Tripoli: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Tripoli
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|Panorama = Tripoli Montage.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Tripoli, Libya.svg
|Stato = LBY
|Grado amministrativo = 3
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|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Altitudine =
|Abitanti = 3.078.000
|Note abitanti = https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2219.html
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|Nome abitanti = tripolini<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/tripolino|titolo=tripolino in Vocabolario - Treccani|lingua=it|accesso=13 aprile 2021}}</ref>
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|Didascalia mappa =
}}
'''Tripoli''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈtripoli/|it}}<ref>{{DOP|id=
Sorge nella parte nord-occidentale del
== Clima ==
Il clima è tipicamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con estati calde e secche, inverni miti e precipitazioni modeste. Il suo clima è talvolta influenzato dai venti provenienti dal [[Deserto del Sahara|Sahara]].<br />
Eccezionalmente si sono verificate delle
{{ClimaAnnuale
|nome= Tripoli
|tempmin=9,10,11,14,17,20,22,23,21,18,13,10
|tempmax=18,19,21,24,27,30,32,33,31,28,23,19
|pioggia=62,32,30,14,5,1,1,0,17,47,58,68
|giornipioggia=9,6,5,3,2,1,0,0,2,7,7,9
}}
== Geografia fisica ==
[[File:Tripolilibyanasa.jpg|thumb|upright=1.3|left|Tripoli dal satellite.]]
[[File:Tripoli CBD.JPG|thumb|Centro moderno di Tripoli.]]
Tripoli si trova all'estremità occidentale della Libia vicino al confine con la [[Tunisia]], nel continente africano. Oltre un migliaio di chilometri separa Tripoli dalla seconda città più grande della Libia, [[Bengasi]]. Oasi costiere si alternano a zone sabbiose e lagune lungo le coste della [[Tripolitania]], per più di 300 chilometri.
Fino al 2007, la "Shaʿbiyya" comprendeva la città, le sue periferie e le loro immediate vicinanze. Nei sistemi amministrativi più antichi, e nel corso della storia, esisteva una provincia ("Muḥāfaẓa"), un distretto ("Wilāya") o città-stato, con una superficie molto più grande (anche se i confini non erano costanti), che viene a volte erroneamente indicato come Tripoli, ma più appropriatamente dovrebbe essere chiamato Tripolitania.
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== Storia ==
=== Fondazione ed era antica ===
[[File:Arch Marcus Aurelius.jpeg|thumb|upright=1.3|Tripoli: l'[[Arco di Marco Aurelio|arco dell'
La città venne fondata nel [[VII secolo a.C.]] dai [[
Dai fenici, Tripoli passò nelle mani dei signori di [[Cirenaica]], che se la videro strappare dai [[Cartaginesi]].
A partire dal [[II secolo a.C.]] la città, ribattezzata ''[[Oea (città)|Oea]]'', appartenne a Roma, che la incluse nella provincia africana, a cui diede il nome di ''Regio Syrtica''. Attorno all'inizio del [[III secolo d.C.]], questa divenne nota come Regio Tripolitana, ovvero tre città, per via delle sue tre città principali, Oea, [[Sabratha|Sabrata]] e [[Leptis Magna|Leptis]], che facevano lega assieme. Venne probabilmente innalzata al rango di provincia separata da [[Settimio Severo]], che era nativo di Leptis.
Malgrado secoli di dominazione romana, l'unico resto romano visibile, oltre a colonne e capitelli (di solito integrati negli edifici successivi), è l'[[arco di Marco Aurelio]] dal [[II secolo d.C.]]. Il fatto che Tripoli sia stata continuamente abitata, a differenza per esempio di Sabratha e Leptis Magna, ha fatto sì che gli abitanti abbiano utilizzato i resti antichi come materiale di costruzione, o più semplicemente siano stati seppelliti sotto strade e costruzioni successive.
{{Senza fonte|Evidenze storiche}} suggeriscono che la regione [[Tripolitania]] attraversasse un certo declino economico durante il [[V secolo|V]] e [[VI secolo]], in parte a causa dei disordini politici diffusi in tutto il mondo mediterraneo a seguito del [[crollo dell'Impero romano d'Occidente]], e in parte per la pressione da [[Vandali]] invasori.
