|Bandiera = Corato-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Corato-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Bari
|Amministratore locale = RossanaCorrado RiflessoNicola De Benedittis
|Partito = [[commissariodemocrazia prefettizioSolidale|DemoS]]
|Data elezione = 11/[[elezioni comunali in Puglia del 2020#Corato|5-10/2018-2020]]
|Data istituzione =
|AltitudineSottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Andria]] ( [[provincia di Barletta-Andria-Trani|BT ]]), [[Bisceglie]] (BT), [[Ruvo di Puglia]], [[Trani]] (BT) ▼
|Abitanti = 48242
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|Aggiornamento abitanti = 31-3-2018
|Sottodivisioni = [[Oasi di Nazareth]], [[Casa Messori]]
▲|Divisioni confinanti = [[Andria]] (BT), [[Bisceglie]] (BT), [[Ruvo di Puglia]], [[Trani]] (BT)
|Nome abitanti = coratini
|Patrono = [[san Cataldo]]<ref name=tuttit>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/puglia/24-corato/|titolo=Corato|sito=Tuttitalia|accesso=27 settembre 2022}}</ref>
|Patrono = [[San Cataldo]]<br/>
|Festivo = 10 maggio <ref name=tuttit/>▼
[[Gerardo Maiella|San Gerardo Maiella]]
|PIL =
|PIL procapite =
}}
'''Corato''' (''QuaràteQuaratë'' innel [[dialetto barese]] o ''Quaréte'' nei dialetti murgianilocale<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=227 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/227 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 48.242{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]], in [[Puglia]].
== Geografia fisica ==
Distante 40 km dal [[Bari|capoluogo]], ilIl centro abitato è situato a 232 metri sul livello del mare. Il territorio comunale, con una superficie di 167,73 km², si estende sulle pendici orientali delle [[Murge]]. Prevalentemente roccioso o semi-roccioso, è caratterizzato da ampi spazi aperti nei quali domina la vegetazione spontanea, interrotti da aree coltivate prevalentemente a vigneto, oliveto, mandorleto e seminativo.
La vegetazione prevalente è la steppa o para-steppa. Le piante più frequenti sono: asfodeli bianchi e gialli, osiridi, cardi, ferule, papaveri, rovi, trifogli ed anemoni; vi sono, inoltre, lembi di boschi di querce a roverella e pinete in particolar modo nella Murgia Serraficaia (673 m [[s.l.m.]]) e a San Magno (480 m [[s.l.m.]]).
La fauna locale include, tra i mammiferi, volpi, lepri, ricci, donnole, cinghiali e lupi. Tra gli uccelli sono frequenti gazze, ghiandaie, upupe, gufi, civette, barbagianni, cardellini, fringuelli, passeri, pettirossi e falchi pellegrini. Infine, sono numerosi gli esemplari di vipere, ramarri, lucertole e gechi.
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della Puglia}}
=== Preistoria ===
La zona di Corato è stata abitata sin dalla tarda [[Età del bronzo]], come testimoniano le emergenze archeologiche in località San Magno, a circa 3 km dalla città. In questa zona è stata riportata alla luce una [[necropoli]] di [[Tumulo|tombe a tumulo]], complete di corredi funebri principalmente composti da vasellame e monili in ferro che testimoniano scambi commerciali e culturali con altre zone del [[Mar Mediterraneo]]<ref>[http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=133&lang=IT Necropoli di San Magno Corato - Tesori dell'arte e della storia - Puglia Imperiale Turismo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
AltroLa pregevolezona testimonedi dellaCorato storiaè piùstata anticaabitata disin Corato èdalla iltarda [[DolmenEtà del bronzo]], sitocome testimoniano le emergenze archeologiche in località ''ChiancaSan dei Paladini''Magno, risalentea alcirca 15km dalla città. In questa zona è stata riportata alla luce una [[XIVnecropoli]] secolo[[italica]] di [[Tumulo|tombe a.C. tumulo]], complete di corredi funebri principalmente composti da vasellame e monili in ferro che testimoniano scambi commerciali e culturali con altre zone del [[Mar Mediterraneo]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=127133&lang=IT Dolmen|titolo=Necropoli Chiancadi deiSan PaladiniMagno Corato - Tesori dell'arte e della storia - Puglia Imperiale Turismo<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=30 luglio 2015 |dataarchivio=21 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150921015602/http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=133&lang=IT |urlmorto=sì }}</ref>.
Altro pregevole testimone della storia più antica di Corato è il [[Dolmen]] sito in località ''Chianca dei Paladini'', risalente al [[XIV secolo a.C.]]<ref>{{Cita web |url=http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=127&lang=IT |titolo=Dolmen Chianca dei Paladini Corato - Tesori dell'arte e della storia - Puglia Imperiale Turismo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=30 luglio 2015 |dataarchivio=21 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150921025627/http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=127&lang=IT |urlmorto=sì }}</ref>
=== Età classica ===
Le origini dell'attuale centro abitato di Corato si collocano nel [[III secolo a.C.]], durante il periodo repubblicano di Roma, quando [[Scipione l'Africano]] premia i reduci della conquista di [[Cartagine]], concedendo loro diversi territori in Puglia. Uno di loro, un certo Caius Oratus, avrebbe avuto in qualità di patrizio romano una zona su cui fece sorgere un villaggio al quale avrebbe dato il nome facendolo derivare dal suo. Il nome nei secoli oscilla fra Coratus, Coratum, Curati (in epoca normanno-sveva), Quarata e Quadrata (in epoca spagnola e ducale; si ricordi il breve [[Ducato di Bisceglie e Corato|ducato di Bisceglie]] di cui Corato fu parte), finché in epoca borbonica la cittadina assume il nome ufficiale di Corato. Anticamente la città era percorsa da un tratto interno della [[via Traiana]]: l'abitato romano sarebbe confermato dall'originale pianta quadrata (da cui probabilmente il nome della città, secondo alcuni studiosi).
