Isadora Duncan: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 14 settembre
|AnnoMorte = 1927
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = danzatrice
|Nazionalità = statunitense
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== Biografia ==
Nata a [[San Francisco]], ultima di quattro figli, da madre [[Irlanda|irlandese]] (Mary Isadora Gray) e padre [[Scozia|scozzese]] (Joseph Charles Duncan, che abbandonò la famiglia quando lei aveva tre anni dopo uno scandalo bancario<ref>
[[File:AX Isadora Duncan Tomb crop.jpg|upright=0.8|left|thumb|La tomba di Isadora Duncan nel
Negli ultimi anni della sua vita, la fama che l'aveva sempre accompagnata iniziò a declinare. Nell'ultima tournée in America i critici non risparmiarono critiche impietose ai suoi capelli tinti e alla sua figura ormai appesantita. Tornata ancora una volta in Europa, si divise tra Nizza e Parigi, spesso ubriaca e con problemi economici<ref name=ED/>.
Negli ultimi anni della sua vita, la fama che l'aveva sempre accompagnata iniziò a declinare. Nell'ultima tournée in America i critici non risparmiarono critiche impietose ai suoi capelli tinti e alla sua figura ormai appesantita. Tornata ancora una volta in Europa, si divise tra Nizza e Parigi, spesso ubriaca e con problemi economici<ref>Vita di Isadora Duncan, [http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=120 Enciclopedia della Donna]</ref>. Morì tragicamente il 14 settembre 1927, a [[Nizza]], strangolata dalla [[sciarpa]] che indossava: le frange si erano impigliate nei raggi delle ruote dell'automobile da corsa [[Bugatti]] (probabilmente un modello "aperto" Type 35 o Type 37<ref>{{Cita web |url=http://www.bugatti.com/en/tradition/history/bugatti-stories/death-of-a-dancer.html |titolo=bugatti.com - Death of a Dancer<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=2 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140118144439/http://www.bugatti.com/en/tradition/history/bugatti-stories/death-of-a-dancer.html |dataarchivio=18 gennaio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>, secondo altri una [[Amilcar CGS]]S) sulla quale era appena salita, salutando gli amici con una frase rimasta famosa: «''Adieu, mes amis. Je vais à la gloire!''» (trad. Addio, amici, vado verso la gloria!). Tale dettaglio fu riportato dall'amica Mary Desti che però in seguito confidò allo scrittore [[Glenway Wescott]], di aver mentito al riguardo: le ultime parole che la Duncan pronunciò furono, probabilmente, «''Je vais à l'amour»'' (trad. "Sono innamorata" ma anche "Vado verso l'amore"), riferendosi a Benoît Falchetto, il proprietario dell'auto con il quale stava andando verso il proprio albergo. Quando [[Gertrude Stein]], che conosceva bene la Duncan, seppe della sua tragica morte disse: «Affectation can be dangerous» (trad. "Certi vezzi possono risultare pericolosi")<ref>[http://www.history.com/this-day-in-history/dancer-isadora-duncan-is-killed-in-car-accident Dancer Isadora Duncan is killed in car accident — History.com This Day in History — 9/14/1927<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.▼
=== La morte ===
▲
Nel [[1968]] fu realizzato un film ispirato alla biografia della Duncan, intitolato [[Isadora]]<ref>scheda del film sul sito [[Internet Movie Database|IMDb]] [http://www.imdb.com/title/tt0063141/].</ref> e diretto da [[Karel Reisz]]; [[Vanessa Redgrave]] vi interpreta il ruolo della celeberrima danzatrice.▼
== La sua arte ==
[[File:1923. Esen duncan.jpg|thumb|Isadora Duncan e [[Sergej Esenin]], 1923.]]
Le sue prime esibizioni si svolsero negli [[Stati Uniti]] alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], ma non furono molto apprezzate. Nel [[1900]]
Fu artefice di una radicale rottura nei confronti della [[danza accademica]]: abolì nei propri spettacoli le [[scarpette da punta]], che considerava innaturali, e gli artificiosi costumi indossati dalle ballerine del [[XIX secolo]], preferendo indossare abiti semplici e leggeri, che ricordavano il [[peplo]] dell'[[antica Grecia]], e danzando a piedi nudi. Scelte che si coniugavano con l'esigenza di favorire la libertà e l'espressività dei movimenti.
