Lungro: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati della Calabria|maggio 2021|Parecchie sezioni non hanno note. La Biografia è incompleta}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lungro
|Panorama = Lungro.jpg
|Didascalia =
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|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Cosenza
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Lingue ufficiali = ''[[Lingua
|Altitudine = 600
|Divisioni confinanti = [[Acquaformosa]], [[Altomonte]], [[Firmo (Italia)|Firmo]], [[Orsomarso]], [[San Donato di Ninea]], [[Saracena]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2010
|Nome abitanti = lungresi{{it}}<br>ungërnjotë{{aae}}
|Patrono = [[
|Festivo = 6 dicembre
|PIL =
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}}
'''Lungro''' (''Ungra'' in ''[[lingua arbëreshe|
Tra i maggiori centri della comunità albanese d’Italia (''[[Arbëreshë|arbëreshe]]''), è la capitale religiosa degli italo-albanesi continentali, sede dell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia bizantina]], che raccoglie sotto la propria giurisdizione tutte le comunità albanesi d'Italia continentale che hanno conservato il [[rito bizantino]]. L'antica lingua albanese (''[[lingua arbëreshe|arbërishtja]]''), i riti religiosi orientali e i tipici costumi della cultura d'origine sono tramandati e conservati gelosamente dai suoi abitanti.
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Panorama di Lungro.jpeg|sinistra|miniatura|Vista panoramica di Lungro]]
L'abitato è situato alle falde del monte Petrosa a
Il clima è prevalentemente caldo nella stagione estiva e [[temperato]] nel periodo invernale. La temperatura media annua è tra i 14° e i 16° [[Temperatura|gradi]], mentre le precipitazioni medie si attestano tra i 1200 e i 1400 [[Millimetro|mm]] annui<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.calabria.it/ambiente/allegati/pianotutelaacque/all_num/allegato_1.pdf|titolo=Regione Calabria Report Ambiente|accesso=1º febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170821172912/http://www.regione.calabria.it/ambiente/allegati/pianotutelaacque/all_num/allegato_1.pdf|dataarchivio=21 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Il paese fa parte della [[zona climatica]] D con circa 2010 [[Grado giorno|gradi giorno]]. Non mancano, tra i mesi di gennaio e febbraio, precipitazioni nevose principalmente nelle zone alte del paese.
=== Impianto urbanistico ===
[[File:Villa comunale intitolato a Costantino Belluscio.jpeg|sinistra|miniatura|Le due ville comunali attraversate da Corso [[Giorgio Castriota Scanderbeg]] |265x265px]]
Completamente diversa dal primo borgo medioevale le cui case davano su strade parallele con qualche strada trasversale per il passaggio (simile all'accampamento romano), la struttura architettonica del paese [[arbëreshë]] è per lo più a forma circolare. Infatti gli edifici venivano costruiti attorno ad una piazzetta a forma circolare. Tutte le aperture principali danno su
Tra le strette vie del centro storico, le tipologie architettoniche sono distinte per ''[[gjitonia]]'', ossia vicinato in albanese, le porte del borgo medioevale e gli antichi palazzi signorili. La ''[[gjitonia]]'' è un settore del rione, ha rappresentato e rappresenta tuttora, anche se in maniera più limitata essendosi il centro storico svuotato a seguito dello sviluppo edilizio che ha spostato gran parte degli abitanti verso zone nuove e con caratteristiche cittadine, un vero e proprio nucleo sociale con regole proprie. Qui si possono percorrere itinerari suggestivi storici per riscoprire gli ambienti e le vicende di un popolo che ha mantenuto la propria identità, esaltando la propria diversità etnica e culturale. [[File:Statua di Giorgio Castriota Skanderbeg.jpeg|miniatura|Busto di [[Giorgio Castriota Scanderbeg]]]]
Il paese conserva emergenze architettoniche religiose e civili, nonché poche altre strutture industriali ridotte ad archeologia. Forti sono ancora le espressività riconducibili alla “protezione” simbolica, in particolare le edicole votive come quelle di San Leonardo e Sant'Elia, sulle omonime strade. Le due piazze principali sono
== Origini del nome ==
Il nome ''Lungrum'' appare per la prima volta nella storia, intorno al [[XII secolo]].<ref name="galanti">{{Cita|Galanti Giuseppe Maria, 2008}}.</ref> L'etimo ''Lungrum'' o ''Ugrium'' sembra riferirsi alla particolare umidità del suo territorio.<ref>{{Cita|Aiello Roberto Mazzei Giuseppina, 2020}}.</ref> Secondo Domenico De Marchis, il suo nome deriva dal greco ''ugros'' ("umido", "fluido", "acqua").<ref>{{Cita|De Marchis Domenico, 1858|Capitolo I}}.</ref> Tale teoria sarebbe avvalorata anche dal nome dell'antico monastero del casale di Lungro, "Santa Maria delle Fonti".<ref name="galanti" />
Secondo un'altra ipotesi, il nome del borgo deriverebbe invece da una colonia di [[Ungari]] stanziatasi sul territorio alcuni secoli prima dell'arrivo delle genti Arbëreshë<ref>{{Treccani|lungro}}</ref>.
