Matilde di Canossa: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome = Matilde di Canossa
|immagine = Hugo-v-cluny heinrich-iv mathilde-v-tuszien cod-vat-lat-4922 1115ad.jpg
|legenda = [[Cenobitismo|Cenobio]] di [[Abbazia di San Benedetto in Polirone|Polirone]] o di [[San Prospero Strinati#Architetture religiose|San Prospero]], ''Rex rogat abbatem / Mathildim supplicat atque'', [[miniatura]] su [[pergamena]], [[1115]], in [[Donizone di Canossa]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]], ''[[Vita Mathildis]]'', f. 49r, [[Biblioteca apostolica vaticana]], [[Roma]].
|stemma = <!--Non aggiungere altro stemma. Vedi Discussioni Template Canossa.-->
|titolo = [[Sovrani di Mantova|Contessa di Mantova]]
|regno = 6 maggio [[1052]] – 24 luglio [[1115]]
|predecessore = [[Bonifacio di Canossa]]
|successore = ''Libero comune di Mantova''
|titolo1 = [[Sovrani di Toscana#Marchesi o Margravi ("duchi") di Tuscia o Toscana, 797-1197|Margravia di Toscana]]
|regno1 = 18 aprile [[1076]] – 24 luglio [[1115]]
|predecessore1 = [[Goffredo il Gobbo]]
|successore1 = [[Guido Guerra I]]
|altrititoli = Viceregina d'Italia<br />[[Ducato di Spoleto|Duchessa di Spoleto]]<br />[[Duchi di Lorena#Casato di Ardennes-Verdun|Duchessa consorte della Bassa Lorena]]<br/>[[Conti di Verdun|Contessa di Verdun]]
|data di nascita = marzo [[1046]]
|luogo di nascita = [[Mantova]]<ref>Lino Lionello Ghirardini, ''Storia critica di Matilde di Canossa, Problemi (e misteri) della più grande donna della storia d’Italia'', Modena, 1989, p. 22.</ref>
|data di morte = 24 luglio [[1115]]
|luogo di morte = [[Bondeno di Roncore]]
|luogo di sepoltura = <small>[[1115]]–[[1632]]:</small><br />[[Abbazia di San Benedetto in Polirone]]<br/><small>[[1632]]–[[1644]]:</small><br />[[Castel Sant'Angelo]]<br /><small>dal [[1644]]:</small><br />[[Grotte Vaticane]]
|dinastia = [[Canossa (famiglia)|Attoni]]
|padre = [[Bonifacio di Canossa]]
|madre = [[Beatrice di Lotaringia]]
|coniuge 1 = (I) [[Goffredo il Gobbo]]
|coniuge 2 = (II) [[Guelfo II di Baviera|Guelfo di Baviera]]
|figli = (I) Beatrice<br/>[[Guido Guerra I|Guido Guerra]] (''adottivo'')
|religione = [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]
|firma = Matilde di Canossa - firma.png
}}
{{Militare
|Nome = Matilde di Canossa
|Immagine = Matilde Canossa.jpg
|Didascalia = Affresco raffigurante Matilde di Canossa.
|Soprannome = ''Magna Comitissa''
|Data_di_nascita = marzo [[1046]]
|Nato_a = [[Mantova]] (?)
|Data_di_morte = 24 luglio [[1115]]
|Morto_a = [[Bondeno di Roncore]]
|Cause_della_morte = [[gotta]]
|Luogo_di_sepoltura = <small>[[1115]]–[[1632]]:</small><br />[[Abbazia di San Benedetto in Polirone]]<br/><small>[[1632]]–[[1644]]:</small><br />[[Castel Sant'Angelo]]<br /><small>dal [[1644]]:</small><br />[[Grotte Vaticane]]
|Religione = cattolica
|Nazione_servita = {{simbolo|Emblem of the Papacy SE.svg|16}} [[Stato Pontificio]]
|Anni_di_servizio = [[1076]]-[[1115]]
|Guerre = [[Lotta per le investiture]]
|Battaglie = {{sp}}
* [[Battaglia di Volta Mantovana (1080)]]
* [[Battaglia di Sorbara]] ([[1084]])
* [[Battaglia di Bianello]] ([[1092]])
}}
{{Bio
|Nome = Matilde di Canossa
|Pseudonimo = ''Magna Comitissa''
|PostPseudonimo = , in [[Lingua italiana|italiano]] '''Gran Contessa'''
|PostCognomeVirgola = o '''Mathilde''' (più correntemente '''Matilde di Toscana''', in [[Lingua latina|latino]] ''Mathildis'', in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Mathilde von Tuszien''), [[Sovrani di Mantova|contessa di Mantova]], [[Ducato di Spoleto|duchessa di Spoleto]], [[Marchese|margravia]] di [[Toscana]], [[Duchi di Lorena#Casato di Ardennes-Verdun|duchessa consorte della Bassa Lorena]], [[Conti di Verdun|contessa consorte di Verdun]] e [[Consorti dei sovrani di Baviera|duchessa consorte di Baviera]]
|ForzaOrdinamento = Matilde di Canossa
|Sesso = F
|LuogoNascita = Mantova (?)
|LuogoNascitaLink = Mantova
|GiornoMeseNascita = marzo
|AnnoNascita = 1046
|LuogoMorte = Bondeno di Roncore
|GiornoMeseMorte = 24 luglio
|AnnoMorte = 1115
|Epoca = 1000
|Epoca2 = 1100
|Attività = nobildonna
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = di stirpe [[Longobardi|longobarda]], membro della dinastia degli [[Canossa (famiglia)|Attoni]], detti comunemente "[[Canossa]]" dal nome di un loro feudo
}}
Fu sotto la sua guida che il [[dominio dei Canossa]] raggiunse il proprio apice in termini di estensione territoriale. Nel [[1076]], dunque, acquisì il controllo di un'ampia regione che includeva la [[Lombardia]], l'[[Emilia]], la [[Romagna]] e, in qualità di duchessa e marchesa, anche la [[Toscana]]. Il fulcro di questo vasto territorio era appunto [[Canossa]], situata nell'[[Appennino reggiano]]. È inoltre nota per aver esercitato un ruolo di primo piano, nel gennaio 1077, come mediatrice nell'aspra contesa fra [[Enrico IV di Franconia]] e papa [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]], il quale lo aveva scomunicato.
Matilde di Canossa è considerata una delle personalità più rilevanti e affascinanti dell'[[Italia medievale]]: seppe affrontare sofferenze ed umiliazioni, evidenziando al contempo un'innata capacità al comando.
== Biografia ==
===Primi 30 anni di vita===
{{Doppia immagine|destra|Bonifacio di Canossa.jpg|150|Beatrice di Lotaringia.jpg|150|[[Cenobitismo|Cenobio]] di [[Abbazia di San Benedetto in Polirone|Polirone]] o di [[San Prospero Strinati#Architetture religiose|San Prospero]], [[Bonifacio di Canossa]], a sinistra, e [[Beatrice di Lotaringia]], a destra, [[Miniatura|miniature]] su [[pergamena]], [[1115]], in [[Donizone di Canossa]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]], ''[[Vita Mathildis]]'', ff. 26v e 30v, [[Biblioteca apostolica vaticana]], [[Roma]]}}
[[File:Matilde di Canossa.jpg|thumb|Ritratto di Matilde]]
==== L'infanzia ====
[[File:Modena, archivio capitolare, relatio de innovation ecclesia sncti geminiani, ms. O.II.11, inizio XII sec., matilde di cvanossa va incontro al vescovo.JPG|thumb|left|''Matilde va incontro al [[Arcidiocesi di Modena-Nonantola|vescovo di Modena]]'', [[miniatura]] dalla ''Relatio de innovatione ecclesia sancti Geminiani'', (inizio del [[XII secolo]], [[Modena]], Archivio capitolare, ms. O.II.11).]]
