Tolomeo I: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il nobile italiano dell'[[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]|Tolomeo I dei conti di Tuscolo}}
{{Nota disambigua|l'omonimo [[faraone]] soprannominato "Latiro"|Tolomeo IX|Tolomeo Sotere}}
{{Monarca
|nome = Tolomeo I<br />(Tolomeo Sotere)
|immagine =
|legenda = [[Tolomeo I in basalto (EA1641)|Tolomeo I in basalto]]
|titolo = [[Faraone|Signore d'Egitto]]
|sottotitolo =
|inizio regno = novembre [[305 a.C.]]
|fine regno = [[282 a.C.]]
|regno =
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|erede =
|successore = [[Tolomeo II]]
|nome completo = Πτολεμαῖος Σωτήρ (''
|trattamento =
|onorificenze =
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|coniuge 3 =
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = da Taide: Lago, Leontisco, Irene<br />Da Euridice: [[Tolomeo Cerauno]], [[Meleagro (re)|Meleagro]], [[Lisandra]] e [[Tolemaide (figlia di Tolomeo I)|Tolemaide]]<br />
|religione = [[Religione greca]]
|motto reale =
}}
{{militare
|Nome =
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = [[367 a.C.|367]]/[[366 a.C.]]
|Nato_a = [[Eordia]]
|Data_di_morte = [[282 a.C.]]
|Morto_a =
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = {{simbolo|Vergina Sun.svg}} [[Regno di Macedonia]]<br>{{simbolo|Vergina Sun.svg}} [[Impero di Alessandro Magno|Impero ellenistico]]
|Forza_armata = [[esercito macedone]]
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 353 a.C.-323 a.C.
|Grado = [[generale]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerre greco-macedoni]]<br>[[Guerre dei diadochi]]
|Campagne = [[Campagna balcanica di Alessandro Magno]]
|Battaglie = [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)]]<br>[[Battaglia di Tebe]]<br>[[Battaglia di Gaugamela]]<br>[[Battaglia di Isso]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro = ''[[Somatofilachia|Somatophylakes]]'' e [[re d'Egitto]]
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Tolomeo
|ForzaOrdinamento = Tolomeo, 01
|PreData = {{lang-grc|Πτολεμαῖος Σωτήρ|
|Sesso = M
|LuogoNascita = Eordia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[367 a.C.|367]]/[[366 a.C.]]
|NoteNascita = <ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 14}}; {{cita|Worthington 2016|p. 11}}.</ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 282 a.C.
|Epoca = -300
|Epoca2 = -200
|Attività = sovrano
|Attività2 = militare
|Attività3 = scrittore
|Nazionalità = macedone antico
|Categorie = no
|FineIncipit = , noto anche come '''Tolomeo Làgide'''<ref group=N>Lagide era un [[patronimico]] derivato dal nome del padre, [[Lago (generale)|Lago]], in cui onore la [[dinastia tolemaica]] è detta, appunto, anche dinastia lagide ({{cita|Chamoux 2008|pp. 43-44}}; {{cita|Worthington 2016|p. 9}}).</ref> e chiamato nella storiografia moderna '''Tolomeo I''' o semplicemente '''Tolomeo''' o '''Tolemeo''', è stato un [[militare]], [[sovrano]] e [[scrittore]] [[Regno di Macedonia|macedone antico]]
}}
Iniziò la carriera militare sotto il comando di [[Alessandro Magno]], suo amico d'infanzia, e diventò uno dei ''[[Somatofilachia|Somatophylakes]]'', le guardie del corpo del sovrano. Alla morte dell'imperatore e nel corso delle [[Guerre dei diadochi]], si proclamò [[Faraone|re d'Egitto]] nel [[305 a.C.]] e, riuscendo a mantenere il controllo del territorio