== Storia ==
Il nome Lungrum appare per la prima volta nella storia, intorno al XII secolo.<ref name="galanti" /> Nel 1193, Ogerio (o Ruggero) e Basilia, feudatari Brahalla (antico nome di Altomonte), con il beneplacito di Soffrido, [[Diocesi di Cassano all'Jonio#Cronotassi dei vescovi|vescovo di Cassano]], concessero il territorio antistante la chiesetta di Santa Maria de Fontibus nei pressi del casale di ''Lungrum'' (anche ''Hungarium'') ai monaci basiliani «''totum casale […] Lungrum, cum omnibus vassallis, angariis, & villani qui sunti ibi''»<ref>"Tutto il casale [di] Lungro, con tutti i vassalli, guardiani e contadini che ci sono".</ref>.<ref>{{Cita|Castiglia Gianfranco, 2020|p. 38}}.</ref>
Attorno al monastero si sviluppò un piccolo agglomerato rurale abitato da gente autoctona.<ref>{{Cita|Zangari Domenico, 1941|p. 57}}.</ref> Dopo il dissolvimento del Regno dei [[Normanni#Normanni in Italia|Normanni]] (1194) e sotto il dominio degli [[Hohenstaufen|Svevi]] (1266), l'abbazia e il casale di ''Lungrum'' attraversarono un lungo periodo di crisi e le cose peggiorarono ulteriormente con il dominio degli [[Angioini]] (1266-1442) prima, degli [[Aragonesi]] poi (1442-1495).<ref>{{Cita web|url=http://beniculturaliarbereshe.educationtraining.it/uncategorized/storia-di-lungro/|titolo=Storia di Lungro|accesso=6 giugno 2020|dataarchivio=6 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210606065248/http://beniculturaliarbereshe.educationtraining.it/uncategorized/storia-di-lungro/|urlmorto=sì}}</ref>
Ciò continuò sino a quando, nel 1486, Paolo Porta (o della Porta), abate dell’Abbazia di Santa Maria delle Fonti, accolse 17 famiglie [[Arbëreshë|Albanesi]] che si stabilirono intorno al monastero basiliano; i nomi dei capo-famiglia erano i seguenti: Straticò, Mattanò, Jerojanni, Cagliolo, Belluscio, Prevati (oggi Loprete) Baccaro (oggi Vaccaro), Musacchio, Brescia, Damisi, Manisi, Marco, Cortese, Tripoli, Cucco (oggi Cucci), Bavasso, Matranga (oggi Matrangolo).<ref>{{Cita|De Marchis Domenico, 1858|Capitolo II}}.</ref>
Intanto l'abbazia di Santa Maria delle Fonti, che da diverso tempo attraversava un periodo di profonda crisi, nel [[1525]] venne abbandonata dai monaci va
basiliani e trasformata in [[Commenda]] a disposizione del [[Papa|pontefice]].<ref>{{Cita|Nicola Bavasso, 2004}}.</ref>
Nel 1531, Lungrum, casale di Altomonte, venne scorporato per essere infeudato ai Venato che lo tennero sino al 1586, quando passò ai Campilongo (o Campolongo); nel 1621 passò ai Pescara e, infine, nel 1717 passò ai [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], Principi di [[Bisignano]] e conti di [[Saponara]].<ref name="comune">{{Cita|Comune di Lungro}}.</ref>
Nel 1532, nel casale di Lungrum si contarono 77 fuochi, mentre nel 1545 i fuochi erano 149, ma non tutti erano albanesi; infatti tra i cognomi censiti, troviamo sia cognomi italiani che albanesi; questi erano: Baccaro, Bavasso, Bellezze (Bellizzi), Belluscio, Burrelce, Conte, Cortese, Crisius, Cucchio, Cucchia, Danese (Damese, Damis), De Alfano, Da Falogna, De lo Prevete (Del Prete), De Marco, Dorise, Dorosi (Dorsa), Ferraro, Freca, Fresciva, Gramise, Greco, Lecchadita, (Leccaditi), Marso, Marzo, Matino, Iroianni (Irianni), Mosacchio, Russo, Saxus, Solanus, Stratico.<ref>{{Cita|Zangari Domenico, 1941|p. 58}}.</ref>
Gli albanesi ridiedero vita al piccolo insediamento rurale, ponendo la lingua, i costumi, le tradizioni e le [[Rito bizantino|credenze religiose]] del paese di origine. Furono abili allevatori e contadini e in breve tempo diedero una nuova configurazione urbana al centro abitato. Il rapido proliferare delle famiglie albanesi consentì al casale di acquisire nel 1546 il titolo di "[[Universitas]]", con il quale si riconosceva agli abitanti il diritto di creare nel suo seno un'amministrazione cittadina.<ref name="comune" />
Nel 1576, l'abate commendatario Camillo Venati riconfermò agli albanesi i capitoli, immunità e grazie concessi loro già nel 1508.<ref>{{Cita|Rodotà Pietro Pompilio, 1763|p. 83}}.</ref>
Nella seconda metà del [[XVII secolo]] e durante il [[XVIII secolo]], si intensificarono gli scontri tra le famiglie baronali dei Sanseverino di Altomonte ed i Pescara di Saracena. A Lungro si verificarono numerosi scontri politici per l'acquisizione di alcuni diritti baronali su feudi precedentemente contesi. Nel corso degli anni si intensificarono i secolari contrasti religiosi tra il rito greco-bizantino degli albanesi e il rito latino delle popolazioni confinanti. Numerosi preti albanesi subirono il carcere a causa della pratica del rito orientale, ma i lungresi, si strinsero intorno a loro e, lottando con tenacia, riuscirono a conservare la propria identità religiosa. Dal [[1768]] gli albanesi di Lungro tenacemente intrapresero la difesa del proprio. Per secoli, grazie anche all'opera della Chiesa bizantina, hanno continuato a mantenere il proprio rito come elemento della propria identità. Così si definì religione cattolica perché unita a Roma, e greco-bizantina per l'unione con l'Oriente e il credo bizantino nella liturgia e teologia spirituale.
Secondo l'ordinamento amministrativo disposto dal [[Jean Étienne Championnet|Generale Championnet]] nel 1799, Lungro fu assegnato al Cantone di Castrovillari, Dipartimento del Crati. Nel 1807 fu fatto sede di Governo, mentre nel 1811 venne posto nella Giurisdizione di Altomonte. Nel 1820 veniva dichiarato Capoluogo di Circondario al posto di Altomonte.<ref name="comune" />
=== Risorgimento Lungrese ===
A Lungro già nel [[1820]] per reprimere gravi “misfatti” compiuti contro il governo borbonico ad atto di alcuni movimenti irredentisti la polizia a mandò un giudice istruttore quindi nel giugno del [[1820]] a Lungro era attiva la [[Carboneria]] la era sempre più frequentata, anche se, dovettero passare parecchi anni, prima di registrare altre rivolte.
