Capo Fioccano: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 3=Nocera Inferiore
|{{coord|40|45|N|14|38|E}}
|Altitudine=42
|Latitudine gradi = 40
|Latitudine minuti = 44
|Latitudine secondi = 28
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 14
|Longitudine minuti = 38
|Longitudine secondi = 29
|Longitudine EW = E
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|Note superficie=
|Abitanti= 100 circa
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
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|Patrono=
|Festivo=
|Stemma divisione amm grado 3=Nocera Inferiore-Stemma.png | 20px
}}
 
'''Capo Fioccano''' (in [[Dialetti campani|dialetto locale]] ''Capo e' Ciuccano''), è un rione di [[Nocera Inferiore]]. Fa parte del quartiere [[Urbanistica di Nocera Inferiore|Metropolitano]].
 
==Geografia==
[[File:ViaOrigliaNocera.jpg|thumb|left|La caratteristica via Origlia]]
Locato nel pieno centro cittadino copre una vasta area della città, il suo nucleo antico ha la classica caratteristica dei casali nocerini del centro ''storico'', ovvero è costruito in spiovenza toccando la [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|SS 18]], a differenza dei primi, però, il nucleo di Capo Fioccano resta un'unicità se lo si considera come l'unico antico casale che non si è formato lungo l'asse del [[Corso Vittorio Emanuele (Nocera Inferiore)|corso vecchio]], partendo da Piazzale D'Amora.
L'altra sua particolarità è la costruzione ''in curva'' di tutta via Origlia.
Parte del rione sono anche le aree di via Fucilari, via Publio Sizio e parte della moderna via Cucci, confina coi rioni [[San Matteo (rione di Nocera Inferiore)|San Matteo]] e Gelsi.
 
==Storia==
Una delle prime attestazioni del villaggio di '''Fioccano''' si ha nel [[994]], dove viene riportata l'esistenza di una chiesa di ''Sancti Petri ad Floccanum'', la chiesa di non rientrava tra le principali della città a causa delle scarse risorse in termini di proprietà che disponeva. <ref>S. Pietro ad Floccanum e S. Maria del Presepe in Nocera Inferiore raccolte da Michele De’ Santi Roma, agosto 1910</ref><ref> CDC III, CDLXIIX, p. 13</ref> Nel [[1047]] invece viene riportato come ''ubi floccanu dicitur'', in un documento del [[Codex diplomaticus cavensis]].<ref>http://alim.dfll.univr.it/Notarili/alimnot.nsf/(TestiPID)/6E9C43DDA5327BECC125723F003A8125!opendocument</ref>
Tale villaggio, seppe sfruttare la locazione lungo l'antica ''via Stabiana'' (oggi [[Corso Vittorio Emanuele (Nocera Inferiore)|Corso Vittorio Emanuele II]]), fuori dalle mura della città medievale. Inoltre la zona copriva diversi ettari di terra coltivabile ed alberi, come si evince dagli atti. Commercialmente il villaggio era abbastanza agiato e poteva sfruttare la posizione in cui si formò. AnticamenteAccanto nel villaggio esisteva laalla chiesa di ''SanctiSan Petri ad Floccanum'', la quale non rientrava tra le principali chiese della città a causa delle scarse risorse in termini di proprietà che disponeva. Proprio accanto a quest'ultimaPietro, fu eretta la chiesa di Santa Maria del Presepe nel [[XVI secolo]], la quale in breve tempo risultò la proprietaria della più antica chiesa, che risultava essere poco più di un rudere già alla fine del [['500]]. Dal [[XV secolo|XV]]/[[XVI secolo]], fece parte dell'[[Urbanistica di Nocera dei Pagani#Università di Nocera Corpo|Università di Nocera Corpo]] con i casali di ''Fioccano'', ''Piazza di Fioccano'' e di '' Fucilari''<ref>Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli</ref>. Intorno alla metà del [['500]], nella piazza di Fioccano, la famiglia dei duchi di Nocera, i [[Carafa]], fece erigere un convento, affidato poi agli agostiniani.
Nel [[1809]] il convento fu chiuso, abbattuto nel [[1967]], oggi ne resta solo la chiesa, la attuale '''[[Chiesa di Santa Maria del Presepe''']].<ref>http://www.santamariadelpresepe.it/index.php/parrocchia/la-storia-parrocchiale.html</ref>
Dal [[1806]] al [[1834]] fece parte del comune [[Urbanistica di Nocera dei Pagani|Nocera Corpo]], dal [[1851]] è parte di [[Nocera Inferiore]].
Nei secoli, il villaggio storico di Fioccano è andato pian piano sparendo, inglobato dal centro cittadino e dalle piazze nocerine.<ref>{{Cita web |url=http://www.risorgimentonocerino.it/cultura-spettacolo/3543-la-storia-di-nocera-inferiore-attraverso-i-suoi-numerosi-casali.html</ref>. Il|titolo=Copia casalearchiviata venne|accesso=13 definitogennaio "capo"2019 per|dataarchivio=7 indicaregennaio uno2019 dei|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190107072324/http://www.risorgimentonocerino.it/cultura-spettacolo/3543-la-storia-di-nocera-inferiore-attraverso-i-suoi-numerosi-casali.html limiti|urlmorto=sì }}</ref>. capi – dellaNegli [[Corsoanni Vittorio Emanuele (Nocera Inferiore)|via pubblica'60]], chefu rappresentavateatro unodel deglisacco assiedilizio, principaliche dellavide cittàla rinascimentalenascita edelle moderna.aree L'altroedificate limitedi eraVia ilCucci rionee delvia CasaleFucilari. denominato, appunto, [[Capocasale (Nocera Inferiore)|Capocasale]].
 
