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Nel corso degli [[anni 1970|anni settanta]] è maturata l'ipotesi che Deimos e Fobos, caratterizzati da un valore dell'[[albedo]] piuttosto basso, avessero una composizione analoga agli [[Asteroide di tipo C|asteroidi di tipo C]] (e quindi alle [[Condrite carbonacea|condriti carbonacee]]) e contenenessero, probabilmente, [[ghiaccio]] d'acqua al loro interno.<ref>{{cita pubblicazione |lingua=inglese |titolo=Spectral evidence for a carbonaceous chondrite surface composition on Deimos |autore=Pang, K.D. |coautori=Rhoads, J.W.; Lane, A.L.; Ajello, J.M. |rivista=Nature |volume=283 |pagine=277-278 |anno=1980 |doi=10.1038/283277a0}}</ref> Tali dati rafforzavano di conseguenza l'ipotesi che fossero due asteroidi catturati.
Osservazioni successive condotte alla fine degli [[anni 2000|anni duemila]] con lo [[spettrometro]] ''Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars'' a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, tuttavia, hanno portato a rivedere tali conclusioni. Entrambe le lune presentano terreni caratterizzati da una colorazione rossastra che non mostrano la tipica linea di assorbimento dell'[[acqua]] in corrispondenza dei {{M|3|
Non solo, sembrerebbe che su Fobos uno strato sottostante di colorazione bluastra sia ricoperto da materiale rossastro che potrebbe essere in correlazione con il materiale di Deimos. Le due lune, quindi, potrebbero aver avuto un origine distinta.
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Tra i primi riferimenti letterari a Fobos e Deimos vi sono alcune descrizioni del loro moto notturno osservato dalla superficie di Marte. Tra queste sono degne di nota quella molto accurata presente nel capitolo XXII del libro di [[fantascienza]] ''To Mars via the moon: an astronomical story'' di [[Mark Wicks]] del 1911<ref>{{cita libro |lingua=inglese |titolo=To Mars Via the Moon: An Astronomical Story |autore=Mark Wicks |editore=Ayer Publishing |annooriginale=1911 |capitolo=Celestial Phenomena seen from Mars |p=242 |isbn=978-0-405-06318-3 }}</ref> e quella inserita da [[Edgar Rice Burroughs]] nel [[romanzo]] ''[[Sotto le lune di Marte]]'' del 1912.<ref>{{cita web |url=http://astrocultura.uai.it/fantascienza/burroughs.htm |titolo=Sotto le lune di Marte |nome=Francesca |cognome=Benedetti |editore=Astrocultura UAI |anno=2003 |accesso=27 gennaio 2019}}</ref>
Nella trasposizione nella fantascienza, Fobos è talvolta rappresentato come sede di insediamenti umani stabiliti nella [[colonizzazione di Marte]] o successivi ad essa. Nella [[Trilogia di Marte]] (1992-1996) di [[Kim Stanley Robinson]], su Fobos è presente una base militare e la stessa luna diventa un'arma quando, ridotta in pezzi, viene scagliata contro la superficie.<ref>{{cita
[[Arthur C. Clarke]] ambienta su Fobos il racconto ''K. 15'' (''Hide and Seek '', 1949), nel quale un agente in fuga sfrutta l'agilità acquisita grazie alla bassa gravità della luna per difendersi dagli attacchi di un incrociatore; ne ''[[Le sabbie di Marte]]'' (''The Sands of Mars'', 1951), invece, Fobos viene ignito come un secondo Sole per permettere l'agricoltura nel processo di [[terraformazione di Marte]].<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Arthur C. Clarke |autore=Gary Westfahl |editore=University of Illinois Press |anno=2018 |isbn=9780252050633 |p=59}}</ref> In un racconto più vicino ai giorni nostri, [[Daniel Logan]] immagina una spedizione statunitense su Fobos in ''The Phobos Expedition'' (2017), giocando sulle difficoltà incontrate dai russi nel raggiungere la luna.<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=The Phobos Expedition |autore=Daniel Logan |editore=Wise Media Group |anno=2017 |isbn=9781629670928}}</ref>
Un'altra traposizione ricorrente vede Fobos essere un [[veicolo spaziale|oggetto artificiale]] di origine aliena, come in ''Phobos, the Robot Planet'' (1955) di Paul Capon e ''L'enigma del pianeta rosso'' (''Secret of the Martian Moons'', 1955) di Donald A. Wollheim, ''Mission to the Heart Stars'' (1965) di [[James Blish]],<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Mission to the Heart Stars |anno=1965 |autore=James Blish |editore=Faber and Faber}}</ref> in ''Mezzogiorno: XXII secolo'' dei fratelli [[Arkadij e Boris Strugackij]]<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=The Second Marxian Invasion: The Fiction of the Strugatsky Brothers |autore=Stephen W. Potts |editore=Wildside Press LLC |anno=1991 |isbn=9780893702793 |pp=23-24}}</ref> e in ''[[Olympos (romanzo)|Olympos]]'' (2005) di [[Dan Simmons]].<ref>{{cita libro |autore=Dan Simmons |titolo=Olympos |editore=Gollancz |anno=2005 |lingua = en |isbn=9780575072626}}</ref>
Fobos
▲Fobos è usato come ambientazione anche in diversi [[Videogioco|videogiochi]] di fantascienza. In ''[[Zone of the Enders: The 2nd Runner]]'' viene usato come piattaforma per un'arma capace di distruggere qualunque oggetto del sistema solare. In ''[[Armored Core 2]]'', invece, è ambientata l'ultima missione del gioco, dove si scopre che il satellite non è naturale, ma è stato costruito da una civiltà extraterrestre e possiede un meccanismo di deorbitazione che va disattivato, in quanto potrebbe farlo schiantare sulla superficie e distruggere la colonia marziana. In ''[[Unreal Tournament]]'' attorno a Fobos orbita un satellite artificiale che è terreno di battaglia per i giocatori. Nel gioco ''[[Leather Goddesses of Phobos]]'' la piccola luna marziana è l'origine di una spedizione verso la Terra per schiavizzare l'umanità. In ''[[RTX Red Rock]]'' da una stazione spaziale situata sulla superficie di Fobos iniziano le avventure del protagonista che deve difendere la colonia marziana da un attacco alieno.
== Note ==
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