Sweetheart of the Rodeo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica  | 
				m →top: clean up, replaced: Stati Uniti → Stati Uniti  | 
				||
| (25 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate) | |||
Riga 2: 
|titolo = Sweetheart of the Rodeo 
|artista = The Byrds 
|tipo 
|giornomese = 30 agosto 
|anno = 1968 
Riga 11: 
|genere = Country rock 
|genere2 = Country 
|registrato = 9–15 marzo 1968; 4 aprile–27 maggio 1968;	Columbia, Nashville, Tennessee; Columbia, Hollywood, California 
|numero di dischi = 
|numero di tracce = 11 / 19 / 39 
|note = n. 77 {{Bandiera| 
|numero dischi d'oro =  
|numero dischi di platino =  
Riga 23: 
}} 
{{citazione|Giocavamo a poker, bevevamo whisky e indossavamo cappelli da cowboy.|[[Roger McGuinn]], 2003}} 
'''''Sweetheart of the Rodeo''''' è il sesto album del gruppo [[folk rock]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[The Byrds]], pubblicato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il 30 agosto del [[1968]] dalla [[Columbia Records]].<ref name="timeless1">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=544–546|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> Registrato con l'apporto del pioniere della musica [[country rock]] [[Gram Parsons]], il disco è storicamente importante in quanto primo album country-rock prodotto da un gruppo affermato, e per essere un radicale cambio stilistico rispetto alle sonorità [[rock psichedelico|rock psichedeliche]] dei precedenti album dei Byrds.<ref name="smith">{{Cita libro|autore=Smith, Chris.|pagine=63|anno=2009|titolo=101 Albums That Changed Popular Music|url=https://archive.org/details/101albumsthatcha0000smit|editore=Oxford University Press|isbn=0-19-537371-5}}</ref><ref name="hjort3">{{Cita libro|autore=Hjort, Christopher.|pagine=187–188|anno=2008|titolo=So You Want To Be A Rock 'n' Roll Star: The Byrds Day-By-Day (1965-1973)|editore=Jawbone Press|isbn=1-906002-15-0}}</ref> La band aveva già occasionalmente fatto esperimenti in passato con il country, incorporando nei precedenti dischi qualche traccia in quello stile, ma ''Sweetheart of the Rodeo'' rappresentò la loro piena e totale immersione in questo genere musicale.<ref name="fricke">{{Cita libro|autore=Fricke, David.|anno=1997|titolo=Sweetheart of the Rodeo (1997 CD liner notes)}}</ref><ref name="allmusic">{{Cita web|titolo=Sweetheart of the Rodeo review|editore=[[AllMusic]]|url={{Allmusic|class=album|id=r3066|pure_url=yes}}|accesso=27 settembre 2009}}</ref><ref name="sputnik">{{Cita web|titolo=Sweetheart of the Rodeo review|editore=[[Sputnikmusic]]|url=http://www.sputnikmusic.com/album.php?albumid=1868|accesso=9 ottobre 2009}}</ref> 
Nel [[2003]] l'album è stato posizionato al numero 117 della classifica dei [[Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone|migliori 500 album di tutti i tempi]], stilata dalla rivista ''[[Rolling Stone]]''. 