Matilde nacque forse a Mantova nel 1046,<ref name="nascitamatildedicanossa-ch1">Le stesse fonti medievali ricostruiscono le notizie sulla nascita e sull'infanzia della Grancontessa in base alle vicende storiche del suo casato. Sulla data di nascita gli storici sono abbastanza concordi nel fissarla nella seconda metà di marzo, intorno all'equinozio, del 1046. Infatti Donizone di Canossa afferma che Matilde morì a 69 anni (senza indicare il mese o il giorno). Molto acceso è invece il dibattito sul luogo di nascita: le ipotesi più accreditate dagli studiosi del passato sono:
* [[Lucca]], secondo Francesco Maria Fiorentini, erudito del Seicento;
* la rocca di Canossa, secondo il benedettino Camillo Affarosi e il Ferretti;
* [[Ferrara]] secondo il Bacchini;
* [[Mantova]] secondo il Donesmondi, l'Agnelli Maffei e il Volta;
* [[San Miniato]], nel [[Palazzo dei Vicari (San Miniato)|Palazzo dei Vicari]], secondo [[Lorenzo Bonincontri]], erudito del Quattrocento.
Gli storici contemporanei, tra cui Franco Cardini, ritengono che la città natale di Matilde sia Mantova.</ref> terzogenita della potentissima famiglia feudale italiana dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]],<ref>{{cita libro|autore=Andrea Antonioli |titolo=I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo |anno=2019 |città=Roma |cid=cidAntonioli}}</ref> marchesi di Tuscia (già [[Ducato di Tuscia]]), di origine [[Longobardi|longobarda]]. Il padre, [[Bonifacio di Canossa]] detto "il Tiranno", era l'unico erede della dinastia canossiana, discendente diretto di [[dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] (o Attone), fondatore della [[Canossa (famiglia)|casata degli Attoni]]. La madre, [[Beatrice di Lotaringia]], apparteneva ad una delle più nobili famiglie imperiali, strettamente imparentata con i [[ducato di Svevia|duchi di Svevia]], i [[ducato di Borgogna|duchi di Borgogna]], gli [[Sacro Romano Imperatore|Imperatori]] [[Enrico III il Nero|Enrico III]] ed [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], dei quali Matilde era rispettivamente nipote e cugina di primo grado, nonché con il [[papa Stefano IX]].
Essendo figlia del signore della Tuscia a Matilde spettava il titolo di marchesa e duchessa. La parola germanica ''Markgraf'' qualificava difatti i "conti di confine". Tuttavia la Tuscia era stata nell'Alto Medioevo una circoscrizione del Regno longobardo, come tale definita "ducato". Ecco perché a Matilde si attribuiscono sia il titolo di "marchesa" che quello di "duchessa".<ref>Franco Cardini, «Matilde, la contessa di Dio», ''Liberal'', 25 luglio 2008, pp. 20-21.</ref>
Poco si sa dell'infanzia di Matilde, sia perché le cronache del tempo preferirono occuparsi della fanciullezza dei due fratelli maggiori, [[Federico di Canossa|Federico]] (legittimo erede di Bonifacio) e Beatrice, sia perché le fonti in nostro possesso si concentrano soprattutto sulle imprese compiute da adulta. Tuttavia, si può affermare con certezza che il nome, come per i fratelli, le fu imposto dalla madre Beatrice<ref>Da:
* Ferri, Edgarda, ''La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa'' (vedasi [[Matilde di Canossa#Bibliografia|bibliografia]]);
* Paolo Golinelli, ''Matilde e i Canossa'' (vedasi bibliografia).</ref> che in questo modo intendeva affermare la propria superiorità nobiliare rispetto al marito, infatti il [[Duchi di Lorena#Casa di Ardennes-Bar|casato di Ardennes-Bar]], a cui ella apparteneva, era senza dubbio di stirpe regia.
Matilde crebbe tra i freddi laghi e i nevosi boschi padani e, a differenza di molte nobildonne del suo tempo, trascorse molto tempo dedicandosi alla cultura letteraria. A tal proposito Donizone afferma: {{citazione|Fin da piccola conosceva la lingua dei Teutoni e sapeva anche parlare la garrula lingua dei Franchi.|Vita Mathildis, libro II, cap. IV}}
Visse i primi anni della sua esistenza nell'agiatezza e serenità del [[castello di Canossa]], teatro dei grandi banchetti e delle sontuose feste organizzate dal padre. Tuttavia a soli sei anni Matilde assistette a un evento che avrebbe cambiato radicalmente il corso della sua vita: il 6 maggio 1052 il padre [[Bonifacio di Canossa|Bonifacio]] fu ucciso a tradimento durante una battuta di caccia da uno dei suoi vassalli, che lo trapassò alla gola con una freccia avvelenata. L'agonia del duca durò alcune ore; nella tarda serata dello stesso giorno egli spirò.
La madre, rimasta vedova con tre bambini piccoli, aveva difficoltà a reggere il ruolo di Bonifacio. Nel 1053 Matilde e i suoi fratelli ottennero un privilegio di protezione personale dall'imperatore [[Enrico III il Nero]], ma in quello stesso anno i due fratelli maggiori di Matilde morirono a causa di un ''maleficio'' (probabilmente un ''avvelenamento'' involontario).{{Senza fonte}}
Alla morte del [[papa Leone IX]], parente di entrambi i genitori di Matilde, venne eletto con l'appoggio imperiale il [[papa Vittore II]] (1054). Papa Vittore II era ospitato ad [[Arezzo]] dai Canossiani, quando morì nel 1057, lasciando come successore il [[papa Stefano IX]].
Visto il crescente potere della Casa di Canossa e la scomparsa del loro alleato Leone IX, Enrico III prese in ostaggio Matilde, che aveva solo dieci anni, e sua madre e le portò in Germania; ma dopo un anno anche Enrico III morì e così Matilde ritornò in Italia. La madre Beatrice cercò una nuova protezione risposandosi con [[Goffredo il Barbuto]], fratello di papa Stefano IX.<br />
Goffredo, figlio di Gozzellone, duca di [[Lotaringia]], era un aristocratico dedito alle armi ed alle arti guerresche di indole belligerante. Fu lui a succedere a Bonifacio come signore della Tuscia. La famiglia dei Canossa, padrona dell'Italia centrale e della Lotaringia, imparentata con papi e influente sugli imperatori, era in quel momento la famiglia più potente d'Europa.
Anche il nuovo papa [[Antipapa Benedetto X|Benedetto X]] ebbe vita breve; morì infatti, sempre alla corte dei Canossa, nel 1061. Dopo di lui vennero eletti due papi: l'imperatore scelse il [[Diocesi di Parma|vescovo di Parma]] Cadalo, che prese il nome di [[Antipapa Onorio II|Onorio II]], mentre la Chiesa elesse il [[Arcidiocesi di Lucca|vescovo di Lucca]], nonché ecclesiastico dei Canossa, Anselmo da Baggio, che prese il nome di [[Papa Alessandro II|Alessandro II]]. Dopo varie vicissitudini si concordò di tenere un nuovo concilio nel cuore dei domini canossiani, a Mantova. Il papa Onorio II preferì non partecipare per timore di perdere la vita e comunque Alessandro II dimostrò la legalità della propria elezione; i Canossa, giudici dai quali dipendeva il ''Paparum Ducatus'', decisero quindi di assegnare il papato al loro candidato Alessandro II. Matilde si ritrovò di nuovo alleata con un papa amico, con il quale stabilì inizialmente un rapporto di aiuto reciproco, che però si degradò successivamente per questioni personali. I due finirono per essere nemici.