Durante il suo regno la nuova capitale egizia, [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], si sviluppò
== Biografia ==
{{Immagine multipla
|allinea = left
|direzione = vertical
|larghezza = 176
|titolo =
|immagine1 = Phillip II, king of Macedonia, Roman copy of Greek original, Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen (36420294055).jpg
|didascalia1 = Busto di [[Filippo II di Macedonia]] ([[Ny Carlsberg Glyptotek]], [[Copenaghen]])
|immagine2 = Alexander-Helios Musei Capitolini MC732.jpg
|didascalia2 = Busto di [[Alessandro Magno]] come [[Elio (divinità)|Helios]] ([[Musei Capitolini]], [[Roma]])
}}
=== Origini familiari ===
Tolomeo era figlio di [[Lago (generale)|Lago]], un nobile macedone e ufficiale del re [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]], e di [[Arsinoe di Macedonia]], una nobildonna imparentata con la [[dinastia argeade]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 14}}; {{cita|Heckel 2016|p. 231}}; {{cita|Worthington 2016|p. 9}}.</ref> Secondo la storiografia propagandistica filo-tolemaica successiva all'incoronazione di Tolomeo come re d'Egitto, Arsinoe era però una concubina del re macedone, il quale la diede in sposa a Lago quando era già incinta: in tal caso, Tolomeo sarebbe figlio illegittimo di Filippo II e fratellastro di [[Alessandro Magno]].<ref>{{cita|Pausania|I, 6.2}}; {{cita|Heckel 2016|p. 231}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 462}}.</ref> [[Arriano]] ci dice inoltre che Tolomeo proveniva dall'[[Eordia]], una regione centro-occidentale della [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]], dove abitavano i suoi genitori.<ref>{{cita|Arriano|VI, 28.4}}; {{cita|Heckel 2016|p. 231}}; {{cita|Worthington 2016|p. 9}}.</ref>
=== Giovinezza e campagne di Alessandro Magno (353-323 a.C.) ===
Nel [[353 a.C.]], all'età di circa quattordici anni, Tolomeo si trasferì con la sua famiglia a [[Pella (città antica)|Pella]], la capitale del [[regno di Macedonia]], per diventare uno dei paggi reali; nel [[349 a.C.|349]]-[[348 a.C.]] seguì il re [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]] nella sua campagna per l'annessione della [[Penisola Calcidica|Calcidica]].<ref>{{cita|Worthington 2016|pp. 14-15}}.</ref> Filippo II lo scelse quindi per diventare uno degli [[Eteri (antica Grecia)|eteri]] (ἑταῖροι, ''hetaȋroi'') del suo erede, [[Alessandro Magno|Alessandro]].<ref>{{cita|Worthington 2016|pp. 9-10, 15}}.</ref> Nel [[338 a.C.]] Tolomeo, probabilmente, combatté nella decisiva [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)|battaglia di Cheronea]] tra la Macedonia e le città stato greche, alla quale partecipò sicuramente Alessandro.<ref>{{cita|Worthington 2016|p. 23}}.</ref> Nel [[337 a.C.]] Alessandro entrò in conflitto con il padre poiché temeva che il re volesse nominare come erede il suo fratellastro [[Filippo III Arrideo|Filippo Arrideo]],<ref>{{cita|Roisman, Worthington 2010|p. 280}}.</ref> poiché Filippo lo aveva fatto fidanzare con [[Ada II di Caria|Ada II]], figlia del [[satrapo]] di [[Caria]] [[Pissodaro]]; Alessandro decise, su consiglio dei suoi compagni Tolomeo, [[Arpalo]], [[Nearco (condottiero)|Nearco]], [[Erigio]] e [[Laomedonte di Mitilene|Laomedonte]] di sposare lui Ada e Filippo decise di punirlo mandando in esilio i suoi cinque confidenti.<ref>{{cita|Arriano|III, 6}}; {{cita|Plutarco|''Alessandro'', X}}; {{cita|Worthington 2016|p. 11}}.</ref>
