Atmosfera di Plutone: differenze tra le versioni
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L''''atmosfera di Plutone''' è il tenue strato di gas che circonda il [[pianeta nano]], ed è composta da [[azoto]] e in misura minore da [[metano]] e [[monossido di carbonio]] derivanti dalla [[sublimazione]] dei ghiacci superficiali.<ref>{{cita web|autore=Ben Croswell|url=http://www.kencroswell.com/NitrogenInPlutosAtmosphere.html |titolo=Nitrogen in Pluto's Atmosphere|editore=KenCroswell.com}}</ref> La [[pressione atmosferica|pressione]] nei pressi della superficie è di circa {{M|1|
Plutone è l'unico [[oggetto transnettuniano]] noto a possedere un'atmosfera.<ref name="Dias_Oliveira_2015"/> La [[Pressione atmosferica|pressione dell'atmosfera]] sulla sua superficie, misurata dalla sonda spaziale ''[[New Horizons]]'' nel 2015, è di circa {{M|1|
L'atmosfera di Plutone è stata studiata a partire dagli [[Anni 1980|anni ottanta]] sulla base dell'osservazione di [[Occultazione|occultazioni]] di [[Stella|stelle]] da parte di Plutone e con osservazioni [[Spettroscopia|spettroscopiche]], mentre nel 2015 è stato studiato da vicino dalla ''New Horizons''.
==Scoperta==
[[File:Blue hazes over backlit Pluto.jpg|thumb|Immagine in colori quasi reali che mostrano l'atmosfera di colore blu.]]
Già negli [[Anni 1940|anni quaranta]] [[Gerard Peter Kuiper|Gerard Kuiper]] cercò le prove dell'esistenza di una atmosfera con osservazioni spettroscopiche di Plutone, senza successo.<ref name=Yelle>{{google books|id=VcY7iYJwJZoC|titolo=Pluto and Charon|pagina=347}}</ref> Negli [[Anni 1970|anni settanta]] alcuni astronomi avanzarono l'ipotesi di un'atmosfera spessa e persino di oceani di [[neon]]: a quei tempi si pensava che tutti gli altri gas che abbondano nel sistema solare dovrebbero congelare o disperdersi nello spazio. Questa ipotesi però si basava su una sovrastima della [[
La prima indiretta evidenza dell'atmosfera si ebbe nel 1976 quando con osservazioni nell'[[Radiazione infrarossa|infrarosso]] con il [[Telescopio Mayall]] si scoprì la presenza del ghiaccio di metano sulla sua superficie,<ref name=Cruikshank_1976>{{cita pubblicazione|autore=D. P. Cruikshank|etal=si|data=1976|titolo= Pluto: Evidence for methane frost|rivista= [[Science]]|volume= 194|pp=
L'esistenza dell'atmosfera di Plutone venne provata quando negli [[Anni 1980|anni ottanta]] lo si osservò durante le [[Occultazione|occultazioni stellari]]. Il 19 agosto 1985 Noah Brosch e Haim Mendelson dell'[[Osservatorio Wise]] in [[Israele]] osservarono Plutone che occultava una stella,<ref>{{cita web|url=http://www.cbat.eps.harvard.edu/iauc/04000/04097.html#Item2|titolo=IAUC 4097: CPD -58 2721; Occn BY PLUTO ON 1985 Aug. 19; EXO 041604-5504.9|editore=IAU - Central Bureau for Astronomical Telegrams|data=19 agosto 1985}}</ref> ma la qualità dei dati era piuttosto scarsa a causa di condizioni di osservazione sfavorevoli, inoltre la descrizione dettagliata è stata pubblicata solo 10 anni dopo. Il 9 giugno 1988 l'esistenza dell'atmosfera fu definitivamente provata con osservazioni di occultazioni da otto diversi siti, con i migliori risultati ottenuti dall'[[Kuiper Airborne Observatory|osservatorio aviotrasportato Kuiper]].<ref
Nel 1992 con l'
Intorno all'anno 2000, Plutone è entrato nei campi ricchi di stelle della [[Via Lattea]], dove rimarrà fino al 2020. Le prime occultazioni stellari dopo il 1988 furono osservate nel [[2002]] da un team guidato da Bruno Sicardy dell'[[Osservatorio di Parigi]], [[James Elliot]] del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] e Jay Pasachoff del [[Williams College]]<ref name=Sicardy/><ref>{{cita web|url=
