Ciccio Franco: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Francesco Franco
|immagine = Ciccio Franco durante i moti di Reggiosenato.jpg
|didascalia =
|carica = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio = 25 maggio 1972
|mandatofine = 16 novembre 1991
|legislatura = [[VI legislatura della Repubblica Italiana|VI]], [[VII legislatura della Repubblica Italiana|VII]], [[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII]], [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]]
|gruppo parlamentare = MSI
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|sito = http://www.senato.it/leg/10/BGT/Schede/Attsen/00001046.htm
|partito = [[Movimento Sociale Italiano]]
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
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}}
{{Bio
|Nome = CiccioFrancesco
|Cognome = Franco
|PostCognome = soprannominato '''Ciccio'''
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Francesco Franco'''
|ForzaOrdinamento = Franco, Ciccio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Reggio Calabria
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|Attività3 = attivista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , dirigente reggino del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] e [[senatore]]
}}
La sua figura acquisì particolare notorietà per il suo ruolo di "capopopolo"<ref name=CVecchio/> durante i ''cosiddetti [[Moti di Reggio]]'' del [[1970]].
 
== Biografia ==
Sindacalista [[neofascismo|neofascista]] della [[CISNAL]] (sindacato del [[Ferrovie dello Stato Italiane|settore ferroviario]] schierato con la destra, facente capo al [[Movimento Sociale Italiano]]), Franco ne divenne segretario provinciale per la [[provincia di Reggio Calabria]]. In questo periodo si guadagnò il soprannome di ''"Il Capo del [[Sbarre (Reggio Calabria)|Rione Sbarre]]"''.
 
===Moti di Reggio===
{{vedi anche|Moti di Reggio}}
[[File:Ciccio Franco durante i moti di Reggio.jpg|thumb|left|Ciccio Franco tiene un comizio durante i moti di Reggio]]
Nel luglio del [[1970]], quando la scelta della sede della Giunta della Regione [[Calabria]] era caduta su [[Catanzaro]], si scatenarono le rimostranze dell'amministrazione comunale reggina guidata dal democristiano [[Pietro Battaglia]]. Fu proclamato lo sciopero per il 13 giugno. Franco assunse la guida della rivolta popolare che a breve coinvolse la stragrande maggioranza del popolo reggino. I moti nella città di Reggio Calabria lo hanno visto leader del ''Comitato d'azione per Reggio Capoluogo'', movimento popolare nato nel [[1969]] da ambienti legati alla [[Democrazia Cristiana|DC]], al [[Partito Liberale Italiano|PLI]], al [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] e ovviamente all'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]]. Ad esso si aggiunsero altri comitati.
[[File:Ciccio franco.jpg|thumb|Ciccio Franco]]
 
Dapprima, a supporto dell'insurrezione, Franco promosse anche iniziative violente che non furono condivise dal partito, che vedeva nella rivolta una vicenda troppo legata ai movimenti anarchici e alla sinistra di [[Lotta Continua]]. Presto, però, gli ambienti di [[estrema sinistra]] vennero indeboliti dalle discordie interne, e Franco divenne di fatto l'uomo-simbolo dell'insurrezione. Si deve a Franco il recupero, per l'occasione, del motto [[Fascismo italiano|fascista]] ''[[Boia chi molla]]'', utilizzato il 14 luglio [[1970]] e divenuto presto lo slogan dell'insurrezione.
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Il 17 settembre [[1970]] Franco fu arrestato insieme ad altri capi della rivolta con l'accusa di: [[istigazione a delinquere]] e [[apologia di reato]] per poi essere rimesso in libertà il 23 dicembre [[1970]]. Ma alla notizia dell'arresto la reazione fu devastante: due armerie furono prese d'assalto e circa cinquecento persone assaltarono la Questura. Un poliziotto, Vincenzo Curigliano, di 47 anni, morì colpito da [[infarto]].
[[File:Ciccio Franco intervistato da Oriana Fallaci 1971.jpg|thumb|left|Ciccio Franco intervistato da [[Oriana Fallaci]] durante la latitanza (1971)]]
Nuovamente ricercato dalla polizia, nel febbraio 1971 fu per breve tempo [[latitante]]. In questo periodo, fu raggiunto nel suo rifugio segreto da [[Oriana Fallaci]], che lo intervistò per il settimanale ''[[l'Europeo]]''<ref name=CVecchio>Concetto Vecchio, [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/01/05/la-brutta-avventura-di-reggio-calabria.html ''La brutta avventura di Reggio Calabria ''], ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', 5 gennaio 2008</ref>
{{Citazione|Specie nei quartieri popolari v'erano tanti ragazzi che ritenevano che Reggio potesse esser difesa dai partiti della sinistra o di centro-sinistra. E, dopo la posizione assunta dai partiti di sinistra e di centro-sinistra contro Reggio, questi ragazzi hanno ritenuto di dover rivedere la loro posizione anche politicamente. Molti, oggi, fanno i fascisti semplicemente perché ritengono che la battaglia di Reggio sia interpretata in modo fedele solo dai fascisti.|Ciccio Franco intervistato da Oriana Fallaci nel febbraio [[1971]]}}
 
