Centro Cristiano Democratico: differenze tra le versioni

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{{Partito politico
|colore = cornflowerblue
|nome = Centro Cristiano Democratico
|logo = CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO.gif
|logo =
|segretario = {{TA|[[Pier Ferdinando Casini]]}} <small>(1994-2001)</small><br />[[Marco Follini]]<br /><small>(2001-2002)</small>
|presidente = [[Clemente Mastella]] <small>(1994-1998)</small><br />[[Alessandro Fontana]] <small>(1998-2002)</small>
|stato = ITA
|fondazione = 18 gennaio [[1994]]
|derivato da = [[Democrazia Cristiana]]
|dissoluzione = 6 dicembre [[2002]]
|confluito in = [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]
|abbreviazione = CCD
|sede =
|ideologia = [[Cristianesimo democratico]]<br>[[Conservatorismo sociale]]
| abbreviazione = CCD
|collocazione = [[Centro-destra]]<ref>{{Cita web|url=https://www.sapere.it/enciclopedia/Cèntro+Cristiano+Democràtico+(CCD).html|titolo=Cèntro Cristiano Democràtico (CCD)|citazione=La chiara caratterizzazione di centro-destra con la quale nasceva la nuova formazione...}}</ref>
|partito =
|coalizione = [[Polo delle Libertà]]/[[Polo del Buon Governo|Buon Governo]] (1994)<br />[[Polo per le Libertà]] (1996)<br />[[Casa delle Libertà]] (2001)
|ideologia = [[Cristianesimo democratico]]
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}}
Il '''Centro Cristiano Democratico''' (CCD) è stato un [[partito politico]] italiano[[italia]]no, fondato la mattina del 18 gennaio [[1994]] da esponenti moderati della [[Democrazia Cristiana]] come [[Pier Ferdinando Casini]], che ne sarà il segretario, [[Clemente Mastella]], presidente, e [[Francesco D'Onofrio]], che rifiutarono di aderire al nuovo [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], fondato nel pomeriggio dello stesso giorno.
 
==Storia==
 
=== Scioglimento della Democrazia Cristiana ===
{{Vedi anche|Mani pulite|Frammentazione della Democrazia Cristiana}}
La Democrazia Cristiana, travolta dagli scandali corruttivi di [[Mani pulite|Mani Pulite]] e scossa dalla [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|fine della guerra fredda]] e dal venir meno del suo [[Partito Comunista Italiano|storico partito avversario]], giunse al suo epilogo il 18 gennaio 1994. In quel giorno la Direzione Nazionale del partito dispose lo scioglimento della DC e la rifondazione del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]. Una minoranza di esponenti [[dorotei]], guidata da [[Pier Ferdinando Casini]] e [[Clemente Mastella]], rifiutò di aderire al rinato PPI e fondò, nel pomeriggio stesso, il Centro Cristiano Democratico (CCD).<ref>{{Cita libro|autore=Daniela Giannetti|autore2=Bernard Grofman|titolo=A Natural Experiment on Electoral Law Reform: Evaluating the Long Run Consequences of 1990s Electoral Reform in Italy and Japan|anno=2011|editore=Springer Science & Business Media|p=131|capitolo=Appendix D|url_capitolo=https://books.google.com/books?id=UWqqwBExassC&pg=PA131|ISBN=978-1-4419-7228-6}}</ref>
 
===Elezioni politiche del 1994: il Polo al governo===
{{vedi anche|Frammentazione della Democrazia Cristiana}}
Da lì a poco il CCD si schiera con il Polo di centrodestra: nel [[1994]] partecipa alle elezioni politiche nell'ambito delle coalizioni del [[Polo delle Libertà]] al nord e del [[Polo del Buon Governo]] al sud.
 