Fin dalla sua fondazione nel [[III secolo a.C.|III secolo a.C]]. fino alla caduta dell'Impero romano d'occidente, il villaggio di Corato faceva parte del territorio della vicina [[Ruvo di Puglia]], all'epoca florida [[Polis|polis greca]] e poi [[Municipio (storia romana)|municipium romano]], in epoca greca era conosciuta come Ρυψ (''Rhyps'', pron: Rüps), poi ''Rubi'', in età romana.<ref>{{Cita libro|autore=Marina Silvestrini|titolo=Le città della Puglia Romana|anno=2005|p=100}}</ref>
Corato era inizialmente una piccola comunità contadina che adorava divinità boscherecce o della fertilità, ma grazie alla trionfale predicazione di [[San Pietro]] e [[San Paolo]] essa divenne ben presto comunità cristiana che adorava i primissimi santi fra i quali [[San Vito]] e [[Santa Lucia]], in onore della quale si allestiva il "falò di Santa Lucia", tradizione ancora viva nel terzo millennio. ▼
▲Corato era inizialmente una piccola comunità contadina che adorava divinità boscherecce o della fertilità, ma grazie alla trionfale predicazione di [[ Pietro (apostolo)|San Pietro]] e [[ Paolo di Tarso|San Paolo]] essa divenne ben presto comunità cristiana che adorava i primissimi santi fra i quali [[San Vito]] e [[Santa Lucia]], in onore della quale si allestiva il "falò di Santa Lucia", tradizione ancora viva nel terzo millennio.
Corato, che mantenne nel tempo la sua caratteristica contadina e pastorale, fu nel [[V secolo]] teatro delle scorrerie barbariche dei [[Visigoti]] di [[Alarico]] provenienti dall'Africa e in seguito delle orde saracene che portavano massacri e distruzione. A questo proposito gli abitanti di Corato edificarono una torre lungo la via che saliva dal porto di [[Trani]] e un'altra detta "Turris Longa" in posizione dominante avanzata che aveva piuttosto una funzione di avvistamento. ▼
=== Medioevo ===
▲Corato, che mantenne nel tempo la sua caratteristica contadina e pastorale, fu nel [[V secolo]] teatro delle scorrerie barbariche dei [[Visigoti]] di [[Alarico]] provenienti dall'Africa e in seguito delle orde saracene che portavano massacri e distruzione. A questo proposito gli abitanti di Corato edificarono una torre lungo la via che saliva dal porto di [[Trani]] e un'altra detta "Turris Longa" in posizione dominante avanzata che aveva piuttosto una funzione di avvistamento.
Nell'[[XI secolo]] Corato come tutta la Puglia fu preda dei Normanni. [[Trani]] fu dominata dal conte [[Drogone d'Altavilla|Drogone]], mentre [[Pietro di Trani|Pietro il Normanno]] prese possesso dell'abitato coratino nel [[1046]]. In quest'anno fu fondata ufficialmente la città di Corato e insieme all'atto di fondazione [[Pietro di Trani|Pietro il Normanno]] ordinò ai capi maestri di erigere quattro torri, delle quali restano oggi labili tracce, e relative mura.
Lo sviluppo continua, confermato anche dal geografo arabo [[Idrisi|El Edrisi]], che ne descrive alcune specialità nel [[1155]]:
{{citazione|Quarat, bellaBella, popolata, nobile e deliziosa, abbondante di frutta e ferace di prodotti alimentari|[[Idrisi|El Edrisi]], geografo arabo del [[XII secolo]]}}
La città rimane fedele a [[Corradino di Svevia]] anche dopo la morte di [[Federico II di Svevia|Federico II]] nel [[1250]], e alla conquista di [[Carlo I d'Angiò]] ottiene il motto di "''corCor sine labe doli''" (in [[lingua latina]] "cuoreCuore senza la macchia deldi tradimentoinfamia"), riportato ancora oggi nello stemma civico.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.corato.ba.it/index.php?entity=content&idContent=49|titolo=Corato e la Storia|autore=Comune di Corato}}</ref>
=== Età moderna ===
Gli Spagnoli e iI [[Borbone]] nel [[XVI secolo]] dominano Corato e la zona circostante, fino ad un modesto tentativo d'insurrezione ad opera del cittadino Federico Quinto nel [[1799]]. Infeudata pochi anni dopo alla [[Carafa (famiglia)|famiglia Carafa]] duchi di [[Andria]] e conti di [[Ruvo di Puglia|Ruvo]], nel [[1503]] la città èassiste protagonistaalla dellaceleberrima [[disfida di Barletta]], infatti il combattimento ebbe luogo tra Corato e Andria in territorio di CoratoTrani, sullaContrada viaSant'Elia, perallora Andriasotto il dominio dei Veneziani. Un grande fervore economico ed edilizio coinvolge poi la città a partire dalla salita di [[Gioacchino Murat]] in poi, fino a proseguire con l'[[unità d'Italia]].
Nel [[1656]] Corato scampa miracolosamente all'[[epidemia]] di [[peste]] che investe il Meridione<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.prolococorato.it/6/scoprire%20la%20citt%C3%A0/3126/3344/4316/ParrocchiaSantaMariaGreca.aspx Proloco Corato<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Un grande fervore economico ed edilizio coinvolge la città a partire dalla salita di [[Gioacchino Murat]] in poi, fino a proseguire con l'[[unità d'Italia]].
=== Età contemporanea ===
Nel maggio [[1922]], a causa dell'innalzamento idrogeologico della [[falda freatica]] sottostante la città, si verificò un gravissimo crollo che interessò alcuni quartieri della città. Questo causò la perdita di numerosi palazzi storici, tra i quali il Palazzo Nuovo o Ducale che sorgeva al centro della città vecchia<ref>https://www.ambienteambienti.com/un-secolo-dopo-i-crolli-corato-si-interroga-acque-sotterranee-e-dissesto-cose-cambiato-in-100-anni/</ref>.
Negli anni '50 e '60 un gran numero di coratini emigrò verso il nordovest, in particolare a Torino dove costituirà una comunità di un certo rilievo.
Il 5 febbraio [[2006]] con oltre il 70% dei votanti al referendum consultivo fra i cittadini coratini ha respinto l'ingresso nell'istituenda [[provincia di Barletta-Andria-Trani]]. L'affluenza è stata di circa il 40%, e nonostante il non raggiungimento del [[quorum]], la decisione è stata confermata dal consiglio comunale.
