Tripoli: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Tripoli
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|Panorama = Tripoli Montage.jpg
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|Bandiera = Flag of Tripoli, Libya.svg
|Stemma = Coats of arms of Municipality of Central Tripoli.png
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|Nome abitanti = tripolini<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/tripolino|titolo=tripolino in Vocabolario - Treccani|lingua=it|accesso=13 aprile 2021}}</ref>
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|Didascalia mappa =
}}
'''Tripoli''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈtripoli/|it}}<ref>{{DOP|id=8461|lemma=Tripoli1092317}}</ref>; {{arabo|طرابلس|Ṭarābulus}}, anche ''Tripoli d'Occidentedi Berberia'' - {{arabo|طرابلس ﺍﻟﻐﺮﺏ|Ṭarābulus al-Gharb}} - o ''Tripoli di LibiaOccidente'') è la [[capitale (città)|capitale]] e la città più popolosapopolata della [[Libia]], con circapiù 1,158di tre milionemilioni di abitanti nel 20142019.<ref name="CIA">{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2219.html|titolo=MAJOR URBAN AREAS - POPULATION|pubblicazione=CIA World Factbook|accesso=6 agosto 2015|dataarchivio=13 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181013192019/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2219.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Sorge nella parte nord-occidentale del paesePaese al limitare del deserto, su una parte di terra rocciosa che si protende nel [[Mar Mediterraneo]] a formare una baia. Maggiore centro commerciale e manifatturiero del paesePaese, è sede universitaria. La città fu fondata nel [[VII secolo a.C.]] dai [[Fenici]], che la chiamarono ''[[Oea (città)|Oea]]''.
 
== Clima ==
Il clima è tipicamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con estati calde e secche, inverni miti e precipitazioni modeste. Il suo clima è talvolta influenzato dai venti provenienti dal [[Deserto del Sahara|Sahara]].<br />
Eccezionalmente si sono verificate delle [[nevicata|nevicate]] nel [[1792]], nel [[1826]], il 6 febbraio [[1956]] e il 6 febbraio [[2012]].<ref>[http://www.meteoweb.eu/2012/02/evento-storico-su-tripoli-torna-la-neve-sui-quartieri-interni-dopo-56-anni-di-assenza/116287/ Evento storico su Tripoli; torna la neve sui quartieri interni dopo 56 anni di assenza]</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
[Temperature medie di Tripoli] سبها
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|tempmin=9,10,11,14,17,20,22,23,21,18,13,10
{| class="wikitable"
|tempmax=18,19,21,24,27,30,32,33,31,28,23,19
!Tripoli
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[Precipitazioni medie - Tripoli]
{| class="wikitable"
!Tripoli
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== Geografia fisica ==
[[File:Tripolilibyanasa.jpg|thumb|upright=1.3|left|Tripoli dal satellite.]]
[[File:Tripoli CBD.JPG|thumb|Centro moderno di Tripoli.]]
Tripoli si trova all'estremità occidentale della Libia vicino al confine con la [[Tunisia]], nel continente africano. Oltre un migliaio di chilometri separa Tripoli dalla seconda città più grande della Libia, [[Bengasi]]. Oasi costiere si alternano a zone sabbiose e lagune lungo le coste della [[Tripolitania]], per più di 300 chilometri.
 
