Franco Angioni: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Franco Angioni
|immagine = Franco Angioni deputato.jpg
|didascalia =
|carica = [[
|mandatoinizio = 30 maggio 2001
|mandatofine = 27 aprile 2006
|legislatura = [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]]
|gruppo parlamentare = [[Democratici di Sinistra|DS]]-[[L'Ulivo]]
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|tipo nomina =
|incarichi = *Segretario della IV Commissione (Difesa)
*Membro della delegazione parlamentare presso l'assemblea [[
|sito = http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d300352&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d300352&nominativo=ANGIONI%20Franco
|partito =
|titolo di studio =
|alma mater = Accademia militare di Modena
|professione =
|firma =
}}
{{militare
|Nome = Franco Angioni
|Immagine = Franco_Angioni.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 25 agosto 1933
|Nato_a = [[Civitavecchia]]
|Data_di_morte =
|Morto_a =
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = {{ITA}}
|Forza_armata = [[Esercito Italiano]]
|Arma = [[Fanteria]]
|Corpo =
|Specialità = [[Paracadutista]]
|Unità = [[9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"]]
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1952 - 1996
|Grado = [[Generale di corpo d'armata]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra del Libano (1982)|Prima guerra del Libano]]
|Campagne = [[missione Libano 2|Libano 2]]
|Battaglie =
|Comandante_di = Spedizione Italiana in Libano ([[ITALCON]]); [[III Corpo d'armata (Esercito Italiano)|III Corpo d'armata]]; [[Centro Alti Studi per la Difesa]] (CASD); [[Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa]] (FTASE)
|Decorazioni =
|Studi_militari = [[Scuola Militare Nunziatella]], Accademia Militare di Modena
|Pubblicazioni = Un soldato italiano in Libano
|Frase_celebre = “''Quando siamo arrivati, era palpabile l’aria della tragedia. Le macerie fumavano. La disperazione della gente, la paura…Forse dai nostri sguardi hanno capito che volevamo aiutarli''” (sulla missione Libano 2)<ref>{{cita testo|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=225|titolo=La Storia siamo noi - Arrivano i bersaglieri<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070903030345/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=225 }}</ref>
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Franco
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== Biografia ==
Figlio di un [[sottufficiale]] [[Sardegna|sardo]], originario di [[Norbello]], vicino [[Abbasanta]] ([[provincia di Oristano|OR]]).
===Carriera militare===
Allievo della [[Scuola militare Nunziatella]] dal 1949, ha poi frequentato l'[[accademia militare]] ed è uscito come sottotenente dell'[[Esercito italiano]] nel 1954. Nel 1960 fu promosso capitano.
Dal 1966 al 1969 ha frequentato la [[Scuola di guerra dell'esercito|Scuola di Guerra italiana]] e nel 1970 quella canadese, inoltre nel 1962 ha conseguito il brevetto di [[United States Army Rangers|Ranger]] presso la Scuola Ranger dello [[U.S. Army]]<ref>Durante questo corso un sergente istruttore gli intimò di togliersi i gradi e lo scudetto della brigata di appartenenza (la [[Brigata Folgore|Folgore]]). Angioni rifiutò e finì a rapporto al comandante della base, che gli concesse di conservare i distintivi di grado e di appartenenza per tutta la durata del corso, al termine del quale si classificò primo su 75 ufficiali stranieri partecipanti ({{cita news|autore=Simone Gianfranco|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/09/Trappole_camion_bomba_soldati_innamorati_co_0_9609099607.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141204194633/http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/09/Trappole_camion_bomba_soldati_innamorati_co_0_9609099607.shtml|titolo=Trappole, camion bomba e soldati innamorati: il generale Angioni ricorda|pubblicazione=corriere.it|data=9 settembre 1996|accesso=9 settembre 1996|urlmorto=sì}}).</ref>.
====La missione in Libano (1982-1984)====
Era capo dell'ufficio operazioni del 3º reparto dello Stato maggiore dell'esercito, con il grado di [[colonnello]], quando nel settembre del [[1982]], nell'ambito della [[Guerra del Libano (1982)|prima guerra libanese]] e successivamente al [[massacro di Sabra e Shatila]] a [[Beirut]], venne individuato per guidare il contingente italiano della [[Forza Multinazionale in Libano]] durante la [[missione Libano 2]], e lo resterà fino al febbraio del [[1984]]<ref>{{cita testo|url=http://www.istitutodelnastroazzurro.org/2021/02/23/trentanni-fa-col-piumetto-in-libano-2-parte/|titolo=istitutodelnastroazzurro.org}}</ref>. Angioni nel frattempo nel gennaio 1983 fu promosso [[generale di brigata]].
