Acquafondata: differenze tra le versioni
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|Sottodivisioni = [[Casalcassinese]]
|Divisioni confinanti = [[Filignano]] (IS), [[Pozzilli]] (IS), [[Vallerotonda]], [[Viticuso]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2839
|Nome abitanti = acquafondatari
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|Festivo = 29 agosto
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Acquafondata (province of Frosinone, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Acquafondata nella provincia di Frosinone
}}
'''Acquafondata''' (''Acuaf'ûnnàta'' in dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Frosinone]] nel [[Lazio]].
In provincia è il comune con il minor numero di abitanti. Centro agricolo e turistico del versante meridionale delle [[Mainarde]], confina con il [[Molise]]. Per il legame che lo unisce al tradizionale strumento a fiato del mondo [[pastore|pastorale]] è stato definito: ''"il borgo della [[zampogna]]''"<ref>{{Cita web|url=http://www.mondodelgusto.it/territori/3514/borgo-delle-zampogne|titolo=Acquafondata, il borgo delle zampogne}}</ref>
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Casalcassinese - Acquafondata (Fr).jpg|sinistra|miniatura|upright=1.
Situato al centro di una vallata e circondato dai [[monti della Meta]], il centro abitato è posto a 926 m s.l.m., su un poggio calcareo dominato dal [[Monte Monna Casale]], (1395 m s.l.m.) nell'area meridionale delle [[Monti della Meta|Mainarde]]. La vallata, fertile
Nei pressi della frazione di Casalcassinese si trovano le sorgenti del [[torrente Rava]], che scorre verso sud-est, in direzione di [[Pozzilli]] nel [[Molise]], prima di confluire nel [[San Bartolomeo (fiume)|fiume San Bartolomeo]], (uno degli affluenti del [[Volturno]]).
=== Clima ===
Il clima di Acquafondata<ref>{{Cita web|url=https://it.climate-data.org/___location/116713/|titolo=Clima: Acquafondata - Grafico climatico, Grafico della temperatura, Tabella climatica - Climate-Data
816 mm è la piovosità media annuale.
Nel mese più caldo dell’anno, in agosto, la temperatura media è di {{M|20,3
Il mese meno piovoso è luglio, con circa {{M|35
Gli inverni di Acquafondata possono essere caratterizzati da precipitazioni a carattere nevoso. Tra le temperature minime registrate dopo la [[Ondata di freddo del febbraio 2012|nevicata del 2012]], sono degni di nota i -12 gradi dell'[[ondata di freddo del gennaio 2017]].<ref>{{Cita web|url=https://www.3bmeteo.com/meteo/acquafondata/storico/201202|titolo=Archivio Meteo Storico Acquafondata|sito=3BMeteo - Previsioni Meteo|accesso=17 ottobre 2017}}</ref>
La primavera ad Acquafondata arriva almeno con un mese di ritardo rispetto alle zone di pianura, condizionando i cicli del lavoro dei campi, della fioritura degli alberi e della produzione degli ortaggi. La differenza climatiche con la collina e la pianura non favorisce infatti la coltivazione di
I mesi da giugno ad agosto sono i più gradevoli per il clima piacevole e fresco, per il basso tasso di umidità e per la buona qualità dell’aria che fanno di Acquafondata la meta di quanti lasciano le città torride, anche soltanto per un fine settimana, alla ricerca di ristoro.
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== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] Acquafondata deriva dall'espressione latina: ''Aqua fundata'' che indica ''"acqua che precipita, che scorre verso il basso"''.<ref>Angelo Pantoni: studi cassinati</ref> Trae origine dall'antico lago che occupava la vallata sottostante il centro abitato e che andava a formare il torrente ''Rava,'' scorrendo velocemente, appunto, verso il versante molisano. Il lago è stato prosciugato con la bonifica del 1901.
[[File:Acquafondata.jpg|centro|Acquafondata tra le cime dei [[Monti della Meta]], all'orizzonte la catena del [[Matese
== Storia ==
=== Alto Medioevo: fondazione e opera Benedettina ===
Nel [[744]] d.C., [[Gisulfo II di
Un primo castello fu edificato nell'[[alto Medioevo]], tra il 1017 e il 1022<ref name="Cronicon">
I [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] furono abili nel portare avanti il loro progetto di popolamento, disboscando e mettendo a coltura il territorio.
=== Settecento e Ottocento ===
[[File:Acquafondata panorama mattutino.jpg|miniatura|Acquafondata, panorama mattutino, la nebbia si alza dal fondo del lago prosciugato.]]
