Gabriel Andral: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Gabriel
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|AnnoMorte = 1876
|NoteMorte = <ref>[http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb125443107/PUBLIC Catalogue general BnF]</ref>
|Epoca = 1800
|Attività = medico
|Nazionalità = francese
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|Immagine = Portrait of Gabriel Andral.jpg
}}
È considerato un importante esponente dell'evoluzione della medicina francese del [[XIX secolo]] e della scuola parigina. Fu un innovatore dell'[[ematologia]], associata alla [[patologia clinica]], e si distinse anche nel campo dell'[[anatomia patologica]].<ref name="ref_A">Huard 1983, pp. 131-153</ref>
==Biografia==
===Gli inizi===
Gabriel Andral nasce il 6 novembre [[1797]] a [[Parigi]], da una famiglia,
===Gli anni dopo la laurea===
In data 3 giugno [[1823]] è eletto deputato e membro dell'Académie nationale de médecine e resta in carica fino al 17 marzo [[1833]]. Nel [[1828]] Andral ottiene l'incarico di professore d’[[igiene]] e fonda con due suoi colleghi, [[Jean-Baptiste Bouillaud]] e [[Claude Auguste Reynaud]], una rivista medica, ''Le Journal Hebdomadaire'', che viene pubblicata per due anni e fornisce interessanti relazioni su osservazioni condotte su vari pazienti, analisi ed esami comparativi.<ref name="ref_D" /> Queste osservazioni saranno raccolte, insieme a numerosi altri studi, nella sua ''Clinique medicale'', un’opera in quattro volumi, pubblicata nel [[1837]] in collaborazione con Lerminier. Il successo professionale che Andral ottiene a partire da questo momento è dovuto, prima di tutto, alla qualità dell'opera e alla sua abilità medica, ma, senza dubbio, anche alla forza delle reti di amicizia della sua famiglia e al sostegno ricevuto dal suocero.<ref name="ref_A" /> Infatti, nel [[1827]], Andral sposa [[Angélique Royer-Collard]], figlia di [[Pierre-Paul Royer-Collard]], uno dei politici più influenti dell'epoca, e, da lei, ha un figlio: [[Paul Andral]].<ref name="ref_A" /> Nel [[1830]] riceve la prestigiosa cattedra di [[patologia generale]] e nel [[1839]] succede a [[François Broussais]] come professore di patologia clinica, mantenendo questo incarico per ben ventisette anni.<ref name="ref_B" /> Nel [[1843]] diviene membro dell'[[Académie des sciences]].<ref name="ref_B" />
[[File:Andral, Gabriel (1797-1876) CIPB1647.jpg|thumb|Busto di Gabriel Andral (1797-1876)]]
===Lo scontro con Broussais===
Andral, nei suoi scritti, esprime una certa diffidenza nei confronti della [[teoria umorale]] ippocratica, rifiutando l'idea che il corpo sia un sistema costituito dall'unione di quattro elementi: [[sangue]], [[flegma]], [[bile gialla]] e [[bile nera]]. In questo senso, tuttavia, risulta significativo il fatto che Andral, a differenza di [[René Laennec]] e di numerosi altri medici a lui contemporanei, pur respingendo tale dottrina, la discuta con rispetto, trattandola come un fenomeno puramente storico.<ref name="ref_H">Ackerknecht 1967, pp.105-135</ref>
La sua posizione ideologica, in riferimento all'ormai radicata dottrina ippocratica, lo espone al giudizio di François Broussais, uno dei medici parigini più influenti della prima metà dell'[[Ottocento]], particolarmente noto come sostenitore dell'uso del [[salasso]] e del metodo delle [[sanguisughe]].<ref name="ref_I">Borghi 2012, p.114</ref> Queste due pratiche erano, del resto, assolutamente coerenti con la teoria umorale, che considerava la malattia una diretta conseguenza del difetto o dell'eccesso di uno dei quattro umori corporei. Broussais era solito applicare tra le quaranta e le duecento sanguisughe per volta sul corpo del malato.<ref name="ref_I" /> Questi eccessi cominciarono a suscitare un rifiuto da parte di diversi medici dell’epoca, tra cui Andral, il quale fu uno dei più accaniti propugnatori del cosiddetto "[[metodo numerico]]" di [[Pierre-Charles Alexandre Louis]], un nuovo metodo d'indagine che, attraverso l'osservazione e l'analisi di un grande numero di casi clinici, riuscì a dimostrare la completa inefficacia del salasso.<ref name="ref_I" />
