Cattaro: differenze tra le versioni

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{{nd|la nave militare|Cattaro (incrociatore ausiliario)}}
{{nota disambigua|il [[videogioco]]|Star Wars: Knights of the Old Republic|Kotor}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Càttaro
|Nome ufficiale = {{Lingue|MNEcnr}} Kotor<br />{{Lingue|SHsr}} Kotor
|Panorama = 1 kotor montenegro panorama 2016.jpg
|Bandiera = Flag of Kotor.jpg
|Stemma = Cattarostemma.jpg
|Stato = MNE
|Grado amministrativo = 1
|Amministratore locale = Vladimir Jokić
|Partito =
|Latitudine gradi = 42
|Latitudine minuti = 25
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|Longitudine EW = E
|Abitanti = 22601
|Note abitanti =
|Nome abitanti = cattarini
|Aggiornamento abitanti = 2011
|Prefisso = (+382) 32
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|Mappa = Kotor in Montenegro.svg
|Didascalia mappa = Localizzazione del comune di Cattaro nel Montenegro
|Patrono = [[Trifone (martire)|san Trifone]]
|Lingue ufficiali = [[Lingua montenegrina|montenegrino]]<br />[[Lingua serba|serbo]]
|Festivo = 1º febbraio
|Lingue ufficiali = [[Lingua montenegrina|montenegrino]]
}}
'''Càttaro'''<ref>Cfr. "[http://www.treccani.it/enciclopedia/Cattaro Cattaro]" nell'enciclopedia ''Treccani''.</ref><ref>Cfr. "[http://www.sapere.it/enciclopedia/C%C3%A0ttaro.html Càttaro]" su Sapere.it</ref><ref>''Atlante Zanichelli 2009'', Zanichelli, Torino e Bologna, 2009, p. 52.</ref><ref name=Idrografico>Cfr. a p. 328 in [[Istituto Idrografico della Marina]], ''Portolano del Mediterraneo, volume 6, Adriatico Orientale (edizione 1994, nuova tiratura febbraio 2002)'', Genova. (Pubblicazione annessa alla cartografia ufficiale dello Stato - legge 2 febbraio 1960, n. 68).</ref><ref>''[http://hrcak.srce.hr/file/83917 Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat]'' ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su ''Fontes'' ({{ISSN|1330-6804}}, rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.</ref> (in [[lingua montenegrinaserbocroata|montenegrinoserbocroato]], eincluso inlo [[linguaLingua serbamontenegrina|serbostandard montenegrino]], ''Kotor'',/''Котор''; in [[lingua veneta|veneto]] ''Càtaro,''; in [[Lingua latina|latino medievale]] ''AscriviumCatharus'') è una città e comune del [[Montenegro]], situata nella [[Dalmazia]] meridionale sulla [[costa adriatica]].
 
Tra il [[1420]] e il [[1797]] Cattaro e la regione circostante appartennero alla [[Repubblica di Venezia]], e l'influenza veneta è ancor oggi visibile nell'architettura della città. L'antica città marittima di Cattaro, circondata da un'[[Fortificazioni di Cattaro|imponente cinta muraria]], è ancora ben conservata ed è inclusa nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|Patrimoni dell'umanità]] protetti dall'[[UnescoUNESCO]]. È stata storicamente rilevante da un punto di vista storico la presenza, a Cattaro, di una comunità di [[dalmati italiani]]; tant'èdurante cheil laperiodo zona, duranteveneziano la sua appartenenza alla Repubblica di Venezia,zona era chiamata "''[[Albania Veneta]]"''.
 
La città si specchia nelle [[Bocche di Cattaro]], un'articolata serie di profondi bacini perfettamente riparati dal mare aperto, che costituiscono il più grande porto naturale del [[mar Adriatico]] e che ricordano vagamente, per il loro profilo frastagliato, ricordano vagamente i [[fiordo|fiordi]] [[Norvegia|norvegesi]]. Le Bocche di Cattaro, assiemeAssieme a Cattaro stessa, le Bocche garantiscono alla regione un afflusso turistico in costante aumento. Alle loro spalle sonosi presentiinnalzano le [[Alpi Dinariche]], catena montuosa che si sviluppava dal [[Carso|Carso italiano]] al [[Kosovo]].
 
== Geografia fisica ==
Cattaro è situata in fondo all'insenatura delle [[bocche di Cattaro]], alle pendici del [[monte Lovćen]], a 84&nbsp;km ad ovest della capitale [[Podgorica]] e a 60&nbsp;km a nord-ovest di [[Antivari]].
 