Tolomeo andò quindi in esilio e probabilmente raggiunse Alessandro e sua madre, [[Olimpiade d'Epiro|Olimpiade]], nell'[[Epiro]], dopo che anche loro vennero cacciati dal re.<ref>{{cita|Worthington 2016|pp. 23-24}}.</ref> Nel [[336 a.C.]] Filippo II venne assassinato e Alessandro diventò re; il nuovo monarca richiamò a corte i suoi compagni e Tolomeo prese parte alla [[Campagna balcanica di Alessandro Magno|campagna balcanica]] del [[335 a.C.]]<ref>{{cita|Arriano|I, 2}}; {{cita|Strabone|VII, 3.8}}; {{cita|Worthington 2016|p. 23}}.</ref> Durante la spedizione, però, arrivò la notizia di rivolte in [[Beozia]] e Alessandro marciò a sud e pose l'[[Battaglia di Tebe|assedio a Tebe]], al quale prese parte anche Tolomeo.<ref>{{cita|Arriano|I, 8}}; {{cita|Diodoro Siculo|XVII, 9}}; {{cita|Worthington 2016|p. 23}}.</ref> Dopo la distruzione di Tebe, Alessandro tornò a Pella, nominò [[Antipatro (generale)|Antipatro]] guardiano (επίτροπος, ''epítropos'') della Grecia e iniziò i preparativi per la spedizione in Asia; nella primavera del [[334 a.C.]] arrivò sull'[[Dardanelli|Ellesponto]] e salpò per l'[[Anatolia|Asia Minore]].<ref>{{cita|Diodoro Siculo|XVII, 17.1}}; {{cita|Worthington 2016|p. 26}}.</ref> Durante la guerra in Asia e in Egitto, Tolomeo partecipò alle spedizioni macedoni, non assumendo tuttavia nessun ruolo di comando.<ref>{{cita|Worthington 2016|pp. 39-41}}.</ref><ref group=N>Tolomeo viene riportato da [[Arriano]] nel ruolo di generale già nella [[battaglia della porta persiana]] (gennaio 330 a.C.); tuttavia Arriano usò come fonte storiografica le ''Storie'' dello stesso Tolomeo, che quindi non si possono ritenere imparziali. Infatti [[Quinto Curzio Rufo|Curzio Rufo]] è ritenuto l'autore più attendibile per quell'evento, avendo usato come fonte altri autori, probabilmente [[Clitarco di Alessandria]]. ({{cita|Arriano|III, 18}}; {{cita|Curzio Rufo|V, 4}}; {{cita|Howe 2015}}).</ref> Nel [[330 a.C.]] il sovrano di Persia, [[Dario III di Persia|Dario III]], venne ucciso dal satrapo [[Besso (satrapo)|Besso]] e Alessandro assoggettò definitivamente i territori dell'[[impero achemenide]]; nello stesso anno, però, ci fu una congiura di alcuni comandanti macedoni contro Alessandro e Tolomeo, che si era mostrato fedele, fu ricompensato con il ruolo di guardia del corpo reale (σωματοφύλαξ, ''[[Somatofilachia|somatophýlax]]'') al posto di [[Demetrio (somatophylax)|Demetrio]], giustiziato per cospirazione.<ref>{{cita|Giustino|XIII, 4.10}}; {{cita|Worthington 2016|p. 44}}.</ref>
[[File:Issus - Alexander.jpg|miniatura|upright=1.5|[[Battaglia di Isso (mosaico)|Mosaico della battaglia di Isso]] ([[333 a.C.]]), nella quale [[Alessandro Magno]] sconfisse l'imperatore [[Dario III di Persia]] ([[Museo archeologico nazionale di Napoli|Museo archeologico nazionale]], [[Napoli]])]]
