Sigismondo Castromediano: differenze tra le versioni
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|nome = Sigismondo Castromediano
|immagine = Sigismondo Castromediano 1861.jpg
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|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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==Biografia==
[[Sigismondo]] di Lymburgh-Castromediano, duca di Morciano e marchese di Cavallino, nacque a [[Cavallino (Italia)|Cavallino]], in [[provincia di Lecce]], il 20 gennaio [[1811]], dal duca di Morciano e marchese di Cavallino don Domenico e della marchesa donna Maria Balsamo.
Studiò a [[Lecce]] presso il Collegio dei [[Gesuiti]], ma la sua formazione culturale di stampo romantico-patriottico derivò principalmente dal magistero della madre. Nel [[1848]] ricoprì l'incarico di segretario del Circolo Patriottico Salentino e aderì alla [[Giovine Italia|Giovane Italia]] di [[Giuseppe Mazzini]] per dieci giorni.
Accusato di cospirazione contro la monarchia [[Borbone|borbonica]] per aver partecipato ad una sommossa a Lecce il 29 giugno, il 29 ottobre del medesimo anno fu incarcerato con altri trentacinque imputati politici. Il 2 dicembre di due anni dopo fu condannato a trent'anni da scontare nelle galere di [[Procida]], [[Montefusco]], [[Montesarchio]], [[Isola di Nisida|Nisida]] e [[Ischia (isola)|Ischia]].
Nel [[1859]] [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] gli concesse l'esilio negli [[Stati Uniti d'America]]
Come deputato si preoccupò soprattutto di individuare i problemi ritenuti più urgenti per il futuro delle province meridionali: trasporti e agricoltura.
Terminata la [[Legislatura (ordinamento italiano)|legislatura]], "il duca bianco" (come veniva chiamato), fece ritorno nel suo paese natale. Eletto consigliere provinciale, si occupò principalmente dell'arricchimento della Biblioteca provinciale e istituì il [[Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano|Museo archeologico]] (1868) intitolato
Raccolse in un libro, ''Carceri e galere politiche – Memorie'', le memorie della prigionia e curò una monografia storica su Cavallino. Cagionevole negli ultimi anni di vita, continuò a svolgere l'attività di giudice conciliatore nella sua città fino alla morte, il 26 agosto [[1895]].
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==Galleria d'immagini==
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File:Statua Sigismondo Castromediano.jpg|Monumento a Sigismondo Castromediano, Piazzetta Castromediano, Lecce. Bronzo di [[Antonio Bortone]] (1902).
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==Opere==
* ''Carcere e Galere politiche - Memorie'', Lecce 1881, 1886, 1893, 1895-6, ristampa anastatica: Congedo editore, Galatina 2007
==Bibliografia==
*Antonio Garrisi. ''Cavallino attraverso i secoli''. Lecce, Litostampa Conte, 1984.
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*[[Giuseppe Giacovazzo]], ''Adele. La storia d'amore del Duca Castromediano'', Palomar 2007.
*Gigi Montonato, ''Breviario dal carcere. Sigismondo Castromediano e i patrioti salentini del 1848'', Galatina, Congedo 2011. ISBN 9788880869511.
*Alessandro Laporta, ''Il Duca Bianco di Cavallino (nuovi contributi)'', Congedo, Galatina, 2013.
*A. Lucio Giannone - F. D'Astore (a cura di), ''Sigismondo Castromediano: il patriota, lo scrittore, il promotore di cultura'' (Atti del Convegno Nazionale di Studi, Cavallino di Lecce, 30 novembre - 1 dicembre 2012), Galatina, Congedo 2014. ISBN 9788867660780.
*Salvatore Coppola, ''L'attività politico-parlamentare di S. Castromediano (1861-1865)'', in, IDEM, ''Noi speravamo. La costruzione dello Stato unitario tra forme di ribellismo e crisi delle certezze. Il caso Salento (1861-1870)'', Castiglione, Giorgiani 2020, ISBN 978-88-94969-17-7
==Voci correlate==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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