Repubblica di Lucca: differenze tra le versioni
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{{Stato storico
|nomeCorrente = Repubblica di Lucca
|nomeCompleto = Serenissima Repubblica Lucense (dal 1556 al 1799)
|nomeUfficiale =
|linkStemma =
|linkBandiera = Flag of Lucca.svg
|linkLocalizzazione = Grandi Casate Italiane nel 1499.png
|
|linkMappa = Stato della Repubblica di Lucca - CBT 5881973.jpg
|didascalia = Stato della Repubblica di Lucca, incisione di Everard Symonsz van Hamersveldt, Amsterdam, [[Peter Schenk]] e [[Gerard Valck]], dopo il 1673
|paginaStemma =
|paginaBandiera =
|inno =
|motto = ''Luca potens sternit sibi quae contraria cernit'' (XIII sec.)<br>
''Libertas'' (1369-1799)
|lingua ufficiali =
|lingua = [[Lingua latina|Latino]], [[Lingua italiana|italiano]], [[Dialetto toscano|toscano]]
|capitale principale = [[Lucca]]
|altre capitali =
|dipendente da = [[File:Banner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg|20px|border]] [[Sacro Romano Impero]]
|forma di stato = [[Repubblica]] [[oligarchia|oligarchica]]
|governo = [[Aristocrazia]]
|titolo capi di stato =
|elenco capi di stato =
|titolo capi di governo =
|elenco capi di governo = [[Gonfaloniere]]<ref>Giovannini, p. 284</ref>
|organi deliberativi =
* Minor Consiglio (nomina cariche secondarie)
* Collegio degli Anziani (esecutivo, 10 membri)
|inizio = [[
|primo capo di stato =
|stato precedente = [[Marca di Tuscia]]
|evento iniziale = acquisto dei privilegi feudali dal marchese [[Guelfo I di Toscana]], nel [[1162]] fu riconosciuta da [[Federico Barbarossa]]; [[Carlo IV di Lussemburgo]] le concesse l'indipendenza nel [[1369]]
|fine = 23 giugno [[1805]]
|ultimo capo di stato =
|stato successivo = [[File:Flag of the Principality of Lucca (1805-1809).svg|20px|border]] [[Principato di Lucca e Piombino]]
|evento finale =
|area geografica =
|territorio originale =
|superficie massima = {{m|1750|
|periodo massima espansione = [[secolo XVIII]]
|popolazione = 100.000 circa
|periodo popolazione = [[secolo XVIII]]
|moneta = [[Zecca (moneta)|Zecca]] autonoma<br />([[ducato (moneta)|ducato]])
|risorse = [[Agricoltura]], [[Bestiame|allevamento]]
|produzioni = Seta, Tessile
|commerci con = [[Fiandre]], Inghilterra, Francia, Polonia, [[Area metropolitana di Cagliari]]
|esportazioni = Sete e prodotti tessili
|importazioni =
|tld =
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|religioni preminenti =
|religione di stato = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|altre religioni = [[Ebraismo
|classi sociali = [[patrizio (titolo)|Patrizi]], [[aristocrazia]], [[clero]], [[cittadino|cittadini]], [[popolo]]
}}
La '''repubblica di Lucca''' fu un [[Antichi Stati italiani|antico Stato dell'Italia]]
Il territorio della repubblica subì notevoli variazioni tra il XII e il XVI secolo, quando si assestò comprendendo la pianura attorno alla capitale, la [[media valle del Serchio]], una parte della [[Garfagnana]], la costa sul [[Mar Ligure]] tra il [[Lago di Massaciuccoli]] e le [[Focette]] (oggi confine tra i comuni di [[Camaiore]] e [[Pietrasanta]]) e l'exclave di [[Montignoso]], subito a sud di [[Massa (Italia)|Massa]].
Dopo la fine della repubblica nel 1805, lo Stato assunse una forma monarchica, prima come [[Principato di Lucca e Piombino]] e dopo il [[Congresso di Vienna]] come [[Ducato di Lucca]].