=== Gli internati liberi a Lungro ===
Nel periodo che intercorre tra il [[1940]] ed il [[1943]] a Lungro, a seguito della promulgazione delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], furono deportati come "[[internati liberi]]" circa venti [[Ebrei internati in Italia|profughi ebrei]], giunti in Italia dalla Polonia e dalla Germania, ed una dozzina di [[Deportati politici italiani|deportati politici]]. Gli "[[internati liberi]]" strinsero amicizia con i residenti del luogo: un internato medico cominciò a visitare alcuni malati, un giovane internato seguì gratuitamente delle lezioni private (poiché i figli di internati non potevano andare a scuola) presso un professore del posto e, caso particolare di integrazione, un internato al termine del confinò sposò una donna lungrese<ref>{{Cita libro|
Tutti gli internati sopravvissero fino alla Liberazione e all'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943, ad eccezione di un profugo (Emilio Haimann) deceduto a Lungro per cause naturali il 17 aprile 1941.<ref>[http://www.annapizzuti.it/regioni/calabria.php Ebrei stranieri internati in Calabria]. Dal database a cura Anna Pizzuti, risultano i seguenti nominativi (tutti ebrei di origine tedesca o polacca, tra cui almeno due minori): Simon Adler con la moglie Maria Kriesling; Moses Gerstner con i figli Lieber e Jenny; Szulim Harling con la moglie Chaja Halpern; Bertoldo Kuznitzki con la moglie Felicitas Wollenberg e il figlio Manfred (n.1929); Abramo Nejmann con la moglie Alice Leiser; Oskar Notowicz con la moglie Maria e la figlia Henny (n.1930); Max Bruchfeld; Guglielmo Rebhun; Chaja Jaworska; e Emilio Haimann (deceduto a Lungro il 17 aprile 1941). Per un certo periodo soggiornarono a Lungro anche Isacco Friedmann (trasferito poi a Santo Stefano d'Avena) e Isidoro Lenkowicz (poi a Ferramonti). Nessuno di loro risulta negli elenchi dei deportati. I Gerstner, i Kuznitzki e i Notowicz poterono giungere da Napoli negli Stati Uniti (a Fort Ontario) già nel luglio 1944.</ref>
=== Incidente aereo di Santa Maria del Monte ===
Il [[25 marzo]] [[1982]] muore all'età di 24 anni il [[tenente]] Giovanni Pinto del [[32º Stormo]], schiantatosi a bordo di un [[Fiat G.91]] sui monti tra [[Acquaformosa]] e Lungro, precisamente in località [[Santuario di Santa Maria del Monte (Acquaformosa)|Santa Maria del Monte]]. Un pastore aveva avvistato in quel giorno verso le ore 13 una "fiammata in cielo" ma solo il giorno dopo, salendo sui monti a pascolare il gregge, trovò i resti del velivolo. Tra le ipotesi dell'incidente la più accreditata è la presenza di fitti banchi di nebbia. In suo ricordo è stato eretto un [[trullo]] nella località dello schianto.
===
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con DCG del 29 luglio 1933.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1856 |titolo= Lungro |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 6 aprile 2024 }}</ref>
{{Citazione|Gonfalone a fondo azzurro e bordato d'argento, nella parte superiore riporta la dizione "Comune di Lungro" con al centro uno scudo, sovrastato da una corona a nove torri, con la figura di un leone rampante su di uno scrigno a motivi ornamentali a fondo nero con quattro stelle. Lo scudo, inoltre, è circondato da due fronde di alloro e di quercia intrecciate.|Art. 3 c. 2 dello Statuto comunale<ref>{{Cita testo|autore=Comune di Lungro|titolo=Statuto |posizione= Art. 3 ''Stemma, gonfalone e logo del Comune'' |url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-cs-lungro.pdf }}</ref>}}
Lo stemma del comune di Lungro presenta
=== Onorificenze ===
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[[File:La Cattedrale di Lungro costruita nel 1721.jpeg|miniatura|La [[Cattedrale di San Nicola di Mira]], principale chiesa dell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia]] e sede degli albanesi dell'Italia continentale]]
{{Vedi anche|Cattedrale di San Nicola di Mira}}
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[[File:Chiesa della Santa Maria dell'Icona o di Costantinopoli.jpeg|miniatura|La chiesetta di Santa Maria dell'Icona, al cui interno è custodita la prima testimonianza di iconografia bizantina degli albanesi su pietra, che raffigura la Madonna con Bambino]]
* Chiesa di Santa Maria dell'Icona o di Costantinopoli (''Qisha e Shën Mëria e Konxis'', [[XVI secolo]]), sorge su
[[File:XL3g6.jpg|miniatura|La chiesetta di Sant'Elia, edificata alla fine del XVII secolo]]
* Chiesa di [[Elia|Sant'Elia]] (''Qisha e Shën Llirit'', fine del [[XVII secolo]]), sorge su un punto che, probabilmente, fungeva da posto di vedetta per gli abitanti del piccolo borgo. Strategicamente la chiesetta dedicata a [[Elia|Sant'Elia]]
* Chiesa di Santa Maria del Carmelo (''Shën Mëria e Karmunit
=== Cappelle ===
* Santa Maria delle Fonti (''Qisha e Shin Mëris e Ujravet''), dell'importante [[monastero]] di Santa Maria delle Fonti, non è rimasta nessuna testimonianza, tant'è che neanche i ruderi dell'imponente fabbricato, oggi, è possibile scorgere nel sito dove nel [[1156]] venne edificato. Le calamità naturali come i terremoti e gli avventati interventi edilizi, non hanno lasciato traccia dell'importante edificio. Alcune recenti ricerche eseguite da uno studioso di Lungro hanno individuato, nei pressi del sito, la [[cappella]] appartenuta al monastero. L'attendibilità di tale studio inedito, viene suffragata da molti elementi scientifici distintivi. Le misure della cappella, per esempio, si attestano, in maniera inequivocabile, alle tipologie di costruzione standard del periodo. I materiali usati e la disposizione delle finestre e dell'ingresso corrispondono all'orientamento che veniva dato alle cappelle costruite in Calabria tra il [[1000]] e il [[1200]].
