Massimo Scaligero: differenze tra le versioni

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{{Bio
| Nome = Antonio Massimo
| Cognome = ScabelloniSgabelloni
| Pseudonimo = Massimo Scaligero
| ForzaOrdinamento = Scaligero, Massimo
| Sesso = M
| LuogoNascita = Veroli
| GiornoMeseNascita = 17 settembre
| AnnoNascita = 1906
| LuogoMorte = Roma
| GiornoMeseMorte = 26 gennaio
| AnnoMorte = 1980
| Epoca = 1900
| Attività = giornalista
| Attività2 = esoterista
| Nazionalità = italiano
| Immagine = Massimo Scaligero.jpg
|PostNazionalità = , seguace dell'[[antroposofia]]<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|url=https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1291&context=hist_fac|titolo=Racial Ideology between Fascist Italy and Nazi Germany: Julius Evola and the Aryan Myth, 1933–43|autore=
Peter Staudenmaier|rivista=Journal of Contemporary History|volume=55|numero=3|data=1º luglio 2020|pp=473-491|via=''epublications.marquette.edu''}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1166&context=hist_fac|autore-capitolo=Peter Staudenmaier|capitolo=Anthroposophy in Fascist Italy|titolo=Esotericism, Religion, and Politics|curatore1=Arthur Versluis|curatore2=Lee Irwin|curatore3=Melinda Phillips|città=Minneapolis|editore=New Cultures Press|anno=2012|pp=83-106}}</ref>
}}
 
== Biografia ==
Nacque a Veroli, da madre piemontese e padre di origini calabresi<ref name=giovetti>{{cita libro|wkautore=Paola Giovetti|Paola|Giovetti|url=https://books.google.it/books?id=zVo-CgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=146%20%22massimo%20scaligero%22%20ricercatore&f=false|titolo=I grandi iniziati del nostro tempo: i maestri del cammino interiore|posizione=cap. 17|2006|Mediterranee|Roma}}</ref> e venne educato, dopo la morte di sua madre, dallo zio Pietro Sgabelloni (fondatore, con Alberto Bergamini, del ''Giornale d'Italia''):
Formatosi agli studi umanistici, li integrò con una conoscenza logico-matematica e filosofica, e con una pratica empirica della [[fisica]].
{{citazione|Il sospetto che il succo ultimo delle ascesi orientali fosse risorto in Occidente, come potenza del tipico pensiero logico, affiorò in me sin da quando fanciullo potevo essere testimone di lunghe conversazioni sul sovrasensibile, sul magico, sull'occulto, nell'ambito familiare in cui vivevo presso mio zio, Pietro Sgabelloni, studioso di dottrine esoteriche, asceticamente adamantino come un "patriarca" Zen, umanista e poeta, a cui dovetti la mia prima formazione interiore.|Massimo Scaligero<ref>''{{cita testo|url=https://www.massimoscaligero.net/wp-content/uploads/2016/09/Massimo-Scaligero-Dallo-Yoga-Alla-Rosacroce.pdf|titolo=Dallo yoga alla rosacroce}}'', Roma, Perseo, 1972, p. 16.</ref>}}
 
Ebbe contatti con [[Gabriele D'Annunzio]], il quale leggendo le sue poesie giovanili lo definì il «nuovo vate d'Italia»,<ref name=scaligero>{{cita web|url=https://www.massimoscaligero.net/it/massimoscaligero/|titolo=Massimo Scaligero}}</ref> e gli scrisse una lettera sul ''Giornale d'Italia'' il 5 maggio 1938, che iniziava con le parole: «al costante ed animoso amico».<ref name=stranieri>{{cita web|url=http://domenicostranieri.blogspot.com/2015/06/la-realta-ascetica-di-massimo-scaligero.html|titolo=La realtà ascetica di Massimo Scaligero|autore=Domenico Stranieri|anno=2015}}</ref>
Approdò giovanissimo allo [[Yoga]] e allo studio delle [[Filosofie orientali|dottrine orientali]] per poi riconoscere nella ''Via del Pensiero'' tracciata da [[Rudolf Steiner]] il percorso a cui dedicare la vita.
 
Appassionatosi prevalentemente alle letture di [[Nietzsche]],<ref name=stranieri/> nella primavera del 1930 ebbe il suo primo incontro con [[Julius Evola]], recandosi personalmente presso la sua abitazione:
Nutrì grande interesse e ammirazione per la filosofia di [[Antonio Rosmini]]<ref>[...]In occasione del primo centenario della morte del grande filosofo, nel 1955, redasse un articolo pubblicato da numerosi quotidiani e periodici italiani, dal titolo "Potenza e modernità del pensiero rosminiano", ove tra le altre cose è detto:
{{citazione|Bussai alla porta del penultimo piano di Corso Vittorio 197 e mi aprì un personaggio giovanile, alto, longilineo, indubbiamente più annoso di me: il suo sguardo era tra buddhico e olimpico, il suo portamento calmissimo. Avendo subito intuito il senso della mia visita, ossia nessuno scopo, Evola prontamente mi venne incontro con genuina simpatia e questa simpatia fu la forza di connessione estradialettica ed estradottrinaria che mi congiunse a lui per anni.|Massimo Scaligero<ref>cit. in {{cita libro|wkautore=Gianfranco de Turris|Gianfranco|de Turris|Testimonianze su Evola|1985|Mediterranee|Roma|p=182}}</ref>}}
 
===Scaligero e il fascismo===
<small>La grandezza di Rosmini consiste nell'aver ritrovato le fonti spirituali del pensare e perciò nell'aver restituito all'uomo la fiducia nella libertà interiore, nella capacità di ricongiungersi mediante un retto pensare con la verità eterna.</small>
Presso gli antroposofi era opinione comune<ref name=turris/> che [[Mussolini]] avesse una peculiare missione da compiere riguardante il destino dell'[[storia d'Italia|Italia]], ossia, come sosteneva lo stesso Scaligero, quella di forgiare e «unificare» la coscienza nazionale del popolo italiano.<ref name=turris>{{cita|De Turris (2006)}}, {{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=3pgrCbVilI8C&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=snippet&q=opinione%20duce%20scaligero%20mussolini%20missione%20antroposofi%20italico%20formare%20coscienza%20nazionale%20popolo%20unificato%20unificatore%20italiano&f=false|titolo=p. 108.}}</ref>
 
Scaligero iniziò a scrivere per la stampa fascista fin da giovane. Scaligero enunciò la sua prospettiva esoterica in una prima opera magna, un libro del 1938 intitolato ''La Razza di Roma''. La sua proposizione d'apertura si riferiva alla "nostra posizione razzista" come ad una specifica forma del razzismo italiano. Denunciando "il materialismo delle società democratiche", Scaligero caratterizzava l’italiana come 'una razza destinata alla vittoria', con il regime fascista consolidante 'il razzismo in un senso vero e superiore'.
(Giancarlo Roggero, ''Antonio Rosmini e la fedeltà micheliana del nostro tempo; Estrella de Oriente, pag.131)''</ref>, per quella di [[Giovanni Gentile]]<ref>In verità l'entusiasmo, o il contenuto poetico, dell'attualismo non era tanto il pensiero, quanto ciò che esso rivestiva: la mirabile ricchezza del sentire del suo fondatore: l'ultimo filosofo europeo.
 