Inoltre, nel III e nel IV volume della Clinique medicale, Andral discute alcune patologie dell’addome, in opposizione alla [[teoria fisiologica]] di Broussais, secondo cui la causa di tutte le malattie risiede nelle lesioni, croniche o acute, dell'[[apparato gastrointestinale]]. Andral sostiene, invece, che forma e funzione non sempre corrispondono in [[patologia]] e che i [[sintomi]] possono esistere anche senza che ci siano lesioni e le lesioni senza sintomi. Schierarsi apertamente contro un professionista come Broussais, procurò ad Andral numerose critiche e veri e propri attacchi personali.<ref name="ref_A" />
===Gli studi ematologici===
Andral si dedica instancabilmente allo studio del [[sangue]], portando avanti approfonditi studi sull’argomento, i quali dimostrarono la fondamentale importanza della [[chimica]] del sangue nel processo di [[diagnosi]]. Andral, infatti, applica l’analisi microscopica, chimica e sperimentale negli animali, allo studio delle malattie del sangue, tanto da essere considerato uno dei fondatori dell'[[ematologia]] moderna. Il suo ''Essay d'hematologie pathologique'', pubblicato nel 1843, in cui esprime il suo debito nei confronti di [[François Magendie]], è un chiaro esempio del passaggio da una fase della patologia alla [[Clinica (disciplina)|clinica]].<ref name="ref_J">Doyle 1989, pp. 491-493</ref>
===Gli ultimi anni===
Il saggio sull’ematologia è il suo ultimo grande lavoro. Infatti, nel 1866, interrompe la propria carriera.<ref name="ref_J" /> Le ragioni di tale decisione sono tutt'altro che chiare. Andral avrebbe rinunciato perché si sentiva troppo stanco e provato dagli attacchi ricevuti dai numerosi detrattori. In realtà, a giocare il ruolo più importante nella sua scelta, sono due eventi personali particolarmente dolorosi: la malattia della moglie e la morte del figlio per [[tubercolosi]].<ref name="ref_J" /> Andral, tuttavia, continua a coltivare il proprio interesse per la medicina e la ricerca. Nel [[1870]], lascia Parigi, insieme alla moglie, trasferendosi a [[Châteauvieux (Loir-et-Cher)|Châteauvieux]], nel [[Loir-et-Cher]], dove Royer-Collard possiede una proprietà. Angèlique viene a mancare nel [[1872]] e, quattro anni dopo, Andral, in seguito ad una [[polmonite]], muore il 13 Febbraio [[1876]], all'età di settantanove anni.<ref name="ref_A" />
==Impegno scientifico e scritti principali==
Cronologicamente l'attività scientifica di Andral si divide in tre periodi. Egli, infatti, affermò di aver studiato medicina tre volte: quando studiò l'anatomia patologica, quando apprese un nuovo metodo di diagnosi e quando iniziò le sue indagini sull'ematologia.<ref name="ref_H" />
===Anatomia patologica===
Prima ancora di concludere gli studi, Andral nutre già un particolare interesse per l'anatomia patologica, tanto che nel [[1820]] pubblica una serie di articoli sulle [[emorragie]] interstiziali dei [[muscoli]] e sui [[tumori]] dello [[stomaco]], ancora poco noti. Negli anni successivi si dedica alla stesura di due importanti opere sull'argomento, dove chiarisce il ruolo dell'anatomia patologica nella medicina moderna e riporta una serie di osservazioni e analisi anatomiche.<ref name="ref_A" />
====''Précis d'anatomie pathologique'' (1829)====
Nella prima parte dell'opera Andral si propone di spiegare le relazioni tra la nuova scienza e la medicina pratica, aiutandosi con l'[[anatomia comparata]], in particolare con quella del cavallo. Nella seconda parte, invece, espone i risultati di ricerche su diverse patologie umane, tra cui la [[pericardite]]. Andral dimostra come l'[[infiammazione]] acuta o cronica della membrana che riveste le cavità cardiache possa essere presente anche se non si avverte alcun rumore, e come, allo stesso modo, sia possibile sentire un "soffio" sintomatico nonostante le [[valvole cardiache]] siano ben funzionanti. Egli, inoltre, comprende la rilevanza della pericardite nello sfociare di [[aneurismi]] del [[cuore]]. Scrive, infine, sul [[sistema nervoso]] e riguardo a disturbi dovuti all'interruzione della [[circolazione polmonare]] e alla rottura di [[vene]], [[arterie]] e [[capillari]].<ref name="ref_L">Huard 1983, pp.131-153</ref>.