==== Il matrimonio con Goffredo il Gobbo ====
Goffredo il Barbuto, sposando Beatrice, era diventato signore della Tuscia. Una clausola del contratto di matrimonio stabilì che il figlio di Goffredo, [[Goffredo il Gobbo]], avrebbe sposato la figlia di Beatrice, Matilde, per consolidare il suo potere e quello dei Canossa, e per non dover in seguito dividere i possedimenti delle rispettive casate, ma soprattutto per rinforzare i legami tra i Canossa e la Bassa Lorena che da sempre era la spina nel fianco dell'Impero e teatro di guerre di successione, data la posizione strategica. I due promessi sposi erano cugini per il ramo materno, da parte di Beatrice.
Le nozze furono anticipate al 1069, allorché Goffredo il Barbuto si trovò in punto di morte. Matilde alla fine dell'anno accorse al capezzale del patrigno (prima a [[Bouillon (Belgio)|Bouillon]] e poi a [[Verdun (Mosa)|Verdun]]). Poco prima della sua morte Matilde e Goffredo il Gobbo si unirono in matrimonio. Il marito era un giovane onesto e coraggioso, ma afflitto da alcuni difetti fisici (tra gli altri [[Struma (endocrinologia)|gozzo]] e [[cifosi|gobba]]), comunque Matilde, conscia dei doveri nobiliari per i quali era stata educata e con la persuasione della madre, seppur riluttante restò in Lotaringia coabitando con il marito e ne rimase incinta. Tra la fine del 1070 e l'inizio del 1071 partorì una bambina che chiamò Beatrice, per poter rinnovare il nome della madre (nome molto frequente in Lotaringia). Il parto però non fu facile e dopo pochi giorni la piccola Beatrice morì, il 29 gennaio 1071. Il 29 agosto la madre di Matilde eresse il monastero di [[Frassinoro]], nell'Appennino Modenese, com'era usanza tra i nobili, per «la grazia dell'anima della defunta Beatrice mia nipote».
La permanenza di Matilde in quella che era la [[Ducato di Lorena|Bassa Lotaringia]] fu breve quanto difficile e rischiosa. Matilde rischiò la vita non solo per i postumi di un parto difficile, che nel Medioevo spesso si concludeva con la morte della madre, ma anche per l'ira del casato di Lotaringia che accusò la Grandecontessa di portare il malocchio, in quanto non aveva dato un erede maschio al suo "Signore", compito principale, se non unico, per le mogli dell'epoca. Nel gennaio del 1072 fuggì appena le circostanze le offrirono la possibilità, e rientrò a Canossa, presso la madre.
Tra il 1073 e il 1074 il marito Goffredo scese nella penisola italiana per riconquistare Matilde offrendole possedimenti e armate, ma la risposta della Grancontessa fu estremamente ferma e rigida. Sul suo atteggiamento si è costruito il mito di una donna priva di debolezze.
Goffredo il Gobbo nel 1076 cadde vittima di un'imboscata nelle sue terre nei pressi di [[Anversa]]. Lamberto di Hersfeld riporta che durante la notte, spinto da bisogni corporali, si recò al gabinetto e un sicario che stava in agguato gli conficcò una spada tra le natiche lasciandogli l'arma piantata nella ferita. Sembrava dovesse sopravvivere, ma una settimana dopo, il 27 febbraio 1076, morì, lasciando Matilde vedova. Molti commentatori dell'epoca l'accusarono di essersi macchiata personalmente del crimine;<ref>Tra essi, Landolfo padre, storico di Milano.</ref> comunque come colpevole viene indicato più verosimilmente il conte fiammingo [[Roberto I delle Fiandre]]. In ogni caso Matilde non versò al clero neppure un obolo per l'anima del marito ucciso, né fece recitare una messa o gli dedicò un convento, com'era invece d'uso fare tra i nobili.
===Quarant'anni di regno===
==== L'inizio del primo anno di regno ====
Il 18 aprile 1076 morì Beatrice, e Matilde, che aveva già regnato affiancata alla madre, divenne a 30 anni l'unica sovrana incontrastata di tutte le terre che vanno da Corneto (ora [[Tarquinia]]) al [[Lago di Garda]]. Aveva inoltre titoli in Lorena.<br />
A parte la leggenda locale (della trota e dell'anello), un documento del 1124 attribuisce a Matilde la fondazione dell'[[Abbazia di Orval]] in [[Vallonia]].<ref>{{fr}} Cfr. P. Golinelli, ''Mathilde de Toscane/Canossa et les monastères fondés entre les Ardennes et l'Italie du Nord du temps de son premier mariage'', in ''Les origines de l'abbaye cistercienne d'Orval. Actes du colloque organisé à Orval le 23 julliet 2011, sous la direction de JEAN-MARIE YANTE'', Louvain la-Neuve, 2015 (Bibliothèque de la Revue d'Histoire Ecclésiastique, Fascicule 99), pp. 17-26.</ref>
Si occupò anche di regolamentare e promuovere la corretta distanza e disposizione delle piante di [[Castanea|castagno]]: il cosiddetto [[sesto d'impianto matildico]]. Le piante di castagno, allevate a forma libera, venivano disposte a distanza di 10 metri e sfalsate a triangolo. Inoltre «si poteva anche sfruttare l’erba del sottobosco quale pascolo per le greggi e si raccoglievano agevolmente le foglie da utilizzare nella stalla quale alimento e giaciglio per gli animali».<ref>{{Cita web | url = http://castagneitaliane.blogspot.com/2011/03/sesto-matildico-le-castagne-nel.html|titolo=Sesto Matildico: le castagne nel Medioevo | data = 26 marzo 2011 | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220920105545/http://castagneitaliane.blogspot.com/2011/03/sesto-matildico-le-castagne-nel.html | dataarchivio = 20 settembre 2022}}</ref> La coltivazione del castagno rappresentò un'importante risorsa alimentare assieme alla [[Pastinaca sativa|pastinaca]] per le popolazioni montane prima dell'introduzione della [[Patata (alimento)|patata]].<ref>{{Cita web | url = https://www.akkiapparicette.it/ricette/sesto-matildico-le-castagne-nel-medioevo/ |titolo=Sesto matildico: le castagne nel Medioevo | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220920110513/https://www.akkiapparicette.it/ricette/sesto-matildico-le-castagne-nel-medioevo/ | dataarchivio = 20 settembre 2022}}</ref>
==== L'umiliazione di Enrico IV ====
{{vedi anche|Umiliazione di Canossa}}
Nel 1073 era salito al soglio pontificio Ildebrando di Soana, con il nome di [[Gregorio VII]]. Nello stesso anno il nuovo imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], dopo aver riorganizzato il territorio tedesco, si era rivolto verso i suoi possedimenti in Italia. Cominciò tra i due personaggi un duro duello, che vide contrapposta l'autorità della Chiesa a quella dell'Impero ([[lotta per le investiture]]). Nel 1076 il papa decise di [[scomunica]]re l'imperatore che da questa iniziativa papale subì un doppio danno, vedendosi estraniato dai riti religiosi e trovandosi con sudditi non più sottomessi.