=== Clima ===
{{ClimaAnnuale
| nome = Cattaro<ref name="it.climate-data.org">https://it.climate-data.org/___location/9015/</ref>
| tempmax01 = 11.2
| tempmax02 = 11.8
| tempmax03 = 14.6
| tempmax04 = 17.8
| tempmax05 = 22.4
| tempmax06 = 26
| tempmax07 = 29.5
| tempmax08 = 29.6
| tempmax09 = 26.2
| tempmax10 = 21.3
| tempmax11 = 15.8
| tempmax12 = 12.2
| tempmin01 = 2
| tempmin02 = 3.4
| tempmin03 = 5.4
| tempmin04 = 8.3
| tempmin05 = 12.1
| tempmin06 = 15.6
| tempmin07 = 18
| tempmin08 = 17.7
| tempmin09 = 14.9
| tempmin10 = 11.3
| tempmin11 = 7.2
| tempmin12 = 3.8
| pioggia01 = 158
| pioggia02 = 141
| pioggia03 = 125
| pioggia04 = 118
| pioggia05 = 81
| pioggia06 = 62
| pioggia07 = 36
| pioggia08 = 55
| pioggia09 = 106
| pioggia10 = 157
| pioggia11 = 203
| pioggia12 = 183
}}
 
== Storia ==
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[[File:Cathedral Kotor.JPG|thumb|left|La [[cattedrale di San Trifone]], con alle spalle le [[Alpi Dinariche]]. Consacrata nel 1166, è di riferimento per i cattolici di Cattaro]]
 
La città vennefu fondata durante il [[Storia romana|periodo romano]], quando era conosciuta come ''Acruvium''. Faceva parte della provincia romana della [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]],; venendovenne menzionata per la prima volta come ''Ascrivium'' o ''Ascruvium'' nel [[168 a.C.]]
 
Cattaro fu poiFu dotata di fortificazioni fin dalnel [[535]], quando l'[[imperatore romano|imperatore]] [[Giustiniano]] fece costruire una fortezza sulla collina sovrastante la città in seguito all'espulsione dalla zona dei [[Goti]]. Con tuttaogni probabilità, unanelle secondaimmediate cittàvicinanze vennefu edificata negliuna immediatiseconda dintorni,città: innel quanto[[X secolo]] l'[[Imperatori bizantini|imperatore bizantino]] [[Costantino VII Porfirogenito|Costantino VII]], nel [[X secolo]], allude ad una "Cattaro Bassa". La città fu saccheggiata dai [[Saraceni]] nell'[[840]].
 
Nel [[1002]] la città fu gravemente danneggiata durante l'occupazione dei [[Bulgari]] e l'anno seguente fu ceduta alla [[Rascia|Serbia]] dallo [[Sovrani di Bulgaria|zar bulgaro]] [[Samuele di Bulgaria|Samuele]], ma i cittadini insorsero, spalleggiati da [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]]. Cattaro si sottomise solamente nel [[1184]] al protettorato serbo, preservando intatte le sue istituzioni repubblicane ed il suo diritto di concludere trattati e dichiarare guerra.
 
Cattaro divenneDivenne sede vescovile già nel [[XIIIVIII secolo]], mentre nel [[XIII secolo]] vennero fondati monasteri [[domenicani]] e [[Ordine francescano|francescani]] allo scopo di contenere la diffusione del [[Bogomilismo]]. È interessante notare che all'epoca la [[diocesi di Cattaro]] formava un unico territorio con l'[[Arcidiocesi di Spalato-Macarsca|arcidiocesi di Spalato]].

Nel [[XIV secolo]] Cattaro iniziò a rivaleggiare con Ragusa come potenza commerciale, accrescendo gradualmente la sua importanza.
 
=== Il periodo veneziano ===
{{mainvedi anche|Albania Veneta}}
[[File:Repubblica di Venezia.png|thumb|upright=2.5|left|Mappa della rete commerciale, di cui Cattaro risultava uno snodo importante, e dei possedimenti della [[Repubblica di Venezia]] tra il XV e il XVI secolo, nel periodo di massima espansione]]
[[Image:Walls.ofKotor-Montenegro.jpg|thumb|left|[[Fortificazioni di Cattaro|Mura veneziane di Cattaro]]]]
 