Fino al 2007, la "Shaʿbiyya" comprendeva la città, le sue periferie e le loro immediate vicinanze. Nei sistemi amministrativi più antichi, e nel corso della storia, esisteva una provincia ("Muḥāfaẓa"), un distretto ("Wilāya") o città-stato, con una superficie molto più grande (anche se i confini non erano costanti), che viene a volte erroneamente indicato come Tripoli, ma più appropriatamente dovrebbe essere chiamato Tripolitania.
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== Storia ==
=== Fondazione ed era antica ===
[[File:Arch Marcus Aurelius.jpeg|thumb|upright=1.3|Tripoli: l'[[Arco di Marco Aurelio|arco dell'[[imperatore]] [[Marco Aurelio]].]]
La città venne fondata nel [[VII secolo a.C.]] dai [[feniciFenici]], che la chiamarono ''[[OeaOyat''<ref (città)name=":0">{{cita libro|Oea]]url=https://books.google.com/books?id=GcmEAgAAQBAJ&pg=PA2 |autore=Anthony R. Birley |titolo=Septimus Severus |editore=Routledge |anno=2002 |p=2 |isbn=978-1-13470746-1 }}</ref><ref name=":1">{{cita libro |autore=Mansour Ghaki |capitolo=Toponymie et Onomastique Libyques: L'Apport de l'Écriture Punique/Néopunique |url=https://www.academia.edu/29670337 |p=67 |data=2015 |città=Napoli|editore=Unior |curatore=Anna Maria di Tolla |titolo=La Lingua nella Vita e la Vita della Lingua: Itinerari e Percorsi degli Studi Berberi |serie=Studi Africanistici: Quaderni di Studi Berberi e Libico-Berberi |volume=4 |ISBN=978-88-6719-125-3 |lingua=fr }}</ref>. I Fenici probabilmente furono attratti dal suo porto naturale, affiancato sulla sponda occidentale da una piccola e facilmente difendibile penisola, sulla quale stabilirono la propria colonia.
 
Dai fenici, Tripoli passò nelle mani dei signori di [[Cirenaica]], che se la videro strappare dai [[Cartaginesi]].
Dai fenici, Tripoli passò nelle mani dei signori di [[Cirenaica]], che se la videro strappare dai [[Cartaginesi]]. A partire dal II secolo a.C. la città appartenne ai Romani, che la inclusero nella provincia africana, e le diedero il nome di ''Regio Syrtica''. Attorno all'inizio del [[III secolo d.C.]], questa divenne nota come Regio Tripolitana, ovvero tre città, per via delle sue tre città principali, Oea, [[Sabratha|Sabrata]] e [[Leptis Magna|Leptis]], che facevano lega assieme. Venne probabilmente innalzata al rango di provincia separata da [[Settimio Severo]], che era nativo di Leptis.
 
A partire dal [[II secolo a.C.]] la città, ribattezzata ''[[Oea (città)|Oea]]'', appartenne a Roma, che la incluse nella provincia africana, a cui diede il nome di ''Regio Syrtica''. Attorno all'inizio del [[III secolo d.C.]], questa divenne nota come Regio Tripolitana, ovvero tre città, per via delle sue tre città principali, Oea, [[Sabratha|Sabrata]] e [[Leptis Magna|Leptis]], che facevano lega assieme. Venne probabilmente innalzata al rango di provincia separata da [[Settimio Severo]], che era nativo di Leptis.
Malgrado secoli di dominazione romana, l'unico resto romano visibile, oltre a colonne e capitelli (di solito integrati negli edifici successivi), è l'Arco di Marco Aurelio dal II secolo d.C. Il fatto che Tripoli sia stata continuamente abitata, a differenza per esempio di Sabratha e Leptis Magna, ha fatto sì che gli abitanti abbiano utilizzato i resti antichi come materiale di costruzione, o più semplicemente siano stati seppelliti sotto strade e costruzioni successive.
 
Malgrado secoli di dominazione romana, l'unico resto romano visibile, oltre a colonne e capitelli (di solito integrati negli edifici successivi), è l'[[arco di Marco Aurelio]] dal [[II secolo d.C.]]. Il fatto che Tripoli sia stata continuamente abitata, a differenza per esempio di Sabratha e Leptis Magna, ha fatto sì che gli abitanti abbiano utilizzato i resti antichi come materiale di costruzione, o più semplicemente siano stati seppelliti sotto strade e costruzioni successive.
{{Citazione necessaria|Evidenze storiche}} suggeriscono che la regione Tripolitania attraversasse un certo declino economico durante il V e VI secolo, in parte a causa dei disordini politici diffusi in tutto il mondo mediterraneo a seguito del crollo dell'[[Impero Romano d'Occidente]], e in parte per la pressione da [[Vandali]] invasori.
 