Matilde si ritenne libera di agire secondo la sua completa volontà e si schierò con decisione al fianco di papa Gregorio VII, nonostante l'imperatore fosse suo secondo cugino. La scomunica indusse Enrico IV a venire a patti con il papa. L'imperatore scese in Italia per parlare personalmente con il pontefice. Gregorio VII lo ricevette nel gennaio 1077 mentre era ospite di Matilde nel [[castello di Canossa]]. In quell'occasione l'imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa, fu costretto ad attendere davanti al portale d'ingresso del castello per tre giorni e tre notti inginocchiato con il capo cosparso di cenere.<ref>Da qui l'espressione: [[Andare a Canossa|ANDARE, VENIRE A CANOSSA]] – Chiedere umilmente perdono, sottomettersi, in particolare dopo una condotta spregiudicata e spavalda. Al castello di Canossa nel 1077 Enrico IV, scalzo e con l'abito dei penitenti, andò a chiedere perdono al papa Gregorio VII che l'umiliò con un'attesa di tre giorni. [“Locuzioni” dal ''[[Dizionari della lingua italiana|Vocabolario Zingarelli]]''].</ref><br />
Il faccia a faccia si risolse con un compromesso (28 gennaio 1077): Gregorio revocò la scomunica a Enrico, ma non la dichiarazione di decadenza dal trono.
Nel 1079 Matilde donò al papa tutti i suoi domini, in aperta sfida con l'imperatore, visti i diritti che il sovrano vantava su di essi, sia come signore feudale, sia come parente prossimo. Ma in due anni le sorti del confronto tra papato e impero si ribaltarono: nel 1080 Enrico IV convocò un Concilio a [[Bressanone]] in cui fece nominare un [[antipapa]]: [[Antipapa Clemente III|Clemente III]] (Guiberto [[Arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]]). L'anno seguente decise di scendere una seconda volta in Italia per ribadire la sua signoria sui suoi territori. Decretò Matilde deposta e bandita dall'impero. Il 15 ottobre 1080 nei pressi di [[Volta Mantovana]] le milizie dei vescovi-conti (e dell'antipapa [[Antipapa Clemente III|Guiberto da Ravenna]]), fedeli all'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], sconfissero le truppe a difesa di [[papa Gregorio VII]] e comandate dalla contessa Matilde, rea di avere donato nel 1079 tutti i suoi beni alla Chiesa e interessata a cacciare da [[Ravenna]] l'[[antipapa]] Clemente III. Fu la prima, grave sconfitta militare di Matilde ([[Battaglia di Volta Mantovana (1080)|battaglia di Volta Mantovana]]).<ref>Paolo Golinelli, ''Sant'Anselmo, Mantova e la lotta per le investiture'', 1987.</ref>
Ma la grancontessa non si diede per vinta e, mentre il [[papa Gregorio VII]] era costretto all'esilio, Matilde resistette e il 2 luglio 1084 riuscì a sbaragliare inaspettatamente l'esercito imperiale nella famosa [[battaglia di Sorbara]], presso [[Modena]], grazie alla decisiva formazione di una coalizione favorevole al [[papato]] a cui aderirono i bolognesi contrapposti alla ''lega'' imperiale.
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[[File:Mantua3 BMK.jpg|thumb|[[Mantova]], [[Rotonda di San Lorenzo]], voluta da Matilde di Canossa.]]
Nel 1088 Matilde si trovò a fronteggiare una nuova discesa dell'Imperatore Enrico IV e si preparò al peggio con un matrimonio politico, dato che l'attuale pontefice disgiungeva il potere vaticano da quello canossiano, com'era stato sino a questo momento, per ultimo fino a Gregorio VII. Matilde scelse il duca diciassettenne [[Guelfo II di Baviera|Guelfo]] (in tedesco ''Welf''), erede del [[ducato di Baviera]]. Le nozze facevano parte di una rete di alleanze approvate dal nuovo papa, [[Papa Urbano II|Urbano II]], allo scopo di contrastare efficacemente Enrico IV.
La quarantatreenne Matilde scrisse una lettera al suo futuro sposo: {{citazione|Non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della Longobardia. Ti darò tante città, tanti castelli, tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro; e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo con il discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare a una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio.|[[Cosma di Praga]], ''Storia dei Boemi'', traduzione di P. Golinelli}}
La Gran Contessa inviò migliaia di armati al confine della Longobardia a prendere il duca, lo accolse con onori, organizzò una festa nuziale di centoventi giorni molto sfarzosa. [[Cosma di Praga]], autore del ''Chronicon Boemorum'', riporta che dopo il matrimonio, per due notti, il duca aveva rifiutato il letto nuziale e il terzo giorno Matilde si presentò nuda su una tavola preparata ''ad hoc'' su alcuni cavalletti dicendogli: «tutto è davanti a te e non v'è luogo dove si possa celare maleficio». Ma il duca rimase interdetto; Matilde, indignata, lo assalì a suon di ceffoni e sputandogli addosso lo cacciò con queste parole: «Vattene di qua, mostro, non inquinare il regno nostro, più vile sei di un verme, più vile di un'alga marcia, se domani ti mostrerai, d'una mala morte morirai...». Ovviamente non ebbero figli e ottennero l'annullamento nel 1095, dopo sei anni di matrimonio: si erano sposati nel 1089, quando lei aveva 43 anni e lui 17.
Successivamente Matilde sobillò i due figli dell'imperatore, [[Corrado di Lorena]] ed [[Enrico V di Franconia|Enrico]] e ne appoggiò le rivolte contro il padre; si appoggiò inoltre alla potente casata comitale dei [[Guidi]] in Toscana, per ostacolare un'altra dinastia, gli Alberti, fedeli all'impero.
==== La vittoria contro l'imperatore ====
[[File:Matilde di Canossa - signature.jpg|thumb|left|Sottoscrizione autografa di Matilde («''Matilda, Dei gratia si quid est. Subscripsit''»), risalente al giugno 1107; si noti la scrittura tremolante per l'età avanzata. ''Notitia Confirmationis (Prato, Giugno 1107), Archivio Storico Diocesano di Lucca, Diplomatico Arcivescovile, perg. ++ I29''.]]
[[File:Castello di Bianello - Quattro Castella, Reggio Emilia, Italia - 5 Giugno, 2016.jpg|thumb|[[Castello di Bianello]] presso il quale [[Enrico V di Franconia]] incontrò Matilde nel [[1111]].]]
Dopo numerosi successi militari, tra cui quello sui [[Sassoni]], l'imperatore Enrico si preparava nel 1090 alla sua terza discesa in terra italica, per infliggere una sconfitta definitiva alla Chiesa. L'itinerario fu quello solito, il [[Brennero]] e Verona, confine con i possedimenti di Matilde che iniziavano a partire dalle porte della città. La battaglia si accentrò presso Mantova. Matilde si assicurò la fedeltà degli abitanti esentandoli da alcune tasse come il [[teloneo]] e il [[ripatico]] e con la promessa di essere integrati nello status di ''Cittadini Longobardi'' con il diritto di caccia, pesca e taglialegna su entrambe le rive del fiume [[Tartaro-Canalbianco|Tartaro]].