Nel frattempo Besso, il satrapo di [[Battria]] che aveva ucciso Dario III, si era autoproclamato imperatore di Persia; Alessandro, quindi, non ebbe scelta se non armarsi contro di lui, conducendo il suo esercito nella [[Sogdiana]], dove l'usurpatore si era ritirato.<ref>{{cita|Arriano|III, 21; 25; 28}}; {{cita|Worthington 2016|p. 45}}.</ref> Nell'estate del [[329 a.C.]] Besso venne però tradito dal suo luogotenente, [[Spitamene]], e da un capo sogdiano, [[Dataferne]], che promisero di consegnarlo ad Alessandro in cambio della sua amicizia; Alessandro dette quindi a Tolomeo il suo primo incarico da comandante, ponendolo a capo di 4.000 fanti e 1.600 cavalieri e ordinandogli di andare a prelevare Besso.<ref>{{cita|Arriano|III, 29}}; {{cita|Worthington 2016|p. 46}}.</ref> L'importanza e delicatezza di questo incarico mostra come Alessandro si fidasse di Tolomeo; nonostante la possibilità che il voltafaccia di Spitamene e Dataferne fosse una trappola, Tolomeo riuscì a riportare in catene Besso, che venne poi giustiziato.<ref>{{cita|Arriano|III, 30}}; {{cita|Worthington 2016|pp. 46-47}}.</ref> Spitamene, però, si rivoltò ai Macedoni e iniziò una guerriglia contro le armate di Alessandro; nell'estate del [[328 a.C.]] accadde che Alessandro, durante una festa, litigò con il generale [[Clito il Nero]] e, nonostante Tolomeo avesse cercato di portare via il militare, questi venne ucciso dal re.<ref>{{cita|Arriano|IV, 8}}; {{cita|Worthington 2016|pp. 47-48}}.</ref> Alessandro, quindi, per non dover continuare ad aspettare, decise di attaccare i rivoltosi in Sogdiana; attraversò il fiume [[Amu Darya|Oxos]] e divise l'esercito in cinque parti, comandate rispettivamente da [[Efestione]], Tolomeo, [[Perdicca]], [[Ceno (generale)|Ceno]] e Alessandro stesso.<ref>{{cita|Arriano|IV, 15-16}}.</ref> Spitamene fu sconfitto da Ceno nella [[battaglia di Gabe]] e ucciso.<ref>{{cita|Arriano|IV, 17}}.</ref> Alessandro iniziò quindi a spingersi ancora più in oriente, nel [[Punjab (regione)|Punjab]], dove divise in due la sua armata, che si sarebbe dovuta riunire una volta arrivati all'[[Indo]]; Tolomeo seguì l'armata guidata da Alessandro e fu ferito insieme al re durante uno scontro con gli [[Aspasi]].<ref>{{cita|Arriano|IV, 23}}; {{cita|Worthington 2016|p. 54}}.</ref> I Macedoni arrivarono quindi nella città dove si rifugiava il re degli Aspasi e durante la battaglia fu lo stesso Tolomeo a ucciderlo.<ref>{{cita|Arriano|IV, 24}}.</ref> Tolomeo partecipò anche nell'[[assedio di Aorno]], nella primavera del [[326 a.C.]], e alla successiva cattura della città, l'ultima conquistata prima dell'arrivo sul fiume Indo,<ref>{{cita|Arriano|IV, 29-30}}.</ref> così come alla conquista della città indiana di [[Sagala]].<ref>{{cita|Arriano|V, 24-25}}.</ref>
Nella primavera del [[324 a.C.]], dopo il ritorno dell'esercito in [[Persia]], Tolomeo sposò a [[Susa (Elam)|Susa]], nel corso delle [[Matrimoni di Susa|nozze collettive di Susa]] disposte da Alessandro stesso, [[Artacama]] (chiamata erroneamente Apama da [[Plutarco]]), una delle figlie del nobile persiano [[Artabazo II di Frigia]].<ref>{{cita|Arriano|VII, 6}}; {{cita|Plutarco|''Eumene'', I, 7}}.</ref> A metà del [[323 a.C.]] Alessandro fu colpito da una grave malattia, che ne causò la prematura morte il 10 o 11 giugno, mentre si trovava a [[Babilonia (città antica)|Babilonia]].<ref>{{cita|Arriano|VII, 25-26}}.</ref>
=== La scalata al potere (323-305 a.C.) ===