L'accademico americano Peter Staudenmaier ha dedicato nel 2010 la sua tesi di dottorato, intitolata ''Between Occultism and Fascism: Anthroposophy and the Politics of Race and Nation in Germany and Italy, 1900-1945''<ref>{{cita|Stadenmaier (2010)}}.</ref> ed ora pubblicata in un volume edito da Brill, all'antroposofia ed ai suoi rapporti con nazismo e fascismo. In essa, Staudenmaier ha definito Massimo Scaligero una "figura ignominiosa" per la sua intensa attività di propaganda [[razzismo|razzista]] ed [[antisemitismo|antisemita]] al servizio del regime.<ref>{{cita libro|lingua=en|Peter|Staudenmaier|Between Occultism and Nazism: Anthroposophy and the Politics of Race in the Fascist Era|2014|collana=Aries Book|Brill}}</ref>
(Massimo Scaligero, ''La Luce,'' Edilibri) </ref> e per i filosofi spiritualisti del Rinascimento italiano<ref name=":0">sebbene sia da ricercarsi altrove la fonte ispiratrice della produzione di Scaligero posteriore al 1950, è certo che Rosmini e Gentile, e in genere 8 filosofi spiritualisti del Rinascimento italiano, operarono con virtù fecondatrice sulla formazione della sua mente contribuendo, grazie al sintetismo morale del loro pensiero e alla relativa espressione estetico-letteraria, all'indirizzo e alla forma espositiva degli scritti mediante cui egli si sarebbe fatto testimone dello spirituale nell'Italia della seconda metà del XX secolo.
Nel corso degli anni '30 divenne caporedattore di ''Nuovo Occidente,'' indi, fino alla caduta del Fascismo, del mensile ''L'Italia Marinara,'' periodico ufficiale della [[Lega Navale Italiana]]. Dalla fine degli anni '30, collaborò con articoli alla rivista di regime ''[[La difesa della razza]]''. A partire dal 1938 Scaligero produsse circa un centinaio di testi antisemiti di taglio esoterico. Nei suoi articoli affermava che la razza ariana fosse "modello dell'umanità"<ref>{{cita pubblicazione|autore=Massimo Scaligero|titolo=Limiti alia comprensione del problema razzista|rivista=La Vita Italiana|data=settembre 1941|pp=255-263}}</ref> e che il ruolo delle "genti ariane" fosse la "conquista del mondo e il consolidamento dell'egemonia coloniale". Per tale obiettivo sarebbe stato necessaria "l'assoluta mancanza di contaminazione semita". A tale scopo egli supportava la "decisiva campagna razzista" della Germania nazista.<ref>{{cita libro|Massimo|Scaligero|L'India contro l'Inghilterra|1941|il Resto del Carlino|Bologna|p=49}}</ref> Egli, inoltre, propugnava
(Giancarlo Roggero, ''Antonio Rosmini e la fedeltà micheliana del nostro tempo;'' Estrella de Oriente 2013, pag. 132).</ref>.
"l'eliminazione del virus giudaico e la reintegrazione dei valori etnici ariani"<ref>{{cita pubblicazione|autore=Massimo Scaligero|titolo=Compito eroico dello spirito nell'azione razzista|rivista=La
Vita Italiana|data=settembre 1939|pp=327-333}}</ref>. Secondo Scaligero attraverso un adeguato approccio spiritual-razziale "i giudei possono essere facilmente riconosciuti ed eliminati".<ref>{{cita pubblicazione|autore=Massimo Scaligero|titolo=La razza italiana e la guerra|rivista=[[La Difesa della Razza]]|data=5 maggio 1941|pp=16-19}}</ref>
 
Nel 1941, su sollecitazione di [[Alessandro Pavolini]], tenne assieme a Julius Evola, Giovanni Preziosi, Piero Pellicano, Alberto Luchini, cinque "conversazioni radiofoniche" EIAR di propaganda antisemita.<ref>Cfr. {{cita libro|capitolo=La propaganda antisemita nel fascismo. Prospettive di ricerca|autore-capitolo=Manola Ida Venzo|p=104|formato=PDF|url=http://www.romaebraica.it/wp-content/uploads/2015/05/30-Antonucci-Ferrara-Folin-Venzo-Le-leggi-razziali-e-la-persecuzione-degli-ebrei-a-Roma-20131.pdf|editore= Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi - Comunità Ebraica di Roma (C.E.R.)|collana=I Quaderni di MuMeLoc|numero=1|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160330054946/http://www.romaebraica.it/wp-content/uploads/2015/05/30-Antonucci-Ferrara-Folin-Venzo-Le-leggi-razziali-e-la-persecuzione-degli-ebrei-a-Roma-20131.pdf|curatore=S.H. Antonucci, P. Ferrara, M. Folin e M.I. Venzo|titolo=Le leggi razziali e la persecuzione degli ebrei a Roma, 1938-1945}}</ref>
L'opera di Scaligero mantenne una continuità linguistico-espressiva sia nei confronti dell'[[Attualismo (filosofia)|attualismo]] che dell'[[antroposofia]].
 
In un saggio del 1942 intitolato ''Per un razzismo integrale'' Scaligero affermò che solo un "razzismo integrale" potesse illuminare "il cammino della vera ascesi spirituale". 98
Il pensiero e la ricerca di Scaligero, pur nell'ossequio di una continuità culturale da lui mai rinnegata, mantenne carattere di assoluta originalità tanto che il filosofo e orientalista [[Giuseppe Tucci]] (amico ed allievo di [[Giovanni Gentile]] nonché suo successore all'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente|IsMEO]]) ravvisò in lui "il maggiore pensatore italiano del XX secolo"<ref>(...) se il vigore igneo e cristallino del suo pensiero indusse taluni - come l'orientali sta Giuseppe Tucci - a ravvisare in lui il maggiore pensatore italiano del XX secolo, per altro verso si ritrovano qua e là nelle sue opere osservazioni sulla pratica della preghiera e sul senso della devozione, cosa non consueta nel magistero di personalità rispondenti al tipo "filosofo puro".
(Giancarlo Roggero, ''Antonio Rosmini e la fedeltà micheliana del nostro tempo;'' Estrella de Oriente 2009, pag.132)</ref>.
 
Scaligero, a proposito della sua partecipazione al fenomeno italiano del fascismo, scrisse nel suo libro autobiografico ''Dallo Yoga alla Rosacroce'':
Fu capo redattore de ''L'Italia Marinara - mensile della Lega Navale Italiana'' (il cui direttore era [[Achille Starace]]) e direttore responsabile (dal 1955) della rivista di studi orientali ''East and West'',<ref>Angelo Iacovella, ''Uno sguardo a Oriente'', introduzione a Julius Evola, ''Oriente e Occidente: Le collaborazioni a East and West, 1950-1960'', Mediterranee, 2001, pp. 20-21.</ref> organo dell'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente|ISMEO]] ([[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente]]), trimestrale in [[lingua inglese]] fondato da [[Giuseppe Tucci]].
 