== Storia ==
=== Le origini ===
[[File:Regno longobardo di tuscia, emissione aurea di aistolfo, zecca di lucca, 749-756, 01.JPG|thumb|upright=0.5|sinistra|[[Ducato di Tuscia]]<br>aureo di Aistolfo, 749]]
Secondo alcuni storici il sito oggi occupato da Lucca sarebbe stato abitato dai [[Liguri]], mentre altri ritengono potesse esservi un villaggio di origine [[Etruschi|etrusca]], con datazione attorno al 220 a.c. Non esistono però evidenze archeologiche dell'esistenza di un centro abitato prima della fondazione del [[municipium]] romano (180 a.C. come colonia di [[diritto latino]]). Lucca ebbe allora un territorio ad essa legato e fece parte della [[Gallia Cisalpina]].
Dopo il [[caduta dell'Impero Romano d'Occidente|collasso dell'impero romano]] Lucca divenne una delle città più importanti d'Italia e i [[Longobardi]] già nel [[VI secolo]] la elessero a capitale di un importante ducato (si veda [[ducato di Tuscia]]).
Caduto il regno longobardo, i [[Carolingi]] convertirono il ducato in contea e poi in [[marca di Tuscia]], della quale Lucca rimase la capitale fino all'ascesa di [[Ugo II di Toscana]].
===
In seguito la città entrò in collisione con il potere marchionale iniziando ad autogovernarsi.
La vera origine dello stato di Lucca fu sancita dal diploma di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] del 1081. Con questo documento si riconosceva alla città il dominio ''de facto'' su una ristretta fascia di sei miglia attorno alle mura. Nel contado delle [[Sei Miglia|sei miglia]] era proibito il costruire qualsiasi castello feudale<ref>Dietrich von Gladiss, ''Henrici IV Diplomata'' [https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000451_00066.html n.334 pp.437-439] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190708153459/https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000451_00066.html |date=8 luglio 2019 }} et [https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000451_00100.html n.357 pp.471-472] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190708153502/https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000451_00100.html |date=8 luglio 2019 }}</ref>. In aggiunta, nel 1116 [[Enrico V di Franconia|Enrico V]] riconobbe alla cittadinanza ulteriori privilegi sul fiume [[Serchio]] e sulla costa del mare.<br>Da questo primo nucleo ebbe origine un [[Comune medievale|Libero comune]] governato da [[Console (storia medievale)|Consoli maggiori]], la cui esistenza è attestata nel [[1119]]<ref>Girolamo Tommasi, ''Sommario della storia di Lucca'', Documenti, II, p.5</ref>, dapprima riconosciuta dall'autorità marchionale di Corrado nel 1120 ("''venientibus ad nos Henrico causidico et Fulcerio atque Inghifredo lucanis consulibus cum alii bonis viris de civitate Luca postulantibis nos.."'')<ref>citazione da Girolamo Tommasi, ''Sommario della storia di Lucca'', Documenti, III, pp.5-6
</ref> e poi imperiale nel [[1162]]<ref>Rainer Maria Herkenrath, ''Federici I Diplomata'' [https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000457_00248.html n.375 pp.239-241] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190708150530/https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000457_00248.html |date=8 luglio 2019 }}</ref>. Il Comune si rese indipendente dalla marca di Tuscia, rimanendo sottoposto solamente all'imperatore, acquistando i diritti feudali marchionali dal marchese [[Guelfo I di Toscana]] per mille solidi<ref>Biblioth. Patr. T.25 p.957</ref>.
=== XIII e XIV secolo ===
Nel [[secolo XIII]] il Comune sostiene le sue lotte contro i feudatari vicini<ref>A questo scopo nel 1255 il Podestà [[Guiscardo di Pietrasanta]] fonda il borgo fortificato che da lui prende il nome</ref> fino ad assicurarsi il dominio su vasti territori e a contendersi il primato militare in [[Toscana]] con il [[Repubblica fiorentina#Firenze comunale|comune di Firenze]].
[[File:Coa fam ITA castracani degli antelminelli.jpg|thumb|upright=0.4|sinistra|Castracani degli Antelminelli]]
Agli inizi del XIV secolo, dopo essere stata sconvolta dalle lotte tra [[guelfi bianchi e neri]], la città fu conquistata da [[Uguccione della Faggiola]] coadiuvato dal [[Conte palatino|vicario imperiale]] [[Castruccio Castracani]], di origine lucchese<ref>Manselli, pp. 25-32</ref>.
