Vin santo toscano: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'altro vino|Vino
[[File:Vin santo2.jpg|thumb|upright=1.4|[[Cantuccini]] e vin santo, accoppiata classica|alt=]]
Il '''vin santo toscano''' (o '''vinsanto''') è un
==Origine del nome==
Ci sono varie teorie sull'origine di questo nome.
Una versione da [[Siena]] parla di un [[frate]] [[Ordine francescano|francescano]] che nel 1348 curava le vittime della peste con un vino che era comunemente usato dai confratelli per celebrare messa; subito si diffuse la convinzione che tale vino avesse proprietà miracolose, portandogli l'epiteto ''santo''.
Un'altra versione viene da [[Firenze]]: durante il [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Firenze]] del 1439, il [[metropolita]] [[Grecia|greco]] [[Giovanni Bessarione]] proclamò, mentre stava bevendo il ''vin pretto'': "Questo è il vino
L'origine meno romantica, ma probabilmente più verosimile, è l'associazione di questo vino con il suo uso comune durante la [[messa]].
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==Produzione==
=== Produzione tradizionale ===
[[File:Tuscany Vin Santo (holy wine) Trebbiano grapes in basket press.jpg|miniatura|Lavorazione dei raspi di vino trebbiano per il Vinsanto]]
Tradizionalmente il vinsanto veniva prodotto raccogliendo i migliori [[grappolo|grappoli]] ([[vendemmia]] "per scelti") e quindi appassendoli in modo deciso coricandoli su [[stuoia|stuoie]] o appendendoli a ganci (tradizionalmente le [[uva|uve]] venivano stuoiate o appese in periodi di [[luna]] calante, o ''dura'', con la convinzione di evitare così che marcissero). Ad appassimento avvenuto le uve venivano pigiate e il [[mosto]] (con o senza [[vinaccia|vinacce]] dipendendo dalla tradizione seguita) veniva trasferito in [[caratello|caratelli]] di legni vari e di dimensione variabile (in genere tra 15 e 50 [[l]]itri) da cui era stato appena tolto il vinsanto della produzione precedente. Durante questa operazione si prendeva cura che la [[Glossario del vino#Feccia|feccia]] della passata produzione non uscisse dal caratello in quanto la si credeva responsabile della buona riuscita del vinsanto stesso, tanto da chiamarla ''madre del vinsanto''. I caratelli erano sigillati e in genere dislocati nella soffitta
=== Difficoltà fermentative ===
[[file:Villa_cusona,_vecchio_fabbricato,_vinsantaia_04.jpg|thumb|left|Una moderna vinsantaia in Toscana]]
Il [[mosto]] del vin santo a causa del forte appassimento delle uve ha una concentrazione zuccherina molto alta che poi si rispecchia in un tenore alcolico altrettanto alto, fino a oltre il 19% nei vini secchi. Tradizionalmente in Toscana (e in moltissime altre regioni vinicole) non si usava il [[lievito]] per produrre il vino. In realtà si utilizzavano inconsapevolmente quei lieviti cosiddetti ''indigeni'' che si trovano sulla [[pruina]] e generalmente sugli attrezzi di cantina, nell'aria etc. Questi lieviti appartenenti a varie famiglie e provenienti dai più diversi mondi (dipendendo dalla zona: [[pane|panificazione]], industria della [[birra]], altri [[viticoltura|viticoltori]], presenza naturale etc.) difficilmente riescono a sopravvivere in ambiente con un titolo
=== Produzione moderna ===
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==Consumo==
[[File:Vin santo.jpg|miniatura]]
In [[Umbria]] il consumo è associato alle [[fave dei morti]], biscotto di [[pasta di mandorle]] tipico del periodo della [[Commemorazione dei defunti|Commemorazione dei Defunti]], alla ciaramicola (dolce tipico della Pasqua) e al ciambellone (o torcolo).
==Voci correlate==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==▼
* {{Cita web|
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▲==Collegamenti esterni==
▲{{Cita web|titolo=Vin Santo o Vino santo|url=http://www.agraria.org/industrie/vinsanto/Vinsanto.htm|accesso=16-12-2012}}
[[Categoria:Vini della Toscana]]
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