Fernando Botero: differenze tra le versioni
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{{nd||Botero (disambigua)|Botero}}{{Citazione|Io sono il pittore del volume, non delle donne grasse.|Botero, Intervista su [[El País]].|Soy el pintor del volumen, no de las mujeres gordas.}}{{Bio
|Nome = Fernando
|Cognome = Botero Angulo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Medellín
|GiornoMeseNascita = 19 aprile
|AnnoNascita = 1932
|LuogoMorte = Monaco
|LuogoMorteLink = Comune di Monaco
|GiornoMeseMorte = 15 settembre
|AnnoMorte = 2023
|NoteMorte = <ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/cultura/2023/09/15/news/fernando_botero_morto_pittore_scultore_colombiano-414598808/|titolo=Fernando Botero è morto: l'artista colombiano aveva 91 anni|sito=www.repubblica.it|data=15 settembre 2023|accesso=15 settembre 2023}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = pittore
|Attività2 = scultore
|Attività3 = disegnatore
|Nazionalità = colombiano
|Immagine = Fernando Botero 2.jpg
}}
Noto per il suo stile inconfondibile caratterizzato da figure voluminose, le sue opere sono spesso interpretate come simbolo di ironia o [[critica sociale (sociologia)|critica sociale]]. Le sue creazioni spaziano dalla pittura alla scultura monumentale e sono esposte in importanti musei e spazi pubblici di tutto il mondo, tra cui [[Bogotá]], [[Medellín]] (sua città natale), [[New York]], [[Parigi]] e [[Firenze]].
== Biografia ==
[[File:Botero Signature 00.jpg|upright=0.7|thumb]]
Nasce da David Botero (1895-1936), uomo d'affari discendente di italiani (nel 1780, i fratelli Giuseppe e Paolo Botero salparono dal porto di Genova per emigrare a [[Medellín]]) e dalla sarta Flora Angulo (1895-1972), secondo di tre figli. Da bambino subisce il fascino dell'[[architettura barocca]] e delle illustrazioni della [[Divina Commedia]]. Successivamente dichiarerà di "''non aver mai dipinto nulla di diverso dal mondo come lo conosceva a Medellín''". A 16 anni già disegna le illustrazioni per i supplementi di ''El Colombiano'',<ref name="FBotero" /> il giornale più importante della sua città natale.
Giovanissimo, nel 1948 espone per la prima volta a [[Medellín]]. Nel 1952 vince, con ''Sulla costa'', il secondo premio al IX Salone degli artisti colombiani, organizzato presso la Biblioteca Nazionale di [[Bogotà]]: investe il denaro del premio per un viaggio di studio in [[Europa]]. In [[Spagna]] visita il [[Museo del Prado]] di [[Madrid]], dove conosce fra gli altri anche le opere di [[Francisco Goya]] e [[Tiziano]]. A [[Parigi]] medita sull'arte d'avanguardia francese e decide di interessarsi degli antichi pittori.<ref>{{cita|Chiappini|p. 35|Chiappini}}.</ref> Giunge infine in [[Italia]], dove entra in contatto con le maggiori opere del [[Rinascimento]] italiano, soprattutto di [[Giotto]] e di [[Andrea Mantegna]] che lo ispirano particolarmente tanto da riprodurre diverse copie dei loro capolavori, pur non disdegnando gli altri autori della scuola [[Siena|senese]], e della [[Toscana]], in generale.
Nel 1955 Fernando Botero ritorna in patria dove si sposa con [[Gloria Zea]], poi ministro della cultura della Colombia, ed inizia ad esporre le sue opere, ma riceve forti critiche poiché all'epoca l'ambiente colombiano è fortemente influenzato dall'avanguardia francese, che Botero aveva invece respinto. Incompreso dall'ambiente colombiano, Botero si trasferisce in [[Messico]], dove scopre per la prima volta le possibilità di espandere e dilatare il volume delle forme in modo personale, una caratteristica che fortemente influenzerà la sua opera. Ma è nel 1957 che scopre l'[[espressionismo astratto]], nel corso di una mostra personale a [[Washington DC|Washington]], grazie alla visita dei musei di New York. Sempre nel 1957 fa ritorno a Bogotá, dove vince il secondo premio al X Salone degli artisti colombiani.<ref name="Histórico">{{Cita web|url=https://personajeshistoricos.com/c-pintores/fernando-botero/|titolo=Fernando Botero: Biografía, Características, Pinturas, y mucho más|sito=Personajes Históricos - www.personajeshistoricos.com|lingua=es|accesso=9 giugno 2022}}</ref>
Nel 1958 ottiene la cattedra di pittura all'Accademia d'arte di Bogotá. Vince finalmente il primo premio al XI Salone con l'opera ''[[La camera degli sposi (Botero)|La camera degli sposi]]''. Nello stesso anno, espone nuovamente a Washington, alla [[Gres Gallery]]. Le sue opere vengono vendute tutte il giorno stesso dell'inaugurazione.<ref>{{cita|Chiappini|p. 40|Chiappini}}.</ref> Dal 1959 inizia lo studio di [[Diego Velázquez]]: Botero realizza infatti molte versioni del ''Niño de Vallecas'', dove il suo stile molto incisivo risente dell'influenza dell'espressionismo astratto.
