Naturalis historia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Barjimoa (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(34 versioni intermedie di 26 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Avvisounicode}}
{{Libro
|tipo =
|titolo = Storia della naturanaturale
|titoloorig = Naturalis historia
|titolialt =
|titoloalfa = Naturalis historia
|immagine = First page from the Editio Princeps of the Pliny's "Historia Naturalis".jpg
|immagine = Plinio il vecchio, naturalis historia, edizione di melchiorre sessa e pietro ravani, venezia 1525.JPG
|didascalia = [[Frontespizio]]''Incipit'' didell'opera unnell{{'edizione}}''editio del [[1525]]princeps''
|autore =
|annoorig = 77-78 d.C.
|forza_cat_anno = 77
|annoita =
|genere = trattato
|sottogenere = naturalistico
|lingua = la
|editioprinceps = [[Venezia]], 1469<br>([[Giovanni e Vindelino da Spira|Giovanni da Spira]]), 1469
|ambientazione = zone del Mediterraneo
|personaggi =
Riga 25:
|seguito =
}}
La '''''Naturalis historia''''' ('''''Storia naturale''''', dal latino, propriamente "Osservazione della natura")<ref>Valore originale del termine greco ἱστορία, ([[Traslitterazione|trasl.]] ''historìa''), che valecioè "ispezione [visiva]", "ricerca", "indagine"., il quale Condividepossiede la stessa radice del perfetto οἶδα ([[Traslitterazione|trasl.]] ''oîda'') ("conosco [perché ho visto]"), legato a sua volta alla nozione del "vedere".</ref> è un [[trattato (opera)|trattato]] [[Naturalista|naturalistico]] in forma [[enciclopedia|enciclopedica]] scritto da [[Plinio il Vecchio]] (23 – 79 d.C.).
 
== Struttura dell'opera ==
Nella forma giunta sino a noi, la ''Historia'' è costituita da 37 libri, il primo dei quali comprende una prefazione e un indice, nonché una lista di fonti che inizialmente precedeva ciascuno dei libri. Successivamente l'opera tratta di [[astronomia]], [[fisica]] e [[scienze della Terra]] (la struttura del [[mondo]] e i [[quattro elementi]]: libro II; [[geografia]]: libri III-VI), di [[biologia]] (l'[[uomo]]: libro VII; [[fauna]] e [[flora]]: libri VIII-XXXII) e di [[materiali]] e [[arte]] (libri XXXIII-XXXVII). Plinio dedica inoltre ampio spazio ai rimedi [[medicina]]li (quelli derivanti da fauna e flora sono concentrati tra libro XXIV e XXXII, mentre quelli dei materiali sono sparsi nei relativi libri) e fa frequenti riferimenti al [[mito]] e al fantastico, pur criticando superstizioni e [[magia]] in campo medico, religioso e astrologico. La conclusione dell'ultimo libro contiene una comparazione di quanto esiste in natura e la descrizione dell'Italia come il paese migliore tra le terre del mondo.
 
L'organizzazione dell'operaper ciascun libro è la seguente:
{| <!-- Tavola esterna , al suo interno altre due tavole -->
| border="0" valign="top" width="50%"| <!-- Lista a sinistra -->
Riga 106:
| XXXII || Medicina, usi medicinali di animali marini
|-
| XXXIII || [[Mineralogia]] e [[metallurgia]] dell'[[oro]], [[argento]] e ,[[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]] e [[rame]]
|-
| XXXIV || Mineralogia e metallurgia del [[bronzo]]; [[statua|scultura]]
Riga 112:
| XXXV || Mineralogia, usi della [[terra]], [[pigmenti]], discussione sull'arte della [[pittura]] e dell'uso dello [[zolfo]]
|-
| XXXVI || Mineralogia, [[lapidari]]o; [[scultura]], [[architettura]], [[obelisco|obelischi]], [[piramide|piramidi]], [[labirinto|labirinti]], [[Argilla|creta]], [[argilla]], [[sabbia]], [[pietra (materiale)|pietra]], [[vetro]], uso del [[fuoco]]
|-
| XXXVII || Mineralogia, [[Quarzo ialino|cristallo di rocca]], [[ambra (resina)|ambra]], [[gemmologia|gemme]], [[diamante]], [[Pietra semipreziosa|pietre semipreziose]], ecc.
Riga 118:
|}
 