Il simbolo del CCD compare sulle schede elettorali per la parte maggioritaria della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] accanto a quelli degli altri partiti della coalizione, mentre, nella parte proporzionale, si presenta soltanto nella circoscrizione Molise (ove presenta, in due collegi, candidati concorrenti con quelli del Polo). Il CCD ottiene 27 deputati, di cui 6 eletti nelle file di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] ([[Pier Ferdinando Casini]], [[Ombretta Fumagalli Carulli]], [[Francesco D'Onofrio]], [[Carlo Giovanardi]], [[Luigi Nocera]] e [[Maretta Scoca]]); gli altri sono eletti come rappresentanti di coalizione nei collegi uninominali (7 con il Polo delle Libertà, 13 con il Polo del Buon Governo e 1, Mastella, con il sostegno di FI, CCD, [[Unione di Centro (1993)|UdC]] e [[Polo Liberal Democratico|PLD]]). Al Senato il CCD ottiene 12 seggi, 2 con il Polo delle Libertà ([[Claudio Bonansea]] e [[Giovanni Gei]]) e 10 con il Polo del Buon Governo.
 
Il CCD presenterà propri candidati all'interno delle liste di Forza Italia anche alle successive [[elezioni europee del 1994|elezioni europee]], in cui ottiene due seggi (lo stesso Casini e [[Alessandro Fontana]]). Nel 1995 aderirà al partito anche [[Enrico Ferri (politico)|Enrico Ferri]], eletto nelle file del [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]] e fondatore del movimento ''Socialdemocrazia Liberale Europea'', federato al CCD.
Il simbolo del CCD compare sulle schede elettorali per la parte maggioritaria della [[Camera dei deputati]] accanto a quelli degli altri partiti della coalizione, ma non nella parte proporzionale, in cui i candidati del CCD sono inseriti nelle liste di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], cosa che si ripeterà anche alle successive [[elezioni europee del 1994|elezioni europee]].
 
Con 27 deputati e 12 senatori forma gruppi parlamentari autonomi e vota la fiducia al [[Governo Berlusconi I]], nel quale sono ministri Mastella e D'Onofrio. Il governo però cadrà dopo pochi mesi a causa della sottrazione dell'appoggio da parte della [[Lega Nord]].
 
Agli inizi del [[1995]] si costituisce un governo tecnico, guidato da [[Lamberto Dini]], al quale il CCD nega l'appoggio.
 
Alle [[Elezioni regionali in Italia del 1995|elezioni regionali del 1995]] il CCD decide di presentare liste autonome all'interno della coalizione di centrodestra.
 
Il risultato è confortante: il partito ottiene consiglieri in quasi tutte le regioni a statuto ordinario con una media nazionale di oltre il 4%, che al sud arriva a sfiorare e talvolta superare il 10%. Nel frattempo è entrato a fare parte del centrodestra anche un movimento originatosi da una scissione del PPI e che assumerà la denominazione di [[Cristiani Democratici Uniti]]. In ragione del comune passato democristiano, i due partiti intensificheranno sempre di più i loro rapporti, qualificandosi come le due componenti [[centrismo|centriste]] della coalizione.
 
===Politiche del 1996: si stringono i rapporti con il [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]]===
Si svolgono le [[Elezioni politiche in Italia del 1996|elezioni politiche del [[1996]]: il CCD costituisce, insieme a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale|AN]] e [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]] la coalizione del [[Polo per le Libertà]], ponendo delle pregiudiziali su temi come droga e aborto quando Berlusconi decide di scendere a patti con [[Marco Pannella]] e i [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] per l'appoggio al governo in caso di vittoria. Per superare più agevolmente lo sbarramento del 4%, CCD e CDU presentano liste comuni nella quota proporzionale della Camera, prendendo il 5,8% dei voti. La formazione ottiene 30 deputati (19 del CCD e 11 del CDU) e 25 senatori (15 del CCD e 10 del CDU).
 
Il Polo perde le elezioni, viene costituito il governo del[[l'Ulivo]] con a capo [[Romano Prodi]]: il CCD, insieme agli altri partiti del centrodestra, è all'opposizione e costituisce un gruppo parlamentare unico col CDU. Più tardi, nel febbraio del [[1997]], si creano alcune tensioni fra le due componenti centriste<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.opinione.it/articolo.php?arg=&art=15585 Grandi manovre tra i partiti dell'area moderata] |datedata=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/01/20/Politica/POLO-FABRIS-ED-ESPONENTI-CDU-VENETO-PASSANO-A-CCD_192600.php |titolo=Fabris ed esponenti del CDU veneto passano al CCD] <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>. Alla Camera, i nove deputati del CDU divorziano dal CCD e aderiscono al gruppo parlamentare misto<ref>[[Stefano Bastianoni]] era nel frattempo passato allaa [[Lista Dini - Rinnovamento Italiano]] e [[Mauro Fabris]] aderì al CCD</ref>.
 