=== Simboli ===
Lo stemma del Comune di Corato è stato approvato con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del Governo]] del 7 aprile 1937.<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/corato/|titolo=Comune di Corato – (BA)|accesso=24 febbraio 2021}}</ref>
{{citazione|Di verde, al [[Filetto (araldica)|filetto]] in croce che forma quattro [[Quarto (araldica)|quarti]], ciascuno caricato di una torre [[al naturale]] merlata di tre, aperta e finestrata di nero. [[Sul tutto]] uno [[Scudetto (araldica)|scudetto]] d'argento caricato di un [[Cuore (araldica)|cuore]] [[Attributi araldici di modifica#Ardente|ardente]] di rosso. Motto: {{maiuscoletto|Cor sine labe doli}}.|D.C.G. 7 aprile 1937}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
==== Chiesa di Santa Maria Maggiore ====
'''Chiesa matrice''' del paese, chiamata popolarmente "il Duomo", è menzionata per la prima volta in un documento dell'[[XI secolo]]; l'aspetto attuale, tuttavia, è quello che l'edificio ha assunto dopo vari rifacimenti dovuti al [[terremoto]] del [[1627]] e a un intervento di restauro del [[XIX secolo]] che ha cancellato quasi ogni traccia dell'impianto originale.
La facciata esterna, sulla quale sono chiaramente visibili le stratificazioni e le modifiche di cui sopra, presenta una lunetta ad [[altorilievo]] raffigurante una [[Deesis]]. A sinistra del portale, a ridosso dell'intersezione col torrione del campanile, a 2,43 m da terra, vi è una lastra lapidea rettangolare in pietra calcarea (ca. 1,88 m di lunghezza per 1,03 m di altezza), circondata da una cornice e sormontata da tre piccoli archi a tutto sesto<ref name="G. Magnini-L. Soldano"/>: su di essa sono appena visibili i resti scolpiti di un rilievo (ora quasi del tutto abraso) raffigurante l'[[volo di Alessandro|ascensione al cielo di Alessandro Magno]], tema iconografico di grande fortuna nell'arte medievale e (soprattutto di ambito romanico pugliese) e nell'[[arte bizantina]]. Dell'originario rilievo sono leggibili solo le due esche infilzate sulla punta delle due lance<ref name="G. Magnini-L. Soldano">{{cita pubblicazione | nome = Giuseppe | cognome = Magnini | nome2 = Luigi | cognome2 = Soldano | url = http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=2119 | titolo = Un nuovo 'Volo di Alessandro' a Corato, in Puglia | rivista = «''engramma, la tradizione classica nella memoria occidentale''» | numero = 124 | mese = febbraio | anno = 2015 | isbn = 978-88-98260-69-0 | accesso = 30 marzo 2016 | dataarchivio = 19 aprile 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160419143348/http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=2119 | urlmorto = sì }}</ref>.
All'interno si può ammirare un prezioso busto-reliquiario d'argento che ritrae il patrono della città [[San Cataldo]], nonché un prezioso [[affresco]] della [[Madonna di Costantinopoli]] risalente al [[1559]], tornato alla luce in tempi recenti dopo esser stato murato per diversi secoli.
==== Santuario della Madonna Greca ====
{{Vedi anche|Santuario della Madonna Greca}}
Uno dei più importanti luoghi di culto della città, sede della parrocchia omonima, è molto importante per il paese poiché strettamente legata ad alcuni avvenimenti di notevole rilevanza per la sua storia; vi si custodisce inoltre una presunta immagine [[acheropita]] ed è il luogo di sepoltura della Serva di DioVenerabile [[Luisa Piccarreta]].
==== Chiesa Maria SS. del Monte Carmelo ====
Su via Carmine prospetta la facciata dellaLa chiesa di Santa Maria del Carmine, che attualmenteè ospitasede ldell'omonima confraternita. NelSulla paramento murario,facciata a bugnato rustico, si apre un semplice portale architravato, mentre la parte alta della facciata, terminata in tempi più recenti, ha un coronamento a timpano. L'edificio, realizzato nella seconda metà del [[XVIII secolo]], ha subito rifacimenti negli anni Trenta del Novecento[[XX secolo]], come conferma la data del 1936 rilevabile sul portale secondario che si affaccia su via Filangierilaterale.
L'interno, di non grandimodeste dimensioni, ha conservato l'aspetto originario, anche se la coloritura degli intonaci è di fine '900. La chiesa, a navata unica, coperta a botte unghiata, è movimentata dalla presenza dipresenta tre cappelle per lato, sottoscandite arconida poco profondiarcate. TerminaAll'interno con undell'ampia [[abside all'interno della quale]] si aprono due simmetrici portali. Graziesimmetrici; alla presenza dialcune paraste e di un marcato cornicione soprastante che segnano tutto l'invaso della navata e dell'abside, la struttura presenta una notevole unità visiva dello spazio architettonico. LaNell'ancona decorazionedel a stuccopresbiterio è sempliceconservata mauna raffinata,statua comprendesettecentesca iraffigurante capitellila d'acantoMadonna delledel parasteCarmine. NellL'anconaapparato del presbiteriodecorativo è conservataformato unada bellaelementi statuaa settecentescastucco raffigurantee lalegno Madonna del Carminedorato.
La Chiesa al suo internocontrofacciata ospita un pregevole organo realizzato nel 1760 dall'organaro barese Pietro De Simone. Esso è collocato sulla cantoria posta sulla controfacciata e sovrastante l'ingresso dell'edificio. L'organo è completamente, racchiuso in una cassa lignea di risonanza lignea finemente decorata. Pregevoli decorazioni, realizzate in legno intagliato e dorato, arricchiscono la zona superiore delle campate, seguendo l'andamento decrescente verso i lati dei vari gruppi di canne. Non è noto con certezza chi abbia commissionato l'opera ma si può supporre che venne richiesta dalla confraternita della "Madonna del Monte Carmelo", che aveva sede nell'omonima chiesa.
