Libeccio (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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|Categoria=cacciatorpediniere
|Immagine=Nave_libeccio.jpg
||Didascalia=Foto ufficiale del ''Libeccio''.
|Bandiera=Flag{{Insegna of Italynavale|ITA (1861-1946) crowned.svg}}
|Tipo=[[cacciatorpediniere]]
|Classe=[[Classe Maestrale (cacciatorpediniere)|Maestrale]]
|Numero_unità=
|Costruttori= [[Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti|CNR]]
|Cantiere= [[Cantiere navale di Riva Trigoso|Riva Trigoso]]<ref>altreAltre fonti indicano il [[cantiere navale di Ancona|Ancona]].</ref>
|Identificazione='''LI'''
|Intitolazione=[[Libeccio]], vento
|Ordine=
|Impostazione=29 settembre 1931
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|Completamento=
|Entrata_in_servizio=23 novembre 1934
|ProprietarioIn_servizio_con={{Insegna navale|ITA (1861-1946)|icona}}
|Radiazione=
|Destino_finale=silurato ed affondato dal sommergibile {{nave|HMS|Upholder|P37|6}} il 9 novembre 1941
|Dislocamento=1615 o 1680 [[tonnellata|t]]<ref>varieVarie fonti riportano un dislocamento standard di 1440 tonnellate, ma questo era il dislocamento standard di progetto, poi aumentato ad oltre 1600 tonnellate nella costruzione ([http://www.navypedia.org/ships/italy/it_dd_maestrale.htm]).</ref><br/>normale 2025 [[tonnellata|t]]<br />pieno carico 2207 o 2235 o 2255 [[tonnellata|t]]
|Stazza_lorda=
|Lunghezza=fuori tutto: 106,7
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|Artiglieria=Alla costruzione:
* 4 pezzi da [[Odero-Terni-Orlando|OTO]] [[120/50 Mod. 1926|120/50 Mod. 1931]]
* 2 obici illuminanti da 120/15 [[millimetro|mm]]
* 2 [[mitragliera|mitragliere]] da [[40/39 Mod. 1915|Vickers-TerniArmstrong 40/39QF Mod.2 1917lb]]
* 4 mitragliere da [[bredaBreda Mod. 31|13,2/76]] [[millimetro|mm]]
Dal 1940:
* 4 pezzi da OTO 120/50 Mod. 1931
* 2 obici illuminanti da 120/15 [[millimetro|mm]]
* 6 [[mitragliera|mitragliere]] da [[Breda 20/65 Mod. 1935]]
|Siluri=<nowiki></nowiki>
* 6 tubi [[lanciasiluri]] da 533 [[millimetro|mm]]
|Altro_armamento=<nowiki></nowiki>
* 2 tramogge per [[bomba di profondità|bombe di profondità]] (''dal 1940'')
* attrezzature per il trasporto e la posa di 52 [[mina navale|mine]]
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|Ref=[https://web.archive.org/web/20090330064429/http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Venti.html Classe Venti], [http://www.warshipsww2.eu/shipsplus.php?language=E&id=61085 Warships 1900-1950], [http://www.navypedia.org/ships/italy/it_dd_maestrale.htm Navypedia], [http://www.trentoincina.it/dbunita.php?unit=Libeccio Trentoincina]
}}
 
Il '''''Libeccio''''' è stato un [[cacciatorpediniere]] della [[Regia Marina]].
 