{{citazione|Non politico, anzi apolitico per temperamento, tuttavia, giovanissimo, nel periodo fascista credetti poter immettere nella forma politica la mia visione del mondo: questo spiega la categoria in cui qualcuno ancora oggi tenta recludermi: categoria che io non rinnego per debito di lealtà e di verità, ma che non mi ha mai contenuto, né mi ha mai impedito di essere quello che realmente volevo. Tanto è vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla stampa del tempo solo grazie alla validità etica degli argomenti che proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei ripubblicare oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra, o di centro, solo sostituendo alla parola «[[fascismo]]», per esempio, l'espressione «visione sociale», o «istanza morale». Se invece che in regime fascista mi fossi trovato in regime [[sovietico]], il contenuto delle mie idee sarebbe stato identico: avrei soltanto dovuto trovargli un'altra forma. I miei scritti del tempo stanno lì a testimoniare che io volevo allora quello che voglio tuttora: sottolineare, come senso ultimo dei problemi, l'esigenza della reintegrazione dell'uomo. Soltanto una via morale può garantire una via sociale: solo l'individuo libero che rechi in sé la moralità come forza, o come una seconda natura, è garanzia della giusta gestione di un organismo sociale e del suo stato di diritto: questo è stato sempre il senso dell'aspetto « politico » dei miei scritti: un pensiero d'una semplicità da parere ingenuo, e tuttavia concreta chiave del problema.|Massimo Scaligero<ref>''Dallo Yoga alla Rosacroce'', Roma, Tilopa, 1972, pp. 92-93</ref>}}
Negli ultimi vent'anni della sua vita riceveva presso il suo studio romano sito in via dei Cadolini e teneva incontri aperti a tutti presso un'abitazione messagli a disposizione da alcuni amici sita in via Barrili (Roma). I resoconti di questi incontri, che si sviluppavano su temi posti dalle domande dei presenti, sono pubblicati sulla rivista ''Graal'' (ed. Tilopa). Fra i suoi discepoli ed ammiratori vi furono anche [[Pino Rauti]], [[Enzo Erra]] e [[Pio Filippani Ronconi|Pio Filippani Ronconi,]] [[Giuseppe Tucci]] , l'architetto ebreo Vittorio Leti Messina, il violinista ebreo Aldo Spizzichino, il compositori [[Roberto Lupi]] e Claudio Gregorat, il Dott. Fabio Burigana, il filosofo magiaro Georg Kühlewind
 
===Approdo all'antroposofia e gli ultimi anni===
Scaligero ricevette spunti fecondi da [[Julius Evola]] (1898-1974), una figura preminente del moderno esoterismo italiano. Lo incontrò per la prima volta nel 1930. Il [[Tradizione|tradizionalismo]] di Evola era fortemente critico riguardo l'insegnamento di Steiner, malgrado il mantenimento di buoni rapporti con alcuni antroposofi italiani. Fu Evola tuttavia ad introdurre Scaligero a [[Giovanni Colazza|Colazza]] e all'[[antroposofia]]. Divenuto discepolo diretto di [[Giovanni Colazza]], Scaligero fu fra i maggiori prosecutori delle idee di [[Rudolf Steiner]] in Italia e contribuì a far conoscere e diffondere l'[[Antroposofia]].
Nei primi anni quaranta Scaligero impresse una svolta alla sua interiore ricerca spirituale in direzione dell'[[antroposofia]] di [[Rudolf Steiner]], che riconobbe come «Maestro dei nuovi tempi» dopo la lettura della sua ''Scienza occulta''.<ref name=giovetti/><ref>Andrea Federici, ''{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=3pgrCbVilI8C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=%22cercatore%20dello%20spirito%22&f=false|titolo=Un "cercatore dello spirito" durante il fascismo}}'', in {{cita|De Turris (2006)|pp. 337-338}}.</ref>
 
All'indomani della [[liberazione di Roma]] Scaligero fu imprigionato alcuni mesi nel carcere di [[Regina Coeli]] per una sua passata frequentazione dell'ambasciata tedesca, alla quale tempo prima aveva chiesto la scarcerazione di due antroposofi. Quel periodo fu tuttavia l'occasione per intraprendere un proprio percorso di [[meditazione]], durante il quale riuscì anche a guarire dalla [[tubercolosi]] che lo affliggeva.<ref name=giovetti/>
<br />
===Gli anni del fascismo: da intellettuale fascista alla "redenzione". ===
Iniziò giovanissimo l'attività giornalistica. Lo zio, Piero Scabelloni, giornalista e umanista, lo iniziò alla scrittura. Iniziò a scrivere per la stampa fascista, pubblicando non una moltitudine di articoli: fu fine umorista, esperto di storia e religioni, esoterista. Aderì in modo più o meno implicito a quella corrente che oggi può essere definita degli "intellettuali fascisti". Molti dei suoi primi saggi apparvero nel 1931, salutando il fascismo come il portatore 'di quella spiritualità luminosa che è la principale caratteristica delle civiltà superiori'. Pubblicò in organi di stampa fascisti nel 1932 e 1933. I suoi primi articoli impiegano una terminologia esoterica, e l’argomento spirituale fu un elemento consistente in tutta la sua opera. Scaligero preconizzava una 'spiritualità fascista' in un articolo di prima pagina nel Regime Fascista nell’agosto 1938. Argomenti razziali appaiono nei suoi scritti fin dal 1935". "Scaligero enunciò la sua prospettiva esoterica in una prima opera magna, un libro del 1939 intitolato “''La Razza di Roma''”. La sua proposizione d’apertura si riferiva alla “nostra posizione razzista” come ad una specifica forma del razzismo italiano. Denunciando “il materialismo delle società democratiche”, Scaligero caratterizzava l’italiana come 'una razza destinata alla vittoria', con il regime fascista consolidante 'il razzismo in un senso vero e superiore'. Preoccupato di dimostrare le radici ariane della razza italiana, presentò un elaborato modello narrativo della teoria teosofica delle razze-radice, comprese le origini razziali iperboree, lo sviluppo e la caduta di Atlantide, ed un vasto panorama evolutivo in cui 'la razza ariana bianca' fondò la civilizzazione occidentale in tempi preistorici. I gruppi razziali nordici e mediterranei si fusero insieme nella razza di Roma migliaia di anni prima, sintetizzando i migliori tratti di quei gruppi. Gli antichi Romani rappresentavano l’armonizzazione delle due eredità razziali unite in un nobile impero. I popoli europei avevano riscoperto la loro primordiale unità ariana sotto la guida della Roma imperiale." Peter Staudenmaier, universitario che ha dedicato un importante studio ai rapporti fra nazismo, fascismo ed esoterismo, ha definito Massimo Scaligero una "figura ignominiosa" per la sua intensa attività di propaganda razzista ed antisemita al servizio del regime.<ref>Peter Staudenmaier, Between Occultism and Nazism: Anthroposophy and the Politics of Race in the Fascist Era", Aries Book, Brill, 2014</ref> Peter Staudenmaier tuttavia non rilegge nella sua totalità la vicenda biografica di Scaligero, cristallizzandolo entro la mera esperienza del periodo fascista. Come la universitaria italiana [[Mirella Serri]] dimostra nel suo libro "I Redenti", la vicenda biografica di Scaligero segnò, insieme a quella di uno sparuto numero di intellettuali italiani, un reale processo di redenzione dall'ideologia fascista.
 
