Visconti: differenze tra le versioni
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{{Casata
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|motto = '{{Maiuscoletto|Vipereos mores non violabo}}<ref>[[Luigi Ferrario (storico)|Luigi Ferrario]], ''Busto Arsizio - Notizie storico-statistiche'', 1864, Tipografia Sociale, p. 148</ref>'
|
|stato = {{simbolo|Flag of Milan.svg}} [[Signoria di Milano]]<br/>{{simbolo|Flag of the Duchy of Milan (1450, 2-3 ratio).svg}} [[Ducato di Milano]]<br/>{{PON}}<br/>{{simbolo|Flag of the Napoleonic Kingdom of Italy.svg|20px}} [[Regno d'Italia napoleonico|Regno d'Italia]]<br/>{{LOM-VEN}}<br/>{{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|20px}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|casataderivazione =
|casataprincipale =
|titoli = * [[Vicario imperiale]]
* [[Governanti di Milano#Duchi di Milano|Duca di Milano]]
* [[Principato di Pavia|Conte di Pavia]]
* [[Rocca Borromeo di Angera|Conte di Angera]]
* [[Governanti di Milano#Signori di Milano (1259–1395)|Signore di Milano]]
* [[Massino Visconti|Signore di Massino]]
* [[Papa Gregorio X|Papa]]
* [[Cardinale]]
* [[Arcivescovo]]
* [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]] di [[Verona]], [[Crema (Italia)|Crema]], [[Cremona]], [[Bergamo]], [[Bologna]], [[Brescia]], [[Belluno]], [[Feltre]], [[Novara]], [[Como]], [[Lodi]], [[Vercelli]], [[Alba (comune italiano)|Alba]], [[Asti]], [[Mondovì]], [[Pontremoli]], [[Tortona]], [[Alessandria]], [[Valenza (Italia)|Valenza]], [[Piacenza]], [[Bobbio]], [[Parma]], [[Reggio Emilia]], [[Vicenza]], [[Pisa]], [[Perugia]], [[Siena]], [[Assisi]], [[Bellinzona]], [[Locarno]], [[Lugano]] etc.
* [[Giudicato di Gallura|Giudice di Gallura]]
|fondatore = [[Eriprando I Visconti|Eriprando (o Ariprando) Visconti]]
|ultimosovrano = [[Filippo Maria Visconti]]
|attualecapo =
|datafondazione = [[1075]]
|dataestinzione =
|datadeposizione = [[1447]]
|etnia = [[Italiani|italiana]]
|ramicadetti = v. [[#Rami_cadetti|sezione di riferimento]]
}}
{{Casato dei Visconti}}
I Visconti furono Signori di Milano dal [[1277]] al [[1395]], anno in cui il sovrano del [[Sacro Romano Impero]] [[Venceslao di Lussemburgo]] conferì a [[Gian Galeazzo Visconti]] il titolo di ''[[Governanti di Milano#Duchi di Milano|Duca di Milano]]'', nonché vicario imperiale.
Il ramo principale dei Visconti dominò la scena politica dell'[[Italia settentrionale]] fino al [[1447]], alla morte senza eredi legittimi di [[Filippo Maria Visconti]]; ad essi subentrarono gli [[Sforza]], per il matrimonio di [[Francesco Sforza]] con [[Bianca Maria Visconti]], figlia legittimata dell'ultimo Duca.
[[File:Massima espansione Viscontea.png|thumb|Massima espansione Stato Visconteo con dominio dell’[[Italia settentrionale]], [[Svizzera]], [[Italia centrale]] e [[Isola|Isole]].]]
== Storia ==
=== Origini ===
[[File:Ingresso di Ottone Visconti a Milano.jpg|miniatura|Entrata a Milano di [[Ottone Visconti|Ottone]] dopo la vittoria a Desio (affresco di maestri lombardi, [[XIV secolo]])]]
[[File:Angera - Rocca Borromea 5437.JPG|thumb|Stemma dei Visconti nella [[Rocca Borromea di Angera]]]]
I Visconti erano i signori di [[Massino Visconti|Massino]], luogo strategico sulle alture occidentali del [[lago Maggiore]] e del [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]], in cui risultano presenti dal [[XII secolo]] come [[Vassallaggio|vassalli]] arcivescovili.
<br>Il cognome della famiglia deriva dal latino ''vice comitis'', che significa "nelle veci dei conti", cioè "viceconti", dal latino ''vice'' ([[Ablativo|abl.]]) 'al posto (di)' e ''comes, comitis'' 'conte' (originariamente 'compagno, associato'), espressione che indicava un vassallo e compagno di armi del re o dell'imperatore, nella fattispecie dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero]]<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/vivabergamo/storia-della-cittadella-la-corte-dingresso-e-di-quel-che-han-fatto-i-visconti-in-citta-alta/|titolo=Storia della Cittadella e quello che hanno fatto i Visconti in Città Alta|editore=Bergamo post|accesso=7 agosto 2017}}</ref>.
Sono spesso ricorrenti nei documenti storici due capostipiti della famiglia: [[Eriprando I Visconti]] e [[Valderico Visconti]] (dell'[[863]])<ref name=autogenerato4>{{Cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/visconti_%28Enciclopedia-Italiana%29/ |titolo=VISCONTI |editore=Treccani |autore=Luigi Simeoni |pubblicazione=Enciclopedia Italiana |anno=1937}}</ref>.
In termini storici si ritiene che si trattasse di una delle famiglie di ''capitanei'' che l'[[arcivescovo]] [[Landolfo II da Carcano|Landolfo]] investì dei [[Feudo|feudi]] detti ''caput plebis''. La documentazione relativa risale al [[1157]] e da essa risulta come i Visconti fossero titolari del [[Capitano del popolo|capitanato]] di Marliano (l'odierna [[Mariano Comense]]). In epoca coeva, comunque prima del [[1070]], ottennero l'ufficio pubblico di [[visconte]], che poi diventò ereditario in tutta la discendenza maschile.<ref>{{Cita libro |nome=Gerolamo |cognome=Biscaro |wkautore=Gerolamo Biscaro |titolo = I maggiori dei Visconti, signori di Milano | anno = 1911 | editore = Tip. editrice L.F. Cogliati}}</ref> Alla funzione di visconti, o vicari del conte, si collega l'adozione dell'insegna recante un drago che ingoia un fanciullo, tuttora nello stemma del [[Milano|Comune di Milano]].
Ben presto la famiglia si suddivise in diversi rami, alcuni dei quali investiti di feudi lontani da Milano, mentre il ramo che diede alla città la dinastia signorile e poi ducale viene fatto discendere da [[Uberto Visconti|Uberto]], deceduto nella prima metà del [[XIII secolo]]<ref>{{Cita web |url=http://www.archiviodistatomilano.beniculturali.it/getFile.php?id=990 |titolo=Archivio di Stato di Milano. Visconti. |accesso=21 aprile 2019 |dataarchivio=11 giugno 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210611223752/https://www.archiviodistatomilano.beniculturali.it/getFile.php?id=990 |urlmorto=sì }}</ref>.
Suo figlio [[Ottone Visconti|Ottone]] fu investito da [[Papa Urbano IV]] dell'arcivescovato di Milano il 22 luglio 1262<ref>{{Cita libro | coautori = Charles-Louis Richard; Jean Joseph Giraud | titolo = Biblioteca sacra ovvero Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche | anno = 1835 | editore = Ranieri Fanfani | volume = 13 | pagine = 301}}</ref><ref name= varese>{{Cita libro |nome=Carlo |cognome=Varese |titolo = Torriani e Visconti, scene casalinghe, pubbliche e storiche della vita milanese nel secolo XV | anno = 1839 | editore = ved. di A. F. Stella e Giacomo figlio | città=Milano}}</ref> e, appoggiato dai suoi capitanei e [[Valvassore|valvassori]], sostenne una lunga lotta contro la fazione popolare capeggiata dai [[Della Torre]], contro i quali prevalse a [[Battaglia di Desio|Desio]] nel [[1277]]. Egli fece eleggere [[capitano del popolo]], nel [[1287]], il pronipote [[Matteo I Visconti|Matteo I]], a cui l'imperatore eletto [[Rodolfo I d'Asburgo|Rodolfo I]] concesse il vicariato imperiale nel [[1288]]. La resistenza dell'opposta parte condusse all'[[esilio]] visconteo nel [[1302]]; tuttavia nel [[1310]], grazie al supporto del nuovo imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]], i Visconti rientrarono in Milano.