Riga 31: 
[[David Crosby]] e [[Michael Clarke]] avevano abbandonato i Byrds a fine 1967, lasciando [[Roger McGuinn]] e [[Chris Hillman]], come unici due membri della band.<ref>{{Cita libro|autore=Hjort, Christopher.|pagine=146–153|anno=2008|titolo=So You Want To Be A Rock 'n' Roll Star: The Byrds Day-By-Day (1965-1973)|editore=Jawbone Press|isbn=1-906002-15-0}}</ref> Per ovviare a questo problema, McGuinn assunse il cugino di Hillman, [[Kevin Kelley]] (ex membro dei [[Rising Sons]]), in qualità di nuovo batterista del gruppo. Il quarto membro venne trovato da [[Larry Spector]], il manager della band, nel ventunenne [[Gram Parsons]].<ref name="timeless2"/> Parsons, fino ad allora una figura marginale nella scena musicale di Los Angeles, conosceva Hillman sin dal 1967, e colpì tutti con la sua personalità geniale e le sue doti di musicista. Anche se Parsons e Kelley erano considerati membri dei Byrds a tutti gli effetti, entrambi percepivano uno stipendio da McGuinn e Hillman, e non firmarono insieme con i compagni il rinnovo del contratto con la Columbia Records quando l'accordo fu siglato il 29 febbraio 1968.<ref name="timeless2"/> 
Inizialmente l'album era stato concepito per essere una summa della storia musicale americana del ventesimo secolo, incorporando elementi di [[musica country|country]], [[jazz]], [[rhythm and blues]], e [[rock and roll]].<ref name="fricke"/> Tuttavia, spinti dalla passione di Parsons, da poco entrato a far parte del gruppo nel febbraio '68, il progetto originario venne accantonato per fare del disco un album puramente di musica country.<ref name="fricke"/><ref name="legacy">{{Cita libro|autore=Fricke, David.|anno=2003|titolo=Sweetheart of the Rodeo: Legacy Edition (2003 CD note interne)}}</ref> L'enorme passione di Parsons per la sua particolare visione della musica country-rock, fu così contagiosa che egli riuscì persino a convincere gli altri membri del gruppo a registrare l'album a Nashville, la capitale del country,<ref name="timeless2"/> come aveva fatto [[Bob Dylan]] per i suoi album ''[[Blonde on Blonde]]'' e ''[[John Wesley Harding]]''.<ref>{{Cita libro|autore=Heylin, Clinton.|pagine=507–508|anno=1991|titolo=Dylan: Behind The Shades - The Biography|url=https://archive.org/details/bobdylanbehindsh0000heyl_c9e6|editore=Viking Penguin|isbn=0-670-83602-8}}</ref> Anche se McGuinn aveva ancora qualche riserva circa la nuova direzione musicale della band, si convinse che una mossa del genere avrebbe potuto ampliare il pubblico dei Byrds, che era in leggero declino.<ref name="legacy"/> Quando infine, il produttore di vecchia data dei Byrds [[Gary Usher]], che non era entusiasta di produrre il [[concept album]] sulla musica americana inizialmente proposto da McGuinn, indicò la sua preferenza per il progetto country, McGuinn accettò definitivamente la proposta di Parsons. Il 9 marzo 1968, la band partì per Nashville, per incominciare la registrazione di ''Sweetheart of the Rodeo''.<ref name="legacy"/> 
Le sessioni di registrazione per l'album si divisero tra [[Nashville]] e [[Los Angeles]], con il contributo di svariati turnisti come [[Lloyd Green]], [[John Hartford]], JayDee Maness, e [[Clarence White]].<ref name="timeless3">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=624–625|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> Durante la lavorazione sorsero tensioni tra Parsons e il resto della band, in particolare con il chitarrista [[Roger McGuinn]] ci furono i contrasti più accesi, e di conseguenza alcune delle tracce vocali di Parsons furono reincise cantate da McGuinn, principalmente a causa di complicazioni legali, e quando l'album venne pubblicato a fine agosto, Parsons era già uscito dal gruppo.