Questa missione era in principio nata come iniziativa [[ONU]], ma il veto dell'[[URSS]] annullò l'egida internazionale mentre il contingente era in navigazione verso il [[Libano]], per cui ITALCON si trasformò in corso d'opera in uno sforzo eminentemente nazionale, con [[Francia]] ed [[USA]]. Come diretta conseguenza, i mezzi [[ITALCON]], come le [[Fiat Campagnola]], i [[VCC-1 Camillino]] e tutti gli altri quali camion e cingolati, impegnati sul terreno, mantennero la colorazione bianca, identificativa dei veicoli ONU, ma portarono dipinta la bandiera italiana senza le lettere UN, acronimo di ''United Nations'' (invertite in NU per ''Nations Unies'' in aree di [[lingua francese]] come avvenne, e avviene oggi, in alcune missioni in paesi africani), invece dipinte sui veicoli operanti sotto egida ONU, approvata con apposita risoluzione. Il contingente, inizialmente di un migliaio di uomini, raggiunse le 2.500 unità.
L'intervento in [[Libano]], durante il quale sia il contingente americano sia quello francese subirono gravissime perdite in seguito a due attentati, fu grazie ad Angioni un modello cui si riferirono anche le successive missioni italiane all'estero. L'approccio del generale, infatti, fu quello di spingere i propri soldati a conoscere la cultura locale, sulla quale distribuì a tutti dei libri. Questo permise agli italiani di comprendere le ragioni delle parti e proporsi come forza di interposizione, piuttosto che come l'ennesimo contingente straniero in terra libanese<ref>{{cita testo|url=https://sottoosservazione.wordpress.com/2010/03/25/in-libano-tutti-cattivi-tranne-i-soldati-italiani/|titolo=In Libano tutti cattivi tranne i soldati italiani « Sottoosservazione's Blog<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>. I rapporti con la popolazione locale e le diverse parti in lotta vennero inoltre enormemente facilitati dalla costruzione di un ospedale da campo nei pressi dell'[[aeroporto di Beirut]], dove tutti i feriti di qualunque fazione venivano curati<ref>{{cita testo|url=http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=7&sez=120&id=17453|titolo=Informazione Corretta<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
[[File:Sandro Pertini con Angioni e Mustafà.jpg|thumb|Angioni in [[Libano]] nel 1983 con [[Pertini]] e il piccolo Mustafà]]
Un caso paradigmatico del livello di interazione raggiunto è la storia del piccolo Mustafà Haoui, curato nell'ospedale da campo italiano, che divenne in seguito la mascotte del contingente, emigrò poi in Italia ed è divenuto tecnico di laboratorio presso l'Istituto Regina Elena di [[Roma]]<ref>{{cita testo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/08/20/mustafa-la-mascotte-dell-82-tornate-ad.html|titolo=Mustafa, la mascotte dell'82 Tornate ad aiutare il mio paese - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
La missione [[ITALCON]], che fu la prima dopo la [[seconda guerra mondiale]], segnò anche lo spartiacque nel rapporto tra la popolazione italiana e le [[forze armate italiane]]. Il contingente, con la Brigata Folgore, rientrò nella base di [[Livorno]] a fine missione nel febbraio 1984, accolta da grandi festeggiamenti in città, e il suo comandante conobbe un'enorme popolarità su scala nazionale<ref name="archiviostorico.corriere.it">{{cita news|autore=Simone Gianfranco|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/09/Trappole_camion_bomba_soldati_innamorati_co_0_9609099607.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141204194633/http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/09/Trappole_camion_bomba_soldati_innamorati_co_0_9609099607.shtml|titolo=Trappole, camion bomba e soldati innamorati: il generale Angioni ricorda|pubblicazione=corriere.it|data=9 settembre 1996|accesso=9 settembre 1996|urlmorto=sì}}</ref>.
Al ritorno in patria Angioni venne nominato Capo del 3º Reparto dello [[Stato maggiore dell'Esercito italiano]].
====Gli incarichi ai vertici militari====
Nel 1986 Angioni guida la forza mobile del Comando alleato in Europa, fino al 4 gennaio 1989.
Nel 1989 è nominato Consigliere militare del presidente del Consiglio [[Ciriaco De Mita]]<ref>{{cita testo|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/01/24/angioni-consigliere-militare-di-de-mita.html|titolo=repubblica.it}}</ref> ed è promosso al grado di [[Generale di Corpo d'Armata]].
Dal giugno [[1990]] ha il comando del [[III Corpo d'armata (Esercito Italiano)|III Corpo d'armata]] di [[Milano]] fino al settembre 1992; quindi la presidenza del [[Centro alti studi per la difesa]] (CASD) dal 7 settembre [[1992]] all'11 gennaio [[1994]]; poi l'incarico di comandante delle [[Comando delle forze terrestri alleate del Sud Europa|Forze terrestri alleate del Sud Europa]] di [[Verona]] (FTASE) dal 14 gennaio all'8 giugno [[1994]].
Infine diviene [[segretario generale della difesa]] e direttore nazionale degli armamenti, dal luglio 1994 fino al settembre 1996.
