Strada statale 342 Briantea|strada]] che da Lora conduce al ponte di San Martino in Como si trova Santa Maria della Provvidenza<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.memorieinfoto.it/foto/como-lora-casa-%E2%80%9Csanta-maria-della-provvidenza%E2%80%9D|titolo=Como-Lora, Casa “Santa Maria della Provvidenza” {{!}} Memorie in foto|accesso=2019-10-29}}</ref>, casa madre delle religiose [[Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza|guanelliane]]<ref name=":5" /><ref name=":12" />.
 
Il complesso si sviluppò a partire da una [[filanda]], costruita nel [[1760]] dai fratelli Binda (e, per questo motivo, soprannominata "La Binda"). In seguito a una serie di passaggi di proprietà e di variazioni di destinazione d'uso, il primo gennaio del [[1897]] la struttura fu acquistata per 45000 lire da [[Luigi Guanella|don Luigi Guanella]], che nel marzo dello stesso anno vi trasferì il reparto femminile della "Casa della Divina Provvidenza" di Como<ref>{{Cita web|url=http://www.operadonguanella.it/news/647-don-guanella-e-maria-madre-della-provvidenza|titolo=Don Guanella e Maria Madre della Provvidenza|accesso=2019-10-29}}</ref>.
 
La ciminiera della ex-filanda venne riconvertita in un campanile, sulla cui sommità nel 1898 venne collocata una statua raffigurante il [[Sacro Cuore di Gesù|Sacro Cuore]]. In occasione delle [[celebrazioni voltiane]] del 1899, don Guanella si fece invano promotore di un progetto finalizzato a trasformare il campanile di Casa Santa Maria in un faro visibile da due luoghi simbolo della vita di [[Alessandro Volta]]: il centro di Como e [[Camnago Volta]].<ref>{{Cita web|url=https://www.operadonguanella.it/index.php/san-luigi-guanella/la-vita/novita-su-don-guanella|titolo=Novità su Don Guanella|sito=www.operadonguanella.it|accesso=2025-01-22}}</ref> Dopo essere stata colpita da un fulmine nel maggio del 1941, nel 1943 la statua del Sacro Cuore venne rimpiazzata da un'analoga opera d'arte avente lo stesso soggetto.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Silvia Fasana|titolo=Da 125 anni la Casa "Santa Maria della Provvidenza" a Lora|rivista=La Divina Provvidenza|numero=2-2022|p=18}}</ref>
 
Oltre a una Residenza Sanitaria per anziane, la struttura ospita un museo dedicato alla [[Chiara Bosatta|Beata Chiara Bosatta]],<ref name=":5" /><ref name=":4" /><ref name=":1" /><ref name=":12">{{cita|Vendramin|quarta di copertina}}.</ref> raffigurata in alcuni dipinti di [[Mario Bogani]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=redazione|url=https://www.inliberta.it/mario-bogani-pittore-di-don-guanella/|titolo=Mario Bogani, pittore di Don Guanella|sito=InLibertà|data=2015-01-07|accesso=2025-01-31}}</ref><ref>{{cita|Vendramin|pp. 22-29}}.</ref>.
 
