Veglie: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Veglie
|Panorama =Municipio VegliePorta nuova notturnoveglie.jpg
|Didascalia =Municipio Porta Nuova
|Bandiera = Veglie-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Veglie-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 21 =Lecce Puglia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Puglia Lecce
|Amministratore locale = ClaudioMariarosaria De PaladiniBartolomeo<!-- nome, cognome SENZA titoli-->
|Divisione amm grado 2=Lecce
|Data elezione =1 [[elezioni comunali in Puglia del 2023#Veglie|15-65-20152023]] <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG-MM-AAAA senza zeri superflui-->
|Amministratore locale= Claudio Paladini<!-- nome, cognome SENZA titoli-->
|Data istituzione =
|Partito=lista civica
|Altitudine =
|Data elezione=1-6-2015 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG-MM-AAAA senza zeri superflui-->
|Sottodivisioni = [[Monteruga]]
|Data istituzione=
|Divisioni confinanti = [[Campi Salentina]], [[Carmiano]], [[Leverano]], [[Nardò]], [[Novoli]], [[Salice Salentino]]
|Altitudine=
|Zona sismica = 4
|Abitanti=13947
|Gradi giorno = 1137
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2017gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R16&Pro=P075&Com=92&submit=Tavola Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
|AggiornamentoNome abitanti =31-12-2017 vegliesi
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|Sottodivisioni=[[Monteruga]]
|Festivo = 24 giugno
|Divisioni confinanti=[[Campi Salentina]], [[Carmiano]], [[Leverano]], [[Nardò]], [[Novoli]], [[Salice Salentino]]
|PIL =
|Zona sismica=4
|PIL procapite =
|Gradi giorno=
|Mappa = Map of comune of Veglie (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
|Diffusività=
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Veglie all'interno della provincia di Lecce
|Nome abitanti=vegliesi
|Patrono=[[san Giovanni Battista]]
|Festivo=24 giugno
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Veglie (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Veglie all'interno della provincia di Lecce
}}
'''Veglie''' (Eje''Eie'' in [[dialetto salentino]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1990 | UTET | Torino |p= 690 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:13947Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]]. Il capo di veglie porta il nome di Justin Perruccio,grande socioloco amante della cultura vegliese e molto cugghiune sibburcone
 
Centro attivo nei settori dell'industria enologica e olearia, sorge nella parte nord-occidentale della provincia leccese, a {{M|20|u=km}} dal [[Lecce|capoluogo]], e comprende la frazione (abbandonata) di [[Monteruga]].
'''Veglie''' (Eje in [[dialetto salentino]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1990 | UTET | Torino |p= 690 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:13947}} abitanti della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]]. Il capo di veglie porta il nome di Justin Perruccio,grande socioloco amante della cultura vegliese e molto cugghiune sibburcone
 
== Geografia fisica ==
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=== Territorio ===
[[File:Salento - Terra d'Arneo.jpg|upright=0.8|left|thumb|Terra d'Arneo]]
Il territorio comunale, situato nella parte nord-occidentale della [[pianura salentina]] a circa {{M|10&nbsp;|u=km}} dalla costa ionica, si estende su una superficie di {{M|61,35&nbsp;|u=km²}}. Confina a nord con i comuni di [[Salice Salentino]] e [[Campi Salentina]], a est con i comuni di [[Novoli]] e [[Carmiano]], a sud con il comune di [[Leverano]], a ovest con il comune di [[Nardò]].
 
Possiede un profilo orografico pressoché uniforme, avendo un'altitudine compresa tra i 36 e i 98 [[m s.l.m.]], con la casa comunale a {{M|47&nbsp;|u=m}} [[s.l.m.]]<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90007TC5&v=1UH0DD07TD50000 Dati ISTAT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151005204509/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90007TC5&v=1UH0DD07TD50000 |date=5 ottobre 2015 }}, censimento 2001.</ref>. Fa parte della [[Terra d'Arneo]], il lembo della [[penisola salentina]] compreso nel versante ionico fra [[San Pietro in Bevagna]] e [[Torre dell'Inserraglio]].
 