[[File:Ptolemy I Soter Louvre Ma849.jpg|miniatura|left|upright=0.8|Busto il cui soggetto è identificato con Tolomeo ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]])<ref group=N>L'identificazione del busto, risalente al III secolo a.C., con Tolomeo I è avvenuta grazie a una comparazione con sue rappresentazioni sulle effigi monetarie; molti elementi dell'opera (l'estremità del naso, la calotta cranica con il copricapo, il collo e il busto) sono aggiunte moderne dello scultore francese [[Augustin Pajou]] (1730-1809) (''[http://cartelfr.louvre.fr/cartelfr/visite?srv=car_not_frame&idNotice=20680 Ptolémée Ier Sôter]'', su ''cartelfr.louvre.fr'').</ref>]]
[[File:Cairo, Egyptian Museum, Antiquities, photo 14 of 97 - Archivio fotografico Museo Egizio, Turin Album3 079.jpg|thumb|La cosiddetta "Stele del satrapo", in granito nero, una colonna con geroglifici eretta da Tolomeo I Sotere, che si autoproclamò poco dopo faraone, inaugurando così l’[[Egitto tolemaico|età tolemaica]]. [[Museo egizio (Il Cairo)|Museo Egizio del Cairo]] (Cairo CG 22182).]]
Con la morte di Alessandro Magno, Tolomeo ottenne dal reggente [[Perdicca]] la [[satrapo|satrapia]] d'Egitto.
Con l'intenzione di rafforzare il proprio potere, Tolomeo I, saputo che il corpo imbalsamato di Alessandro Magno sarebbe stato riportato in Macedonia, mandò un contingente armato ad intercettare il corteo funebre e fece portare il corpo in Egitto. Sepolto inizialmente nella necropoli di [[Saqqara]]<ref>{{cita libro |lingua=en |autore=[[Nicholas Saunders]] |titolo=Alexander's Tomb: The Two-Thousand Year Obsession to Find the Lost Conqueror |url=https://archive.org/details/alexanderstombtw0000saun |editore=Basic Books |anno=2007 |ISBN=0465006213 |p=[https://archive.org/details/alexanderstombtw0000saun/page/162 162]}}</ref>, in seguito fu trasferito in un grandioso mausoleo, ad [[Alessandria d'Egitto]] (dopo lo spostamento della capitale da [[Menfi (Egitto)|Menfi]]). Il mausoleo sorgeva in un grande complesso oggi andato distrutto che fondeva elementi ellenistici ed egizi. Questo atto politico rafforzò la rivendicazione di Tolomeo di succedere ad Alessandro come sovrano.
Il primo periodo del governo di Tolomeo fu dominato dalle guerre tra i vari stati sorti dalla divisione dell'[[Regno di Macedonia|impero macedone]]. L'obiettivo primario di Tolomeo fu di mantenere salda la sua posizione in Egitto e secondariamente d'incrementare i domini egiziani. Dopo aver eliminato [[Cleomene di Naucrati]], sovrintendente alle finanze, e impadronitosi del ricco tesoro da lui custodito<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/tolomeo-i-sotere-re-d-egitto/|titolo=Tolomèo I Sotere re d'Egitto|accesso=29 aprile 2016}}</ref> in pochi anni assunse il controllo di [[Libia]], [[Celesiria]] e [[Cipro]]. Quando [[Antigono I Monoftalmo]], re della [[Siria (regione storica)|Siria]], tentò di riunire l'impero di Alessandro, Tolomeo prese parte alla coalizione contro di lui. Nel [[312 a.C.]] alleato con [[Seleuco I]], il [[satrapo di Babilonia]], sconfisse [[Demetrio I Poliorcete]], figlio di Antigono I, nella [[battaglia di Gaza (312 a.C.)|battaglia di Gaza]]. Antigono era un altro generale di Alessandro Magno e dopo la sua morte era divenuto [[satrapo]] di [[Frigia]], [[Licia]] e [[Panfilia]].