====''Traitè d'Anatomie pathologique'' (1843)====
Nel trattato di anatomia patologica Andral definisce l'oggetto di studio della disciplina, ripercorrendone la storia e evidenziandone i rapporti con le altre branche della medicina. L'autore valuta, infatti, come l'anatomia patologica possa orientare la [[terapeutica]], che, da sola, fornisce nozioni spesso insufficienti e incerte.<ref name="ref_L" />
{{citazione|Non è dunque un trattato di anatomia patologica che mi sono proposto di offrire al pubblico; è bensì la semplice esposizione del metodo con il quale io l’ho studiata all’oggetto di determinare i suoi rapporti con la medicina pratica.<ref name="ref_N">Cesetti 1843, pp.7-10</ref>|Gabriel Andral}}
Il trattato si divide in due sezioni: nella prima, intitolata “Anatomia patologica generale”, Andral descrive i principali tipi di lesioni dell'organismo umano, in base alle caratteristiche che essi hanno in comune tra di loro e al ruolo che assumono nell'insorgenza della malattia; nella seconda sezione, dal titolo “Anatomia patologica speciale”, egli applica alla storia delle malattie il metodo illustrato nella prima parte. Particolare rilievo assume la descrizione della [[linfangite carcinomatosa]], osservata in una paziente con [[cancro uterino]]. Andral espone, dunque, i risultati di approfonditi studi riguardo alle principali patologie umane, indagandone i rapporti e il metodo di concatenazione e successione, anche attraverso la dissezione di corpi umani e animali. In effetti il trattato di patologia contiene un gran numero di materiale comparativo fornito dalla [[scuola veterinaria di Alfort]].<ref name="ref_L" />.
===Diagnostica===
Andral si distingue nel campo della [[diagnostica]] soprattutto per aver contribuito alla diffusione dello [[stetoscopio]] e del metodo di auscultazione mediata, ideato da Laennec.<ref name="ref_L" />. Riconoscendo l'importanza di tale scoperta, Andral non si limita a servirsene, ma, piuttosto, la perfeziona individuandone le qualità e i limiti. Egli, infatti, si accorge che l'auscultazione mediata spesso non fornisce i mezzi per riconoscere la gravità di un sintomo, e non è sempre sufficiente per distinguere, ad esempio, una [[febbre]] da una [[tubercolosi]].<ref name="ref_A" /> Inoltre egli individua la zona di ottusità legata alla presenza del cuore, sottolineando l'importanza dell'analisi del [[rumore respiratorio]] durante le crisi febbrili; fissa il numero normale di respiri al minuto; distingue i tempi di [[inspirazione]] ed [[espirazione]] e collega al primo di essi la presenza di crepitii scoppiettanti, che indicano un inizio di polmonite. Descrive, quindi, le forme di [[edema polmonare]] e di [[dispnea parossistica]] e conduce una serie di analisi sulla tubercolosi, dimostrando come nei bambini l'insorgenza della malattia si manifesti solo dopo il secondo anno di vita.<ref name="ref_L" />.
====''Clinique medicale ou choix d'observations recuillies à la clinique de M. Lerminier'' (1837)====
La Clinique medicale è sicuramente l'opera più rappresentativa di questo periodo, nonché un modello delle migliori pratiche mediche di quei tempi. Il trattato si articola in quattro volumi, ciascuno suddiviso in sei parti, le quali a loro volta sono suddivise in sezioni. L'opera è stata pubblicata in cinque edizioni successive: la prima, a cui Andral si dedica quando era ancora uno studente di medicina, nel 1823, la seconda nel [[1824]] e, successivamente, nel [[1826]] e nel 1827.<ref>Hajdu 2003, pp.119-122</ref>. Nella Clinique medicale Andral espone le proprie osservazioni su pazienti a partire dai sintomi e dai segni fino alla diagnosi e alle osservazioni post-mortem. Segue, per ogni parte, un breve riassunto dei casi presi in esame, divisi per patologia, e la descrizione del metodo di osservazione adottato.<ref name="ref_A" />
===Ematopatologia===
Tra il [[1840]] e il [[1842]], Andral presenta all'[[Accademia francese delle scienze]] una ricerca sulla composizione del sangue di alcuni animali domestici, in riferimento a quella del sangue umano, su cui aveva lavorato insieme a [[Louis Denis Jules Gavarret]] e [[Onésime Delafond]].<ref name="ref_L" />. Successivamente pubblica un importante scritto sull'argomento:''Essai d'Hematologie pathologique'', considerato una pietra miliare della moderna ematologia. Andral, infatti, segna una svolta fondamentale in questo settore, introducendo lo studio del sangue come disciplina clinica. Egli, per primo, avverte la necessità di definire i valori standard delle componenti del sangue e di classificare le malattie in cui si assiste a modificazioni del [[ematocrito]], in base ad analisi chimiche e all’osservazione microscopica.<ref name="ref_N" />
