Carrus de s'àlinu: differenze tra le versioni

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[[File:Carro de s'àlinu (àbiu), trainato da un giogo di buoi, che trasporta San Giovanni Battista. Pabillonis.jpg|thumb|Carro de s'àlinu (àbiu), trainato da un giogo di buoi, che trasporta San Giovanni Battista. Pabillonis]]
'''Is carrus de s'àlinu''' o '''Is carrus de s'àbiu''' nella [[lingua sarda|parlata locale]] sono ''I carri dell'ontano''. Essi rappresentano i carri addobbati con frasche di [[ontano]], che animano la festa dedicata a [[San Giovanni Battista]], celebrata a [[Pabillonis]], piccolo paese situato nella [[provincia del SudMedio SardegnaCampidano]].
 
== Origine del nome ==
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Provenienti da nord, i Mori raggiunsero il centro abitato facendo razzia di ogni genere e non risparmiarono nessuno. I pochi fortunati che riuscirono ad allontanarsi dal paese in tempo, cercarono riparo nelle sponde del ''Flumini Bellu''. Presi dal terrore e dalla disperazione, i pabillonesi superstiti invocarono l'aiuto divino, pregando [[san Giovanni Battista]] come loro protettore.
 
== Cenni storiciStoria ==
Alla base di questo racconto, vi è un fatto storico realmente accaduto: l'invasione da parte dei Mori del 1584.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books/about/De_chorographia_Sardiniae.html?id=PA85AAAAcAAJ&redir_esc=y|titolo=De chorographia Sardiniae: libri duo. Continens Lib. III. et IV|autore=Giovanni Francesco Fara|wkautore=Giovanni Francesco Fara|anno=1838|accesso=10 febbraio 2019}}</ref>
A ricordarlo è lo storico sardo [[Massimo Pittau]], che nella sua opera ''Toponimi della Sardegna Meridionale - significato e origine'', ricorda il grave episodio anche grazie alla testimonianza di [[Giovanni Francesco Fara]]. Fara descrisse il massacro ad opera dei Mori avvenuto nel centro abitato di Pabillonis e anche in quel di ''Gonnos'' e ''Fanadiga'' (a quel tempo ancora due paesi separati se pur limitrofi).<ref>{{cita web|url=http://www.pittau.it/Sardo/top_sard_meridionale.html|titolo=Toponimi della Sardegna meridionale - Significato e origine|autore=[[Massimo Pittau]]|accesso=10 febbraio 2019}}</ref>
 
[[Vittorio Angius]] nel suo contributo al [[Dizionario geografico, storico, -statistico, -commerciale degli statiStati di S. M. il Re di Sardegna]] degli [[anni 1850|anni cinquanta]] dell'[[XIX secolo|Ottocento]] definì così l'''invasione di Pavillonis''<ref>{{Cita libro|autore=Vittorio Angius|wkautore=Vittorio Angius|titolo=Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento, vol. 3 (Pabillonis-Zuri)|anno=2006|editore=Ilisso|p=1186}}</ref>:
 
{{citazione|Ma né pur in questo visse quel popolo sicuro dalla ferocia de' barbari, perché, come è notato nella storia, nell'anno 1584 gli affricani discesi nello stesso seno, e guidati, come è necessità supporre, da un rinegato, fecero assalto improvviso. Una parte dei popolani poté salvarsi colla fuga, gli altri, vedendosi stretti dai barbari, si ritirarono nella chiesa, e dal campanile e dal tetto combatterono per molte ore, sperando di esser soccorsi dalle genti dei prossimi paesi; ma prima che comparissero i desiderati liberatori la masnada barbarica espugnava la chiesa, legava in grandi funate i prodi con le persone imbelli, donne, vecchi e fanciulli, e poteva tornare indietro sino alle navi con i prigionieri e con la preda. Narrasi che il figlio d'una delle donne pabillonesi, nato in terra de' barbari e poi salvatosi con ricco peculio, abbia dimostrato le sue grazie a Dio offrendo in dono alla parrocchia un prezioso cuscino che si è conservato fino a questi giorni con la memoria del donatore, e ponesi nel giovedì santo sotto la croce.|}}
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== La manifestazione ==
Rappresenta un evento religioso di devozione a san Giovanni Battista, il quale si celebra ogni anno ad agosto (il 27 all'incirca) con una durata dei festeggiamenti di circa quattro giorni.
La realizzazione dei carri avviene in un 'area ad hoc del comune; per sopperire alla carenza di ontano nel territorio comunale pabillonese, il taglio dell'ontano avviene in un'area identificata dal [[Corpo forestale]] nei boschi di [[Arbus (Italia)|Arbus]].
Una volta addobbati, i carri sfilano il giorno seguente per le vie del centro abitato acclamati e applauditi dalla folla festante. Seguono poi canti e balli tradizionali durante i restanti giorni di festività.
Apre la sfilata dei carri l'abito tradizionale sardo pabillonese promosso dall'associazione folkloristica ''Santu Juanni''.
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Pertanto, questa tipologia di carri se pur molto comune in tante manifestazioni religiose sarde (e non solo) sono un unicuum nel loro genere, dando così originalità all'evento in sé.
 
== Galleria fotograficad'immagini ==
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File:Uno dei carri durante la manifestazione. Carrus de s'àlinu (àbiu) 2018, Pabillonis. Sardegna.jpg
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</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Pabillonis]]
* [[Ontano]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://monumentiaperti.com/it/monumenti/chiesa-di-san-giovanni-battista-6/ | 2 = Sito ufficiale di Monumenti Aperti - descrizione evento storica |accesso=17 gennaio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220117152636/https://monumentiaperti.com/it/monumenti/chiesa-di-san-giovanni-battista-6/|dataarchivio=17 gennaio 2022| urlmorto = sì }}
* {{cita web|https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/pabillonis|Sito della regione Sardegna che dedica una pagina alla descrizione dell'evento religioso}}
* {{cita web | 1 = http://www.bideas.org/2017/08/sa-bidda-de-is-pingiadas-chi-si-bistit.html/ | 2 = Articolo in lingua sarda riguardante is Carrus de s'àlinu | accesso = 29 dicembre 2018 | dataarchivio = 30 dicembre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181230025915/http://www.bideas.org/2017/08/sa-bidda-de-is-pingiadas-chi-si-bistit.html/ | urlmorto = sì }}
 
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[[Categoria:Tradizioni popolari della Sardegna]]