Nei periodi Sempre nel [[1806]], a seguito della [[Eversione della feudalità|legge dell'eversione della feudalità]], Acquafondata termina il suo rapporto plurisecolare con la [[Terra di San
=== Brigantaggio post-unitario ===
[[File:Acquafondata ai piedi del monte Monna.jpg|
Dopo il [[1860]], con l'[[Unità d'Italia]], il territorio fu luogo di eventi legati al [[brigantaggio]], alcuni degli stessi abitanti dei centri di Acquafondata e Casalcassinese aderirono volontariamente tra le file della banda di
=== Comune riunito ===
Per Regio Decreto di G. [[Gioacchino Murat|Murat]], la comunità di Acquafondata diventa parte del nuovo Comune di Viticuso-Acquafondata-Casalcassinese, perdendo la propria autonomia e tale resterà anche dopo la restaurazione dei Borboni nel 1816 fino all'annessione nel [[Regno di Napoli]]. Acquafondata recupera la sua autonomia, legata amministrativamente con Casalcassinese, con la legge n. 254 del 26.06.1902.
Nel 1927, con la creazione di un toponimo ex novo -''Montellittorio''- Acquafondata rischia di perdere di nuovo la sua autonomia.
=== Seconda guerra mondiale ===
Per la sua collocazione geografica tra il [[Lazio]] e il [[Molise]], si ritrovò lungo la [[Linea Gustav]]. Il suo territorio divenne teatro di violenti combattimenti fra gli eserciti [[Germania|tedeschi]] e Alleati, e nel [[1944]] il paese venne quasi distrutto. A ricordo delle azioni militari, reduci [[Francia|francesi]] e [[Polonia|polacchi]], rispettivamente, hanno innalzato [[Monumento|monumenti]] alla memoria dei loro caduti.
[[File:Acquafondata nel vortice della II Guerra Mondiale.jpg|
La liberazione di Acquafondata avvenne il 12 gennaio del [[1944]] ad opera delle truppe francesi che sfondarono dal lato di [[Venafro]]. Alla liberazione contribuirono, con informazioni molto preziose, quattro acquafondatari: il [[tenente]] d'[[artiglieria]]
[[File:Cimitero di Guerra dei Caduti Polacchi.jpg|
[[File:Acquafondata - lapide commemorativa.jpg|sinistra|
Il 5 marzo 1944 il generale francese [[Charles de Gaulle]] sosta in Acquafondata per una visita alle sue truppe<ref>{{Cita libro|autore=Charles De Gaulle|titolo=Memories de guerre et memories d'espoir}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.dalvolturnoacassino.it/asp/raccolta_image_view.asp?id=4799|titolo=Dal Volturno a Cassino - Fotografie ed immagini (picture 4799)|sito=Dal Volturno a Cassino|accesso=17 ottobre 2017}}</ref>.
Al principio di
[[File:Millenario di Acquafondata.jpg|miniatura|L'abate di Montecassino, don Donato Ogliari, all'inaugurazione della targa ricordo del millenario di Acquafondata]]
Il 29 agosto 2019, Acquafondata ha celebrato il millenario della sua storia alla presenza dell'abate di Montecassino don [[Donato Ogliari]], come rappresentante di quell'istituzione monastica che ha dato grande impulso alla fondazione e allo sviluppo del paese a partire dal medioevo. Una lapide, posta presso l'antica porta di accesso al vecchio borgo, ricorda lo storico evento.
=== Simboli ===
Lo stemma, privo di decreto di concessione ufficiale, si può blasonare:
{{citazione|[[Campo di cielo]], [[tagliato]] da un filetto in sbarra: nel primo al [[Orizzontale destro|sole]] d'oro, illuminante la [[Torre (araldica)|torre]] al naturale, sormontata da stella in oro; nel secondo all'[[Albero (araldica)|albero]] al naturale sulla campagna diminuita. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
=== Onorificenze ===
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|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Merito Civile
|motivazione = Piccolo comune montano, occupato dall'esercito tedesco a bloccare l'avanzata alleata, subì rastrellamenti e razzie da parte delle truppe naziste e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Acquafondata (FR), 1943-1945
|data = 21 febbraio 2005<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/144259|titolo=Comune di Acquafondata, Medaglia di bronzo al merito civile}}</ref>
}}
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=== Architetture religiose ===
==== Chiesa parrocchiale arcipretale di
L'edificio sacro sorge nella parte più elevata del borgo antico di Acquafondata, al centro del primo nucleo abitativo, che nasce come castello.<ref name="arcpar">{{Cita libro|titolo=Archivio parrocchiale}}</ref><ref name="pistilli">{{Cita libro|autore=Emilio Pistilli|titolo=Acquafondata Casalcassinese}}</ref>
[[File:Acquafondata,chiesa parrocchiale.jpg|miniatura|upright|Chiesa
L'impianto "basilicale" della struttura, con le tipiche tre navate a croce latina conserva all'interno, dopo i restauri post-bellici e quelli del post-terremoto del 1984, un caratteristico stile sobrio ed essenziale che valorizza gli antichi blocchi di pietra locale del fabbricato.
