Scalea: differenze tra le versioni

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{{NN|Calabria|aprile 2024}}
{{controlcopy|{{diff|93656274|inserimento massivo}} parte del quale, [[Chiesa di San Nicola in Plateis|scorporata]], risultava copyviol.|Calabria|giugno 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Scalea
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|Divisione amm grado 1=Calabria
|Divisione amm grado 2=Cosenza
|Amministratore locale=GennaroMario LicursiRusso
|Partito=lista civica Scalea rinasce
|Data nomina=06-06-2016
|Data elezione= 26-5-2025
|Data istituzione=
|Altitudine=10
|Abitanti=11022
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2017
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Orsomarso]], [[San Nicola Arcella]], [[Santa Domenica Talao]], [[Santa Maria del Cedro]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=scaleoti
|Patrono=[[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo]]
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|Mappa=Map of comune of Scalea (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Scalea all'interno della provincia di Cosenza
|Sito=http://www.comune.scalea.cs.it/
}}
 
'''Scalea''' (''Scalìa'' in [[dialetto calabrese|calabrese]]<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=610 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/610 }}</ref>, ''Skalia'' in [[greco bizantino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 11.022{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cosenza]] in [[Calabria]]. Sorge in prossimità dell'antica [[Laos (Magna Grecia)|Laos]], città della [[Magna Grecia]].
 
== Origini del nome ==
Proprio l'antica configurazione della costa di Scalea potrebbe essere all’origine del suo nome. Esso va certo connesso a scala, ma non nell’accezione della facile etimologia popolare — oggi molto diffusa — che fa derivare il suo nome dalla forma "a scala" dell'attuale centro storico.
 
È probabile che il nome Scalea — nel dialetto locale ''<nowiki/>'a Scalia'' — vada riconnesso al greco ''skalíon'' (σκαλίον), diminutivo di ''skála'' (sκἀλα), antico vocabolo latino entrato nel lessico greco medievale anche con il significato di "scalo marittimo", "molo", "banchina".<ref>{{Cita libro|autore=Gerhard Rohlfs|titolo=Lexicon graecanicum Italiae inferioris|anno=1964}}</ref> Notevole è poi la somiglianza della forma plurale τὰ sκαλία (''ta skalía''), cioè "i porticcioli", con la citata forma dialettale del toponimo. A dare il nome al borgo e al suo primo nucleo abitativo (risalente a metà del IX secolo) fu quindi l'isolotto di Torre Talao, che costituiva approdo e "scalo" ideale per le imbarcazioni.<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Vincenzo Valente|titolo=L'Insula parva di Scalea e la Torre di Mare detta Talao|anno=2021|editore=Gridei}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
{{Immagine grande|Scalea-panorama.jpg|900px|3=<div align="center">Panorama dall'entroterra</div>}}
[[File:Panorama_Centro_Storico_Panorama Centro Storico -_panoramio_ panoramio -_Salvatore_Migliari_ Salvatore Migliari (1).jpg|thumb|right|Panorama del Centro Storico]]
[[File:Scalinate Centro Storico Scalea.jpg|miniatura|Scalinate del Centro Storico]]
[[File:Scalea_escalier.JPG|thumb|right|Scale a scalea]]
[[File:Scalea_Lange_TreppeScalea porte.jpgJPG|thumb|right|LangePorta del Centro TreppeStorico]]
[[File:Scalea_padre_PioScalea stare mesto5.jpg|thumb|right|Moumento in onore di [[Padre Pio]]Ceramica]]
Il territorio comunale, di forma quadrangolare, con la base maggiore di circa {{M|8|u=km}} adagiata sul [[mar Tirreno]], ha una profondità verso l'interno di circa {{M|3|u=km}} e un'estensione totale di {{m|22,56|ul=km²}}. Esso confina a nord con [[San Nicola Arcella]], ad est con [[Santa Domenica Talao]], a sud-est con [[Orsomarso]], a sud con [[Santa Maria del Cedro]] ed a ovest con il [[mar Tirreno]]. La cittadina si dispone su un vasto [[promontorio]], che delimita a sud il [[Golfo di Policastro]]. I rioni più antichi si dispongono arroccati a gradoni, posti ad una quota di 75 m sul [[livello del mare]]; la parte più moderna si sviluppa lungo la costa.
[[File:Scalea_porte.JPG|thumb|right|Porta a Scalea]]
[[File:Scalea_stare_mesto5.jpg|thumb|right|]]
[[File:Scalea_Torre_Talao1.jpg|thumb|right|]]
[[File:Spiaggia_di_Scalea_con_Torre_Talao.jpg|thumb|right|]]
[[File:Scalea_plaz.jpg|thumb|right]]
[[File:Scalea_Torre_Talao4.jpg|thumb|right|]]
 
Il territorio comunale, di forma quadrangolare, con la base maggiore di circa 8 km adagiata sul mar Tirreno, ha una profondità verso l’interno di circa 3 km e un’estensione totale di circa 28 km². Esso confina a nord con [[San Nicola Arcella]], ad est con [[Santa Domenica Talao]], a sud-est con [[Orsomarso]], a sud con [[Santa Maria del Cedro]] ed a ovest con il [[mar Tirreno]].
 
La cittadina si dispone su un vasto [[promontorio]], che delimita a sud il [[Golfo di Policastro]].
 
La linea della costa si presenta in un primo tratto a sud sabbiosa e lineare, mentre assume a nord carattere frastagliato e roccioso con presenza di [[grotta|grotte]], prodotte dall'erosione marina.
 
Per metà dell’estensione il terreno è pianeggiante (formato dal recente sedimento del fiume Lao che sfocia in mare dopo aver attraversato, per circa 3 km, la parte meridionale del territorio). L’altra metà è di natura collinare con altezza massima di 416 m sul livello del mare.
 
Scarso interesse hanno i corsi d’acqua, che sono a carattere torrentizio. Degni di nota sono solo il torrente Carpini, che definisce il confine settentrionale del territorio, ed il [[torrente]] Sant'Angelo, affluente del Lao.
 
Geologicamente il territorio è caratterizzato da affioramenti di depositi e formazione di età compresa tra il [[Triassico]] e l’[[Olocene]], di natura ed ambiente diversi.
 
La linea della costa si presenta in un primo tratto a sud sabbiosa e lineare, mentre assume a nord carattere frastagliato e roccioso con presenza di [[grotta|grotte]], prodotte dall'erosione marina. Per metà dell'estensione il terreno è pianeggiante (formato dal recente sedimento del fiume Lao che sfocia in mare dopo aver attraversato, per circa {{M|3|u=km}}, la parte meridionale del territorio). L'altra metà è di natura collinare con altezza massima di 408 m sul livello del mare.
In relazione al parametro coerenza, sono stati distinti quattro tipi di rocce che pertanto, rappresentano gruppi litologici omogenei o per predominanza di un litotipo o per la presenza di un’associazione caratteristica di più litotipi.
 