A partire dal 1945 divenne una figura nota negli ambienti neo-fascisti e aderì in seguito alla Società Antroposofica Italiana sotto la guida di [[Giovanni Colazza]], e si dedicò alla creazione della «Prima classe della Scuola esoterica» in Italia.<ref name=giovetti/><ref name=stranieri/> Da quel periodo, Massimo Scaligero divenne caporedattore della rivista di studi orientali ''East and West'',<ref name=Iacovella >Angelo Iacovella, ''{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=SZHLCQAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=%22east%20and%20west%22%20%22a%20svolgere%20le%20mansioni%22%20%22di%20redattore%20del%20periodico%22&f=false|titolo=Uno sguardo a Oriente}}'', introduzione a {{cita libro|wkautore=Julius Evola|Julius|Evola|Oriente e Occidente: Le collaborazioni a East and West, 1950-1960|2001|Mediterranee|Roma|pp=20-21|isbn=978-88-272-1406-0|url=https://books.google.it/books?id=SZHLCQAAQBAJ&hl=it&source=gbs_navlinks_s}}.</ref> organo dell'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente|ISMEO]] ([[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente]]), trimestrale in [[lingua inglese]] fondato nell'aprile del 1950 in Roma dall'orientalista ed Accademico dei Lincei [[Giuseppe Tucci]].
Collaborò con articoli alla rivista di regime ''[[La difesa della razza]]''. Nella comunità ebraica di Roma, viene ricordato, insieme a Julius Evola, Giovanni Preziosi, Piero Pellicano, Alberto Luchini, fra gli intellettuali più attivi nella propaganda antisemita che porto' alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938<ref>"La propaganda antisemita nel fascismo". Prospettive di ricerca di Manola Ida Venzo, cfr pag. 104 [http://www.romaebraica.it/wp-content/uploads/2015/05/30-Antonucci-Ferrara-Folin-Venzo-Le-leggi-razziali-e-la-persecuzione-degli-ebrei-a-Roma-20131.pdf]</ref>
 
Negli ultimi vent'anni della sua vita teneva regolarmente riunioni presso il suo studio romano sito in via Giovanni Cadolini, nel quartiere [[Gianicolense]]. I resoconti di questi incontri, che si sviluppavano su temi posti dalle domande dei presenti, furono pubblicati sulla rivista ''Graal''.<ref>{{Cita web|url=https://liberopensare.com/massimo-scaligero/audio-massimo-scaligero-conferenza-del-13-dicembre-1978/|titolo=AUDIO / Massimo Scaligero - Conferenza del 13 dicembre 1978|sito=Libero Pensare|accesso=28 dicembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://liberopensare.com/massimo-scaligero/massimo-scaligero-conferenza-del-24-dicembre-1978/|titolo=AUDIO / Massimo Scaligero - Conferenza del 24 dicembre 1978|sito=Libero Pensare|accesso=28 dicembre 2021}}</ref>
Proprio agli inizi degli anni Quaranta, dopo aver corretto all'anagrafe il cognome con il ''nom de plume'' e dopo esser stato il protagonista di un acceso dibattito antisemita su ''Roma fascista'' per Scaligero incomincia un severo periodo di revisione della sua partecipazione alla vita politica del Paese. Il processo di revisione culminerà con una particolare esperienza interiore conclusasi durante un periodo di detenzione presso il carcere di ''Regina Coeli'' (esperienza di cui si darà nota in seguito) dal qual Scaligero uscì prosciolto da ogni imputazione ossia ''innocente''.
 
== Elementi del pensiero ==
L'universitaria italiana [[Mirella Serri]] nel suo libro ''I Redenti, gli intellettuali che vissero due volte''<ref>{{Cita libro|titolo=I Redenti.Gli intellettuali che vissero due volte.1938-1948 (Corbaccio, 2005) EAN: 9788879727143}}</ref> ricostruisce attraverso documenti inediti la vicenda biografica di alcuni intellettuali italiani che dopo aver sposato l'ideale fascista ne ripudiarono l'ideologia. Mirella Serri riconosce sostanzialmente tre tipi di intellettuali: "i voltagabbana", i "dissimulatori onesti" e gli "uomini che vissero due volte". Scaligero, appartenente alla categoria degli "uomini che vissero due volte" , rappresenta per la [[Mirella Serri|Serri]], il tipo di intellettuale che attraverso la propria vicenda biografica segna il doloroso processo di maturazione di un'Italia democratica all'interno di un regime totalitario messo in crisi dalla Guerra Mondiale.
In antroposofia è costante in Scaligero l'indicazione della "Via del pensiero" come attitudine teorica e pratica dello sviluppo della personalità che egli, nell'opera ''Tecniche della concentrazione interiore'' descrive così:
 
{{citazione|L'uomo conosce e in qualche modo domina il mondo, mediante il [[pensiero]]. La contraddizione è che egli non conosce né domina il pensiero. Il pensiero permane un mistero a se stesso. La [[filosofia]], la [[psicologia]], traggono alimento da esso, ma, da quando esistono, non mostrano di aver afferrato il senso del suo movimento, il contenuto ultimo del processo logico, del quale si giovano per le loro strutture dialettiche. Ritengono che il[pensiero sia la [[dialettica]], coincida con la dialettica: nasca e finisca come dialettica. Ai fini del Sapere, l'oggettività esteriore sorge come sistema di valori nella coscienza umana, ma questa ignora di istituire il fondamento di quella e di determinare l'oggettività come [[concetto]], prima della [[consapevolezza]] dialettica del concetto medesimo. Logicamente, l'uomo sa che cosa è un concetto, ma ignora che cosa esso sia come [[forza]] e come nasca e quale il suo potere di compimento nel reale: che è più che il suo apparire dialettico e logico: il [[potere]] medesimo della [[vita]].|Massimo Scaligero, ''Tecniche della concentrazione interiore'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1975}}
Scaligero,a proposito della sua partecipazione al fenomeno italiano del fascismo, scrisse nel suo libro autobiografico ''Dallo Yoga alla Rosacroce'':{{citazione|Non politico, anzi apolitico per temperamento, tuttavia, giovanissimo, nel periodo fascista credetti poter immettere nella forma politica la mia visione del mondo: questo spiega la categoria in cui qualcuno ancora oggi tenta recludermi: categoria che io non rinnego per debito di lealtà e di verità, ma che non mi ha mai contenuto, né mi ha mai impedito di essere quello che realmente volevo. Tanto è vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla stampa del tempo solo grazie alla validità etica degli argomenti che proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei ripubblicare oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra, o di centro, solo sostituendo alla parola «[[fascismo]]», per esempio, l'espressione «visione sociale», o «istanza morale». Se invece che in regime fascista mi fossi trovato in regime [[sovietico]], il contenuto delle mie idee sarebbe stato identico: avrei soltanto dovuto trovargli un'altra forma. I miei scritti del tempo stanno lì a testimoniare che io volevo allora quello che voglio tuttora: sottolineare, come senso ultimo dei problemi, l'esigenza della reintegrazione dell'uomo. Soltanto una via morale può garantire una via sociale: solo l'individuo libero che rechi in sé la moralità come forza, o come una seconda natura, è garanzia della giusta gestione di un organismo sociale e del suo stato di diritto: questo è stato sempre il senso dell'aspetto « politico » dei miei scritti: un pensiero d'una semplicità da parere ingenuo, e tuttavia concreta chiave del problema.<ref>Massimo Scaligero: ''Dallo Yoga alla Rosacroce''</ref>}}
 
