Poppea: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome =
|immagine = Poppea Sabina - MNR Palazzo Massimo.jpg
|legenda = Busto marmoreo
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|titolo = [[Consorti dei sovrani dell'impero romano|
|sottotitolo =
|regno = [[62]] – [[65]]
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|successore = [[Statilia Messalina]]
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|dinastia = [[dinastia giulio-claudia|giulio-claudia]] (per matrimonio)
|padre = Tito Ollio
|madre = Poppea Sabina
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}}
{{Bio
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|PreData = {{latino|Poppaea Sabina}}
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|Sesso = F
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 65
|Epoca = I
|Attività = imperatrice
|Nazionalità = romana
|Categorie = no
|FineIncipit = fu la seconda moglie dell'[[imperatore romano]] [[Nerone]]
}}
Gli storici dell'antichità vedono in lei poche qualità (a parte la sua bellezza) e ne descrivono gli intrighi per diventare imperatrice.
== Biografia ==
Poppea era la figlia di Tito Ollio, un [[pretore (storia romana)|pretore]] durante il regno dell'imperatore [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]]. Sua madre, era una donna distinta, che le fonti antiche descrivono dalla florida bellezza e dalla notevole classe. Nel [[47]] si suicidò, vittima innocente degli intrighi dell'imperatrice [[Messalina]].▼
=== Origini ===
[[File:Moneta Poppea Sabina - emmett128-10.jpg|thumb|[[Tetradramma]] di [[Nerone]] raffigurante Poppea]]
▲Poppea era la figlia di [[Tito Ollio]], un [[pretore (storia romana)|pretore]] durante il regno dell'imperatore [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]]. La sua amicizia con [[Elio Seiano]] lo rovinò prima di ottenere un incarico pubblico. Sua madre, anch'essa chiamata Poppea Sabina, era una donna distinta, che le fonti antiche descrivono dalla florida bellezza e dalla notevole classe: [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] la descrive come una delle donne più amabili del suo tempo. Nel [[47]] si suicidò, vittima innocente degli intrighi dell'imperatrice [[Messalina]].
Il primo matrimonio di Poppea Sabina fu con [[Rufrio Crispino|Crispino]] un appartenente all'ordine equestre. Egli era il capo della [[guardia pretoriana]] durante il regno dell'imperatore [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]]. L'imperatrice [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]], moglie di Claudio, nel [[51]] rimosse Crispino dall'incarico perché lo considerava fedele alla ex moglie [[Messalina|di claudio,Messalina]], e lo sostituì con [[Sesto Afranio Burro|Burro]]. ▼
Il nonno materno di Poppea era [[Gaio Poppeo Sabino]], che fu [[Console (storia romana)|console]] nel [[9]]. Durante il regno di Tiberio fu onorato con un [[trionfo]] militare, per aver posto fine ad una rivolta in [[Tracia]], nel [[26]]. Dal [[15]] alla sua morte, prestò servizio come Governatore Imperiale di [[Grecia]] e in altre province. Questo amministratore competente godette dell'amicizia della famiglia imperiale. Morì nel [[35]].
Secondo alcuni, poco dopo Poppea si legò a [[Otone]] solo con l'intento di raggiungere Nerone, diventarne l'amante e riuscire a sposarlo. Secondo altri, fu lo stesso Nerone a chiedere a Otone di sposare Poppea per farne la sua amante:dato che l'amante per eccellenza doveva essere maritata così l'imperatore la diede in moglie a Otone in quanto "persona di fiducia". Ma Otone si innamorò di Poppea e, quando venne il momento, rifiutò di mandarla a Nerone. Questo rifiuto irritò l'imperatore, che annullò il matrimonio e allontanò Otone.▼
Poppea Sabina ebbe un patrigno chiamato [[Publio Cornelio Lentulo Scipione]], che servì come comandante militare nel [[22]], come console nel [[24]] e successivamente come [[senatore]]. Il fratellastro di Poppea, che aveva lo stesso nome del padre, Tito Ollio, fu console nel [[56]] ed entrò in seguito nel Senato.