* San Leonardo, (Shin Linardi) sprofondata per problemi idrogeologici.
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* Corso [[Giorgio Castriota Scanderbeg|Skanderbeg]]
* [[Kastjeli]]
* [[Piano Campolongo]] (all'interno del [[Parco nazionale del Pollino]])
* Piano del Faggio (all'interno del [[Parco nazionale del Pollino]])
* Piano del Minatore (all'interno del [[Parco nazionale del Pollino]])
* Fontana: Kroji Katundit nel rione Konxa
* [[Torrente Tiro]]
=== Siti archeologici ===
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I primi dati sull'andamento demografico del paese vengono annoverati in "[[Fuoco (demografia)|fuochi]]": nel [[1476]] si registra la presenza di 17 [[Fuoco (demografia)|fuochi]], nel [[1532]] sono 51, nel [[1545]] sono 77, nel [[1561]] continua l'aumento demografico con la presenza di 101 [[Fuoco (demografia)|fuochi]], nel [[1595]] sono 160, nel [[1648]] si arriverà al massimo, ovvero 164 [[Fuoco (demografia)|fuochi]] per diminuire nel [[1669]] in 131 [[Fuoco (demografia)|fuochi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ungra.it/Lungro/popol.htm|titolo=Andamento demografico Lungrese nel corso dei secoli}}</ref>.
{{#chart:Lungro Demografia.Bar.chart}}
{{Demografia/Lungro}}
===Gemellaggi===
• {{Bandiera|FRA}} [[Montceau-les-Mines]], da [[ottobre]] [[2019]]
=== Religione ===
==== Rito bizantino ====
[[File:Stemma dell'Eparchia.jpeg|miniatura|Stemma dell'Eparchia di Lungro]]L'[[Eparchia di Lungro]] è il fondamentale punto di riferimento per gli italo-albanesi continentali, e continua a custodire la tradizione religiosa, linguistica e l'identità culturale [[arbëreshë]]. L'Eparchia venne creata il 13 febbraio del [[1919]] da [[Papa Benedetto XV]] e il primo [[Eparca]] fu [[Giovanni Mele]], cui succedettero [[Giovanni Stamati]] ed [[Ercole Lupinacci]]. Attualmente è retta dall'eparca [[Donato Oliverio]]. L'Eparchia preserva e tutela la lingua, gli usi, il patrimonio religioso e culturale della minoranza albanese d'Italia.[[File:Palazzo vescovile e sede dell'Eparchia di Lungro.jpeg|miniatura|Palazzo vescovile e sede dell'[[Eparchia di Lungro]]]]
La spiritualità religiosa che lega le chiese degli [[arbëreshë]] a [[Costantinopoli]] è millenaria. L'[[Eparchia di Lungro]], istituita nel [[1919]] per volere di [[Papa Benedetto XV]], raggruppa sotto la propria giurisdizione la maggior parte delle chiese arbëreshë di rito greco-bizantino della provincia di Cosenza e alcune anche fuori
È importante ricordare tuttavia, le grandi difficoltà che hanno dovuto superare gli [[arbëreshë]] nel preservare la propria identità, etnica e religiosa, dai continui attacchi della cultura dominante indigena (latina), volti a dissuadere i fedeli albanesi dalla pratica del rito orientale. Le differenze sostanziali tra il cristianesimo greco-bizantino e quello latino, si notano per il diritto canonico, che segue quello degli [[ortodossi]], per il calendario liturgico proprio e i cerimoniali orientali. La messa è quella di [[San Giovanni Crisostomo]] che viene celebrata in lingua greca nelle funzioni solenni, in lingua albanese nelle funzioni quotidiane. Le peculiarità del rito orientale, inoltre, si evidenziano nei paramenti sacri, nella venerazione delle sante icone nonché nella struttura architettonica della Chiesa. Le particolarità suggestive del [[rito bizantino]], si basano sui differenti cerimoniali che si praticano per i sacramenti dell'Iniziazione cristiana. [[Battesimo]] (''Pagëzim''), [[cresima]] (''Vërtetim'') ed [[eucaristia]] (''Kungjimi'') vengono somministrati insieme e la comunione viene fatta con il pane e con il vino. Molto suggestivo è il cerimoniale del [[matrimonio]] e particolarmente mistiche e cariche di spiritualità sono le funzioni della [[Settimana Santa di Lungro (Java e Madhe)]], preparata dalla Grande e Santa [[Quaresima]].
<br />{{Vedi anche|Eparchia di Lungro
=== Tradizioni e folclore ===
==== Feste popolari ====
===== San Leonardo =====
La festa di [[San Leonardo del Limosino|San Leonardo]], celebrata il [[6 novembre]], è importante per ciò che il santo ha significato per la [[Salina di Lungro]], egli era infatti stato scelto dai minatori stessi come loro protettore, tanto che negli anni tra il [[XVIII secolo|700]] ed l'[[XIX secolo|800]] vi eressero una cappella in suo onore.
===== La festa patronale di San Nicola e kaminet (i falò) =====
Tra le feste della tradizione lungrese, quella certamente più importante è la festa patronale a [[San Nicola di Bari|San Nicola di Mira]] (Shën Kolli) che si tiene il [[6 dicembre]].