=== Clima ===
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La fondazione di Veglie si fa risalire intorno al [[X secolo]]. Tuttavia i diversi reperti archeologici, come la tomba del [[IV secolo a.C.|IV]]-[[III secolo a.C.]] il cui corredo funerario è esposto presso il [[Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano]] di [[Lecce]], testimoniano la frequentazione del territorio già in [[Messapi|epoca messapica]]. È probabile che nel [[X secolo]] ci sia stata una rifondazione ad opera dell'imperatore [[bizantino]] [[Niceforo II Foca]], dopo le distruzioni [[Saraceni|saracene]] e che Veglie sia stata ripopolata da una piccola colonia di greci, la cui presenza è documentata fino al [[XIV secolo]].
 
Nel [[1190]], [[Tancredi di Lecce|Tancredi d'Altavilla]] appena eletto [[re di Sicilia]] e di Puglia assegnò il feudo di Veglie a [[Copertino]] sotto Spinello delli Falconi. Ai [[Normanni]] subentrarono gli [[Hohenstaufen|Svevi]] all'inizio del [[XIII secolo]].<br />Nel [[1265]] il regno passò agli [[Angioini]] e nel [[1266]] [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] fondò la contea di Copertino, comprendente anche le terre di Veglie, [[Leverano]] e [[Galatone]], che donò nel [[1268]] a [[Conti di Brienne|Gualtieri di Brienne]]. La contea rimase ai Brienne fino alla morte di [[Gualtieri VI di Brienne|Gualtieri VI]] e nel [[1356]] passò ai d'Enghien, loro eredi. Con il matrimonio fra [[Maria d'Enghien]], contessa di Lecce e di Copertino, e [[Raimondello del Balzo Orsini]], la contea fu inserita nel [[principato di Taranto]]. Nel [[1419]], giunse per via matrimoniale al cavaliere francese [[Tristano di Chiaromonte]], che aveva sposato Caterina del Balzo Orsini. A lui si deve un primo tentativo di fortificare con mura la "''Terra Veliarum"''.
 
Nel [[1460]], con la morte di Tristano di Chiaromonte, la contea passò alle dipendenze del re di Napoli [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]] il quale, riconoscente per l'aiuto avuto nella lotta contro gli Angioini, la donò a Bernardo Castriota. Nel [[1468]] fu infeudata a [[Pirro del Balzo]], al quale, dopo aver preso parte alla [[congiura dei baroni]], furono confiscate tutte le sue proprietà. Veglie, con bolla di [[Federico d'Aragona]] del [[1487]] passò alle dipendenze dirette della corona.
 
Nel [[1498]] la contea di Copertino, e quindi anche Veglie, fu concessa ai [[Castriota (famiglia)#Castriota Granai|Castriota Granai]] e con Alfonso fu ristrutturata la cinta muraria e ricostruita la porta principale, che fu chiamata per questo Porta Nuova. L'opera di fortificazione fu eseguita dall'architetto militare [[Evangelista Menga]]. Nel [[1549]] ritornò alle dipendenze della corona, allora governata da [[Carlo V]], e nel [[1557]] fu acquistata dagli Squarciafico, una famiglia di commercianti genovesi. Nei secoli successivi, per diritto ereditario, Veglie e tutta la contea di Copertino, passò ai Pinelli, ai Pignatelli e ai Granito di Belmonte che furono padroni e signori fino all'[[eversione della feudalità]] nel [[1806]]<ref>Luigiantonio Montefusco, ''Le successioni feudali in Terra d'Otranto'', L.Istituto A.Araldico MontefuscoSalentino, 1996.</ref>.
 