=== Matrimonio con Rufrio Crispino ===
Poppea diede a Nerone una figlia, [[Claudia Augusta]], che morì quando aveva solo quattro mesi per cause naturali.▼
▲Il primo matrimonio di Poppea Sabina fu con [[Rufrio
=== Matrimonio con Otone ===
▲Secondo alcuni,
=== Imperatrice ===
Secondo [[Tacito]], Poppea era ambiziosa e senza scrupoli. Si dice che [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]], la madre di Nerone, la considerò una concorrente pericolosa e cercò di persuadere il figlio a liberarsi di lei. Questa disputa su Poppea fu uno dei motivi per cui infine Nerone uccise la madre nel 59.
Sempre secondo Tacito, Agrippina aveva tentato anche l'incesto con Nerone, pur di estromettere Poppea e garantire il potere a se stessa. Nerone l'aveva così allontanata dalla corte, e temendo che volesse ucciderlo per mettere sul trono un suo futuro marito, alla fine ne aveva approvato l'omicidio<ref>Tacito, ''Annales'', XIV, 8</ref>. La condanna venne approvata anche da [[Seneca]] e da Burro, il quale ne incaricò Aniceto<ref>Svetonio, ''op. cit.'' XXXIV</ref><ref>Tacito, ''Annales'' XIV</ref>. Questi, alla fine, la fece pugnalare, raccontando poi che lei stessa si era uccisa, dopo la scoperta della sua congiura contro Nerone. Tuttavia, dopo un funerale celebrato in segreto, Nerone manifestò rimorso per l'omicidio della madre, attribuendone la colpa all'ascendente che Poppea aveva su di lui. Confermò, con una lettera al Senato, "che avevano scoperto, con un'arma, il sicario Agermo, uno dei liberti più vicini ad Agrippina, e che lei, per rimorso, come se avesse preparato il delitto, aveva scontato quella colpa"<ref>Tacito, ''op. cit'' XIV, 10</ref>. L'imperatore fu perseguitato da incubi su Agrippina per molto tempo<ref>Tacito, ''Annales'', XIV, 10</ref>.
Nel [[62]], infine, Nerone sposò Poppea dopo aver ripudiato Claudia Ottavia per [[sterilità]] e averla relegata in [[Campania]]. Alcune manifestazioni popolari in favore della prima moglie, convinsero l'imperatore delle necessità di eliminarla, dopo averla accusata di tradimento, costringendola al suicidio<ref>Dawson, Alexis, ''Whatever Happened to Lady Agrippina?'', The Classical Journal, 1969, p. 254</ref>. Poppea è considerata la "mandante" dell'omicidio o dell'esilio di molti altri sfortunati che cercarono di sfidarne il potere. L'ex tutore di Nerone, [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]], è considerato una delle sue vittime.
Secondo altri storici, come Dimitri Landeschi nel suo "Sesso e potere nella Roma imperiale", Poppea era una donna colta e intelligente, legata al marito da un tenero affetto ricambiato. Godette di profonda stima da parte di Nerone che la consultò spesso in merito a questioni assai delicate: fu grazie a lei ad esempio che l'ebreo [[Giuseppe Flavio]] poté godere della protezione dell'imperatore. E se in alcune iniziative non riuscì a mitigare, se non in minima parte, gli eccessi di Nerone, questo non prova che fosse la diretta ispiratrice degli efferati delitti che le spianarono la strada. In altre parole, Poppea era un comodo [[capro espiatorio]] per gli storici che non osavano accusare direttamente l'imperatore.
▲Poppea diede a Nerone una figlia, [[Claudia Augusta]], amatissima, che morì però quando aveva solo quattro mesi per cause naturali. Poppea e la figlia ebbero il titolo di Auguste e grandi onori nei primi mesi. La bambina, dopo morta, fu [[Apoteosi|divinizzata]].