==== Casa di Gino ====
Nel [[1937]] l’imprenditore Carlo Grassi<ref name=":6" /> (1886-1950) acquistò la proprietà "Salterio",'''''<ref name=":05222222423">{{cita|Buffoni|p. 17|Gino}}.</ref>''''' allo scopo di utilizzarla non solo come tenuta di famiglia, ma anche come sede per le sue imponenti collezioni d’arte, comprensive di reperti archeologici egizi, di oggetti d’arte orientale e di una lunga serie di dipinti realizzati da pittori dell’Ottocento italiano ([[Giovanni Fattori|Fattori]], [[Giuseppe De Nittis|De Nittis]], [[Giovanni Boldini|Boldini]], gli [[Scapigliatura|Scapigliati]] milanesi), del [[Divisionismo]] ([[Gaetano Previati|Previati]], [[Giovanni Segantini|Segantini]], [[Giuseppe Pellizza da Volpedo|Pellizza da Volpedo]]), artisti internazionali ([[Édouard Manet|Manet]], [[Vincent van Gogh|Van Gogh]], [[Paul Cézanne|Cézanne]]) e avanguardisti italiani (a partire da [[Giacomo Balla|Balla]], amico personale del Grassi, ma anche [[Umberto Boccioni|Boccioni]], [[Giorgio Morandi|Morandi]], [[Filippo de Pisis|De Pisis]] e [[Arturo Tosi|Tosi]]).<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.gam-milano.com/it/le-collezioni/collezione-grassi/|titolo=GAM Milano: Collezione Grassi|accesso=2019-10-29|dataarchivio=29 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191029165627/http://www.gam-milano.com/it/le-collezioni/collezione-grassi/|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Casa di Gino Salterio.png|miniatura|Casa di Gino: viale d'ingresso|alt=]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]], il figlio Gioacchino'''''<ref name=":05222222423" />''''' - detto Gino - si era arruolato volontario, ma morì a soli diciott’anni durante la battaglia di El Alamein<ref name=":6" /><ref name=":7" /><ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/musei/museo-gregoriano-egizio/sala-vi--la-collezione-carlo-grassi/sala-vi--la-collezione-carlo-grassi.html|titolo=Sala VI. La Collezione Carlo Grassi|lingua=it|accesso=2019-10-29}}</ref>. Scossi dall’avvenimento, i coniugi Grassi maturarono la decisione di donare la tenuta ad un’istituzione benefica<ref name=":6" />. Fu così che nel [[1946]], con la mediazione del parroco Giuseppe Majocchi, Carlo Grassi e la moglie Nedda Mieli decisero di perpetuare la memoria del figlio Gino con una donazione alla “Casa Divina Provvidenza” dei [[Servi della carità|guanelliani]] di Como, che tramutarono la tenuta in un’azienda agricola finalizzata all'accoglienza giovani che, per diverse vicende della vita, avevano bisogno di essere rieducati e reinseriti nella società<ref name=":6" />. Da quel momento in poi, la proprietà Salterio venne chiamata “Casa di Gino”<ref name=":6" />.
 
Alla morte di Carlo Grassi, su desiderio della vedova il materiale archeologico di famiglia fu donato a papa [[Papa Pio XII|Pio XII]]; dal [[1951]], le opere furono quindi esposte nei [[Musei Vaticani]] con il nome di “[[Museo gregoriano egizio|Collezione Grassi]]”<ref name=":8" />. Analogo destino toccò agli oggetti d’arte orientale e ai dipinti, donati nel [[1956]] dalla Mieli al Comune di Milano<ref name=":7" /><ref name=":8" /> con la clausola che le opere fossero esposte in memoria del figlio Gino<ref name=":8" />.
 
Nel [[1986]] a Nedda Mieli fu riconosciuto l’Abbondino d’oro, la massima onorificenza che il comune di Como riserva alle proprie benemerenze<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.como.it/it/comune/abbondino-doro/albo-donore-dellabbondino-doro/|titolo=Albo d'Onore dell'Abbondino d'Oro|sito=Comune di Como|lingua=it|accesso=2019-10-29}}</ref>.
 
In cima al viale di accesso alla proprietà trova posto la cappella della Madonna delle Grazie. Nella chiesetta, al cui interno trovano posto le spoglie di Nedda Mieli, di Carlo e di Gino Grassi, l'[[abside]] è decorata da un affresco raffigurante il Crocifisso tra [[Luigi Guanella|san Luigi Guanella]] e la [[Chiara Bosatta|beata Chiara Bosatta]], opera realizzata nel 2015 da Francis Natan Abiamba.<ref>{{Cita pubblicazione|anno=2016|mese=Marzo|titolo=Inaugurazione dei due dipinti nella cappella "Madonna delle Grazie" a Casa di Gino|rivista=Fermarsi non si può|numero=1|pp=15-16}}</ref>
 
=== Altro ===
 
==== Le sorgenti "Refrecc" ====
L'estremità nord-orientale del quartiere rivolta verso la valle del torrente [[Cosia]] ospita le sorgenti Refrecc (dette anche “Frech di Carrè”), che tra il [[1890]] e il [[1993]] costituirono la più antica fonte di approvvigionamento dell'[[acquedotto]] pubblico di Como<ref name=":10">{{Cita web|url=http://www.comune.como.it/export/sites/default/it/doc/pgt/documento-di-piano/relazione/x24xPgt_Como_Ddp_Pagine_771_826.pdf|titolo=Le acque sotterranee}}</ref>.
 
