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|GiornoMeseNascita = 14 maggio
|AnnoNascita = 1940
|LuogoMorte =
|Attività = Artista▼
|GiornoMeseMorte =
|Attività2 = Performance artist▼
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 =
|Nazionalità = austriaca
|Immagine = Österreichischer Filmpreis 2012 (08) Valie Export.jpg
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}}
Il suo lavoro artistico spazia tra installazioni video, body performances,
== Biografia ==
Rimasta orfana del padre, morto in Africa durante la [[seconda guerra mondiale]], cresce con la madre e le tre sorelle
Lei stessa, prima della sua rivoluzione politica e artistica, è una madre e una moglie. Nel 1967, cambia il suo nome in VALIE EXPORT (scritto in lettere maiuscole, come un logo artistico) eliminando i cognomi di suo padre e di suo marito e appropriandosi di un nuovo cognome ispirato da una
Con questo gesto di autodeterminazione,
Al pari dei suoi colleghi uomini, sottopone il suo corpo al dolore e al pericolo in azioni volte a sfidare il [[conformismo]] della cultura austriaca del dopoguerra. A contraddistinguere il suo progetto come femminista è l'analisi dei modi in cui le relazioni di potere insite nelle rappresentazioni dei media incidono sui corpi e sulla coscienza delle donne. Raccoglie le sue dichiarazioni sul tema del corpo femminile in ''"Women's Art a Manifesto"'' scritto per la mostra del 1972 MAGNA, Feminism: Art and Creativity'': "lascia parlare le donne in modo che possano ritrovare se stesse, questo è ciò che chiedo per ottenere un'immagine autodefinita di noi stessi e quindi una diversa visione della funzione sociale delle donne"''<ref>{{Cita libro|autore=Valie Export|titolo=Magna: Feminismus. Kunst und Kreativitat|url=https://books.google.it/books/about/Magna_Feminismus_Kunst_und_Kreativit%C3%A4t.html?id=yn_nSgAACAAJ&redir_esc=y|accesso=13 dicembre 2018|edizione=1975}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.on-curating.org/issue-29-reader/curatorial-materialism-a-feminist-perspective-on-independent-and-co-dependent-curating.html#.XBKF9GbSLIU|titolo=Curatorial Materialism. A Feminist Perspective on Independent and Co-Dependent Curating.}}</ref>''. '' In questo stesso Manifesto afferma anche che ''"l'arte può essere intesa come un mezzo della nostra auto-definizione che aggiunge nuovi valori alle art, questi valori, trasmessi attraverso il processo culturale, altereranno la realtà verso una sistemazione dei bisogni femminili "''<ref>{{Cita libro|autore=Kristine Stiles|autore2=Peter Howard Selz|titolo="Performance Art." Theories and Documents of Contemporary Art.|accesso=|edizione=2012|città=Berkeley (CA)}}</ref>''.''
▲Con questo gesto di autodeterminazione, afferma enfaticamente la sua identità all'interno della scena artistica viennese, dominata dall'arte performativa degli artisti di Vienna come [[Hermann Nitsch]], [[Günter Brus]], [[Otto Mühl]] e [[Rudolf Schwarzkogler]]. Riguardo al movimento Actionist, ella afferma:
Si trasferisce in Germania, dove dal 1995 ha una cattedra di performance multimediali all'''Academy of Media Arts di Colonia''.