La reazione guelfa e pontificia non si fece attendere, conducendo Matteo I ad [[Abdicazione|abdicare]] a favore del figlio [[Galeazzo I Visconti|Galeazzo I]], che la fronteggiò valorosamente finché fu preso prigioniero da [[Ludovico il Bavaro]] ([[1327]]). Dei fratelli di Galeazzo I, Marco fu [[condottiero]], mentre Luchino e Giovanni assursero alla signoria dopo la morte di Azzone, figlio di Galeazzo I, che l'aveva riavuta nel [[1329]]. Luchino Novello, figlio di Luchino, venne fatto escludere dalla signoria da Giovanni. La [[dinastia]] fu continuata dalla progenie di Stefano, figlio di Matteo, i cui tre figli Matteo II, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] e Bernabò, le diedero lustro e potenza.
A Galeazzo II succedette nel [[1378]] il figlio [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], che nel [[1385]] fece prigioniero lo zio Bernabò, di cui aveva sposato in seconde nozze la figlia Caterina, e nel [[1395]] fu nominato [[Governanti di Milano#Duchi di Milano|Duca di Milano]] dall'imperatore [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]]. Mentre sua figlia [[Valentina Visconti|Valentina]], unica figlia della prima moglie Isabella di Francia, andava in sposa al principe francese [[Luigi I di Valois-Orléans|Luigi d'Orleans]], gli succedevano i figli di seconde nozze, prima [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]] e poi Filippo Maria.
Dopo la nomina di Gian Galeazzo Visconti a duca di Milano, i Visconti affidarono ai letterati di corte la redazione della leggenda relativa alla genealogia familiare, che faceva risalire le origini ad ascendenze [[troia]]ne individuando come capostipite Anglo, figlio di [[Enea]], a cui venne attribuita la fondazione di [[Angera]]<ref>Nel manoscritto ''Elogio funebre di Gian Galeazzo Visconti'' si trova una miniatura di [[Michelino da Besozzo]] che ben illustra la leggenda dell'ascendenza della famiglia Visconti.</ref>.
==== Tavola genealogica delle origini ====
Si veda {{Cita|Ambrogio Filippini|p. 30}}.
{{Discendenza
|1|-1|Ariprando<br><small>Visconte dell'[[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]]</small>|*[[Floruit|fl.]] 1037 †1075
|2|1|Ottone<ref>Caduto a [[Roma]] in difesa dell’imperatore [[Enrico V di Franconia|Enrico V]].</ref><br><small>Visconte dell'arcivescovo di Milano</small>|[[Floruit|fl.]] 1075 †1110
|3|1|Ariprando|[[Floruit|fl.]] 1075 †1119~1123
|4|1|Anselmo|[[Floruit|fl.]] 1067~1075 †1109
|5|2|Guido|*1123 †1142~1147
|6|2|Ottobello|*? †1170
|7|3|Pietro|*1123 †1170~1178
|8|3|Manfredo<br><small>Console di Milano</small>|*1146 †1182
|9|3|Nazaro<br><small>Console di Milano</small>|*1146 †1195
|10|4|Arialdo<br><small>Console di Milano</small>|*1075 †1117
|11|4|Marchesio|*1109~1119 †?
|12|4|Ardengo|*? †1109
|13|5|Ottone<br><small>Console di Milano</small>|*1134 †1192
|14|5|Mazzocco|*1134 †1179
|15|5|Guglielmo|*1134~1154 †1170
|16|6|Manfredo<ref name=":01ret">Rettore della [[Lega Lombarda]]</ref><br><small>Console di Milano</small>|*1170 †1215
|17|7|Ariprando|*1155 †1211
|18|7|Ruggero<ref>Rettore della [[Lega Lombarda]] (1173/1178), [[Podestà (medioevo)|podestà]] di [[Bergamo]] (1189).</ref><br><small>Console di Milano</small>|*1158 †1202/1217
|19|8|Pietro<ref name=":01ret" /><br><small>Console di Milano</small>|*1170 †1188
|20|9|Enrico<ref>"De Sarono".</ref>|*1189 †1230~1237
|21|12|Ardengo|*1109 †?
|22|12|Anselmo|*1109 †?
|23|12|Alberto|*1109 †?
|24|12|Arialdo<br><small>Console di Milano</small>|*1109 †1159
|25|13|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br />Aliprando<ref>[[Arcidiocesi di Vercelli|Vescovo di Vercelli]].</ref>|*? †1213
|26|13|[[Uberto Visconti|Uberto]]|*? † ante 1248<br>⚭ Berta Pirovano
|27|14|Guido<ref>"De Olegio".</ref>|*1173 †1219~1230
|28|26|{{Discendenza/P|.}}|Ramo ducale
}}
=== Milano, capoluogo della Lombardia ===
[[File:Holy Roman Empire at the Golden Bull of 1356.png|miniatura|I domini viscontei all'interno dell'[[Sacro Romano Impero|Impero]] nel 1356.]]
Le fortune dei Visconti iniziarono nel [[1262]], quando [[Ottone Visconti]] fu nominato [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]]. La nomina fu piuttosto casuale: Ottone venne infatti nominato da un intervento della curia papale, che per sedare i conflitti interni al capitolo metropolitano, normalmente incaricato della nomina, decise di nominare un esterno. Ottone, che all'epoca era il cappellano del cardinale [[Ottaviano degli Ubaldini]], per oltre 15 anni non poté entrare in città dove era in corso una lotta di potere fra ghibellini e i guelfi guidati dai [[Della Torre]]<ref name= varese />. La [[battaglia di Desio]] ([[1277]]), in cui le truppe di Ottone sconfissero quelle di [[Napoleone della Torre]], pose fine alla dominazione torriana e all'indipendenza del comune di Milano; Ottone fece ingresso in città e si insediò.
Nel [[1287]], in seguito alla distruzione di [[Castelseprio]]<ref>Battaglia in seguito alla quale Ottone pronunciò il proclama: ''Castrum Seprum destruatur, et destructum perpetuo teneatur et nullus audeat vel praesumat in ipso Monte habitare'' («Castel Seprio sia smantellato e perpetuamente tenuto tale, né alcuno osi o presuma di potervi ancora abitare») che fu rispettato fino al 1786.</ref> e alla sconfitta dei Della Torre, [[Matteo I Visconti|Matteo Visconti]] venne nominato "[[Capitano del popolo]]". Nel [[1302]] vi fu un breve ritorno del Della Torre durante il quale Matteo Visconti fu esiliato. Nel [[1310]], approfittando della riconciliazione imposta dalla discesa dell'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo]], rientrò a Milano e l'anno successivo, forte del titolo di vicario imperiale conferitogli dall'imperatore, riuscì a estromettere definitivamente i Della Torre dando inizio ad un'opera di unificazione della [[Lombardia]] proseguita poi dai suoi successori.
L'opera di unificazione fu completata da [[Azzone Visconti]]
Nell'anno [[1327]], con la morte del padre, rimase lui come unico erede ed in opposizione al pontefice, comprò il titolo di vicario di Milano dall'Imperatore [[Ludovico il Bavaro|Ludovico IV]]. Nel [[1332]] al governo del nuovo vicario, si associarono gli zii [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino]] e [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]], figli di [[Matteo I Visconti|Matteo]], in una sorta di [[triumvirato]]. L'altro zio [[Lodrisio Visconti|Lodrisio]], rimastone fuori, inscenò invano una serie di congiure per spodestare i tre; quando tutti suoi complici furono arrestati da Azzone (23 novembre [[1332]]), e rinchiusi nelle prigioni di [[Monza]] (dette ''i forni''), fu costretto a fuggire a [[Verona]], dove ospite di [[Mastino II della Scala]], tesse una serie di alleanze, tra i quali rientravano gli scaligeri stessi ed il Signore di [[Storia di Novara|Novara]] Calcino Tornielli, nemico dell'Arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]]. Si venne allo scontro decisivo il 21 febbraio [[1339]] nella [[Battaglia di Parabiago]], vinta dai ''triumviri''.