Proprio la sua adesione alla dottrina di Rudolf Steiner, della quale «si consacrò a un'interpretazione risolutamente [[cristo|cristica]]»,<ref>{{cita libro|autore-capitolo=Jean-Pierre Laurant|capitolo=Correnti cristiane nell'esoterismo italiano contemporaneo|opera=Storia d'Italia|volume=Annali n. 25|curatore=[[Gian Mario Cazzaniga]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2010|p=680}}</ref> fu il motivo del progressivo distacco da Julius Evola. Quest'ultimo, infatti, così come René Guénon, considerava l'antroposofia una dottrina sprovvista della necessaria regolarità [[tradizionale]], e per questo inefficace dal punto di vista dell'operatività iniziatica.<ref>Julius Evola, ''Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo'', 1932.</ref> Scaligero dal canto suo affermava che il contenuto perenne, essenziale, della Tradizione non andasse confuso con la sua forma, soggetta ai mutamenti della storia:<ref>{{cita libro|Massimo|Scaligero|La tradizione Solare|1971|Teseo|Roma|citazione=L'uomo moderno non può più avvalersi delle tecniche ascetiche del passato, yogiche, esoteriche o mistiche. Quelle tecniche si basavano sulla memoria o nostalgia del Divino che era visto ''al di sopra'' del mondo, perciò esse aiutavano l'asceta antico a liberarsi dall'esperienza dei sensi. Grazie a un lungo percorso interiore, sorto parallelamente in Oriente con il [[Buddha]] e in Occidente con [[Socrate]], fino all'affermazione del pensiero fisico-matematico moderno, oggi l'uomo può sperimentare nella propria interiorità che la forza formatrice del [[concetto]], la stessa che connette pensiero a pensiero, è il principio spirituale della sua [[autocoscienza]].}}</ref> {{citazione|Sono stato sempre grato a Evola e Guénon di avermi dato modo di superare la barriera critica da loro eretta riguardo alle dottrine dello Steiner. Invero, superando simili barriere, io avrei potuto nell'avvenire riconoscerle quando mi sarebbero state prospettate da altri e dar modo loro di superarle, in quanto costoro si rivolgessero a me: e ciò mi sembrava un dovere, soprattutto trattandosi di giovani. Del resto, non avrei mai polemizzato sulla Tradizione, se da parte dei tradizionalisti non avessi incontrato attacchi gratuiti contro Steiner.|Massimo Scaligero, ''{{cita testo|url=https://www.massimoscaligero.net/wp-content/uploads/2016/09/Massimo-Scaligero-Dallo-Yoga-Alla-Rosacroce.pdf|titolo=Dallo yoga alla Rosacroce}}'', Roma, Perseo, 1972, p. 72}}[[René Guénon]], in ''"Iniziazione e realizzazione spirituale''" (capitolo II, "Metafisica e Dialettica") rispose alle critiche a lui rivolte da Massimo Scaligero (in ''Esoterismo moderno. L’opera e il pensiero di René Guénon,'' nel primo numero della rivista italiana ''Imperium,'' maggio 1950).<ref>{{Cita|Guénon, ''Iniziazione e realizzazione spirituale''|cap. II, p. 7|Guénon|citazione=Lo si voglia o no, la verità che non ha niente a che spartire con una "dialettica" qualsiasi, è che al di fuori del riallacciamento ad un'organizzazione tradizionale non c'è iniziazione, e senza preventiva iniziazione nessuna realizzazione metafisica è possibile: questi non sono "miraggi" o illusioni "ideali", o varie speculazioni del "pensiero", ma realtà assolutamente positive. Senza dubbio il nostro contradditore (Scaligero) continuerà a dire che i nostri scritti non escono dal "mondo delle parole"; questo è più che evidente, per forza di cose, e altrettanto si può dire di quel che scrive lui stesso, ma per lo meno vi è una differenza essenziale: per quanto egli possa esser persuaso del contrario, le sue parole, per chi ne comprende il "senso ultimo", traducono unicamente l'attitudine mentale di un profano.}}</ref>
=== Elementi del pensiero ===
Il rinnovamento dei misteri della Tradizione passa per Scaligero attraverso il riconoscimento della necessità, per lui non più eludibile, di approdare a un pensiero vivente, o «solare», capace di trascendere la [[dialettica]] del pensiero riflessivo o «lunare», cioè puramente cerebrale e statico, che porta a scambiare l'apparenza esteriore della realtà per la sua essenza.<ref>{{cita libro|Antonio|Massimo|url=https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2018/09/INIZIAZIONE-E-TRADIZIONE-Massimo-Scaligero.pdf|Iniziazione e Tradizione|formato=PDF|s.d.|Tilopa|Roma|p= 35|via=''famigliafideus.com''|cid=M35}}</ref> Riferendosi alla possibilità di una terza prova dopo le due [[guerre mondiali]], affermava:
Elemento essenziale del contributo di Scaligero all'antroposofia è l'indicazione costante della "Via del [[pensiero]]" come attitudine teorica e pratica dello sviluppo della personalità che egli, nell'opera "Tecniche della concentrazione interiore" descrive così:
{{citazione|L'ora presente è grave: non è un'espressione retorica, questa. Chi conosce come realmente stiano le cose, sa che quei pochi che hanno una qualunque responsabilità interiore, non dovrebbero ormai perdere più un minuto di tempo, non dovrebbero più rimandare di un attimo la loro decisione per quei superamenti che in segreto essi veramente conoscono di quale natura debbano essere. [...] Si è alla vigilia di eventi che possono essere gravemente distruttivi per l'uomo, o preludere a una rinascita nel segno dello Spirito.|Massimo Scaligero, {{cita|Iniziazione e Tradizione||M35}}}}
 
=== Aspetti filosofici ===
{{citazione|L'uomo conosce e in qualche modo domina il mondo, mediante il [[pensiero]]. La contraddizione è che egli non conosce né domina il [[pensiero]]. Il [[pensiero]] permane un mistero a se stesso. La [[filosofia]], la [[psicologia]], traggono alimento da esso, ma, da quando esistono, non mostrano di aver afferrato il senso del suo movimento, il contenuto ultimo del processo logico, del quale si giovano per le loro strutture dialettiche. Ritengono che il [[pensiero]] sia la [[dialettica]], coincida con la [[dialettica]]: nasca e finisca come [[dialettica]]. Ai fini del Sapere, l'oggettività esteriore sorge come sistema di valori nella coscienza umana, ma questa ignora di istituire il fondamento di quella e di determinare l'oggettività come [[concetto]], prima della [[consapevolezza]] dialettica del concetto medesimo. Logicamente, l'uomo sa che cosa è un [[concetto]], ma ignora che cosa esso sia come [[forza]] e come nasca e quale il suo potere di compimento nel reale: che è più che il suo apparire dialettico e logico: il [[potere]] medesimo della [[vita]]".<ref>Massimo Scaligero'', Tecniche della concentrazione interiore'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1975)</ref>}}
Particolare attenzione fu rivolta da Scaligero al filosofo [[Giovanni Gentile]], dovuta al fatto che «in verità l'entusiasmo, o il contenuto poetico, dell'[[attualismo (filosofia)|attualismo]] non era tanto il pensiero, quanto ciò che esso rivestiva: la mirabile ricchezza del sentire del suo fondatore: l'ultimo filosofo europeo».<ref>{{cita libro|Massimo|Scaligero|url=https://www.massimoscaligero.net/wp-content/uploads/2016/09/MASSIMO_SCALIGERO_LA_LUCE.pdf|formato=PDF|La Luce. Introduzione all'immaginazione creatrice|annooriginale=1964|2005|p=82|Edilibri|Milano|isbn=88-86943-31-8|altri=prefazione di Pio Filippani-Ronconi}}</ref>
 