== Storia ==
Nel 1937-1938 il ''Libeccio'' prese parte alla [[guerra dicivile Spagnaspagnola]]<ref name="Ct classe Venti">[{{cita web|url= http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Venti.html |titolo= Classe Venti] {{webarchive|urlurlarchivio= https://web.archive.org/web/20090330064429/http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Venti.html |dataurlmorto=30 marzo 2009 }}</ref>: nel 1937, in particolare, il cacciatorpediniere, insieme ai tre gemelli ed a numerose altre unità, ebbe base a [[Tangeri]], con il compito di controllare il traffico navale connesso alla guerra civile spagnola<ref>[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=18057&st=30&p=153670&#entry153670 La Guerra Civile Spagnola - Gli Eventi e le Battaglie - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici - Pagina 2<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel 1939 la nave partecipò alle operazioni di [[sbarco]] in [[Albania]] nel corso dell'[[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|invasione dello stato balcanico]] (operazione «OMT», ossia «Oltremare Tirana»): il ''Libeccio'', insieme a ''Grecale'' e ''Scirocco'', fece parte del III Gruppo, al comando dell'[[ammiraglio]] [[Arturo Riccardi]] ed avente obiettivo [[Valona]], composto dalle [[nave da battaglia|corazzate]] ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'' e ''[[Conte di Cavour (nave da battaglia)|Conte di Cavour]]'', dal cacciatorpediniere ''[[Saetta (cacciatorpediniere)|Saetta]]'', dalle [[torpediniera|torpediniere]] ''[[Cigno (torpediniera)|Cigno]]'', ''[[Castore (torpediniera)|Castore]]'', ''[[Centauro (torpediniera)|Centauro]]'' e ''[[Climene (torpediniera)|Climene]]'', dal posamine ''[[Azio (posamine)|Azio]]'', dalla [[nave cisterna|cisterna]] militare ''[[Isonzo (torpediniera)|Isonzo]]'' e dal trasporto truppe ''Sannio''<ref name="2w">{{collegamentocita interrottotesto|1url=[ http://www.marina.difesa.it/documentazione/editoria/marivista/Documents/2011/09_settembre/La_Regia_Marina.pdf |titolo= La Regia Marina tra le due guerre mondiali.] |date=ottobre 2017 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Tra il 1939 ed il 1940 il ''Libeccio'', al pari delle unità gemelle, venne sottoposto a lavori di modifica dell'armamento: vennero eliminate le due [[mitragliera|mitragliere]] singole Vickers-Terni 1917 da 40/39 &nbsp;mm e le due mitragliere binate da 13,2/76 &nbsp;mm, sostituite con sei più moderne mitragliere singole Breda da 20/65 &nbsp;mm, e furono inoltre imbarcati due scarica [[bomba di profondità|bombe di profondità]]<ref name="navypedia">[{{cita web|url= http://www.navypedia.org/ships/italy/it_dd_maestrale.htm |titolo= Maestrale destroyers (1934) |sito= Navypedia] |lingua= en}}</ref>.
 
Al momento dell'ingresso dell'[[Italia]] nel [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], il 10 giugno 1940, il ''Libeccio'' formava la X Squadriglia Cacciatorpediniere unitamente ai gemelli ''[[Maestrale (cacciatorpediniere)|Maestrale]]'', ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'' e ''[[Scirocco (cacciatorpediniere)|Scirocco]]''. Tale formazione era assegnata alla II Divisione incrociatori, composta dagli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] ''[[Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)|Giovanni delle Bande Nere]]'' e ''[[Bartolomeo Colleoni (incrociatore)|Bartolomeo Colleoni]]'', in seno alla II Squadra navale, avente [[base navale|base]] a [[La Spezia]].
 
[[File:RN Libeccio1.jpg|thumb|left|upright=1.5|Il ''Libeccio'' in una fotografia del 1936.]]
 
Nel corso della guerra il cacciatorpediniere fu impiegato sia con le forze da battaglia, sia nell'attività della scorta ai [[convoglio navale|convogli]] per il [[Nord Africa]]<ref name="Ct classe Venti"/>.
 
Lo stesso 10 giugno 1940 le quattro unità della X Squadriglia, insieme agli incrociatori pesanti della III Divisione (''[[Pola (incrociatore)|Pola]]'', ''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'' e ''[[Bolzano (incrociatore)|Bolzano]]''), lasciarono [[Messina]] per la prima missione di guerra, una infruttuosa ricerca di unità nemiche<ref>[{{cita web|url= http://www.naval-history.net/xDKWW2-4006-19JUN02.htm |titolo= Naval History, June 1940.] |lingua= en }}</ref>.
 