Scarso interesse hanno i corsi d'acqua, che sono a carattere torrentizio. Degni di nota sono solo il torrente Carpini, che definisce il confine settentrionale del territorio, ed il [[torrente]] Sant'Angelo, affluente del Lao. Geologicamente il territorio è caratterizzato da affioramenti di depositi e formazione di età compresa tra il [[Triassico]] e l'[[Olocene]], di natura ed ambiente diversi.
La prima unità rappresenta depositi incoerenti superficiali o pseudocoerenti di origine alluvionale, lacustre o di accumulo detritico-residuale eluvio-colluviale. Le altre unità comprendono rocce sedimentarie con prevalenza di un tipo litologico coerente, semicoerente o pseudocoerente.
 
In relazione al parametro coerenza, sono stati distinti quattro tipi di rocce che pertanto, rappresentano gruppi litologici omogenei o per predominanza di un litotipo o per la presenza di un'associazione caratteristica di più litotipi. La prima unità rappresenta depositi incoerenti superficiali o pseudocoerenti di origine alluvionale, lacustre o di accumulo detritico-residuale eluvio-colluviale. Le altre unità comprendono rocce sedimentarie con prevalenza di un tipo litologico coerente, semicoerente o pseudocoerente.
I rioni più antichi si dispongono arroccati a gradoni, posti ad una quota di 75 m sul [[livello del mare]]; la parte più moderna si sviluppa lungo la costa.
 
== Storia ==
Scalea è uno dei paesi più importanti e più antichi dell'alto Tirreno cosentino. Nelle grotte di [[Torre Talao]] sono stati rinvenuti, nel corso di scavi archeologici, manufatti di pietre ed ossa dell’epoca paleolitica.
 
Durante la civiltà del bronzo, del ferro e nella fase [[Protostoria|protostorica]] ([[X secolo a.C.|X]]-[[VII secolo a.C.|VII]] secolo a.C.)<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.scalea.cs.it/cms/guide/scalea_nel_tempo/Preistoria.htm|titolo=Età Preistorica}}</ref> gli uomini vivevano nelle valli del Lao in piccole comunità: prova di questo periodo è lo scoglio di [[Torre Talao|Torre dell'isola]], una delle prime stazioni dell’uomo nell’[[Italia meridionale]]. Durante gli scavi nelle grotte di [[Torre Talao]] sono state rinvenute prove della fase musteriana in Calabria, oltre i resti della fauna pleistocenica riferibili all'industria paleolitica media.
Scalea è uno dei paesi più importanti e più antichi dell’Alto Tirreno Calabrese. Nelle grotte di [[Torre Talao]] sono stati rinvenuti, nel corso di scavi archeologici, manufatti di pietre ed ossa dell’epoca paleolitica.
 
Successivamente la zona era stata dapprima terra degli Enotri fino a quando i Greci Sibariti, per facilitare le comunicazioni con la loro colonia di Posidonia ([[Paestum]]), nel [[600 a.C.|600 a.C]]. fondarono la città di [[Laos (Magna Grecia)|Laos]]. Essa fu una città costiera posta sulle prime alture del fiume Lao.
Durante la civiltà del bronzo, del ferro e nella fase [[Protostoria|protostorica]] ([[X secolo a.C.|X]]-[[VII secolo a.C.|VII]] secolo a.C.)<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.scalea.cs.it/cms/guide/scalea_nel_tempo/Preistoria.htm|titolo=Età Preistorica}}</ref>gli uomini vivevano nelle valli del Lao in piccole comunità: prova di questo periodo è lo scoglio di [[Torre Talao|Torre dell’isola]], una delle prime stazioni dell’uomo nell’[[Italia meridionale]]. Durante gli scavi nelle grotte di [[Torre Talao]] sono state rinvenute prove della fase musteriana in Calabria, oltre i resti della fauna pleistocenica riferibili all’industria paleolitica media.
 
Successivamente la zona era stata dapprima terra degli Enotri fino a quando i Greci Sibariti, per facilitare le comunicazioni con la loro colonia di Posidonia ([[Paestum]]), nel [[600 a.C.|600 a.C]]. fondarono la città di Laos. Essa fu una città costiera posta sulle prime alture del fiume Lao.
 
Laos si può considerare antenata di Scalea, così come lo fu la colonia romana di Lavinium, come testimoniano i numerosi ruderi di [[Villa romana|ville romane]] di [[Impero romano|epoca imperiale]] sparse nella piana e nelle prime alture.
 
Il nucleo originale di Scalea sorse durante il periodo delle lotte tra [[Impero bizantino|Bizantini]] e [[Longobardi]]; verso la fine del [[VI secolo]] Scalea fu occupata dai Longobardi e rimase loro colonia finché alla fine dell'[[VIII secolo]] [[Carlo Magno]] sottomise tutti i ducati. I Longobardi costruirono una rocca; la città rimase per circa 3 secoli arroccata, cinta dalla muraglia delle sue case legate tutte insieme e aperta all'esterno con due porte: quella militare, in cima, presidiata dalla fortezza del Gastaldo e trasformato in castello dai Normanni e quella cittadina sullo spiazzo Cimalonga. Il borgo sorto ai piedi del castello divenne come una fortezza sul mare e fu denominato Scalea forse per il suo sviluppo sui gradoni del Colle simile ad una scala.
 
A Scalea nel [[VII secolo]] si erano nel frattempo insediati gli [[Anacoreta|Anacoreti]], monaci eremiti greci e bizantini che trascorrevano la loro vita ascetica in piccoli rifugi come le grotte della Scalicella. A questi nel [[IX secolo|secolo IX]] si aggiunsero i monaci che avevano lasciato la Sicilia per l’invasionel'invasione degli Arabi.
 
