Skylab: differenze tra le versioni
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|nome = Skylab
|immagine = Skylab 3 flyaround.jpg
|didascalia immagine =
|logo = Skylab Patch.png
|nssdc id = 1973-027A
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|distanza percorsa = 1.400.000.000 km
|velocità media =
|massa = 77.088 kg<ref name="skylaborbitalmass">[
|massa combustibile =
|volume abitabile = 319.8 m<sup>3</sup>
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Il laboratorio spaziale Skylab era composto principalmente dal secondo stadio di un razzo vettore del tipo [[Saturn IB]] (identico al terzo stadio di un razzo Saturn V), che venne attrezzato prima della partenza con provviste ed equipaggiamento. Per il lancio si rendeva pertanto necessario impegnare solo due stadi di un Saturn V. Il lancio del veicolo spaziale fu l'unico del razzo Saturn V così assemblato. Il Saturn V in precedenza era stato utilizzato esclusivamente per il lancio delle capsule spaziali dell'Apollo.
Oltre che dal modulo principale, di forma cilindrica, lo Skylab era composto da un apposito modulo per l'aggancio dotato di chiusa d'aria ed un osservatorio solare (l'Apollo Telescope Mount, ATM). La fornitura di [[energia]] veniva garantita da quattro [[Modulo fotovoltaico|pannelli solari]] montati presso l'ATM nonché due pannelli ulteriori montati presso il modulo principale. La massa del veicolo spaziale era di oltre 90 [[tonnellata|tonnellate]], notevolmente maggiore della stazione spaziale sovietica [[Saljut 1]]
== Il lancio ==
Il lancio della prima stazione spaziale americana venne programmato per il 14 maggio [[1973]] dalla [[rampa di lancio]] numero 39-A di [[Cape Canaveral]]. Per il giorno successivo era programmato il lancio, dalla rampa numero 39-B, del primo equipaggio della stazione, a bordo della [[navicella spaziale Apollo|capsula Apollo]] montata su di un razzo vettore del tipo Saturn IB. Tre equipaggi avrebbero partecipato alle missioni denominate ufficialmente [[Skylab 2]], [[Skylab 3]] e [[Skylab 4]].
Il razzo vettore Saturn V da usare per la missione Skylab 1 era leggermente più corto del razzo usato per le missioni verso la Luna, dato che non era dotato della torre con il sistema di salvataggio della capsula spaziale ([[Launch Escape System|LES]]) nonché dell'adattatore per l'aggancio del modulo lunare. Questo fu l'ultimo volo di un Saturn V.
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Questa missione fu la prima in cui il conto alla rovescia per il lancio di due razzi del tipo Saturn venne preparato contemporaneamente. Una situazione analoga si era avuta nel dicembre del [[1965]] in occasione del lancio delle missioni [[Gemini 7]] e [[Gemini 6A|Gemini 6]] avvenuto in un breve lasso di tempo.
=== Danni durante il lancio ===
[[File:Skylab and Earth Limb - GPN-2000-001055.jpg|thumb|Lo Skylab visto dopo l'ultimo stacco dello Skylab 4 l'8 febbraio [[1974]]. Si nota molto bene la mancanza del pannello solare in basso a sinistra, nonché dell'apposito scudo protettivo]]
Come da programma, lo Skylab 1 venne lanciato il 14 maggio [[1973]]. Dopo soli 63 secondi dal lancio, la [[telemetria]] trasmise al centro di controllo segnali preoccupanti. Evidentemente si era staccata una copertura che aveva distrutto un pannello solare nonché uno scudo di protezione contro l'impatto di [[meteorite|meteoriti]]. La stazione spaziale raggiunse la traiettoria d'[[orbita]] programmata, non era però in grado di funzionare.
Nonostante ciò, la direzione del volo fu in grado di estrarre i quattro pannelli solari principali dell'osservatorio solare,
Come prima reazione a questi problemi il lancio di [[Skylab 2]] venne spostato a quando la situazione effettiva dello stato della stazione spaziale non fosse stata completamente chiarita. Contemporaneamente la direzione di volo tentò di portare lo Skylab in una posizione ottimale. Infatti, se i pannelli solari funzionanti rimanevano esposti verso il [[Sole]], si poteva sì guadagnare energia sufficiente per far funzionare la stazione ma contemporaneamente la temperatura all'interno della stazione sarebbe aumentata notevolmente. Se invece si fosse girata la stazione posizionandola in modo che la parte priva di protezione rimanesse all'ombra, i pannelli solari non avrebbero prodotto energia sufficiente per far funzionare la stazione e a far ricaricare gli accumulatori d'energia. Se non fosse stato possibile riparare i danni che si erano verificati al lancio entro pochi giorni, la stazione spaziale sarebbe stata inutilizzabile.
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== Fine dello Skylab ==
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file=Flyaway from Skylab.ogg|titolo=Volo di avvicinamento allo Skylab|descrizione=}}▼
Dopo che la stazione spaziale era stata ''abitata'' da tre equipaggi per 28, 59 e 84 giorni, l'8 febbraio [[1974]] venne portata dalla capsula spaziale dell'Apollo della missione [[Skylab 4]] su di un'orbita più alta. I calcoli dei tecnici della NASA prevedevano che mediante questa manovra sarebbe stata garantita una sopravvivenza dello Skylab per ulteriori nove anni. Il rientro nell'atmosfera terrestre venne così stimato per marzo del [[1983]]. I programmi prevedevano che attorno al [[1979]] uno [[Space Shuttle]] avrebbe agganciato un apposito modulo propulsore alla stazione per riportare nuovamente lo Skylab in un'orbita più alta.