Dal 2 al 4 luglio 1940 il ''Libeccio'' fu in mare insieme ai gemelli, agli incrociatori leggeri ''Bande Nere'' e ''Colleoni'', alla I Divisione ([[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] [[Zara (incrociatore)|Zara]], [[Fiume (incrociatore)|Fiume]] e ''[[Gorizia (incrociatore)|Gorizia]]'') ed alla IX Squadriglia Cacciatorpediniere (''[[Vittorio Alfieri (cacciatorpediniere)|Alfieri]]'', ''[[Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|Oriani]]'', ''[[Vincenzo Gioberti (cacciatorpediniere)|Gioberti]]'', ''[[Giosuè Carducci (cacciatorpediniere)|Carducci]]'') in funzione di scorta indiretta ad un convoglio in rientro dalla [[Libia]] ([[trasporto truppe|trasporti truppe]] ''[[Esperia (piroscafo)|Esperia]]'' e ''Victoria'', scortati dalle [[torpediniera|torpediniere]] ''[[Procione (torpediniera)|Procione]]'', ''[[Orsa (torpediniera)|Orsa]]'', ''[[Orione (torpediniera)|Orione]]'' e ''[[Pegaso (torpediniera 1938)|Pegaso]]'' sulla [[rotta navale|rotta]] [[Tripoli]]-[[Napoli]])<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4007-20JUL01.htm Battle of Britain July 1940<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 6 luglio l'unità fece parte della scorta del primo grande convoglio per la [[Libia]] (operazione «TCM»): il convoglio, salpato da Napoli alle 19,45, era formato dai trasporti truppe ''Esperia'' e ''Calitea'' (con a bordo rispettivamente 1571 e 619 uomini) e dalle moderne [[motonave|motonavi]] merci ''Marco Foscarini'', ''Vettor Pisani'' e ''Francesco Barbaro'' (che trasportavano complessivamente 232 [[veicolo|veicoli]], 5720 t di [[combustibile|combustibili]] e [[lubrificante|lubrificanti]] e 10.445 t di altri materiali), con la scorta, oltre che delle quattro unità della X Squadriglia Cacciatorpediniere, anche degli incrociatori leggeri ''Bande Nere'' e ''Colleoni'' e della XIV Squadriglia Torpediniere (''Procione'', ''Orsa'', ''Orione'', ''Pegaso'')<ref name="Giorgerini-1">Giorgio {{cita|Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', |pp. 168-452}}.</ref><ref name="trentoincina">[http://www.trentoincina.it/dbunita.php?unit=Libeccio Trentoincina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Le navi arrivarono nella loro destinazione di [[Bengasi]] senza problemi, l'8 luglio<ref name="Giorgerini-1"/>.
 
Rientrata ad [[Augusta (Italia)|Augusta]], la X Squadriglia ne ripartì per unirsi alle forze navali che parteciparono alla [[battaglia di Punta Stilo]] del 9 luglio, nella quale tuttavia questa formazione non ebbe un ruolo rilevante<ref>Giorgio {{cita|Giorgerini, ''op. cit.'', |p. 172}}.</ref>.
 