Il comune, seppur per un breve periodo, non è sempre appartenuto alla Provincia di Lecce: fino al 13/04/1927, ha appartenuto alla neo-nata Provincia di Brindisi, ritornata poi in quella leccese con il R.D.L. N. 468 del 31/03/1927
 
===Simboli===
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 27 maggio 1929.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2011 |titolo= Veglie |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 26 agosto 2023 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, al [[Cannone (araldica)|cannone]] sul suo affusto, addestrato da tre palle una su due, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.}}
 
La bombarda nello stemma fu scelta nel XVII dai feudatari locali come simbolo di fortezza; a questa furono aggiunte nella seconda metà del 1800 le tre palle di cannone che si vedono oggi. In passato era presente in capo una stella che però non è stata riportata nel decreto di concessione.<ref>ll podestà cav. Giuseppe Negro (1858–1945), in seguito a ripetute sollecitazioni da parte del prefetto di Lecce Giovanni Maria Formica, adottò una deliberazione con la quale chiedeva al re, per il tramite del capo del governo, il riconoscimento ufficiale dello stemma civico di Veglie: «…questo comune usa da tempo immemorabile il proprio stemma ultrasecolare, consistente in un cannone in affusto con tre palle sferiche sul terreno in vicinanza inquartato in un'ellisse ornamentata sormontata da una corona, che sembra, giusta l’araldica, quella ducale».</ref> Fino al 1943 lo scudo era sormontato dalla corona di marchese<ref>{{cita testo|url= https://www.storiediveglie.it/wp-content/uploads/2020/09/STORIA-STEMMA-DI-VEGLIE-AGGIORNATO.pdf |titolo= Veglie e il suo stemma |autore= Antonio De Benedittis }}</ref> che si riferiva a Stefano Squarciafico, feudatario di Veglie, insignito il 29 giugno 1562 dal re di Spagna Filippo III del titolo di marchese di Galatone.
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa madre di San Giovanni Battista e Santa Irene ====
La fondazione della chiesa madre, dedicata a san Giovanni Battista e santa Irene, risale all'[[XI secolo]]. Fu ricostruita nel [[1565]] e portata a compimento nel [[XVIII secolo]]. La facciata è arricchita da un rosone e dal portale [[rinascimentale]] attribuibile alla scuola di Gabriele Riccardi. Il portale è sormontato da una [[lunetta]] in cui è contenuto un pregevole gruppo scultoreo raffigurante la ''Madonna col Bambino, tra i santi Pietro e Paolo, che porge un libro''<ref>Flavio Vetrano, "''Il Portale della Chiesa Madre di Veglie"''.</ref>. L'interno, a croce latina e a navata unica, fu rimaneggiato in [[Barocco leccese|epoca barocca]] e compromesso dai lavori eseguiti nel [[XX secolo]]. Nella navata si aprono tre brevi cappelle per lato con altari. Particolare importanza riveste l'altare barocco del [[Corpus Domini|Santissimo Sacramento]], nel braccio sinistro del [[transetto]]. Fu collocato in questa chiesa nella seconda metà del [[XIX secolo]], proveniente da un'altra chiesa salentina. Escludendo il [[Cimasa|coronamento]], tutto il rimanente corpo scultoreo dell'altare è attribuito a [[Giuseppe Zimbalo]] o alla sua scuola. Troneggia un [[Crocefisso]] ligneo del [[XV secolo]], con l{{'}}''[[Madonna Addolorata|Addolorata]] e [[san Giovanni Evangelista]]'' in pietra policroma. Tra le numerose opere, degni di nota sono i cinquecenteschi affreschi di ''[[santSant'Antonio Abate]]'' e ''[[santSant'Antonio da Padova]]'', e le tele dell<nowiki>l{{'</nowiki>}}''Immacolata'' di Didaco Bianco del [[1762]], la ''Natività di Maria'' e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Annunciazione'' di [[Oronzo Tiso]]<ref>[http://www.terradarneo.it/medea/veglie/chiesa/index.html Visita virtuale della chiesa madre] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090614061629/http://www.terradarneo.it/medea/veglie/chiesa/index.html |data=14 giugno 2009 }}</ref>.
 