==== Chiesa dei Cappuccini ====
Intitolata alla Risurrezione di Gesù Cristo, la chiesa fu edificata nel [[1756]]. SiLa caratterizzacomunità per un ampio vestibolo, con volta a crociera, che si frappone tra l'ingresso e la chiesa. Il nome 'dei Cappuccini',frati conminori cui la chiesaCapuccini è nota, presso gli abitanti di Corato, è dovuto alla comunità dei frati francescani Cappuccini, presentidocumentata a Corato sin dal [[1591.]]; Ll'arcivescovoautorizzazione dialla Trani,costruzione Monsignordel Giulioconvento Caracciolo,risale qualcheinvece anno più tardi, nelal [[1594]], autorizzae lafu costruzionefinanziata del convento, da destinare ai frati. È ladalla famiglia Carafa, conti di [[Ruvo di Puglia]] e duchi di [[Andria]] (di cui Corato è feudo), a finanziare l'opera. ''La S. Congregazione dei Riti'', nel 1716, stabilisce che le esequie, celebrate nella chiesa dei Cappuccini, siano officiate dai frati e non dal clero secolare.<ref>P. Salvatore da Valenzano, ''I Cappuccini nella Puglia'', Bari 1926, p. 204.</ref>. Dalla prima metà del [[XIX secolo]] la rettoria dei Cappuccini ospita una comunità di suore, le Suore della Carità dell'Immacolata Concezione, dette 'Suore di Ivrea',. ilLa cuiChiesa istitutodei Cappuccini è statoil fondatocentro dalladel Venerabileculto Antoniacoratino Mariadi Verna.santa Superiora[[Rita dellada comunitàCascia]], attualmente,della è''[[Madonna Suordel Nicoletta dPozzo]]'Amico' e di san [[Pio da Pietrelcina]].
L'edificio si caratterizza per un ampio vestibolo d'ingresso con volta a crociera e per una sacrestia affrescata. La chiesa custodisce una tela del pittore fiammingo [[Gaspar Hovich ,]] della fine del [[XVI secolo]], e una pala di altare , raffigurante la deposizione di Cristo dalla croce, di Giovanni Antonio Oppido Materano. LaEntrambe tela e la pala di altare rivengonoprovengono dalla Chiesa 'Monte di Pietà', andata distrutta agliin iniziseguito delal secolodisastro idrogeologico del {{chiarire|scorso}}1922. ▼
La Chiesa dei Cappuccini è cara al popolo di Corato, per il culto a santa [[Rita da Cascia]] e per quello alla Beata Vergine Maria, venerata sotto il titolo di ''[[Madonna del Pozzo]]'' e per la devozione a san [[Pio da Pietrelcina]]. La pia pratica dei 'Quindici giovedì in onore di Santa Rita', la 'Novena a Santa Rita' e la 'Novena alla Madonna del Pozzo', costituiscono momenti importanti della vita della fraternità rettoriale, unitamente a quello della commemorazione del beato transito di Padre Pio, la notte del 22 settembre.
La messa prefestiva , celebrata nellain piccolaquesta chiesa , è tradotta nelin Linguaggio[[lingua dei Segnisegni per i sordomutiitaliana]].<br /> ▼
▲La chiesa custodisce una tela del pittore fiammingo Gaspar Hovich, della fine del [[XVI secolo]], e una pala di altare, raffigurante la deposizione di Cristo dalla croce, di Giovanni Antonio Oppido Materano. La tela e la pala di altare rivengono dalla Chiesa 'Monte di Pietà', andata distrutta agli inizi del secolo {{chiarire|scorso}}.
Stupenda la volta affrescata di quella che, un tempo, era la sacrestia della Chiesa e che, {{chiarire|da alcuni decenni}}, è stata destinata a studio rettoriale. Vi sono raffigurati, con affreschi del 1700, la Vergine Maria, con il capo coronato di dodici stelle, e i quattro evangelisti.
==== Chiesa Madonna delle Grazie ==== ▼
La statua, raffigurante la [[Madonna del Pozzo]], che in origine rappresentava soltanto la Vergine con il Bambino tra le braccia, risale con molta probabilità al [[1919]]. Si tratta di una pregiata statua in cartapesta, di sicura fattura leccese, attribuibile, in considerazione dello stile, dei tratti del volto di Maria e del Bambino, nonché del raffinato panneggio, al maestro Raffaele Caretta. Nel 2009 alla statua sono state poste due corone quattrocentesche (una sul capo del Bambino Gesù e l'altra su quello della Vergine), in argento e oro.
La chiesa rurale detta “Chiesa di Bracco” perché sita sulla vecchia via tra Corato e Ruvo in contrada Bracco,a 1 km dal centro abitato, è inserita nel complesso edilizio del [[XVIII secolo]] che costituiva l'antico convento francescano. La chiesa risulta esistente sin dal 1599<ref>“Corato. Testimonianze archeologiche e d'arte nel territorio” di Striccoli, Radina, Silvestri e Gelao a cura della Pro Loco</ref>. Intorno al 1864 il convento passò al Comune e fu messo in vendita; la chiesa subì numerose modifiche nel corso dei secoli, fino a perdere l'aspetto originario.
Nel 1997, la Curia Arcivescovile di Trani curò il restauro della chiesa portando allo scoperto il gioiello che oggi possiamo vedere. L'interno della chiesa fu tutto “scorticato”, cioè liberato dall'intonaco, portando alla comparsa di due grossi pilastri in pietra e di una volta tutta in pietra e tufo. Il pavimento avvallato fu riportato al suo livello con massetto di cemento armato e ricoperto di lastroni originali di pietra, prima diligentemente numerati e poi ricollocati al loro postooriginario.<br /> ▼
La Chiesa della Risurrezione di Gesù Cristo è retta, attualmente, dal canonico ecclesiologo don Vito Martinelli, esperto di studi frommiani e studioso del papa Benedetto XV (al secolo Giacomo Della Chiesa).<br />
▲La messa prefestiva, celebrata nella piccola chiesa, è tradotta nel Linguaggio dei Segni per i sordomuti.<br />
La domenica e i giorni festivi, nella Chiesa dei Cappuccini, non si celebra la Santa Messa, in ossequio a un decreto di Monsignor Giuseppe Carata, già vescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, fino agli anni novanta. Il decreto, infatti, dispone che nelle rettorie, nelle cappellanie, nelle chiese gentilizie e in quelle rupestri, in giorno di domenica, di festa e di solennità, non sia celebrata alcuna messa, al fine di privilegiare l'irrinunciabile centralità della vita parrocchiale.