Già in epoca normanna Scalea aveva avuto una grande attività mercantile e marinara. Agli inizi del [[XIV secolo|secolo XIV]] Scalea divenne un importante scalo marittimo. In seguito alla sua ribellione agli Angioini divenne terra demaniale con il sensibile sgravio fiscale che agevolò notevolmente ogni attività produttiva e commerciale. Di tale opportunità si avvantaggiò la marineria di Scalea che divenne una delle più rinomate della Calabria. Le sue navi toccavano i più importanti porti del Mediterraneo.<ref name="ref_A">{{Cita libro|titolo=SCALEAScalea tra duchi e principi mercanti filosofi e santi |editore=Giovanni CelicoEditur Calabria |panno= 2000 |autore= Giovanni Celico }}</ref>
 
Durante il periodo angioino-aragonese la popolazione di Scalea salì ad oltre {{formatnum:5000}} abitanti. Successivamente a causa delle [[Guerra|guerre]], delle incursioni [[Saraceni|saracene]] e delle [[Epidemia|epidemie]] si registrò un’inversione di tendenza, fino al dimezzamento della popolazione totale con un esodo nei casali di Scalea.
 
L’interno di Scalea è un intrico di scale, vicoli, larghi, supporti ed archi. Una delle caratteristiche del nucleo storico sono i “Suppuorti”''Suppuorti'', tratti coperti delle vie, nati dalla necessità di costruire, per motivi di difesa, le case una sull'altra.
 
Nel [[XVI secolo]] scoppiarono in varie parti della Calabria moti antifeudali ed anche Scalea vi prese parte attiva.
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Il [[XVII secolo|secolo XVII]] fu uno dei più duri, una serie di [[Terremoto|terremoti]] provocarono molti danni; a questi si aggiunsero con inclemenza [[Peste|pestilenze]] e [[Carestia|carestie]].
 
Nel [[XVIII secolo|settecento]] la città aveva solo una piccola frazione, ''San Nicola'' (oggi [[San Nicola Arcella]]), poiché nel secolo precedente ''Santa Domenica'' (oggi [[Santa Domenica Talao]]) si era emancipata. Buoni erano i commerci e le produzioni:{{citazione|Tiene un comodo e sicuro porto per le barche da carico e sul fianco sinistro evvi una torre edificata in una penisoletta ai tempi di Carlo V con tre pezzi di cannoni, alla cui custodia son alcuni soldati invalidi con il loro alfiere. Al lato destro di esso porto vi sono poi molti scogli che si estendono per più di tre miglia e sono vi delle grotte da passo in passo, e tra queste una è chiamata la grotta della pecora nella quale sono annidati molti colombi selvaggi. Il suo territorio confina verso oriente con quello di [[Papasidero]], dal nord con quello di [[Aieta]] e da sud con quello di [[Abatemarco]] ed [[Orsomarso|Ursomarzo]]. Al lato destro della città vi passa un ruscelletto che quasi lambisce la porta di mare. Tiene un lago detto il ''Pantano'', di quasi un miglio di circuito e finalmente nei confini a distanza di tre miglia tiene un altro fiume chiamato della Scalea, che ha la sua origine da Laino, il quale raccoglie molte acque in tempo di pioggia, e sebbene ricorre molto profitto per la coltura di esso territorio, irrigandone dei cittadini i loro fondi, pure alle volte vi cagiona del danno colle sue inondazioni. Produce in abbondanza grano, grano d'india, legumi ed ogni sorta di frutti ed ottimi vini. I melloni di pane e di acqua vi riescono assai buoni ed anche le cipolle che è in gran capo di commercio con i paesi vicini. I fichi e le uve zibibi sono pure eccellenti che poi secche ne fanno un gran smaltimento con i Genovesi, Livornesi ed anche cogli inglesi, venendoli a caricare o nel porto di S. Nicola, territorio di essa città o sull'isola Dino di Aieta. Il suddetto ''Pantano'' e il fiume, detto di Scalea, danno delle anguille e dei cefali agli abitatori; ma il mare è quello che somministra loro gran quantità di pesci e frutti di mare che raccogliono dalla suddivisata scogliera. Non vi sono boschi, essendo stati resi tutti a coltura e soltanto vicino al fiume vi è una selva detta "I salici" che gli fa fronte, trattenendo le acque che non sboccassero nei territori in tempo di abbondanti piogge. Vi è caccia di lepri, volpi e lupi, specialmente in luogo che chiamano ''Vannefora'', e non vi mancano gli uccelli soprattutto nel suddivisato lago in tempo d'inverno e per le campagne delle beccacce, starne, ecc… Vi è una regia dogana col suo cassiere, libro all'incontro, credenziere e vicesegretario. Tiene un casale detto ''San Nicola Arcella'', la cui popolazione unita a quella della nostra Scalea ascende a tremila individui.|Lorenzo Giustiniani, ''Dizionario Geografico del Regno di Napoli'', Napoli, 1802.}}
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Scalea fu bombardata. Dagli anni '60sessanta le poche case che costituiscono l'attuale centro storico vennero progressivamente abbandonate e gli abitanti iniziarono a costruire edifici nuovi occupando la zona a sud del nucleo originario; tale processo proseguì fino agli anni '90novanta quando Scalea assunse l'attuale fisionomia. A partire dal nuovo millennio venne costruito l'aeroporto (ancora poco utilizzato) e la piscina comunale che è entrata in funzione nel mese di settembre 2012 (distrutta però nel 2013 a causa di una tromba d'aria<ref>{{Cita web|url=https://www.calnews.it/scalea-piscina-coperta-una-vergogna-infinita-nella-totale-indifferenza-video/|titolo=Piscina coperta: una vergogna infinita nella totale indifferenza.|sito=CalNews|data=2019-11-11|accesso=2021-08-14}}</ref>). Attualmente è in progetto la realizzazione di un porto che dovrebbe sfruttare parte dello spazio antistante la Torre Talao.
 
Nel luglio [[2013]], a seguito dell'inchiesta ''"Plinius"'', viene disposto l'arresto di 38 persone in varie regioni, fra cui il sindaco di Scalea, cinque assessori comunali e alcuni funzionari comunali; tra i reati contestati ai componenti della giunta cittadina c'è quello di [[associazione di tipo mafioso]].<ref>[{{Cita web |url=http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/07/20/scalea-cosenza-arrestato-comune-interno-per-mafia/240215/ |titolo=Scalea (Cosenza), arrestato un intero comune per mafia – Video Il Fatto Quotidiano TV<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=20 luglio 2013 |dataarchivio=23 luglio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130723015932/http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/07/20/scalea-cosenza-arrestato-comune-interno-per-mafia/240215/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/07/12/-Ndrangheta-arrestati-sindaco-5-assessori-Scalea_9011567.html 'Ndrangheta: arrestati sindaco e 5 assessori Scalea - Cronaca - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>''[{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/articoli/1105698/-ndrangheta-arrestato-sindaco-di-scalea.shtml|titolo= 'Ndrangheta, arrestato sindaco di Scalea]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112102922/http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/articoli/1105698/-ndrangheta-arrestato-sindaco-di-scalea.shtml}}''. [[TGcom24]], 12 luglio 2013.</ref> Nei mesigiorni successivi, venutoa seguito delle dimissioni di diversi consiglieri, venne a mancare il numero minimo di consiglieri necessari alla normale attività amministrativa, e il consiglio comunale vienevenne sciolto e vienevenne nominato un [[commissario prefettizio]] per la gestione provvisoria.<ref>[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] (6 novembre 2013). ''[http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-11-06&atto.codiceRedazionale=13A08730&elenco30giorni=true G. U. Serie generale n°º 260. Decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 2013]''.</ref>
 
Successivamente, nel febbraio 2014, il Consiglio dei Ministri presieduto da Matteo Renzi, ha approvato il decreto del presidente della Repubblica con il quale veniva dichiarato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e veniva incaricata per la gestione una triade di funzionari statali che rimarranno in carica fino alle successive elezioni nella primavera del 2016.
 