La sua nomina alla Biennale colombiana viene contestata, per cui Botero è costretto ad abbandonare il suo Paese, in precarie condizioni economiche. La Gres Gallery di Washington, che fino ad allora l'aveva sostenuto, chiude e l'artista, in forti difficoltà finanziarie, divorzia dalla moglie. Nel 1961 sembra cambiare qualcosa: il [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] decide di acquistare il suo ''Monna Lisa all'età di dodici anni'', ma la sua prima mostra newyorkese si dimostra un fallimento.<ref>{{cita|Caprile|p. 29|Caprile}}.</ref>
[[File:Botero.La mano.JPG|thumb|''La mano''<br>[[Madrid]], Paseo de la Castellana]]
Nel 1963 si trasferisce nell'[[East Side]] dove affitta un nuovo studio. È qui che emerge il suo stile plastico in molte opere di questo periodo, dai colori tenui e delicati. Si appassiona a [[Peter Paul Rubens]] e diviene come lui un importante collezionista di opere d'arte, che più tardi donerà al museo di Bogotá che porta il suo nome. Nel 1964, dopo quattro anni dal divorzio, si sposa con Cecilia Zambrano.<ref name="Histórico"/> Nel 1966 viene organizzata la sua prima mostra personale in Europa, e precisamente in [[Germania]]. Una nuova esposizione, organizzata al [[Milwaukee Art Museum|Milwaukee Art Center]], riceve critiche entusiastiche. Inizia ad esporre regolarmente in Europa, a New York e anche a Bogotá. Studia le opere di [[Albrecht Dürer]], [[Édouard Manet]] e [[Pierre Bonnard]].
Nel 1969 espone a Parigi, dove si stabilisce nel 1973 e continua a dedicarsi alla [[scultura]]. A metà degli anni settanta si dedica per un certo periodo quasi esclusivamente alla scultura, e presenta i suoi lavori a Parigi nel 1977. Nel 1983 ritorna in Italia e apre uno studio a [[Pietrasanta]], dove soggiorna per alcuni mesi dell'anno, per essere vicino alle cave di marmo.<ref>{{Cita web |url=http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2008/11/12/LA5PO_LA502.html |titolo=L'amore per la Versilia dura da trent'anni - Il Tirreno<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=22 marzo 2015 |dataarchivio=2 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402194753/http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2008/11/12/LA5PO_LA502.html |urlmorto=sì }}</ref> Nella cittadina [[Versilia|versiliese]] realizza due affreschi sul tema del ''Paradiso'' e dell'''Inferno'' nella chiesa della Misericordia .
Nel 1975 si conclude il suo secondo matrimonio dopo la morte, nel 1974, in un incidente stradale, del terzo figlio Pedro al quale dedicherà molte sue opere. Nello stesso evento Fernando Botero perde l'ultima falange del mignolo della mano destra, e questo lo indurrà a scolpire spesso enormi mani.<ref>{{cita|Rizzi|p. 41|Rizzi}}.</ref> Il primogenito, [[Fernando Botero Zea]], è stato [[ministro]] della difesa della Colombia. Nel 1978 Botero si sposa con [[Sophia Vari]]. Tra gli avvenimenti di maggior rilievo si ricordano la mostra delle sue enormi sculture negli [[Avenue des Champs-Élysées|Champs-Élysées]] nel 1992, e altre negli spazi pubblici di alcune città europee nel 1994. Il comune di [[Siena]] gli affida nel 2002 la realizzazione del [[drappellone]] del [[Palio di Siena|Palio]] del 16 agosto.