La decisione di canalizzare le sorgenti del Refrecc in un acquedotto destinato a rifornire tutta la Convalle di Como risale all'ultimo quarto del XIX secolo, quando le sorgenti esistenti lungo i versanti e, soprattutto, l'acqua dei tantissimi pozzi scavati nel sottosuolo cittadino non erano più in grado garantire un approvvigionamento adeguato; non tanto per una carenza idrica, quanto piuttosto per un aumento dell'inquinamento dovuto alla crescita della popolazione e degli scarichi fognari da un lato e dall'assenza di un sistema protezione di [[Falda acquifera|falda]] dall'altro<ref name=":10" />. Fu così che, nel [[1883]], il Comune di Como decise di stipulare con l'imprenditore privato Giovanni Garrè un contratto di esclusiva per una fornitura di acqua attraverso un acquedotto (passato alla storia come "acquedotto Garrè") alimentato da una serie di vasche sotterranee, allora di grande dimensione e impatto, appositamente realizzate per raccogliere l'acqua delle sorgenti Refrecc<ref name=":10" />.
 
== Cultura ==
 
=== Musei ===
 
* Museo ''"Beata Chiara Bosatta"''<ref name=":5" /><ref name=":4" /><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.suipassididonguanella.org/musei-e-raccolte-museali/museo-beata-chiara-bosatta-lora-como/|titolo=Museo "Beata Chiara Bosatta" (Lora, Como)|sito=Sui Passi di Don Guanella|lingua=it-IT|accesso=2021-12-16}}</ref>.
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
 
==== Demografia pre-unitaria ====
 
* 1836: 226<ref>{{Cita|Giughello|p. 12|unastoria|titolo=Lora - Una storia}}.</ref>
 
==== Demografia post-unitaria ====
 
* 1863: 312<ref name=":2" />
* 1898: 550<ref>{{Cita|Giughello|p. 33|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>
* 1910: 720<ref>{{Cita|Giughello|p. 35|laparrocchia|titolo=Lora - La Parrocchia}}.</ref>
 
Abitanti censiti all'interno del comune di Como<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Domizia De Rocchi (a cura di)|titolo=Comune di Como: Demografia in cifre|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.comune.como.it/export/sites/default/it/doc/statistiche/popolazione-residente/06.xPgt_Como_Ddp_Pagine_552_597.pdf}}</ref>:
 
* 1981: 3160
* 1991: 3118
* 2001: 3009
* 2008: 2799
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Strade ===
 
==== "Cappelletta" e "Oltrecolle" ====
Almeno dal XVIII secolo, il quartiere di Lora è attraversato da due importanti arterie stradali di Como.<ref>{{Cita|Giughello|pp. 6-7|unastoria|titolo=Lora - Una storia}}.</ref>
 
La prima, risistemata nel [[1817]]'''''<ref name=":06">{{cita|Borghese|p. 388}}.</ref>''''' ma già presente nel [[catasto Teresiano]] con la denominazione ''Strada del Monte di Brianza'',<ref>{{Cita|Giughello|pp. 33-34|lastoria|titolo=Lora - La storia}}.</ref> è la cosiddetta "Cappelletta", ossia un tratto della {{simbolo|Strada Statale 342 Italia.svg|45}} [[strada statale 342 Briantea|ex-strada statale 342 Briantea]].
 