<ref name="timeless2">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=250–261|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref><ref name="hjort">{{Cita libro|autore=Hjort, Christopher.|pagine=162–176|anno=2008|titolo=So You Want To Be A Rock 'n' Roll Star: The Byrds Day-By-Day (1965-1973)|editore=Jawbone Press|isbn=1-906002-15-0}}</ref><ref name="hjort2">{{Cita libro|autore=Hjort, Christopher.|pagine=177–187|anno=2008|titolo=So You Want To Be A Rock 'n' Roll Star: The Byrds Day-By-Day (1965-1973)|editore=Jawbone Press|isbn=1-906002-15-0}}</ref> Le tre canzoni che subirono questo trattamento in fase di post-produzione furono ''The Christian Life'', ''You Don't Miss Your Water'', e ''One Hundred Years from Now''. L'allontanamento stilistico dei Byrds dal rock e dal pop per abbracciare incondizionatamente il country causò una grossa perdita di pubblico alla band e l'aperta ostilità dell'ambiente ultra-conservatore di Nashville, patria della country music più reazionaria, che guardava con sospetto e perplessità ai Byrds considerandoli soltanto un gruppo di capelloni [[hippie]] che cercavano di sovvertire il mondo della musica country.<ref name="legacy"/> 
Riga 38: 
Tra il 9 e il 15 marzo 1968, la band, affiancata da diversi prestigiosi [[session men]], registrò agli studi della Columbia di [[Nashville]] multiple [[Ripresa|riprese]] di otto nuove canzoni.<ref name="timeless3"/> Le sessioni per l'album proseguirono dal 4 aprile al 27 maggio 1968 ai Columbia Studios di [[Hollywood]], [[Los Angeles]], con l'aggiunta di ulteriori sette brani incisi nel corso delle sedute e la rifinitura delle tracce incise a Nashville.<ref name="legacy"/><ref name="timeless3"/> 
Le canzoni che i Byrds registrarono per l'album inclusero anche ''[[You Ain't Going Nowhere]]'' e ''[[Nothing Was Delivered]]'', due brani country di [[Bob Dylan]] provenienti dall'ancora all'epoca ufficialmente inedito ''[[The Basement Tapes]]'', i famosi "nastri della cantina" incisi da Dylan e dalla [[The Band]] nel [[1967]], durante il periodo di convalescenza di Dylan a seguito del suo incidente motociclistico.<ref name="rogan">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|anno=1997|titolo=Sweetheart of the Rodeo (1997 CD note interne)}}</ref> Nonostante il brusco cambio stilistico che ''Sweetheart of the Rodeo'' rappresentava per i Byrds, l'inclusione di queste due [[cover]] di Dylan nell'album, era un segno di continuità con i loro precedenti dischi [[folk rock]], dove il materiale di Bob Dylan era al centro del repertorio del gruppo.<ref name="rogan"/> I Byrds incisero anche tre [[standard (musica)|standard]] della musica country per l'album: il traditional ''I Am a Pilgrim'', reso popolare da [[Merle Travis]] alla fine degli anni quaranta;<ref>{{Cita web|titolo=Artists Covered By The Byrds: R-Z|editore=ByrdWatcher: A Field Guide to the Byrds of Los Angeles|url=http://ebni.com/byrds/relcovers6.html|accesso=20 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090726043836/http://ebni.com/byrds/relcovers6.html|dataarchivio=26 luglio 2009}}</ref> ''Blue Canadian Rockies'' di [[Cindy Walker]], cantata da [[Gene Autry]] nell'omonimo film del 1952;<ref>{{Cita web|titolo=Soundtrack For Blue Canadian Rockies|editore=[[Internet Movie Database]]|url= 
Il gruppo aggiunse a questi vecchi classici e alle cover di Dylan, un paio di canzoni country contemporanee: ''Life in Prison'' di [[Merle Haggard]]; e ''You're Still On My Mind'' di [[Luke McDaniel]].<ref name="timeless6">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=270–274|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> In aggiunta, i Byrds rifecero in chiave country rock ''[[You Don't Miss Your Water]]'' di [[William Bell (musicista)|William Bell]].<ref name="timeless6"/> Con la sua fusione di country e [[soul]], ''You Don't Miss Your Water'' divenne il perfetto esempio di quella che Parsons avrebbe in seguito definito "Cosmic American Music".<ref name="timeless6"/> 