{{Senza fonte|Evidenze storiche}} suggeriscono che la regione [[Tripolitania]] attraversasse un certo declino economico durante il [[V secolo|V]] e [[VI secolo]], in parte a causa dei disordini politici diffusi in tutto il mondo mediterraneo a seguito del [[crollo dell'Impero romano d'Occidente]], e in parte per la pressione da [[Vandali]] invasori.
 
=== Medioevo ===
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=== Dominio ottomano ===
La provincia ottomana (''vilayetvilāyet'') di Tripoli (comprendente la dipendenza del [[Sangiaccato (suddivisione amministrativa)|sangiaccato]] di [[Cirenaica]]) giaceva lungo la costa meridionale del [[Mar Mediterraneo]], tra la [[Tunisia]] ad ovest e l'[[Egitto]] ad est. Oltre alla città, l'area comprendeva la Cirenaica (l'altopiano di Barca), la catena di [[oasi]] nella depressione di [[Augila]], il [[Fezzan]], e le oasi di [[Gadames]] e [[Ghat (Libia)|Ghat]], separate da distese di sabbia e pietre.
 
Nel [[1510]] Tripoli venne conquistata per il [[Regno di Spagna]] da Don [[Pietro Navarro]] e, con l'obiettivo di contrastare la pirateria nel Mediterraneo, nel [[1523]] venne assegnata ai [[Cavalieri di San Giovanni]], che erano stati espulsi dagli ottomani dalla loro roccaforte sull'isola di [[Rodi]], con l'obiettivo di contrastare la pirateria nel Mediterraneo. Trovandosi in un territorio molto ostile, i Cavalieri rinforzarono le mura della città e altre strutture difensive. Anche se costruite sopra una serie di edifici più antichi (compreso un bagno pubblico romano), gran parte delle prime strutture difensive del castello di Tripoli (o "al-Sarāya al-Ḥamrāʾ", cioè, il "Castello Rosso") sono attribuite ai Cavalieri di San Giovanni.
 
Trovandosi in un territorio molto ostile, i Cavalieri rinforzarono le mura della città e altre strutture difensive. Anche se costruite sopra una serie di edifici più antichi (compreso un bagno pubblico romano), gran parte delle prime strutture difensive del castello di Tripoli (o "al-Sarāya al-Ḥamrāʾ", cioè, il "[[Red Castle Museum|Castello Rosso]]") sono attribuite ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
I cavalieri tennero la città con difficoltà fino al [[1551]], quando furono costretti ad arrendersi agli ammiragli turco-barbareschi [[Sinan Pascià|Sinan]] e [[Dragut]].<ref>{{Cita libro |autore = Clark G. Reynolds |anno = 1974 |titolo = Command of the Sea – The History and Strategy of Maritime Empires |città = |editore = Morrow |pp = 120–121 |isbn = 978-0-688-00267-1 |citazione = Gli Ottomani estesero la propria frontiera marittima occidentale in tutto il Nord Africa sotto il comando navale di un altro musulmano greco, Turghut (o Dragut), che succedette a [[Barbarossa]] dopo la morte di quest'ultimo nel 1546.}}</ref> Dal 1557 Dragut divenne ''[[bey (carica)|bey]]'' di Tripoli, che sotto il suo governo, divenne una delle più importanti città del [[Nordafrica]]. La città da quel momento entrò a far parte degli [[Stati barbareschi|Stati turco-barbareschi]], terrore delle marine cristiane. Dragut, morto nel [[1565]] durante l'assedio di [[Malta]], fu sepolto nella moschea di Tripoli, fatta costruire dallo stesso ''bey'' vicino alla porta di Bāb al-Baḥr.
 
I cavalieri tennero la città con difficoltà fino al [[1551]], quando furono costretti ad arrendersi agli ammiragli turco-barbareschi [[Sinan Pascià|Sinan]] e [[Dragut]]<ref>{{Cita libro |autore = Clark G. Reynolds |anno = 1974 |titolo = Command of the Sea – The History and Strategy of Maritime Empires |città = |editore = Morrow |pp = 120-121 |isbn = 978-0-688-00267-1 |citazione = Gli Ottomani estesero la propria frontiera marittima occidentale in tutto il Nord Africa sotto il comando navale di un altro musulmano greco, Turghut (o Dragut), che succedette a [[Barbarossa]] dopo la morte di quest'ultimo nel 1546.}}</ref>.
 