=== Medioevo ===
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=== Dominio ottomano ===
La provincia ottomana (''
Nel [[1510]] Tripoli venne conquistata per il [[Regno di Spagna]] da Don [[Pietro Navarro]] e, con l'obiettivo di contrastare la pirateria nel Mediterraneo, nel [[1523]] venne assegnata ai [[Cavalieri di San Giovanni]], che erano stati espulsi dagli ottomani dalla loro roccaforte sull'isola di [[Rodi]]
Trovandosi in un territorio molto ostile, i Cavalieri rinforzarono le mura della città e altre strutture difensive. Anche se costruite sopra una serie di edifici più antichi (compreso un bagno pubblico romano), gran parte delle prime strutture difensive del castello di Tripoli (o "al-Sarāya al-Ḥamrāʾ", cioè, il "[[Red Castle Museum|Castello Rosso]]") sono attribuite ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
I cavalieri tennero la città con difficoltà fino al [[1551]], quando furono costretti ad arrendersi agli ammiragli turco-barbareschi [[Sinan Pascià|Sinan]] e [[Dragut]]<ref>{{Cita libro |autore = Clark G. Reynolds |anno = 1974 |titolo = Command of the Sea – The History and Strategy of Maritime Empires |città = |editore = Morrow |pp = 120-121 |isbn = 978-0-688-00267-1 |citazione = Gli Ottomani estesero la propria frontiera marittima occidentale in tutto il Nord Africa sotto il comando navale di un altro musulmano greco, Turghut (o Dragut), che succedette a [[Barbarossa]] dopo la morte di quest'ultimo nel 1546.}}</ref>.
Dal 1557 Dragut divenne ''[[bey (carica)|bey]]'' di Tripoli, che sotto il suo governo, divenne una delle più importanti città del [[Nordafrica]]. La città da quel momento entrò a far parte degli [[Stati barbareschi|Stati turco-barbareschi]], terrore delle marine cristiane. Dragut, morto nel [[1565]] durante l'assedio di [[Malta]], fu sepolto nella moschea di Tripoli, fatta costruire dallo stesso ''bey'' vicino alla porta di Bāb al-Baḥr.
[[File:Reinier Nooms - Dutch Ships off Tripoli.jpg|thumb|upright=1.3|Navi olandesi nel porto di Tripoli nel 1650.]]
Filippo II di Spagna si impegnò in un tentativo di riconquista di Tripoli, naufragato nella [[battaglia di Gerba]] nel 1560. Non riuscì neppure il tentativo del [[1675]] della marina inglese, guidata dall'ammiraglio [[John Narborough]]
Nel 1711, [[Ahmad I Karamanli|Ahmed Karamanli]], un ufficiale dei giannizzeri di origine turca, uccise il governatore ottomano, il [[Pascià]], e si stabilì come governatore della regione della Tripolitania. Nel [[1714]] Ahmed Karamanli assunse il titolo di ''[[Bey (carica)|bey]]'', e stabilì un governo semi-indipendente dal Sultano.
Questo ordine di cose continuò con i suoi successori, accompagnato da atti [[corsari]] sempre più audaci, fino al 1835, quando l'[[Impero ottomano]] si avvantaggiò di una lotta intestina alla città per riaffermare la propria autorità sulla città. Venne nominato un nuovo pascià turco, con poteri da viceré, e lo Stato divenne una ''vilayet'' dell'Impero ottomano che comprendeva, oltre alla città stessa, l'area della Cirenaica, la catena di oasi nella depressione Aujila, Fezzan e le oasi di Gadames e Ghat.
Nella prima parte del [[XIX secolo]] la reggenza di Tripoli, a causa delle sue pratiche piratesche, venne coinvolta in due occasioni in un [[Prima guerra barbaresca|conflitto con gli Stati Uniti]]. Nel maggio 1801 il pascià richiese un aumento del tributo ({{formatnum:83000}} dollari) che il governo statunitense pagava sin dal 1796 per la protezione dei suoi commerci dalla guerra di corsa. La richiesta venne rifiutata, e una forza navale venne inviata dagli USA per imporre un blocco navale a Tripoli.
[[File:Burning of the uss philadelphia.jpg|thumb|upright=1.3|180px|L'incendio della USS Philadelphia.]]
La guerra si trascinò per quattro anni, durante i quali, gli americani nel
Nel
Nel [[Bombardamento navale di Tripoli|1825 Tripoli fu nuovamente
Nel 1835 i turchi sfruttarono una guerra civile locale per riaffermare la loro autorità diretta, e dopo quella data Tripoli fu sotto il controllo diretto della [[Sublime porta]], anche per via del fallimento delle ribellioni del
=== Dominazione italiana ===
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[[File:Tripoli (AOI) corso Vittorio Emanuele III.jpg|thumb|upright=1.2|Tripoli, corso Vittorio Emanuele III, durante la colonizzazione italiana.]]