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===L'elezione al Senato===
Si candidò a senatore per il [[MSI-DN]] alle [[elezioni politiche italianein Italia del 1972|elezioni politiche del 1972]], risultando eletto per il collegio di Catanzaro col 36,2% dei voti, un record per il suo partito.
 
Durante l'esperienza politica al Senato, Franco fu criticato ferocemente dal senatore socialista [[Salvatore Frasca]] per il ruolo avuto nei [[FattiMoti di Reggio|fatti di Reggio]].
{{Citazione|lL'omertà diventa certamente più ferrea, quando non si ha il coraggio di indagare fino in fondo; non arrestando soltanto qualche giovincello iscritto al MSI, ma indagando nelle sedi del Movimento sociale italiano, nei centri della reazione reggina, tra i banchi del Parlamento in cui siedono i Ciccio Franco, gli Aloi ed altri parlamentari della destra nazionale che sono stati i veri caporioni della rivolta di Reggio Calabria, che sono gli autori dei tentativi di strage e delitti che si verificano nella nostra regione.|[[Salvatore Frasca]], Seduta Parlamentare del 2 febbraio [[1973]]}}
Ma queste accuse a Franco come ad [[Fortunato Aloi|Aloi]], nella successiva inchiesta del [[1994]], che riguardò l'operato del MSI reggino al tempo dei [[fatti di Reggio]] si dimostrarono infondate tanto che gli indagati, già al termine dell'istruttoria, [[ProscioglimentoSentenza di proscioglimento|furono prosciolti]].<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''</ref>
 
Negli anni a seguire Ciccio Franco fu sempre rieletto al Senato, nelle quattro legislature successive, e morì di [[ictus]] nel [[1991]] all'età di 61 anni. Nel 1992, in occasione della prima ricorrenza della morte di Franco [[Gianfranco Fini]], all'epoca segretario del MSI, pronunciò:
{{Citazione|È più che mai attuale, nella Reggio di oggi, il "''Boia chi molla''" lanciato da Ciccio Franco contro il regime dei partiti.|[[Gianfranco Fini]] ricordando Ciccio Franco<ref>L'Europeo del 1971, nella ristampa n° 3 del marzo 2009, Anno VIII-Repubblica 17 novembre 1992</ref>}}
 