Dal 1557 Dragut divenne ''[[bey (carica)|bey]]'' di Tripoli, che sotto il suo governo, divenne una delle più importanti città del [[Nordafrica]]. La città da quel momento entrò a far parte degli [[Stati barbareschi|Stati turco-barbareschi]], terrore delle marine cristiane. Dragut, morto nel [[1565]] durante l'assedio di [[Malta]], fu sepolto nella moschea di Tripoli, fatta costruire dallo stesso ''bey'' vicino alla porta di Bāb al-Baḥr.
[[File:Reinier Nooms - Dutch Ships off Tripoli.jpg|thumb|upright=1.3|Navi olandesi nel porto di Tripoli nel 1650.]]
 
Filippo II di Spagna si impegnò in un tentativo di riconquista di Tripoli, naufragato nella [[battaglia di Gerba]] nel 1560. Non riuscì neppure il tentativo del [[1675]] della marina inglese, guidata dall'ammiraglio [[John Narborough]].<ref>{{Cita libro |titolo = The Diary of Henry Teonge Chaplain on Board HM's Ships Assistance, Bristol and Royal Oak 1675–1679 |serie = The Broadway Travellers |curatore = Sir E. Denison Ross |curatore2 = Eileen Power |città = Londra |editore = Routledge |annooriginale = 1927 |anno = 2005 |isbn = 978-0-415-34477-7}}</ref>.
 
Nel 1711, [[Ahmad I Karamanli|Ahmed Karamanli]], un ufficiale dei giannizzeri di origine turca, uccise il governatore ottomano, il [[Pascià]], e si stabilì come governatore della regione della Tripolitania. Nel [[1714]] Ahmed Karamanli assunse il titolo di ''[[Bey (carica)|bey]]'', e stabilì un governo semi-indipendente dal Sultano. Questo ordine di cose continuò con i suoi successori, accompagnato da atti [[corsari]] sempre più audaci, fino al [[1835]], quando l'[[Impero ottomano]] si avvantaggiò di una lotta intestina alla città per riaffermare la propria autorità sulla città. Venne nominato un nuovo pascià turco, con poteri da viceré, e lo Stato divenne una ''vilayet'' dell'Impero Ottomano che comprendeva, oltre alla città stessa, l'area della Cirenaica, la catena di oasi nella depressione Aujila, Fezzan e le oasi di Gadames e Ghat.
 
Questo ordine di cose continuò con i suoi successori, accompagnato da atti [[corsari]] sempre più audaci, fino al 1835, quando l'[[Impero ottomano]] si avvantaggiò di una lotta intestina alla città per riaffermare la propria autorità sulla città. Venne nominato un nuovo pascià turco, con poteri da viceré, e lo Stato divenne una ''vilayet'' dell'Impero ottomano che comprendeva, oltre alla città stessa, l'area della Cirenaica, la catena di oasi nella depressione Aujila, Fezzan e le oasi di Gadames e Ghat.
Nella prima parte del [[XIX secolo]] la reggenza di Tripoli, a causa delle sue pratiche piratesche, venne coinvolta in due occasioni in un [[Prima guerra barbaresca|conflitto con gli Stati Uniti]]. Nel maggio [[1801]] il pascià richiese un aumento del tributo (83.000 dollari) che il governo statunitense pagava sin dal [[1796]] per la protezione dei suoi commerci dalla guerra di corsa. La richiesta venne rifiutata, e una forza navale venne inviata dagli USA per imporre un blocco navale a Tripoli.
 
Nella prima parte del [[XIX secolo]] la reggenza di Tripoli, a causa delle sue pratiche piratesche, venne coinvolta in due occasioni in un [[Prima guerra barbaresca|conflitto con gli Stati Uniti]]. Nel maggio 1801 il pascià richiese un aumento del tributo ({{formatnum:83000}} dollari) che il governo statunitense pagava sin dal 1796 per la protezione dei suoi commerci dalla guerra di corsa. La richiesta venne rifiutata, e una forza navale venne inviata dagli USA per imporre un blocco navale a Tripoli.
[[File:Burning of the uss philadelphia.jpg|thumb|upright=1.3|180px|L'incendio della USS Philadelphia.]]
 