[[File:Cripta Madonna della Favana Veglie.jpg|thumb|upright=0.8|Chiesa della Favana e ingresso alla cripta]]
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==== Cripta della Madonna della Favana ====
[[File:Cripta madonna della favana.jpg|thumb|left|upright=0.6|Affresco Madonna della Favana]]
La cripta della Madonna della Favana risale al [[IX secolo|IX]]-[[XI secolo]]. La denominazione è legata alla malattia del favismo; originariamente il complesso cultuale era dedicato a Santa Maria di Veglie la cui immagine affrescata di stile bizantino era venerata dai fedeli contro il grave male del favismo. Alla cripta, scavata in un banco calcarenitico, si accede per mezzo di un ''[[dromos]]'' in cui è stata ricavata una scala di tredici gradini. Presenta una pianta a navata unica monoabsidata e orientata a est, secondo lo schema liturgico greco. Entrando, a sinistra, c'è il ''pastophorion'' (vano di servizio per la liturgia). Il pavimento è in terra battuta. Le pareti sono ricoperte da un vasto ciclo pittorico databile al [[XV secolo]], raffigurante una ''Madonna col Bambino'', una ''Madonna Allattanteallattante'' e diversi santi ([[san Michele Arcangelo]], [[santo Stefano]], [[sant'Andrea apostolo]], [[sant'Antonio abate]], [[Trinità (cristianesimo)|SS. Trinità]], [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]], [[san Pietro]] e [[san Paolo]]). La presenza di santi appartenenti ai culti orientale e occidentale, oltre alle scritte in greco e in latino, esprime l'intreccio culturale che ha contraddistinto questo insediamento rupestre. Il soffitto piano reca un'immagine del Cristo Pantocratore attorniato da quattro angeli e dai simboli dei [[quattro evangelisti]]. La struttura ipogea fu custodita per alcuni secoli dai Frati Minori Conventuali del vicino convento<ref>{{cita|Mazzotta L1982}}., Veglie. Cripta della Favana - Guida storico turistica, 1982</ref>.
[[File:Porta nuova veglie.jpg|thumb|upright=0.8|Porta Nuova]]
 
=== Architetture militari ===
==== Porta Nuova ====
Porta Nuova o di Tramontana fu ristrutturata nella seconda metà del [[XVIII secolo]] dai feudatari Pinelli-Pignatelli, il cui stemma partito è incastonato sulla sommità dell'arco. La porta fu edificata originariamente da [[Tristano di Chiaromonte]] nel [[1430]], insieme al primo sistema difensivo di Veglie, e fu ricostruita nel [[1540]] da [[Evangelista Menga]] per volere di Alfonso Castriota. Nel [[1904]], in occasione del 50º anniversario del [[Immacolata Concezione|dogma dell'Immacolata]] fu collocata in cima una statua in pietra della ''Vergine'' risalente al [[XVII secolo]]. Sul lato destro della Porta rimane ancora un breve tratto delle antiche mura sul quale insiste una abitazione più recente presumibilmente edificata al posto della torre di guardia.
 
=== Architetture civili ===
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
==== Masserie ====
{{MultiColColonne}}
* Masseria Bortoni
* Masseria Cantalupi
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* Masseria La Pigna
 
{{ColBreakColonne spezza}}
* Masseria Fortificata Lupomonaco
* Masseria Marchioni
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* Masseria Vocettina o Bucitina
 
{{EndMultiColColonne fine}}
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2017]] a Veglie risultano residenti 310 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:<ref>[{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2017/ |titolo=Dati Istat]}}</ref>
 