La festa patronale è celebrata insieme alla festa di altri due santi: San Francesco Saverio (Shën Frangji Saveri) e San Francesco di Paola (Shën Frangjisku). Nei giorni 3-4-5 [[dicembre]] di ogni anno, dopo la celebrazione del novenario, vengono accesi i [[falò]]: il 3 dicembre in onore di San Francesco Saverio (data in cui ricorre anche la sua morte), il 4 dicembre in onore di San Francesco di Paola ed il 5 dicembre (la serata più sentita dal popolo lungrese) in onore di San Nicola. Il 5 dicembre nella [[Cattedrale di Lungro|Cattedrale]] ha luogo il vespro con, al termine, la benedizione dei pani e la distribuzioni di essi. Nella mattina del 6 dicembre si svolge la tradizionale fiera e nel pomeriggio la processione per le vie del paese.
===== Madonna del Carmelo =====
Un'altra importante festa viene celebrata nel periodo estivo in onore della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo]]. Nelle due domeniche intorno al [[16 luglio|16 di luglio]] vi sono due processioni: la domenica prima del 16 luglio la Madonna viene portata all'alba dalla chiesetta in [[Cattedrale di San Nicola di Mira|Cattedrale]] (dopo la veglia nella notte); il sabato sera vi sono i festeggiamenti laici (concerto, spettacolo pirotecnico), la domenica mattina un'imponente fiera si snoda per l'ex [[SS105]] e in serata la Solenne Processione.
==== Java e Prigatorëvet ====
Nelle comunità ''[[Arbëreshë|arbëreshe]]'' ed in particolare a ''Lungro'', in questa settimana che ricorre dalla domenica fino al sabato precedente la prima la domenica di [[Carnevale]] (dodici giorni prima del [[Mercoledì delle ceneri|mercoledì delle Ceneri]]), si ricordano i morti (si crede che [[Gesù|Gesù Cristo]] abbia dato loro il permesso di uscire dai sepolcri o meglio di ritornare nel regno dei vivi come anime, per visitare i luoghi abitati in vita). A Lungro tuttora è viva la tradizione della "''picihudhra''" ovvero chiedere un’offerta per l’anima dei defunti; i bambini o persone bisognose bussando alle porte della "''[[gjitonia]]''" attendono venga donato del cibo o delle bevande «''Për shpirtën e prigatorëvet''» ("''per l’anima dei morti''"); ringraziando si risponde al dono dicendo «''Nglezot gjithë të vdekurit''» ("''Possano riposare in pace i morti''"). Secondo la tradizione popolare i defunti fanno ritorno nella loro eterna dimora il sabato mattina, quando terminata la liturgia i fedeli si recano in processione al cimitero per far visita ai loro cari. Per tutta la settimana gli strumenti tipici del carnevale lungrese si "spengono". Alla domenica, detta '''«e diella të lidhurvet»''' (letteralmente ''"la domenica delle cose unite"'') le famiglie si riuniscono intorno alla tavola imbandita per ricordare ancora una volta i propri defunti per i quali si è pregato nei giorni precedenti, e da questo giorno ha inizio il [[carnevale]].
==== Il Carnevale ====
Il [[Carnevale]] (''Karnivalli'') a Lungro riveste una particolare importanza e desta grande interesse in tutto il comprensorio del [[Parco nazionale del Pollino|Pollino]]. Le peculiarità etniche e folcloriche collocano questa festa tra gli eventi più importanti della tradizione popolare [[arbëreshë]]. Per le vie del paese al ritmo della classica ''fila lungrese'' si incontrano comitive di ragazzi e adulti e a ritmo percorrono le strette vie del centro storico. Queste comitive poi vengono accolte nelle case e viene offerto loro [[vino]] e cibi casarecci, tutto allietato dal suono degli [[organo (strumento musicale)|organetti]] e delle [[zampogna|zampogne]] e intramezzato dagli antichi e famosi ''vjershë'' (poesie) della tradizione canora [[Arbëreshë|arbëresh]]. La vera particolarità del carnevale lungrese è data dall'improvvisazione; nessun vero calendario di eventi, solo la spontaneità dei gruppi di suonatori e delle mascherate singole o di gruppo che animano le vie del centro, per poi continuare nelle case o nei ''katoqi'' (cantine).
==== La Settimana Santa (Java e Madhe) e la Pasqua ====
{{Vedi anche|Settimana Santa di Lungro (Java e Madhe)}}
==== Il rito del fidanzamento e matrimonio ====
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Oggi, in linea di massima, il rito e le tradizioni del matrimonio sono gli stessi. Il rito del fidanzamento ha perso in parte di valore e da una cinquantina d'anni in pochi ci si sposa in costume albanese. Si sta perdendo anche l'usanza di andare a casa della sposa prima di recarsi in chiesa. Infatti spesso lo sposo attende la sposa direttamente in chiesa. La funzione religiosa è rimasta invariata.