La guerra si trascinò per quattro anni, durante i quali, gli americani nel [[1803]] persero una fregata, la ''Philadelphia'', il cui comandante (Capitano [[William Bainbridge]]) e l'intero equipaggio vennero fatti prigionieri. Il 3 giugno [[1805]] a Tripoli venne firmato un trattato di pace; il pascià regnante accantonò le sue precedenti richieste, ma ottenne 60.000 dollari come riscatto per i prigionieri della ''Philadelphia''.
 
Nel [[1815]], come conseguenza di ulteriori violazioni, ma anche per vendicare l'umiliazione subita, gli statunitensi attaccarono nuovamente Tripoli, costringendo il pascià ad aderire alle richieste degli Stati Uniti.
 
Nel [[Bombardamento navale di Tripoli|1825 Tripoli fu nuovamente bombardatacolpita]] per la violazione degli accordi sulla guerra di corsa, stavolta dalla marina del [[Regno di Sardegna]].
 
Nel 1835 i turchi sfruttarono una guerra civile locale per riaffermare la loro autorità diretta, e dopo quella data Tripoli fu sotto il controllo diretto della [[Sublime porta]], anche per via del fallimento delle ribellioni del [[1842]] e del [[1844]]. Dopo l'occupazione della Tunisia da parte dei francesi ([[1881]]), gli Ottomaniottomani aumentarono considerevolmente la loro guarnigione a Tripoli.
 
=== Dominazione italiana ===
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[[File:Tripoli (AOI) corso Vittorio Emanuele III.jpg|thumb|upright=1.2|Tripoli, corso Vittorio Emanuele III, durante la colonizzazione italiana.]]
 
L'Italia, già dalla fine del [[XIX secolo]], sosteneva che Tripoli ricadessericadeva nella propria zona di influenza, e che l'Italia avesse il diritto di mantenere l'ordine all'interno dello Stato. Con il pretesto di proteggere i cittadini italiani che vivevano a Tripoli dalle azioni del governo ottomano, il 29 settembre [[1911]] il governo italianodi Roma dichiarò guerra alla Turchia. A Tripoli erano attive già dagli anni Settanta due scuole italiane. La scuola femminile ebbe come direttrice sino al 1932 l'ebrea di origini [[Livorno|livornesi]] [[Carolina Nunes Vais]].
 
La [[guerra italo-turca]], scoppiata il 29 settembre 1911 condusse all'[[Presa di Tripoli|occupazione stabile della città]] il 5 ottobre da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Tale occupazione venne riconosciuta in via definitiva a livello internazionale con il [[Trattato di Losanna (1923)|Trattatotrattato di Losanna del 1923]].
 
Nell'ambito della [[Campagna di Libia (1913-1921)|campagna di Libia]] dal maggio 1918 nasce la [[286ª Squadriglia]] del [[Corpo Aeronautico]] italiano dotata di idrovolanti [[FBA Type H]].
 