La città resistette fino al ''tradimento del giovedì santo'', nel quale i cittadini cambiarono fronte in cambio di alcuni ulteriori diritti concessi loro dall'assediante Enrico IV. Matilde si arroccò nel 1092 sull'[[Appennino reggiano]] attorno ai suoi castelli più inespugnabili, in modo particolare a [[Canossa]],<ref>{{Cita libro |autore=Paolo Golinelli |titolo=Matilde di Canossa |città=Roma |editore=[[Salerno Editrice|Salerno]] |pagina=parte I, capitolo 21, pag. 164}}</ref> e [[Carpineti]], dove ascoltò i consigli dell'eremita Giovanni da Marola ché l'incitò a continuare la guerra contro l'imperatore. Sin da [[Dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] il potere dei Canossa si era basato su una rete di castelli, rocche e borghi fortificati situati nella [[Val d'Enza]]. Costituivano un complesso sistema poligonale di difesa che aveva sempre resistito ad ogni attacco portato sull'Appennino. Dopo alterne e sanguinose battaglie, il potente esercito imperiale venne preso in una morsa.
Nonostante l'esercito imperiale fosse temibilissimo, fu distrutto dalla vassalleria matildica dei piccoli feudatari e assegnatari dei borghi fortificati, che mantennero intatta la fedeltà ai Canossa. La conoscenza perfetta dei luoghi, la velocità degli spostamenti e della trasmissione delle informazioni, la cattura delle posizioni strategiche in tutti i luoghi elevati della val d'Enza, ebbero la meglio sul potente imperatore. <!--Pare che la stessa contessa avesse partecipato, con un manipolo di guerrieri scelti e fedeli, alla battaglia, galvanizzando gli alleati all'idea di combattere una guerra giusta.-->L'esercito imperiale fu preso a tenaglia nella vallata, ma la sconfitta totale fu più di una guerra persa: Enrico IV si rese conto dell'impossibilità di penetrare quei luoghi asperrimi, ben diversi dalla Pianura Padana o dalla Sassonia: non si trovava più di fronte ai confini tracciati dai fiumi dell'Europa centrale, ma a scoscesi sentieri, [[Calanco|calanchi]], luoghi impervi protetti da rocche turrite, da [[casatorre|case-torri]] che svettavano verso il cielo, dalle quali gli abitanti scaricavano dardi di ogni genere su chiunque si avvicinasse: lance, frecce, forse anche olio bollente,<ref>All'epoca più propriamente si sarebbe trattato di grassi animali, resine e pece.</ref> giavellotti, massi, [[Picca|picche]] infuocate. Con queste armi chi si trovava più in alto aveva spesso la meglio.
Dopo la vittoria di Matilde molte città come [[Milano]], [[Cremona]], [[Lodi]] e [[Piacenza]] si schierarono con la Contessa canossiana per sottrarsi al controllo imperiale. Nel 1093 il figlio secondogenito dell'imperatore, [[Corrado di Lorena]], sostenuto dal papa, da Matilde e da una lega di città lombarde, veniva incoronato [[Sovrani d'Italia#Regnum Italiae|Re d'Italia]]. Matilde liberò e diede rifugio persino alla moglie dell'imperatore, [[Prassede di Russia|Prassede]], figlia del [[Rus' di Kiev|Re di Russia]] ed ex vedova del [[Marca del Brandeburgo|Marchese di Brandeburgo]], che aveva denunciato al [[Concilio di Piacenza]] del 1095 "le inaudite porcherie sessuali" che aveva preteso Enrico da lei e per le quali veniva relegata in una specie di prigionia-alcova a Verona. Si accese dunque una lotta all'interno stesso della famiglia imperiale, che indebolì sempre più Enrico IV.
Enrico IV morì ormai sconfitto nel 1106; alla deposizione e morte di Corrado di Lorena (1101), il figlio terzogenito del defunto imperatore e nuovo imperatore, [[Enrico V di Franconia]], riprese a sua volta la lotta contro la Chiesa e l'Italia. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore. Nel [[1111]], sulla via del ritorno in Germania, Enrico V la incontrò al [[castello di Bianello]], presso [[Quattro Castella]], vicino a [[Reggio Emilia]], tra il 6 e l'11 maggio<ref>{{Cita web | url = http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | titolo = Matilde di Canossa - A partire da Sigifredo e Azzo, un’eredità da riscoprire | autore = Elena Pierotti | data = marzo 2014 | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220305090342/http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | dataarchivio = 5 marzo 2022}}</ref>. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio quando era vivo suo padre<ref>{{Cita libro |url=https://www.google.it/books/edition/LA_DAMA_BIANCA/lWuADwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=matilde+di+canossa%2Benrico+V&pg=PA209&printsec=frontcover |titolo=La Dama Bianca |anno=2018 |accesso=24 maggio 2023}}</ref>, chiudendo così una vertenza che era durata oltre vent'anni<ref>Ogni anno, comunemente l'ultima domenica di Maggio, l'episodio è rievocato nel [[Corteo Storico Matildico]].</ref>. "''In vice regis''" recita Donizone, e da qualcuno è stato interpretato come se Enrico V avesse conferito alla Granduchessa un nuovo titolo: "Viceregina d'Italia"<ref name="BadiniGamberini2007">{{Cita libro|autore1=Gino Badini|autore2=Andrea Gamberini|titolo=Medioevo reggiano: studi in ricordo di Odoardo Rombaldi|url=https://books.google.com/books?id=JQYRxHw9lAoC&pg=PA171|anno=2007|città=Milano|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-464-8676-9|p=171}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Emilia Romagna e Marche|url=https://books.google.com/books?id=aJUzWrUZENsC&pg=PA36|anno=2002|città=Milano|editore=Touring Editore|isbn=978-88-365-2706-9|p=36}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19562/matilde-di-toscana/ |titolo=Enciclopedia storica |voce=Matilde di Toscana |accesso=24 maggio 2023}}</ref> e "Vicaria Imperiale", ma ciò è negato dagli storici [[Carlo Guido Mor]], [[Paolo Golinelli]], [[Eugenio Riversi]].
==== La morte ====
[[File:Tomb of Countess Matilda of Tuscany by Gian Lorenzo Bernini.JPG|thumb|[[Sepolcro di Matilde di Canossa]] ''Onore e Gloria d'Italia'' in San Pietro in Vaticano, opera di [[Gian Lorenzo Bernini]] e aiuti.]]
Matilde morì di [[gotta]] nel 1115 a [[Bondeno di Roncore]] (oggi Bondanazzo di [[Reggiolo]]), una corte circondata fino al [[XIX secolo]] da fossati e incastellata. Al suo fianco si trovava il vescovo di Reggio [[Bonsignore Arlotti]], che le somministrò gli ultimi sacramenti.<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=eaEaAAAAMAAJ&q=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&dq=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4xLu15KzfAhUErxoKHQxcBJoQ6AEIKTAA |titolo=L'ultimo vescovo-principe di Reggio Emilia: l'episcopato reggiano di mons. Beniamino Socche (1946-1965) |accesso=24 maggio 2023}}</ref> Era il [[24 luglio]], vigilia di [[San Giacomo il Maggiore|san Giacomo]], il santo cui Matilde negli ultimi mesi aveva fatto erigere un oratorio proprio davanti alla sua camera da letto, per potere assistere alle funzioni in quanto era ormai inferma. Venne inizialmente sepolta nel [[Sepolcro di Matilde di Canossa (abbazia di Polirone)|sarcofago]] nell'[[Abbazia di San Benedetto in Polirone|abbazia di Polirone]] ([[San Benedetto Po]]).