Alcuni importanti termini sono: fidanzato e genero: "''dhëndërr''", fidanzata "''nusja''", suocero/suocera: "''vjehërr
==== Il rito del Mate ====
[[File:Il rito del mate.jpeg|miniatura|Nella foto gli strumenti per preparare il ''[[mate]]'': ''kungulli'' (il contenitore), ''Pumbixhi'' (una specie di cannuccia di metallo) e ''Çikullatera'' (contenitore dove bolle l'acqua)]]
Il rituale del [[mate]] (''riti i matit'') ha una radice proveniente dai flussi migratori che hanno portato molti albanesi di Lungro ad abbandonare il paese per sbarcare in [[America]], specialmente in [[Argentina]]. Tra le usanze culinarie esclusive di Lungro, il rito del mate, rappresenta un grande esempio di contaminazione gastronomica e inclusione sociale. ''Kungulli'', contenitore incavo ottenuto da una zucchina accuratamente svuotata, ''Pumbixhi'', una specie di cannuccia di metallo e ''Çikullatera''
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== Ospedale Civile ====
L'Ospedale Civile di Lungro, iniziato a costruire nel 1967, terminato nel 1970 ed inaugurato l'otto dicembre del 1976 è un complesso realizzato con moderna soluzione architettonica, situato in contrada Carrocchia. La struttura si articola su quattro piani e sorge su un'area di 8000 m² su un'altura a 550 metri sul livello del mare, in una posizione panoramica dalla quale è possibile dominare con lo sguardo il massiccio dei monti a nord ([[Monte Pollino|Pollino]]) e la vasta [[Piana di Sibari|pianura di Sibari]] sino al mare Ionio a sud - est. L'Ospedale è stato fino a qualche anno fa un importante punto di riferimento per la sanità della zona e dei territori più vicini. Negli ultimi anni, con il piano di rientro del commissario alla sanità della [[Calabria|Regione Calabria]], il nosocomio è stato riconvertito in C.A.P.T. (Centro Assistenza Primaria Territoriale) e in "Casa della Salute".
== Cultura ==
=== Istruzione ===
* Biblioteca comunale «Alberto Straticò»;
* Biblioteca della Cattedrale;<ref>{{Cita web|url=https://www.meravigliedicalabria.it/viaggio-nel-cuore-dellarberia-calabrese/|titolo=Viaggio nel cuore dell’Arbëria calabrese • Meraviglie di Calabria|sito=www.meravigliedicalabria.it|data=2024-01-22|lingua=it-IT|accesso=2024-01-23}}</ref>
* Fondo Curia vescovile;
* Fondo privato Alfredo Frega;
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=== Musei ===
[[File:Targa Intitolazione Museo Storico della Miniera Salgemma Lungro.jpg|thumb|Tabella bilingue del Museo Storico della Miniera di Salgemma di Lungro]]
* Museo Storico della [[Salina di Lungro|Miniera di Salgemma]]: inaugurato nel [[2010]] raccoglie cimeli, documenti, divise di chi ha lavorato all'interno dello stabile; trasferito nel [[2022]] presso la sede dell'ex biblioteca comunale, in Corso Skanderbeg, viene inaugurato il [[14 maggio]] dello stesso anno e intitolato alla memoria del professore Giovan Battista Rennis, ideatore del museo.
* Museo Diocesano dell'[[Eparchia di Lungro]]: inaugurato il [[1º novembre]] [[2015]], ospita tutti i paramenti sacri dei vescovi che si sono succeduti nell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia]] dalla sua istituzione, nel [[1919]], rilanciando gli oggetti della tradizione culturale e religiosa dell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia]].
=== Media ===
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* ''Lajme'' (Periodico dell'[[Eparchia di Lungro]])
* ''DIELLI - Il sole'' (Periodico di politica e cultura)
* ''Il Tiro'' (non più in uscita) ''-'' era un bimestrale battagliero pubblicato a Lungro
=== Costume ===
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La gastronomia (''të ngrënit'') arbëreshe trova a Lungro un interessante crocevia per degustare le specialità tipiche arbëreshe e mediterranee. A Lungro è possibile gustare la pasta fresca in tutte le sue forme: maccheroni (''rrashkatjelt''), gnocchi (''strangulrat''), lasagne (''tumac''), spaghettini (''fidhilt''), bucatini (''hullonjrat''), conditi da semplici salse al pomodoro fresco e basilico, oppure da sughi a base di carne di maiale o capretto.
Tra le specialità tipiche ha un posto di rilievo ''
=== Eventi ===
A partire dal [[2013]] Lungro celebra la "''Festa del vino e dei sapori antichi del territorio''", un'edizione (giunta alla
Dal [[2016]], durante il periodo di Carnevale, la Proloco "Arberia" di Lungro celebra la "Rievocazione Storica dell'eroe albanese [[Giorgio Castriota Scanderbeg|Giorgio Castriota Skanderbeg]]", giunta alla sua terza edizione, per rievocare e ricordare le gesta dell'eroe albanese proseguendo i festeggiamenti con il famoso Carnevale Lungrese. Il nome dell'evento è stato intitolato "''Skanderbeku: Prindi i Arbërisë''" e viene svolta annualmente la domenica di [[carnevale]].
== Economia ==
=== Miniera di Salgemma ===
{{Vedi anche|Salina di Lungro}}
[[File:Miniera di Lungro.jpg|miniatura|Esterno della Miniera di Salgemma|sinistra]]
[[File:Operai della miniera salifera, Lungro sec. XX - san dl SAN IMG-00003687.jpg|miniatura|Operai della miniera salifera, Lungro, inizi del Novecento.]]
Nei pressi dell'abitato troviamo un'importante e profonda [[Salina di Lungro|miniera di salgemma]]. Il giacimento salifero di Lungro, citato anche da [[Plinio il Vecchio]], è stato la più grande ricchezza della [[Piana di Sibari]] sino al 1976, anno della chiusura. Il sale di Lungro veniva esportato in tutta la [[Calabria]], in qualche altra regione d'[[Italia]], e anche in [[Europa]]'''.''' La miniera di salgemma di Lungro diede lavoro a tantissimi lavoratori, che ogni giorno scendevano i 2000 gradini che portavano alle gallerie. Schematicamente la miniera di salgemma di Lungro era composta da un ammasso salino che aveva la forma di un cono rovesciato che si restringeva man mano che i salinari scendevano nei vari piani e livelli del sottosuolo. Il santo protettore dei salinari era [[Leonardo di Noblac|San Leonardo]] a cui venne edificata una chiesetta che sprofondò per problemi idrogeologici. Nella storia della [[Salina di Lungro|salina]] c'è da ricordare il glorioso sciopero generale del 1969 che evitò la chiusura, rimandata a pochi anni dopo. Ma tanti sono i fatti e le vicissitudini che hanno accompagnato l'estrazione del sale. Dal 1976 la salina è stata abbandonata, fino al 2015 quando è iniziato il percorso di recupero e restauro ad oggi però inspiegabilmente fermo. Per ricordare i salinari della miniera di Salgemma è stato instaurato un palco-monumento (rappresentanti i minatori al lavoro) in Corso Skanderbeg, a fianco della villetta comunale. Fino a qualche anno fa ogni giorno a mezzogiorno, dal tetto del palazzo "ex-dopolavoro", suonava la [[Sirena (acustica)|sirena]], la stessa che accompagnava l'entrata dei [[minatori]] in [[Salina di Lungro|miniera]].