Durante questo periodo, Tripoli vide nascere le ferrovie per [[Ferrovia Tripoli-Tagiura|Tagiura]], [[Ferrovia Tripoli-Vertice 31|Vertice 31]] e [[Ferrovia Tripoli-Zuara|Zuara]] registrando una notevole [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] che portò i tripolini di origine italiana a rappresentare il 37% dell'intera popolazione cittadina. Nel [[1938]] Tripoli aveva 108.240 abitanti, di cui 39.096{{formatnum:39096}} italiani.<ref>{{Cita libro |autore = |titolo = The Statesman's Yearbook 1948 |città data= 13 luglio 1999|url =https://archive.org/details/statesmansyearbo0000barr|editore = Palgrave Macmillan |annop = |p[https://archive.org/details/statesmansyearbo0000barr/page/1040 1040]}}</ref>. Nel quartiere Belcher e nel sobborgo a oriente del quartiere Dahra si trovavano numerosi musulmani, mentre i Maltesi erano concentrati nel quartiere Dahra. Vi erano anche Greci (ortodossi), ebrei, arabo-berberi. Non vi era una netta separazione nella città vecchia tra i quartieri arabi ed ebrei, né tra questi e quelli abitati dai Greci e dai Maltesi; tuttavia gli Ebrei erano localizzati nei quartieri della Hara Chebira (''Ḥāra kabīra'': quartiere grande) e della Hara Seghira (''Ḥāra ṣaghīra'': quartiere piccolo). Le sinagoghe erano tutte accentrate nella Hara Chebira.<ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia 1040Italiana, vol XXXIV, Treccani, Roma, 1937}}</ref>
[[File:TIF.Tripoli,Libya.jpg|thumb|upright=1.2|Fiera Internazionale di Tripoli.]]
 
Tripoli fu interessata da un enormenotevole miglioramentosviluppo architettonico eed urbanistico durante il dominio italiano:<ref>{{Cita libro |url = http://books.google.com/books?id=_lrYlxdX7DIC&pg=PA17&source=gbs_toc_r&cad=4#v=onepage&q&f=false |titolo = The incorporation of Tripoli into metropolitan Italy |città = |editore = |anno = |p = 17 e ss. |accesso = 13 agosto 2015}}</ref> nei primi anni 1920 fufurono creatocreati un sistema di depurazione, che fino ad allora mancava, e un moderno ospedale.
 
Grandi lavori, eseguiti in massima parte nel 1922, fecero di Tripoli uno dei migliori e capaci porti dell'[[Africa settentrionale]] mediterranea, con ampio fondale e banchina.<ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia Italiana|volume= XXXVI|editore=Treccani|città=Roma|anno=1937}}</ref>
 
Lungo la costa, tra il [[1937]] e il [[1938]], fu costruita una sezione della ''[[Via Balbia|Litoranealitoranea Balbia]]'', una strada che andava dalla frontiera con la Tunisia fino al confine con l'Egitto. Sempre sotto il dominio italiano fu costruito il primo [[Aeroporto di Tripoli]].
 
Inoltre, al fine di promuovere l'economia di Tripoli, nel [[1927]] fu fondataistituita la [[Fiera internazionale di Tripoli]], che è considerata la più antica Fiera in Africa. Il Padiglione di Roma alla fiera di Tripoli (1929) è opera di [[Alessandro Limongelli]].<ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti|volume=XXI|editore=Treccani|città=Roma|anno=1934}}</ref>
 
Nell'aprile 1941 era sede della 145ª Squadriglia idrovolanti sui [[CANT Z.501]] della [[Regia Aeronautica]].
 
=== Controllo britannico ===
Tripoli fu amministrata dall'Italia fino al [[1943]], quando le province di Tripolitania e Cirenaica caddero sottoin l'avanzatamano degliagli alleati. Anche Tripoli fu occupata dalle truppe della Ottava Armata britannica, che vi entrarono il 23 gennaio del 1943.
 
Tripoli fu poi governata da Londra fino all'indipendenza nel 1951. Secondo i termini del trattato di pace del 1947 con gli Alleati, l'Italia rinunciò a tutte le richiestesue allapretese sulla Libia.
 
=== Indipendenza ===
Dopo l'occupazione britannica, la comunità italiana rimase a Tripoli - seppur declinante progressivamente nel tempo - fino al 1970, quando, in seguito alla presa del potere da parte di [[Mu'ammar Gheddafi]], avvenuta nell'estate dell'anno precedente, subì l'espulsione dal paesePaese e la confisca di tutti i propri beni, che investì anche quelli della [[Chiesa cattolica]] (la [[cattedrale di Tripoli]] fu trasformata in [[moschea]]).
 