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Dall'iniziale congregazione di città sottoposte al dominio di un unico signore, Giovanni e Luchino, ma soprattutto Gian Galeazzo e [[Bernabò Visconti|Bernabò]], tramite un'intensa attività di consolidamento della loro supremazia attuata con il ridimensionamento delle autonomie locali e l'attrazione nella loro orbita delle molteplici piccole signorie rurali crearono una sorta di struttura statuale.
Con Giovanni Visconti, alla metà del [[XIV secolo]] si ebbe la prima grande espansione dei possedimenti della famiglia con la vittoria sui [[
=== Bernabò e Galeazzo II: due modelli diversi di governo e due corti distinte (Milano e Pavia) ===
Alla morte dell’[[Giovanni Visconti (arcivescovo)|arcivescovo Giovanni]] (1354), il consiglio generale del Comune di [[Milano]] diede mandato a [[Boschino Mantegazza]] di conferire la signoria ai nipoti del presule, i quali accettarono, richiedendo però un lodo per ripartire fra i tre i beni ereditari dello zio e lo stesso dominio. A [[Bernabò Visconti|Bernabò]] andarono inizialmente due porte di [[Milano]], unitamente alle città e alle terre orientali: [[Bergamo]], [[Brescia]], [[Cremona]], [[Crema (Italia)|Crema]], [[Soncino]], la [[Val Camonica]], la Riviera del [[Lago di Garda|Garda]], [[Rivolta d'Adda|Rivolta]] e [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]]. A [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo]] spettò la fascia di territorio più occidentale e più vicina ai domini [[Casa Savoia|sabaudi]], con cui tanti legami egli aveva: [[Vercelli]], [[Novara]], [[Alba (comune italiano)|Alba]], [[Asti]], [[Alessandria]], [[Tortona]], [[Bassignana]], [[Vigevano]] e [[Como]]. Mentre a [[Matteo II Visconti|Matteo II]] spettarono: [[Lodi]], [[Parma]], [[Piacenza]], [[Bobbio]], [[Bologna]], [[Pontremoli]], [[Melegnano]], [[Monza]], [[Vaprio d'Adda|Vaprio]] e [[Pandino]] (oltre ai contadi della [[Martesana]] e della Bazana). Dopo la morte di [[Matteo II Visconti|Matteo]] nel 1355 [[Bernabò Visconti|Bernabò]] ottenne [[Lodi]], [[Parma]] e [[Pandino]], mentre [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] ebbe [[Piacenza]], [[Bobbio]], [[Pontremoli]] e [[Monza]] e le porte di [[Milano]] [[Porta Comasina (medievale)|Comacina]], [[Porta Vercellina (medievale)|Vercellina]], [[Porta Giovia|Giovia]] e [[Porta Ticinese (medievale)|Ticinese]], nonché i territori del [[Seprio]] e della Bulgaria<ref name="VISCONTI, Bernabò in Dizionario Biografico">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/bernabo-visconti_(Dizionario-Biografico)|titolo=VISCONTI, Bernabò in "Dizionario Biografico"|lingua=it|accesso=8 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/galeazzo-visconti_(Dizionario-Biografico)|titolo=VISCONTI, Galeazzo in "Dizionario Biografico"|lingua=it|accesso=8 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-ii-visconti|titolo=Viscónti, Matteo II nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it|accesso=8 maggio 2021}}</ref>.
[[Bernabò Visconti|Bernabò]], che nel 1371 riuscì a conquistare [[Reggio Emilia]], amministrò la giustizia in deroga a statuti e consuetudini, talora in prima persona dal ''dominus'', facendone uno strumento di costruzione del consenso. Inoltre resse il dominio appoggiandosi alla moglie e ai figli, cui affidò il governo di singole comunità e città, riducendo in tal modo al minimo la sua curia. Trattò molto spesso con durezza i [[Guelfi e ghibellini|guelfi]], favorendo i ghibellini<ref name="VISCONTI, Bernabò in Dizionario Biografico" /><ref name="Milan and Lombardy in the era Medieval and Early Modern Milan edizione Gamberini">{{Cita pubblicazione|nome=Andrea|cognome=Gamberini|titolo=Milan and Lombardy in the era of the Visconti and of the Sforza|rivista=A Companion to Late Medieval and Early Modern Milan, ed. A. Gamberini, Leiden|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/40957280/Milan_and_Lombardy_in_the_era_of_the_Visconti_and_of_the_Sforza}}</ref>.
[[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], dopo la presa di [[Pavia]], il [[Assedio di Pavia (1359)|13 novembre del 1359]]<ref name="Pavia dai Beccaria ai Visconti Sforza">{{Cita pubblicazione|nome=Maria Nadia|cognome=Covini|titolo=Pavia dai Beccaria ai Visconti-Sforza. Metamorfosi di una città, in Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca, a cura di M. Davide, CERM, Trieste 2014, pp. 46-67|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/19749828/Pavia_dai_Beccaria_ai_Visconti_Sforza_Metamorfosi_di_una_citt%C3%A0_in_Le_subordinazioni_delle_citt%C3%A0_comunali_a_poteri_maggiori_in_Italia_dagli_inizi_del_secolo_XIV_all_ancien_r%C3%A9gime_Risultati_scientifici_della_ricerca_a_cura_di_M_Davide_CERM_Trieste_2014_pp_46_67}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Fabio|cognome=Romanoni|titolo="Come i Visconti asediaro Pavia". Assedi e operazioni militari intorno a Pavia dal 1356 al 1359, in "Reti Medievali- Rivista", VIII (2007).|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/21465034/_Come_i_Visconti_asediaro_Pavia_Assedi_e_operazioni_militari_intorno_a_Pavia_dal_1356_al_1359_in_Reti_Medievali_Rivista_VIII_2007_}}</ref>, portò la sua residenza e la sua corte a Pavia. L’impressionante rinnovamento urbanistico cui fu sottoposta la [[Pavia|città]] per ordine di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] a partire dal 1360 appare un piano ben preordinato, intriso di ''grandeur'' regia e votato alla valorizzazione della memoria del ruolo di capitale del [[Regno longobardo]] prima e del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno d'Italia]] poi, che [[Pavia]] ebbe fino all'XI secolo. Eredità a cui [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], e in seguito anche il figlio [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], voleva richiamarsi, utilizzando soprattutto le memorie della regalità altomedievale che [[Pavia]] conservava, al fine di legittimare il suo potere e ponendosi in diretta continuità con i re longobardi e altomedievali. Terminati il cantiere del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello]], nel 1365, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], forse anche a causa di certi dissapori nei confronti del fratello [[Bernabò Visconti|Bernabò]], lasciò [[Milano]] e si trasferì con tutta la sua corte a [[Pavia]]<ref name="Pavia dai Beccaria ai Visconti Sforza" />.