Il primato gnoseologico ed ontologico attribuito alla coscienza pensante da Gentile,<ref>Giovanni Gentile, ''L'atto del pensare come atto puro'', 1912.</ref> diviene in Scaligero, in senso esoterico e non più filosofico, il primato dell’Io come soggetto capace di pensare l’assoluto e di realizzarlo in sé.<ref>Massimo Scaligero, ''Trattato del pensiero vivente'', 1961.</ref>
L'esercizio detto della "[[concentrazione]]" del pensiero assume per Scaligero una valenza fondante e si pone come ''conditio sine qua non'' dell'esperienza sovrasensibile. Scrisse numerosi di libri nei quali la tematica del « pensare » e del pensiero vivente » occupano una parte preponderante. Il pensiero veicolato dall’organo [[cervello|cerebrale]] nello stato di coscienza ordinaria, viene chiamato “pensiero riflesso”, o “lunare”: questo è la sede ed il veicolo della dialettica, di quell’attività raziocinante che allontanerebbe l’uomo dallo Spirito, rendendolo schiavo dei due dèmoni Arimane e Lucifero, le due potenze infere che si ritrovano nelle teorie esoteriche di Steiner. Ma alla base ed al di là di quest’attività raziocinante vi sarebbe il “pensiero vivente”, una dimensione solare in cui l’Essere si manifesta in Idee viventi, veicolo dello Spirituale, in una trama “eterica” che sta alla base di quella “fisica”. Per alcuni particolari aspetti, la visione di Scaligero si apparenta alle teorie dello Yoga e del Vedanta. Ramana Maharshi, che il nostro ammirava, parla di un “mentale puro” (shuddha manas) come luce pura nel cervello; quando questo é contaminato da dei pensieri, esso si trasforma in mentale ordinario, impuro (malina manas). Anche la concezione della Luna come reggitrice dell'attività cerebrale, o “pensiero riflesso”, è in parte assimilabile a quella dello yoga: “Il mentale è comparabile alla Luna ed il Sé al Sole. Il mentale è utile in relazione alla luce che vi si riflette, cosa che permette di vedere gli oggetti. Quando il Sole si alza (la realizzazione del Sé) la Luna (il mentale) impallidisce e non serve più a nulla in pieno giorno” (Ramana Maharshi).
{{citazione|Se per la storia italiana la morte di Gentile segnava la fine di un tentativo, durato un secolo, di riforma religiosa che, a differenza del protestantesimo, non ergeva altare contro altare, ma cercava il suo terreno nelle ''coscienze'' per svilupparsi come umanesimo spirituale della cultura e della scuola, per lui stesso costituiva il suggello ultimo e perfettivo di un'esistenza votata al martirio dell'idea nella vita. Sacrificando la sostanza del suo destino alla tragedia politica dell'Italia, egli liberava il tessuto aureo del suo pensiero da ogni compromissione con interessi parziali, per ricongiungerlo alle sorgenti dell'ispirazione solare da cui si era venuto svolgendo. Quando sette anni più tardi Massimo Scaligero (Vèroli, Frosinone, 1906 - Roma 1980) presenterà sulla rivista pisana ''Studi Gentiliani'' come saggio di un "realismo interiore" una "introduzione al pensiero vivente" secondo "la traccia dello sconosciuto o incompreso insegnamento della Scienza dello Spirito" di Rudolf Steiner il filo d'oro si riallaccerà lungo le vie di un'esperienza individuale la cui luce, non più condivisibile nel contesto della vita istituzionale, si darà a partecipare nelle relazioni di destino nascenti, per la continuità di un agire spirituale sulla terra, da retroscena sovrasensibili della storia.<ref>{{cita libro|Giancarlo|Roggero|Anima dell'Uomo – vie e mète della cultura dell'anima dall'antichità ai tempi nuovi|volume=vol. IV: ''L'età moderna''|2011|Estrella de Oriente|pp=230-231|isbn=8887037191}}</ref>}}
 
Scaligero nutrì grande interesse e ammirazione anche per la filosofia di [[Antonio Rosmini]]. In occasione del primo centenario della morte del filosofo trentino, nel 1955 redasse un articolo pubblicato da numerosi quotidiani e periodici italiani, dal titolo ''Potenza e modernità del pensiero rosminiano'', ove tra le altre cose scriveva:
Il “Sé” trascendente degli orientali ([[Ātman|Atman]]) è identificato da Massimo Scaligero con l'"Io", per via di un'esperienza ascetica condivisa con Rudolf Steiner sulla base della prassi indicata dal maestro austriaco : "Io" quale principio autocosciente, incarnato ma sovrasensibile, capace – se esperito – di far oltrepassare all’uomo i limiti della terrestrità e della natura ''(prakriti)'', rendendolo un “Iniziato” solare. Insieme all’idea dell’”Io” viene postulata la differenza fra Uomo orientale ed occidentale. Mentre nell’orientale l’esperienza dello spirito sarebbe più immediata e svincolata dal pensiero, nell’uomo occidentale la funzione dell’organo cerebrale e del “pensiero riflesso” sarebbero il punto di partenza di una rinnovata esperienza sovrasensibile. Come in Rudolf Steiner, riconoscimento della realtà di reincarnazione e karma (cfr. in particolare ''Reincarnazione e Karma'' e ''Lotta di Classe e Karma''), dell'arcangelo Michele come principe del pensiero e del Cristo come salvatore, si realizzano, nell'opera di Scaligero, per via di una sintesi esoterica originale, lontana dalle vie dell'esoterismo tradizionale. Proprio l’aver abbracciato le idee di Rudolf Steiner e dell’antroposofia fu il motivo dell’incomprensione e del progressivo distacco da Julius Evola. Quest’ultimo, infatti, così come René Guénon<ref>René Guénon, ''Il Teosofismo, storia di una pseudoreligione'', 1921</ref>, considerava l’antroposofia come una dottrina spuria<ref>Julius Evola, ''Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo'', 1932</ref>, sprovvista della necessaria regolarità tradizionale e per questo inefficace dal punto di vista dell’operatività iniziatica.
{{citazione|La grandezza di Rosmini consiste nell'aver ritrovato le fonti spirituali del pensare e perciò nell'aver restituito all'uomo la fiducia nella libertà interiore, nella capacità di ricongiungersi mediante un retto pensare con la verità eterna.|Massimo Scaligero, cit. in {{cita libro|Giancarlo|Roggero|Antonio Rosmini e la fedeltà micheliana del nostro tempo|2013|Estrella de Oriente|p=131|isbn=8887037280}}}}
Scaligero dal canto suo affermava: {{citazione|Sono stato sempre grato a Evola e Guénon di avermi dato modo di superare la barriera critica da loro eretta riguardo alle dottrine dello Steiner. Invero, superando simili barriere, io avrei potuto nell'avvenire riconoscerle quando mi sarebbero state prospettate da altri e dar modo loro di superarle, in quanto costoro si rivolgessero a me: e ciò mi sembrava un dovere, soprattutto trattandosi di giovani. Del resto, non avrei mai polemizzato sulla Tradizione, se da parte dei tradizionalisti non avessi incontrato attacchi gratuiti contro Steiner.|Massimo Scaligero, ''[https://www.massimoscaligero.net/wp-content/uploads/2016/09/Massimo-Scaligero-Dallo-Yoga-Alla-Rosacroce.pdf Dallo yoga alla Rosacroce]'', pag. 69, Roma, Perseo, 1972}}[[René Guénon]], in ''"Iniziazione e realizzazione tradizionale''" (capitolo II, "Metafisica e Dialettica") rispose alle critiche a lui rivolte da Massimo Scaligero (in ''Esoterismo moderno. L’opera e il pensiero di René Guénon,'' nel primo numero della rivista italiana ''Imperium ,''maggio 1950).<ref>"Lo si voglia o no, la verità che non ha niente a che spartire con una "dialettica" qualsiasi, é che al di fuori del riallacciamento ad un'organizzazione tradizionale non c'é iniziazione, e senza preventiva iniziazione nessuna realizzazione metafisica é possibile: questi non sono "miraggi" o illusioni "ideali", o varie speculazioni del "pensiero", ma realtà assolutamente positive. Senza dubbio il nostro contradditore (Scaligero) continuerà a dire che i nostri scritti non escono dal "mondo delle parole"; questo é più che evidente, per forza di cose, e altrettanto si puo' dire di quel che scrive lui stesso, ma per lo meno vi é una differenza essenziale: per quanto egli possa esser persuaso del contrario, le sue parole, per chi ne comprende il "senso ultimo", traducono unicamente l'attitudine mentale di un profano".[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/iniziazioneerealizzazione.pdf]</ref>
 