{{citazione|Così laddove l’anatomia non ci mostra più alterazioni la chimica ce le fa conoscere e non dubito che essa non sia per divenire sempre più una delle basi della patogenesi, non solo per analizzare, come essa fa oggi, i liquidi modificati dalla malattia, ma ancora per studiare i cambiamenti di proporzione e di natura dei principali elementi che compongono le parti solide.<ref name="ref_N" />|Gabriel Andral}}
====''Essai d’Hematologie pathologique'' (1843)====
Il saggio si divide in due capitoli, ''Il metodo migliore da seguire negli studi d'ematologia patologica'' e ''Il sangue nelle malattie''.<ref name="ref_N" />
Nel capitolo introduttivo Andral afferma che l’idea di ricercare l’origine delle malattie in un’alterazione dei principi elementari, che entrano nella costituzione del corpo degli animali non sia un’idea recente. Essa, infatti, nasce e si sviluppa già in epoca antica, ma, tuttavia, rimane per lungo tempo sterile, poiché gli scienziati invece di constatare con l’esperienza l’alterazione di questi principi, il più delle volte si sono limitati a supporla, giungendo alla formulazione di teorie incomprensibili e poco chiare.<ref>Ackerknecht 1967, pp. 105-135</ref> Andral, ricorda i nomi di [[Joan Baptista Van Helmont]] e [[Franciscus de le Boë Sylvius]], i quali, prima di lui, tentarono di determinare, con il mezzo della chimica, la sede e la natura delle malattie, esponendosi alle critiche di numerosi oppositori. Andral esprime, quindi, la speranza che, a seguito dei progressi della [[chimica organica]], possa riuscire a mettere in chiara evidenza questa verità con l’impiego rigoroso dei metodi sperimentali.<ref name="ref_N" />
Andral procede nell'esposizione dei metodi più convenienti da seguire e delle ricerche preliminari di cui è indispensabile occuparsi per studiare con profitto le alterazioni che il sangue può presentare nelle malattie.<ref name="ref_N" /> Egli ritine che sia indispensabile una condizione, affinché l’analisi chimica e microscopica, applicata allo studio del sangue nelle malattie, possa condurre a dei risultati veramente utili: si deve acquistare un’esatta cognizione dello stato fisiologico del sangue.<ref name="ref_N" /> La mancanza di un sufficiente studio di tutte quelle diversità di aspetto e di composizione che esso può presentare, senza che, necessariamente, la salute ne risulti alterata, potrebbe condurre, infatti, a continui errori. Non si può concludere la composizione del sangue di una [[specie]] animale da quella del sangue di un’altra, in quanto esistono differenze marcatissime al riguardo. Ad esempio ci sono alcuni animali in cui il sangue contiene, nello stato normale, più del doppio di [[fibrina]] del sangue di altri. Ciò significa che, quello che presso l’uomo è l’espressione costante di uno stato morboso, appartiene in altri esseri al loro stato fisiologico. È bene dunque determinare con rigore, per lo stato fisiologico, le possibili variazioni di quantità che i differenti elementi del sangue possono presentare, prima di iniziare a studiare con il microscopio le alterazioni che esso assume in stati morbosi. Segue, quindi, un resoconto dettagliato su una serie di misurazioni effettuate per stabilire le proporzioni dei componenti del sangue, come la fibrina, i [[globuli]] e l'acqua, sia negli individui sani che nei malati.<ref name="ref_N" />
Le alterazioni che l’analisi chimica e l’esame microscopico permettono di evidenziare nel sangue si dividono, secondo Andral, in tre classi: le alterazioni che risultano dal non trovarsi più in quella proporzione che è compatibile con lo stato fisiologico, ovvero le modificazioni quantitative di quei principi che entrano normalmente nella sua composizione; le modificazioni qualitative e fisiche dei costituenti del sangue; la formazione di nuovi principi che non hanno niente in comune con quelli caratteristici dello stato sano, come ad esempio il [[pus]].<ref name="ref_N" />