Da [[Pavia]] [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], caratterizzato da pratiche di governo e ideali completamenti diversi dal [[Bernabò Visconti|fratello]]<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/7590117/Tra_maiestas_imperii_e_maiestas_Domini_il_vicariato_composito_di_Galeazzo_II_Visconti_1354_1378_|titolo=Tra maiestas imperii e maiestas Domini: il vicariato composito di Galeazzo II Visconti (1354-1378) {{!}} Federica Cengarle - Academia.edu|lingua=en|accesso=8 maggio 2021}}</ref><ref name="Politics vs Law in Fourteenth Century Milan: the Visconti and the Issue of Tiranny, in L. Oetzel, K. Weiand (eds.)">{{Cita pubblicazione|nome=Andrea|cognome=Gamberini|titolo=Politics vs Law in Fourteenth Century Milan: the Visconti and the Issue of Tiranny, in L. Oetzel, K. Weiand (eds.), Defizitäre Souveräne: Herrscherlegitimationen im Konflikt, Frankfurt am Main 2018, pp. 25-46.|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/37840416/Politics_vs_Law_in_Fourteenth_Century_Milan_the_Visconti_and_the_Issue_of_Tiranny_in_L_Oetzel_K_Weiand_eds_Defizit%C3%A4re_Souver%C3%A4ne_Herrscherlegitimationen_im_Konflikt_Frankfurt_am_Main_2018_pp_25_46}}</ref>, governò la parte occidentale dei domini viscontei. Il signore, dotato di spiccata cultura (diversamente da [[Bernabò Visconti|Bernabò]] che non amò mai circondarsi da intellettuali<ref name="VISCONTI, Bernabò in Dizionario Biografico" />), non solo ospitò presso la sua corte [[Francesco Petrarca]], ma dotò il proprio [[Castello Visconteo (Pavia)|castello di Pavia]] di una importante [[Biblioteca visconteo sforzesca|biblioteca]] (poi arricchita dai suoi successori) e fondò, nel 1360, l’[[Università degli Studi di Pavia|università]], la prima di tutto Stato visconteo. Sia lui sia la moglie [[Bianca di Savoia]] patrocinarono la creazione di importanti cantieri, come la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|chiesa del Carmine]] o il [[Chiesa di Santa Chiara la Reale|monastero di Santa Chiara la Reale]] e, sempre richiamandosi al sogno regio, dotò il suo [[Castello Visconteo (Pavia)|castello]] di vasto parco (il [[parco Visconteo]]) che doveva rievocare il favoloso giardino del [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]] altomedievale e volle essere sepolto nella [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro]], dove si trovava la tomba del re longobardo [[Liutprando]]<ref name="Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)">{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)|rivista=“Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)”, in Courts and Courtly Cultures in Early Modern Italy and Europe. Models and Languages, Atti del Convegno, ed. S. Albonico, S. Romano, Viella, pp. 189-206.|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/36402408/Non_iam_capitanei_sed_reges_nominarentur_progetti_regi_e_rivendicazioni_politiche_nei_rituali_funerari_dei_Visconti_XIV_secolo_}}</ref>.
=== Gian Galeazzo e il sogno regio visconteo ===
[[File:Albarello Pavia.jpg|miniatura|[[Albarello]] decorato con lo stemma visconteo ritrovato nella tomba di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], [[Pavia]], [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]]]]
Il successore di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], proseguì con maggiore vigore le idee del padre<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Federica|cognome=Cengarle|titolo=I Visconti ed il titolo ducale: qualche riflessione|rivista=La naissance du duché de Savoie (1416), L. Ripart, C. Guilleré, P. Vuillemin (éd.), Chambéry, LLSETI|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/44864317/I_Visconti_ed_il_titolo_ducale_qualche_riflessione}}</ref>. Fino al colpo di mano del 1385, che gli permise, con la deposizione dello zio [[Bernabò Visconti|Bernabò]] di unificare i domini viscontei, la dinastia fu divisa in due corti: quella di [[Milano]], dove risiedeva Bernabò, e quella di Gian Galeazzo a [[Pavia]]. Dopo il 1385 Gian Galeazzo e la sua corte, pur itinerando di continuo tra Pavia e Milano, molto più spesso risiedeva a Pavia<ref name="Pavia dai Beccaria ai Visconti Sforza" />, soggiornando volentieri nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello]] e frequentando il [[Parco Visconteo]], che Gian Galeazzo non solo fece ampliare, ma lo dotò di nuove strutture, al termine del quale si trovava la [[Certosa di Pavia|Certosa]], il tempio dinastico voluto dal signore. La presenza a Pavia della corte, anche per Gian Galeazzo, aveva un chiaro ruolo simbolico, dato che permetteva ai Visconti di richiamarsi sia ai re [[Regno longobardo|longobardi]] che a quelli del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|regno d’Italia]], legittimando così le loro pretese regie<ref name="Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)" />. Con Gian Galeazzo lo Stato Visconteo raggiunse la sua massima estensione: tra il 1387 e il 1389 furono conquistate [[Verona]], [[Vicenza]], [[Feltre]], [[Belluno]] e, temporaneamente, [[Padova]], mentre tra il 1399 e il 1402 il signore estese il suo controllo a [[Pisa]], [[Siena]], [[Perugia]], [[Assisi]] e [[Bologna]]<ref name="Milan and Lombardy in the era Medieval and Early Modern Milan edizione Gamberini" />. Ma soprattutto, richiamandosi al sogno regio del padre, Gian Galeazzo riuscì a trasformare i Visconti in una dinastia ereditaria grazie all'ottenimento nel 1396 del titolo di duca di Milano da parte dell'imperatore [[Venceslao di Lussemburgo|Venceslao]]<ref name="Politics vs Law in Fourteenth Century Milan: the Visconti and the Issue of Tiranny, in L. Oetzel, K. Weiand (eds.)" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Federica|cognome=Cengarle|titolo=A proposito di dominio naturale: echi europei nel discorso per l'incoronazione ducale di Gian Galeazzo Visconti (1395)|rivista=Reti Medievali Rivista, 21/1|lingua=en|accesso=8 maggio 2021|url=https://www.academia.edu/43200933/A_proposito_di_dominio_naturale_echi_europei_nel_discorso_per_lincoronazione_ducale_di_Gian_Galeazzo_Visconti_1395_}}</ref>. Faceva parte del progetto del signore la creazione (sempre concessa dall'imperatore) della [[contea di Pavia]] (1396) destinata al primogenito<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gian-galeazzo-visconti-duca-di-milano_(Dizionario-Biografico)|titolo=GIAN GALEAZZO Visconti, duca di Milano in "Dizionario Biografico"|lingua=it|accesso=8 maggio 2021}}</ref>, la duplicazione della capitale e delle sedi della corte (Milano e Pavia) e l'istituzione di una struttura burocratica e camerale che raddoppiava le istituzioni milanesi (solo nel tardo Quattrocento gli [[Sforza]] tentarono di superare questa dualità, ma nonostante questi tentativi a Pavia restarono archivi, [[Biblioteca visconteo sforzesca|Biblioteca]], reliquie, strutture residenziali cortigiane e l'immenso Parco Visconteo fino alla caduta della dinastia sforzesca). La duplice sede della corte, tra Milano e Pavia, attribuiva a quest'ultima un ruolo distinto, una identità forte e prestigiosa all'interno del dominio e rispetto alle altre città, a scapito della centralità milanese, situazione che rimase anche dopo il 1413, quando [[Filippo Maria Visconti]] scelse definitivamente [[Milano]] come sede principale della corte<ref name="Pavia dai Beccaria ai Visconti Sforza" />.
=== Ducato di Milano ===
[[File:Ducato di Milano, 1402.svg|miniatura|Domini alla morte del Duca Gian Galeazzo Visconti (le date indicano l'inizio e l'eventuale fine del dominio visconteo)]]
Dopo la morte di Gian Galeazzo nel [[1402]] il Ducato - che aveva raggiunto la sua massima espansione - passò ai suoi figli [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]] e [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]], ma il dominio, che Gian Galeazzo aveva messo insieme con ogni sorta di violenze, andò in pezzi, e a mala pena poterono essere conservate le province più vecchie che lo componevano.