La maggior parte dei sistemi di bordo vennero spenti e lo Skylab continuò ad orbitare intorno alla Terra per più anni senza essere particolarmente osservato. A marzo del [[1978]] venne ripreso il contatto con lo Skylab. Venne constatato che la stazione ruotava su sé stessa con un periodo di sei minuti e che i sistemi radio funzionavano correttamente solo quando i pannelli solari erano rivolti verso il sole. I tecnici impegnarono circa una settimana per ricaricare gli accumulatori di energia. Il [[computer]] di bordo invece continuava a funzionare in una maniera più che soddisfacente.
I tecnici notarono che l'orbita dello Skylab decadeva molto più velocemente di quanto calcolato. Pertanto lo Space Shuttle non sarebbe stato pronto all'uso in tempo utile per riportare la stazione spaziale su di un'orbita più alta come previsto. Venne ipotizzato il lancio di un satellite per ripristinare l'orbita, ma il progetto non fu eseguito. Inoltre lo Skylab oltre ai danni subiti alla partenza necessitava di numerose riparazioni, fra cui un nuovo [[giroscopio]] oltre a rifornimenti di
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Skylab flyaround.ogv|titolo = Arrivo sulla stazione della missione Skylab 2|descrizione = La stazione spaziale statunitense filmata dal primo equipaggio al momento dell'arrivo sulla stazione (missione [[Skylab 2]]).}}▼
▲I tecnici notarono che l'orbita dello Skylab decadeva molto più velocemente di quanto calcolato. Pertanto lo Space Shuttle non sarebbe stato pronto all'uso in tempo utile per riportare la stazione spaziale su di un'orbita più alta come previsto. Venne ipotizzato il lancio di un satellite per ripristinare l'orbita, ma il progetto non fu eseguito. Inoltre lo Skylab oltre ai danni subiti alla partenza necessitava di numerose riparazioni, fra cui un nuovo [[giroscopio]] oltre a rifornimenti di carburante e equipaggiamenti. Così, il 19 dicembre [[1978]], la NASA dovette dare l'annuncio ufficiale che lo Skylab non poteva più essere salvato. Contemporaneamente venne assicurato di minimizzare il rischio dovuto alla precipitazione dello stesso. Per questo motivo, la NASA eseguì una stretta collaborazione con l'istituzione di controllo, il [[NORAD|North American Aerospace Defense Command]] (NORAD). La NASA ed il NORAD usarono metodi di calcolo differenti per individuare il luogo e la data di rientro della stazione spaziale. Vennero presentati al pubblico ufficialmente solo i risultati del NORAD.
La NASA programmò di influire sul rientro in atmosfera mediante il posizionamento della stazione spaziale stessa. Grazie all'[[attrito]] [[atmosfera|atmosferico]] infatti si pensava di poter accelerare o di frenare il rientro. Mediante azionamento a distanza del meccanismo di rientro in un preciso
Lo Skylab precipitò l'11 luglio [[1979]]. Durante l'ultima orbita intorno alla Terra vennero sorvolate per la maggior parte le [[oceano|masse d'acqua oceaniche]]. La NASA diede l'apposito comando per spostare la zona di pericolo lontano dall'America del Nord, dall'[[Oceano Atlantico]] e dall'[[Oceano Indiano]]. La stazione però si
Vennero costruiti un totale di tre laboratori spaziali del tipo Skylab in grado di
Per eseguire la missione vennero impegnati circa 2,6 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari]].
==Contenuti multimediali==
▲{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file=Flyaway from Skylab.ogg|titolo=Volo di avvicinamento allo Skylab|descrizione=}}
▲{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Skylab flyaround.ogv|titolo = Arrivo sulla stazione della missione Skylab 2|descrizione = La stazione spaziale statunitense filmata dal primo equipaggio al momento dell'arrivo sulla stazione (missione [[Skylab 2]]).}}
==Note==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.extrasolar-planets.com/raumfahrt/skylab.php|extrasolar-planets.com - Skylab|lingua=de}}
* {{cita web|
* {{cita web|1=http://www.astronautix.com/project/skylab.htm|2=Skylab nell'Encyclopedia Astronautica|lingua=en|accesso=20 dicembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111103738/http://www.astronautix.com/project/skylab.htm|dataarchivio=11 novembre 2011|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://nssdc.gsfc.nasa.gov/database/MasterCatalog?sc=1973-027A|titolo=Descrizione nel National Space Science Data Center|lingua=en|accesso=20 dicembre 2005|dataarchivio=16 dicembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051216012007/http://nssdc.gsfc.nasa.gov/database/MasterCatalog?sc=1973-027A|urlmorto=sì}}
*[https://web.archive.org/web/20060117085325/http://spaceflight1.nasa.gov/gallery/images/skylab/index.html Fotografie della NASA relative allo Skylab] (ad alta risoluzione)
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{{Navigazione Apollo}}
{{Programmi spaziali USA con equipaggio}}
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{{Portale|astronautica}}
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