Le sue "danze libere" furono interpretazioni emotive
La Duncan desiderava fortemente creare la danza del futuro ispirandosi alla [[Plasticità (arte)|plasticità]] dell'[[arte greca]], basandosi sul sentimento e sulla passione dettati dalla natura e dalla forza della [[musica]]. La sua importanza nella [[storia della danza]] è grande, sia per l'interesse che seppe suscitare nelle platee di tutto il mondo
Nella sua autobiografia "My life" (in italiano "La mia vita"), scrisse: " I realised that the only dance masters I could have were Jean-Jacques Rousseau ("Emile"), Walt Whitman and Nietzsche" (trad. Mi resi conto che i soli maestri di danza che potessi avere erano
Anche la compagnia dei [[Balletti Russi]] di [[Sergej Djaghilev]] ne fu influenzata notevolmente.
Sergej Djagilev e [[Mikhail Fokin]] la videro ballare per la prima volta a [[Pietroburgo]] nel [[1905]] e ne rimasero molto colpiti. Per
== Omaggi ==
▲* Nel
* Nella celebre serie di romanzi "[[Una serie di sfortunati eventi|Una Serie di sfortunati eventi]]" di [[Lemony Snicket]], e nella [[Una serie di sfortunati eventi (serie televisiva)|relativa serie]] di [[Netflix]], dal quinto libro "L'Austera Accademia" i tre fratelli protagonisti Baudelaire, diventano molto amici di una coppia di fratelli trigemini, Isadora e Duncan Quagmire (Pantano nella versione Italiana), le cui sventure sono molto simili a quelle occorse ai personaggi principali. Questi assumeranno sempre più rilevanza nel prosieguo della serie. I loro nomi accomunati, Isadora e Duncan, sono un omaggio dell'autore alla celebre ballerina.<ref>{{Cita web|url=https://snicket.fandom.com/wiki/Isadora_Quagmire#Trivia|titolo=Isadora Quagmire, Trivia, Wiki Snicket Fandom|sito=https://snicket.fandom.com/|lingua=en|citazione=Isadora and her brother Duncan are named after Isadora Duncan (1877-1927), an American-born modern dancer from the Victorian era. Duncan died tragically when her long flowing scarf became caught in the open-spoked wheel of a car in which she was a passenger, breaking her neck}}</ref>
* Il cantautore statunitense [[Vic Chesnutt]] le dedicò una canzone contenuta nel suo disco d'esordio, [[Little (album)|Little]], pubblicato nel 1990.
* Il suo nome è citato nella poesia Fever 103° (Febbre a 40°) di Sylvia Plath: "Love, love, the low smokes roll / From me like Isadora's scarves, I'm in a fright / One scarf will catch and anchor in the wheel" (vv.11-13, ''Collected Poems'', 2002, London, Faber and Faber, p.231).
== Opere letterarie ==
* ''La mia vita'', Roma, Savelli Editore, Collana Cultura Politica, 1980
*
* ''L'arte della danza'', Palermo, L'epos, 2007 (a cura di Eleonora Barbara Nomellini e Patrizia Veroli)
[[File:Piatto di copertina della prima edizione italiana.jpg|centro|miniatura]]
==Note==
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==Bibliografia==
* {{Cita libro |autore=Selene Ballerini |titolo=Isadora Duncan La pagana figlia del Sole: Vita, amori e misteri della danzatrice scalza |città=Catania |editore=Associazione Akkuaria |anno=2021}}
* {{Cita libro |autore=Leonetta Bentivoglio
*Victor Seroff, ''Isadora Duncan'', Milano, dall'Oglio editore, 1974▼
* {{Cita libro |capitolo=Isadora |titolo=Teatro |autore=Maura Del Serra |città=Pistoia |editore=Petite Plaisance |anno=2015}}
▲*Leonetta Bentivoglio, ''La danza contemporanea'', Milano, Longanesi, 1985
* {{Cita libro |autore=Sabrina Jones
* {{Cita libro |autore=[[Alberto Savinio]]
▲*Isadora Duncan, ''La mia vita'', Roma, Dino Audino, 2003. ISBN 88-86350-82-1
▲* {{Cita libro |autore=Victor Seroff
▲*Sabrina Jones, ''[[Isadora Duncan. Una biografia disegnata]]'', Rimini, NdA Press, 2011. ISBN 9788889035610
* [[Max Niehaus]]: ''Isadora Duncan. Triumph und Tragik einer legendären Tänzerin.'' Heyne, München 1992, ISBN 978-3-45303-031-2.
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web |url=http://www.shakespeareinitaly.it/isadora.html <!--|titolo=Isadora--> |sito=
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Memorialisti statunitensi]]
[[Categoria:Morti per incidente stradale]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero di Père-Lachaise]]
[[Categoria:Scalzisti]]
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