È la chiesa matrice di Acquafondata, prima
All'interno della chiesa si conserva una copia dell'immagine della [[Częstochowa|Madonna nera di Częstochowa]], donata da [[papa Giovanni Paolo II]] alla comunità polacca di [[Torino]]; quest'ultima, successivamente, l'ha offerta alla popolazione di Acquafondata nel maggio del 1996, in onore delle care e sacre memorie che uniscono le due comunità a seguito degli eventi della seconda guerra mondiale.
[[File:Casalcassinese (Acquafondata) chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio di Padova.jpg|sinistra|miniatura|La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio di Padova in Casalcassinese]]
==== Chiesa parrocchiale di
Costruita nel 1856 nella frazione [[Casalcassinese]] per iniziativa dell'[[arciprete]] parroco di Acquafondata,<ref name="arcpar"/><ref name="pistilli"/> don Agostino de Filippis, dietro autorizzazione del [[Diocesi di Isernia-Venafro|vescovo di Venafro]], con il contributo di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]], Re delle due Sicilie, che inviò la sua ''"elemosina''" all'intendenza di Sora perché provvedesse a farla recapitare all'Arciprete. La chiesa di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] è stata cappellania della parrocchia di San Giovanni Battista fino al 1947, anno della sua erezione a
==== Santuario della Madonna del Carmine ====
{{vedi anche|Santuario della Madonna del Carmine (Acquafondata)}}
[[File:Santuario Madonna del Carmine di Acquafondata.jpg|miniatura|Santuario Madonna del Carmine di Acquafondata]]
È un piccolo [[santuario]] che costeggia la strada provinciale 41;<ref name="arcpar"/><ref name="pistilli"/> apparentemente è una chiesetta semplice e graziosa, immersa nel verde di tigli secolari e di boschi di conifere. La sua importanza è tuttavia inestimabile per la storia legata alla sua costruzione e per i sentimenti di fede e devozione di tanti che vi si recano, soprattutto nel mese di luglio in occasione della festa della [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmine.]]
Il santuario si sviluppa in diversi spazi, adibiti alla preghiera o alla
Il cuore e il nucleo della struttura è la cappellina antica del 1841, fabbricata in pietra locale e pozzolana, sul luogo che la tradizione consolidata<ref>{{Cita libro|nome=Arciprete parroco Ferdinando|cognome=De filippis|titolo=Cenni storici sulla grande apparizione della Madonna del Carmine in Acquafondata il 16 luglio 1841|annooriginale=1962|città=Acquafondata}}</ref> tramanda essere quello dell’apparizione della Vergine Maria alla devota ''Nicolina Carcillo Simeone''<ref>{{cita|Cammilleri|p. 348}}.</ref>. La povertà e la semplicità della cappellina rupestre toccano il cuore di quanti ne varcano l’umile soglia; all’interno, sull’altare ottocentesco in stucco, è collocato un altorilievo marmoreo che raffigura il momento dell’apparizione. A un lato della cappellina trovano sistemazione gli [[ex voto]] o i ricordi del passaggio di visitatori e devoti.
A ridosso della cappellina antica insiste la cappella più grande, costruita negli [[Anni 1930|anni ’30]] del novecento, che custodisce il pregiato simulacro ligneo della Madonna.
All’esterno della cappella grande, sul prato antistante, vi è la chiesa all’aperto, con il suo notevole altare in pietra locale per la celebrazione della Messa nelle piacevoli giornate estive.