Andral afferma che per poter evidenziare queste alterazioni sia necessario seguire un procedimento rigoroso basato su tre fasi successive: la considerazione preliminare dell'aspetto del sangue, l'analisi chimica e microscopica, l'esperienza fisiologica.<ref name="ref_N" />
La prima fase consiste in un'analisi superficiale del sangue, che ne evidenzia le caratteristiche macroscopiche. Essa però non è in grado di rilevare ciò che solo l'investigazione chimica e microscopica possono evidenziare, attraverso il migliore strumento d'analisi: il microscopio.<ref name="ref_N" /> Lo studio microscopico trova, infine, compimento ultimo nelle esperienze fisiologiche. Infatti per mezzo di queste si può modificare, negli animali, la composizione del sangue e conseguentemente le sue proprietà fisiche, in maniera da rendere questo liquido più o meno simile a quello che è in certe malattie. Una volta prodotte queste modificazioni si osserva quali sono i fenomeni che sopraggiungono nelle differenti parti dell’organismo e se ne traggono conclusioni relativamente all’influenza che alcune modificazioni della medesima natura, sopraggiunte spontaneamente nel sangue dell’uomo, possono esercitare sulla produzione di molti stati morbosi.<ref name="ref_N" />
Nei capitoli successivi Andral espone i risultati da lui ottenuti nel corso di ricerche e studi condotti su diversi pazienti, analizzando le caratteristiche del sangue nella [[pletora]], nelle febbri e nelle infiammazioni.<ref name="ref_N" /> Andral introduce, per la prima volta, i termini "[[sideremia]]" e "[[anemia]]" e esamina i [[radicali liberi]], la fibrina, l’[[albumina]], i corpuscoli.<ref name="ref_U">Bynum 1985, p.34</ref> Descrive, inoltre, numerosi disturbi del sangue, tra cui l'[[avvelenamento]] da piombo, la [[sepsi]] e la [[policitemia]].<ref name="ref_U" />.
==Opere principali==
* ''Précis d'anatomie pathologique'', 1829.
* ''Projet d'un essai sur la vitalité'', 1835.
* ''Cours de pathologie interne'', 1836–1837.
* ''Sur le traitement de la fièvre typhoïde par les purgatifs'', 1837.
* ''Clinique medicale ou choix d'observations recuillies à la clinique de M. Lerminier'', 1837.
* ''Sur les modifications de properties de quelques principes du sang (fibrine, globules, materiaux solides du sérum, et eau) dans les maladies'', 1840.
* ''Recherches sur la composition du sang de quelques animaux domestiques, dans l'état de santé et de maladie'', 1842.
* ''Traité élémentaire de pathologie et de thérapeutique générale'', 1843.
* ''Traitè d'Anatomie pathologique'', 1843.
* ''Essai d'hématologie pathologique'', 1843.
==Riconoscimenti==
* Deputato della Royal Academy of Medicine;
* Titolare dell’accademia imperiale di medicina;
* Membro della società di medicina di Bogotà, di Edimburgo, di Liegi, di Napoli, di New-Orleans;
* Cavaliere della legione d’onore.<ref
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Erwin H. Ackerknecht, ''Medicine at the Paris hospital'', The Johns Hopkins Press, Baltimora 1967, pp. 105–135
* Luca Borghi, ''Umori. Il fattore umano nella storia delle discipline biomediche'', Società Editrice Universo, Roma 2012, p. 114
* William F. Bynum, "Gabriel Andral", in Roy Porter (a cura di), ''Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle Scienze Naturali'', Franco Maria Ricci editore, Milano 1985, vol. I, p. 34
* Alessandro Cesetti, ''Saggio d'ematologia patologica di G. Andral'', prima versione italiana, Presso Aureliano Giuliani, Firenze 1843, pp. 7–10
* L. Doyle, “Gabriel Andral and the first reports of lymphangitis carcinomatosa”, ''Journal of the Royal Society of Medicine'', 1989, vol. 82, pp. 491–493
* Rita Giuliani, Sofia Bruzzese, Luca Borghi, "Gabriel Andral e L’Italia. Influenze reciproche tra il padre della moderna ematologia e il “Bel Paese”", ''Medicina nei secoli. Journal of History of Medicine and Medical Humanities'', 34/3 (2022), pp. 143-162
* Steven I. Hajdu, "I primi istopatologi", ''Annals of clinical & laboratory science'', Association of Clinical Scientist, 2003, vol.33, pp. 119–122
* Pierre Huard, Marie-José Huart, ''Revue d’histoire des sciences'', Presses Universitaires de France, Parigi 1983, pp. 131–153
==Voci correlate==
* [[Anatomia patologica]]
* [[Ematologia]]
* [[Académie Nationale de Médecine]]
* [[Diagnostica]]
* [[Storia della medicina]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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