LaCaduta nel 1969 la monarchia, la città fu oggettola capitale della Repubblica araba di unLibia attaccoe, aereosotto degliil governo [[StatiPanarabismo|panarabo]] Unitie d'Americaanti-occidentale del capitano Muʾammar Gheddafi, fu fatta segno di un [[operazione El Dorado Canyon|attacco aereo da parte degli Stati Uniti]] nel [[1986]], quale rappresaglia per il sostegno libico assicurato al [[terrorismo]]. Le sanzioni delle [[Nazioni Unite]] contro la Libia furono tolte nel [[2003]]. In seguito al [[prima guerra civile libica|conflitto civile]] che ha insanguinato il paesePaese nel [[2011]], la città viene completamente liberata il 29 agosto [[2011]] dalle ultime sacche di resistenza fedeli all'ex [[raʾīs]] libico. Precipita nuovamente la situazione nel [[2014]], quando in seguito al [[colpo di Stato]] del generale [[Khalifa Belqasim Haftar]] il quale occupa il palazzo del parlamento, si innescano scontri tra diverse fazioni di milizie islamiche e laiche, alcune delle quali avevano combattuto il regime di Gheddafi nel 2011 e contribuito alla sua caduta.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Tripoli - In der Altstadt 03.jpg|thumb|upright=1.3|Medina]]
Centro storico della città, la Medina[[medina]], è ancora poco interessata dal turismo di massa, anche se inizia ad attirare sempre più visitatori provenienti dall'estero, in seguito alla revoca dell'embargo delle Nazioni Unite nel 2003.
 
Il [[Red Castle Museum|Castello Rosso]] (''al-Sarāya al-Ḥamrāʾ''), un vasto complesso palazzo con numerosi cortili, domina l'orizzonte della città ed è situato nella periferia di Medina. Ci sono alcune statue classiche e fontane del periodo ottomano sparsi intorno al castello. Il [[Museo della Giamahiria]], ospitato all'interno del castello, è chiuso dal 2011, in seguito agli eventi della Guerra Civile in Libia.
 
Tre porte cittadine danno accesso al centro storico: ''Bāb [[Zanata|Zanāta]]'' a ovest, ''Bāb Hawāra'' nel sud-est e ''Bāb al-Baḥr'' a nord. Le mura della città sono ancora intatte e possono essere utilizzate per godere della vista della città. Il bazar è anche noto per la sua ceramica tradizionale; gioielli e gli abiti possono essere trovati nei mercati locali.
 
All'epocaAl italianaperiodo risalecoloniale italiano risalgono, tra gli altri, la [[Cattedralecattedrale di Tripoli]], oggi(convertita unain moschea nel 1970), mentrela ai[[Chiesa primidi anniSan dell'indipendenzaFrancesco libica(Tripoli)|chiesa risaledi San Francesco]], la [[galleria De Bono]], il [[Grand Hotel Tripoli]] e il [[Palazzo del Governatore (Tripoli)|Palazzopalazzo del Governatore]]. Dioltre interesseche storicolo scomparso [[Real Teatro Miramare]] e culturalela [[fontana della Gazzella]]. Tra i luoghi di culto di maggior rilievo vi sono anche la [[MoscheaChiesa di Santa Maria degli Angeli (Tripoli)|chiesa di Santa Maria degli Angeli]], la [[moschea di Gurgi]] e la [[Moscheamoschea dei Caramanli]].
 
== Economia ==
[[File:IMG 3235 pano.JPG|thumb|upright=1.2|upright=1.3|Porto di Tripoli]]
[[File:Tripoli Central Business District from Oea Park.JPG|thumb|left|Centro direzionale businessper gli affari di Tripoli]]
Tripoli è la città più popolosa, il principale porto marittimo e il più grande centro commerciale e manifatturiero della Libia. Inoltre è sede del governo nazionale e dell'[[Università Al-Fatehdi Tripoli]].
 
Le principali industrie manifatturiere operano nei settori della trasformazione alimentare, dei prodotti tessili, dei materiali da costruzione, abbigliamento e prodotti del tabacco.
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* [[Università di Tripoli]]
* [[Bāb al-ʿAzīziyya]]
* [[Arwa Abouon]]
 
== Altri progetti ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.lexicorient.com/libya/tripoli.htm|Informazioni e immagini su Tripoli da Encyclopaedia of the Orient}}
 
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