▲==== Chiesa Madonna delle Grazie ====
La chiesa rurale detta “Chiesa di Bracco”, perché sita sulla vecchia via che porta da Corato a Ruvo, in contrada Bracco,a 1 km dal centro abitato, è inserita in un complesso edilizio sei/settecentesco, realizzato per fornire di un convento i religiosi francescani presenti a Corato nel XVII – XVIII sec.<br />
Infatti, da una veloce ricognizione documentaria è emerso che la Chiesa o Cappella di S. Maria delle Grazie era esistente sin dal 1599: in “Corato. Testimonianze archeologiche e d'arte nel territorio” di Striccoli, Radina, Silvestri e Gelao a cura della Pro Loco, a pag. 69 è riportato l'“Inventarium Maioris Ecclesiae Corati 1599” in cui si cita la presenza della “chiesa S. Maria della Gratia extra moenia”; il sig. Tommaso Venitucci in “Corato nel 1609” pubblicato su “La Murgia”, giornale coratino degli inizi del Novecento, la cita tra le chiese extra moenia del territorio; un documento conservato presso l'Archivio diocesano di Trani fa riferimento alla chiesa della Madonna delle Grazie di Corato riportando una lite tra il procuratore di questa chiesa contro il primicerio Francesco Miscioscia di Corato per un capitale di 54 ducati affidatogli per l'acquisto di vacche. Il fatto che si fosse interessati all'acquisto di mucche confermerebbe l'idea che la chiesa fosse collegata ad un complesso agricolo e/o monastico. La tradizione, infatti, vuole che lì ci fosse un antico convento dei frati minori osservanti.<br />
Decisamente più interessante, infine, risulta un atto conservato in copia nel V volume della Miscellanea de Mattis presso l'archivio della Chiesa Matrice di Corato. Con tale documento l'11 gennaio del 1638 il capitolo della collegiata chiesa “terrae Corati tranensis archiepiscopatus” chiede di poter utilizzare la somma di 150 ducati “pro reparatione ac accomodatione et refectione della neviera sita iuxta ecclesiam Santae Mariae Gratiarum extra moenia pertinentiae dicti capituli” perché la stessa neviera possa tornare ad essere “fruttifera”.
La Chiesa di Bracco è dedicata alla Madonna delle Grazie, la quale gode di ben due feste annuali, il 2 luglio e l'8 settembre; durante quest'ultima viene allestito un carro trainato dai buoi che porta in processione l'effigie della Madonna.
Probabilmente nel 1864, il convento passò al Comune, a causa dell'abolizione del privilegio dell'inalienabilità dei possedimenti ecclesiastici, voluta dal testo legislativo delle Leggi Siccardi (approvato nel 1850 a Torino, nell'allora Regno di Sardegna, ma entrato in vigore in Puglia sicuramente dopo il 1861, anno in cui fu proclamata l'unità di Italia). Successivamente, dal Comune stesso fu messo in vendita.
==== Chiesa/neviera di san Magno ====
▲Nel 1997, la Curia Arcivescovile di Trani curò il restauro della chiesa portando allo scoperto il gioiello che oggi possiamo vedere. L'interno della chiesa fu tutto “scorticato”, cioè liberato dall'intonaco, portando alla comparsa di due grossi pilastri in pietra e di una volta tutta in pietra e tufo. Il pavimento avvallato fu riportato al suo livello con massetto di cemento armato e ricoperto di lastroni originali di pietra, prima diligentemente numerati e poi ricollocati al loro posto.<br />
In agro di Corato, a circa 15 km dall'abitato, in prospicienza dell'antica necropoli di san Magno sorge l'antica chiesa/neviera dedicata a san Mangone (o san Magno). La chiesa risale al [[XII secolo]] e la sua esistenza è attestata in un documento del 1128, detto ''Donazione di San Magno''<ref>''Codice Diplomatico Barsese'', vol. IX</ref>, nel quale viene registrata la sua donazione al Capitolo della Chiesa Matrice di Corato da parte del conte Goffredo. In tale documento la chiesa viene chiamata ''di Santa Maria Maggiore'' o ''di San Mangone'', in riferimento all'ormai scomparso villaggio che sorgeva nell'area. Nel [[XIX secolo]] l'edificio fu compreso in una masseria fortificata.
Il Clero di Corato fissò che almeno nel periodo estivo fosse celebrata una Messa festiva.<br />
La chiesa fu riaperta l'ultima domenica di giugno, il 29 giugno del 1997, in coincidenza con la festa di S. Pietro, e per questa occasione la S. Messa, alla quale parteciparono tutti i sacerdoti di Corato, fu celebrata dall'arcivescovo Mons. Cassati.
La chiesa, dalle forme molto semplici, ha la particolarità di essere dotata di una [[Ghiacciaia|neviera]], ossia di un ambiente sotterraneo dove durante l'inverno veniva immagazzinata la neve per evitarne lo scioglimento e poterne disporre anche nelle stagioni calde<ref>[https://www.baritoday.it/social/chiesa-rupestre-neviera-san-magno-corato.html Neviera di San Magno, l'antica chiesetta rurale in agro di Corato, edificata a ridosso di una quercia secolare]</ref>.
La cosiddetta Chiesa di Bracco va più correttamente chiamata santuario mariano, vista la dedica alla Madonna delle Grazie, voluta dai coratini, particolarmente devoti alla Vergine Santissima, come testimoniano le tante chiese coratine, soprattutto del centro storico.
Il titolo Madonna delle Grazie, tra i tanti con i quali il popolo di Corato invocava Maria, è prevalso racchiudendoli tutti.<br />
Forse, i nostri antenati, hanno identificato i loro travagli confortati e risolti dalla imperturbabile fiducia in Maria, nel «riposo in Egitto», una tela della Vergine di scuola romana del sec. XVI che era presente in chiesa.<br />
Nonostante le vicende, non sempre positive, che hanno riguardato questo santuario, il popolo di Corato ha assicurato ogni anno due feste per la Madonna delle Grazie: una il 2 luglio che in realtà era il giorno dedicato alla festività della Visitazione di Maria a S. Elisabetta, l'altra l'8 settembre, festa della natività di Maria, organizzata sempre in un tono maggiore con l'allestimento di un carro trainato dai buoi che portava in trionfo l'effigie della Madonna per i viottoli della contrada.