Il 21 ottobre 2007 vengono rubate dal suo studio di Pietrasanta sette statue di bronzo (''Adamo'', ''Il cane'', ''Gatto codone'', ''Donna con mano nei capelli'', ''Ballerina vestita'', ''Ballerina in movimento'' e ''Passero'') per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Nel maggio 2008 tre delle statue sono ritrovate e i responsabili arrestati.<ref>[http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/04_Aprile/18/statue_botero_furto.html Ritrovate le tre statue di Botero Ne erano state rubate sette - Corriere Fiorentino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nel 2012 dona al museo colombiano di [[Dipartimento di Antioquia|Antioquia]] le ventisette tele dedicate al tema della [[Via Crucis]],<ref>[http://www.storie.it/arte/via-crucis-la-passione-di-cristo-botero-in-mostra-a-panama/ "Via Crucis. La passione di Cristo", Botero in mostra a Panama – Storie<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> esposte a New York, Medellín, [[Lisbona]], [[Panama (città)|Panama]] e [[Palermo]].<ref>[http://www.boteroapalermo.it/ "VIA CRUCIS la pasión de Cristo" - "VIA CRUCIS la pasión de Cristo"<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nel 2020 dona un dipinto al comune di Pietrasanta per beneficenza verso le persone in difficoltà per l'epidemia [[COVID-19]].<ref>{{cita web|url=https://www.comune.pietrasanta.lu.it/allegati/turismo/catalogo%20il%20grande%20dono%20dell%27arte%20QR.pdf|titolo=Il grande dono dell'arte|editore=comune.pietrasanta.lu.it|accesso=11 marzo 2021}}</ref>
Il 5 maggio 2023 rimase vedovo. Dopo essere stato colpito da una grave forma di [[polmonite]] fu ricoverato in ospedale, ma successivamente aveva deciso di trascorrere le sue ultime ore nella sua casa di [[Monaco Vecchia]], dove è morto il 15 settembre 2023 a 91 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2023/09/15/morto-lo-scultore-colombiano-fernando-botero_0d61b725-1cd6-4207-a0e5-26cc7bb371c1.html|titolo=Morto l'artista colombiano Fernando Botero|data=15 settembre 2023}}</ref> Il 5 ottobre 2023 le ceneri di Botero arrivano a Pietrasanta per l'omaggio dei cittadini e autorità locali presso la chiesa di Sant'Antonio Abate; due giorni dopo, al termine della cerimonia funebre nella [[Duomo di Pietrasanta|collegiata di San Martino]], le ceneri vengono sepolte nel locale cimitero accanto alla moglie Sophia.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.pietrasanta.lu.it/home/comune/amministrazione-trasparente/amministrazione-trasparente-2/organizzazione/articolazione-degli-uffici/ufficio-stampa/news/2023-10-05-aperta-a-pietrasanta-la-camera-ardente-per-botero|titolo=Aperta a Pietrasanta la camera ardente per Botero}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/botero-ceneri-chiesa-p31lnmu3|titolo=Pietrasanta, l'ultimo omaggio a Botero: in coda fin dal mattino per l'artista, "Non lo dimenticheremo"}}</ref>
== Stile artistico ==
[[File:Bamberg-Liegende mit Frucht von Fernando Botero-Heumarkt-04-2011-gje.jpg|thumb|upright=1.4|Liegende mit Frucht (Donna sdraiata con frutta) a [[Bamberga]]]]
Secondo Botero, il dipingere deve essere inteso come una necessità interiore, un bisogno che porta ad un'esplorazione ininterrotta verso il quadro ideale. Tuttavia, questo bisogno rimane sostanzialmente inappagato. Il [[colore]] rimane tenue, mai esaltato, mai febbrile, generalmente steso in campiture piatte ed uniformi, senza contorni. Da notare l'assenza totale delle ombreggiature nei suoi dipinti, perché essi, secondo Botero "... ''sporcherebbero l'idea del colore che desidero trasmettere".<ref name="Histórico"/>
Caratteristica della sua pittura
Interessante anche la rappresentazione del tempo, elemento presente in molte opere di Botero, in cui lo stesso soggetto può essere raffigurato in momenti diversi; in altre il tempo è simboleggiato da orologi.<ref>{{cita|Soavi|p. 25|Soavi}}.</ref>
Importante anche la trattazione dei temi sacri, cui Botero dedica molte sue creazioni, permeando l'intera produzione: dai suoi paesaggi urbani emergono regolarmente grandi cattedrali, campanili, [[Cupola|cupole]]; così come appare spesso considerato il soggetto della maternità, nel quale talvolta l'autore identifica la [[Madonna con il Bambino]]. In un disegno del [[2006]], l'artista riprende una scena già dipinta in precedenza, rimuovendo tuttavia alcuni dettagli moderni a lui cari (l'orologio della madre, la poltrona) e rappresentando il bambino con una ferita sul costato.<ref name=Maternità>[http://www.the-athenaeum.org/art/detail.php?ID=42550 "Maternità"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20211208174806/http://www.the-athenaeum.org/art/detail.php?ID=42550 |date=8 dicembre 2021 }}, tecnica mista su carta 2006</ref> Frequenti anche i ritratti di religiosi ed ecclesiastici.