Riga 52: 
Altrettanto disastrosa fu l'apparizione del gruppo al programma radiofonico della WSM condotto dal leggendario [[Disc jockey|DJ]] di Nashville, [[Ralph Emery]], che prese in giro i suoi ospiti per tutta la durata del programma trattandoli con sufficienza durante le interviste, rifiutandosi, inizialmente, anche solo di mandare in onda una versione preliminare di ''You Ain't Goin' Nowhere''.<ref name="drbyrds">{{Cita web|titolo=Dr. Byrds & Mr. Hyde|editore=ByrdWatcher: A Field Guide to the Byrds of Los Angeles|url=http://ebni.com/byrds/lpdbmh.html|accesso=6 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090819212941/http://www.ebni.com/byrds/lpdbmh.html|dataarchivio=19 agosto 2009}}</ref> Quando di malavoglia acconsentì a suonare il disco, lo stroncò in diretta giudicandolo "mediocre" alla presenza della band.<ref name="drbyrds"/> Chiaramente infastiditi dal trattamento ricevuto, Parsons e McGuinn avrebbero successivamente scritto una canzone sullo spiacevole episodio intitolandola ''Drug Store Truck Drivin' Man''.<ref name="timeless4">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=281|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> Il brano sarebbe apparso nel successivo album dei Byrds, ''[[Dr. Byrds & Mr. Hyde]]'', anche se la versione inclusa nel disco non vedeva la partecipazione di Parsons, dato che egli aveva all'epoca già lasciato il gruppo.<ref>{{Cita web|titolo=Dr. Byrds & Mr. Hyde review|editore=[[AllMusic]]|url={{Allmusic|class=album|id=r32043|pure_url=yes}}|accesso=6 settembre 2009}}</ref> 
Dopo essere ritornati da Nashville, la band suonò qualche concerto nella zona di Los Angeles con l'aggiunta occasionale del suonatore di [[pedal steel guitar]] JayDee Maness, che aveva suonato in parecchie tracce di ''Sweetheart of the Rodeo''.<ref name="timeless2"/> Nell'aprile 1968, McGuinn venne sottoposto a forti pressioni da parte di Parsons affinché egli reclutasse Maness come membro ufficiale dei Byrds, ma McGuinn rifiutò.<ref name="timeless2"/><ref name="legacy"/><ref name="einarson">{{Cita libro|autore=Einarson, John with Hillman, Chris.|pagine=67|anno=2008|titolo=Hot Burritos: The True Story Of The Flying Burrito Brothers|url=https://archive.org/details/hotburritostrues0000eina|editore=Jawbone Press|isbn=1-906002-16-9}}</ref> Avendo fallito nel proporre Maness come membro della band, Parsons incominciò allora a sponsorizzare un altro chitarrista, [[Sneaky Pete Kleinow]], ma ancora una volta, McGuinn non accettò.<ref name="timeless2"/> I tentativi di Parsons di reclutare nuovi membri e di dettare la nuova direzione musicale del gruppo, causò un conflitto di potere all'interno della band, con McGuinn intento a conservare il suo status di leader costantemente minacciato da Parsons, che inoltre chiedeva un aumento di stipendio.<ref name="timeless2"/> A un certo punto, Parsons arrivò persino a chiedere che l'album venisse pubblicato a nome "Gram Parsons & The Byrds", richiesta che cadde nel vuoto ignorata da McGuinn e Hillman.<ref name="timeless2"/> 
Nel maggio 1968, la band si imbarcò per un breve tour europeo. Mentre si trovavano in Inghilterra per suonare al [[Middle Earth Club]], i Byrds incontrarono [[Mick Jagger]] e [[Keith Richards]].<ref name="timeless2"/> Parsons e Richards diventeranno ottimi amici, e Parsons risulterà determinante nelle coloriture "country rock" della musica dei [[Rolling Stones]] nel periodo 1968-1972. 