È stato inoltre Presidente del Consiglio dell'[[Ordine Militare d'Italia]]<ref>{{cita testo|url=http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ex-presidenti/Ciampi/dinamico/comunicato.asp?id=20723|titolo=comunicato<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
Nel corso della propria carriera il gen. Angioni è stato insignito di Croce d'oro di Anzianità di Servizio Militare (40 anni per ufficiali), Medaglia per Lunga Attività paracadutistica, Medaglia d'oro al Merito di Lungo Comando (20 anni e oltre) nonché della Medaglia Commemorativa per la Missione di Pace in Libano, nelle 2 versioni: la prima per le operazioni dal novembre 1982 al 12 maggio 1983, e la seconda per operazioni dal 12 maggio 1983 al 6 ottobre 1986, riunite entrambe nella seconda, che ha poi dato origine all'attuale Croce per Missioni di Pace.
Ha terminato la carriera nell'Esercito il 9 settembre [[1996]]. A lui si è ispirata la giornalista scrittrice [[Oriana Fallaci]] per rappresentare la figura del "Condor", il generale al comando del contingente italiano, nel romanzo ''[[Insciallah]]''.
[[File:Sandro Pertini e Angioni.jpg|thumb|Franco Angioni con [[Sandro Pertini]] nel [[1983]]]]
===Carriera politica===
Nel giugno 1997, generale di corpo d'armata in ausiliaria, è stato nominato commissario straordinario del Governo per le iniziative italiane di supporto in [[Albania]] fino al giugno 1998.
Si è dedicato quindi alla vita pubblica ed è stato eletto alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] nelle [[elezioni politiche in Italia del 2001|politiche del 2001]] come indipendente in quota [[Democratici di Sinistra]]<ref>{{cita testo|url=https://archivio.unita.news/assets/main/2001/11/21/page_006.pdf|titolo=L'Unità}}</ref>, nel collegio uninominale di [[Roma]]-[[Monte Sacro]], in rappresentanza della coalizione di [[centrosinistra]].
Ha occupato l'incarico di segretario della Commissione Difesa della Camera dal 21 giugno [[2001]] al 27 aprile [[2006]], alla soglia dell'apertura della nuova legislatura in seguito alle [[elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]], ed è anche stato membro della delegazione parlamentare presso l'assemblea [[NATO]] dal 19 settembre 2001.
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Ordine Militare d'Italia
|motivazione=Ufficiale Generale sempre impegnato in attività di alto profilo, si distingueva in particolare per la perizia ed il valore dimostrati nell'azione di comando del Contingente militare italiano della Forza Multinazionale di Pace in Libano (1982-1984). Nel periodo successivo, per oltre 15 anni ha continuato a servire la Repubblica fino ad assumere le più elevate responsabilità istituzionali in un periodo caratterizzato dal crescente impegno delle Forze Armate in operazioni internazionali al servizio della pace. Nell'esercizio delle sue responsabilità esprimeva altissime doti di organizzatore, di ideatore e di Comandante, contribuendo validamente al successo di tali operazioni e rappresentando un sicuro esempio per le giovani generazioni di comandanti
|luogo=5 novembre [[2001]]<ref name= quirinale1 >
}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine Militare d'Italia
|motivazione=Comandante del Contingente italiano della Forza Multinazionale di pace in Libano, per diciassette mesi reggeva il difficile comando con azione instancabile, estrema perizia ed indiscusso prestigio. Con il personale determinante contributo di pensiero, di energie e di iniziative, riusciva ad assolvere i peculiari e delicati compiti affidatigli, svolgendo altresì valida ed assidua azione sul piano diplomatico. Nel difficile contesto in cui è stato destinato ad operare ha sempre costituito sicuro punto di riferimento e mirabile esempio di valore e di capacità di comando, imponendosi alla sincera ammirazione della popolazione libanese e di autorevoli rappresentanti di altre Nazioni. Beirut, 26 settembre 1982 – 26 febbraio 1984
|luogo=25 febbraio [[1984]]<ref name= quirinale1 />
}}
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| collegamento_onorificenza = Croce al merito dell'Esercito
| motivazione = "Ufficiale Generale in possesso di elevatissime doti umane, intellettuali e di superiori qualità professionali, si è prodigato, in ogni circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti, profondendo incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra cui quello di comandante delle forze terrestri alleate del sud Europa e segretario generale e direttore nazionale degli armamenti. Ha servito, per quarantaquattro anni, l'Esercito e il paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne il prestigio anche in ambito internazionale". Roma, 7 settembre 1996.
| data = 20 giugno [[1997]]<ref name= quirinale2 >
}}{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
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|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione = Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|luogo = 3 novembre [[1983]]<ref>
}}
== Opere ==
*
* ''Servire la pace. Possibilità e vincoli'', Plus, 2009, ISBN 8884926637
== Note ==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Missione Italcon Libano]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d300352&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml
{{Box successione| carica=Deputato del [[Circoscrizione Lazio 1|Collegio Uninominale Roma Monte Sacro]]|precedente = [[Ennio Parrelli]]|successivo=nuova legge elettorale|periodo=[[2001]] - [[2006]]}}
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