Il casale venne definito "capo" per indicare uno dei limiti – capi – della [[Corso Vittorio Emanuele (Nocera Inferiore)|via pubblica]] che rappresentava uno degli assi principali della città rinascimentale e moderna. L'altro limite era il rione del Casale denominato, appunto, [[Capocasale (Nocera Inferiore)|Capocasale]].
 
==Il convento agostiniano e la chiesa di Santa Maria del Presepe==
{{vedi anche|NomeEdificio = Chiesa di Santa Maria del Presepe}}
{{Edificio religioso
[[File:Santamonicanocera.jpg|thumb|left|La chiesa vista da Piazza Amendola]]
|NomeEdificio = Chiesa di Santa Maria del Presepe
|Immagine = Santamonicanocera.jpg
|Didascalia = La chiesa vista da Piazza Amendola
|Larghezza =
|Città = [[Nocera Inferiore]]
|Regione = [[Campania]]
|SiglaStato = ITA
|CoordTitolo = no
|Religione = [[Cattolicesimo|cattolica]]
|Diocesi = [[Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno|Nocera Inferiore-Sarno]]
|AnnoConsacr =
|StileArchitett = [[moderno]]
|InizioCostr = [[XVI secolo]]
|FineCostr = [[XX secolo]]
|Website = http://www.santamariadelpresepe.it/
}}
 