La città di Cattaro, pocoPoco prima della caduta della [[Serbia Moravica]], la città di Cattaro, temendo di essere annessa all'[[Impero ottomano]], si rese indipendente nel 1392 decidendo di chiedere protezione ad una potenza vicina; perciò a partire dal 1396 domandò ripetutamente alla [[Repubblica di Venezia]], a partire dal 1396<ref name="trevenezie">{{cita web|url=http://www.letrevenezie.net/pubblicazioni/Veneto%20Cattaro/art-02.htm|titolo=Le bocche|accesso=21 febbraio 2019}}</ref>, di entrare nei suoi domini della [[Repubblica di Venezia]], ma quest'ultima per ben sette volte declinò l'invito, in considerazione dei gravosi oneri che avrebbe comportato l'annessione.
[[File:Walls.ofKotor-Montenegro.jpg|thumb|[[Fortificazioni di Cattaro|Mura veneziane di Cattaro]]]]

All'ottava richiesta, dopo aver ponderato a lungo l'impegno, nel 1420 il [[Consiglio dei Pregadi|Senato Veneziano]] accolse Cattaro tra i suoi domini investendo un patrimonio ingente nella [[Fortificazioni di Cattaro|costruzione della poderosa fortificazione]], ancora perfettamente conservata; ancora oggi, a [[Venezia]], si usa dire di un'amante troppo pretenziosa "''Te me costi come i muri de Cattaro''"<ref name="trevenezie"/>.
 
La Repubblica di Venezia confermò gli antichi privilegi della città e ne fece sede di un Rettore e un Provveditore, incaricato dell'amministrazione della giustizia civile e criminale, nonché di un Camarlengo e Capitano, cui era affidata la riscossione delle entrate e la gestione delle finanze pubbliche. Entrambi questi ufficiali, nobili veneziani eletti dal Senato per un anno, dipendevano dall'autorità del [[Provveditore Generale di Dalmazia e Albania]], avente sede a [[Zara (Croazia)|Zara]]. Dopo la caduta di [[Scutari]] in mano all'[[Impero ottomano]], Cattaro divenne il capoluogo della cosiddetta [[Albania Veneta]] composta da tre distretti o reggimenti di [[Risano]], [[Castelnuovo (Montenegro)|Castelnuovo in Dalmazia]] e [[Budua]], nonché da comunità autonoma di [[Pastrovichi]].
[[File:Pierre Mortier - Golfo di Cattaro.jpg|thumb|left|Il golfo di Cattaro in un'[[incisione]] su [[rame]], [[acquerello|acquarellata]], di [[Pierre Mortier]] risalente all'incirca all'anno 1700]]
 
Cattaro era governata da propri statuti, i più antichi dei quali risalgono al [[1301]]. Gli statuti veneziani furono pubblicati a Venezia nel [[1606]] con il titolo di ''Statuta et leges civitatis Cathari'' ("Statuti e leggi cittadine di Cattaro"). Il governo della città, di tipo [[aristocratico]], si ispirava al modello veneziano, con un ''Maggior consiglio'' composto di soli nobili, un ''Minor e segreto consiglio'' di sei membri e un ''Senato'' (o ''Consiglio dei Pregati'') di quindici.
La Repubblica di Venezia confermò gli antichi privilegi della città e ne fece sede di un Rettore e un Provveditore, incaricato dell'amministrazione della giustizia civile e criminale, nonché di un Camarlengo e Capitano, cui era affidata la riscossione delle entrate e la gestione delle finanze pubbliche. Entrambi questi ufficiali, nobili veneziani eletti dal Senato per un anno, dipendevano dall'autorità del [[Provveditore Generale di Dalmazia e Albania]], avente sede a [[Zara (Croazia)|Zara]]. Dopo la caduta di [[Scutari]] in mano all'[[Impero ottomano]], Cattaro divenne il capoluogo della cosiddetta [[Albania Veneta]] comprendente i tre distretti o reggimenti di [[Risano]], [[Castelnuovo (Montenegro)|Castelnuovo in Dalmazia]] e [[Budua]] nonché la comunità autonoma di [[Pastrovichi]].
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
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|link = 125
}}
[[File:Pierre Mortier - Golfo di Cattaro.jpg|thumb|left|Il golfo di Cattaro in un'[[incisione]] su [[rame]], [[acquerello|acquarellata]], di [[Pierre Mortier]] risalente all'incirca all'anno 1700]]
 
CattaroLa erariunione governata da propri statuti, i più antichicomune dei qualidue risalgono al [[1301]]. Gli statuti veneziani furono pubblicati a Venezia nel [[1606]] con il titolo di ''Statuta et leges civitatis Cathari'' (it. "Statuti e leggi cittadine di Cattaro"). Il governo della cittàconsigli, che era di tipo [[aristocratico]], si ispirava al modello veneziano, con un ''Maggior consiglio'' composto di soli nobili, un ''Minor e segreto consiglio'' di sei membri e un ''Senato'' (o ''Consiglio dei Pregati'') di quindici. Dalla riunione comune del maggiore e minore, consiglio erano elettieleggeva tutti i vari ufficiali del comune, tra cui i provveditori alla sanità, i tre giudici della corte del Rettore e i provveditori alla zecca, dove anche sotto il dominio veneziano continuarono ad essere coniati varivarie tipimonete di moneta diffusidiffuse nel basso Adriatico e in Albania.
 