Poco lontano vi è il percorso di preghiera “''Via Siderum”'' (il sentiero delle stelle) che attraversando un boschetto di abeti conduce presso l’edicola del [[sacro Cuore di Gesù]]. Un altro percorso, per gli amanti della montagna, collega la chiesetta alla cima del colle retrostante, sulla quale risalta una
Appositi spazi sono infine attrezzati, con tavoli di legno e giochi per bambini
Presso il santuario, il 15 marzo 2013, vengono girate alcune scene<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/search?q=gabriella+cilmi+sweeter+in+history&source=lnms&tbm=vid&sa=X&ved=0ahUKEwj1y4_92-HbAhXDzaQKHVWdCdwQ_AUICygC&biw=1366&bih=662
==== Chiesa di san Rocco ====
[[File:Acquafondata, Rione S.Rocco.jpg|miniatura|Chiesetta di san Rocco nel rione omonimo]]
Piccola e graziosa sorge nel rione omonimo, presso l'antica porta di accesso al castello.<ref name="arcpar"/><ref name="pistilli"/> Costruita nel 1692 appositamente fuori dalle mura del borgo per ragioni di [[quarantena]], intitolata al santo protettore degli appestati è diventata subito punto di riferimento per coloro che contraevano il letale morbo; presso la chiesetta di [[san Rocco]] i contagiati venivano soccorsi e infine seppelliti poco distante, nella zona che ancora oggi si chiama ''cannavina dell'ospedale'', presso l'attuale piazza del Municipio.<ref name="a">Archivio
==== Chiesa di Santa Maria in Centumcellis ====
La Chiesa di [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria]] in Centumcellis è l'edificio sacro più antico del territorio comunale,<ref name="arcpar"/><ref name="pistilli"/> unitamente all'Arcipretura di san Giovanni Battista. La chiesa sorge sopra un poggio tufaceo nel pianoro di Acquafondata presso la strada provinciale che collega il capoluogo alla frazione di Casalcassinese. La sua fondazione è da far risalire all'epoca della presenza Benedettina nell'[[alto medioevo]].
La tradizione popolare invece, per spiegare la storia della fondazione di questa antichissima chiesa, ha ideato un racconto leggendario
Presso la chiesa di Santa Maria insisteva l'antico cimitero della popolazione di Acquafondata, attivo sino alla realizzazione di quello attuale in località "''Monte la Fratta''", avvenuta nel 1890.<ref name="a" /> Nell'immediato dopoguerra, nella piana presso la chiesa, trovarono collocazione le tombe dei soldati polacchi del II corpo d'armata guidati dal generale [[Władysław Anders|Anders]], caduti nella [[Battaglia di Montecassino|battaglia di Cassino]]; questo primo [[cimitero di guerra]] fu successivamente traslato presso Montecassino nel 1945.<ref>{{Cita web|url=http://naszswiat.it/wp-content/uploads/2017/05/Il-cimitero-polacco-di-Acquafondata-1944-1945.-Parte2.pdf|titolo=Il cimitero polacco di Acquafondata}}</ref>
La struttura oggi è di proprietà del Comune che ne ha curato il restauro per realizzarne un centro studi sulla figura del [[servo di Dio]] frate Domenico de Filippis da San Germano.<ref>Tito Robertella, ''Un fiore dei Lattani'', Roccamonfina, 1974</ref> [[Ordine francescano|Francescano]] della [[Provincia religiosa|provincia]] osservante di [[Terra di Lavoro]], fra Domenico nasce in Acquafondata intorno al 1570; entra nella famiglia [[Ordine francescano|francescana]] come [[Frate|fratello laico]], vivendo in umiltà e obbedienza fu dotato da Dio di particolari doni con i quali edificò le comunità religiose ove risiedette nel corso della sua vita, diventando punto di riferimento di tanti che ricorrevano alla sua guida e a i suoi consigli illuminati (per quanto fosse un semplice e un analfabeta). È morto in «sommo grido di santità»<ref>Ibidem</ref> il 17 marzo 1640, presso il convento della Madonna dei Lattani in [[Roccamonfina (Italia)|Roccamonfina]], che custodisce le sue spoglie mortali,
Presso la chiesa di Santa Maria, di particolare interesse storico e ambientale, è il grande [[Tilia cordata|tiglio]] secolare che si erge sul retro della chiesa; il suo particolare tronco cavo, che ha dato riparo a generazioni di contadini sorpresi dai temporali estivi, è silenzioso testimone dello scorrere del tempo.
