Blue Origin: differenze tra le versioni

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{{S|aziende dei trasporti statunitensi|astronautica}}
{{Azienda
|nome = Blue Origin
|logo = Blue_Origin_updated_logo_2015.svg
|forma societaria =
|data fondazione = 20092000
|forza cat anno =
|luogo fondazione =
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|sede =
|gruppo =
|filialicontrollate =
|persone chiave =
|settore = Trasporti
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}}
 
'''Blue Origin''' è una società privata creata dalda [[Jeff Bezos]], fondatore di [[Amazon.com]],. [[Jeff Bezos]] conHa sede a [[Kent (Washington)]], un sobborgo di [[Seattle]], dov'è situata la sua area di ricerca e sviluppo. LaNel [[2009]] la società è stata premiata dalla [[NASA]] con 3,7 milioni di dollari dalla [[NASA]] nel [[2009]] con l'[[Space Act Agreement|accordo sullo spazio]] all'interno del programma commerciale (CCDev) per lo sviluppo di ''[[Concept (progettazione)|concept]]'' e tecnologie per gettare le basi per future operazioni di volo spaziale umano.
sotto il programma commerciale (CCDev) per lo sviluppo di concetti e tecnologie per supportare future operazioni di volo spaziale umano.
Ha ricevuto altri 22 milioni di dollari durante la seconda fase del programma.
Il [[Launch Escape System|Sistema di abbandono del lancio]] (Launch Abort System, o LAS) da loro creato è una delle tecnologie che interessanodestano allainteresse da parte della NASA.
 
LaAll'inizio, societàla inizialmentesocietà si è focalizzata sui [[Volo suborbitale|voli spaziali sub-orbitali]], costruendo e testandosperimentando in volo il suo velivolo [[Blue Origin New Shepard|New Shepard]], velivolo progettato nella propria struttura indi [[TexasContea di Culberson|Culberson County]], ain [[Culberson CountyTexas]]. Ha inoltre costruito e provatosperimentato con successo razzi vettori riutilizzabili (ed effettivamente riutilizzati), grazie ad un sistema di recupero atramite retrorazzi del missile, e capsule abitabili ad atterraggio frenato da paracadute.
 
Secondo le sue dichiarazioni, la società aveva pianificato inizialmente di utilizzare il New Shepard per il [[turismo spaziale]] suborbitale entro il [[2010]] con un volo alla settimana, ma nel [[2008]] ha più realisticamente rivisto i programmi, prevedendo missioni complete di test senza esseri umani per il [[2011|2017]] e con equipaggio per il [[2012|2018]]<ref>{{cita web |url=https://arstechnica.com/science/2017/04/blue-origin-may-begin-second-round-of-new-shepard-tests-by-late-summer/ |titolo=Blue Origin has built three new rockets, may begin flying again this summer |lingua=en |accesso=24 novembre 2017}}</ref>.
 
Nel maggio 2020 è stata selezionata dalla [[NASA]], assieme a [[SpaceX]] e [[Dynetics]], per progettare un [[Lander]] lunare per il [[programma Artemis]].<ref>{{Cita web |url=http://www.ilpost.it/2020/05/01/nasa-artemis-lander-lunari-spacex-blue-origin-dynetics/ |titolo=La NASA ha messo in competizione SpaceX, Blue Origin e Dynetics per i futuri viaggi sulla Luna |sito=Il Post |data=1º maggio 2020 |accesso=2 maggio 2020}}</ref>
 