In seguito il popolo lucchese rovesciò il governo di Uguccione e acclamò Castruccio Capitano del popolo. La [[Signoria cittadina|Signoria]] di Castruccio rappresenta il massimo apogeo della potenza lucchese, i cui territori comprendevano a Nord la Garfagnana, a Ovest il litorale dalla città di Carrara fino a Pisa, ad Est la città di Pistoia (sotto il condominio di Lucca e Firenze), a Sud la Val d'Arno costantemente contesa con la [[Repubblica di Firenze]]. Il massimo conflitto con Firenze si ebbe nella [[battaglia di Altopascio]] dl 1325, dove l'esercito fiorentino sconfitto fu rincorso fino alle mura di Firenze, dove il Castracani dette ordine, per spregio degli sconfitti, che si battesse moneta e che si corressero tre Palii: uno per uomini a piedi, uno per asini ed un terzo per meretrici.
Con la morte di Castruccio (1328) truppe mercenarie tedesche a seguito dell’imperatore [[Ludovico il Bavaro]], rimaste in Toscana senza salario, si impossessano nel 1329 del territorio lucchese e lo offrono in vendita al migliore offerente. Lucca passa in mano a vari acquirenti, fino alla sua conquista, nel 1342, da parte di Pisa, che la sottrae alla [[Repubblica di Firenze]]. Il dominio pisano si protrae sino al 1369, quando l'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] concesse l'indipendenza alla repubblica di Lucca in cambio di denaro, sebbene l'estensione dei suoi territori fosse molto ridimensionata. In questa occasione il borgo di Vivinaia viene ricostruito ed intitolato [[Montecarlo (Italia)|Montecarlo]].
=== XV secolo ===
[[File:Lucca, ducato, 1475-1500, oro.JPG|thumb|upright=0.5|sinistra|Moneta d'oro della repubblica ([[1475]])]]
Nel corso del Quattrocento questa repubblica toscana ha una minore importanza rispetto alle due grandi repubbliche di [[Repubblica di Firenze|Firenze]] e [[Repubblica di Siena|Siena]]. Nei primi decenni di questo secolo, Lucca cade sotto la pseudo-tirannide della famiglia [[Guinigi]].
Egli ricorda più in generale le restrizione di tutte le spese salvo quelle a favore dei mercenari, ritenuti indispensabili per non vivere in continue paure e pericoli e che bisognava tenere allegri, nonché gli atti di violenza segreti commessi per togliere di mezzo i ribelli più pericolosi e, infine, i modi con cui alcuni commercianti emigrati furono costretti a tornare a Lucca.
Assai interessanti sono soprattutto le osservazioni del Sercambi sullo scadimento di tutte le industrie, ma in particolare dell'arte della seta e della coltivazione dei vini, per le quali egli propone come rimedio un dazio elevato sui vini forestieri e l'obbligo assoluto, da imporsi al contado, di comperare ogni cosa in città, i soli mezzi di sussistenza eccettuati, secondo il modello diffuso in molti Stati italiani dell'epoca che privilegiano giuridicamente e economicamente le città dominanti sul contado.
L'alleanza tra il Guinigi e il [[ducato di Milano]] coinvolse Lucca nella rovinosa guerra contro Venezia e Firenze; verso la fine di questa, un'insurrezione pose termine al dominio della famiglia Guinigi e la repubblica trattò per non perdere nuovamente l'indipendenza, anche se i suoi territori furono ulteriormente ridimensionati.<ref>manselli, pp. 91-101</ref>
Nel 1429 Firenze assediò Lucca per vendicarsi del Guinigi che si era schierato a favore di Milano durante la guerra precedente. Dopo diversi giorni di assedio Lucca chiese aiuto a Milano che in suo soccorso inviò [[Francesco Sforza]], che con il suo esercito travolse i Fiorentini e li costrinse alla ritirata.
<br>
In seguito Firenze pagò lo Sforza per abbandonare Lucca e nel 1430 Lucca fu nuovamente assediata. Nel corso dell'assedio i Fiorentini tentarono di arginare il Serchio per allagare Lucca, ma a causa di errori commessi dal Vasari (progettista della diga) si allagò invece l'accampamento fiorentino.
Intanto i Lucchesi chiesero di nuovo aiuto a [[Filippo Maria Visconti]] che, ancora una volta, agì indirettamente (secondo un precedente trattato Milano non poteva intromettersi negli affari di Firenze) chiedendo ai Genovesi di aiutare Lucca.
[[Repubblica di Genova|Genova]], facendo valere un'antica alleanza con Lucca, chiese a Firenze di non disturbare Lucca e al rifiuto, inviò un esercito di 6.000 uomini condotti da [[Niccolò Piccinino]] che attaccò i Fiorentini sul Serchio. Dopo una sanguinosa battaglia, le truppe fiorentine vennero costrette al ritiro anche perché, uscendo dalla città, i Lucchesi guidati dal figlio di Paolo Guinigi, le avevano attaccate alle spalle.