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==== Edicole votive ====
Particolari costruzioni rurali di origine devozionale che costellano le borgate della frazione Casalcassinese. Queste cappelline, conservate più o meno discretamente, risalgono per la maggior parte al XIX secolo. Pregiate, nella loro semplicità peculiare, sono fabbricate in pietra locale e dotate di considerevoli maioliche originarie che ritraggono i santi della devozione del popolo[[File:Resti del castello medievale.jpg|miniatura|Resti del castello di Acquafondata, XI secolo]]
=== Architetture civili ===
==== Monumento ai caduti polacchi ====
Dopo la fine dei combattimenti della seconda guerra mondiale, i soldati polacchi iniziarono a inumare i loro caduti nel cimitero provvisorio di Acquafondata; eressero una croce realizzata con i cingoli di [[Carro armato|carrarmato]] sulla quale applicarono un Cristo di bronzo. Dal 1996 questo sacro simbolo è stato collocato su un nuovo monumento all'entrata del centro abitato, monito silenzioso di pace e di esecrazione della guerra.<ref>{{Cita web |url=http://www.polskiecmentarzewewloszech.eu/it/pomnik-w-acquafondata-3.html |titolo=Copia archiviata |accesso=19 ottobre 2017 |dataarchivio=18 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171018191751/http://www.polskiecmentarzewewloszech.eu/it/pomnik-w-acquafondata-3.html |urlmorto=sì }}</ref>
====
Il cippo commemorativo si erge presso la frazione [[Casalcassinese]], ricorda i caduti del contingente militare dell'Esercito francese durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale nella ''Campagna d'Italia''. Al [[Corps expéditionnaire français en Italie|CEF]] appartenevano prevalentemente le truppe nordafricane, conosciute come [[Goumier]], che si macchiarono di numerosi stupri e altre violenze ai danni della popolazione civile ([[marocchinate]]). I caduti di questo corpo di spedizione, unitamente a quelli di altri reparti dell'Esercito francese, riposano nel vicino Cimitero militare di [[Venafro]].
[[File:Sorgenti.jpg|sinistra|miniatura|Casalcassinese: la sorgente della ''Fontana vecchia'']]
Acqua sorgiva, incanalata dai Benedettini nell'[[XI secolo|secolo XI]], che sgorga in un vascone di pietra in località Collevecchio di Casalcassinese
[[File:Processione San Giovanni Battista - Acquafondata- (Frosinone).jpg|miniatura|verticale=0.7|
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]]
Inaugurato il 6 gennaio 2011 in occasione dei cinquant'anni dal primo festival della zampogna.
[[File:Joueur de Zampogna, Musée d'Orsay 2009.jpg|miniatura|upright=0.7|
La zampogna
]]
=== Altro ===
Il centro storico di Acquafondata, sorge nella parte più alta del piccolo borgo e occupa l'area perimetrale di quello che una volta era l'antico castello. Le case hanno inglobato le vecchie mura di cinta del castello, che restano ancora visibili in alcuni punti. Rimangono inoltre due porte di accesso al castello, le due torri superstiti dal rimaneggiamento dei secoli, nonché i suggestivi vicoletti a gradoni, i "sottopassi".
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=== Emigrazione ===
Acquafondata ha vissuto il triste fenomeno dell’emigrazione, in maniera più massiccia a partire dalla fine del 1880. Le due destinazioni principali degli emigranti acquafondatari sono state [[Filadelfia]] ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]) e [[Lione]] ([[Francia]]). Nel ventennio che va dal 1888 al 1908, soltanto negli Stati Uniti, sono sbarcate quasi 50 famiglie di Acquafondata<ref>{{Cita web|url=https://www.libertyellisfoundation.org/passenger|titolo=Lista degli sbarchi Ellis Island}}</ref>; non si ha invece altrettanta sicurezza circa i dati riguardanti l’emigrazione verso Lione la quale, probabilmente, non deve essere stata di minore entità. A Lione infatti la comunità acquafondatara doveva essere abbastanza nutrita già nel 1918 se si considera il dono di una corona di bronzo che quest’ultima offrì ai caduti del paese di origine, dopo la [[prima guerra mondiale]], che
Alcuni degli emigranti sono successivamente ritornati in patria, acquistando campi o case con i risparmi del lavoro oltreoceano. Altri sono invece rimasti a Philadelphia, hanno messo su famiglia e hanno continuato a tenere saldo, in qualche modo, il legame con il paese di origine; emblematico a tal proposito è l’esempio del santuario della Madonna del Carmine di Acquafondata che dopo la seconda guerra mondiale fu riparato dai danni bellici quasi esclusivamente grazie al contributo degli acquafondatari residenti negli Stati Uniti.
Una seconda ondata migratoria ha caratterizzato gli anni cinquanta e sessanta del Novecento. Questa volta la destinazione è stata orientata principalmente verso [[Roma]] e il [[Italia settentrionale|nord Italia]] per Acquafondata, verso [[Parigi]] e il [[Belgio]] per gli abitanti di Casalcassinese. Attualmente, soprattutto in estate, i due centri del comune tornano a popolarsi grazie al ritorno dei discendenti di quest’ultimi emigranti, ancora legati indissolubilmente alle proprie radici, al territorio e alla memoria delle proprie famiglie di origine.
