Stefania Massaccesi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CommonsDelinker (discussione | contributi)
Bot: il file Stefania_Massaccesi_Mobiles_2004.jpg è stato rimosso in quanto cancellato da Commons da Racconish
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: specificità dei wikilink e modifiche minori
 
(7 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate)
Riga 16:
|Attività3 = incisore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Stefania _ Massaccesi.jpg
}}
Esponente del [[figurativismo]] europeo contemporaneo.
Riga 23:
A partire dal 1976 studia pianoforte e canto lirico presso il Conservatorio di Pesaro e, privatamente a Roma e Milano, apprezzata allieva di maestri di fama mondiale. A fine anni ‘80, attratta dal disegno e dalla pittura, realizza da autodidatta i suoi primi dipinti, per lo più ritratti e numerose copie da [[Velázquez]] e [[Vermeer]].
 
Dal 1990 in poi, cresciuta alla severa scuola di [[Giovanni Battista De Andreis|De Andreis]], di riflesso allo studio rigoroso del disegno e delle diverse tecniche pittoriche prendono forma le prime opere. Tematiche in prevalenza ispirate a stanze e personaggi solitari che vengono presentate in anteprima sulla rivista ''Prospettive d'Arte'' <ref>{{cita pubblicazione|rivista=Prospettive d’Arte|autore=G.B. De Andreis |titolo=Le stanze interiori| città =Milano |data=aprile 1992}}</ref>, a firma del suo maestro. Nel 1995 tre suoi significativi dipinti vengono acquistati per la sede dell'Ambasciata Italiana in Giordania.
 
È stata presentata e iniziata da Marco Goldin, e sempre valorizzata e seguita da Federico Zeri che così si esprime: “Io credo sia una delle espressioni più forti e più valide apparse negli ultimi tempi. I quadri mi hanno assai colpito, ne sono rimasto non poco impressionato” <ref>{{Cita libro
|autore = Maurizio B. Curuz
|titolo = Così parlò Federico Zeri , Come romanzi esplosivi
Riga 35:
}}
</ref>.
Nel 1996, esordisce negli Stati Uniti nella rassegna "Figured", presso l'Associated American Artists di New York, e in Italia al Museo Casa dei Carraresi di Treviso, con una mostra itinerante in musei ideata da [[Marco Goldin]] <ref>{{Cita libro
|autore Marco Goldin
|titolo = Pitture
Riga 47:
[[File:Stefania Massaccesi nel 1994.jpg|miniatura|Stefania Massaccesi nel 1994]]
 
Nel 2000, al [[MuseoLazzaretto Moledi VanvitellianaAncona]] di Ancona la sua prima antologica, dedicata a Federico Zeri.
 
Nel 1997 da [[Italo Faldi]] e da [[Fabrizio Lemme]] nel 2001, sul Giornale dell'Arte di Allemandi, viene segnalata ''Artista dell'anno.''
 
Nel 2004 le due personali di Atene al Museo Phinacothiki Psiarì 36 e Ersi's Gallery riscontrano da parte di Athena Schina il citato collegamento con la musica.
Lo stesso anno, invitata alla Rassegna Internazionale ''2004 Artisti Contemporanei”Contemporanei'', presso la [[Museo Mandralisca|Fondazione Mandralisca]] di Cefalù, l'opera ''Ice cream'' viene acquistata per la Sala del Consiglio di Cefalù<ref>{{cita pubblicazione|rivista=Le marche e il XX secolo| autore= Nicolò D’Alessandro |titolo=Artisti Contemporanei|ed=Fondazione Culturale Mandralisca|città=Cefalù|data=2004}}</ref>.
 