===La rotturaRottura fra Casini e Mastella===
Un anno dopo, a febbraio del [[1998]], è momento di scissioni nel CCD: Mastella abbandona il partito e fonda i [[Cristiani Democratici per la Repubblica]] (CDR) che poi aderiscono, con il CDU di Buttiglione, alla nuova formazione politica proposta da [[Francesco Cossiga]], l'[[Unione Democratica per la Repubblica]]. Casini e il grosso del partito, contrari al contenitore UDR, rimangono al loro posto ribadendo la loro alleanza con Forza Italia e il Polo di centrodestra.
 
Intanto, cade il [[Governo Prodi I]] e il timone passa nelle mani di [[Massimo D'Alema]] che riceve la fiducia dal [[Parlamento]], anche con l'appoggio dell'UDR. Casini denuncia i ''traditori'', suoi ex colleghi di partito passati con l'UDR: ''Questo governo nasce con la rappresentanza di un milione di nostri elettori'', mentre [[Bruno Tabacci]] si dimette dalla carica di vice-segretario dell'UDR e aderisce al CCD. [[Silvio Berlusconi]] denuncia la situazione come "una farsa" e [[Gianfranco Fini]] come "uno spettacolo indecoroso".<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/consultazioni/berlu/berlu.html|titolo=Berlusconi: 'È una farsa, l'Udr è un Ulivo di riserva'|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 ottobre 1998|accesso=}}</ref>
 
===Il quadro si ricompone: CCD nel Polo, Mastella nell'[[L'Ulivo|Ulivo]]===
Mastella, divenuto ormai leader dell'UDR, esautorando di fatto Cossiga, per le [[Elezioni europee del 1999 in Italia|elezioni europee del 1999]] cambia il nome del partito in [[UDEUR|Unione dei Democratici per l'Europa]] (UDEUR) e si pone saldamente all'interno della coalizione di centro-sinistra. Buttiglione ritira però il suo appoggio e presenta una lista autonoma del CDU. Il 13 giugno [[1999]] il CCD raccoglie circa 800.000 voti a livello nazionale e si presenta con il 2,6%, superando il rinato CDU (2,1%) e la nuova formazione mastelliana (1,6%) e riconfermandosi forte soprattutto al sud e nelle isole, anche se in misura minore che in passato.
 
Successivamente il CDU delibera di togliere l'appoggio al [[Governo D'Alema II]] e torna in seno all'alleanza di centro-destra, appoggiando i suoi candidati alle [[elezioni regionali italiane del 2000|elezioni regionali del 2000]], ma senza riuscire a ripresentare liste comuni col CCD, che si attesta intorno al 3,4%. Entrambi i movimenti comunque partecipano alla vittoria del Polo in 8 regioni su 15.
 
Ad agosto [[Giulio Andreotti|Andreotti]] propone di formare una grande coalizione di centro, che vada dal PPI a Forza Italia, e il CCD è sostenitore di questo progetto, che poi verrà ostacolato da AN e dalla Lega, gli altri alleati di Berlusconi.
 
===Politiche del 2001: nascono le liste del Biancofiore===
Il CCD lavora dunque al rilancio della coalizione e partecipa alla fondazione (insieme a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale|AN]], [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]], [[Lega Nord]], [[Nuovo PSI]] e [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]) della [[Casa delle Libertà]], che trionferà alle [[elezioni politiche in Italia del 2001|elezioni politiche del 13 maggio 2001]] eleggendo Silvio Berlusconi presidente del Consiglio. A queste elezioni il CCD presenta liste comuni (per la [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]], nella quota proporzionale) con il CDU, le cosiddette liste del [[Biancofiore (lista elettorale)|Biancofiore]], che ottengono un risultato inferiore alle aspettative e non superano lo sbarramento del 4%.
 