La seconda, che s'innesta nella prima in prossimità del confine con [[Lipomo]], è la via Oltrecolle, la quale costituisce un [[Variante (strada)|bypass]] che permette di attraversare il territorio di Como lungo l'asse est-ovest (cioè provenendo da [[Bergamo]], [[Lecco]] o [[Varese]]) senza dover transitare dal centro città. Il nome deriva dal fatto che, nel percorso dall'innesto con la "Cappelletta" fino al quartiere di [[Muggiò (Como)|Muggiò]], la strada aggira il colle del Monte Goi.<ref>{{Cita|Giughello|p. 31|lastoria|titolo=Lora - La storia}}.</ref>
 
==== Altro ====
L'odierna via Maiocchi fu appositamente costruita per raggiungere la nuova chiesa parrocchiale, la quale si trovava in mezzo a una zona campestre e, pertanto, era raggiungibile solo attraverso sentieri di campagna.<ref name=":15">{{Cita|AA.VV.|p. 19|Maiocchi|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario [...]}}.</ref><ref name=":152">{{Cita|AA.VV.|p. 7|noi|titolo=Noi di Lora}}.</ref>
 
=== Mobilità urbana ed extra-urbana ===
Negli [[Anni 1930|anni '30 del Novecento]], i mezzi pubblici non collegavano ancora Lora al centro città: a quel tempo esisteva solo un [[tram]] che si fermava poco lontano dal ponte di San Martino, cosicché tutta la salita della Cappelletta doveva essere percorsa con mezzi propri<ref>{{Cita|AA.VV.|p. 16|Maiocchi|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario [...]}}.</ref>.
 
Il quartiere è servito da numerose linee di [[autobus]]. Oltre a una linea urbana facente capolinea nel centro del quartiere e a sporadici collegamenti con [[Camerlata]] e [[Breccia (Como)|Breccia]], la frazione di Lora è servita dai bus extraurbani diretti a [[Ponzate]], [[Erba]], [[Asso (Italia)|Asso]], [[Lecco]], [[Merate]], [[Brivio]] e [[Bergamo]].
 
== Sport ==
Nella stagione 2003-2004, la squadra di calcio S.S.D. Lora Lipomo prese parte al [[Eccellenza Lombardia 2003-2004|campionato di Eccellenza]], classificandosi al settimo posto.
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references/>
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro|autore=D. Buffoni|titolo=Il libro di Gino. Sottotenente Gioacchino Grassi 1923-1941|annooriginale=1942|editore=|città=Lora|p=17|capitolo=La sua breve vita|cid=Gino|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=AA.VV.|curatore=Parrocchia SS. Simone e Giuda|titolo=Lora settembre 1962 - Centenario di erezione della parrocchia - XXV di Ministero Parrocchiale di Don Giuseppe Maiocchi - XX della Consacrazione del Tempio|annooriginale=1962|editore=Artegrafica|città=Como|cid=Maiocchi}}
*{{Cita libro|autore=Enrico Lecci|titolo=Primati e singolarità della Provincia Lariana. Ciò che non si trova nel "Baedeker"|annooriginale=1971|città=Como|cid=Lecci}}
*{{Cita libro|autore=Luciano Giughello|titolo=Lora - Una Storia|annooriginale=1978|editore=S.A.G.S.A.|città=Grandate|cid=unastoria}}
*{{Cita libro|autore=AA.VV.|curatore=Parrocchia dei SS. Simone e Giuda in Como|titolo=Cinquant'anni all'ombra del...campanile|annooriginale=1992|editore=Grafica A. Zeta|città=Erba|cid=ombra}}
*{{Cita libro|autore=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=388|cid=Borghese}}
* {{Cita libro|autore=Luciano Larghi|titolo=Simbologia & Iconografia nella Chiesa Parrocchiale di Lora|annooriginale=1992|città=Como|cid=Larghi|curatore=Circoscrizione N°2}}
*{{Cita libro|autore=Luciano Giughello|titolo=Lora - La Storia|annooriginale=2007|editore=Grafica Marelli|città=Como|cid=lastoria}}
* {{Cita libro|autore=Luciano Giughello|titolo=Lora - La Parrocchia|annooriginale=2007|editore=Grafica Marelli|città=Como|cid=laparrocchia}}
* {{Cita libro|autore=AA.VV.|curatore=Parrocchia dei SS. Simone e Giuda in Como|titolo=Noi di Lora|dataoriginale=Natale 2012|annooriginale=|editore=|città=|pp=1-12|cid=noi}}
*{{Cita libro|autore=Franca Vendramin|autore2=Silvia Fasana|titolo=Suor Chiara Bosatta - Pietra viva|annooriginale=|anno=2016|editore=Editrice Velar|città=Gorle|p=|capitolo=|cid=Vendramin|ISBN=}}
 
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