Altro problema sociale affrontato costantemente è quello della violenza, derivato dalla vita quotidiana della Colombia negli [[anni 1940|anni quaranta]] dello scorso secolo; più in generale, Botero dipinge conservando le impressioni della sua infanzia, che sfociano in forme grandi e sproporzionate, come quelle avvertite da un bambino.<ref>{{cita|Gribaudo|p. 39|Gribaudo}}.</ref>
== Citazioni di Botero ==
{{Trasferimento|q}}
* "Un artista è attratto da certi tipi di forme senza saperne il motivo. Prima adotto una posizione per istinto, e solo in un secondo tempo cerco di razionalizzarla o anche di giustificarla."<ref>{{cita|Chiappini|p. 50|Chiappini}}.</ref>
* "Bisogna descrivere qualcosa di molto locale, di molto circoscritto, qualcosa che si conosce benissimo, per poter essere compresi da tutti. Io mi sono convinto che devo essere parrocchiale, nel senso di profondamente religioso legato alla mia realtà, per poter essere universale."<ref>{{cita|Chiappini|p. 52|Chiappini}}.</ref>
* "Credo che l'arte debba dare all'uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. Invece gli artisti oggi preferiscono lo shock e credono che basti provocare scandalo. La povertà dell'[[arte contemporanea]] è terribile, ma nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo."<ref>{{cita|Chiappini|p. 55|Chiappini}}.</ref>
* "Nell'arte il segreto per crescere è confrontarsi. Un'esposizione in un museo è una opportunità per confrontare un'opera con un'altra che è sempre la migliore lezione di pittura. Occorrono occhi freschi, liberi da ogni pregiudizio. Fortunatamente l'arte ha una grande dote, quella di essere inesauribile. È un processo senza fine, nel quale non si smette mai di imparare."<ref>Fernando Botero per exibart, intervista di Daniela Magnetti del 13 marzo 2000 [http://www.exibart.com/notizia.asp/IDCAtegoria/56/IDNotizia/748] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304070906/http://www.exibart.com/notizia.asp/IDCAtegoria/56/IDNotizia/748|date=4 marzo 2016}}</ref>
== Onorificenze ==
=== Onorificenze colombiane ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of Boyacá - Extraordinary Grand Cross (Colombia) - ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Boyacá
|collegamento_onorificenza=Ordine di Boyacá
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of San Carlos - Grand Cross (Colombia) - ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Gran Croce con Stella d'Oro dell'Ordine Militare della Croce di San Carlo
|collegamento_onorificenza=Ordine Militare della Croce di San Carlo
|motivazione=
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Officier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=ESP Isabella Catholic Order GC.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|luogo=16 aprile [[2007]]<ref>[https://www.boe.es/boe/dias/2007/04/18/pdfs/A17041-17041.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orden de Andrés Bello (Venezuela) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Andrés Bello (Venezuela)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Andrés Bello
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Olympic Order gold ribbon.svg
|nome_onorificenza=Collare d'oro dell'Ordine olimpico (Comitato Olimpico Internazionale)
|collegamento_onorificenza=Ordine olimpico
|motivazione=
|data=2018
}}
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Gato (Fernando Botero). CamilleHardy..jpg|''Il gatto'' <br>[[Barcellona]], quartiere [[El Raval]]
File:Ratto D'Europa - Botero.jpg|''Ratto d'Europa'' <br>mostra alla [[Pinacoteca Casa Rusca]], [[Locarno]], 2011
File:Cabeza-Plaza Botero.jpg|''Cabeza''<br>[[Medellín]], Plaza Botero
</gallery>
== Elenco parziale delle opere ==
* ''Dinner'' - 1998
* ''En el balcón'' - 2001
* ''Donna allo specchio'' - 2003
* ''Oranges'' - 2004
* ''Maternità'' - 2006
* ''La famiglia'' - 2006
* ''Abu Ghraib'' (serie) - 2006-2007
* ''Circus'' (serie) - 2008
* ''Via Crucis'' (serie) - 2010-2011
==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Fernando Botero|autore=[[Rudy Chiappini]]|editore=Skira|città=Milano|anno=1997}}
* {{cita libro|titolo=Fernando Botero|autore=[[Luciano Caprile]]|editore=Galleria Tega|città=Milano|anno=2006}}
* {{cita libro|titolo=Botero|autore=Paola Gribaudo|editore=Electa|città=Firenze|anno=2000}}
* {{cita libro|titolo=Fernando Botero: sculture, disegni, dipinti|autore=Paolo Rizzi|editore=Contini Galleria d'Arte|città=Venezia|anno=2002}}
* {{cita libro|titolo=Fernando Botero|autore=Giorgio Soavi|editore=Fabbri|città=Milano|anno=1988}}
* Mariana Hanstein, ''Botero'', Taschen Italia, 2007, ISBN 978-3-8228-3282-0.
== Voci correlate ==
* [[Museo Botero]]
* [[Botero (cognome)]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura|scultura}}
[[Categoria:Nati nel 1932]]
[[Categoria:Nati a Medellín]]
[[Categoria:Pittori colombiani]]
[[Categoria:Scultori colombiani]]
[[Categoria:Persone viventi]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica|F]]
[[Categoria:Italo-colombiani]]
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