=== Pubblicazione e accoglienza === 
{{Recensioni album 
All'uscita nei negozi, l'album raggiunse la posizione numero 77 nella classifica [[Billboard 200|''Billboard'' Top LPs]] negli Stati Uniti, ma fallì l'entrata in classifica in [[Gran Bretagna]].<ref name="whitburn">{{Cita libro|autore=Whitburn, Joel.|pagine=121|anno=2002|titolo=Top Pop Albums 1955-2001|editore=Hal Leonard Corp|isbn=0-634-03948-2}}</ref><ref name="brown">{{Cita libro|autore=Brown, Tony.|pagine=130|anno=2000|titolo=The Complete Book of the British Charts|editore=Omnibus Press|isbn=0-7119-7670-8}}</ref> Dall'album furono estratti due singoli, ''[[You Ain't Going Nowhere]]'' (cover di un brano di [[Bob Dylan]]), che riscosse modesti riscontri commerciali (n. 75 nella [[Billboard Hot 100|''Billboard'' Hot 100]]<ref name="whitburn2"/> e n. 45 in [[UK Singles Chart|Inghilterra]]<ref name="brown"/>), e ''I Am a Pilgrim'', che non entrò nemmeno in classifica.<ref name="brown"/><ref name="whitburn2">{{Cita libro|autore=Whitburn, Joel.|pagine=130|anno=2008|titolo=Top Pop Singles 1955-2006|editore=Record Research Inc|isbn=0-89820-172-1}}</ref> L'opera ricevette recensioni complessivamente positive, ma l'accoglienza del pubblico fu alquanto tiepida.<ref name="timeless7">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=269|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> Inoltre, non tutte le recensioni dell'epoca furono favorevoli nei confronti dell'opera, per esempio un recensore anonimo di ''[[Melody Maker]]'' di fine 1968 derise l'album definendolo "non la tipica musica dei Byrds, il che è proprio un peccato".<ref name="legacy"/> In maniera simile, [[Robert Shelton]], scrisse sul ''[[New York Times]]'' nel novembre 1968, che "l'ultimo album dei Byrds aderiva ai molti cliché triti e ritriti della musica country, e inoltre, cosa triste a dirsi, era noioso da ascoltarsi per i vecchi fan del gruppo".<ref name="hjort3"/>▼ 
|recensione1 = [[AllMusic]] 
|giudizio1 = {{Giudizio|5|5}}<ref name="allmusic"/> 
|recensione2 = ''[[Blender (rivista)|Blender]]'' 
|giudizio2 = {{Giudizio|5|5}}<ref>{{cita web|titolo=The Byrds - Sweetheart of the Rodeo review |editore=[[Blender (rivista)|Blender]] |url=http://www.blender.com/guide/back-catalogue/55312/sweetheart-rodeo.html |accesso=3 marzo 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090420081019/http://www.blender.com/guide/back-catalogue/55312/sweetheart-rodeo.html |dataarchivio=20 aprile 2009 }}</ref>|recensione3 = [[Pitchfork (sito web)|Pitchfork]]|giudizio3 = 9.7/10<ref name="pitchfork">{{cita web|titolo=Sweetheart of the Rodeo (Legacy Edition) review|editore=[[Pitchfork (sito web)|Pitchfork]]|url=http://pitchfork.com/reviews/albums/1059-sweetheart-of-the-rodeo-expanded-edition|accesso=27 settembre 2009|dataarchivio=23 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160223044758/http://pitchfork.com/reviews/albums/1059-sweetheart-of-the-rodeo-expanded-edition/|urlmorto=sì}}</ref>|recensione4 = [[Piero Scaruffi]]|giudizio4 = 6/10<ref>{{Cita web|url=https://www.scaruffi.com/vol1/byrds.html|titolo=The History of Rock Music: The Byrds|autore=Piero Scaruffi|data=28 aprile 2019|lingua=en}}</ref>|recensione5 = ''[[Stylus Magazine|Stylus]]''|giudizio5 = A–<ref name="stylus">{{cita web|titolo=Sweetheart of the Rodeo (Legacy Edition) review|editore=[[Stylus Magazine]]|url=http://www.stylusmagazine.com/reviews/the-byrds/sweetheart-of-the-rodeo-legacy-edition.htm|accesso=27 settembre 2009|dataarchivio=1 febbraio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100201052525/http://stylusmagazine.com/reviews/the-byrds/sweetheart-of-the-rodeo-legacy-edition.htm|urlmorto=sì}}</ref>|recensione6 = ''[[Uncut]]''|giudizio6 = {{Giudizio|5|5}}<ref>{{cita web|titolo=The Byrds - Sweetheart of the Rodeo review|editore=[[Uncut]]|url=http://www.uncut.co.uk/music/the_byrds/reviews/6677|accesso=3 marzo 2010|dataarchivio=26 luglio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080726175536/http://uncut.co.uk/music/the_byrds/reviews/6677|urlmorto=sì}}</ref>}} 