Pochi giorni dopo la ritirata dei Fiorentini, gli abitanti di Lucca fecero arrestare il Guinigi perché si diceva che avesse trattato con i fiorentini consegnandolo all'Imperatore che lo rinchiuse nel castello di Parma dove dopo pochi anni morì.
Tranne il breve periodo della Signoria di Paolo Guinigi, Lucca rimase una Repubblica indipendente fino al 1799, anno della sua definitiva caduta a opera dell'esercito francese di Napoleone.
=== Governo e diplomazia ===
[[File:PalazzoDucale-Lucca.jpg|upright=1.5|thumb|sinistra|[[Lucca]]: il Palazzo del Governo, poi [[Palazzo Ducale (Lucca)|ducale]]]]
Da questo periodo in poi Lucca evita il più possibile il coinvolgimento in qualsiasi guerra preferendo risolvere ogni questione con ambascerie diplomatiche e l'uso di spie.
Alla <br>Altopascio e Montecarlo sono gli avamposti granducali distanti appena 16-17 chilometri dalla città di Lucca che, non a caso, dà il nome di ''Libertà'' al baluardo delle sue mura rivolto verso quel confine (unico dei baluardi delle mura cittadine a non avere un nome di santo).
Nel [[1556]], per evitare il più possibile ingerenze straniere, viene riformata la struttura di governo in maniera che solo i discendenti di alcune famiglie lucchesi da più generazioni possano accedere al governo. Nasce così la ''Serenissima Repubblica Lucense'' come repubblica aristocratica.
Lucca continua così a sopravvivere come città-Stato in senso medievale sia pure costituendosi come stato borghese e mercantile.
Con la [[Riforma Protestante]] anche a Lucca si diffondono le nuove idee religiose e, benché il governo impedisca l'istituzione nella Repubblica del tribunale dell'[[Inquisizione]], non può esimersi dal condannare le eresie e scacciare i cittadini dichiaratamente protestanti. Anche in seguito continuerà la sua azione diplomatica per evitare l'insediamento dei [[Gesuiti]] e dell'Inquisizione nella Repubblica.
Con la costituzione aristocratica dello stato, il governo lucchese è costituito dal Consiglio Generale, assemblea con poteri legislativi composta da trecento cittadini (duecento possidenti e nobili e cento negozianti, letterati e artisti).
<br>Il potere esecutivo è gestito dai XII Anziani presieduti da un ''Gonfaloniere'', in carica per due mesi.
Il potere amministrativo è gestito dagli Anziani e da quattro Magistrature (dodici membri) che seguono gli Affari Interni, Giustizia, Polizia, Forza Armata, Relazioni estere, Direzione delle Acque, Strade e Fabbriche pubbliche, Finanze. Come si vede le alte cariche esecutive erano soggette a continua rotazione, per cui il potere era di fatto nelle mani del Consiglio Generale.
Posta tra gli stati estensi e l'espansionismo mediceo, Lucca è riuscita a mantenere la propria indipendenza grazie alla sua stretta alleanza con l'impero, riconoscendosi, almeno formalmente, città imperiale "ab immemorabili". Nonostante i vari tentativi da parte toscana di annetterla, la repubblica lucchese riesce a mantenere l'autonomia grazie alle sue mura che, per il loro alto livello ingegneristico militare, hanno più volte scoraggiato i nemici della Repubblica a muovere guerra.
Nel 1628 era stato istituito il libro della nobiltà, riformata con legge del 3 giugno 1787, che distingueva la nobiltà dal patriziato non titolato e dalla nobiltà civica, alla quale era fatto divieto di apporre armi gentilizie sulle facciate dei palazzi.
La Repubblica giunse anche a comprare la sua libertà, come nel caso dell'incidente diplomatico con [[Cosimo III|Cosimo III de' Medici]] (1700), versando per l'aiuto politico ricevuto 16.000 scudi alla corte reale di Spagna e 144.000 a quella imperiale di Vienna. La sua posizione di fronte alla corte di Vienna ne esce rafforzata anche nel caso della cosiddetta "controversia delle acque" con la Toscana, quando è costretta a perorare i propri diritti sul [[lago di Bientina]] nel [[1755]] contro le azioni della reggenza fiorentina.