La linea Ducale di Milano si estinse nella linea maschile con la morte di Filippo Maria nel [[1447]] ed il Ducato passò (dopo la breve esperienza della [[Aurea Repubblica Ambrosiana|Repubblica Ambrosiana]]) a [[Francesco Sforza]], il quale aveva sposato la figlia illegittima di Filippo, [[Bianca Maria Visconti|Bianca Maria]]. La presa di potere di Sforza fu resa possibile anche grazie ai tumulti che segnarono la caduta della [[Aurea Repubblica Ambrosiana|Repubblica]], nei quali ebbe un ruolo di rilievo tra i capi [[Gaspare da Vimercate]] ([[Vimercati (famiglia)|Vimercati]]).<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gaspare-vimercati_(Dizionario-Biografico)/|titolo=VIMERCATI, Gaspare - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-07-30}}</ref> In linea femminile legittima, i Valois-Orleans, quali discendenti di [[Valentina Visconti]], vantavano seri diritti su Milano, diritti che furono fatti valere da [[Luigi XII di Francia]] agli inizi del XVI secolo.
== Visconti di Modrone ==
{{vedi anche|Visconti di Modrone}}
[[File:Scudo della famiglia Visconti di Modrone.svg|thumb|Stemma dei [[Visconti di Modrone]]]]
I [[Visconti di Modrone]] discendono da ''Vercellino Visconti'', figlio di Uberto (podestà di Vercelli e Como fra il 1290 e il 1295), fratello di [[Matteo I Visconti]], signore di Milano.
Da Vercellino discesero Giovanni, la cui linea si estinse con Ottone che fu uno degli uccisori di Giovanni Battista Visconti e Antonio nella cui discendenza sono degni di menzione: Guido marito di Leta Manfredi, governatore di Genova e Cremona sotto [[Galeazzo Maria Sforza]] e padre di Veronica moglie di [[Federico Borromeo]]; Giovanni Battista, marito di Paola [[Benzoni]], che fu inviato come ambasciatore di Milano presso [[Carlo V d'Asburgo]] nel 1541.
Nel 1683 Nicolò Maria Visconti figlio di Antonio Coriolano e di Maddalena [[Durini]], sposò Teresa Modroni facendo nascere il ramo collaterale dei Visconti di Modrone che acquisisce il titolo di Marchesi di [[Vimodrone]]<ref>L'asilo infantile. 100 anni di storia: dai Visconti alla Scuola d'Infanzia, a cura dell'Associazione Storico-Culturale S. Agostino di Cassago Brianza, Annone, Grafiche Riga, 2003, pp. 106-10, 112-36.</ref>.
Con decreto del 5 marzo 1813<ref>Archivio di Stato di Milano</ref>, [[Napoleone Bonaparte]] concede il titolo di [[Regno d'Italia (1805-1814)|Duca del Regno]] a [[Carlo Visconti di Modrone]]. Il titolo verrà poi riconfermato pochi anni più tardi dall'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]]<ref>Archivio di stato: titoli riconosciuti con sovrana risoluzione austroungarica del 27 novembre 1816.</ref>, nuovo sovrano della Lombardia a seguito della caduta di Napoleone. Nel [[1837]], venuto a mancare il duca Carlo, privo di discendenza diretta, titoli e proprietà vennero trasferiti al cugino di secondo grado ''Uberto''
Da Guido discendono gli attuali membri della famiglia. Nel 1937, Vittorio Emanuele III concesse il titolo di Duca di Grazzano Visconti a [[Giuseppe Visconti di Modrone|Giuseppe]]
Al ramo dei Visconti di Modrone appartengono inoltre:
* [[Uberto Visconti di Modrone]]
* [[Marcello Visconti di Modrone]]
* [[Guido Visconti di Modrone (militare)]]
* [[Luchino Visconti|Luchino Visconti di Modrone]]
* Galeazzo Visconti di Modrone
* [[Eriprando Visconti|Eriprando Visconti di Modrone]]
== Tavola genealogica del ramo ducale ==
{{Vedi anche|Tavole genealogiche della famiglia Visconti}}
Il più antico noto e sicuro componente della dinastia è Anselmo ''Vicecomes'', vivente nel [[1067]] e [[1075]]. Ebbe due figli: Arialdo e Marchisio, citati in un documento del [[1109]] assieme ai parenti (cugini) Ardengo, Anselmo, Alberto, Maraldo, Vifredo. Altri Visconti indicati nei documenti dei secoli XI e XII: Rogelio ([[1184]]), Arnoldo (1184), il Console di Giustizia Nazario (nel [[1185]], [[1190]], [[1192]]), il Rettore Manfredo ([[1208]]) e Rogerio ''Vicecomes'' di Riziolo Console di Giustizia a Milano nel [[1209]].
<small>{{Discendenza
|1|-1|[[Uberto Visconti|Uberto]]|*? † ante [[1248]]<br>⚭ Berta Pirovano<br />*? †?
|2|1|
|3|1|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br />Azzone<ref name=":01ve">[[Diocesi di Ventimiglia-San Remo|Vescovo di Ventimiglia]] ([[1251]] - [[1262]]).</ref>|*? †[[1262]]
|4|
|5|
|6|
|7|1|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br />Uberto<ref name=":01ve" />|*? †[[1269]]
|8|1|Beatrice|*? †?
|9|4|[[Teobaldo (o Tibaldo) Visconti|Teobaldo]]|*[[1230]] †[[1276]]<br />⚭ Anastasia Pirovano<br />*? †?
|10|6|{{Discendenza/P|.}}|rami cadetti<ref>Gaspare Visconti fu il capostipite dei seguenti rami viscontei: signori di Cassano Magnago (est. nel [[XIX secolo]]); signori di Ierago (est. nel [[1715]]); visconti di Besnate (est. nel [[1715]]); visconti di Crenna (est. nel [[1722]]); signori di Groppello (est. nel [[1598]]); conti di Carbonara (est. nel [[1693]]); conti e signori di Fontaneto (est. nel [[1887]]); signori di Albizzate (est. nel [[1633]]); Visconti Borromeo, conti di Fagnano (est. nel [[1564]]); Visconti Borromeo Arese, conti di Brebbia (est. nel [[1750]]).</ref>
|11|9|[[Matteo I Visconti|Matteo I]]<br /><small>II signore di Milano</small> |*[[1250]] †[[1322]]<br>⚭ Bonacossa Borri<br />*? †?
|12|9|Uberto<ref>Detto ''il Pico''.</ref>|*[[1250]] †~[[1315]]
|13|11|Floramonda|*? †[[1321]]<br />⚭ Guidetto Mandelli<ref>Conte di [[Maccagno Inferiore|Maccagno]].</ref><br />*? †[[1319]]
|14|11|[[Galeazzo I Visconti|Galeazzo I]]<br /><small>III signore di Milano</small> |*[[1277]] †[[1328]]<br>⚭ Beatrice d'Este<br />*? †?
|15|11|Beatrice|*~[[1280]] †?<br />⚭ [[Spinetta Malaspina]]<br />*[[1282]] †[[1352]]
|16|11|[[Caterina Visconti (1282-1311)|Caterina]]|*1282 †1311<br />⚭ [[Alboino della Scala]]<br />* †[[1311]]
|17|11|[[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino]]<br /><small>V signore di Milano</small> |*[[1287]] †[[1349]]<br>⚭ (I) [[Violante di Saluzzo]]<br />*? †?<br />⚭ (II) [[Caterina Spinola]]<br />*? †?<br />⚭ (III) [[Isabella Fieschi]]<br />*? †?
|18|11|[[Stefano Visconti|Stefano]]<ref>Signore di Arona</ref>|*[[1288]] †[[1327]]<br>⚭ Valentina Doria<ref>Di Sassello e del Logudoro.</ref><br />*? †?