Nel [[311 a.C.]] fu conclusa una pace tra i contendenti, ma nel [[309 a.C.]] la guerra scoppiò di nuovo. Tolomeo occupò [[Corinto (città antica)|Corinto]], [[Sicione]] e [[Megara Nisea|Megara]], anche se perse [[Cipro]] dopo la [[Battaglia di Salamina in Cipro (306 a.C.)|battaglia di Salamina]] nel [[306 a.C.]] Antigono tentò poi di invadere l'Egitto, ma non vi riuscì.
Nel [[305 a.C.]] [[Demetrio I Poliorcete]] sbarcò a [[Rodi]], fedele a Tolomeo, con un'armata di 40.000 uomini. La città di Rodi era ben difesa e Demetrio costruì enormi [[Catapulta|catapulte]] montate su navi, per distruggere le mura della città. Dopo che una tempesta distrusse le navi, fu costretto a costruire una [[elepoli|torre d'assedio]] ancora più grande delle precedenti catapulte: i rodiesi allagarono il terreno prospiciente le mura, impedendo alla torre d'assedio di muoversi e rendendola inoffensiva. L'assedio terminò nel [[304 a.C.]], quando il generale Politemo arrivò con una flotta in difesa della città e Demetrio dovette ripiegare abbandonando la maggior parte dell'equipaggiamento. L'assedio di Rodi da parte di Demetrio I fu l'avvenimento che ispirò la costruzione del [[Colosso di Rodi]] che divenne una delle [[sette meraviglie del mondo antico]].
[[File:Prise de Jérusalem.jpg|miniatura|upright=1.2|Tolomeo conquista [[Gerusalemme]]; miniatura di [[Jean Fouquet]] delle ''[[Antichità giudaiche]]'' di [[Flavio Giuseppe]].]]
Nonostante il fallimento di Tolomeo nell'impresa di conservare Cipro e parte della Grecia, egli tuttavia riuscì a resistere all'invasione sia in Egitto che a Rodi e occupò la [[Palestina]] e la [[Cirenaica]].
=== Il regno (305-282 a.C.) ===
Nel [[305 a.C.]], consolidato il suo potere, assunse il titolo di [[Faraone|re d'Egitto]],<ref>{{cita|Hazzard 2000|p. 164}}.</ref> iniziando ufficialmente il suo regno dal nuovo anno egizio, cioè da novembre.<ref>{{cita|Mahaffy 2014|p. 58}}.</ref> Così facendo fondò una propria dinastia detta in suo onore [[Dinastia tolemaica|Tolemaica]], che governò l'[[Egitto tolemaico|Egitto ellenistico]] dal [[305 a.C.]] al [[30 a.C.]], cioè fino alla [[Storia dell'Egitto tolemaico (51-30 a.C.)|conquista romana]] e alla morte dell'ultima regina tolemaica, [[Cleopatra]]. Gli Egiziani accettarono ben presto i Tolomei come successori dei [[Faraone|faraoni]] dell'Egitto indipendente; dal canto loro, i Tolomei regnarono spesso insieme alle loro mogli e alcune regine esercitarono l'autorità regale.
Nel [[302 a.C.]] vi fu un'altra coalizione contro Antigono, alla quale partecipò Tolomeo. Quando Antigono fu definitivamente sconfitto ed ucciso nella [[battaglia di Ipso]] nel [[301 a.C.]], Tolomeo ottenne la [[Celesiria]].
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Dopo varie ribellioni, [[Cirene]] fu definitivamente soggiogata verso il [[300 a.C.]] e posta sotto il controllo del figliastro [[Magas]]. In seguito Tolomeo non prese parte ad altre guerre, anche se riconquistò Cipro nel [[295 a.C.]]