“Nei lavori di questo periodo complesse ingegnerie strutturali coniugano spazi e personaggi tra microstrutture e invenzioni a più livelli, in una dialettica costante tra realismo e forme geometrico-astratte.”
Riga 63:
 
Nel 2011 al Meeting di Rimini “Amicizia fra i popoli” presenta l'opera ''Assunzione.'' Opera sacra, in cui “…l'estasi della Vergine viene trasfigurata in una autentica apoplessia mistica. Un trapasso dalle tragedie della Terra alle spazialità dello Spirito, in un cielo non realista - ma pura dimensione cosmica di proiezioni elettromagnetiche.”
<ref>{{cita pubblicazione|rivista= Stile arte |autore= Giovanni B. De Andreis |titolo= Assunzione |ed= Edizioni Banca Popolare Valconca |data=2011}}</ref> ''
 
== Critica ==
Riga 71:
Io credo sia una delle espressioni più forti e più valide apparse negli ultimi tempi.<ref>{{cita pubblicazione|rivista=Stile arte|autore=Maurizio B. Curuz|titolo=Così parlò Federico Zeri|data= marzo 2007}}</ref>
 
“Guardiamo la solidità post-cubista delle figure, la luminosità plastica dei volumi, l'ariosità immaginifica delle scenografie: oltre all'innegabile cifra stilistica, un magistero tecnico degno di figurare accanto alle espressioni dei maggiori artisti contemporanei.” <ref>{{cita pubblicazione|rivista=Massaccesi|autore=Vittorio Sgarbi|titolo=Stefania Massaccesi|data=novembre 2001}}</ref>
 
“Guardiamo la solidità post-cubista delle figure, la luminosità plastica dei volumi, l'ariosità immaginifica delle scenografie: oltre all'innegabile cifra stilistica, un magistero tecnico degno di figurare accanto alle espressioni dei maggiori artisti contemporanei.” <ref>{{cita pubblicazione|rivista=Massaccesi|autore=Vittorio Sgarbi|titolo=Stefania Massaccesi|data=novembre 2001}}</ref>
[[File:Stefania Massaccesi Con Ibrahim Kodra e De Andreis a Milano nel 1992.jpg|miniatura|Stefania Massaccesi Con Ibrahim Kodra e De Andreis a Milano nel 1992]]
 
Ed è proprio questo meccanismo di diffusione che sporge dall'inconscio, che nelle opere di Massaccesi viene trasposto in arte, tramite ritmi e mezzi che ricordano una sonata di musica da camera.
Il ritrovato mito dell'arte illumina le azioni di questi eroi, che rimangono misteriosi, liberando la lotta tra passato e presente delle funzioni manifeste o non dichiarate dell'immagine.
 
 
 
Soprattutto del sottosuolo dei suoi interiori meccanismi di una grammatica contemporanea di frasi non finite; mentre nuove frasi frammentate favoriscono ulteriori tessiture di significati, avvertibili nella luce di lampi e fulmini in sotterranei esplosivi di una sovversione più universale.<ref>{{cita pubblicazione|rivista=Massaccesi|autore=Athena Schina|titolo=The masks of the image|data=aprile 2004}}</ref>
 
[[File:Stefania Massaccesi Con Renato Carosone a Roma nel 2001.jpg|miniatura|Stefania Massaccesi Con Renato Carosone a Roma nel 2001]]
 
[[File:Stefania Massaccesi Tutte le direzioni Zeri dopo Assisi Oil on canvas.jpg|miniatura|Stefania Massaccesi <br>Tutte le direzioni Zeri dopo Assisi <br>olio su tela]]
[[File:Stefania Massaccesi Con Marco Goldin al museo Casa dei Carraresi nel 1995.jpg|miniatura|Stefania Massaccesi Con Marco Goldin al museo Casa dei Carraresi nel 1995]]
 
Riga 94 ⟶ 91:
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|curatore=Armando Ginesi|titolo=Le Marche e il XX Secolo. Atlante degli artisti|editore=[[Federico Motta Editore]]/[[Banca delle Marche]]|città=Milano|anno=2006|}}
 
== Altri progetti ==