* [[Marocco]] - 86
* [[Romania]] - 74
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=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto parlato a Veglie è il [[dialetto salentino]] nella sua [[dialetto leccese|variante centrale (o leccese]], sebbene presenti rispetto a quello del capoluogo alcune peculiarità che lo avvicinano al [[Dialettodialetto brindisinoleccese|dialetto salentino settentrionale o brindisinoleccese]]). Si tratta comunque di un dialetto del [[gruppo meridionale estremo]], carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: [[Messapia|messapi]], [[Magna Grecia|greci]], [[Storia romana|romani]], [[bisanzio|bizantini]], [[longobardi]], [[normanni]], [[albania|albanesi]], [[francia|francesi]], [[spagna|spagnoli]].
{{Vedi anche|Dialetto salentino}}
Il dialetto parlato a Veglie è il [[dialetto salentino]] nella sua [[dialetto leccese|variante centrale o leccese]], sebbene presenti rispetto a quello del capoluogo alcune peculiarità che lo avvicinano al [[Dialetto brindisino|dialetto salentino settentrionale o brindisino]]. Si tratta comunque di un dialetto del [[gruppo meridionale estremo]], carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: [[Messapia|messapi]], [[Magna Grecia|greci]], [[Storia romana|romani]], [[bisanzio|bizantini]], [[longobardi]], [[normanni]], [[albania|albanesi]], [[francia|francesi]], [[spagna|spagnoli]].
 
== Cultura ==
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'''Feste e Fiere''':
* festa e fiera di [[San Francesco da Paola]] nella prima domenica di giugno (edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1833}} nel {{CURRENTYEAR}})
* festa e fiera della Madonna dell'Iconella (Madonna''Matonna ti la cuneddhra'') l'8 settembre
* festa della Madonna dei greci (Pasquetta di Veglie) la domenica successiva alla domenica di Pasqua
* festa e fiera dei [[Cosma e Damiano|Santisanti Cosma e Damiano]] a ottobre
* festa patronale di [[Sansan Giovanni Battista]] dal 23 al 25 giugno
* festa e tradizionale Focara di [[Santsant'Antonio abate]] l'ultima settimana di gennaio
* festa della Beata Vergine Maria del Rosario e di San Rocco il 7 ottobre
 
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== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Stazione di Salice-Veglie.jpg|thumb|[[Stazione di Salice-Veglie|Stazione ferroviaria di Salice-Veglie]], situata a Salice Salentino]]
I collegamenti stradali principali sono rappresentati dalle strade provinciali: SP 14 per [[Carmiano]], SP 15 per [[Novoli]] e [[Trepuzzi]], SP 17 che collega Veglie da un lato a [[Salice Salentino]] e dall'altro a [[Leverano]], Copertino, Nardò e Gallipoli. Le altre strade provinciali che interessano il territorio vegliese sono la SP 110 per [[Torre Lapillo]], la SP 111 per [[Monteruga]] e [[San Pancrazio Salentino]], la SP 113 per [[Porto Cesareo]] e la SP 353 per Albaro.
 
== Sport ==
[[File:Calcio Veglie.jpg|thumb|upright=0.5|Logo dell'A.S. Veglie]]
La principale squadra di calcio della città è l'A.S. Veglie che milita in [[Prima Categoria]]. È una delle più antiche società calcistiche della provincia, essendo stata fondata nel [[1948]], sebbene appena due anni dopo interruppe l'attività federale stante l'assenza di un adeguato campo di gioco. Solo con la costruzione del campo sportivo comunale "S.Ten. Flavio Minetola" nel [[1959]] si posero le basi per la rifondazione della società, che avvenne l'anno successivo. Da allora, l'A.S Veglie ha militato nei campionati dilettantistici pugliesi.
 