|19|11|[[Marco I Visconti|Marco]]<ref>Podestà di [[Alessandria]] ([[1310]]), Signore di [[Lucca]] ([[1329]]).</ref>|*~[[1289]] †[[1329]]
|20|11|{{simbolo|Bishop-hat.svg|25}}<br />[[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]]<br /><small>VI signore di Milano</small> |*[[1290]] †[[1354]]
|21|11|quattro figli<ref>Zaccarina (*[[1295]] †[[1328]]), sposa Ottone Rusconi (*? †?); Agnese (*? †?), sposa [[Cecchino della Scala]] (*? †?); Achilla (*? †?), sposa Guglielmo della Pusterla (*? †?); Antonio (*? † post [[1339]]), [[figlio naturale]], si distinse nella [[battaglia di Parabiago]] (cfr Giulini, Memorie, vol. V, p. 261).</ref>|
|22|12|Vercellino<ref>Podestà di [[Vercelli]] ([[1317]]) e [[Novara]] ([[1318]]-[[1320]]).</ref>|[[Floruit|fl.]] [[1317]]
|23|12|Giovanni<ref>Podestà di [[Tortona]] ([[1320]]).</ref>|[[Floruit|fl.]] [[1320]]
|24|12|Ottorino<ref>Signore di Castelletto, podestà di [[Bergamo]] ([[1335]]).</ref>|[[Floruit|fl.]] [[1335]]
|25|14|<small>([[Figlio naturale|''nat''.]])</small> Caterina|*? †?<br />⚭ Alaone Spinola<ref>Patrizio Genovese, dei Signori di Busalla (1239), di Isola del Cantone (1256), di Arquata Scrivia (1313), di Tassarolo (1367), in seguito chiamati Spinola di Luccoli.</ref><br />*? †?
|26|14|[[Azzone Visconti|Azzone]]<br /><small>IV signore di Milano</small> |*[[1302]] †[[1339]]<br />⚭ [[Caterina di Savoia-Vaud]]<br />*[[1324]] †[[1388]]
|27|14|Ricciarda|*[[1304]] †[[1366]]<br />⚭ [[Tommaso II di Saluzzo]]<br />*[[1304]] †[[1357]]
|28|17|(I) Caterina|*? †?<br>⚭ [[Francesco d'Este (1325)|Francesco d'Este]]<br>*[[1325]] †[[1384]]
|29|17|(III) [[Luchino Novello Visconti|Luchino Novello]]<ref>Gemello di Giovanni (cfr. Giulini, ''Memorie'', vol. V, p. 334).</ref>|*[[1346]] †[[1399]]<br />⚭ (I) Maddalena Boccanegra<ref>Figlia del [[Dogi della Repubblica di Genova|doge di Genova]] [[Simone Boccanegra]].</ref><br />*? †?<br />⚭ (II) Maddalena Strozzi<ref>Di Firenze.</ref><br />*? †?
|30|17|cinque figli<ref>(III) Orsina (*1343 †?), sposa Balzarino Pusterla (*? †?); (III) Giovanni (*[[1346]] †?), gemello di [[Luchino Novello Visconti|Luchino Novello]] (cfr. Giulini, ''Memorie'', vol. V, p. 334); tre figli naturali: Brizio (*? †[[1356]]), signore di [[Tortona]] ([[1347]]-[[1348|48]]), podestà di [[Lodi]] ([[1339]]-[[1344|44]]); Borso (*? †?); Forestino (*? †?).</ref>|
|31|18|[[Matteo II Visconti|Matteo II]]<br /><small>VII consignore di Milano</small>|*[[1319]] †[[1355]]<br />⚭ [[Gigliola Gonzaga]]<br /> *~[[1325]] †~[[1377]]
|32|18|[[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]]<br /><small>VII consignore di Milano</small>|*[[1320]]? †[[1378]]<br>⚭ (I) Malgarola da Lucino<br>*? †?<br>⚭ (II) [[Bianca di Savoia]]<br />*[[1336]] †[[1387]]
|33|18|[[Bernabò Visconti|Bernabò]]<br /><small>VII consignore di Milano</small><br /><small>VIII signore di Milano</small>|
|34|22|{{Discendenza/P|.}}|rami cadetti<ref>Da Vercellino discesero i seguenti rami viscontei: marchesi di San Vito (creati marchesi nel [[1619]], estinti); marchesi della Motta (est. nel [[1740]]); signori di Busto (est. nel [[1564]]); signori di Lonate Pozzolo (dal [[1778]] marchesi e dal [[1813]] [[Visconti#Visconti di Modrone|duchi di Modrone]], esistenti). Il regista [[Luchino Visconti]] ed [[Eriprando Visconti]] furono esponenti del ramo dei duchi di Modrone.</ref>
|35|23|{{Discendenza/P|.}}|rami cadetti<ref>Da Giovanni discesero i seguenti rami viscontei: conti di Gallarate e marchesi di Cislago (est. nel [[1716]]); marchesi di Turano (est. nel [[1672]]); conti di Sesto Calende (est. nel [[1814]]); visconti d'Aragona Marchesi d'Invorio (est. nel [[1895]]); conti di Sesto Calende (secondo ramo est. nel [[1552]]); conti di Sesto Calende (terzo ramo est. nel [[1656]]); Baroni di Ornavasso (est. nel [[XX secolo]]); marchesi di S. Alessandro (est. nel [[1794]]).</ref>
|36|24|{{Discendenza/P|.}}|rami cadetti<ref>Da Ottorino discesero i seguenti rami viscontei: conti Visconti Borromeo (est. nel [[1834]]); visconti di Massino, di cui la linea principale si estinse nel [[1802]], ma un altro ramo è ancora esistente.</ref>
|37|20|<small>([[Figlio naturale|''nat.'']])</small> Leonardo<ref>Podestà di [[Novara]].</ref>|[[Floruit|fl.]] [[1348]]
|38|26|<small>([[Figlio naturale|''nat.'']])</small> Luchina|*? †?<br />⚭ Lucolo del Zotta<br />*? †?
|39|29|cinque figlie<ref>Caterina (*? †?), sposò Giovanni Corti (*? †?); Maddalena (*? †?); Orsina (*? †?), sposò Erasmo Trivulzio (*? †?); Isabella (*? †?), sposò Galeotto Brancaleoni (*? †?); Maria (*? †?), sposò Francesco Guidi (*? †?).</ref>|
|40|31|[[Caterina Visconti (1342-1382)|Caterina]]|*1342 †1382<br />⚭ [[Ugolino Gonzaga]]<br />*1320 †1362
|41|32|tre figli<ref>(I) Cesare (*? †?); (I) [[Beatrice Visconti|Beatrice]] (*[[1350]] †[[1410]]), sposa Giovanni Anguissola (*? †?); (II) Maria (*[[1352]] †[[1362]]).</ref>|
|42|32|(II) [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]]<br /><small>IX signore di Milano</small><br /><small>I duca di Milano</small>|*[[1351]] †[[1402]]<br />⚭ (I) [[Isabella di Valois]]<br />*[[1348]] †[[1372]]<br />[[Concubinato|con.]] Agnese Mantegazza<br />*? †?<br />⚭ (II) [[Caterina Visconti]]<br />*[[1362]] †[[1404]]
|43|32|(II) [[Violante Visconti|Violante]]|*[[1354]] †[[1386]]<br />⚭ (I) [[Lionello Plantageneto, I duca di Clarence|Lionello Plantageneto]]<br />*[[1338]] †[[1368]]<br />⚭ (II) [[Ottone III del Monferrato]]<br />*[[1360]] †[[1378]]<br />⚭ (III) [[Ludovico Visconti]]<br />*[[1355]] †[[1404]]
|44|33|{{Discendenza/P|.}}|[[#Discendenza_di_Bernab%C3%B2_Visconti|Discendenza di<br />Bernabò Visconti]]
|45|42|tre figli<ref>(I) Gian Galeazzo II Visconti (*[[1366]] †[[1376]]); (I) Azzone (*[[1368]] †[[1380]]); (I) Carlo (*[[1372]] [[1374]]).</ref>|
|46|42|(I) [[Valentina Visconti|Valentina]]|*[[1371]] †[[1408]]<br />⚭ [[Luigi I di Valois-Orléans]]<br />*[[1372]] †[[1407]]
|47|42|<small>([[Figlio naturale|''nat.'']])</small> [[Gabriele Maria Visconti|Gabriele Maria]]|*[[1385]] †[[1408]]
|48|42|(II) [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]]<br /><small>II duca di Milano</small>|*[[1388]] †[[1412]]<br />⚭ [[Antonia Malatesta di Cesena|Antonia Malatesta]]<br />*[[1394]] † post [[1412]]
|49|42|(II) [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]]<br /><small>III duca di Milano</small>|*[[1392]] †[[1447]]<br>⚭ (I) Beatrice Lascaris<br>⚭ (II) [[Maria di Savoia (1411-1469)|Maria di Savoia]]
|50|47|Jacopo|*~[[1405]] † post [[1446]]