== Pubblicazione ==
[[File:jenson006.jpg|thumb|upright=0.9|Edizione 1476 ''in fiorentina'' ([[Nicolas Jenson]])]]
 
Sembra che Plinio abbia pubblicato i primi dieci libri nel [[77]] e si sarebbe preoccupato di rivedere e ampliare il resto durante i restanti due anni della sua vita. La sua opera fu probabilmente pubblicata con scarsa o nessuna revisione da parte del nipote, [[Plinio il Giovane]], che quasi trent'anni dopo, riportando la storia di un delfino addomesticato e la descrizione dell'isola galleggiante del [[lago Vadimone]] (<ref>VII 20, IX 33).</ref>, sembra dimenticare che entrambe si trovano nell'opera dello zio (II 209, IX 26). Il Giovane descrive la ''Naturalis historia'' come una ''Naturae historia'', e la caratterizza come "un'opera erudita e piena di materiale, e tanto variegata, come la stessa natura".
 
La mancanza di una revisione finale può spiegare parzialmente le molte ripetizioni, alcune contraddizioni, gli errori nei passi trascritti dagli autori greci e l'inserimento di note a margine in pagine non corrette del testo.
 
== Fonti e stile ==
[[File:Plinius Secundus - Historia naturalis, nellanno della nativita del nostro signore Iesu Christo MCCCCLXXXIX adi XII di septembre - 2032292.jpg|thumb|Incipit della ''Historia naturalisnaturale tradocta di lingua latina in fiorentina per [[Cristoforo Landino|Christophoro Landino]] fiorentino'', 1489nell'edizione del 1476.]]
Nella prefazione, l'autore afferma di avere raccolto ventimila fatti estratti da circa duemila libri e da cento autori selezionati. Le liste che a tutt'oggi esistono delle sue fonti giungono a molto più di quattrocento, tra cui centoquarantasei fonti romane e trecentoventisette greche, così come altre fonti di informazione. Le liste, come norma generale, seguono l'ordine del tema di ogni libro, come è stato chiaramente dimostrato nella ''Disputatio'' di [[Heinrich Brunn]] (Bonn, [[1856]]).
 
La fonte principale di Plinio è [[Marco Terenzio Varrone]]. Nei libri geografici, Varrone è confrontato e complementato con i commenti topografici di [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]] che furono completati dall'imperatoreda [[Cesare Augusto]]. Per la [[zoologia]] si basa in gran parte su [[Aristotele]] e [[Giuba II]], l'erudito [[re di Mauretania]], ''studiorum claritate memorabilior quam regno'' (v. 16). Giuba è inoltre la sua principale guida in [[botanica]], e anchenegli [[Teofrasto]]indici è nominato neglianche indici[[Teofrasto]].
 
Nella [[storia dell'arte]] le fonti greche originali sulle quali si appoggiò furono [[Duride di Samo]], [[Senocrate di Sicione]] e [[Antigono di Caristo]]. La tradizione attribuisce a Duride gli aneddoti (,<ref>XXXIV 61, ''Lysippum Sicyonium Duris begat nullius fuisse discipulum'' etc);.</ref> a [[Senocrate]] le informazioni sui successivi sviluppi dell'arte e ainfine ad [[Antigono]] la lista dei lavoratori del bronzo, quella dei pittori e un gran numero di altri dati. Le ultime due fonti si menzionano in relazione a [[ParresioParrasio]] (,<ref>XXXV. 68, ''hanc ei gloriam concessere Antigonus et Xenocrates, qui de pictura scripsere''),.</ref> mentre Antigono è menzionato negli indici di XXXIII-XXXIV come scrittore sull'arte ''[[toreutica]]''.
 