L'[[Alaska Gelati Veglie]], squadra calcistica femminile fondata nel [[1970]], tra il 1981 e il 1983 si aggiudicò tre scudetti e due coppe Italia. Nello stesso anno si sciolse per la fusione con il [[Associazione Calcio Femminile Trani 80|Trani 80]].
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Elio Spagnolo |Inizio = 30 luglio 1988 |Fine = 12 settembre 1991 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Oronzo Sabato |Inizio = 8 novembre 1991 |Fine = 7 giugno 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Greco |Inizio = 7 giugno 1993 |Fine = 28 aprile 1997 |Partito = - |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Greco |Inizio = 28 aprile 1997 |Fine = 22 novembre 1999 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Vincenzo Calignano |Inizio = 22 novembre 1999 |Fine = 21 dicembre 1999 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Roberto Carlà |Inizio = 17 aprile 2000 |Fine = 24 novembre 2004 |Partito = [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Nicola Prete |Inizio = 24 novembre 2004 |Fine = 5 aprile 2005 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Fernando Fai |Inizio = 5 aprile 2005 |Fine = 30 marzo 2010 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Alessandro Aprile |Inizio = 30 marzo 2010 |Fine = 6 maggio 2014 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Matilde Pirrera |Inizio = 9 giugno 2014 |Fine = 1º giugno 2015 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Claudio Paladini |Inizio = 1º giugno 2015 |Fine =3 ''in carica''giugno 2020|Partito = [[lista civica]]: La svolta con Paladini |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Paola Mauro|Inizio=4 giugno 2020|Fine=22 settembre 2020|Carica=Comm. pref.}}{{ComuniAmminPrec|22 settembre 2020|gennaio 2023|Claudio Paladini|Lista Civica|5=Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|gennaio 2023|15 maggio 2023|Guendalina Federico|5=Comm. Pref.}}{{ComuniAmminPrec|15 maggio 2023|in carica|Mariarosaria De Bartolomeo|Lista civica|5=Sindaco}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
{{ComuniAmminPrecFine|Nome=Mariarosaria De Bartolomeo|Inizio=15 maggio 2023|Fine= |Carica=Sindaco}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città è l'A.S. Veglie che milita in [[Prima Categoria|Promozione]]. È una delle più antiche società calcistiche della provincia, essendo stata fondata nel [[1948]], sebbene appena due anni dopo interruppe l'attività federale stante l'assenza di un adeguato campo di gioco. Solo con la costruzione del campo sportivo comunale "S.Ten. Flavio Minetola" nel [[1959]] si posero le basi per la rifondazione della società, che avvenne l'anno successivo. Da allora, l'A.S Veglie ha militato nei campionati dilettantistici pugliesi.
 
L'[[Associazione Calcio Femminile Alaska Gelati Lecce|Alaska Gelati Veglie]], squadra calcistica femminile fondata nel [[1970]], trasi ilaggiudicò tre [[Serie A (calcio femminile)|scudetti]] ([[Serie A 1981 e(calcio ilfemminile)|1981]], 1983[[Serie siA aggiudicò1982 tre(calcio scudettifemminile)|1982]] e [[Serie A 1983 (calcio femminile)|1983]]) e due [[Coppa Italia (calcio femminile)|coppe Italia]] (1981, 1982). NelloNel stesso1984 anno si sciolse per la fusione con il [[Associazione Calcio Femminile Trani 80|Trani 80]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* L. A. Montefusco, ''Le successioni feudali in Terra d'Otranto'', Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994.
* (AA. VV.): ''Salento. Architetture antiche e siti archeologici'' -, Edizioni del Grifo, 2008.
* ''Veglie - Provincia di Lecce - guida storica'', fascicolo a cura del "Circolo Culturale Eie nuesciu" e patrocinato dall'Amministrazione Comunale di Veglie, novembre 1996.
* Mazzotta{{cita libro|autore= L., ''Mazzotta |titolo= Veglie. Cripta della Favana - Guida storico turistica'', |editore= Centro Studi "Terra Veliarum", |città= Veglie, |anno= 1982. |cid= Mazzotta 1982}}
* Antonio De Benedittis Antonio, ''Il palazzo Cacciatore a Veglie'', Congedo, 2002.
* Catamo Antonio Catamo, "''Appunti e spunti per una STORIAstoria DIdi VEGLIE "Veglie'', Editrice L'Orsa Maggiore, 1969.
* Catamo Antonio Catamo, "''Un tesoro che si perde. La cripta della Favana", Il Parametro Editore, 1998.
 
== Voci correlate ==
Riga 242 ⟶ 247:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Veglie}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.archeoveglie.it/|Archeologia a Veglie}}
{{Linkwar|4}}
* {{cita web|http://www.veglienews.it/|VeglieNews: Storia, Cultura e Notizie di Veglie}}
 
{{Comuni della provincia di Lecce}}
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lecce|Puglia}}
 
[[Categoria:Veglie| ]]