=== Architetture civili ===
[[File:PalazzoDeMattis.jpg|thumb|upright|Palazzo delle Pietre Pizzute]]
* ''Palazzo di Città'': sede del municipio dal [[18661877]], era precedentemente un convento dei frati Minori Osservanti di San Cataldo. Oltre al prospetto in stile ottocentesco, gli interni presentano un chiostro cinquecentesco con archi ogivali tardo-gotici su pilastri, con diverse finestre a due livelli in stile [[barocco]] e nella parte superiore l'orologio civico. Fino al [[2009]] al suo interno erano conservati il [[bassorilievo]] della ''Madonna del Latte'', probabilmente del [[1548]] di [[Paolo da Cassano]] ed un affresco della ''Pietà'' della scuola ferrarese del [[XVI secolo]]; attualmente le opere sono conservate nel ''Museo della Città e del Territorio'' della città<ref>[{{Cita web |url=http://www.sistemamuseo.it/ita/2/musei/137/corato-puglia-museo-della-citt-e-del-territorio/ |titolo=Sistema Museo |{{!}} musei - Museo della Città e del Territorio<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=29 luglio 2015 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304212452/http://www.sistemamuseo.it/ita/2/musei/137/corato-puglia-museo-della-citt-e-del-territorio/ |urlmorto=sì }}</ref>.
* ''Palazzo delle Pietre Pizzute'' (Palazzo ''Patroni Griffi'' o ''De Mattis''): palazzo cinquecentesco con portale ornato da tredici bugne piramidali, con in alto lo stemma dei conti [[Patroni Griffi]]. La sua costruzione si ritiene risalga al 1492, come probabile sede di un centro studi aperto sull'onda della scoperta dell'America. È probabile che i suoi progettisti trassero spunto dal [[Palazzo dei Diamanti]] di Ferrara per la sua realizzazione.
* ''Palazzo La Monica Vecchio'': è una grande costruzione con un prospetto duplice e diversi portali ottocentesco e rinascimentale, con una balaustra superiore.
* ''Palazzo Gioia'': edificato sul castello più antico della seconda metà dell'Ottocento, con il portale a destra coprente due rilievi con gli emblemi della [[Carafa (famiglia)|famiglia Carafa]].
* ''Palazzo ex Biblioteca Comunale'': risalente al [[XVII secolo]].
* ''Palazzo Santarella'': Ilil palazzo è stato edificato da [[Luigi Santarella]] applicando le sue nozioni sul cemento armato ed è uno dei primi esempi di costruzione in Italia, con l'uso di questo materiale.
* [[Monumento ai caduti (Corato)|'''''Monumento ai Caduti''''']]: in Piazza Vittorio Emanuele, opera dello scultore coratino Franco De Palma; eretto nel 1956 ha sostituito il vecchio monumento fatto smantellare nel 1941 per fonderne il contenuto da destinare alle produzioni belliche del periodo.
=== Siti archeologici ===
=== Tradizioni e folclore ===
{{cnSenza fonte|Importanti sono le celebrazioni di agosto per la festa del patrono locale, [[Cataldo vescovo|San Cataldo]], che secondo la tradizione, nel [[1483]] salvò il paese da una grave pestilenza.}}
== Cultura ==
=== Media ===
A Corato viene edito il mensile ''Lo Stradone''<ref>[http://www.lostradone.it Lo Stradone]</ref> fondato nel [[1979]] da padre Emilio D'Angelo. Da gennaio 2020 è stato incorporato da Coratolive.it<ref>{{Cita web|url=https://coratolive.it/2020/02/07/inizia-una-nuova-avventura-lo-stradone-e-tornato-nelle-edicole/|titolo=Inizia una nuova avventura. Lo Stradone è tornato nelle edicole}}</ref>
=== Teatro ===
IlLa teatro comunaledecisione di costruire un teatro a Corato fu inauguratodeliberata dal Consiglio Decurionale nel [[18741838]], ma solo nel [[1872]] si scelse il sito definitivo, corrispondente al ''Giardino Comunale di San Cataldo''. FuIl volutoteatro efu costruito sotto l'allora sindaco e deputato "progressista" del Parlamento regio [[Giuseppe Patroni Griffi (deputato)|Giuseppe Patroni Griffi]], avo dell'[[Giuseppe Patroni Griffi|omonimo commediografo]]. ÈLa statocostruzione ilfu piùportata grandea Teatrotermine dellain Puglia,meno sinodi alladue costruzioneanni dele [[Teatroil Petruzzelli]]teatro divenne Bari.inaugurato Ilil Teatro1 fu realizzato neldicembre [[1874]],; dopocon solola unsua annocapienza dall'approvazionedi del500 progetto,posti confu l'ausilioil deglipiù scenografigrande Teatro della Puglia fino alla costruzione del [[Teatro San CarloPetruzzelli]] di Napoli.<ref>[http://www.coratolive.it/City/479/VistaSez.aspx Coratolive.it]</ref>
Stilisticamente il Teatro era un esempio di costruzione [[Neoclassicismo|neoclassica]] ottocentesca; la sala disponeva di 70 palchi suddivisi in tre ordini più loggione, e il sistema d'illuminazione era considerato tra i migliori dopo quelle del Petruzzelli e del [[Teatro Piccinni]] di [[Bari]]. La facciata principale, sormontata da un fregio raffigurante una maschera ed una lira, presentava un portico carrozzabile scandito da archi e lesene; da esso si accedeva al vestibolo, al botteghino e a una piccola sala da caffè. Dal vestibolo si dipartivano due scalinate di pietra che portavano ai piani superiori. Il teatro era riccamente decorato con stucchi, stoffe pregiate e rilievi dorati; il palcoscenico comprendeva un sipario dipinto da [[Giovanni Ponticelli]], rappresentante la ''[[Disfida di Barletta]]''.
