Alalà: differenze tra le versioni
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{{Personaggio 
{{nota disambigua|l'omonimo romanzo di [[Giampaolo Pansa]]|Eia Eia Alalà (romanzo)|Eia Eia Alalà}}▼ 
|medium = mitologia 
'''Alalà''' (in [[Lingua greca|greco]]: Ἀλαλά) è una [[Dio|divinità]] femminile minore della [[mitologia greca]], [[personificazione]] del [[Lista di gridi di guerra|grido di battaglia]] degli [[opliti]]. Il suo nome deriva dal greco Αλαλος, con il significato di "[[mutismo|muta]]".▼ 
|nome = Ἀλαλά 
|nome italiano = Alalà 
|sesso = F 
|razza = [[dio]] 
|professione = divinità femminile minore 
|immagine =  
|didascalia =  
}} 
▲'''Alalà''' (in [[Lingua greca|greco]]: Ἀλαλά) è una [[Dio|divinità]] femminile minore della [[mitologia greca]], [[personificazione]] del [[Lista di  
== Antica Grecia == 
Figlia di [[Polemos]], Alalà accompagnava in battaglia il dio della [[guerra]] [[Ares]]: secondo le tradizioni degli Antichi, il grido di battaglia del  
I soldati greci lo fecero quindi proprio e presero anch'essi l'abitudine di usarlo durante i combattimenti. 
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Si crede che l'uso di questa parola sia derivato per onomatopea dall'inquietante gracchiare emesso dai [[Corvus|corvi]] che, all'epoca, sorvolavano a migliaia i campi di battaglia, per cibarsi dei cadaveri insepolti. 
Adottata per [[calco linguistico]] come grido di guerra nel [[Medioevo]], soprattutto dai [[Crociati]], "Alalà" riaffiorò nei componimenti poetici di [[Giosuè Carducci]] e [[Giovanni Pascoli]], sul finire del [[XIX secolo]], per poi riapparire nel XX ne ''[[La primavera hitleriana]]'' di [[Eugenio Montale]] ( "[...] tra un alalà di scherani, un golfo mistico acceso 
e pavesato di croci a uncino l'ha preso e inghiottito [...]" )  
{{Citazione|Ma s'io ritrovi ciò che il cuor mi vuole,<br />ti getto allora un alalà di guerra, …|da '' 
== Eia! Eia! Eia! Alalà! == 
▲{{ 
In epoca moderna, il termine fu ripreso da [[Gabriele D'Annunzio]] per coniare il celebre incitativo "Eia! Eia! Eia! Alalà!" (o più comunemente "Eia, Eia! Alalà!") 
In seguito, l'esclamazione fu inserita ne ''[[La canzone del Quarnaro]]'' che racconta l'avventura della [[Beffa di Buccari]], ''[[raid]]'' dimostrativo portato a termine dagli incursori della [[Regia Marina]] l'11 febbraio [[1918]]. 
{{Citazione|Siamo trenta d’una sorte,<br />e trentuno con la morte.<br /><small>EIA</small>, l’ultima!<br />Alalà!|da '' 
Il motto fu poi usato anche dai [[Granatieri di Sardegna]] ribelli che seguirono D'Annunzio nell'[[Impresa di Fiume]] del [[1919]] e divenne popolare in tutta [[Italia]] quando fu adottato dal [[Fascismo]] quale grido collettivo d'esultanza o incitamento. Nonostante la diffusione nazionale, il motto declinò rapidamente dopo la [[caduta del fascismo]], in virtù della percezione comune del legame indissolubile con il [[regime fascista|passato regime]]. Oggi viene usato principalmente in ambiti legati al [[neofascismo]]. 
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== Voci correlate == 
* [[Divinità della guerra]] 
* [[Lista di  
* [[Motti dannunziani]] 
== Collegamenti esterni == 
*{{Collegamenti esterni}} 
{{Portale|mitologia greca}} 
[[Categoria: 
[[Categoria:Divinità della guerra]] 
[[Categoria:Ares]] 
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