Il 12 febbraio 2018 Scalea riceve dal presidente della Repubblica [[Sergio Mattarella]] il titolo onorifico di città.
 
=== Le quattro porte di Scalea ===
[[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiani]], viaggiatore erudito del [[XVIII secolo]], descrisse così la città vecchia:
{{quote|Questa città tiene 4 porte, una è detta ''porta di mare'', la seconda è detta ''porta del ponte'', da un antico ponte, in cui vi si vede un pezzo di artiglieria; la terza ''porta di Cimalonga'', in cui vi è una torre che serve oggi da carcere e la quarta ''porta del forte''. Nella sommità si vede il suo antico castello quasi diruto coi suoi baluardi e fossi e vi è un pezzo di artiglieria che i vecchi del paese si ricordano diesservenedi esservene stati molti. Pochi passi lungi dalla porta di mare, verso settentrione, alla sommità di una deliziosa collina, si vede un'antichissima torre detta di Giuda, che dovea servire di specola al suddetto castello.|Lorenzo Giustiniani, ''Dizionario Geografico del Regno di Napoli'', Napoli, 1802}}
 
=== Simboli ===
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Scalea-Gonfalone.png|border|destra|100px]]
Monumenti e luoghi d’interesse principali di Scalea sono:
* '''Palazzo dei Principi:''' il Palazzo situato nel Centro Antico è testimonianza dell'architettura medioevale del [[XIII secolo|secolo XIII]], di proprietà del comune, sede della Biblioteca Comunale e di immensi saloni che custodiscono pregevoli affreschi del Seicento.
 
Lo stemma è [[inquartato]] e comprende: una torre, una donna a petto nudo con bilancia e spighe di grano, un uomo con un delfino in braccio, una scala con tre stelle. I colori dello stemma sono il giallo-oro, il rosso e l'azzurro.<ref name="Araldica">{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/comune/scalea/ |titolo= Scalea |sito= Araldica Civica.it |accesso= 6 novembre 2011}}</ref>
* '''Palazzetto Normanno''' detto l'Episcopio del [[XII secolo]]: il palazzetto durante la dominazione angioina divenne una vera e propria fortezza militare e vi nacque un importante e illustre personaggio, Ruggero di Lauria<ref>{{Cita libro|titolo=SCALEA tra duchi e principi mercanti filosofi e santi|editore=Giovanni Celico|p=}}</ref>,grande [[ammiraglio]] della flotta angioina-aragonese.
La torre rappresenta la città fortificata; la figura femminile con bilancia e spighe di grano
nelle mani indica la felicità, l'abbondanza e la giustizia; l'uomo con un delfino in braccio ricorda
indica che fin dai tempi antichi «fiorì la città accanto l'ameno lido del mare»; la scala sta a
significare che ad una parte dell'attuale Scalea un secolo e mezzo fa si ascendeva al lido
per alcuni gradoni che sporgevano sulla strada; le tre stelle simboleggiano le virtù morali: Giustizia, Fortezza e Temperanza.<ref>{{cita testo|url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-cs-scalea.pdf |autore= Comune di Scalea |titolo= Statuto |posizione= art. 1}}</ref>
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.<ref name="Araldica"/>
* [[Torre Talao]] del [[secolo XV]]I: la Torre fu costruita nel ‘500 sopra un isolotto ora arenato al cui interno sgorgava acqua sulfurea e divenuta, negli anni, prima presidio militare, poi cenacolo di artisti e intellettuali.
 
=== Onorificenze ===
* '''Ruderi del Castello Normanno:''' il castello, i cui ruderi dominano i centro storico di Scalea, divenne fortezza militare nel [[XIII secolo|secolo XIII]], quando la signoria feudale era della famiglia Loira<ref>{{Cita web|url=https://www.calabriaportal.com/scalea/874-scalea-castello.html|titolo=Castello di Scalea}}</ref>, successivamente il castello fu confiscato e passò al regio demanio. Verso il 1499 il [[feudo]] ed il castello di Scalea furono acquistati dal duca Francesco di Sanseverino. Nel [[1501]] il castello fu comperato da Giovanni Caracciolo e, nel 1525 passò alla figlia Isabella che andò in sposa a Ferrante Spinelli duca di [[Castrovillari]] che divenne il nuovo proprietario del castello. Alla morte di Francesco Spinelli il castello rimase di proprietà della famiglia fino alla fine della feudalità<sup>[[Scalea#cite note-6|[6]]]</sup>. Poi fu venduto dagli eredi agli attuali proprietari. Il castello fu abbandonato alla fine del [[XVIII secolo]] e presto andò in rovina. Tra i suoi ruderi nel [[1908]] fu costruito il serbatoio del primo acquedotto di Scalea. Una leggenda narra che il castello sia collegato con un passaggio sotterraneo all'antica [[Torre Talao]] che sorge su un imponente scoglio.
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = [[D.P.R.]] 12 febbraio 2018
|data=12 febbraio 2018<ref>{{Cita web |url=http://trasparenzascalea.asmenet.it/index.php?action=index&p=378&event=vediallegato&id=356&seq=fileupload&allegato=fileupload&bid=965 |titolo=Elenco delle delibere adottate dalla Giunta comunale nell'anno 2018 |sito=trasparenzascalea.asmenet.it |formato=xls |citazione=Riga 83: Delibera di Giunta 81 28/05/2018 - Presa d'atto del Decreto del Presidente della Repubblica del 12 febbraio 2018 di conferimento del titolo di città al Comune di Scalea |accesso=27 ottobre 2020}}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
* '''Palazzo Pallamolla''': il palazzo fu abitato dai Pallamolla che si trasferirono a Scalea nel [[XIV secolo]] per sfruttare l’economia commerciale del tempo attraverso il traffico marino. In tempi più recenti fu sede della caserma dei Carabinieri, poi durante l’ultimo conflitto fu adibito a caserma per i soldati della difesa costiera.
=== Architetture religiose ===
Dopo la costruzione di un [[convento]] [[Ordine francescano|francescano]] nel [[XIII secolo]] ad opera di Pietro Cathin, discepolo di [[Francesco d'Assisi]], Scalea divenne un centro religioso e culturale.
 