== Piattaforme di volo a bassa altitudine ==
*Charon: Il primo test di volo di questo veicolo fu fatto con 4 motori jet [[Armstrong Siddeley Viper|Rolls-Royce Viper Mk. 301]] anziché con razzi<ref name="Blue Origin Charon Test Vehicle">{{Cita web|titolo=Blue Origin Charon Test Vehicle|url=http://www.museumofflight.org/aircraft/charon-test-vehicle|editore=The Museum of Flight|accesso=4 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Blue Origin's Original Charon Flying Vehicle Goes on Display at The Museum of Flight|url=http://www.museumofflight.org/news/blue-origins-original-charon-flying-vehicle-goes-display-museum-flight|editore=The Museum of Flight|accesso=4 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130328144750/http://www.museumofflight.org/news/blue-origins-original-charon-flying-vehicle-goes-display-museum-flight|dataarchivio=28 marzo 2013}}</ref>.
*Goddard (o PM1): ha volato per la prima volta con successo il 13 novembre [[2006]]<ref>{{Cita web|titolo=Blue Origin Rocket Report|url=http://cosmiclog.msnbc.msn.com/archive/2006/11/28/16017.aspx|autore=Alan Boyle|editore=cosmiclog.msnbc.msn.com|data=28 novembre 2006|accesso=28 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080415154004/http://cosmiclog.msnbc.msn.com/archive/2006/11/28/16017.aspx|dataarchivio=15 aprile 2008}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Blue Alert For Blastoff|url=http://cosmiclog.msnbc.msn.com/archive/2006/12/02/16849.aspx|autore=Alan Boyle|editore=cosmiclog.msnbc.msn.com|data=2 dicembre 2006|accesso=28 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080507171757/http://cosmiclog.msnbc.msn.com/archive/2006/12/02/16849.aspx|dataarchivio=7 maggio 2008}}</ref>.
 
== Sistema suborbitale New Shepard ==
{{Vedi anche|Blue Origin New Shepard}}
Il sistema di volo spaziale suborbitale New Shepard (Nuovo Shepard, in onore di [[Alan Shepard]] primo astronauta statunitense a volare nello spazio) di Blue Origin è composto da due veicoli: una capsula per l'equipaggio per 3 o più astronauti lanciati da un razzo di sostentamento (booster). I due veicoli decollano assieme e sono progettati per separarsi durante il volo. Dopo la separazione, il razzo è progettato per ritornare sulla Terra ed eseguire un atterraggio verticale mentre la capsula segue una traiettoria separata, ritornando con i paracadute per l'atterraggio. Entrambi i veicoli, quindi, sono pensati per il recupero ed il riutilizzo<ref name="Blue Origin – About Blue">{{Cita web|titolo=Blue Origin – About Blue|url=httphttps://www.blueorigin.com/about/about.html|accesso=5 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130325181227/http://www.blueorigin.com/about/about.html|dataarchivio=25 marzo 2013}}</ref> ''New Shepard'' è controllato interamente dal computer di bordo<ref>{{cita web |url=httphttps://www.faa.gov/about/office_org/headquarters_offices/ast/media/20060829_Blue_Origin_EA_FONSI_signed.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=21 novembre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111021161139/http://www.faa.gov/about/office_org/headquarters_offices/ast/media/20060829_Blue_Origin_EA_FONSI_signed.pdf |dataarchivio=21 ottobre 2011 }}</ref>. Questo sistema è completamente controllato dai computer a bordo<ref>{{Cita web|titolo=Blue Origin – Research|url=httphttps://www.blueorigin.com/research/research.html|accesso=5 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130413023319/http://www.blueorigin.com/research/research.html|dataarchivio=13 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Sistema orbitale New Glenn ==
L'azienda ha in fase di sviluppo un lanciatore riutilizzabile [[New Glenn]] a due stadi con 7 motori [[BE-4]] a idrogeno e ossigeno liquidi per il primo stadio e 2 [[BE-3|BE-3U]] per il secondo stadio, capace di portare in orbita LEO 45 tonnellate di carico utile<ref>{{Cita web |url=https://www-dev.blueorigin.com/new-glenn |titolo=New Glenn |sito=Blue Origin |lingua=en |accesso=10 maggio 2019 |urlmorto=sì }}</ref>. Entrambi gli stadi saranno completamente riutilizzabili con una manutenzione minima. I piani della società prevedono il lancio inaugurale entro il 2021.
 