Pier Ferdinando Casini è eletto Presidente della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], carica che mantiene per tutta la durata della legislatura, e si costituisce il [[governo Berlusconi II]], in cui entra anche [[Carlo Giovanardi]] come ministro per i Rapporti col Parlamento.
 
La guida del partito viene assunta da [[Marco Follini]].
 
===La nascitaNascita dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]]===
{{Vedi anche|Unione dei Democratici Cristiani e di Centro}}
La storia del CCD termina il 6 dicembre [[2002]], quando le forze moderate del centrodestra (CCD, CDU e [[Democrazia Europea]] che prima non aveva aderito al Polo) decidono di fondare l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro]] (UDC), nuovo partito della politica italiana che mantiene la sua collocazione nella CdL, parte integrante dell'allora maggioranza che ha governato il Paese fino al 2006 (vedi [[Governo Berlusconi III]]). Il primo segretario politico dell'UDC è lo stesso Follini.
La storia del CCD termina il 6 dicembre 2002, quando le forze moderate del centrodestra (CCD, CDU e [[Democrazia Europea]] che prima non aveva aderito al Polo) decidono di fondare l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro]] (UDC), nuovo partito della politica italiana che mantiene la sua collocazione nella CdL, parte integrante dell'allora maggioranza che ha governato il Paese fino al 2006 (vedi [[Governo Berlusconi III]]). Il primo segretario politico dell'UDC è lo stesso Follini.
 
== Struttura ==
=== Segretari nazionali ===
*[[Pier Ferdinando Casini]] ([[1994]]-[[2001]])
*[[Marco Follini]] ([[2001]]-[[2002]])
 
=== Presidenti ===
=== Presidenti del Consiglio nazionale ===
*[[Clemente Mastella]] ([[1994]]-[[1998]])
*[[AlessandroClemente FontanaMastella]] ([[1994-1998]]-[[2002]])
*[[Sandro Fontana]] (1998-2002)
 
=== Vicepresidenti del Consiglio nazionale ===
*[[Enrico Ferri (politico)|Enrico Ferri]] (1997-1998)
 
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
 
==== Camera dei deputati ====
*19 gennaio 1994 – 14 aprile 1994: [[Francesco D'Onofrio]]
*21 aprile 1994 – 19 maggio 1995: [[Clemente Mastella]], <small>vice: [[Giovanni Mealli]]</small> <small>& [[Michele Vietti]]</small>
*30 maggio 1995 – 15 aprile 1998: [[Carlo Giovanardi]], <small>vice: [[Maria Moioli Viganò]]</small> <small>& [[Flavio Caselli]], poi [[Angelo Sanza]] & [[Mario Tassone]]</small>
*20 aprile 1998 – 29 maggio 2001: Carlo Giovanardi<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] del [[Gruppo misto nella XIII legislatura#Camera dei Deputati|Misto]]</ref>
 
==== Senato della Repubblica ====
*21 aprile 1994 – 8 maggio 1996: [[Massimo Palombi]], <small>vice: [[Vincenzo La Russa]]</small>
*16 maggio 1996 – 6 dicembre 2002: [[Francesco D'Onofrio]], <small>vice: [[Roberto Napoli]]</small><small>, poi [[Franco Fausti]]</small>
 
==== Parlamento europeo ====
*19 luglio 1994 – 19 luglio 1999: [[Sandro Fontana]]
*20 luglio 1999 – 6 dicembre 2002: [[Raffaele Lombardo]]
 
== Nelle istituzioni ==
=== Presidente della Camera dei deputati ===
*[[Pier Ferdinando Casini]] ([[XIV legislatura della Repubblica Italiana]])
 
=== Governi, Ministri e Sottosegretari della Repubblica Italiana ===
*[[Governo Berlusconi I]]
**[[Francesco D'Onofrio]] ([[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]])
**[[Clemente Mastella]] ([[Ministri del lavoro e della previdenza sociale della Repubblica Italiana|Ministro del lavoro e della previdenza sociale]])
**[[Ombretta Fumagalli Carulli]] ([[Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio]] con delega alla [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]])
**[[Giovanni Mongiello]] (Sottosegretario di Stato al [[Ministero del tesoro]])
*[[Governo Berlusconi II]]
**[[Carlo Giovanardi]] ([[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il Parlamento]])
**[[Mario Baccini]] (Sottosegretario di Stato al [[Ministero degli Affari Esteri]])
**[[Michele Vietti]] (Sottosegretario di Stato al [[Ministero della giustizia]])
**Giuseppe Galati (Sottosegretario di Stato al [[Ministero delle attività produttive]])
**[[Francesco Bosi]] (Sottosegretario di Stato al [[Ministero della difesa]])
 