Gli [[epigrammi]] greci contribuiscono alle descrizioni dei quadri e statue di Plinio. Una delle fonti di minore importanza per i libri XXXIV-XXXV è [[Eliodoro di Atene]], autore di un'opera sui monumenti didella [[Atene]]città. Negli indici del XXXIII-XXXVI, occupa un posto importante [[Pasitele]], l'autore di una opera in cinque volumi su famose opere d'arte (,<ref>XXXVI., 40),.</ref> che probabilmente contiene l'essenza dei trattati greci a lui più vicini nel tempo; ciò nonostante, [[AugustusAugust Kalkmann]] nega che Plinio fosse in debito con Pasitele al riguardo, e sostiene che Plinio avrebbe usato l'opera cronologicocronologica di [[Apollodoro di Atene]], così come un catalogo contemporaneo di artisti.
 
La conoscenza di Plinio delle fonti greche fu probabilmente mediata da [[Marco Terenzio Varrone]], che cita spesso (es.<ref>Ad esempio, XXXIV. 56, XXXV. 173, 156, XXXVI. 17, 39, 41).</ref> Varrone probabilmente si occupò della [[storia dell'arte]] in connessione con lall'[[architettura]], che era inclusa nelle sue ''Disciplinae''.
 
Per vari articoli sulle opere d'arte della costa dell'Asia minore e delle isole adiacenti, Plinio deve molto al generale, uomo di statostatista, oratore e storico [[Licinio Muciano]], che morì prima del [[77]]. Plinio menziona le opere d'arte collezionate da [[Tito Flavio Vespasiano]] nel [[Tempio della Pace]] e nelle sue altre gallerie (,<ref>XXXIV., 84),.</ref> però molte delle sue informazioni a proposito dell'ubicazione di queste opere nella Roma antica, si devono alle sue letture e non a osservazioni dirette.
 
Il principale merito della sua raccolta sull'arte antica, l'unica opera classicoclassica di questo tipo che conserviamo, è che si basa sui testi, oggi perduti, di Senocrate, e sulle biografebiografie di artisti di Duride e Antigono, tutte opere oggi perdute. Plinio non mostra un'attitudine specialeparticolare per la critica d'arte.; Inciò nonostante in vari passaggi, ciò nonostante, dà prova di osservazioni indipendenti (:<ref>XXXIV. 38, 46, 63,; XXXV. 17, 20, 116).</ref> Affermaad cheesempio preferisceafferma di preferire il ''[[Gruppo del Laocoonte|Laocoonte]]'' in marmo del palazzo di Tito a tutti i quadri e bronzi del mondo (.<ref>XXXVI. 37).</ref> Nel tempio vicino al [[Circo Flaminio]], Plinio ammira l'Ares e l'Afrodite di [[Scopas]], "«che basterebbero a rendere rinomato qualsiasi altro luogo"». "Poi aggiunge: «A Roma (aggiunge) le opere d'arte sono moltissime, e inoltre, una eclissa l'altra nella memoria e nonostante la bellezza che possano avere, siamo distratti dal tremendo sforzo che i nostri doveri e obblighi ci impongono. Per ammirare l'arte necessiteremmo di tempo libero e profonda tranquillità " (ibid».<ref>XXXVI, 26-72).</ref>
 
== Stile ==
Lo stile è estremamente vario e discontinuo, anche per influsso delle diverse fonti cui attinge. Prevale un tecnicismo arido e disadorno, mentre nelle digressioni lo stile si fa ricercato e artificioso e il tono si eleva fino all'enfasi declamatoria.
 