L'Italia, già dalla fine del [[XIX secolo]], sosteneva che Tripoli
La [[guerra italo-turca]], scoppiata il 29 settembre 1911 condusse all'[[Presa di Tripoli|occupazione stabile della città]] il 5 ottobre da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Tale occupazione venne riconosciuta in via definitiva a livello internazionale con il [[Trattato di Losanna (1923)|
Nell'ambito della [[Campagna di Libia (1913-1921)|campagna di Libia]] dal maggio 1918 nasce la [[286ª Squadriglia]] del [[Corpo Aeronautico]] italiano dotata di idrovolanti [[FBA Type H]].
Durante questo periodo, Tripoli vide nascere le ferrovie per [[Ferrovia Tripoli-Tagiura|Tagiura]], [[Ferrovia Tripoli-Vertice 31|Vertice 31]] e [[Ferrovia Tripoli-Zuara|Zuara]] registrando una notevole [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] che portò i tripolini di origine italiana a rappresentare il 37% dell'intera popolazione cittadina. Nel
[[File:TIF.Tripoli,Libya.jpg|thumb|upright=1.2|Fiera Internazionale di Tripoli.]]
Tripoli fu interessata da un
Grandi lavori, eseguiti in massima parte nel 1922, fecero di Tripoli uno dei migliori e capaci porti dell'[[Africa settentrionale]] mediterranea, con ampio fondale e banchina.<ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia Italiana|volume= XXXVI|editore=Treccani|città=Roma|anno=1937}}</ref>
Lungo la costa, tra il [[1937]] e il [[1938]], fu costruita una sezione della ''[[Via Balbia|
Inoltre, al fine di promuovere l'economia di Tripoli, nel [[1927]] fu
Nell'aprile 1941 era sede della 145ª Squadriglia idrovolanti sui [[CANT Z.501]] della [[Regia Aeronautica]].
=== Controllo britannico ===
Tripoli fu amministrata dall'Italia fino al [[1943]], quando le province di Tripolitania e Cirenaica caddero
Tripoli fu poi governata da Londra fino all'indipendenza nel 1951. Secondo i termini del trattato di pace del 1947 con gli Alleati, l'Italia rinunciò a tutte le
=== Indipendenza ===
Dopo l'occupazione britannica, la comunità italiana rimase a Tripoli - seppur declinante progressivamente nel tempo - fino al 1970, quando, in seguito alla presa del potere da parte di [[Mu'ammar Gheddafi]], avvenuta nell'estate dell'anno precedente, subì l'espulsione dal
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Tripoli - In der Altstadt 03.jpg|thumb|upright=1.3|Medina]]
Centro storico della città, la
Il [[Red Castle Museum|Castello Rosso]] (''al-Sarāya al-Ḥamrāʾ''), un vasto complesso palazzo con numerosi cortili, domina l'orizzonte della città ed è situato nella periferia di Medina. Ci sono alcune statue classiche e fontane del periodo ottomano sparsi intorno al castello. Il [[Museo della Giamahiria]], ospitato all'interno del castello, è chiuso dal 2011, in seguito agli eventi della Guerra Civile in Libia.
Tre porte cittadine danno accesso al centro storico: ''Bāb [[Zanata|Zanāta]]'' a ovest, ''Bāb Hawāra'' nel sud-est e ''Bāb al-Baḥr'' a nord. Le mura della città sono ancora intatte e possono essere utilizzate per godere della vista della città. Il bazar è anche noto per la sua ceramica tradizionale; gioielli e gli abiti possono essere trovati nei mercati locali.
== Economia ==
[[File:IMG 3235 pano.JPG|thumb|upright=1.2
[[File:Tripoli Central Business District from Oea Park.JPG|thumb|left|Centro direzionale
Tripoli è la città più popolosa, il principale porto marittimo e il più grande centro commerciale e manifatturiero della Libia. Inoltre è sede del governo nazionale e dell'[[Università
Le principali industrie manifatturiere operano nei settori della trasformazione alimentare, dei prodotti tessili, dei materiali da costruzione, abbigliamento e prodotti del tabacco.
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* [[Università di Tripoli]]
* [[Bāb al-ʿAzīziyya]]
* [[Arwa Abouon]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Capitali dell'Africa}}
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