Un'altra occultazione venne osservata il 12 giugno 2006,<ref name=Elliot>{{cita pubblicazione|titolo=Changes in Pluto's Atmosphere: 1988-2006|autore=J. L. Elliot|etal=si|data= maggio 2007|rivista= [[The Astronomical Journal]] |volume= 134|numero=1|url=https://iopscience.iop.org/article/10.1086/517998/pdf}}</ref> con altre successive che si verificarono con maggior frequenza. L'elaborazione di questi dati mostrava che la pressione continuava ad aumentare.<ref>{{cita pubblicazione|autore=A. Dias-Oliveira|etal=si|data=settembre 2015|titolo=Pluto's Atmosphere from Stellar Occultations in 2012 and 2013|rivista=The Astrophysical Journal|volume= 11|numero=1|p= 53|doi=10.1088/0004-637X/811/1/53}}</ref> Nell'ottobre [[2006]], la [[NASA]] ha annunciato la scoperta della presenza di [[etano]] sulla superficie di Plutone. L'etano sarebbe il risultato della [[fotolisi]] o della [[radiolisi]] (la conversione chimica determinata, rispettivamente, dalla luce o da particelle radioattive) di metano congelato sulla superficie di Plutone e sospeso nell'atmosfera.<ref>{{cita testo|url=http://pluto.jhuapl.edu/overview/piPerspectives/piPerspective_11_1_2006.php|titolo=The PI's Perspective|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080828012339/http://pluto.jhuapl.edu/overview/piPerspectives/piPerspective_11_1_2006.php }}.</ref>
<ref>[http://pluto.jhuapl.edu/overview/piPerspectives/piPerspective_11_1_2006.php The PI's Perspective] {{webarchive|url=https://www.webcitation.org/615UTf8kE?url=http://pluto.jhuapl.edu/overview/piPerspectives/piPerspective_11_1_2006.php |data=20 agosto 2011 }}.</ref> Un'occultazione di una stella particolarmente brillante, circa 10 volte più luminosa di Plutone stesso, è stata osservata il 29-30 giugno 2015, appena 2 settimane prima del [[fly-by]] della ''New Horizons''.<ref>{{cita web|url=https://www.sofia.usra.edu/multimedia/science-results-archive/sofia-right-place-right-time-pluto-observations|titolo=SOFIA in the Right Place at the Right Time for Pluto Observations|data=29 luglio 2015}}</ref>▼
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Il 14 luglio 2015 la ''New Horizons'' ha studiato l'atmosfera di Plutone per la prima volta da distanza ravvicinata, tramite radio occultazioni e osservando l'indebolimento della [[radiazione solare]] durante il volo nel [[cono d'ombra]] di Plutone. La pressione atmosferica superficiale è risultata minore di quella osservata negli anni precedenti, segno che parte di essa si era congelata precipitando sulla superficie, a causa dell'allontanamento di Plutone dal Sole e del suo conseguente raffreddamento.<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/feature/new-horizons-reveals-pluto-s-atmospheric-pressure-has-sharply-decreased|titolo=New Horizons Reveals Pluto’s Atmospheric Pressure Has Sharply Decreased|data=24 luglio 2015|editore=NASA}}</ref>▼
▲Il 14 luglio 2015 la ''New Horizons'' ha studiato l'atmosfera di Plutone per la prima volta da distanza ravvicinata, tramite radio occultazioni e osservando l'indebolimento della [[radiazione solare]] durante il volo nel [[cono d'ombra]] di Plutone. La pressione atmosferica superficiale è risultata minore di quella osservata negli anni precedenti, segno che parte di essa si era congelata precipitando sulla superficie, a causa dell'allontanamento di Plutone dal Sole e del suo conseguente raffreddamento.<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/feature/new-horizons-reveals-pluto-s-atmospheric-pressure-has-sharply-decreased|titolo=New Horizons Reveals Pluto’s Atmospheric Pressure Has Sharply Decreased|data=24 luglio 2015|editore=NASA|accesso=24 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180925010442/https://www.nasa.gov/feature/new-horizons-reveals-pluto-s-atmospheric-pressure-has-sharply-decreased/|urlmorto=sì}}</ref>
== Composizione ==
[[File:NH-Pluto-Atmosphere-20150810.jpg|alt= Atmosfera di Plutone illuminata dal Sole|sinistra|miniatura|Atmosfera di Plutone illuminata dal Sole in un'immagine della sonda [[New Horizons]].]]