Il 27 luglio il ''Libeccio'' e le unità gemelle lasciarono [[Catania]] e si aggregarono alla scorta del convoglio da Napoli a Tripoli nel corso dell'operazione «Trasporto Veloce Lento» ([[nave cargo|mercantili]] ''Maria Eugenia'', ''Gloriastella'', ''Mauly'', ''Bainsizza'', ''Col di Lana'', ''Francesco Barbaro'' e ''Città di Bari'', partiti da Napoli alle 5.30 del 27 luglio con la scorta delle torpediniere ''Orsa'', ''Procione'', ''Orione'' e ''Pegaso''): le navi giunsero a Tripoli indenni alle 9.:45 del 1º agosto, dopo un infruttuoso attacco, alle due del pomeriggio del 30 luglio, una ventina di miglia a sud di [[Capo dell'Armi]], da parte del [[sommergibile]] britannico ''Oswald'', che fu poi affondato dal cacciatorpediniere ''[[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|cacciatorpediniere ''Ugolino Vivaldi]]'']]<ref>[{{cita web|url= http://www.naval-history.net/xDKWW2-4007-20JUL02.htm |titolo= Fall of France, July 1940<!-- Titolo|lingua= generatoen automaticamente -->]}}</ref><ref name="hma1">[{{cita web|url= http://www.historisches-marinearchiv.de/projekte/asa/ausgabe.php?where_value=1707 |titolo= Lfd. Nr.: 12633 |lingua= de |sito= Historisches Marinearchiv] }}</ref>. I siluri, avvistati dal ''Grecale'', mancarono la ''Col di Lana''<ref name="hma1"/>.
[[File:RN Libeccio1.jpg|thumb|leftright|upright=1.5|Il ''Libeccio'' in una fotografia del 1936.]]
 
Il 9 agosto 1940 il cacciatorpediniere, insieme ai tre gemelli, effettuò la posa di un [[campo minato]] al largo di [[Pantelleria]]<ref>[{{cita web|url= http://www.naval-history.net/xDKWW2-4008-21AUG01.htm |titolo= War in Mediterranean, August 1940<!-- Titolo|lingua= generatoen automaticamente -->]}}</ref>.
[[File:RN Libeccio Taranto1.jpg|thumb|leftright|upright=1.4|Il ''Libeccio'' leggermente danneggiato dopo la notte di Taranto.]]
 
L'11 novembre il ''Libeccio'' si trovava nella [[base navale|base]] di [[Taranto]]. Nel corso dell'[[Notte di Taranto|attacco aerosilurante britannico della notte successiva]], una [[bomba (ordigno)|bomba]] colpì il cacciatorpediniere aprendo una grossa falla sulla [[Murata (nautica)|fiancata]] sinistra, in corrispondenza del complesso binato da 120 &nbsp;mm, all'altezza della prima fila degli [[oblò]] (dunque ben al di sopra della [[linea di galleggiamento]]): l'ordigno non esplose, ed il ''Libeccio'' ne uscì quindi con [[danno|danni]] molto lievi<ref name="trentoincina"/><ref>Giorgio {{cita|Giorgerini, ''op. cit.'', |pp. 220-221 ed immagine}}.</ref>.
 
L'8 febbraio 1941 il cacciatorpediniere salpò da La Spezia insieme alle altre unità della X Squadriglia, alla XIII Squadriglia (''[[Granatiere (cacciatorpediniere 1938)|Granatiere]]'', ''[[Bersagliere (cacciatorpediniere 1939)|Bersagliere]]'', ''[[Fuciliere (cacciatorpediniere 1937)|Fuciliere]]'', ''[[Alpino (cacciatorpediniere 1939)|Alpino]]'') ed alle [[nave da battaglia|corazzate]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'', ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Cesare]]'' e ''[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Doria]]'' per intercettare la formazione britannica diretta a [[Genova]] per [[bombardamento navale di Genova (1941)|bombardare tale città]]; l'indomani la squadra italiana si congiunse alla III Divisione incrociatori (''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'', ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', ''[[Bolzano (incrociatore)|Bolzano]]'') che con i cacciatorpediniere ''[[Carabiniere (cacciatorpediniere 1938)|Carabiniere]]'' e ''[[Corazziere (cacciatorpediniere 1939)|Corazziere]]'' era partita da Messina, ma non riuscì né ad impedire il bombardamento, né ad individuare le navi inglesi<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4102-29FEB01.htm Force H, February 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Giorgio {{cita|Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', |pp. 253 e ss.}}</ref>.
 