=== Vicepresidenti della Camera dei deputati ===
==== XI legislatura ====
*[[Clemente Mastella]] (1º luglio 1993 - 14 aprile 1994)
 
==== XIII legislatura ====
*Clemente Mastella (15 maggio 1996 - 11 novembre 1998)
*[[Carlo Giovanardi]] (11 novembre 1998 - 29 maggio 2001)
 
== Congressi Nazionali ==
*I Congresso Nazionale - [[Roma]], 10-12 marzo [[1995]]
*II Congresso Nazionale - [[Fiuggi]] (FR), 21-23 gennaio [[2000]]
 
==Risultati elettorali==
{| class="wikitable" style=width:49%;text-align:center
! width=40% colspan=2| Elezione
|- bgcolor="EFEFEF"
|colspan=2;! width=5020%| Voti
! width=20%|Voti %
! width=1520%|% Seggi
!width=15%|Seggi
|-
! rowspan=2; align=left| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1994|Politiche 1994]]
!align=left| <small>Camera</small>
| in [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]<ref>Il contrassegno del Centro Cristiano Democratico era presente sulle schede per la parte maggioritaria della Camera accanto a quelli degli altri partiti del [[Polo delle Libertà]] e del [[Polo del Buon Governo]]. Nella parte proporzionale inserì i propri candidati nelle liste di Forza Italia, tranne che nel [[Molise]] dove presentò una propria lista che ottenne 2646 voti (l'1,31% su base regionale).</ref>
|align=center|in [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
| -
|align=center|-
| {{Seggi|27|630|P}}
|align=center|27
|-
!align=left| <small>Senato</small>
|align=center| in [[Polo delle Libertà|PdL]] e [[Polo del Buon Governo|PBG]]
| -
|align=center|-
| {{Seggi|12|315|P}}
|align=center|12
|-
! colspan=2; align=left| [[Elezioni europee del 1994 (in Italia)|Europee 1994]]
|align=center| in [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
| -
|align=center|-
| {{Seggi|2|87|P}}
|align=center|3
|-
! rowspan=2; align=left| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1996|Politiche 1996]] <br><small>(lista CCD-CDU)</small>
!align=left| <small>Camera</small>
|align=center| 2.189.563
|align=center| 5,8
| {{Seggi|19|630|P}}
|align=center|19
|-
!align=left| <small>Senato</small>
|align=center| nel [[Polo per le Libertà|PpLPolo]]
| -
|align=center|-
| {{Seggi|15|315|P}}
|align=center|15
|-
! colspan=2; align=left| [[Elezioni europee del 1999 (in Italia)|Europee 1999]]
|align=center| 805.320
|align=center| 2,6
| {{Seggi|2|87|P}}
|align=center|2
|-
! rowspan=2; align=left| [[Elezioni politiche italianein Italia del 2001|Politiche 2001]] <br><small>(lista CCD-CDU)</small>
!align=left| <small>Camera</small>
|align=center| 1.194.040
|align=center| 3,2
| {{Seggi|24|630|P}}
|align=center|24
|-
!align=left|<small>Senato</small>
|align=center|nella [[Casa delle Libertà|CdL]]
|align=center|-
|align=center|21
|-
! <small>Senato</small>
| nella [[Casa delle Libertà|CdL]]
| -
| {{Seggi|21|315|P}}
|}
 
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<references />
 
== Voci correlate ==
{{partiti politici italiani del passato}}
*[[Risultati elettorali del Centro Cristiano Democratico per regione italiana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
 
{{Partiti politici italiani del passato}}
{{Diaspora della Democrazia Cristiana}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Italia|politica}}
{{Portale|cattolicesimo|Italia|politica}}
 
[[Categoria:Partiti democratici cristiani]]