Nella seconda metà del [[XX secolo]] il teatro fu rimodernato e adibito a sala da cinema, con la perdita totale dei decori ottocenteschi. Rimasto chiuso per oltre trent'anni, tra il 2007 e il 2012 l'edificio è stato sottoposto a un restauro che ha ripristinato parzialmente le forme del Teatro all'Italiana; è stato inoltre rinvenuto e rimontato il sipario storico. La sala comprende oggi circa 600 posti e ospita regolarmente una stagione di prosa, concerti e spettacoli vari<ref>[https://www.pugliaculture.it/teatro/teatro-comunale-di-corato/#:~:text=Nel%201838%20il%20Collegio%20Decurionale%20di%20Corato%20deliberava,S.%20Cataldo%E2%80%9D%2C%20nell%E2%80%99area%20di%20espansione%20detta%20%E2%80%9Clo%20Stradone%E2%80%9D. Teatro Comunale di Corato - Puglia Culture]</ref>.
Ha inoltre sede a Corato l'[[Accademia Teatrale ITACA|I.T.A.C.A.]], la prima [[accademia teatrale|accademia d'arte drammatica]] pugliese riconosciuta dalla [[Regione Puglia]], gemellata con la [[LAMDA]] di [[Londra]] e impegnata nella formazione di giovani attori e registi. Attualmente è diretta da Nicola Vero.
=== Musica ===
{{citazione necessaria|Forte è anche la tradizione bandistica, in comune con la maggior parte dei comuni vicini quali [[Ruvo di Puglia]], [[Bisceglie]], [[Trani]], [[Molfetta]], sin dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri}}.
{{cn|Negli ultimi anni hanno assunto una rilevante importanza, anche a livello nazionale, i concorsi musicali 'Euterpe' e 'Festival delle Murge' (musica classica) e 'La Nota d'Oro' (musica leggera).}}
Tra i musicisti professionisti coratini va citato il percussionista [[Cesare Pastanella]], attivo nell'ambito della [[musica etnica]], [[musica cubana|afrocubana]] e [[jazz]].
[[Tavernanova]] è un gruppo musicale che ha contribuito alla diffusione delle tradizioni popolari coratine e del [[sud Italia]], dentro e fuori i confini nazionali, attraverso una sapiente fusione tra antichi [[proverbio|proverbi]] e [[filastrocca|filastrocche]] contadine e una musica che racchiude linguaggi [[jazz]], [[Musica pop|pop]] e di [[musica etnica]].
=== Cinema ===
A Corato sono stati girati i seguenti film:
* nel [[1979]] la [[commedia sexy]] ''[[La liceale seduce i professori]]'', con [[Gloria Guida]], [[Alvaro Vitali]], [[Donatella Damiani]] e il pugliese [[Lino Banfi]].<ref>Vito Attolini, Alfonso Marrese, [[Maria Abenante]], ''Cineasti di Puglia. Autori, mestieri, storie'', [[Adda]] editore, 2006</ref>
* nel [[1992]] ''[[Io speriamo che me la cavo (film)|Io speriamo che me la cavo]]'', di [[Lina Wertmüller]] con [[Paolo Villaggio]].
* nel [[2000]] ''[[Albania blues]]'' di [[Nico Cirasola]]
=== Cucina ===
Corato è famosa per il consumo regolare di carne equina. Un primo piatto tipico è infatti il '[[ragù']] con braciole (involtini) di carne d'[[asino]] o di [[cavallo]], con cui in genere si condiscono le [[orecchiette, dette]] (''strascenàte'', che legano anche molto bene in undialetto altro piatto tradizionale... gli "''strascenàte e cime de rape''"coratino). La ''pignatta'' di [[trippa]] e il calzone (una focaccia riempitaripiena dadi cipolle cotte a vapore, [[olive]] nere, [[b:Libro di cucina/Ricette/Acciughe sotto sale|acciughe sotto sale]] ede [[uva sultanina]]) costituisconosono lainvece secondatipici partesecondi o delpiatti pastounici. MaSi sonoproducono anche[[Classificazione_dei_formaggi#Formaggi_a_pasta_filata|formaggi moltoa comunipasta filata]] quali la [[scamorza]], i nodini e la [[burrata]], questequest’ultima ultimeoriginaria originariedella dilimitrofa [[Andria]]. Fra i dolci tipici del luogo,natalizi si ricordano in occasione del [[Natale]] le ''[[cartellate]]'' con [[vincotto]] eo miele, il [[marzapane]], sasamelloil [[Sasanello gravinese|sasanello]] e i [[taralli]] alla vaniglia, mentre per le festività pasquali è consuetudine cucinarepreparare la ''[[scarcella]]''.
== Economia ==
L'economia è prevalentemente agricola anche se non sono molti i terreni fertili essendo questi ultimi estesi prevalentemente verso la murgia, più fredda e meno favorita. Negli ultimi anni, vi è stato anche un impulso verso il settore artigianale, della piccola industria e del terziario avanzato. La particolare tradizione agricola ha permesso la creazione di un grosso polo agro-alimentare che estrinseca le sue attività produttive preminenti in diversi settori: quello lattiero-caseario con la presenza di numerosi laboratori a conduzione familiare; quello oleicolo: Corato è la patria dell'olio extra vergine ottenuto dalla molitura della [[Coratina]], “Cultivar Coratina o racioppa di Corato”; quello vinicolo: questo comparto usufruisce della presenza di circa 2.000 ettari di vigneti per la produzione di uva da tavola (rappresentata dalle varietà [[uva baresana]], regina bianca, Italia primus e cardinale) e di uva da vino (rappresentata dalle varietà: [[moscato]] bianco, [[sangiovese]], Neronero di [[Uvauva di Troia]], pampanuto, [[bombino nero]], [[montepulciano (vitigno)|montepulciano]]); settore alimentare: con le grosseimportanti industrie molitorie (tra le altre Molino[[Casillo (azienda)|Casillo]], uno dei principali playersproduttori a livello mondiale) e di lavorazione della pasta (''[[Granoro]]'' e ''[["Riscossa]]''") ednonché i tarallifici ("La Spiga" e "Fiore di Puglia"), che assicurano un'elevata produzione di prodottispecialità alimentari conosciuticonosciute sull'intero territorio nazionale ed estero.