==== Chiesa di Santa Maria d'Episcopio ====
* '''Palazzo dei Principi''' (secolo XIII).
[[File:Chiesa di Santa Maria d'Episcopio.jpg|sinistra|miniatura|La chiesa di Santa Maria d'Episcopio]]
La chiesa, meglio conosciuta come "[[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]]", è ricca di monumenti e opere d'arte. La Madonna del Carmine è la patrona di Scalea e si festeggia il 15 e 16 luglio di ogni anno. La mattina del 16 luglio il [[sindaco]], a nome della cittadinanza, offre un "cero" Votivo alla Madonna. Il giorno della festa la statua della Madonna è portata in processione per le vie principali del paese. Partecipano alla processione donne con le "cinte" portate sul capo. La cinta è formata da un telaio in legno, riccamente addobbata, predisposta per reggere i ceri votivi.
 
La Madonna del Carmine fu proclamata patrona e protettrice di Scalea il 7 marzo del 1875, dopo un'epidemia di colera. La confraternita carmelitana era stata fondata già nel [[1806]]. L'anno dopo ebbe l'indulgenza del [[papa Paolo V]] con bolla del 1º aprile. In occasione del centenario della proclamazione il popolo di Scalea offrì alla Madonna una corona d'oro. L'oro offerto dalla popolazione fu fuso in piazza vecchia, all'aperto, presenti tutti i fedeli, con una particolare cerimonia.
* '''Torre Cimalonga''': la Torre è di costruzione cilindrica di stile aragonese, un tempo carcere mandamentale e ora sede dell’antiquarium che custodisce reperti archeologici provenienti dagli scavi dell’antica città del Laos. La torre fu costruita nel [[XV secolo]] per migliorare il sistema difensivo del paese. È a pianta circolare ed era a guardia di una delle 4 porte d'entrata a Scalea. La torre ospitava le guardie e due [[Cannone|cannoni]] per la difesa ed il controllo della porta Cimalonga.
 
Il primo nucleo della chiesa Madonna del Carmine risale all'[[VIII secolo]]. Periodo questo di maggiore attività dei monaci Basiliani nella zona, conosciuta con il nome di Mercurion. In questi anni la chiesa fu anche [[Diocesi|sede episcopale]] o almeno di [[Corepiscopo|corepiscopi]], gli ausiliari dei [[Vescovo|vescovi]]. In questa epoca, la chiesa, già dedicata a Santa Maria Annunziata, prese il nome di Santa Maria d'Episcopio: inoltre vicino alla chiesa resta un edificio signorile, con pseudo loggiato normanno, che per tradizione è indicato come il "palazzo del Vescovo". In epoca normanna la chiesa fu notevolmente ingrandita e affidata ai Benedettini di Cava dei Tirreni. Questo perché con l'avvento dei normanni le chiese di [[rito bizantino]] dovettero [[latinizzazione (Concordato di Melfi)|latinizzarsi]]. Molti monasteri greci, pertanto, furono affidati ai monasteri latini. Il superbo finestrone absidale della chiesa è appunto una testimonianza di questo periodo.
* '''Torre della Scalicella o “di Giuda”''': Scalea da nord era protetta dalla torre di guardia del castello, conosciuta come Torre di Giuda. All'inizio del [[XVII secolo]] il guardiano della torre non avvertì il castello della presenza dei saraceni. I nemici attaccarono Scalea, che colta impreparata fu presa. Scalea, dopo aver subito il saccheggio riuscì a respingere i saraceni. Dopo la battaglia il guardiano traditore, cercato e preso, fu [[Impiccagione|impiccato]] ad un albero. Da allora la torre di guardia del castello fu detta Torre di Giuda. Questa però è la versione popolare. Gli storici danno altre spiegazioni sul nome della Torre. Alcuni sostengono che la torre fu detta di Giuda perché era vicino al ghetto degli Ebrei. Le torri di guardia all'epoca, venivano erette per motivi di difesa. Dalla Torre dovevano essere facili gli avvistamenti e la comunicazione con il Castello: da essa si dominava la baia, mentre dal Castello si sentiva distintamente la voce di chi parlava vicino ad un muro della Torre e dalla Torre si sentiva la voce di chi parlava dalla torre d'angolo nord del Castello.
 
La chiesa nel [[1554]] subì il saccheggio dei saraceni di [[Dragut]]. Anni dopo fu ampliata e abbellita. Altri rifacimenti sostanziali furono apportati alle strutture della chiesa nei secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]].
* '''Ruderi di Chiese Basiliane''' del [[secolo IX]] con affreschi.
 
Nel [[1971]] un fulmine ha distrutto l'orologio del campanile installato nel [[1921]] in sostituzione di uno più antico. Nel [[1976]] sono iniziati nella chiesa lavori di restauro.
* '''Sarcofago Ademaro Romano''' (sec. XIV).
 
==== Chiesa di San Nicola in Plateis ====
* '''Ruderi della Grancia e del Convento Francescano''' del secolo XIII.
[[File:Chiesa di San Nicola in Plateis.jpg|sinistra|miniatura|La chiesa di San Nicola in Plateis]]
La parte bassa del centro storico è sovrastata dall'imponente struttura della chiesa “di sotto”, dedicata a san Nicola di Platea, attestata a partire dal [[VIII secolo]] e inizialmente gotica, attualmente frutto delle ricostruzioni post-belliche della [[seconda guerra mondiale]].
 
==== Chiesetta dello Spedale ====
* '''Sculture lignee e marmoree, affreschi e tele nelle Chiese di Sànta Maria d'Episcopio e di San Nicola in Plateis'''.
Il convento francescano, anche detto "Chiesetta dello Spedale", fu costruito dai monaci Basiliani nel [[IX secolo]]. La pianta è a due navate e tre [[Abside|absidi]] con annessi un dormitorio, una sala da pranzo e un soggiorno. La chiesa era originariamente parte integrante di un monastero bizantino, come testimoniato dagli affreschi nei quali tra l'altro è ben visibile l’effige di San Nicola.
 