Il 14 aprile 1941 il ''Libeccio'', mentre scortava un convoglio di cui faceva parte la [[piroscafo|turbonave]] ''Esperia'', fu [[speronamento|speronato]] da quest'ultima durante un'accostata (o forse una [[manovra (nautica)|manovra]] per schivare [[siluro|siluri]] lanciati da un sommergibile avversario): nella [[collisione]] il cacciatorpediniere perse la [[poppa]], dovendo rientrare a [[Palermo]] trainato dalla torpediniera ''Orione''<ref name="Ct classe Venti"/><ref name="trentoincina"/>.
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Le riparazioni si svolsero a [[Genova]] e Napoli, protraendosi sino ad agosto<ref name="trentoincina"/>.
 
Nella [[mattinata]] dell'8 novembre 1941 il ''Libeccio'', al comando del [[capitano di fregata]] [[Corrado Tagliamonte]], salpò da Napoli per aggregarsi alla scorta del [[Battaglia del convoglio Duisburg|convoglio «Beta», noto anche come «Duisburg»]]: tale convoglio, formato dai trasporti ''Duisburg'', ''San Marco'', ''Sagitta'', ''Maria'', ''Rina Corrado'', ''Conte di Misurata'' e ''Minatitlan'' (con a bordo in tutto 34.473 t di rifornimenti, 389 automezzi, 243 uomini) era diretto a Tripoli con la scorta dei cacciatorpediniere ''Maestrale'', ''Grecale'', ''[[Fulmine (cacciatorpediniere 1932)|Fulmine]]'', ''[[Euro (cacciatorpediniere 1927)|Euro]]'' e ''Alfredo Oriani'' (cui si aggiungevano, come scorta indiretta, anche gli incrociatori pesanti ''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'' e ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'' ed i 4 cacciatorpediniere della XIII Squadriglia)<ref name="Giorgerini-2">Giorgio {{cita|Giorgerini, ''op. cit.'', |p. 483 e ss.}}</ref><ref name="santoni">{{cita news|autore= Alberto Santoni, ''|titolo= L'attacco al convoglio "Duisburg"'', su|rivista= ''Storia Militare'' n.|numero= 207 -|data= dicembre 2010, pagine da|pp= 17-33 a 33}}</ref>. I mercantili erano partiti da Napoli (''Duisburg'', ''San Marco'', ''Maria'', ''Minatitlan'', ''Sagitta'') e da Messina (''Rina Corrado'' e ''Conte di Misurata'') nelle prime ore del 7 novembre, per poi riunirsi e venire raggiunti dalle navi della scorta diretta, tra cui il ''Libeccio'', alle 4.30 dell'8 novembre, a sud dello [[stretto di Messina]]<ref name="santoni"/>. [[File:RN Libeccio a rimorchio1.jpg|thumb|left|upright=1.4|Il ''Libeccio'', privo della poppa, durante i tentativi di rimorchio da parte dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Euro''.]] Alle 16.:40 (secondo i rapporti italiani) o alle 13.:55 (secondo quelli britannici) il convoglio venne avvistato da un [[ricognitore]] [[Martin Maryland]] decollato da [[Malta]], e non attaccato dalla scorta aerea (otto velivoli [[Regia Aeronautica|italo]]-[[Luftwaffe (Wehrmacht)|tedeschi]] permanentemente in volo sul cielo del convoglio), una quarantina di miglia ad est di [[Capo Spartivento (Calabria)|Capo Spartivento calabro]]<ref name="santoni"/>. Nella notte successiva il convoglio fu pertanto attaccato e distrutto dalla Forza K [[Regno Unito|britannica]] (incrociatori leggeri ''Aurora'' e ''[[HMS Penelope (97)|Penelope]]'' e cacciatorpediniere ''Lance'' e ''Lively''): vennero affondati tutti i mercantili e il ''Fulmine'', mentre il ''Grecale'' riportò gravi [[danno|danni]]<ref name="Giorgerini-2"/>. Lo scontro si protrasse dalle 00.:57 (ora di apertura del fuoco da parte delle unità britanniche, che avevano avvistato il convoglio alle 00.:40) alle 2.:06<ref name="santoni"/>. All'inizio dello scontro il convoglio procedeva su due file, con in testa il ''Maestrale'', i trasporti su due colonne (a dritta, nell'ordine, ''Duisburg'', ''San Marco'' e ''Conte di Misurata'', a sinistra, dietro il ''Maestrale'', ''Minatitland'', ''Maria'' e ''Sagitta''; la settima unità, la ''Rina Corrado'', procedeva più indietro, a metà strada tra le due colonne) ed il ''Grecale'' in coda; il ''Libeccio'' e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Oriani'' proteggevano il lato sinistro del convoglio, l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Euro'' ed il ''Fulmine'' quello dritto<ref name="santoni"/>.
 