Il componente principale dell'atmosfera di Plutone è l'azoto, mentre il contenuto di metano, secondo le misurazioni della ''New Horizons'', è pari allo 0,25%.<ref name="Stern_2015"/> Per il monossido di carbonio, le stime basate da Terra sono dello 0,025-0,15% (2010) e 0,05-0,075% (2015).<ref name=Lellouch_2011>{{cita pubblicazione |titolo=High resolution spectroscopy of Pluto's atmosphere: detection of the 2.3
Il composto più [[Volatilità (chimica)|volatile]] nell'atmosfera di Plutone è l'azoto, seguito dal monossido di carbonio e dal metano. L'indicatore di volatilità è la [[Pressione di vapore|pressione di vapore saturo]]; alla temperatura di 40 K (vicino al valore minimo della superficie di Plutone<ref
== Foschia ==
[[File:MVIC sunset scan of Pluto.jpg
[[File:NH-Pluto-clouds.jpg|thumb|upright=1.3|Possibili nuvole di Plutone.]]
La ''New Horizons'' ha scoperto nell'atmosfera di Plutone una foschia a più strati, che copre l'intero pianeta nano e raggiunge un'altitudine di oltre 200 km. Le migliori immagini ottenute dalla sonda mostrano circa 20 strati di foschia la cui estensione orizzontale non è inferiore a 1000 km, mentre la distanza verticale tra uno strato e
Nonostante la densità dell'atmosfera sia molto bassa, la foschia è piuttosto apprezzabile e diffonde sufficiente luce per permettere di fotografare alcuni dettagli del lato
Probabilmente la foschia è costituita da particelle di composti non [[Volatilità (chimica)|volatili]], che sono sintetizzati dai gas atmosferici sotto l'influenza delle [[
Un'altra prova dell'esistenza di foschia è stata ottenuta nel 2002 dall'osservazione di un'occultazione. La luce stellare che riuscì a raggiungere la Terra durante l'occultazione (a causa della [[rifrazione]] causata dall'atmosfera di Plutone), dimostrò un aumento di intensità con l'aumentare della [[Radiazione elettromagnetica|lunghezza d'onda]] (nell'infrarosso,
Nell'ultima serie di immagini ricevute dalla New Horizons sono state osservate anche alcune potenziali nuvole.<ref>{{cita web|titolo=Latest Results From New Horizons: Clouds on Pluto, Landslides on Charon|url=http://www.universetoday.com/131492/latest-results-new-horizons-clouds-pluto-landslides-charon/ |editore= [[Universe Today]] |autore= Nancy Atkinson |anno= 2016}}</ref>
== Temperatura e struttura ==
Plutone non ha una vera [[troposfera]]; le osservazioni della ''New Horizons'' suggeriscono un sottile strato dello spessore inferiore a 1 km.<ref name="Stern_2015"/> Al di sopra vi è la [[stratosfera]], dove a causa dell'[[effetto serra]] causato dal metano la temperatura varia con l'altezza; la temperatura media superficiale è di {{M|42
Gurwell>{{cita conferenza|autore= Gurwell|etal=si|conferenza=DPS meeting #37, id.55.01|editore=American Astronomical Society|data=agosto 2005|titolo=Sub-Arcsecond Scale Imaging of the Pluto/Charon Binary System at 1.4 mm|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2005DPS....37.5501G}}</ref> mentre il valore medio di tutta l'atmosfera è {{M|90
All'altezza di 20-40 km la temperatura raggiunge il suo massimo (100-110 K, nella [[stratopausa]]) per poi diminuire lentamente (circa 0,2 K/km; nella [[Mesosfera (atmosfera)
La temperatura degli strati superiori dell'atmosfera non mostra cambiamenti temporali evidenti. Nel 1988, 2002 e 2006 era approssimativamente costante e pari a 100 K, nonostante l'aumento di pressione osservato, inoltre la temperatura rimane costante su tutta la superficie senza risentire della differente latitudine e dall'
L'interazione con l'atmosfera influenza in modo significativo la temperatura della superficie. I calcoli mostrano che l'atmosfera, nonostante una pressione molto bassa, può ridurre significativamente le variazioni diurne della temperatura superficiale,<ref name=Young2013>{{cita pubblicazione|autore=L. A. Young|data=19 marzo 2013|rivista=The Astrophysical Journal Letters|volume= 766|numero=2|titolo=PLUTO’S SEASONS: New predictions for New Horizons|url=https://iopscience.iop.org/article/10.1088/2041-8205/766/2/L22/pdf}}</ref> tuttavia esistono variazioni di temperatura di circa 20 K, in parte