== Traduzioni italiane ==
[[File:Plinius, Naturalis Historia (1481).jpg|miniatura|''Naturalis historia'' miniata dal [[Maestro del Plinio di Giovanni Pico della Mirandola]]]]
* {{Cita libro|titolo=Historia naturalis|volume=|editore=Bartolomeo Zani|città=Venezia|anno=1489|lingua=it|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2032292}}
* ''Storia naturale'', 5 voll. in 6 tomi, Edizione diretta da [[Gian Biagio Conte]] con la collaborazione di Giuliano Ranucci, Collezione [[I millenni]], Torino, G. Einaudi, 1982-88
** I: ''Cosmologia e Geografia'', libri 1-6, Traduzioni e note di [[Alessandro Barchiesi]], Roberto Centi, Mauro Corsaro, Arnaldo Marcone, Giuliano Ranucci, 1982
** II: ''Antropologia e Zoologia'', libri 7-11, Traduzioni e note di [[Alberto Borghini]], Elena Giannarelli, Arnaldo Marcone, Giuliano Ranucci, 1983
** III/1: ''Botanica'', libri 12-19, Traduzioni e note di Andrea Aragosti, Roberto Centi, Franca Ela Consolino, Anna Maria Cotrozzi, Francesca Lechi, Alessandro Perutelli, 1984
** III/2: ''Botanica'', libri 20-27, Traduzioni e note di Andrea Aragosti, Paola Cosci, Anna Maria Cotrozzi, Marco Fantuzzi, Francesca Lechi, 1985
** IV: ''Medicina e Farmacologia'', libri 28-32, Traduzioni e note di Umberto Capitani e Ivan Garofalo, 1986
** V: ''Mineralogia e Storia dell'arte'', libri 33-37, Traduzioni e note di Antonio Corso, Rossana Mugellesi, [[Gianpiero Rosati]], 1988
 
== Note ==
Riga 148 ⟶ 157:
 
== Bibliografia ==
* August Kalkmann, ''Die Quellen der Kunstgeschichte des Plinius'', Berlino, 1898.
* {{Cita libro|editore= Bartolomeo Zani|cognome= Plinius Secundus|nome= Gaius|titolo= Historia naturalis [ita]|città= Impresso in Venesia|accesso= 20 aprile 2015|data= 1489|url= http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2032292}}
* I. Calvino, ''Il cielo, l'uomo, l'elefante'', in Plinio il Vecchio, ''Storia Naturale'', I: ''Cosmologia e Geografia'', libri 1-6, Traduzioni e note di Alessandro Barchiesi, Roberto Centi, Mauro Corsaro, Arnaldo Marcone, Giuliano Ranucci, Torino, Einaudi, 1982, pp.&nbsp;I-XVI.
* August Kalkmann, ''Die Quellen der Kunstgeschichte des Plinius'', Berlino, 1898
* G. B. Conte, ''L'inventario del mondo. Ordine e linguaggio della natura nell'opera di Plinio il Vecchio'', in Plinio il Vecchio, ''Storia Naturale'', I: ''Cosmologia e Geografia'', libri 1-6, Traduzioni e note di Alessandro Barchiesi, Roberto Centi, Mauro Corsaro, Arnaldo Marcone, Giuliano Ranucci, Torino, Einaudi, 1982, pp.&nbsp;XVII-XLVII.
 
== Voci correlate ==
* [[Enciclopedia]]
* [[Acragante]]
*[[Biblioteca nazionale Marciana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Naturalis Historia|testo=la:Naturalis Historia|s_preposizione=di}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
;Fonti primarie
* {{la}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Pliny_the_Elder/home.html Testo completo in latino ] in [[LacusCurtius]]
* {{en}} Prima traduzione in Inglese di [[Philemon Holland]], 1601; [http://penelope.uchicago.edu/holland/index.html Libri 1‑3, 7‑13]
* {{en}} Seconda traduzione in Inglese di [[John Bostock]] y [[H. T. Riley]], 1855; [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0137;query=chapter%3D%233;layout=;loc=2.1 completa, con indice]
;Fonti secondarie
* {{en}} [http://www.findarticles.com/p/articles/mi_m2843/is_1_27/ai_95501851 Pliny the Elder: rampant credulist, rational skeptic, or both?] dallo ''Skeptical Inquirer''
 
{{Controllo di autorità}}
Riga 171 ⟶ 180:
[[Categoria:Enciclopedie in latino]]
[[Categoria:Storia della scienza]]
[[Categoria:Manoscritti della Biblioteca nazionale Marciana]]