== SistemiLander orbitaliBlue spazialiMoon ==
A maggio del 2019 l'amministratore Jeff Bezos ha annunciato un progetto a cui la società stava lavorando da ben 3 anni in segreto e senza fughe di notizie, un lander lunare chiamato [[Blue Origin Blue Moon|Blue Moon]]<ref>{{Cita news |nome=Gianmarco |cognome=Vespia |url=https://www.astronautinews.it/2019/05/luna-2024-jeff-bezos-annuncia-a-sorpresa-un-lander-innovativo/ |titolo=Luna 2024: Jeff Bezos annuncia a sorpresa un lander innovativo |accesso=10 maggio 2019}}</ref>. Il lander prevede due versioni, una con un carico utile da 3,6 tonnellate e una da 6,5 adatta anche al trasporto di equipaggio umano sulla [[superficie della Luna]], utilizza un motore [[BE-7]] a idrogeno e ossigeno liquidi e ha un sistema di approvvigionamento di energia elettrica basato a [[pila a combustibile|pile a combustibile]].
*Veicolo di lancio orbitale
*Sottosistemi orbitali
 
== Test di volo ==
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}}</ref> ||
|-
| 19 aprile 2007 || Goddard<ref>{{Cita news|url=httphttps://www.faa.gov/about/office_org/headquarters_offices/ast/launch_data/permitted_historical_launch/
|titolo=Recently Completed/Historical Launch Data
|editore=FAA AST
|accesso=3 febbraio 2008}}</ref> ||
|-
| 6 maggio 2011 || PM2<ref>{{Cita news|url=httphttps://www.faa.gov/about/office_org/headquarters_offices/ast/launch_data/permitted_historical_launch/
|titolo=Recently Completed/Historical Launch Data
|editore=FAA AST
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|-
| 24 agosto 2011 || PM2<ref>{{Cita web|titolo=Blue Origin has a bad day (and so do some of the media)
|url=http://www.newspacejournal.com/2011/09/02/blue-origin-has-a-bad-day-and-so-do-some-of-the-media/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
|accesso=3 settembre 2011}}</ref> || Fallimento, perdita del veicolo
|-
| 19 ottobre 2012 || Capsula New Shepard<ref name=bo20121022>{{Cita web |titolo=Blue Origin Conducts Successful Pad Escape Test |url=httphttps://www.blueorigin.com/media/press_release/blue-origin-conducts-successful-pad-escape-test |editore=Blue Origin |data=22 ottobre 2012 |accesso=5 dicembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131215050523/http://www.blueorigin.com/media/press_release/blue-origin-conducts-successful-pad-escape-test |dataarchivio=15 dicembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
|| Test di volo di fuga
|-
| 29 aprile 2015 || New Shepard<ref>{{Cita news|cognome1=Harwood|nome1=Bill|titolo=Bezos’ Blue Origin completes first test flight of ‘New Shepard’ spacecraft|url=http://spaceflightnow.com/2015/04/30/bezos-blue-origin-completes-first-test-flight-of-new-shepard-spacecraft/|accesso=11 maggio 2015|editore=Spaceflight Now via CBS News|data=30 aprile 2015}}</ref> || Volo spaziale suboorbitale della capsula recuperata con successo, Razzo di sostentamento perso
|-
| 23 novembre 2015 || New Shepard<ref>{{Cita news|cognome1=Pasztor|nome1=Andy|titolo=Jeff Bezos’s Blue Origin Succeeds in Landing Spent Rocket Back on Earth|url=httphttps://www.wsj.com/articles/blue-origin-succeeds-in-vertically-landing-spent-rocket-back-at-texas-launch-site-1448372666|accesso=24 novembre 2015|editore=Wall Street Journal|data=24 novembre 2015}}</ref> || Volo suborbitale e atterraggio con successo
|-
| 22 gennaio 2016 || New Shepard<ref>{{Cita web|titolo=Launch. Land. Repeat.|url=https://www.blueorigin.com/news/blog/launch-land-repeat|accesso=23 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160124032206/https://www.blueorigin.com/news/blog/launch-land-repeat|dataarchivio=24 gennaio 2016|urlmorto=sì}}</ref> || Volo suborbitale e atterraggio con successo di un razzo di sostentamento
|-
| 2 aprile 2016 || New Shepard<ref name="techcrunch20160402">{{Cita web|titolo=Blue Origin launches and lands the same rocket for a third time|url=http://techcrunch.com/2016/04/02/blue-origin-launches-and-lands-the-same-rocket-for-a-third-time/|data=2 aprile 2016 |accesso=3 aprile 2016 |nome=Emily |cognome=Calandrelli}}</ref> || Volo suborbitale e atterraggio con successo di un razzo di sostentamento
|-
| 19 giugno 2016 || New Shepard || Lancio e atterraggio dello stesso razzo per la quarta volta. Blue Origin pubblica un webcast dal vivo del decollo e dell'atterraggio.<ref name="geekwire201606">{{Cita web|url=httphttps://www.geekwire.com/2016/jeff-bezos-blue-origin-space-launch/ |accesso=21 giugno 2016 |titolo=Jeff Bezos’ Blue Origin live-streams its spaceship’s risky test flight |data=19 giugno 2016 |nome=Alan |cognome=Boyle |sito=GeekWire}}</ref>
|-
|5 ottobre 2016
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== Sviluppo di motori per i razzi ==
*[[BE-3 (motore a razzo)|BE-3]]
*BE-3U
*[[BE-4 (motore a razzo)|BE-4]]
*[[BE-7]]
 