[[File:Monumento ai Salinari - Lungro - maggio 2023.jpg|sinistra|miniatura|440x440px|Monumento ai Salinari in corso Skanderbeg.]]
=== Agricoltura ===
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=== Rüeping ===
Nei primi del '900 un'azienda tedesca, la Rüeping S.p.A. stipulò un contratto con il comune di [[Saracena]] per il taglio e lo sfruttamento delle risorse boschive. Successivamente altre zone furono interessate dalla ditta come gli spazi montani di ''Lungro'', [[Firmo (Italia)|Firmo]], [[San Donato di Ninea]], [[San Sosti]], [[Mormanno]], [[Morano Calabro]], [[Verbicaro]]. Oltre 600 persone lavorarono al disboscamento che durò fino agli anni '50 (zona di Palombaro - [[Saracena]]) e tuttavia, ancora oggi permangono alcune tracce del periodo: il rifugio Palmenta (distrutto da un incendio nel 2014), tracce di binari (sulla strada che conduce da [[Piano Campolongo]] a Cardillo) che collegavano Piano Novacco con [[Piano Campolongo]] e teleferiche che trasportavano i tronchi alla frazione di Zoccalia ([[Saracena]]) da [[Piano Campolongo]]. Dal primo decennio del 1900 fino al 1930 circa, furono distrutte oltre 100.000 risparmiandone solo pochi esemplari per ettaro. Una ferrovia forestale a [[scartamento ridotto]] (600
Sino al 2014 esisteva nei pressi del rifugio di [[Piano Campolongo]] una costruzione risalente agli inizi del '900 utilizzata come deposito dai dipendenti dell'azienda Rüeping, divenuto poi rifugio (''Rifugio Palmenta''). A seguito di un incendio doloso, dell'edificio non è rimasto quasi nulla<ref>{{Cita web|url=http://www.paese24.it/29637/pollino/la-palmenta-in-fumo-tra-saracena-e-lungro-muore-un-po-di-pollino.html|titolo=La Palmenta in Fumo}}</ref>.
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{{Vedi anche|Piano Campolongo}}
=== Artigianato ===
==== Icone ====
L'origine orientale e costantinopolitana delle [[icona (arte)|icone]] è stata, da sempre, un elemento a favore dell'imputata autenticità supportata, tra l'altro, da un testimone d'eccezione: il saccheggio di [[Costantinopoli]] del [[1204]] da parte dei Crociati, in seguito al quale, iniziarono a circolare in Occidente un gran numero di icone e reliquie. Altro requisito, necessario per l'attribuzione dello "status", il potere di operare miracoli, non perché miracolose di per sé, ma perché, tramite di esse, si rende manifesta l'opera taumaturgica del Signore. Nelle chiese [[arbëreshë]] di [[Rito bizantino|rito greco-bizantino]] le Sacre Immagini trovano collocazione in uno spazio loro destinato, l'[[iconostasi]], che distingue il vima riservato ai celebranti, dalla navata destinata ai fedeli. Realizzate in materiale diverso da quello della struttura che le accoglie, le icone offrono ai fedeli di ogni livello culturale la possibilità di contemplare "quell'invisibile resosi visibile", oggetto di non poche argomentazioni patristiche, dimostrandosi detentrici di un linguaggio universale.
== Infrastrutture e trasporti ==
== Amministrazione ==
L'attuale amministrazione comunale di Lungro
{| class="wikitable"
!Periodo
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|Nicola Irianni
|
|<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.admlungro.it/corsa.htm|titolo="La corsa" storia della politica locale - Sindaci di Lungro dal 1900|accesso=7 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209180104/http://www.admlungro.it/corsa.htm|dataarchivio=9 febbraio 2019|urlmorto=sì}}</ref>
|-
|[[1905]] - [[1907]]
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Verducci Giuseppe
|Tromba (S.C.A.)
|Dopo essere stato eletto pochi mesi
|-
|[[1960]] - [[1965]]
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|Lungro nel cuore ([[Lista civica|Lista Civica]])
|Il terzo mandato consecutivo è concesso secondo il "decreto [[Graziano Delrio|Delrio]]" del 2014<ref>{{Cita web|url=http://www.targatocn.it/2014/03/27/leggi-notizia/argomenti/politica/articolo/nei-comuni-con-meno-di-3000-abitanti-il-sindaco-potra-governare-per-un-terzo-mandato-consecutivo.html|titolo=Nei Comuni con meno di 3.000 abitanti il sindaco potrà governare per un terzo mandato consecutivo.}}</ref>
|-
|[[2022]] -
ad oggi
|Ferraro Carmine
|Rinascita ([[Lista civica|Lista Civica]])
|Al termine del turno elettorale i votanti saranno 1.624 su 2.661 elettori (61,71%), la lista "Rinascita" otterrà 844 voti (52,62%) e la lista "Lungro nel Cuore" 760 voti (47,38%).