=== Lingue e dialetti ===
La forma più antica e pura del dialetto di Acquafondata, di uso comune fino agli anni [[Anni 50|50-60]] e ormai quasi definitivamente scomparso, conserva parole di chiara impronta latina; probabilmente la secolare appartenenza alla giurisdizione dell'abbazia di Montecassino, il frequente contatto con il latino monastico, ha contribuito alla diffusione e alla stratificazione di termini che si sono poi più o meno ''volgarizzati'' e che sono arrivati fino ai nostri giorni.
Il dialetto attuale, sebbene conservi ancora qualche impronta del vecchio ''volgare'', risente fortemente dei dialetti dell'area campana, essendo Acquafondata appartenuta prima alla [[Terra di Lavoro]], e poi alla provincia di Caserta fino al 1927. Forte è pure l'influsso dei limitrofi dialetti abruzzese-molisani i quali, mescolati alle predette caratteristiche, contribuiscono a forgiare la peculiarità del [[vernacolo]] di Acquafondata.
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=== Religione ===
La quasi totalità della popolazione confessa la [[Cristianesimo|religione cristiana]] di rito [[Chiesa cattolica|cattolico romano]]<ref>Registro dei Battesimi, archivio
==== I Santi Patroni ====
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[[File:Madonna del Carmine di Acquafondata.jpg|miniatura|upright|La Madonna del Carmine|sinistra]]
Questa devozione mariana si accende in Acquafondata e nelle comunità vicine a partire dal venerdì 16 luglio 1841, giorno in cui accadde, secondo la tradizione orale e alcune testimonianze scritte<ref>''Arciprete de Filippis'', cenni storici sulla grande apparizione della Madonna del Carmine</ref> una singolare apparizione.
[[File:Madonna del Carmine di
Quel giorno Nicolina Carcillo si recava nei campi per portare da mangiare a suo marito e agli altri contadini che erano al lavoro nei campi, quando si accorge di essere seguita da una bellissima signora, mai vista prima. La bella signora, che poi si rivela essere la Madonna del Carmine, rimprovera dolcemente la contadina di non essere rimasta in paese ad onorare la festa (il 16 luglio la Chiesa fa memoria della Madonna del Carmine) preferendo il lavoro alla pratica religiosa. Chiede che venga costruita una piccola cappella sul luogo di quell'incontro e che questa diventi il centro della preghiera, per ricondurre i lontani sulla via di Cristo. Il primo convertito sarà Benedetto Simeone, il marito ateo e miscredente di Nicolina, che crederà
Le iniziative al santuario, in onore della Madonna, si svolgono a partire dalla prima domenica di luglio, con il pellegrinaggio a piedi da [[Vallerotonda]] e con la processione che sale da Acquafondata recante la statua della Vergine, che durante l'anno è custodita in parrocchia. Con la
La sera del 16 luglio una suggestiva fiaccolata, con la statua della Madonna, scende dal santuario alla parrocchia; l'immagine della Madonna del Carmine sale di nuovo al suo santuario l'ultima domenica di luglio, anniversario dell'incoronazione (30 luglio 2014). Dal santuario tornerà definitivamente in parrocchia la sera del 28 agosto (vigilia della festa patronale) accompagnata dalla solenne processione che vede la partecipazione di tanti devoti.
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Monte Monna di Acquafondata.jpg|miniatura|upright|Monte ''Monna'']]
* Il ''Fuoco per il Bambino;'' tradizionale falò che viene approntato la notte di Natale sulla piazza antistante la chiesa.
* Tradizionale fiaccolata del 16 luglio, quando si ricorda l'anniversario dell'apparizione della [[
* Antica ''Fiera del bestiame'' che si svolge con autorizzazione Regia a partire dal 1841<ref>{{Cita libro|nome=|cognome=|titolo=Collezione delle leggi e dei decreti per il Regno delle due Sicilie|edizione=Stabilimento tipografico all'insegna dell'ancora|annooriginale=1841|città=Napoli|p=143}}</ref> ogni anno la mattina del 29 agosto in occasione della festa del santo patrono.
* Pellegrinaggio a piedi al santuario della [[Santuario di Canneto|Madonna di Canneto]] il 21 agosto.