La giustizia era amministrata dal Rettore, ma nelle cause civili i tre giudici locali avevano voto deliberativo, e alle loro decisioni, in virtù di un decreto del Senato veneziano del 1433, era ammesso interporre appello davanti a uno dei collegi di dottori di Padova, Vicenza, Verona o Treviso.
 
Il territorio del comune di Cattaro confinava con l'[[Impero ottomano]] e con il [[Montenegro]] comprendendo le terre di [[Perasto]], [[Dobrota]] e [[Perzagno]], ognuna delle quali aveva un proprio consiglio che eleggeva le varie autorità locali.
 
In epoca veneziana su Cattaro si abbatterono numerose disgrazie: la città venne assediata dall'[[Impero ottomano]] nel [[1538]] e [[1657]], flagellata dalla [[peste]] nel [[1572]] e, semidistrutta dal terremoto neldel [[1563]] e soprattutto da quello devastante del [[1667]], nel corso del quale crollarono la facciata della [[cattedrale di San Trifone]] con il campanile e il palazzo del Rettore.
[[File:Panorama_kotor_%28Cattaro%29.jpg#filehistory|thumb|Panorama di Cattaro dalla fortezza di San Giovanni]]
 
Il dominio veneto lasciò comunque una profonda impronta nella struttura urbana di Cattaro e nei suoi costumi. L'[[Lingua italiana|italiano]] fu la lingua usata in tutti gli atti pubblici e nell'insegnamento, soprattutto pera lacausa della spinta del ceto nobiliare e della potente classe dei mercanti e capitani marittimi. Tra i letterati più famosi furono [[Bernardo Pima]], [[Nicola Chierlo]], [[Luca Bisanti]], [[Alberto de Gliricis]], [[Domenico Burchia|Domenico]] e [[Vincenzo Burchia]], [[Vincenzo Ceci]], [[Antonio Zambella]] e [[Francesco Morandi]]. Ancora oggi la popolazione di Cattaro parla unIl dialetto locale cheattuale èdenota uninfluenze mistosia travenete veneto eche slavoslave, con la consistente presenza di termini [[Lingue romanze|romanzi]].{{cn}}
 
=== Il periodo austriaco e quello napoleonico ===
[[File:Napoleonov novac kovan u Kotoru 1813.png|thumb|left|Monete napoleoniche coniate a Cattaro nel 1813]]
 
Col [[trattato di Campoformio]] del [[1797]] Cattaro passò all'[[Arciducato d'Austria]], ma nel [[1805]], con la [[pace di Presburgo]], fu assegnata al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]], ed infine annessae nel [[1810]] annessa alle [[Province illiriche]] dell'[[Primo Impero francese|Impero francese]], dove divenne capoluogo di un dipartimento. Dopo [[Assedio di Cattaro|il suo l'assedio]] nell'di ottobre 1813 - gennaio 1814, la città fu restituita all'[[Impero austriaco]] in seguito al [[Congresso di Vienna]] ([[1815]]).
[[File:Austrohungarypostcardkotor1912-09-07.jpg|thumb|Scorcio delladi Cattaro austroungarica. L'immagine risale alnel [[1912]]]]
 
All'arrivo della notizia della concessione austriaca della Costituzione, il 23 marzo [[1848]], durante la [[Primavera dei popoli]], la popolazione si riversò per le strade acclamando all'Italia, mentre lo stesso giorno la municipalità di Cattaro votava l'annessione al [[Regno Lombardo-Veneto]]. Il ''[[Principe vescovo|vladika]]'' del Montenegro, preoccupato per le sollevazioni, si rivolse ai bocchesi e ai ragusei (pur cittadini austriaci), minacciando che, qualora fosse stata dimostrata qualunque altra esaltazione per il [[Risorgimento italiano]], avrebbe "ridotto in cenere" e "cosparso di sangue" l'intera Dalmazia meridionale.
 