Lucca, divisa nei terzieri di San Paolino, San Salvatore e San Martino, da un censimento del [[1744]] risulta avere 114.693 abitanti di cui 20.770 in Lucca e 28.030 con il suo suburbio; nel 1776 la popolazione nella città era scesa a 19.413 abitanti, mentre nel resto dello stato era di 116.331.
Molto importante fu la [[Zecca (moneta)|Zecca]] della repubblica.<ref>Manselli, pp. 107-114</ref>
La religione cattolica era la più diffusa e le feste di precetto osservate nello stato erano dal 1653:
* S. Romano, 5 gennaio
* S. Martino, Epifania
* SS. Crocifisso (domenica dopo il 14 gennaio, processione)
* SS. Annunziata, 25 marzo
* Domenica in Albis (celebrazione della “Libertà” della Repubblica del 1370)
* Venerdì Santo, S. Ponziano
* il giorno dopo la SS. Vergine de' miracoli
* Corpus Domini, processione
* S. Pietro
* vigilia per la sera di S. Paolino, 11 luglio
* S. Paolino, 12 luglio
* vigilia per la sera della S. Croce, 13 settembre, processione notturna con grande Luminaria
* S. Romano, 1 domenica di ottobre
* S. Martino, 11 novembre
* S. Frediano, 18 novembre
* SS. Corpi Santi, maggio
* Pentecoste
* Assunta, 15 Agosto
* S. Michele, 29 settembre
* Ognissanti, 1 novembre
* SS. Concezione, 8 dicembre
* S. Natale
* 31 dicembre, San Silvestro.
Mentre la festività civile più sentita era:
* Festa della Libertà - Domenica in Albis - solenne celebrazione della riottenuta libertà avvenuta nel 1370 da parte dell'Imperatore Carlo IV
== La fine della repubblica ==
{{Stato storico
|nomeCorrente = Repubblica Lucchese
|nomeUfficiale = Repubblica di Lucca
|linkBandiera = Flag of Lucca (1799-1801).svg
|paginaBandiera = Bandiera di Lucca
|linkStemma = Emblem of the Jacobin Republic of Lucca.svg
|paginaStemma = albero della libertà
|motto = ''Libertà Eguaglianza''
|lingua = [[Lingua italiana|italiano]]
|capitale principale = [[Lucca]]
|dipendente da = {{Bandiera|FRA}} [[Prima Repubblica francese|Repubblica Francese]]
|forma di stato = [[Repubbliche sorelle|Repubblica sorella]]
|governo = [[Repubblica direttoriale]]
|elenco capi di governo = [[Direttorio]]
|organi deliberativi =
* Consiglio dei Giuniori
* Consiglio dei Seniori
|inizio = 15 febbraio [[1799]]
|stato precedente = [[File:Flag of Lucca.svg|20px|border]] [[Repubblica Lucchese|Repubblica di Lucca]]
|evento iniziale = [[Trattato di Campoformio]]
|fine = 23 dicembre [[1801]]
|stato successivo = [[File:Flag of Lucca.svg|20px|border]] [[Repubblica Lucchese|Repubblica di Lucca]]
|evento finale = [[Trattato di Lunéville]]
|area geografica = [[Provincia di Lucca]]
|religioni preminenti = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
Dopo la guerra in Italia della [[prima coalizione]], conclusasi con il [[trattato di Campoformio]], nel [[1798]] il Governo della Repubblica di Lucca decise di avviare trattative con la neonata [[Repubblica Cisalpina]] allo scopo di mantenere il proprio assetto oligarchico e la propria autonomia. Incaricato fu il [[giureconsulto]] [[Luigi Matteucci]], futuro padre del più celebre [[Felice Matteucci|Felice]], che si recò a [[Milano]] per trattare con [[Napoleone]].