* Salita al monte ''Monna''<ref>{{Cita news|url=http://www.diocesisora.it/pdigitale/salire-al-monte-e-ricordare-di-guardare-a-cristo-come-ci-invita-a-fare-maria/|titolo=Salire al Monte è ricordare di guardare a Cristo come ci invita a fare Maria - Diocesi Sora Cassino Aquino Pontecorvo|pubblicazione=Diocesi Sora Cassino Aquino Pontecorvo|data=19 luglio 2015|accesso=17 ottobre 2017}}</ref>
== Cultura ==
==== Scuole ====
Non sono presenti scuole nel territorio comunale.<ref>{{cita testo|url=https://www.amministrazionicomunali.it/lazio/acquafondata/scuole#|titolo=Scuole comunali sul sito Amministrazionicomunali}}</ref>
=== Musica ===
; Complesso Bandistico Città di Acquafondata
Il Complesso Bandistico d'Acquafondata, si è costituito nel [[1865]]; all'epoca indossava la divisa del corpo dei [[bersaglieri]]. Si tramanda che una sua particolare esibizione, alla fine dell'Ottocento, abbia portato benefici a tutta la comunità. Tale esibizione, infatti, è avvenuta durante un viaggio del re [[Vittorio Emanuele II]], il quale partito da [[Roma]] per [[Caserta]], fece sosta nell'Alta [[Terra di Lavoro]] fermandosi a [[Roccasecca]]. Questa circostanza fece sì che le autorità della zona accorressero a dare il benvenuto al Re, portandosi come motivo di acclamazione e saluto le proprie Bande Musicali.
Rimasta entusiasta per l'esibizione della Banda di Acquafondata (che per l'occasione suonò la “Marcia Reale”) la regina [[Margherita di Savoia]] chiese di conoscere il maestro della Banda e il sindaco del Paese, per complimentarsi. Nel farsi avanti, il sindaco Angelo Russo si scusò con la Regina dell'abito misero e delle [[Ciocia|ciocie]] che indossava; la sovrana, colpita nella sua sensibilità, chiese al sindaco quale fosse il problema più impellente della sua comunità. Il sindaco espose il problema del ristagno dell'acqua che provocava la [[malaria]]. I lavori ebbero fine nel primo novecento con la realizzazione del traforo per lo scorrimento delle acque, traforo ancora oggi esistente nel Comune di Acquafondata.<ref>
[[File:Results - Gnocchi Competition, unccoked gnocchi in a heap.jpg|miniatura|Gli gnocchi di patate di Acquafondata]]
I piatti tipici della tradizione di Acquafondata sono sostanzialmente collegati alle stagioni e ai prodotti della terra. Le patate e i legumi sono gli alimenti base della cucina tradizionale, seguiti immediatamente dalla [[Farina|farina di mais]] con la quale si realizza il "Tardaglione", [[polenta]] "verde" con le rape. Lo spezzatino di pecora, il soffritto con le interiora dell'agnello e "l'Abbuoto" sono peculiari ai giorni festivi. Sempre dalla pecora si ricava il latte per la realizzazione di formaggi, modesta produzione a livello familiare unitamente alle [[Salsiccia|salsicce]] di maiale, essiccate e conservate nello strutto. Per il Natale e il Capodanno ogni famiglia del paese confeziona gli "[[Frittella|sciusc]]", ciambelline di pasta di pane, fritte e mangiate calde. La [[Pastiera napoletana|pastiera]] di riso invece è la regina incontrastata della tavola [[pasqua]]le, insieme alla grande [[frittata]] di salsicce e menta selvatica, realizzata con trentatré uova, uno per ciascun anno della vita di Cristo.
=== Letteratura ===
[[File:Bernard Simeone,scrittore.jpg|sinistra|miniatura|''Bernard Simeone'', lo scrittore francese nato da una famiglia originaria di Acquafondata.]]