All'inizio dello scontro il caposcorta, [[capitano di vascello]] Ugo Bisciani, imbarcato sul ''Maestrale'', pensò che l'attacco inglese provenisse da sinistra, invece che da dritta (come invece era), pertanto, mentre l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Aurora'' cannoneggiava il ''Maestrale'', Bisciani portò la sua nave a proravia del convoglio, a sinistra, stendendo cortine fumogene, ed ordinò a ''Libeccio'' ed ''Oriani'' di fare altrettanto: le due unità, pertanto, cercarono di coprire i mercantili con [[cortina fumogena|cortine fumogene]], dopo di che, su ordine di Bisciani, si raggrupparono attorno al ''Maestrale''<ref name="betasom">[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=14671 Il Convoglio Duisburg - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Poco dopo quest'ultimo ebbe l'antenna [[radio (apparecchio)|radio]] asportata da un colpo dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Aurora'', pertanto i rimanenti cacciatorpediniere rimasero senza ordini<ref name="betasom"/>. Raggiunti dall<nowiki>{{'</nowiki>}}''Euro'', i tre cacciatorpediniere si ritirarono ad una decina di miglia ad est del convoglio per tentare di riorganizzarsi, quindi tornarono al contrattacco in maniera coordinata, aprendo il fuoco con le artiglierie, ma senza utilizzare i [[siluro|siluri]], nel timore di colpire i mercantili<ref name="betasom"/>. I quattro cacciatorpediniere, guidati dal ''Maestrale'', stesero altre cortine fumogene e contrattaccarono più volte con le artiglierie, ogni volta che le unità britanniche diventavano visibili, ma senza riuscire ad impedire la totale distruzione del convoglio<ref name="betasom"/>. In questo frangente il ''Libeccio'' venne colpito da un [[proiettile]] ma ebbe danni molto lievi<ref name="santoni"/><ref name="betasom"/>, in quanto la [[granata (arma)|granata]] attraversò lo [[scafo]] da parte a parte senza esplodere.
 
Terminato lo scontro, la nave fu la prima ad iniziare il recupero dei [[naufrago|naufraghi]], traendo in salvo circa 200 superstiti (in gran parte del ''Fulmine'')<ref name="trentoincina-duisburg">[http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=18 Il convoglio Duisburg<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel frattempo, però, era giunto sul posto il [[sommergibile]] britannico ''[[HMS Upholder (P37)|Upholder]]'': il ''Libeccio'', fermo per i soccorsi, era un [[bersaglio]] ideale e l'unità nemica lanciò contro di esso i suoi siluri<ref name="santoni"/><ref name="trentoincina-duisburg"/><ref>secondoSecondo alcune fonti la nave era in quel momento intenta al recupero dei naufraghi (circa 150-200), secondo altre si apprestava a rimettere in moto dopo aver terminato di raccogliere i superstiti.</ref>.
 