Alla metà del [[XVI secolo]], nella città di [[Nocera dei Pagani]] presero potere i napoletani duchi [[Carafa]], nella piazza deldi villaggioFioccano, l'attuale ''Piazza Amendola'', fecero erigere una chiesa, accanto ai ruderi della struttura medievale di San Pietro, insieme ad un maestoso convento, che fu terminato dal duca [[Alfonso Carafa (duca di Nocera)|Alfonso Carafa]] col nome di ''Sancta Maria ad Praesepe''. Nel [[1577]] fu affidato all'ordine degli agostiniani.
Il monastero presentava un portone che non permetteva l'ingresso delle carrozze. Procedendo attraverso di esso, il piano terreno era costituito da due lunghe stanze, un porticato e una scala che portava al piano superiore. Quest'ultimo aveva un lungo corridoio dove si affacciavano sette piccole stanze utilizzate per accogliere religiosi e gendarmi reali. Completava la struttura, un cortile con pozzo, un piccolo giardino e un quartino che sorgeva nella piazza, che ospitava diverse botteghe, un refettorio ed una cucina.
La chiesa era costituita da un altare maggiore, dai quattro altari laterali e dalla cappella della confraternita di [[Santa Monica]] (altro nome con cui è conosciuta oggi la chiesa).
La prima la cappella era quella di Santa Maria del Soccorso. Era seguita da quella intitolata a [[San Nicola da Tolentino]] (al tempo riconosciuto come patrono di Nocera de' Pagani). Seguendo a destra, vi era la cappella dedicata a San Pietro apostolo e poi la cappella di Santa Maria di Costantinopoli, dov'era era possibile accedere ad una cripta sottostante. Alle spalle dell'altare maggiore c'era la sagrestia: un ampio locale, in cui erano ospitati un confessionale e le statue di San Nicola di Tolentino, San Vito ed un quadro di San Nicola.
Nel [[1809]], il convento fu chiuso. Nel [[1839]], la struttura fu riaperta e la chiesa divenne autonoma dalla pertinenenza della [[Chiesa di San Matteo (Nocera Inferiore)|Chiesa madre di San Mattteo]], di cui era tributaria. Nel [[1967]], l'intero complesso, totalmente logoro, fu abbattuto. Resistette solo l'area della chiesa che, rimaneggiata e rimodernizzata, domina ancora oggi piazza Amendola e piazzale D'Amora. Nell'attuale struttura, di rilievo sono i tre mosaici dorati, tra i quali spicca quello imponente raffigurante la [[natività]] posto alle spalle dell'altare.
fa parte della forania di Nocera Inferiore, nella [[Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno]].
 
Nel [[1809]], il convento fu chiuso. Nel [[1839]], la struttura fu riaperta e la chiesa divenne autonoma dalla pertinenenza della [[Chiesa di San Matteo (Nocera Inferiore)|Chiesa madre di San MattteoMatteo]], di cui era tributaria. Nel [[1967]], l'intero complesso, totalmente logoro, fu abbattuto. Resistette solo l'area della chiesa che, rimaneggiata e rimodernizzata, domina ancora oggi piazza Amendola e piazzale D'Amora. Nell'attuale struttura, di rilievo sono i tre mosaici dorati, tra i quali spicca quello imponente raffigurante la [[natività]] posto alle spalle dell'altare.
==la Fontana ''della Fertilità''==
|DiocesiLa =chiesa [[Diocesiè parte della forania di Nocera Inferiore-Sarno|, nella [[Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno]].
 
==laLa Fontana ''della Fertilità''==
[[File:FontanaFertilità.jpg|thumb|left|La Fontana della Fertilità]]
È sita a piazza Amendola, di fronte alla moderna chiesa di Santa Maria del Presepe. Realizzata nel [[2007]] dallo scultore nocerino Onofrio Pepe e fusa dalla [[Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli]] di Firenze, rappresenta il simbolo della ricostruzione nocerina di questi ultimi anni. Fa parte di un piccolo complesso monumentale che vede altre due statue bronzee ai lati dell'adiacente piazza Diaz. Il gruppo è formato da quattro statue, di cui tre poste all'interno della fontana dalle quali sgorgano dei riottoli di acqua, e una, femminile, seduta sul bordo di essa.
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==Bibliografia==
* CODEX DIPLOMATICUS CAVENSIS - 07; 7.1080. PAG 38-39.
*Gennaro Orlando, ''Storia di Nocera de' Pagani'', 1888
*''Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli'', 1804
*''S. Pietro ad Floccanum e S. Maria del Presepe in Nocera Inferiore raccolte da Michele De’ Santi'', Roma, 1910
 
*Antonio Varone, Assetto e toponomastica di Nuceria in età longobarda, in: Pecoraro Antonio (a cura di), Nuceria Alfaterna e il suo territorio dalla fondazione ai longobardi, vol. II, Nocera Inferiore, 1994, pp. 51-78.
 
== Altri progetti ==
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