* Ad Acquafondata è ambientato il libro di [[Federico Guglielmo Lento]]: ''Storie di ordinaria emarginazione.''<ref>{{Cita libro|nome=Federico Guglielmo|cognome=Lento|titolo=Storie di ordinaria emarginazione|edizione=Edizioni del Giano|data=1992|città=Roma}}</ref>. L'autore, giovane medico alle prime armi, arriva nella [[Medico condotto|condotta]] di Acquafondata a metà degli [[Anni 1960|anni '60]] dove vive alcune esperienze di vita intense; familiarizza con gli abitanti del paese, dotati di una bontà genuina e caratterizzati da un forte senso di accoglienza. Descrive le simpatiche caratteristiche di alcuni personaggi particolari senza tralasciare di denunziare situazioni di emarginazione o di degrado ''socio - cultural''e, come ad esempio quella di una donna ormai anziana vittima dei [[Marocchinate|marocchini]] e ancora in attesa della pensione. Federico Guglielmo Lento resterà legato alla forte esperienza giovanile di Acquafondata, conservando il ricordo dei luoghi e dei volti amici sino al tramonto della sua carriera di brillante medico<ref>{{Cita news|titolo=Il Giornale di Gela|pubblicazione=http://www.ilgiornaledigela.it/rubriche/editoriale/11543-muore-il-dottore-lento-esempio-di-passione-e-moralita.html}}</ref> e di [[Deputato della Repubblica Italiana]]<ref>{{Cita web|url=
{{Citazione|... Visitavo spesso il cimitero di Acquafondata, posto tra le montagne [[File:Borgata, autunno.jpg|miniatura|Frazione ''Casalcassinese'', borgata ''Collevecchio'', autunno
* ''Acqua Fondata'' è il titolo di un libro dello scrittore francese '''''Bernard Simeone,''''' edito da ''Verdier'' nel 1997<ref>{{Cita web|url=http://www.lmda.net/din/tit_lmda.php?Id=4581|titolo=Acqua Fondata|accesso=19 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171019055549/http://www.lmda.net/din/tit_lmda.php?Id=4581|urlmorto=sì}}</ref>. Scrittore, poeta e traduttore francese, Simeone è nato a [[Lione]] il 9 gennaio 1957 da una famiglia originaria di Acquafondata. È morto a [[Lione]] il 13 luglio 2001
* Lo scrittore [[Cassino|cassinate]] Tancredi Grossi, autore del libro ''Il calvario di Cassino'' scrive di Acquafondata nel 1946:
=== Eventi ===
[[File:Acquafondata, commemorazione dei Caduti Polacchi.jpg|thumb|upright=1.1|Commemorazione dei caduti polacchi]]
* Commemorazione dei caduti polacchi, 18 maggio
* Festa del santo patrono, [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] decollato, 29 agosto
==Economia==
L'economia, di tipo familiare, è legata alle attività della pastorizia e dell'agricoltura, che da ultimo, ha visto l'introduzione della coltivazione della patata rossa.
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=15 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!
!2015
!
!
!
!
!
!2014
!
!2013
!
|-
|
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
|% Regionale Imprese attive
|Numero addetti
|% Provinciale Addetti
|% Regionale Addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|Numero imprese attive
|Numero addetti
|-
|Acquafondata
|8
|0,02%
|0,002%
|11
|0,01%
|0,001%
|8
|11
|9
|14
|-
|Frosinone
|33.605
|
|7,38%
|106.578
|
|6,92%
|34.015
|107.546
|35.081
|111.529
|-
|Lazio
|455.591
|
|
|1.539.359
|
|
|457.686
|1.510.459
|464.094
|1.525.471
|}
Nel 2015 le 8 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,02% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 11 addetti, lo 0,01% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di un addetto (1,38).
== Geografia antropica ==
Il territorio comunale è caratterizzato da due nuclei abitati: Acquafondata capoluogo, sede del [[Comune|Municipio]], e [[Casalcassinese]]<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.acquafondata.fr.it/frazione-di-casalcassinese/|titolo=Frazione di Casalcassinese
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il paese di Acquafondata è collegato tramite la Strada Provinciale SP41 ai paesi limitrofi di [[Vallerotonda]] e [[Viticuso]].
== Amministrazione ==
Nel [[1902]] cessò l'unificazione amministrativa con [[Viticuso]] e [[Casalcassinese]]. Viticuso riottenne l'autonomia comunale mentre Casalcassinese rimase unito ad Acquafondata.
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle
* Fa parte della [[Comunità montana Valle di Comino]]
== Sport ==
Il Gruppo Escursionisti di Acquafondata (G.E.A.) organizza passeggiate ed eventi tra le vette più belle dei monti del territorio.
=== Impianti sportivi ===
*Stadio comunale "Santa Maria", che prende il nome dalla vicina ex chiesa di S. Maria in Centumcellis.[[File:Acquafondata,panorama dal monte "Selva".jpg|miniatura|Panorama dal monte Selva.]]
== Note ==
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
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* {{Cita libro|nome=Emilio|cognome=Pistilli|titolo=Acquafondata Casalcassinese|anno=2004|editore=Comune di Acquafondata}}
* {{Cita libro|nome=Iannetta|titolo=Memorie di casa nostra|annooriginale=1974}}
* {{Cita libro|cognome=Cammilleri|nome=Rino|titolo=Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni|editore=Edizioni Ares|città=Milano|anno=2020|ISBN=978-88-815-59-367|cid=Cammilleri}}
== Voci correlate ==
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{{Interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|Frosinone}}
{{Comuni della provincia di Frosinone}}
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