|}
== Sport ==
Per circa 15 anni (dalla stagione 1980/1981 alla stagione 1994/1995) a Lungro prese vita una squadra di calcio dilettantistica, l'''AS Lungro''. Il colore sociale era il rosso, mentre il "simbolo" era un'aquila bicipite (che richiamava la bandiera [[Albania|Albanese]], essendo Lungro comunità [[arbëreshë]]). La squadra ebbe il massimo risultato approdando e al campionato di [[Prima Categoria]], restandoci sei stagioni (dopo sei stagioni in [[Seconda Categoria]] e tre in [[Terza Categoria]] senza mai retrocedere). Dal 1995, venendo a mancare la disponibilità del campo da gioco, la squadra non è stata iscritta ad un campionato dilettantistico<ref>{{Cita web|url=http://www.ungra.it/kujtima/aslun1/allen.htm|titolo=AS Lungro, campionati e allenatori}}</ref>. Agli inizi degli anni [[2000]] venne rifondata la squadra (con il nome di ''Polisportiva Lungro''), ripartendo dalla [[Terza Categoria]] disputò quattro stagioni nel vecchio impianto sportivo; dopo questa breve parentesi, complice la totale indisponibilità del campo, la città non ebbe più una squadra calcistica.
Il [[17 giugno]] [[2016]] nasce l'''ASD Polisportiva Lungro'' con l'intento, riuscito, di creare un settore giovanile di [[calcio a 5]].
Il [[16 settembre]] [[2019]] nasce la ''Polisportiva Arberia'', squadra di [[calcio a 11]] militante in [[Terza Categoria]], in rappresentanza dei tre comuni ''Lungro'', [[Acquaformosa]] e [[Firmo (Italia)|Firmo]] con sede in quest'ultimo.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore=Aiello Roberto Mazzei Giuseppina |titolo=Calabria: Viaggio alla scoperta della mia terra |editore=FdBooks |cid=Aiello Roberto Mazzei Giuseppina, 2020 |anno=2020 |ISBN=978-88-3166-151-5}}
* {{cita libro |autore=Castiglia Gianfranco |titolo=Monaci, feudatari e popolazione della Calabria settentrionale in due fonti diplomatiche di età sveva in: Apollinea, Novembre-Dicembre 2020 |editore=Il Coscile |città=Castrovillari |cid=Castiglia Gianfranco, 2020 |anno=2020 |pp=38-40}}
* Damis Francesco, ''Gli Albanesi di Lungro''.
* {{cita libro |autore=De Marchis Domenico |titolo=[http://www.ungra.it/art/De_Marchis_Lungro/Lungro.htm Breve Cenno Monografico-Storico del Comune di Lungro] |editore=Tipografia di Luigi di Domenico e comp. |cid=De Marchis Domenico, 1858 |anno=1858}}
* De Marchis Gabriele, ''Profilo storico geografico del comune di Lungro''.
* De Marco Ambrogio, ''Guida illustrata di Lungro''.
* De Marco Ambrogio, ''Lungro profilo geografico, storico, religioso, economico, politico, sociale. Fatti, personaggi, immagini, ricordi''.
* {{cita libro |autore=Galanti Giuseppe Maria |titolo=Giornale di viaggio in Calabria (1792) |editore=Soveria Mannelli |cid=Galanti Giuseppe Maria, 2008 |anno=ristampa 2008 |ISBN=978-88-498-1905-2}}
* {{cita libro |autore=Mattanò Vincenzo Maria |titolo=Il centro antico di Lungro. Un raro documento di rigore tipologico e di sofisticata strategia insediativa |editore=Il Coscile |città=Castrovillari |anno=2012|ISBN=978-8-89-627626-6}}
* {{cita libro |autore=Moccia Daniela |titolo=Iconografia neo-bizantina nell'eparchia di Lungro |editore=Il Coscile |città=Castrovillari |anno=2002|ISBN=978-8-88-748236-2}}
* {{cita libro |autore=Rennis Giovan Battista
* {{cita libro |autore=Rennis Giovan Battista |titolo=[http://www.dimarcomezzojuso.it/autore.php?id=453 La tradizione bizantina della comunità italo-albanese di Lungro il rito, le festività, la storia e le usanze] |editore=Editoriale Progetto 2000 |città=Cosenza |anno=1993}}
* {{cita libro |autore=Rodotà Pietro Pompilio |titolo=[https://books.google.it/books?id=QgjocV3b-PkC Dell’origine progresso, e stato presente del rito greco in Italia osservato dai greci, monaci basiliani, e albanesi], Libro III |editore= |città=Roma |cid=Rodotà Pietro Pompilio, 1763|anno=1763}}
* {{cita libro |autore=Sole Giovanni |titolo=Breve storia della reale salina di Lungro |editore=Brenner |città=Cosenza |anno=1981}}
* {{cita libro |autore=Zangari Domenico |titolo=Le colonie italo albanesi di Calabria - Storia e demografia |editore=Caselli |città=Napoli |cid=Zangari Domenico, 1941 |anno=1941}}
== Voci correlate ==
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* [[Settimana Santa di Lungro (Java e Madhe)]]
* [[Piano Campolongo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://actaungra.com/ | 2 = Associazione ACTA UNGRA | accesso = 26 giugno 2017 | dataarchivio = 18 settembre 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170918153110/http://www.actaungra.com/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.lungro.gov.it/hh/index.php | 2 = Comune di Lungro - Bashkia e Ungrës | accesso = 27 febbraio 2016 | dataarchivio = 5 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305060733/http://www.lungro.gov.it/hh/index.php | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=32351&RicDimF=2|titolo=Comune di Lungro|cid=Comune di Lungro|accesso=6 giugno 2021}}
* {{cita web|http://www.lungro.chiesacattolica.it/|Eparchia di Lungro - Eparki e Ungrës}}
* {{
* {{Cita web|autore=Nicola Bavasso|url=http://www.
{{Comuni del Parco Nazionale del Pollino}}{{Comuni della comunità arbëreshë}}{{Comuni della provincia di Cosenza}}{{Controllo di autorità}}
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