[[File:Libeccio in affondamento1.jpg|thumb|upright=1.5|Il ''Libeccio'' in affondamento alle 11.15 del 9 novembre 1941.]] Alle 6.:40 (o 6.:48) del 9 novembre un siluro dell<nowiki>della{{'</nowiki>}}''Upholder'' centrò il ''Libeccio''<ref name="santoni"/><ref name="trentoincina-duisburg"/>. L'[[esplosione]] asportò la poppa, provocando numerose vittime tra naufraghi (portati proprio a poppa) e soccorritori, e lasciando la nave immobilizzata<ref name="trentoincina-duisburg"/><ref name="bagnasco">Erminio Bagnasco, ''In guerra sul mare. Navi e marina italiani nel secondo conflitto mondiale'', pagp. 195.</ref>. In via di progressivo appoppamento, il ''Libeccio'' fu preso a rimorchio dall<nowiki>’</nowiki>''Euro'' nel tentativo di salvarlo e portarlo verso le coste dell'Italia, ma fu del tutto inutile: le paratie, rimaste danneggiate, non impedirono infiltrazioni d'acqua, che compromisero la situazione della nave<ref name="bagnasco"/>, portando ad un collasso delle strutture interne<ref name="nh1"/>. L<nowiki>{{'</nowiki>}}''Euro'' si affiancò al ''Libeccio'' per trasbordarne il personale, ed a quattro ore e mezza dal siluramento, abbandonato dall'[[equipaggio]] (tranne il comandante Tagliamonte, che, avendo deciso di affondare con la propria nave, era rimasto sull'aletta di [[ponte di comando|plancia]] dopo aver preso commiato dall'equipaggio e criticato l'[[ammiraglio]] [[Bruno Brivonesi]], comandante della scorta indiretta, che riteneva responsabile del disastro<ref name="betasom"/>) il cacciatorpediniere, lentamente, s'immerse a poppa, si rovesciò sul lato di [[dritta]] e scomparve alle 11.18 (o 11.09) impennando la [[prua]]<ref name="santoni"/><ref name="trentoincina-duisburg"/><ref name="bagnasco"/>, nel punto 36°50' N e 18°10' E<ref name="nh1">[{{cita web|url= http://www.naval-history.net/xDKWW2-4111-38NOV01.htm |titolo= Action off Spartivento, loss of HMS Ark Royal, November 1941<!-- Titolo|lingua= generatoen automaticamente -->]}}</ref> (o 37°10' N e 18°10' E<ref>{{cita web|url=http://www.historisches-marinearchiv.de/projekte/asa/ausgabe.php?where_value=2096|titolo=Historisches Marinearchiv}}</ref>).
 
I superstiti (fra i quali anche il comandante Tagliamonte, riportato in superficie da una bolla d'[[aria]]<ref name="betasom"/>) furono recuperati dall<nowiki>{{'</nowiki>}}''Euro'' stesso e dal ''Maestrale''<ref name="trentoincina-duisburg"/>.
 
In tutto il ''Libeccio'' aveva svolto 59 missioni di guerra (8 con le forze da battaglia, 2 di [[posamine|posa mine]], 2 di [[Lotta antisommergibile|caccia antisommergibile]], 8 di scorta convogli, 4 [[addestramento|addestrative]] e 35 di trasferimento o di altro tipo), percorrendo 20.987 miglia e trascorrendo ai lavori 142 giorni<ref name="Ct classe Venti"/>. Fu la prima unità della [[Classe Maestrale (cacciatorpediniere)|classe Maestrale]] perduta in [[guerra]].
 
=== Comandanti ===
Capitano di fregata [[Enrico Simola]] ''(nato a Sassari il 24 giugno 1898)'' (10 giugno 1940 - agosto 1941)
 
Capitano di fregata [[Corrado Tagliamonte]] ''(nato a Noto il 1 novembre 1900)'' (agosto - 9 novembre 1941)
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore= Giorgio Giorgerini |titolo= La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943 |editore= Mondadori |città= Milano |ISBN= 9788804405818 |anno= 2000 |cid= Giorgerini }}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Classe Maestrale (cacciatorpediniere)}}