Considerevole fu inoltre l'attrazione verso Scaligero esercitata dai [[filosofia rinascimentale|filosofi spiritualisti del Rinascimento]] italiano.<ref>{{cita web|url=https://www.larchetipo.com/2018/09/filosophia/massimo-scaligero-e-le-due-anime-del-pensiero-italiano/|titolo=Massimo Scaligero e le due anime del pensiero italiano|autore=G. Roggero|anno=2018}}</ref> Il pensiero e l'originalità di Scaligero indussero l'orientalista [[Giuseppe Tucci]] (amico ed allievo dello stesso Giovanni Gentile, nonché suo successore all'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente|IsMEO]]) a sceglierlo come proprio collaboratore, nel ruolo di redattore, nella rivista ''East and West''.<ref name=Iacovella />
==== Aspetti filosofici ====
{{F|filosofia|dicembre 2018}}
La distinzione scaligeriana fra “pensiero vivente” e “pensiero riflesso” ricorda quella della “logica del pensare” e “logica del pensato” formulata da [[Giovanni Gentile]]. L’idea del “pensiero pensante” formulata da Gentile in contrapposizione al “pensiero pensato”, in Scaligero trascende la sua valenza filosófica per divenire un fondamento esotérico, nel quale il pensiero pensante, da lui chiamato “vivente” assurge a forza cosmica onnicomprensiva capace di aprire all’uomo il varco del sovrasensibile. Allo stesso modo, la “logica del pensato” gentiliana, diviene in Scaligero il limite del “pensiero riflesso”, ovvero di una dialettica fine a sé stessa incapace di innalzarsi alla luce del pensiero in atto.
 
L’atto puro del pensiero pensante che in Gentile si limita ad essere un’idea filosofica riformatrice dell’idealismo hegeliano, in Scaligero diviene un vero e proprio “esercizio” interiore a valenza iniziatica, denominato “concentrazione”.
 
Attraverso l’esercizio della concentrazione – sorta di atto puro del pensiero – che consiste nella descrizione mentale di un oggetto costruito dall’uomo e in seguito dalla contemplazione dell’immagine sintesi del concetto cosi’ formato, il discepolo dovrebbe arrivare all’esperienza del pensiero pensante, o vivente, esperienza che gli permetterebbe di trascenderé quella dialettica del pensato che lo inchioda alla riflessità del mondo, ovvero alla sua ''[[maya]]'' o apparenza.
 
Il primato gnoseológico ed ontologico attribuito alla coscienza pensante da Gentile, diviene in Scaligero, in senso esoterico e non più filosofico, il primato dell’Io come soggetto capace di pensare l’assoluto e di realizzarlo in sé. - Giovanni Gentile, ''L'atto del pensare come atto puro'' (1912)- M.Scaligero, ''Trattato del pensiero vivente,'' (1961)
 
== Opere ==
 
*''La Razza di Roma'', (Mantero, Tivoli, 1939)
*''Niccoloso da Recco, navigatore atlantico (Milano, Editore Zucchi; ristampa:Roma, Tilopa, 2003)''
*''Iniziazione e Tradizione'' (Roma, Tilopa, 1956)
*''Avvento dell'uomo interiore. Lineamenti di una tecnica dell'esperienza sovrasensibile'' (Firenze, Sansoni, 1959)
*''Trattato del pensiero vivente. Una Via oltre le filosofie occidentali, oltre lo Yoga, oltre lo Zen'' (Milano, Feriani, 1961)
*''La Via della volontà solare. Fenomenologia dell'Uomo Interiore'' (Roma, Tilopa, 1962)
*''Dell'amore immortale'' (Roma, Tilopa, 1963)
*''Segreti dello spazio e del tempo'' (Roma, Tilopa, 1963)
*''La Luce. Introduzione all'Immaginazione Creatrice'' (Roma, Tilopa, 1964)
*''Il marxismo accusa il mondo'' (Roma, Tilopa, 1964)
*''Magia sacra. Una via per la reintegrazione dell'Uomo'' (Roma, Tilopa, 1966)
*''La logica contro l'uomo. Il mito della scienza e la Via del Pensiero'' (Roma, Tilopa, 1967)
*''Hegel, Marcuse, Mao. Marxismo o Rivoluzione?'' (Roma, Volpe, 1968)
*''Graal. Saggio sul Mistero del Sacro Amore'' (Roma, Perseo, 1969)
*''Rivoluzione. Discorso ai giovani'' (Roma, Perseo, 1969)
*''Lotta di classe e karma'' (Roma, Perseo, 1970)
*''Yoga, meditazione, magia'' (Roma, Teseo, 1971)
*''La tradizione solare'' (Roma, Teseo, 1971)
*''{{cita libro|titolo=[[Dallo Yoga alla Rosacroce]]|cid=''Dallo Yoga alla Rosacroce''|postscript=nessuno}} (Roma, Perseo, 1972)
*''Manuale pratico della meditazione'' (Roma, Teseo, 1973)
*''Il Logos e i nuovi misteri'' (Roma, Teseo, 1973)
*''Psicoterapia. Fondamenti Esoterici'' (Roma, Perseo, 1974)
*''Tecniche delladi concentrazione interiore'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1975)
*''Guarire con il pensiero'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1975)
*''Reincarnazione e karma'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1976)
*''L'uomo interiore. Lineamenti dell'Esperienza Sovrasensibile'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1976)
*''Meditazione e miracolo'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1977)
*''Il pensiero come antimateria'' (Roma, Perseo, 1978)
*''Kundalini d'occidente. Il centro umano della potenza'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1980)
*''Iside Sophia. La Dea ignota'' (Roma, Edizioni Mediterranee, 1980)
*''Zen e Logos'' (Roma, Tilopa, 1980)
*''Il sorriso degli Dei'' (Roma, Tilopa, 1986)
*''La pietra e la folgore'' (Roma, Tilopa, 1988)
 