=== L'inchiesta del 1994 ===
Secondo le rivelazioni di Giacomo Lauro un [[collaboratoreCollaboratore di giustizia|pentito]] della [['ndranghetaNdrangheta]], avvenute nel novembre [[1993]], alcuni esponenti del ''Comitato d'azione per Reggio Capitale'' che era guidato da Franco, avrebbero commissionato<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Giacomo Lauro indicò negli ambienti di [[Avanguardia Nazionale]] e del “Comitato d'azione per Reggio capoluogo” gli ispiratori della strage. Accusò Renato Marino, Carmine Dominici, Vito Silverini, Vincenzo Caracciolo e Giovanni Moro, di essere stati “il braccio armato che metteva le bombe e faceva azioni di guerriglia” per conto del “Comitato”, diretto da Ciccio Franco,”".</ref> alla [['ndranghetaNdrangheta]] alcune azioni eversive tra cui il [[Strage di Gioia Tauro|deragliamento del treno di Gioia Tauro]], avendo ottenuto finanziamenti da alcuni industriali reggini come [[Demetrio Mauro]] ([[Mauro Caffè|imprenditore del caffè]]) alle l'armatore Amedeo Matacena (padre di [[Amedeo Matacena]]).<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Tra i finanziatori indicò il “commendatore Mauro”, “quello del caffè”, e l'imprenditore “Amedeo Matacena”, “quello dei traghetti”. “Davano i soldi” – testimoniò – “per le azioni criminali, per la ricerca delle armi e dell'esplosivo”</ref>. Le parole di Lauro furono confermate anche da Carmine Dominici<ref>"[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001|data=22 marzo 2015 }}''"Il 30 novembre 1993 confermò le parole di Giacomo Lauro"''.</ref> che all'epoca era suo compagno di cella.
 
Le parole di Lauro furono confermate anche da Carmine Dominici<ref>"[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Il 30 novembre 1993 confermò le parole di Giacomo Lauro".</ref> che all'epoca era suo compagno di cella. Le dichiarazioni di Lauro provocarono il coinvolgimento di ex dirigenti dell'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]], come il generale [[Vito Miceli]] e l'ammiraglio [[Gino Birindelli]], che si sosteneva avessero avuto rapporti stretti con [[Junio Valerio Borghese]]<ref>http://altravocedelsannio.webnode.it/news/ndrangheta-politica-massoneria-malaffare-le-inchieste-insabbiate-di-cordova-e-de-magistris/ "prova di questo ci sono le dichiarazioni del pentito Giuseppe Albanese che nel 1974 riferì di una riunione avvenuta in una villa di proprietà della famiglia Borghese lungo la Costa degli dei. A questo incontro parteciparono i boss della ‘ndrangheta locale; membri dei servizi deviati; Stefano Delle Chiaie, fondatore di avanguardia nazionale; Lino Salvini, gran maestro del Grande Oriente d'Italia, accompagnato dai massoni marchesi Felice e Carmelo Genovese Zerbi, dai generali Gianadelio Maletti e Vito Miceli, dall'ammiraglio Gino Birindelli e da Edgardo Sogno"</ref>, e come [[Fortunato Aloi]], il senatore [[Renato Meduri]] di [[Alleanza Nazionale]] con la 'ndrangheta<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Nel luglio 1995, per concorso nella strage di Gioia Tauro, furono indagati dalla procura distrettuale di Reggio Calabria, l'armatore Amedeo Matacena, Angelo Calafiore, ex-consigliere provinciale di Reggio Calabria per il Msi- Destra nazionale, l'On. Fortunato Aloi ed il senatore Renato Meduri, entrambi di Alleanza Nazionale".</ref> ipotizzando un piano preciso per destabilizzare il paese a partire dal sud, dopo l'inizio da nord della [[Strategia della tensione]].
Le dichiarazioni di Lauro provocarono il coinvolgimento di ex dirigenti dell'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]], come il generale [[Vito Miceli]] e l'ammiraglio [[Gino Birindelli]], che si sosteneva avessero avuto rapporti stretti con [[Junio Valerio Borghese]]<ref>{{Cita web|url=http://altravocedelsannio.webnode.it/news/ndrangheta-politica-massoneria-malaffare-le-inchieste-insabbiate-di-cordova-e-de-magistris/|titolo='Ndrangheta, Politica, Massoneria,Malaffare. Le inchieste insabbiate di Cordova e De Magistris|data=15 agosto 2010|4=|accesso=30 luglio 2011|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304201559/http://altravocedelsannio.webnode.it/news/ndrangheta-politica-massoneria-malaffare-le-inchieste-insabbiate-di-cordova-e-de-magistris/|urlmorto=sì}}"prova di questo ci sono le dichiarazioni del pentito Giuseppe Albanese che nel 1974 riferì di una riunione avvenuta in una villa di proprietà della famiglia Borghese lungo la Costa degli dei. A questo incontro parteciparono i boss della ‘ndrangheta locale; membri dei servizi deviati; Stefano Delle Chiaie, fondatore di avanguardia nazionale; Lino Salvini, gran maestro del Grande Oriente d'Italia, accompagnato dai massoni marchesi Felice e Carmelo Genovese Zerbi, dai generali Gianadelio Maletti e Vito Miceli, dall'ammiraglio Gino Birindelli e da Edgardo Sogno"</ref>, e come [[Fortunato Aloi]], il senatore [[Renato Meduri]] di [[Alleanza Nazionale]] con la 'ndrangheta<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico]'' {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Nel luglio 1995, per concorso nella strage di Gioia Tauro, furono indagati dalla procura distrettuale di Reggio Calabria, l'armatore Amedeo Matacena, Angelo Calafiore, ex-consigliere provinciale di Reggio Calabria per il Msi- Destra nazionale, l'On. Fortunato Aloi ed il senatore Renato Meduri, entrambi di Alleanza Nazionale"''.</ref> ipotizzando un piano preciso per destabilizzare il paese a partire dal sud, dopo l'inizio da nord della [[Strategia della tensione in Italia|strategia della tensione]]. Tutti i personaggi coinvolti nell'inchiesta furono [[Proscioglimento|prosciolti in fase istruttoria]]<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico]'' {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Furono prosciolti tutti in istruttoria"''.</ref> ad eccezione di Giacomo Lauro, che condannato per il reato di concorso anomalo in omicidio plurimo, fu prescritto.<ref>''[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico]'' {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}''"Stabilì che il reato di Giacomo Lauro fu di concorso anomalo in omicidio plurimo, ormai estinto per prescrizione".''.</ref>.
 