|51|49|[[Bianca Maria Visconti|Bianca Maria]]<ref>Figlia naturale, nata da [[Agnese del Maino]].</ref>|*[[1425]] †[[1468]]<br />⚭ [[Francesco Sforza]]<br /><small>IV duca di Milano</small><br />*[[1401]] †[[1466]]
|52|51|{{Discendenza/P|.}}|[[Tavole_genealogiche_della_famiglia_Sforza#Sforza_di_Milano|Sforza di Milano]]
}}</small>
== Rami cadetti ==
I rami cadetti della famiglia Visconti:
*[[Visconti di
*[[Visconti di Modrone]]
*[[
*Conti di Sesto Calende, II ramo estinto [[1552]]
*Visconti Borromeo, estinto nel [[1564]]
*Signori e [[Contea di Busto Arsizio|conti di Busto Arsizio]], estinto nel [[
*Signori di Groppello, estinto nel [[1598]]
*Marchesi di San Vito dal [[1619|1619, estinto dal 1997]]
*Signori di Albizzate, estinto nel [[1633]]
*Conti di Sesto Calende, III ramo estinto [[1656]]
Riga 183 ⟶ 243:
*Conti di Gallarate e Marchesi di Cislago, estinto nel [[1716]]
*Conti di Sezze, estinto nel [[1716]]
*Visconti di [[Crenna]], estinto nel [[1722]]
*Marchesi di San Giorgio, estinto nel [[1724]]
*Marchesi della Motta, estinto nel [[1740]]
*Visconti Borromeo Arese, o Visconti di Brebbia estinto nel [[1750]]
*Signori di Lonate Pozzolo, dal [[1778]]
*Marchesi di Borgoratto, estinto nel [[1787]]
Riga 199 ⟶ 259:
*Baroni di Ornavasso, estinto nel [[XX secolo]]
*Conti di Saliceto, estinto nel [[1924]]
* [[Visconti di Baratonia]]
== Stemma ==
[[File:Stemma Visconti.PNG|thumb|Stemma visconteo con cimiero]]
{{Citazione|Viene offerto dal comune di Milano a uno della nobilissima stirpe dei Visconti che ne sembri il più degno un vessillo con una biscia dipinta in azzurro che inghiotte un saraceno rosso; e questo vessillo si porta innanzi ad ogni altro; e il nostro esercito non si accampa mai se prima non vede sventolare da un'antenna l'insegna della biscia.
Questo privilegio si dice concesso a quella famiglia in considerazione delle vittoriose imprese compiute in Oriente contro i saracini da un Ottone Visconti valorosissimo uomo.|Bonvesin de la Riva, ''[[De magnalibus urbis Mediolani]]''<ref>{{cita web|url=http://milano.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2003/09_Settembre/05/visconti.shtml|titolo=Lo strano stemma dei Visconti|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120209032637/http://milano.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2003/09_Settembre/05/visconti.shtml|dataarchivio=9 febbraio 2012}}</ref>}}
Secondo il libro ''Storia di Milano'' ([[1945]]) di Alessandro Visconti, lo stemma dei Visconti fu in origine uno dei vessilli del Comune di [[Milano]]: era una [[bandiera bianca]] che riproponeva in azzurro il serpente della [[basilica di Sant'Ambrogio]]. A seguito della crociate vi posero l'insegna di un [[Saraceni|saraceno]] sanguinante<ref>Alessandro Visconti, ''Storia di Milano'', 1945, p. 273</ref>.
In molti dimostrabili esempi la stessa iconografia risale al tardo impero romano ed è prodotto della nuova fede cristiana che, come simbolo di resurrezione e profezia, adoperano l'immagine di [[Giona (profeta)|Giona]], che nell'[[Antico Testamento|Antico]] e nel [[Nuovo Testamento]] viene ingoiato e, dopo tre giorni, vomitato da un grande pesce, raffigurato dagli artisti dell'epoca come un [[Biscione (araldica)|biscione]].
Il poeta [[Provincia di Forlì-Cesena|forlivese]] [[Giacomo Allegretti]], nel [[XIV secolo]], scrisse un [[Carme (poesia)|carme]] sulla "bissa milanese", cioè il
Nello stemma dei Visconti il Drago - mostro, forse non più’ aggressivo .
Una ipotetica leggenda popolare vuole che il
Alcuni esempi dello stemma della famiglia Visconti raffiguranti il
<gallery>
File:TrinityDuomoMilan.jpg|Duomo di Milano con il simbolo dei Visconti
File:Milano - Castello sforzesco - Stemma Galeazzo Maria Dux Mediolani quintus - Foto G. Dall'Orto - 6-jan-2007.jpg|Stemma di Gian Galeazzo Visconti, dipinto su un soffitto del [[Castello Sforzesco|Castello Visconteo Sforzesco di Milano]]. L'acquila imperiale fu concessa dall'imperatore al nuovo Duca di Milano nel 1396. Lo stemma fu' ripreso dagli Sforza.
File:Visconti Villa Corvini.JPG|Stemma visconteo, particolare della facciata posteriore di [[Villa Maggi-Corvini]] a [[Parabiago]]
File:Facade Mausoleo Visconti di Modrone.jpg|Particolare con stemma al Mausoleo dei Visconti di Modrone (Cassago Brianza)
File:Biscione Visconteo1.jpg|Stemma Visconteo nel [[Castello Sforzesco (Vigevano)|Castello Sforzesco di Vigevano]]
File:Castello Visconteo (Pavia) - Interior.JPG|Stemma Visconteo- [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello di Pavia]]
File:Fale Pavia 11.jpg|[[Certosa di Pavia]]
File:PVSPrimo.jpg|[[Chiesa dei Santi Primo e Feliciano]] [[Pavia]]
</gallery>
{{clear}}
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Delle dimore costruite ed abitate dai Visconti, si ricordano in particolare:
* [[Castello Sforzesco]] a [[Milano]]
*[[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]] a [[Pavia]]
*[[Castello di Mirabello]]
* [[Cascina Boscaiola]], tenuta da caccia a [[Milano]]
* [[Castello Visconteo (Abbiategrasso)|Castello Visconteo]] ad [[Abbiategrasso]]
* [[Castello di Belgioioso|Castello Visconteo]] a [[Belgioioso]]
* [[Castelgrande (castello)|Castelgrande]] a [[Bellinzona]]
* [[Castello di Bereguardo]]
* [[Palazzo Visconti (Brignano Gera d'Adda)|Palazzo Visconti]] a [[Brignano Gera d'Adda]]
* [[Castello Visconteo (Legnano)|Castello Visconteo]] a [[Legnano]]
Riga 242 ⟶ 307:
* [[Castello di Novara]] a [[Novara]]
* [[Castello di Pagazzano]] a [[Pagazzano]]
* [[Castello
* [[
* [[Palazzo Visconti (Taranto)|Palazzo Visconti]] a [[Taranto]]
* [[Castello Visconteo (Vercelli)|Castello Visconteo]] a [[Vercelli]]
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* [[Castello Visconteo (Voghera)|Castello Visconteo]] a [[Voghera]]
[[File:Visconteo Castle of Pavia.jpg|miniatura|Il [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]] di [[Pavia]]]]
== Galleria di ritratti ==
<gallery>
File:Ottone Visconti.jpg|Ritratto di [[Ottone Visconti]]
File:Matteo I Visconti.jpg|Ritratto di [[Matteo I Visconti]]
File:Galeazzo I Visconti.jpg|Ritratto di [[Galeazzo I Visconti]]
File:Giovanni Visconti.jpg|Ritratto di [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]]
File:Lucchino Visconti.jpg|Ritratto di [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]]
File:Azzone Visconti.png|Ritratto di [[Azzone Visconti]]
File:Matteo II Visconti.jpg|Ritratto di [[Matteo II Visconti]]
File:Galeazzo Visconti.png|Ritratto di [[Galeazzo II Visconti]]
File:Bernabò Visconti.jpg|Ritratto di [[Bernabò Visconti]]
File:Gian Galeazzo Visconti.jpg|Ritratto di [[Gian Galeazzo Visconti]]