▲All'uscita nei negozi, l'album raggiunse la posizione numero 77 nella classifica [[Billboard 200|''Billboard'' Top LPs]] negli Stati Uniti, ma fallì l'entrata in classifica in [[Gran Bretagna]].<ref name="whitburn">{{Cita libro|autore=Whitburn, Joel.|pagine=121|anno=2002|titolo=Top Pop Albums 1955-2001|editore=Hal Leonard Corp|isbn=0-634-03948-2}}</ref><ref name="brown">{{Cita libro|autore=Brown, Tony.|pagine=130|anno=2000|titolo=The Complete Book of the British Charts|url=https://archive.org/details/bookofeallaboute0000push|editore=Omnibus Press|isbn=0-7119-7670-8}}</ref> Dall'album furono estratti due singoli, ''[[You Ain't Going Nowhere]]'' (cover di un brano di [[Bob Dylan]]), che riscosse modesti riscontri commerciali (n. 75 nella [[Billboard Hot 100|''Billboard'' Hot 100]]<ref name="whitburn2"/> e n. 45 in [[UK Singles Chart|Inghilterra]]<ref name="brown"/>), e ''I Am a Pilgrim'', che non entrò nemmeno in classifica.<ref name="brown"/><ref name="whitburn2">{{Cita libro|autore=Whitburn, Joel.|pagine=130|anno=2008|titolo=Top Pop Singles 1955-2006|editore=Record Research Inc|isbn=0-89820-172-1}}</ref> L'opera ricevette recensioni complessivamente positive, ma l'accoglienza del pubblico fu alquanto tiepida.<ref name="timeless7">{{Cita libro|autore=Rogan, Johnny.|pagine=269|anno=1998|titolo=The Byrds: Timeless Flight Revisited|edizione=2nd|editore=Rogan House|isbn=0-9529540-1-X}}</ref> Inoltre, non tutte le recensioni dell'epoca furono favorevoli nei confronti dell'opera, per esempio un recensore anonimo di ''[[Melody Maker]]'' di fine 1968 derise l'album definendolo "non la tipica musica dei Byrds, il che è proprio un peccato".<ref name="legacy"/> In maniera simile, [[Robert Shelton]], scrisse sul ''[[New York Times]]'' nel novembre 1968, che "l'ultimo album dei Byrds aderiva ai molti cliché triti e ritriti della musica country, e inoltre, cosa triste a dirsi, era noioso da ascoltarsi per i vecchi fan del gruppo".<ref name="hjort3"/> 
In tempi più recenti, il critico musicale di [[AllMusic]] Mark Deming fece notare nella sua recensione del disco che "nessun'altra band di caratura importante era mai andata così a fondo nel sound genuino della musica country (senza intenti di parodia o condiscendenza) come avevano fatto i Byrds in ''Sweetheart of the Rodeo''; quando all'epoca il country era ancora visto da molti critici rock solo come musica per "bifolchi razzisti".<ref name="allmusic"/> Nonostante l'iniziale insuccesso che rese l'album il peggior risultato commerciale dei Byrds fino ad allora, ''Sweetheart of the Rodeo'' viene oggi considerato opera altamente influente, e un disco seminale per la nascita e diffusione del [[country rock]].<ref name="fricke"/> 
Riga 69 ⟶ 74: 
|Durata1= 2:34 
|Titolo2= [[I Am a Pilgrim]] 
|Autore testo e musica2= Tradizionale, arrangiamento: [[Gram Parsons]], [[Chris Hillman]] 
|Durata2= 3:38 
Riga 109 ⟶ 114: 
|Durata4= 2:45 
|Titolo5= [[Nothing Was Delivered]] 
|Autore testo e musica5= [[Bob Dylan]] 
|Durata5= 3:20  
Riga 409 ⟶ 414: 
== Note == 
<references/> 
== Collegamenti esterni == 
* {{Collegamenti esterni}} 
{{The Byrds}} 
{{Portale| 
 | |||