Secondo la tradizione popolare, la monarchia borbonica (1735-1860) lo avrebbe restaurato per adibirlo ad ospedale; i lavori di spicconatura hanno purtroppo rovinato buona parte degli affreschi.
* '''Busto di [[Gregorio Caloprese]]''', opera dello scultore [[Enrico Mossuti]] ([[1911]]).
 
Successivamente il luogo è stato utilizzato come frantoio. Al suo interno infatti è presente una grande macina in pietra.
* '''Scogliera "Ajnella"'''.
 
Le condizioni strutturali della chiesetta sono critiche, e la manutenzione è per ora a carico di una famiglia del luogo.
* Le '''grotte marine "du trasi e jesci"''', '''della "pecora"''' e '''del "bacio"'''.
[[File:Byzantine frescoes - Chiesetta dello Spedale.jpg|miniatura|Affreschi della "Chiesetta dello Spedale" in cui è presente San Nicola]]
 
==== Santuario della Madonna del Lauro ====
* '''Grotte del paleolitico medio''' (epoca musteriana).
Il santuario fu costruita agli inizi del [[XVIII secolo]] dai pescatori del luogo e di Meta di Sorrento, per sciogliere un voto fatto alla Madonna in occasione di una tempesta.
 
'''Ruderi di Chiese Basiliane''' del [[secolo IX]] con affreschi.
== Architetture religiose ==
Dopo la costruzione di un [[convento]] [[Ordine francescano|francescano]] nel [[XIII secolo]] ad opera di Pietro Cathin, discepolo di [[Francesco d'Assisi]], Scalea divenne un centro religioso e culturale.
 
'''Ruderi della Grancia e del Convento Francescano''' del secolo XIII.
=== Chiesa di Santa Maria d'Episcopio ===
La chiesa, meglio conosciuta come "[[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]]", è ricca di monumenti e opere d'arte. La Madonna del Carmine è la patrona di Scalea e si festeggia il 15 e 16 luglio di ogni anno. La mattina del 16 luglio il [[sindaco]], a nome della cittadinanza, offre un "cero" Votivo alla Madonna. Il giorno della festa la statua della Madonna è portata in processione per le vie principali del paese. Partecipano alla processione donne con le "cinte" portate sul capo. La cinta è formata da un telaio in legno, riccamente addobbata, predisposta per reggere i ceri votivi.
 
=== Architetture civili ===
La Madonna del Carmine fu proclamata patrona e protettrice di Scalea il 7 marzo del 1875, dopo un'epidemia di colera. La confraternita carmelitana era stata fondata già nel [[1806]]. L'anno dopo ebbe l'indulgenza del [[papa Paolo V]] con bolla del 1º aprile. In occasione del centenario della proclamazione il popolo di Scalea offrì alla Madonna una corona d'oro. L'oro offerto dalla popolazione fu fuso in piazza vecchia, all'aperto, presenti tutti i fedeli, con una particolare cerimonia.
La chiesa fu elevata a santuario il 7 settembre 1987 da vescovo Augusto Lauro.
 
* '''Palazzo dei Principi:''' il Palazzo situato nel Centro Antico è testimonianza dell'architettura medioevale del [[XIII secolo|secolo XIII]], di proprietà del comune, sede della Biblioteca Comunale e di immensi saloni che custodiscono pregevoli affreschi del Seicento.
Il primo nucleo della chiesa Madonna del Carmine risale all'[[VIII secolo]]. Periodo questo di maggiore attività dei monaci Basiliani nella zona, conosciuta con il nome di Mercurion. In questi anni la chiesa fu anche [[Diocesi|sede episcopale]] o almeno di [[Corepiscopo|corepiscopi]], gli ausiliari dei [[Vescovo|vescovi]]. In questa epoca, la chiesa, già dedicata a Santa Maria Annunziata, prese il nome di Santa Maria d'Episcopio: inoltre vicino alla chiesa resta un edificio signorile, con pseudo loggiato normanno, che per tradizione è indicato come il "palazzo del Vescovo". In epoca normanna la chiesa fu notevolmente ingrandita e affidata ai Benedettini di Cava dei Tirreni. Questo perché con l'avvento dei normanni le chiese di [[rito bizantino]] dovettero [[latinizzazione (Concordato di Melfi)|latinizzarsi]]. Molti monasteri greci, pertanto, furono affidati ai monasteri latini. Il superbo finestrone absidale della chiesa è appunto una testimonianza di questo periodo.
* '''Palazzetto Normanno''' detto l'Episcopio del [[XII secolo]]: il palazzetto durante la dominazione angioina divenne una vera e propria fortezza militare e vi nacque un importante e illustre personaggio, [[Ruggiero di Lauria|Ruggero di Lauria]]<ref name="ref_A" />, grande [[ammiraglio]] della flotta angioina-aragonese.
* '''Palazzo Palamolla''': il palazzo fu abitato dai Palamolla che si trasferirono a Scalea nel [[XIV secolo]] per sfruttare l’economia commerciale del tempo attraverso il traffico marino. In tempi più recenti fu sede della caserma dei Carabinieri, poi durante l’ultimo conflitto fu adibito a caserma per i soldati della difesa costiera.
* '''Piazza Aldo Moro'''
* '''Piazza Saverio Ordine'''
* '''Piazza Gregorio Caloprese'''
 
=== Architetture militari ===
La chiesa nel [[1554]] subì il saccheggio dei saraceni di Dragut. Anni dopo fu ampliata e abbellita. Altri rifacimenti sostanziali furono apportati alle strutture della chiesa nei secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]].
[[File:Scalea Torre Talao am Morgen.jpg|miniatura|Torre Talao]]
*'''[[Torre Talao]]'''
*[[File:Scalea hrad.jpg|miniatura|Ruderi del [[Castello di Scalea]] visti da est]][[Castello di Scalea|'''Ruderi del Castello Normanno''']]
[[File:Scalea stare mesto2.jpg|miniatura|[[Torre Cimalonga]]]]
* '''[[Torre Cimalonga]]'''
* '''[[Torre della Scalicella]]''' 'o "di Giuda": Scalea da nord era protetta dalla torre di guardia del castello, conosciuta come Torre di Giuda. All'inizio del [[XVII secolo]] il guardiano della torre non avvertì il castello della presenza dei saraceni. I nemici attaccarono Scalea, che colta impreparata fu presa. Scalea, dopo aver subito il saccheggio riuscì a respingere i saraceni. Dopo la battaglia il guardiano traditore, cercato e preso, fu [[Impiccagione|impiccato]] ad un albero. Da allora la torre di guardia del castello fu detta Torre di Giuda. Questa però è la versione popolare. Gli storici danno altre spiegazioni sul nome della Torre. Alcuni sostengono che la torre fu detta di Giuda perché era vicino al ghetto degli Ebrei. Le torri di guardia all'epoca, venivano erette per motivi di difesa. Dalla Torre dovevano essere facili gli avvistamenti e la comunicazione con il Castello: da essa si dominava la baia, mentre dal Castello si sentiva distintamente la voce di chi parlava vicino ad un muro della Torre e dalla Torre si sentiva la voce di chi parlava dalla torre d'angolo nord del Castello.
 