=== Morte ===
Nel 65-66, come scrive [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], Poppea, incinta del secondogenito di Nerone, morì, a Roma oppure nella sua villa di [[Oplontis]], alle falde del [[Vesuvio]], a causa di incidente di gravidanza<ref name=Fini>Massimo Fini, ''Nerone. Duemila anni di calunnie''</ref>, e non a causa di veleno o di un calcio sferratole dal marito come riferiscono Tacito e gli storici romani, tutti ostili a Nerone; infatti l'imperatore finora si era dimostrato molto desideroso di figli e innamorato della moglie: forse Poppea si era ammalata o soffrì per i postumi di un aborto.<ref name=Fini/><ref>Svetonio, ''op. cit.'', XXXV</ref>
Poppea ebbe pubblici funerali e Nerone stesso ne pronunciò l'elogio funebre nei rostri, celebrando la sua bellezza, la figlia divinizzata e le sue virtù. Per volere di Nerone, anche Poppea fu [[Apoteosi|divinizzata]] e fu seppellita nel [[mausoleo di Augusto]], con i membri della famiglia Giulio-Claudia. Tuttavia il suo corpo non fu cremato secondo il costume romano, ma imbalsamato e spalmato di unguenti secondo l'uso orientale.
Nello stesso anno, il figlio di Poppea e del suo primo marito, Rufrio Crispino, venne fatto affogare durante una battuta di pesca, sempre per ordine dell'imperatore Nerone.
Secondo [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]] (''Epitome'' LXII, 12-13), in seguito alla morte di Poppea, [[Nerone]] ordinò di castrare il giovane liberto [[Sporo (liberto)|Sporo]], il cui viso era straordinariamente simile a quello della moglie, e si unì a lui in matrimonio.
Secondo un'altra versione, Nerone avrebbe ripudiato Poppea per sposare [[Statilia Messalina]]. Poppea, ritiratasi nella sua villa ad Oplontis nel Vesuviano, sarebbe morta nel [[79]] durante l'eruzione del [[Vesuvio]]. Tuttavia, finora gli scavi non hanno riportato alla luce resti umani nella villa. Oggi si ritiene che Poppea sia morta di malattia, forse legata ad un aborto spontaneo, nel 66: un papiro ritrovato in Egitto contiene un poema greco che racconta la [[Apoteosi|divinizzazione]] di Poppea, in cui si parla dell'amore della coppia imperiale e del fatto che lei fosse gravemente malata e in fin di vita.<ref>[https://www.archeomedia.net/egitto-unantica-poesia-deifica-la-moglie-di-nerone/ Egitto, un'antica poesia deifica la moglie di Nerone]</ref>
== Villa di Poppea ad Oplontis ==
[[File:Oplontis Caldarium room8.jpg|thumb|upright=1.4|''[[Calidarium]]'' della villa di Poppea ad [[Oplontis]]]]
La lussuosa [[villa di Poppea ad Oplontis]], nell'attuale [[Torre Annunziata]], fu sepolta dall'eruzione del [[Vesuvio]] del [[79]] e riportata alla luce da scavi archeologici a partire dal [[1964]]. La villa presenta numerosi ambienti con portici, terrazze, sale residenziali, locali adibiti a [[terme]], e un'ampia piscina adornata da statue marmoree. In molte stanze sono presenti decorazioni ad [[affresco]] in ottimo stato di conservazione.
== Nella cultura successiva ==
L'opera lirica ''[[L'incoronazione di Poppea]]'' di [[Claudio Monteverdi]] narra della sua vita.
L{{'}}''[[Agrippina (Händel)|Agrippina]]'' di [[Georg Friedrich Händel]] è un'altra opera lirica con Poppea tra i personaggi.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
;Fonti antiche
* [[Publio Cornelio Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annali]] - ''[[Wikisource:la:Ab excessu divi Augusti (Annales)|''Annales'' (testo latino)]] - xiii.45-46, xiv.63-64, xvi.6
* [[Publio Cornelio Tacito]], [[Wikisource:la:Historiae (Tacitus)|''Historiae'' (testo latino)]]
* [[Svetonio]], ''Vite dei Cesari'', [[Wikisource:la:Vita Neronis|''De vita Caesarum libri VIII: Vita Neronis'' (testo latino)]] Nerone 35, Ottone 3
* [[Cassio Dione]], ''Storia romana'' LXII.11-13, LXII.27, LXIII.9, LXIII.11, LXIII.13
;Fonti moderne
* {{cita libro|autore=Gerhard H. Waldherr|titolo=Nero. Eine Biografie|editore= Friedrich Pustet|città= Regensburg|data= 2005|lingua=en|ISBN= 3-7917-1947-5}}
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