Nel 1632, per volere del [[papa Urbano VIII]], la sua salma venne traslata a Roma in [[Castel Sant'Angelo]]; nel 1644 trovò definitiva collocazione nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]], rara presenza femminile nelle [[grotte vaticane]], assieme solo alla regina [[Cristina di Svezia]], all'erede al [[Regno di Cipro|trono di Cipro]] [[Carlotta di Lusignano]] e alla principessa polacca [[Maria Clementina Sobieska]], consorte di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]]. La sua [[Sepolcro di Matilde di Canossa|tomba]], scolpita da [[Gian Lorenzo Bernini]], fu detta "Onore e Gloria d'Italia".
==
Dal matrimonio con Goffredo il Gobbo nel 1070 nacque Beatrice, che morì dopo alcuni giorni.<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=SCGhYsQQ8FcC&pg=PA107&dq=beatrice+di+canossa%2Bmatilde+di+canossa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiEn6vmitLYAhXBXhQKHTwbA4c4FBDoAQgmMAA#v=onepage&q=beatrice%20di%20canossa%2Bmatilde%20di%20canossa&f=false |titolo=Castelli, Pievi, Abbazie. Storia, arte e leggende nei dintorni dell’Antico… |autore=Giacomo Corazza Martini |accesso=24 maggio 2023}}</ref> Matilde, nel tentativo di creare una dinastia in [[Toscana]], adottò [[Guido Guerra I]], figlio di [[Guido IV Guidi]] "il succhiasangue", ma anche questo tentativo fallì. Non avendo lasciato eredi diretti, di conseguenza il suo immenso patrimonio andò disperso. Alcuni castelli rimasero in possesso di signori locali e ''Communi Militum'', cioè cavalieri e mercenari; altri dei discendenti di [[Prangarda di Canossa|Prangarda]], sorella di [[Tedaldo di Canossa|Tedaldo]], il nonno di Matilde (come forse le famiglie che diedero vita alle dinastie parmensi dei Baratti e degli Attoni (o Iattoni/Jattoni) di [[Antesica]] e di [[Beduzzo]], effettive castellanze matildiche). Per quanto riguarda i feudi appartenuti alla contessa, alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in un vuoto di potere, altri semplicemente incamerati nei possedimenti papali.
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Matilde di Canossa
|2 = [[Bonifacio di Canossa]]
|3 = [[Beatrice di Lotaringia]]
|4 = [[Tedaldo di Canossa]]
|5 = [[Willa degli Hucpoldingi]]
|6 = [[Federico II di Lotaringia]]
|7 = [[Matilde di Svevia]]
|8 = [[Adalberto Atto di Canossa]]
|9 = [[Ildegarda dei Supponidi]]
|10 = Adimaro
|11 = ...
|12 = [[Teodorico I di Lotaringia]]
|13 = [[Richilde di Bliesgau]]
|14 = [[Ermanno II di Svevia]]
|15 = [[Gerberga di Borgogna]]
|16 = [[Sigifredo di Lucca]]
|17 = ...
|18 = [[Sigifredo dei Supponidi]]
|19 = ...
|20 = [[Bonifacio II di Spoleto]]
|21 = [[Waldrada di Borgogna]]
|22 = ...
|23 = ...
|24 = [[Federico I di Lotaringia]]
|25 = [[Beatrice di Parigi]]
|26 = [[Folmar I di Bliesgau]]
|27 = Berta
|28 = [[Corrado I di Svevia]]
|29 = Reglint
|30 = [[Corrado III di Borgogna]]
|31 = [[Matilde di Francia]]
}}
{{Clear}}
{{Canossa}}
== Nella cultura di massa ==
[[File:MatWElf Villani.jpg|thumb|Matilde con il marito Guelfo di Baviera.]]
*Dopo la sua morte
*Lo storico [[Umanesimo|umanista]] [[Scipione Ammirato]] «nel primo libro delle sue ''Istorie fiorentine'' dedicate al granduca [[Ferdinando I de' Medici]] e pubblicate da Filippo Giunti nel 1600, si era soffermato su Matilde per quelle vicende legate alla storia della città, assumendo come cesura di partenza l’uccisione del padre Bonifacio avvenuta nel 1052. (…) Giunto all'anno della morte di Matilde, gravata dagli anni oltre che dal peso del principato ''gravissimo a chi sull'altrui spalle non l'abbandona'', Ammirato ripropone l'elogio di una donna sola, ''valorosa et buona''».<ref>Maria Pia Paoli, ''La donna e il melograno: biografie di Matilde di Canossa (secoli XVI-XVII)'', MEFRIM: Mélanges de l'École française de Rome: Italie et mediterranée: 113, 1, 2001, p. 208.</ref>
*Di lei [[Francesco Petrarca]] scrisse che «conduceva con animo virile le guerre, imperiosa verso i suoi, ferocissima verso i nemici, molto liberale verso gli amici». [[Ludovico Ariosto]] la menzionò come «la contessa gloriosa / saggia e casta».<ref>{{cita web |url=http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |titolo=Matilde di Canossa: una donna tra papato e impero |data=15 luglio 2008 |accesso=20 settembre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210908050402/http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |dataarchivio=8 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita libro |url=https://maes.unibo.it/article/download/8013/7725/24654&ved=2ahUKEwjs7Mbbz-DyAhUlgf0HHbduCRcQFnoECAoQAQ&usg=AOvVaw2oOdxvlfudxaW3-y2H8c7G |titolo=Matilde di Canossa: tra storia e leggenda |autore=M. Cavazza |anno=2006 |editore=[[Università di Bologna]] |formato=PDF |accesso=2 settembre 2021}}</ref>
*Secondo una leggenda, Matilde, rimasta vedova di [[Goffredo il Gobbo]] si recò a [[Orval]] per una partita di caccia durante la quale si riposò vicino a una fontana. Immergendo le mani nell'acqua perse l'anello nuziale. Si fermò a pregare la Madonna affinché le fosse restituito l'anello e una trota emerse dall'acqua con l'anello in bocca, rendendolo alla nobildonna. Ella allora esclamò “questa è davvero una valle d’oro!”, da cui il nome di Orval. La contessa, riconoscente, decise di erigere un monastero e ancora oggi la fontana porta il suo nome.<ref>{{Cita web|url=https://lemuseedeleauetdelafontaine.be/listing/villers-devant-orval-fontaine-mathilde/ |titolo=Villers-devant-Orval - Fontaine Mathilde |autore= |sito=Le musée de l'eau et de la fontaine |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.orval.be/fr/page/459-la-legende-d-orval#:~:text=Mathilde%20de%20Canossa%20est%20un,et%20celui%20spirituel%20du%20pape. |titolo=La légende d’Orval |autore= |sito=Orval |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref>
== Luoghi matildici ==
[[File:Italy 1050.jpg|thumb|Gli Stati della penisola italiana nella seconda metà dell'XI secolo con evidenziati i domini dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]].]]
[[File:Pieve di Santa Maria Assunta (Pieve di Coriano, Borgo Mantovano).jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Pieve di Coriano)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Pieve di Coriano]].]]