=== Aree naturali ===
Nel [[1971]] un fulmine ha distrutto l'orologio del campanile installato nel [[1921]] in sostituzione di uno più antico. Nel [[1976]] sono iniziati nella chiesa lavori di restauro.
* Scogliera Ajnella
* Le grotte marine ""du trasi e jesci"", "della pecora" e "del bacio".
 
=== Chiesa di San Nicola in PlateisAltro ===
* Sarcofago Ademaro Romano (sec. XIV)
La parte bassa del centro storico è sovrastata dall'imponente struttura della Chiesa “di sotto”, dedicata a San Nicola di Platea, attestata a partire dal [[VIII secolo]] e inizialmente gotica, attualmente frutto delle ricostruzioni post-belliche della [[seconda guerra mondiale]].
* Sculture lignee e marmoree, affreschi e tele nelle chiese di Santa Maria d'Episcopio e di San Nicola in Plateis
 
* ''Busto di [[Gregorio Caloprese]]'', opera dello scultore [[Enrico Mossuti]] ([[1911]]).
=== Ruderi del Convento Francescano ===
* Grotte del paleolitico medio (epoca musteriana).
Il Convento Francescano viene anche detto chiesetta dello “Spedale”, fu costruita dai monaci Basiliani nel [[IX secolo]]. È formata da due navate e tre [[Abside|absidi]] con annesso un dormitorio, una sala da pranzo e un soggiorno, all'epoca utilizzata per dare assistenza ai pellegrini durante le [[Crociata|crociate.]]
 
=== Santuario della Madonna del Lauro ===
Il santuario fu costruita agli inizi del [[XVIII secolo]] dai pescatori del luogo e di Meta di Sorrento, per sciogliere un voto fatto alla Madonna in occasione di una tempesta.
 
La chiesa fu elevata a santuario il 7 settembre 1987 da vescovo Augusto Lauro.
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Scalea}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Le attività primarie di Scalea sono state storicamente l’[[agricoltura]] e la [[pesca (attività)|pesca]], anche se oggi sono quasi del tutto scomparse. Fino agli [[anni 70]], la zona parallela al mare era coltivata a [[cedrus|cedri]], poi lo sviluppo edilizio ha portato i proprietari a vendere i loro terreni ricavandone guadagni maggiori rispetto a quelli che avrebbero ottenuto dalla vendita dei prodotti agricoli.
Secondo i dati [[ISTAT]] al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:1002}} persone, ovvero il 9,03% della popolazione totale.<ref>{{cita web | url = http://demo.istat.it/str2018/index.html | titolo = Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018 | autore = ISTAT | accesso = 14 ottobre 2019 | dataarchivio = 6 agosto 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html | urlmorto = sì }}</ref>
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
* [[Romania]] 411 3,71%
* [[Pakistan]] 106 0,96%
 
== Cultura ==
===Eventi===
Scalea ospita il [[Laos Fest]]<ref>{{Cita web|url=https://laosfest.it/|titolo=Laos Fest - Festival di Musica Indipendente|sito=Laos Fest|accesso=2022-11-14}}</ref>, un festival di musica indipendente esordito nel 2003 e ripreso nel 2021 dopo una pausa di 15 anni.
 
===Musica===
Il cantautore napoletano [[Tony Tammaro]] dedica una canzone alla città di Scalea. Si tratta del brano di apertura del terzo album discografico [[Da granto farò il cantanto]] del 1992.
 
== Economia ==
[[File:Spiaggia_di_Scalea_con_Torre_Talao.jpg|thumb|La riviera di Scalea|alt=]]
La situazione socioeconomica del comune oggi è caratterizzata da un’economia di consumo sussidiata, nella quale gli afflussi netti di risorse finanziarie dall’esterno sopravanzano gli investimenti lordi e concorrono a finanziare largamente i consumi.
Le attività primarie di Scalea sono state storicamente l’[[agricoltura]] e la [[pesca (attività)|pesca]], anche se oggi sono quasi del tutto scomparse. Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], la zona parallela al mare era coltivata a [[cedrus|cedri]], poi lo sviluppo edilizio ha portato i proprietari a vendere i loro terreni ricavandone guadagni maggiori rispetto a quelli che avrebbero ottenuto dalla vendita dei prodotti agricoli.
 
La situazione socioeconomica del comune oggi è caratterizzata da un'economia di consumo sussidiata, nella quale gli afflussi netti di risorse finanziarie dall'esterno sopravanzano gli investimenti lordi e concorrono a finanziare largamente i consumi.
 
Tutto questo ha provocato una forte espansione dei consumi e dell’dell'[[edilizia]] creando un processo di crescita disorganizzato e caotico definibile come una “modernizzazione"modernizzazione senza sviluppo”sviluppo".
 
L’agricoltura, oggi, si caratterizza solo per la scarsissima integrazione con le attività di trasformazione e commercializzazione; le colture irrigue, nonostante le potenzialità esistenti, stentano ad espandersi.
 