A questo punto la situazione divenne caotica, di riflesso alla situazione internazionale. Anche proprio a causa delle forzature giacobine a Lucca e in tutta l’Italia centro-meridionale, la tensione fra Francia e Austria precipitò rapidamente in una nuova guerra aperta, il conflitto della [[Seconda Coalizione]], che in un primo momento registrò facili vittorie tedesche e l’ingresso dell’armata imperiale a Lucca il 17 luglio, con la conseguente restaurazione del vecchio regime sotto un [[baliaggio]] austriaco. Al ritorno di [[Napoleone]] dall’[[Egitto]], però, la situazione si ribaltò con altrettanta celerità. Il 9 luglio [[1800]] i francesi rientrarono in città installandovi un governo provvisorio, sotto il controllo di [[Antoine Christophe Saliceti]]. Ora però Bonaparte, divenuto [[Primo console]], imponeva una linea politica [[centro-destra|moderata]], che fu applicata anche ai territori riconquistati. Come negli altri Stati, anche a Lucca iniziò la lenta elaborazione di una nuova Costituzione, qui emanata il 23 dicembre [[1801]], che fu niente più della restaurazione della vecchia [[repubblica]] [[oligarchica]], semplicemente epurata dai pochi esponenti poco rapidi nel saltare sul carro dei vincitori.
In seguito, Napoleone prese la decisione di creare il [[principato di Lucca e Piombino]] per la sorella [[Elisa Bonaparte Baciocchi|Elisa]], che decretò la fine della repubblica il 23 giugno [[1805]].<ref>Manselli, p. 127</ref><ref>[https://www.worldstatesmen.org/Italy_states.htm#Lucca Lucca ]</ref>
Alla caduta di Napoleone la repubblica fu trasformata in un [[ducato di Lucca|ducato]], costituito provvisoriamente per trovare una sede temporanea per i [[Borbone di Parma]], e destinato alla fine a confluire in gran parte nel [[Granducato di Toscana]], salve compensazioni in favore del [[Ducato di Modena e Reggio]].
== Confini e ripartizione amministrativa ==
{{vedi anche|Suddivisione amministrativa della repubblica di Lucca}}
I confini della repubblica
* Lucchesia:
** [[Lucca]]
** banda di [[Capannori]] (1673) e commissariato delle VI Miglia (Porcari, Antraccoli, Pieve S. Paolo, [[Tassignano]], Paganico, l'Arancio, Lunata, Mignano, S. Margherita, Parezzana, Carraia, S. Filippo, Picciorana, S. Jacopo, Tempagnano, S. Vito, Toringo)
** banda di Camigliano (Valgiano, S. Pietro a Marcigliano, S. Andrea in Caprile, Tofori, Camigliano, Gragnano,S. Colombano, Segromigno, Lammari)
** banda del [[Ponte a Moriano]] (S. Pancrazio, Ciciana, Matraia, Marlia, S. Giusto di Brancoli, S. Lorenzo di Brancoli, Pieve di Brancoli, S. Ilario, Deccio, Tramonte, Saltocchio, S. Gemignano, Palmata, Aquilea, Sesto, S. Stefano, S. Lorenzo, S. Michele, S. Casciano, S. Quilico)
** banda del Ponte S. Pietro e Commissariato di [[Nozzano]] dal 1679 (Castagnori, Piazzano, Vecoli, Stabbiano, [[Balbano]], S. Martino in Vignale, Nozzano Vecchio, [[Maggiano]], Farneta, Carignano, Arliano, S. Macario in Monte, S. Macario in Piano, Fagnano, S. Angelo, Nave, [[Cerasomma]], Cocombola, Montuolo,
** banda del [[Monte San Quirico]] (Torre, Gugliano, Montecatino, Mastiano, Mammoli, S. Concordio, Pieve S. Stefano, Mutigliano, Vallebuia, Monte S. Quirico, Busdagno, Arsina, Cappella, S. Cassiano a Vico, Annunziata, S. Pietro a Vico, S. Alessio, S. Anna, S. Lunardo, Acqua Calda)
** banda di [[Santa Maria del Giudice]] (S. Lorenzo, Coselli, Massa, Vicopelago, Gattaiola, Pontetetto, Meati, S. Concordio, Pozzuolo, S. Ponziano, S. Bartolomeo)
** banda di
* [[Versilia]]
** Commissariato di [[Camaiore]] (Pedona, Metato, Misciano, Summonti, Carbonaia, Terra a Camaiore, Valpromaro, Migliano, Gombitelli, Torcigliano, Montemagno, Ponte Mazzori, Nocchi, Casoli, Vado, Montemaggiore, Veglaitone, Montebello, Greppolungo, Lombrici, S. Giorgio d'Obicciano, S. Lorenzo, Fibbiano, Antignano, Casciana. S. Michele a Colle, Bozzanello, S. Martino, Sesto, S. Pietro, S. Martino Lucchese, S.