==Le opere==
=== ''Aktionshose: Genitalpanik '' ===
In questa performance, che esegue di fronte ai cinema di dieci città europee dal 1968 al 1971, indossa sulla parte superiore del corpo nudo, un costume costituito da una scatola aperta sul fronte. I passanti, quindi, sono invitati ad inserire le mani nella scatola, che allude ad un cinema in cui paradossalmente si può toccare ma non vedere. I media rispondono al suo provocatorio lavoro con stupore e riprovazione fino a paragonarla ad una novella strega<ref>{{Cita news|autore=Gary Indiana|url=https://bombmagazine.org/articles/valie-export/|titolo=Valie Export|pubblicazione=BOMB magazine|data=1 aprile 1982|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>. L'azione vuole denunciare lo sfruttamento del corpo femminile che avviene nel mondo del cinema, che si presenta come un'esperienza essenzialmente voyeuristica. Al contrario la donna prende il controllo e offre liberamente se stessa, a dispetto delle regole sociali. Il "pubblico" non ha solo un contatto diretto e tattile con un'altra persona, ma lo fa nella visione completa della Export e degli astanti<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=rfcNYGrdxfc|titolo=Valie Export/Touch Cinema|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>. ▼
Nella sua performance del 1968 ''Aktionshose: Genitalpanik (Action Pants: Genital Panic)''
''Unsichtbare Gegner'', o Invisible Adversaries, è un film d'autore dal tema fantascientifico, realizzato nel 1977 <ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=SB5sp8AcD-I|titolo=INVISIBLE ADVERSARIES|accesso=6 Dicembre 2018}}</ref>. Protagonisti sono gli innamorati Peter e Anna. Tormentata dalle sue paure Anna è convinta che la sua città (Vienna) sia invasa dagli alieni. Paura del tutto immotivata che la porterà alla pazzia. Un altro suo film del 1985,''The Practice of Love'', ha partecipato al trentacinquesimo Festival internazionale del cinema di Berlino. ▼
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▲In questa performance, che esegue di fronte ai cinema di dieci città europee dal 1968 al 1971, indossa sulla parte superiore del corpo nudo, un costume costituito da una scatola aperta sul fronte. I passanti, quindi, sono invitati ad inserire le mani nella scatola mantenendo il contatto visivo con i suoi occhi, azione che allude ad un cinema in cui paradossalmente si può toccare ma non vedere. I media rispondono
Nel cortometraggio del 1973 ''"Remote, Remote"'' Valie Export scava le sue cuticole con un coltello per dodici minuti, danneggia il proprio corpo ponendosi contro gli standard di bellezza richiesti dalla società<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=B3R2qCEFnUU|titolo=Valie Export: .......remote........remote (1973)|accesso=6 Dicembre 2018}}</ref>. ▼
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La fotografia del 1970 ''"Body Sign Action"'' mostra la coscia sinistra dell'artista
«Body Sign Action»|accesso=6
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Il filmato originariamente trasmesso dal programma televisivo austriaco ''Kontakte'' il 2 febbraio 1971 è stato uno dei primi esempi di
===''Remote, remote''===
▲Nella sua performance del 1968 ''Aktionshose: Genitalpanik (Action Pants: Genital Panic)'' la donna, indossando pantaloni tagliati all'altezza del pube e imbracciando una mitragliatrice, cammina tra il pubblico con i genitali esposti. La performance ha avuto luogo in un cinema porno a Monaco ed è oggi ricordata attraverso le fotografie scattate da Peter Hassmann nella riproposizione di Vienna nel 1969. L'azione mira a far riflettere sul ruolo passivo delle donne nel cinema. La performance fu ripresa e riproposta da [[Marina Abramović|Marina Abramovic]] nel 2005 nella mostra ''Seven Easy Pieces''<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=-kdeMhQxd5Y|titolo=Marina Abramovich Valie Export Aktionshose Genitalpanik|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>.
▲Nel cortometraggio del 1973 ''"Remote, Remote"'' Valie Export scava le sue cuticole con un coltello per dodici minuti,
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▲''Unsichtbare Gegner'', o Invisible Adversaries, è un film d'autore dal tema fantascientifico, realizzato nel 1977
▲Il filmato originariamente trasmesso dal programma televisivo austriaco ''Kontakte'' il 2 febbraio 1971 è stato uno dei primi esempi di trasmissione di video arte. Mostra una famiglia austriaca borghese che guarda la TV mentre cena<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=-mBxoDvB5xI|titolo=VALIE EXPORT / Facing a Family (1971)|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>. Viene trasmesso la sera, quando le altre famiglie della classe media guardano il programma, riconoscendo così la stessa esperienza. L'obiettivo, quindi, è quello di evidenziare la relazione tra soggetto, spettatore e televisione.
=== ''Syntagma'' ===
In ''Syntagma'', del 1983
== Filmografia ==
=== Regista ===
* ''[[Unsichtbare Gegner (film 1977)|Unsichtbare Gegner]]'' (1977)
== Note ==
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*{{cita libro | autore= | titolo= Valie Export:tempo e controtempo | anno= 2010 | editore=[[Museion]] | città= Bolzano |traduttore = Susanna Piccoli e Giorgio Maragliano }}
*''Memoria fotografica: Cinema tattile di Valie Export'', di Diego Mantoan, audio documentario Rai Radio3, 2025
==Voci correlate==
* [[Avanguardia Femminista]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* (IT) https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/valie-export-azionista-femminista/142540.html intervista di Flavia Foradini, “VALIE EXPORT, azionista femminista”, Giornale dell’Arte, 21.6.23{{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie}}
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