== Pressione ==
La pressione dell'atmosfera di Plutone è molto bassa e fortemente variabile nel corso del tempo. Le osservazioni di occultazioni stellari di Plutone mostrano che era aumentata di circa 3 volte tra il 1988 e il 2015, nonostante Plutone si stia allontanando dal Sole dal 1989.<ref name=Sicardy2015>{{cita pubblicazione|titolo=Pluto's atmosphere from the 29 June 2015 ground-based stellar occultation at the time of the New Horizons flyby|autore=B. Sicardy|etal=si|url=https://arxiv.org/pdf/1601.05672.pdf|data=gennaio 2016}}</ref> Ciò è probabilmente causato dal polo nord di Plutone che, dopo un lungo inverno, ha iniziato a ricevere dal 1987 la luce solare, che ha intensificato la sublimazione dell'azoto dall'emisfero settentrionale, mentre il suo polo sud è ancora troppo caldo per il suo [[brinamento]]. Non è insolito che anche dopo oltre un decennio dal massimo avvicinamento al Sole la temperatura sia salita: anche se in tempi molto più brevi lo stesso si sperimenta sulla Terra, dove la temperatura massima giornaliera viene raggiunta nelle prime ore del pomeriggio e non alle 12 quando l'irraggiamento del Sole è al massimo, questo perché materia e gas che compongono superficie e aria si riscaldano gradualmente.<ref name=mit>{{cita web|url=https://news.mit.edu/2002/pluto|titolo=Pluto is undergoing global warming, researchers find|data=ottobre 2002}}</ref>
Era comunque difficile ottenere dati precisi da osservazioni dalla Terra, anche per via dell'incertezza del [[Raggio (astronomia)|raggio]] di Plutone. I primi dati diretti e affidabili sugli strati più bassi dell'atmosfera sono stati ottenuti dalla ''New Horizons'' il 14 luglio 2015 tramite misurazioni effettuate col metodo della radio-occultazione. La pressione superficiale è stata stimata in 1 Pa ({{M|1,1
== Cambiamenti stagionali ==
A causa della sua [[eccentricità orbitale]], all'[[afelio]] Plutone riceve 2,8 volte meno calore dal Sole rispetto a quando si trova al [[perielio]].<ref>Il rapporto della radiazione ricevuta dal Sole è calcolata secondo la [[legge dell'inverso del quadrato]]: (49,3 UA / 29,66 UA)<sup>2</sup> = 2,76.</ref> Ciò dovrebbe causare forti cambiamenti nella sua atmosfera, sebbene alcuni dettagli di questi processi non siano ben chiari. Inizialmente si pensava che all'afelio l'atmosfera si dovesse in gran parte congelare e ricadere sulla superficie, ma modelli più recenti suggeriscono che Plutone conservi un'atmosfera significativa durante tutto il suo lungo [[Parametri orbitali di Plutone|anno]].<ref name="Stern2014_B">{{
L'ultimo passaggio di Plutone al perielio avvenne il 5 settembre 1989, e a partire dal 2015 si sta allontanando dal Sole con la
Il modello elaborato dagli scienziati
== Fuga atmosferica ==
[[File:PIA21061-Pluto-DwarfPlanet-XRays-20160914.jpg|thumb|Nel
Dai dati a disposizione prima della missione
Le molecole che sfuggono a velocità elevata nello spazio vengono [[ionizzazione|ionizzate]] dalla [[radiazione ultravioletta]] del Sole, formando un
La calotta bruno-rossastra del polo nord di [[Caronte (astronomia)|Caronte]], la più grande delle lune di Plutone, può essere composta da [[Tolina|toline]], [[Macromolecola|macromolecole]] [[Composto organico|organiche]] prodotte da metano, azoto e altri gas rilasciati dall'atmosfera di Plutone nello spazio circostante, e che Caronte cattura durante la sua rivoluzione attorno
== Note ==
Riga 81:
== Bibliografia ==
*{{cita libro|capitolo=Pluto|autore-capitolo =S.A. Stern |titolo=Encyclopedia of the Solar System|curatore=T. Spohn, D. Breuer e T. Johnson|editore =Elsevier|edizione =3|data =2014 |pp =
== Altri progetti ==
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