Tolomeo strinse
Visto che non vi erano apparentemente motivi dinastici per avere un'altra consorte, dato che dalla sua terza moglie Euridice, cugina della stessa Berenice, aveva già avuto diversi figli e la nuova moglie era imparentata solo lontanamente con lo stratega d'Europa, alcuni storici ipotizzano che quello fra Tolomeo e Berenice fosse stato un autentico matrimonio d'amore.<ref name="DC">{{cita|Donnelly Carney 2013|pp. 18-22}}.</ref> La discendenza avuta da Euridice includeva [[Lisandra]] e suo fratello [[Tolomeo Cerauno]]. La corte di Tolomeo fu un covo di complotti e cospirazioni tra Euridice e Berenice, che inizialmente era considerata unicamente l'amante ufficiale del re.
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]]
Tolomeo iniziò la costruzione, conclusa sotto il figlio Tolomeo II, del [[Faro di Alessandria]], considerato una delle [[sette meraviglie del mondo]] antico nonché una delle realizzazioni più avanzate ed efficaci della [[tecnologia ellenistica]]. Costruito sull'[[Faro (isola)|isola di Pharos]] di fronte al porto di [[Alessandria d'Egitto]], negli anni tra il [[300 a.C.]] e il [[280 a.C.]], rimase funzionante fino al [[XIV secolo]] quando venne distrutto da due [[Terremoto|terremoti]]. Lo scopo dell'imponente opera era aumentare la sicurezza del traffico marittimo in entrata e in uscita, reso pericoloso dai numerosi [[banco di sabbia|banchi di sabbia]] nel tratto di mare prospiciente il porto di Alessandria e dall'assenza di rilievi batimetrici. Esso consentiva di segnalare la posizione del porto alle navi, di giorno mediante degli speciali specchi parabolici di [[bronzo]] lucidato che riflettevano la luce del sole fino al largo, mentre di notte venivano accesi dei fuochi. Inoltre, la forma cilindrica del contenitore della sorgente di luce induce a pensare che dal faro provenisse un fascio di luce girevole, più utile per i naviganti di una sorgente fissa. Si stima che la torre fosse alta 134 metri, una delle più alte costruzioni esistenti per l'epoca, e il faro, secondo la testimonianza di [[Giuseppe Flavio]], poteva essere visto a 48 km di distanza, cioè fino al limite consentito dalla sua altezza e dalla curvatura della superficie terrestre.
Nel [[290 a.C.]] circa, Tolomeo avviò inoltre i lavori di costruzione della [[Biblioteca di Alessandria|Biblioteca]] e del [[Museo (Alessandria)|Museo]] cosicché Alessandria divenne il centro
Il regno di Tolomeo fu caratterizzato anche dall'introduzione del culto di [[Serapide]]. Fece costruire [[Tolemaide di Tebaide|Tolemaide]] nell'Egitto superiore e pose le basi per un nuovo assetto amministrativo e burocratico del regno, favorendo l'insediamento nello stato di coloni greci e macedoni.
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Secondo la [[Titolatura reale dell'antico Egitto|titolatura reale egizia]], Tolomeo I ebbe diversi nomi:
* nome Horo: ''wr-pḥty nsw ḳni'' (''wer pehty nesu qeni''), "grande di forza e re coraggioso";
* nome Nebty (o delle [[Due Signore]]): ''iṯ m sḫm ḥḳꜢ ṯl'' (''itj em sekhem heqa tjel''), "colui che si è impadronito con il potere, signore di [[Tjaru|Tjel]]";
* nome Horo d'Oro: sconosciuto;
* nome del Trono: ''stp n rꜥ mry imn'' (''weser ka ra mery imen''), "scelto da [[Ra]], amato da [[Amon]];
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.
{{Box successione
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|successivo = [[282 a.C.|282]] – [[246 a.C.]]<br />[[Tolomeo II]]
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{{Tolomei}}
{{Faraoni del periodo ellenistico}}
{{Somatophylakes}}
{{Sovrani ellenistici}}
{{Storici greci}}
{{Agatocle di Siracusa}}
{{Controllo di autorità}}
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