== Infrastrutture e trasporti ==
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune<ref>La lista storica degli Amministratori è resa disponibile dalla {{Cita web|autore=Redazione LiveNetwork.it|url=https://coratolive.it/2008/04/13/chi-sara-il-139esimo/|titolo=Chi sarà il 139esimo?|sito=CoratoLive.it|data=2008-04-13|accesso=2025-02-15}}</ref>.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Nunziante|Inizio=20 ottobre 1992|Fine=23 febbraio 1993|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carlo Striccoli|Inizio=23 febbraio 1993|Fine=29 giugno 1993|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Luigi Di Gennaro|Inizio=29 giugno 1993|Fine=12 maggio 1997|Partito=[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Luigi Di Gennaro|Inizio=2 giugno 1997|Fine=16 dicembre 1999|Partito=[[centro-destraAlleanza Nazionale]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuditta Montanari|Inizio=16 dicembre 1999|Fine=1º maggio 2000|Carica=[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ruggiero Maria Fiore|Inizio=1º maggio 2000|Fine=2 luglio 2002|Partito=[[centro-sinistraL'Ulivo]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Nunziante|Inizio=2 luglio 2002|Fine=27 maggio 2003|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=[[Luigi Perrone]]|Inizio=27 maggio 2003|Fine=15 aprile 2008|Partito=[[centro-destraCasa delle Libertà]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=[[Luigi Perrone]]|Inizio=15 aprile 2008|Fine=19 gennaio 2013|Partito=[[Il Popolo della Libertà]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Biagio De Girolamo|Inizio=19 gennaio 2013|Fine=1º luglio 2013|Carica=[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Renato Bucci|Inizio=12 giugno 2013|Fine=13 novembre 2013|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Maria Filomena Dabbicco|Inizio=13 novembre 2013|Fine=30 maggio 2014|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Massimo Mazzilli|Inizio=30 maggio 2014|Fine=11 ottobre 2018|Partito=[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]]<ref>Con il sostegno di La Puglia prima di tutto, [[Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale|FdI-AN]], [[Unione di Centro (2002)|UDC]], [[Forza Italia (1994)|FI]], [[lista civica]]: Città nuova,<br /> [[Nuovo Centrodestra]], Movimento politico Schittulli.</ref>|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pasquale D'Introno|Inizio=10 giugno 2019|Fine=22 luglio 2019|Partito=[[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]<ref>Con il sostegno di [[Direzione Italia|DI]] e [[Identità e Azione|IDeA]].</ref>|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Paola Maria Bianca Schettini|Inizio=23 luglio 2019|Fine=4 ottobre 2020|Carica=[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|Partito=|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Corrado De Benedittis|Inizio=5 ottobre 2020|Fine=in carica|Partito=[[Democrazia Solidale]]<ref>Con il sostegno di [[Italia in Comune]], [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Italia Viva]], [[lista civica]]: Rimettiamo in moto la città.</ref>|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Francia|Grenoble|1999}}; una grande comunità coratina vi è presente sin dall'inizio del XX secolo.
* {{Gemellaggio|Italia|Muro Lucano|2015}}<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.basilicata.it/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=2995404|titolo=Muro Lucano, anche Corato gemellato in nome di San Gerardo Maiella|sito=Regione Basilicata|lingua=it|accesso=2023-09-15}}</ref>
== Sport ==
Ha sede nel comune la società di calcio U.S.D. Corato Calcio 1946, che ha disputato campionati dilettantistici regionali. Attualmente la squadra è iscritta nel campionato di Eccellenza Pugliese, girone A, in fase di recessione nel campionato Promozione.
Ha sede in città l'A.S.D. Olimpia Pallacanestro Corato è una, società di basket femminile, fondata nel 1999, mentre in campo maschile, la squadra di pallacanestro cittadina è l'A.S. Basket Corato, fondata nel 1962, che ha raggiunto in passato la serieSerie B2. Nella stagione sportiva 2017-2018 ha conseguito la promozione in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]], terzo livello nazionale della pallacanestro.
Nella stagione sportiva 2017/2018 raggiunge la promozione in serie B, terzo livello nazionale della pallacanestro.
=== Altri sport ===
* {{cnSenza fonte|Apulia Scacchi Club, fondata nel 1996, ha militato nel 2008 in serie A2 del Campionato Italiano di scacchi a squadre
* Tiro a Segno Nazionale Corato, fondata nel 1884
* Pol. Libertas Corato, fondata nel 1945 (Atletica)
* Circolo Tennis P. Tandoi, fondato nel 1968}}
* Gym Progression società di Ginnastica artistica, fondata nel 2017, società che dal 2018 partecipa al campionato di serie C Gold della Federazione Ginnastica Italiana}}
* Rugby Corato ASD<ref>{{cita web|url=https://rugbycoratoasd.wixsite.com/home|titolo=Rugby Corato ASD - Home|editore=|accesso=17 settembre 2019}}</ref>, fondato nel 2014 dalle ceneri della più antica ''Fiamma Corato'' attiva dagli anni '80 e '90
=== Impianti sportivi ===
* V. Gioia, ''Relazione sulla situazione economica e morale del Comune di Corato'', Tip. C. Petrone, 1929.
* Francesco Galise, ''Corato storia del suo territorio'', Tip. Graziani, 1995
* Paolo Lopane, ''Insediamenti cavallereschi in Puglia. Templari, Teutonici, Ospitalieri'', Nardò, BESA 2015
* Francesco Galise, ''Corato sviluppo urbanistico con note architettoniche'', Tip. Graziani, 1985
* Vincenzo Acella, ''La chiesa madre di Corato'', Ed. Insieme, 2002.
* Alessandro Desiante, ''Corato vista da Lussemburgo'', ed. Insieme a Manduria, 2025
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Corato}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
[http://www.comune.corato.ba.it/ Comune di Corato] - Sito istituzionale{{Comuni della città metropolitana di Bari}}
{{Comuni della città metropolitana di Bari}}
{{Comuni del Parco Nazionale dell'Alta Murgia}}
{{Controllo di autorità}}
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