== Stazioni spaziali ==
 
*'''Orbital Reef''' (annunciata ad ottobre 2021 in collaborazione con [[Sierra Space]], [[Boeing]], [[Redwire Space]]) e programmata per essere pronta per dopo il [[2025]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alessandro|cognome=Paravano|nome2=Brendan|cognome2=Rosseau|nome3=Giorgio|cognome3=Locatelli|data=2025-03-01|titolo=Toward the LEO economy: A value assessment of commercial space stations for space and non-space users|rivista=Acta Astronautica|volume=228|pp=453-473|accesso=2024-12-20|doi=10.1016/j.actaastro.2024.11.060|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0094576524007306}}</ref>
 
== Collaborazioni con la NASA ==
L'azienda lavora in stretta collaborazione con la NASA, soprattutto per quanto riguarda il programma [[Commercial Crew Development]] sin dal 2011, quando ha ricevuto un finanziamento di 3,7 milioni di dollari per un nuovo sistema di [[Launch Escape System]]<ref>{{Cita news |url=http://www.newspacejournal.com/2010/02/18/blue-origin-proposes-orbital-vehicle/ |titolo=Blue Origin proposes orbital vehicle « NewSpace Journal |accesso=10 maggio 2019}}</ref>. Nell'ambito dello stesso programma nel 2011 ha ricevuto altri 22 milioni di dollari<ref>{{Cita web |url=https://www.nasa.gov/offices/c3po/home/agreementsfeature.html |titolo=NASA - NASA Awards Next Set Of Commercial Crew Development Agreements |lingua=en |accesso=10 maggio 2019 |dataarchivio=10 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181110083048/https://www.nasa.gov/offices/c3po/home/agreementsfeature.html |urlmorto=sì }}</ref>.
{{...|aziende}}
Nel 2018 ha ricevuto dalla NASA un finanziamento di 10 milioni di dollari per un sistema propulsivo per un lander lunare basato su propellenti criogenici<ref>{{Cita web |url=http://www.nasa.gov/press-release/nasa-announces-new-partnerships-to-develop-space-exploration-technologies |titolo=NASA Announces New Partnerships in Space Exploration Technologies |sito=NASA |data=8 agosto 2018 |accesso=10 maggio 2019}}</ref>.
 
==Note==
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{{Blue Origin}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|astronautica|aviazione|aziende}}
 
[[Categoria:Blue Origin| ]]
[[Categoria:Commercial Lunar Payload Services]]