==Riconoscimenti==
Il 14 luglio [[2006]], nel giorno del trentasettesimo anniversario dei [[Moti di Reggio]], l'amministrazione comunale di [[Reggio Calabria]], su iniziativa del sindaco [[Giuseppe Scopelliti]], esponente di [[Alleanza Nazionale]], ha voluto intitolare<ref>[http://www.regione.calabria.it/?module=rassegna&action=view_articolo&id=122319 Rassegna stampa sul sito della regione Calabria]</ref> a Francesco Franco l'ex [[Arena dello Stretto]], che (ora è denominata [[Anfiteatro Senatore Ciccio Franco]]).
 
Nel discorso inaugurale, [[Giuseppe Scopelliti]] definì Franco come ''"un modello per la destra di oggi"''<ref>[{{Cita web |url=http://www.demetrionaccari.it/allegati_art/il%20Quotidiano%2020%2007%2006.pdf |titolo=Le proteste sulla stampa nazionale] |accesso=19 febbraio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928010735/http://www.demetrionaccari.it/allegati_art/il%20Quotidiano%2020%2007%2006.pdf |dataarchivio=28 settembre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>, concludendo che:
{{Citazione|I Fatti di Reggio furono un'esperienza di popolo sintomatica, riferita ad un periodo storico scandito da un particolare fermento e brillantemente guidato da Franco e da tutti gli altri esponenti.|[[Giuseppe Scopelliti]], sindaco di Reggio calabriaCalabria e poi governatore della regione<ref>[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}</ref>.}}
Concludendo che:
{{Citazione|I Fatti di Reggio furono un'esperienza di popolo sintomatica, riferita ad un periodo storico scandito da un particolare fermento e brillantemente guidato da Franco e da tutti gli altri esponenti.|[[Giuseppe Scopelliti]], sindaco di Reggio calabria e poi governatore della regione<ref>[http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 Osservatorio Democratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150322113552/http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2853&Class_ID=1001 |data=22 marzo 2015 }}</ref>.}}
 
== Note ==
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* [[Boia chi molla]]
* [[Anfiteatro Senatore Ciccio Franco]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|biografie|fascismo|politica}}
 
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[[Categoria:Senatori della VI legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della VII legislatura della Repubblica Italiana]]
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[[Categoria:Senatori della IX legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della X legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Moti di Reggio]]