== Massimo Scaligero nelle Arti ==
* Il chitarrista, compositore e musicoterapeuta Luciano Tancredi ha composto su testo di Massimo Scaligero ''Bianca è la luce dell'isola'' e ''Stella Maris''.
* Nicola Gelo ha dedicato la sua composizione ''Au-delà'' a Massimo Scaligero.
* Nel 2018 è stato prodotto il film ''[http://www.filmitalia.org/p.aspx?t=film&l=it&did=108644 Oltre]'', con regia Davide Cincis, dedicato alla vita ed al pensiero di M.Scaligero.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|curatore=[[Gianfranco de Turris]]|url=https://books.google.it/books?id=3pgrCbVilI8C&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=Esoterismo e fascismo: storia, interpretazioni, documenti|anno=2006|editore=Mediterranee|città=Roma|isbn=8827218319|cid=De Turris (2006)}}
* {{cita libro|url=http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/teoriaindividuo.pdf|Julius|Evola|wkautore=Julius Evola|Teoria dell'Individuo assoluto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160317015419/http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/teoriaindividuo.pdf|formato=PDF|annooriginale=1927|edizione=3ª edizione corretta con una bibliografia|altri=saggio introduttivo di Piero Di Vona, appendici di Roberto Melchionda e Alfonso Piscitelli|1998|Mediterranee|Roma|isbn=88-272-1207-8|via=''Gianfrancobertagni.it''}}
* {{cita testo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170519021206/http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/iniziazioneerealizzazione.pdf|url=http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/iniziazioneerealizzazione.pdf|autore=[[René Guénon]]|titolo=Iniziazione e realizzazione spirituale|editore=Luni Editrice|capitolo=Metafisica e Dialettica|cid=Guénon|via=''Gianfrancobertagni.it''}}. Risposta all'articolo di Massimo Scaligero "Esoterismo moderno. L’opera e il pensiero di René Guénon" apparso nel primo numero della rivista italiana ''Imperium'' (maggio 1950).
* {{cita testo|autore=Peter Staudenmaier|url=http://lust-for-life.org/Lust-For-Life/_Textual/PeterStaudenmaier_BetweenOccultismAndFascism-AnthroposophyAndThePoliticsOfRaceAndNationInGermanyAndItaly1900-1945_2010_797pp/PeterStaudenmaier_BetweenOccultismAndFascism-AnthroposophyAndThePoliticsOfRaceAndNationInGermanyAndItaly1900-1945_2010_797pp.pdf|formato=PDF|titolo=Between Occultism and Fascism: Anthroposophy and the Politics of Race and Nation in Germany and Italy, 1900-1945|editore=Cornell University|anno=2010|pp=410-499|cid=Staudenmaier (2010)|via=''lust-for-life.org''}}
*{{cita libro|Sante Elio|Uccelli|Introduzione alla lettura di Massimo Scaligero|altri=prefazione di Mario Bussagli|1982|Veroli}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* ''[https://www.youtube.com/channel/UC47AOL5JtIxRQqKJTtdY9TA Massimo Scaligero, Pensare, sentire, volere]'' sul sito di Youtube
* ''[{{cita testo|url=http://www.larchetipo.com |titolo=L'Archetipo]}}'',: mensile di ispirazione antroposofica fondato da Fulvio Di Lieto. Dopo la scomparsa dal piano fisico di Di Lieto, la direzione passa nelle mani di Marina Sagramora.
*Michele Beraldo, {{cita testo|url=http://dprs.uniroma1.it/sites/default/files/beraldo.pdf|titolo=Il movimento antroposofico italiano durante il regime fascista|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201027080512/http://dprs.uniroma1.it/sites/default/files/beraldo.pdf }} (dipartimento di ''Storia, Culture, Religioni'' – Università "La Sapienza", Roma)
* ''[https://web.archive.org/web/20070928142247/http://www.rudolfsteiner.it/trieste/scaligero/index.html Massimo Scaligero 1906-2006. Ricordo e attualità della figura e dell'opera a cent'anni dalla nascita]'', Società Antroposofica di Trieste, Convegno pubblico in occasione del centenario dalla nascita, 8-9-10 dicembre 2006
* ''{{cita testo|url=http://www.rudolfsteiner.it/trieste/scaligero/index.html|titolo=Massimo Scaligero 1906-2006. Ricordo e attualità della figura e dell'opera a cent'anni dalla nascita|accesso=24 marzo 2018|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928142247/http://www.rudolfsteiner.it/trieste/scaligero/index.html|urlmorto=sì}}'', Società Antroposofica di Trieste, Convegno pubblico in occasione del centenario dalla nascita, 8-9-10 dicembre 2006
* [https://www.centrostudilaruna.it/autore/massimo-scaligero/ Scritti di Massimo Scaligero], Centro Studi La Runa
* {{cita web|url=https://www.centrostudilaruna.it/autore/massimo-scaligero/|titolo=Scritti di Massimo Scaligero|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170622000603/http://www.centrostudilaruna.it/autore/massimo-scaligero/ |sito=Centro Studi La Runa}}
* [http://massimoscaligero.net Massimoscaligero.net] - Sito di riferimento sulla vita e le opere di Massimo Scaligero
* {{cita testo|url=http://www.comunedipignataro.it/?p=21512|titolo=Mario Avagliano, Marco Palmieri, ''Di pura razza italiana,'' ''L'Italia "ariana" di fronte alle leggi razziali'', Baldini&Castoldi - recensione.|accesso=12 giugno 2020|dataarchivio=24 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180624204705/http://www.comunedipignataro.it/?p=21512|urlmorto=sì}}
* Peter Staudenmaier, ''[http://lust-for-life.org/Lust-For-Life/_Textual/PeterStaudenmaier_BetweenOccultismAndFascism-AnthroposophyAndThePoliticsOfRaceAndNationInGermanyAndItaly1900-1945_2010_797pp/PeterStaudenmaier_BetweenOccultismAndFascism-AnthroposophyAndThePoliticsOfRaceAndNationInGermanyAndItaly1900-1945_2010_797pp.pdf Between Occultism and Fascism: Anthroposophy and the Politics of Race and Nation in Germany and Italy], 1900-1945'' - Cornell University 2010, pag.410 - 499
* ''{{cita testo|url=http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=546|titolo=Il fascismo e il problema della razza, 14 luglio 1938. Manifesto sulla purezza della razza Italiana redatto da 10 scienziati ed elenco dei nomi di coloro che vi aderirono}}'', fra cui Massimo Scaligero.
* Mario Avagliano, Marco Palmieri, ''Di pura razza italiana,'' ''L'Italia "ariana" di fronte alle leggi razziali'', Baldini&Castoldi - recensione http://www.comunedipignataro.it/?p=21512
*{{cita web|lingua=de|url=https://www.ruhrbarone.de/hitler-steiner-mussolini-anthroposophie-und-faschismus-gestern-und-heute|titolo=Hitler, Steiner, Mussolini - Anthroposophie und Faschismus gestern und heute|autore=Andreas Lichte|data=24 febbraio 2012}}
* Julius Evola, [http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/teoriaindividuo.pdf Teoria dell'Individuo assoluto] (PDF), 1927
*{{cita web|url=https://liberopensare.com/biblioteca-sx/massimo-scaligero|autore=Piero Cammerinesi|titolo=Massimo Scaligero|sito=Libero Pensare}}
* René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale, Luni Editrice - http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/iniziazioneerealizzazione.pdf capitolo II, pag.7 , "Metafisica e Dialettica", risposta all'articolo di Massimo Scaligero " Esoterismo moderno. L’opera e il pensiero di René Guénon" apparso nel primo numero della rivista italiana Imperium (maggio 1950)
* Articolo di Ezio Albrile su Scaligero e il "golpe esoterico" [https://www.quadernidaltritempi.eu/frances-stonor-saunders-la-donna-che-sparo-a-mussolini/]
*"Il fascismo e il problema della razza", 14 luglio 1938, Manifesto sulla purezza della razza Italiana redatto da 10 scienziati ed elenco dei nomi di coloro che vi aderirono, fra cui Massimo Scaligero http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=546
*A. Minerbi, "Il veleno delle parole. La propaganda antisemita del fascismo nel 1938. Libri e periodici milanesi conservati presso la Fondazione CDEC" http://www.cdec.it/home2_2.asp?idtesto=185&idtesto1=887&son=1&figlio=878&level=2
 
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