L’L'[[industria]] minore si è sviluppata solo in alcuni settori, tipo l’l'[[edilizia]] ed i settori connessi. L’economiaL'economia è rivolta soprattutto al [[Turismo in Italia|turismo]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è attraversato dalla [[strada statale 18 Tirrena Inferiore]] e dalla [[strada statale 504 di Mormanno]] ed è servito dalla stazione ferroviaria [[stazione di Scalea-Santa Domenica Talao|Scalea-Santa Domenica Talao]] posta sulla linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|Battipaglia-Reggio di Calabria]]. Negli ultimi anni la mobilità ferroviaria ha osservato incrementi significativi in termini di efficienza e volumi, diventando Scalea fermata principale sulla costa dall'alto tirreno cosentino per i treni ad alta velocità provenienti da tutto il resto del Paese. Nel territorio comunale si trova l'[[Aeroporto di Scalea|Aviosuperficie di Scalea]].
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[19961980]]
|[[20001985]]
|Francesco Zito
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Francesco Zito
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|6 giugno [[1993]]
|[[Alessandro Bergamo]]
|[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 giugno [[1993]]
|28 dicembre [[1995]]
|Francesco Pezzotti
|[[lista civica]] [[Indipendente (politica)|indipendente]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 dicembre [[1995]]
|9 giugno [[1996]]
|
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|9 giugno [[1996]]
|16 aprile [[2000]]
|Francesco Pezzotti
|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|Lista civica
|[[sindaco]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 aprile [[2000]]
|4 aprile [[20102005]]
|Mario Russo
|Lista[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 aprile [[20102005]]
|29 marzo [[20132010]]
|Mario Russo
|[[lista civica]] di [[centro-destra]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|29 marzo [[2010]]
|24 luglio [[2013]]
|Pasquale Basile
|Lista[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 luglio [[2013]]
|25 febbraio [[2014]]
|Domenico Giordano Massimo Mariani
|
|[[commissario straordinario]]
|[[Commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 febbraio [[2014]]
|5 giugno [[2016]]
|Salvatore Caccamo, Roberto Esposito, Rosario Fusaro
|
|[[commissario straordinario]]
|[[Commissario straordinario]] ex art. 143 TUEL comune sciolto per infiltrazioni della 'ndrangheta<ref>Il consiglio comunale è stato sciolto decisione del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2014.</ref>
|<ref name="commissione">Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)</ref><ref>ex art. 143 TUEL comune sciolto per infiltrazioni della 'ndrangheta</ref><ref>Il consiglio comunale è stato sciolto decisione del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2014.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 giugno [[2016]]
|18 febbraio [[2020]]
|Gennaro Licursi
|[[lista civica]] Per la tua città
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|18 febbraio [[2020]]
|[[2016]]|in corso|Gennaro Licursi|Lista civica|Sindaco}}
|21 settembre [[2020]]
|Giuseppe Guetta Francesco Massidda
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 settembre [[2020]]
|23 dicembre [[2024]]
|Giacomo Perrotta
|[[lista civica]] Scalea europea
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 dicembre [[2024]]
|''in carica''
|Giuseppe Di Martino
|
|[[commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Polonia|Władysławowo|17 novembre 2017}}{{Cn}}
 
== Sport ==
Ha sede nel comune di Scalea la società di calcio [[U.S.D. Scalea 1912]], vincitore nel 1971 del [[Campionato Nazionale Under-17|Campionato Nazionale Juniores]]<ref>{{Cita web|url=https://www.explorescalea.it/luoghi/scalea-juniores/|titolo=Scalea Campione d'Italia Juniores 1971}}</ref>, nel corso della sua storia ha disputato esclusivamente [[campionati dilettantistici regionali]].
A Scalea ha sede la società calcistica U.S.D. Scalea 1912, fondata appunto nel 1912. Nel corso della sua storia, ha disputato esclusivamente campionati dilettantistici regionali, raggiungendo il punto più alto nella stagione 1999-2000, quando centrò la promozione nel Campionato di Eccellenza Calabrese, nel quale milita quasi ininterrottamente dalla stagione 2000-2001 (esclusa la stagione 2013-2014 disputata in Promozione Calabrese), disputando in più occasioni i playoff per la promozione in Serie D.
 
Lo stadio comunale "Domenico Longobucco" è stato costruito negli [[anni 1930]] in terra battuta. Dal 2010 è in erba sintetica.
 
La formazione di [[pallavolo]] locale è la Volley Scalea, militante nel campionato di Serie D fino al 2019.
 
Il 12 maggio 2022 si è conclusa a Scalea la 6ª tappa del [[Giro d'Italia 2022]], con la vittoria del corridore [[Arnaud Démare]] della [[Groupama-FDJ]]. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente [[Caleb Ewan]] ([[Lotto Soudal]]) e [[Mark Cavendish]] ([[Quick-Step Alpha Vinyl Team]]).
Lo Stadio Comunale "Domenico Longobucco" è stato costruito negli [[anni 1930]]. In terra battuta, dal 2010 è in erba sintetica.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Attilio Pepe, "''Scalea, visioni e racconti d'altri tempi"'', Tipografia D'Agostino, Napoli, anni 60.
* Carmine Manco, "''Scalea Primaprima e Dopo"dopo'', n.d., 1969.
* Antonio Cotrone, "''Scalea per voi"'', Pegaso Editore, Milano, 1991.
* Umberto Didona, "''Fofò, storie di paese"'', Salviati, Milano, 2006.
* Antonio Cotrone, "''Piccola grammatica Scaleota"'', Salviati, Milano, 2010.
* Antonio Cotrone, "''Serenata 'ppa Scalìa"'', Salviati, Milano, 2010.
* Elena Stummo, "''Il Dialetto, lingua della nostra vita"'', Salviati, Milano, 2011.
* Libretto di Sala della commedia in vernacolo " ''A Duminicadia"'', Salviati, Milano, 2011.
* Antonio V. Valente, "''La chiesa di San Nicola in Plateis a Scalea"'', Milano, Salviati, 2003.
* Don Vincenzo Barone, "''Scalea. Riviera che racconta"'', Milano, Salviati, 2010.
* Carmine Manco, "''Opere"'', a cura di Alfonso Mirto, Milano, Salviati, 2007.
* Efisio Deidda, "''I Racconti di Efisio" di mare e di costa 1'', Milano, Salviati, 2009.
* Efisio Deidda, "''I Racconti di Efisio" di mare e di costa 2'', Milano, Salviati, 2012.
* Amito Vacchiano, "''Scalea Anticaantica e Moderna"moderna'', Milano, Salviati, 2006.
* Aldo Piro, "''Scalea anni 30", storia di una famiglia'', Milano, Salviati, 2010.
* Carmelina Stummo, "''Scalea, il suo dialetto tra cultura e tradizioni"'', Milano, Salviati, 2004.
* Autori vari, "''Un prete a Scalea, Don Peppino Rimoli 50 anni dopo"'', Milano, Salviati, 2002.
* A.Vacchiano, e A.Valente, "''San Nicola dei Greci a Scalea"'', Milano, Salviati, 2006.
* Autori Vari, "''Scalea una leggenda del calcio" 1912-2012'', Milano, Salviati, 2012.
* Giovanni Celico, "''Famiglie Notabili di Scalea e Santa Domenica Talao nei sec. XVIII e XIX"'', Scalea, I libri del Diogene, 2006.
* Amato Campolongo -e Giovanni Celico, "''I Sanseverino Conti di Lauria signori di Laino e duchi di Scalea"'', Soveria Mannelli, RubettinoRubbettino per Editur Calabria, 2001.
 
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