=== Fondazione di chiese e altri edifici religiosi ===
Fonti documentarie e tradizione popolare attribuiscono a Matilde la fondazione di diversi luoghi sacri, tra cui:
; In Italia settentrionale
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Pieve di Coriano)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Pieve di Coriano]] ([[provincia di Mantova|MN]]);
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Sermide e Felonica)|Pieve di Santa Maria Assunta]] a [[Felonica]], comune di [[Sermide e Felonica]] ([[provincia di Mantova|MN]]);
* [[Rotonda di San Lorenzo]], a [[Mantova]]<ref>{{Cita web | url = http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/cultura/altri-monumenti/rotonda-di-san-lorenzo | titolo = Rotonda di San Lorenzo | accesso = 21 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191202031154/http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/cultura/altri-monumenti/rotonda-di-san-lorenzo | dataarchivio = 2 dicembre 2019 }}</ref>;
* [[Chiesa di San Giovanni Decollato (Pieve Terzagni)|San Giovanni Decollato]], dell'[[XI secolo]], a [[Pieve Terzagni]], frazione di [[Pescarolo ed Uniti]] ([[Provincia di Cremona|CR]])<ref>{{Cita web | url = http://www.rup.cr.it/comune/view_monumenti.do?idComune=39 | titolo = Comune di Pescarolo ed Uniti. Pieve di San Giovanni Decollato. | accesso = 21 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190115125843/https://www.rup.cr.it/comune/view_monumenti.do?idComune=39 | dataarchivio = 15 gennaio 2019}}</ref>;
* [[Chiesa di San Zeno (Cerea)|San Zeno]], a [[Cerea]] ([[Provincia di Verona|VR]]);
* Badia Romanica, a [[Marola (Carpineti)|Marola]] (RE);
* Sant'Andrea Apostolo di [[Vitriola]], a [[Montefiorino]] ([[Provincia di Modena|MO]])<ref>{{Cita web |url=http://www.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7180&ID=69399 |titolo=Provincia di Modena. Chiesa Sant'Andrea Apostolo di Vitriola. |accesso=6 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150206225709/http://www.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7180&ID=69399}}</ref>;
* [[Abbazia di Frassinoro]] (MO).<ref>{{Cita web | url = http://www.portaleturismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7171&ID=69271 | titolo = Chiesa di Santa Maria e San Claudio, già dell’Abbazia di Frassinoro | data = 16 luglio 2014 | accesso = 21 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20211201000847/http://www.portaleturismo.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=305&IDSezione=7171&ID=69271| dataarchivio = 1º dicembre 2021}}</ref>;
* [[Abbazia di Santa Maria Assunta (Monteveglio)|Abbazia di Santa Maria Assunta]], a [[Monteveglio]] ([[Provincia di Bologna|BO]]);
* [[San Cesario sul Panaro]] (MO)
* [[Pieve di San Martino (Barisano)|San Martino]] in [[Barisano (Forlì)|Barisano]], a [[Forlì]].
* [[Chiesa di San Salvaro]] a [[Legnago]] ([[provincia di Verona|VR]]).
* Pieve Matildica di Santa Maria Assunta, a [[Toano]] ([[provincia di Reggio nell'Emilia|RE]]).
* Chiesa di Santa Maria del Carmine in Rigosa, quartiere [[Borgo Panigale]] - Reno, a [[Bologna]]<ref>{{Cita libro|autore=Alberto Magnavacca|titolo=Note Storiche di Rigosa, antica e moderna|data=Ottobre 2015}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=64695&Chiesa_di_Santa_Maria_del_Carmine_di_Rigosa__Bologna|titolo=Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa di Santa Maria del Carmine di Rigosa - - Bologna - Bologna - elenco censimento chiese |sito=chieseitaliane.chiesacattolica.it | accesso = 21 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220815175427/http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=64695&Chiesa_di_Santa_Maria_del_Carmine_di_Rigosa__Bologna |dataarchivio = 15 agosto 2022}}</ref>
;In Toscana e Tuscia
Valdarno aretino:
* [[Pieve di San Pietro (Gropina)]], nel comune di [[Loro Ciuffenna]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria a Scò]], a [[Pian di Scò]], nel comune di [[Castelfranco Piandiscò]], in [[Provincia di Arezzo]].
;Valdarno fiorentino-pratese:
* [[Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Cascia]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di San Pietro a Pitiana]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di Sant'Agata in Arfoli]], nel comune di [[Reggello]], in [[Provincia di Firenze]].
* [[Pieve di San Romolo a Gaville]], nel comune di [[Figline e Incisa Valdarno]], in [[provincia di Firenze]].
* [[Pieve di Santa Maria e di San Leonardo]] a [[Artimino]], nel comune di [[Carmignano]], in [[provincia di Prato]].
;Casentino:
* [[Pieve di San Pietro a Romena]], nel comune di [[Pratovecchio Stia]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria Assunta (Stia)|Pieve di Santa Maria Assunta a Stia]] nel comune di [[Pratovecchio Stia]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Pieve di Santa Maria Assunta (Montemignaio)]], nel comune di [[Montemignaio]], in [[Provincia di Arezzo]].
* [[Castel San Niccolò|Pieve di San Martino a Vado]], a [[Strada in Casentino]], nel comune di [[Castel San Niccolò]], in [[Provincia di Arezzo]].
;Appennino pistoiese:
* [[Pieve di San Giovanni Evangelista a Montecuccoli in Valdibure]], nel comune di [[Pistoia]].
;Val di Lima in Lucchesia:
* "Pieve vecchia" (tra Sala e la Lima) della [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Bagni di Lucca)|Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta]] a Casabasciana, a [[Bagni di Lucca]], in [[Provincia di Lucca]].
Colline pisane:
* [[San Marco in Sovigliana]], pieve posta tra [[Cevoli]] di [[Casciana Terme Lari|Lari]], [[Terricciola]] e [[Capannoli]], in [[Provincia di Pisa]].
=== Edifici religiosi ritenuti beneficiari di interventi di Matilde ===
; In Toscana e Tuscia:
Garfagnana:
* [[Pieve di San Giovanni Battista (Pieve Fosciana)]] in [[Provincia di Lucca]].
=== Fondazione di edifici a carattere prevalentemente non religioso ===
; In Toscana e Tuscia:
Val di Serchio:
* [[Ponte della Maddalena (Borgo a Mozzano)|Ponte della Maddalena]] sul [[Serchio]] nei pressi di [[Borgo a Mozzano]], in [[provincia di Lucca]].<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=Gjt5q5YnbKYC&pg=PA178&dq=ponte+della+maddalena%2Bmatilde+di+canossa&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj8pfnNsJPrAhXus4sKHd84BugQ6AEwAXoECAIQAg#v=onepage&q=ponte%20della%20maddalena%2Bmatilde%20di%20canossa&f=false |autore=Paola Giovetti |titolo=I luoghi di forza. Guida alle località che emanano energia, pace e armonia |accesso=24 maggio 2023}}</ref>
Colline pisane:
* ''Bagni ad Acqua'' (detti poi [[Terme di Casciana|Bagni di Casciana]]), in [[Casciana Terme]], frazione del comune di [[Casciana Terme Lari]].
* [[Castello di Montanino]], tra Santa Luce, [[Chianni]] e Lari e Casciana Terme.
* [[Castello di Parlascio]], tra [[Santa Luce]], Chianni e [[Casciana Terme Lari|Lari]] e Casciana Terme.
Tuscia viterbese
* [[Castello di Corneto]], a [[Tarquinia]] ([[Provincia di Viterbo|VT]]).
=== Luoghi visitati da Matilde ===
Fonti documentarie e tradizione popolare attribuiscono la presenza di Matilde nelle seguenti località:
; In Toscana e Tuscia:
* ''Pratum Episcopi'', l'attuale Spedaletto in [[Valdibure]], nel comune di [[Pistoia]].
* ''cellarium'' in [[Pistoia]].
* [[Castello di Parlascio]] nell'omonima [[Parlascio|località]], frazione di [[Casciana Terme Lari]].