** Commissariato di [[Massarosa]] e Gualdo, al Capitolo del Duomo di S. Martino di Lucca fino al 1801
** Vicarìa o commissariato di [[Viareggio]] (1617; [[Bozzano (Massarosa)|Bozzano]], Corsanico, [[Pieve
** Vicarìa di [[Montignoso]] (1230) e {{senza fonte|Strettoia}}, [[exclave]]
* Val di Serchio
** Commissariato del [[Borgo a Mozzano]] e Brancolerìa (1563; Cune, Oneta, Rocca, Cerreto di Sopra, Cerreto di Sotto, Anchiano, Corsagna, Fornoli, Chifenti, Monti di Villa, Pieve, Granaiola, Partigliano, Tempagnano di Valdottavo, Valdottavo, Domazzano)
** Vicarìa di [[Pescaglia]] (1602; Barbianato, Piazzanello, Villa Buona, Celle, Gello, Villa a Roggio, Ansano, Vetriano, Colognora in Val di Roggio, Castello, Dezza, Convalle, Piegaio, Fondagno, S. Romano, [[Motrone]], Loppeglia, Torcigliano, Batone, Fiano, Pascoso, Aiola)
** Vicaria di [[Gallicano (Italia)|Gallicano]] (Bolognana, Verni, Perpoli, Campo, Fiattone, Cascio, Cardoso, Torrite Cava)
** Vicaria di [[Coreglia Antelminelli|Coreglia]] (1441; Piano di Coreglia, [[Tereglio]], Vitiana, Ghivizzano, Gioviano, Lucignana, Diecimo, Borgo)
** Vicarìa di Valleriana e di [[Villa Basilica]] (1437; S. Gennaro, Petrognano, Boveglio, Colognora, Aramo, Medicina, Fibbialla, Pontito, Stiappa, S. Quilico, Pariana, [[Collodi]], S. Martino in Colle)
* Val di Lima
** Vicarìa di Val di Lima, detta anche del Bagno a Corsèna/[[Bagni di Lucca]] (1308; Benabbio, S. Casciano di Controne, S. Gemignano di Controne, Casa Basciana, Monti Fegatesi, Lumone, Lucchio, Vico Casoli, Cociglia, Palleggio, Brandeglio, Lugliano, Casciana)
* [[Garfagnana]]
** Vicarìa di [[Castiglione di Garfagnana]], exclave (1227; Carpineta, Tremonte, Marcioni e Campoli, Piano di Cerreto, Mozzanella, Cerageto, Chiozza, Alpi di Castiglione, Treppignano, Lupinaia)
** Vicarìa di [[Minucciano]] e [[Gorfigliano]], exclave (1463; Metra, Pugliano,
Con l'annessione napoleonica nel 1801 la nuova riforma amministrativa divide il territorio in tre
*
*
*
== Unità di misura ==
{{vedi anche|Antiche unità di misura della provincia di Lucca}}
=== Misure di lunghezza e di superficie ===
* Braccio lucchese = mt. 0,59
* Canna = 4 braccia = mt. 2,32
* Pertica = 5 braccia = mt. 2,95
* Coltra = mq. 4010 circa (ettari 0,4)
== Onorificenze ==
Riga 157 ⟶ 253:
|collegamento_onorificenza=Rosa d'Oro
|motivazione=
|
}}
Riga 164 ⟶ 260:
== Bibliografia ==
*
* Francesco Giovannini, ''Storia dello Stato di Lucca'', Lucca, Maria Pacini Fazzi,
* Raoul Manselli, ''La Repubblica di Lucca'',
== Voci correlate ==
Riga 176 ⟶ 272:
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Stati italiani dal 1156 al 1454}}
{{Stati italiani alla Pace di Lodi}}
{{Stati italiani alla Pace di Cateau-Cambrésis}}
{{Stati italiani ai Trattati di Utrecht e Rastadt}}
{{Stati italiani alla Pace di Aquisgrana}}
{{Stati italiani al Trattato di Campoformio}}
{{Stati italiani al Trattato di Luneville}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lucca|Storia}}
[[Categoria:Stati costituiti nel XII secolo]]
[[Categoria:Stati dissolti negli anni
[[Categoria:Storia della Toscana]]
[[Categoria:Antichi Stati italiani|Lucca, Repubblica di]]
[[Categoria:Repubblica di Lucca| ]]
[[Categoria:Stati del Sacro Romano Impero|Lucca]]
|