File:Giovan Maria Visconti.png|Ritratto di [[Giovanni Maria Visconti
File:Filippo Maria Visconti.jpg|Ritratto di [[Filippo Maria Visconti]]
</gallery>
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== Biblioteca visconteo sforzesca ==
{{vedi anche|Biblioteca visconteo sforzesca}}
[[File:MAPPAparcovisconteopavia.svg|miniatura|Il grande [[Parco Visconteo]]]]
Nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=http://collezioni.museicivici.pavia.it/bvs/|titolo=La Biblioteca Visconteo Sforzesca}}</ref>, sede della corte di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] prima e di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] poi, il primo duca di Milano cominciò a radunare diversi fondi librari, alcuni di provenienza familiare, come i manoscritti dello zio [[Bernabò Visconti|Bernabò]], altri requisiti a personaggi caduti in disgrazia, altri ancora frutto di bottini di guerra, come i manoscritti predati ai [[Da Carrara|Carraresi]] nel 1388, all'interno dei quali vi erano ben 30 codici appartenuti a [[Francesco Petrarca]].La [[Biblioteca visconteo sforzesca|biblioteca]] fu poi accresciuta dai suoi successori, che fecero realizzare libri anche per l'educazione dei figli (la corte Viscontea fu una delle prime in cui si insegnò la grammatica greca). La corte dei Visconti e degli [[Sforza]] si avvaleva di copisti e miniatori di grande qualità, come [[Giovannino de' Grassi]], [[Michelino da Besozzo]], [[Belbello da Pavia]], [[Cristoforo de Predis|Cristoforo]] e [[Giovanni Ambrogio de Predis|Ambrogio de Predis]] e [[Giovanni Pietro Birago]]. La biblioteca era custodita nella torre sud-ovest del [[Castello Visconteo (Pavia)|castello]], dove, accanto ai preziosi volumi, vi erano anche diverse reliquie, collezioni di mirabilia della natura, come il "corno di unicorno", il grande [[Astrario di Giovanni Dondi|orologio-astrario]] realizzato nel Trecento da [[Giovanni Dondi dell'Orologio|Giovanni Dondi]], medico di corte e professore presso l'[[Università degli Studi di Pavia|università di Pavia]], e parte dei documenti dell'archivio Visconteo. A fine Quattrocento la biblioteca contava oltre 900 manoscritti miniati. Nel 1499, in seguito alla conquista del [[ducato di Milano]], il re di Francia [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]] portò la [[Biblioteca visconteo sforzesca|biblioteca]] in Francia. Attualmente presso la [[Biblioteca nazionale di Francia]] si conservano circa 400 codici provenienti dalla [[Biblioteca visconteo sforzesca|biblioteca Visconteo-Sforzesca]], mentre altri (tra cui il preziosissimo codice di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], con miniature di [[Simone Martini]], appartenuto al [[Francesco Petrarca|Petrarca]] e ora conservato nella [[biblioteca Ambrosiana]] di Milano) sono presenti in diverse bibliotece italiane, europee e statunitensi<ref>{{Cita web|url=http://collezioni.museicivici.pavia.it/bvs/#1|titolo=La Biblioteca Visconteo Sforzesca|sito=collezioni.museicivici.pavia.it|accesso=6 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Maria Grazia|cognome=Albertini|titolo=NOTE SULLA BIBLIOTECA DEI VISCONTI E DEGLI SFORZA NEL CASTELLO DI PAVIA|lingua=en|accesso=6 marzo 2019|url=https://www.academia.edu/11885095/NOTE_SULLA_BIBLIOTECA_DEI_VISCONTI_E_DEGLI_SFORZA_NEL_CASTELLO_DI_PAVIA}}</ref>.
== Membri principali ==
{{vedi anche|Persone di cognome Visconti}}
Molti membri dei Visconti hanno ricoperto e ricoprono tuttora ruoli di rilievo come: architetti, archeologi, arcivescovi, cardinali, registi, attori, condottieri e militari, poeti, pittori, sportivi e cantanti
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== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione |nome=Gerolamo|cognome=Biscaro|titolo=I maggiori dei Visconti, signori di Milano|rivista=Archivio storico lombardo, serie quarta|editore= |città= |volume=16|numero= |anno=1911|mese= |pp=213-248|id= |pmid= |url= |lingua= |accesso= |abstract= }}
*
* C. [[Pompeo Litta]], ''Ritratti dei Visconti signori di Milano con le loro vite, tratte dalla Storia delle Famiglie celebri Italiane'', Milano, 1823.
* ''Vite dei Dodeci Visconti che Signoreggiarono Milano descritte da Monsignor Paolo Giovio Vescovo di Nocera'', Milano, Casa di Gio. Battista Bidelli XDCXLV.
* Paolo Pacca, ''Le grandi famiglie d'Europa, I Visconti'', Mondadori 1972.
* Maria Bellonci, Gian Alberto dell'Acqua, ''I Visconti a Milano'', [[Carlo Perogalli]], Edizioni Cariplo 1977.
* [[Guido Lopez]] ''I signori di Milano: dai Visconti agli Sforza'', Roma 2003 ISBN 978-88-541-1440-1.
* Luigi Barnaba Frigoli, ''La Vipera e il Diavolo'', edizioni Meravigli, Milano 2013 ISBN 978-88-7955-294-3.
* Bernardino Corio, ''Storia di Milano, riveduta e annotata da Butti e Ferrario, Vol. 2'', Milano 1856.
* {{cita libro | cognome=Bellonci| nome=Maria| titolo=Tu vipera gentile | editore=Mondadori | città= Milano | anno=1973}}
*{{Cita libro|titolo = I Visconti di Milano nei secoli XI e XII. Indagini tra le fonti|autore = Ambrogio Filippini|url = https://books.google.it/books?id=BELqBQAAQBAJ&source=gbs_navlinks_s|editore = Tangram Edizioni Scientifiche|città = Trento|anno = 2014|ISBN = 978-88-6458-096-8|cid = Ambrogio Filippini}}
* Dario Scaricamazza, ''Il Biscione dei Visconti. [https://www.academia.edu/101176726/Il_Biscione_dei_Visconti_La_Lipsanoteca_di_Brescia_e_linvenzione_araldica La Lipsanoteca di Brescia e l'invenzione araldica],'' Preprint, 2023.
== Voci correlate ==
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* [[Ducato di Milano]]
* [[Duomo di Milano]]
*[[Castello Visconteo (Pavia)|Castello Visconteo]]
*[[Pavia]]
*[[Certosa di Pavia]]
*[[Parco Visconteo]]
*[[Assedio di Pavia (1359)]]
* [[Lombardia]]
* [[Della Torre]]
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* [[Guido Visconti di Modrone (senatore)]]
* [[Guido Carlo Visconti di Modrone]]
* [[Eriprando Visconti]], regista
* [[Luchino Visconti]], celebre regista
* [[Allegra Caracciolo|Allegra Agnelli]], filantropa, figlia di Anna Visconti di Modrone
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://genealogy.euweb.cz/italy/visconti1.html|Albero genealogico}}
* I [http://www.storiadimilano.it/Personaggi/Visconti/visconti.htm Visconti] su storiadimilano.it
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[[Categoria:Nobiltà italiana]]
[[Categoria:Visconti (famiglia)| ]]
[[Categoria:Lomellina]]
[[Categoria:Famiglie del patriziato veneziano a titolo onorifico]]
[[Categoria:
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