== Nei media ==
* ''La Signora Matilde. Gossip dal Medioevo'', con Syusy Blady e Luciano Manzalini (regia di [[Marco Melluso]] e Diego Schiavo, POPCult 2017) ― Premio speciale Riccardo Francovich per la divulgazione del Medioevo (Società Archeologi Medievisti Italiani 2019).
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Saggi e biografie ===
* {{cita libro |autore=Andrea Antonioli |titolo=I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo |anno=2019 |città=Roma |editore=[[Newton & Compton]] |cid=cidAntonioli |ISBN=978-88-227-3770-0}}
* {{cita libro |autore=Alessandro Canobbio |titolo=Origine della nobilissima e illustrissima Famiglia Canossa |anno=1593 |editore=Girolamo Discepolo |città=Verona |cid=cidCanobbio |sbn=CNCE008923}}
* {{cita libro |autore=Emilio Cristiani |titolo=Una vicenda dell'eredità matildina nel contado bolognese: il feudo dei nobili Andalò sulla pieve di S. Maria di Gesso |città=Firenze |editore=[[Leo S. Olschki]] |anno=1958 |sbn=NAP0102032}}
* {{cita libro |autore=[[Edgarda Ferri]] |titolo=La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa |città=Milano |editore=[[Oscar Mondadori|Mondadori]] |anno=2004 |isbn=88-0452-580-0}}
* {{cita libro |autore=Lino Lionello Ghirardini |titolo=Storia critica di Matilde di Canossa. Problemi (e misteri) della più grande donna della storia d’Italia |città=Modena |editore=Aedes muratoriana |anno=1989 |sbn=UFI0127220}}
* {{cita libro |autore=[[Paolo Golinelli]] |titolo=Matilde e i Canossa |città=Milano |editore=[[Ugo Mursia Editore|Mursia]] |anno=2004 |ISBN=88-425-3228-2}}
* {{cita libro |autore=Paolo Golinelli |titolo=L'ancella di san Pietro |città=Milano |editore=[[Jaca Book]] |anno=2015 |isbn=978-88-16-41308-5}}
* {{cita libro |autore=Alfred Overmann |titolo=La contessa Matilde di Canossa. Sue proprietà territoriali |anno=1980 |editore=Multigrafica Editrice |città=Roma |cid=cidOvermann |sbn=LO10319665}}
* {{cita libro |curatore=Renata Salvarani |curatore2=Liana Castelfranchi |titolo=Matilde di Canossa, il Papato, l'Impero |città=Cinisello Balsamo (MI) |editore=[[Silvana Editoriale|Silvana]] |anno=2008 |sbn=MOD1488395}}
* {{cita libro |autore=[[Luigi Tosti]] |titolo=La Contessa Matilde e i romani Pontefici |città=Milano |editore=Messaggerie Pontremolesi |anno=1989 |ISBN=88-7116-016-9}}
* {{cita libro |autore=Guido Vigna |titolo=Storia di Mantova. Da Manto a capitale della cultura |anno=2016 |editore=[[Marsilio Editore|Marsilio]] |città=Venezia |cid=cidVigna |ISBN=978-88-317-2437-1}}
=== Romanzi ===
* {{Cita libro |autore=Rita Coruzzi |titolo=Matilde. Per grazie di Dio, se è qualcosa |città=Milano |editore=[[Edizioni Piemme|Piemme]] |anno=2015 |isbn=978-88-566-4176-9}}
* {{Cita libro |autore=[[Elisa Guidelli]] |titolo=Il romanzo di Matilda |città=Bologna |editore=[[Meridiano Zero (editore)|Meridiano Zero]] |anno=2018 |annooriginale=2015 |isbn=978-88-8237-489-1 |sbn=LZ10004359}}
* {{Cita libro |autore=Kathleen McGowan |titolo=Il Libro dell'Amore |titolooriginale=The Book of Love |città=Milano |editore=Piemme |anno=2009 |traduttore=Roberta Maresca |sbn=RAV1841072}}
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
* [[Sacro Romano Impero]]
* [[Marca di Tuscia]]
* [[Dominio dei Canossa]]
* [[Andare a Canossa]]
* [[Umiliazione di Canossa]]
* [[Guelfi e Ghibellini]]
* [[Canossa (famiglia)]]
* [[Battaglia di Bianello]]
* [[Battaglia di Sorbara]]
* [[Battaglia di Volta Mantovana (1080)]]
* [[Ars canusina]]
* [[Abbazia di Frassinoro]]
* [[Corteo Storico Matildico]]
* [[Castello di Bianello]]
* [[Casato delle Ardenne]]
* [[Arduino della Palude]]
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Pieve di Coriano)]]
* [[Piazza Canossa]]
* [[Sepolcro di Matilde di Canossa]]
* [[Sepolcro di Matilde di Canossa (abbazia di Polirone)]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.regineditalia.net/matilde_choose.html|titolo=Regine d'Italia - Donne di Potere nell'Italia Medioevale: Matilde di Canossa|accesso=24 maggio 2023}}
* {{cita web|url=http://fmg.ac/Projects/MedLands/NORTHERN%20ITALY%20900-1100.htm#_Toc442430283|titolo=Genealogia Marchesi di Toscana|lingua=en|accesso=24 maggio 2023}}
* {{cita web|url=https://it.wikivoyage.org/wiki/Nelle_terre_di_Matilde|titolo=Nelle terre di Matilde|editore=[[Wikivoyage]]|accesso=24 maggio 2023}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Duchi di Spoleto|Duchessa di Spoleto]]
|periodo = [[1043]] - [[1056]]
|precedente = [[Bonifacio di Canossa]]
|successivo = [[Goffredo il Barbuto]]
|periodo2 = [[1070]] - [[1082]]
|precedente2 = [[Goffredo il Barbuto]]
|successivo2 = [[Ranieri II di Spoleto]]
|immagine =
}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Sovrani di Mantova|Contessa di Mantova]]
|immagine = <!--Non aggiungere altro stemma. Vedi Discussioni Template Canossa.-->
|periodo = [[1052]] – [[1115]]
|precedente = [[Bonifacio di Canossa]]
|successivo = ''Libero comune di Mantova''
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani di Toscana#Marchesi o Margravi ("duchi") di Tuscia o Toscana, 797-1197|Margravio di Toscana]]
|immagine = Coat of arms of Tuscany.svg
|precedente = [[Federico di Toscana]]
|successivo = [[Goffredo il Barbuto]]
|periodo = [[1052]] – [[1076]]<br/>[[Beatrice di Lotaringia]] reggente per i figli [[Federico di Toscana|Federico]] e Matilde
|precedente2 = [[Goffredo il Gobbo]]
|successivo2 = [[Guido Guerra I]]
|periodo2 = [[1076]] – [[1115]]
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Duchi di Lorena#Casato di Ardennes-Verdun|Duchessa consorte della Bassa Lotaringia]]
|precedente=[[Beatrice di Lotaringia]]
|successivo=[[Costanza d'Altavilla (moglie di Corrado di Lorena)|Costanza d'Altavilla]]
|periodo=[[1070]]-[[1076]]
}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Conti di Verdun|Contessa consorte di Verdun]]
|precedente = [[Goffredo il Gobbo]]
|successivo = [[Goffredo di Buglione]]
|periodo = [[1076]] - [[1086]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|Mantova|medioevo}}
[[Categoria:Matilde di Canossa| ]]
[[Categoria:Contesse|Matilde di Canossa]]
[[Categoria:Morti a Reggiolo|Matilde di Canossa]]
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