Contemporaneamente un battaglione inviato dal ''vladika'' allontanava con le armi l'eventualità che la sollevazione si tramutasse in una vera e propria insurrezione. Gli abitanti però continuarono a seguire gli eventi risorgimentali italiani, tant'è che tra [[i Mille]], che con [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] salparono da [[Quarto dei Mille|Quarto]] alla volta della [[Sicilia]], v'era anche [[Marco Cossovich]], nativo di [[Venezia]] ma di famiglia e sentimento bocchese, il quale viene anche nominato, tra i pochi, da Garibaldi nella sua opera ''I Mille''.
All'arrivo della notizia della concessione austriaca della Costituzione, il 23 marzo [[1848]], durante la [[primavera dei popoli]], la popolazione si riversò per le strade acclamando all'Italia, mentre lo stesso giorno la municipalità di Cattaro votava l'annessione al [[Regno Lombardo-Veneto]]. Il ''[[Principe vescovo|vladika]]'' del Montenegro, preoccupato per queste sollevazioni, si rivolse ai bocchesi e ai ragusei (pur cittadini austriaci) affermando che qualora fosse stata dimostrata qualunque altra esaltazione per il [[Risorgimento italiano]] egli avrebbe "ridotto in cenere" e "cosparso di sangue" l'intera Dalmazia meridionale.
Contemporaneamente il ''vladika'' inviava un battaglione che con le armi allontanando l'eventualità che l'iniziale sollevazione si tramutasse in una vera e propria insurrezione. Gli abitanti però continuarono a seguire gli eventi risorgimentali italiani tant'è che tra [[I Mille]], che con [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] salparono da [[Quarto dei Mille|Quarto]] alla volta della [[Sicilia]], v'era anche [[Marco Cossovich]], nativo di [[Venezia]] ma di famiglia e sentimento bocchese, il quale viene anche nominato, tra i pochi, da Garibaldi nella sua opera ''I Mille''.
 
LCome conseguenza della [[terza guerra d'amministrazioneindipendenza imperialeitaliana]], austriacache portò all'annessione del [[Veneto]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], per tutta la seconda metà del XIX secolo, l'amministrazione imperiale austriaca aumentò le ingerenze sullanella gestione politica del territorio per attenuare l'influenza del gruppo etnico italiano, temendone le [[Irredentismo italiano in Dalmazia|correnti irredentiste]]. LDurante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866 l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] delineòtracciò compiutamenteun inprogetto taldi sensoampio questorespiro pianomirante dialla ampio''germanizzazione respiro:o slavizzazione'' delle aree dell'impero con presenza italiana:
 
{{Citazione|Sua maestàMaestà ha espresso il preciso ordine diche si opporsiagisca in modo risolutivodeciso all'influssocontro delll'elementoinfluenza italianodegli elementi italiani ancora presentepresenti in alcunialcune Kronländer,regioni della Corona e, dioccupando mirareopportunamente allai posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel [[germanizzazioneTirolo del Sud]], oin [[slavizzazioneDalmazia]] -e asul seconda[[Litorale delleaustriaco|Litorale]] circostanzeper -la dellegermanizzazione zonee inla questioneslavizzazione condi tuttedetti leterritori energiea seconda delle circostanze, con energia e senza alcun riguardo, mediantealcuno. unSua adeguatoMaestà affidamentorichiama digli incarichiuffici acentrali magistratial politiciforte eddovere insegnanti,di nonchéprocedere attraversoin l'influenzaquesto dellamodo stampaa inquanto stabilito.|[[Trentino|TiroloFrancesco meridionaleGiuseppe I d'Austria]], [[Dalmazia]]Consiglio edella [[LitoraleCorona del 12 novembre 1866<ref>{{cita libro adriatico]].|autore=Silvio Troilo| titolo=Il diritto al nome nella propria madrelingua dei membri delle minoranze | anno= 2017 | editore=Giappichelli Editore | città= Torino|ISBN= 9788892108172|p=53|url=https://books.google.it/books?id=CVIoDwAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Silvio+Troilo+il+diritto+al+nome&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjvpsmgw_fhAhWO-KQKHSMjD9sQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false}}</ref><ref>''Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971, vol. 2, p. 297.</ref>Citazione<ref>{{cita completalibro della|autore=Jürgen fonteBaurmann|autore2=Hartmut eGunther|autore3=Ulrich traduzioneKnoop| intitolo=Homo Lucianoscribens Monzali,: ''ItalianiPerspektiven dider Dalmazia.Schriftlichkeitsforschung Dal| Risorgimentoanno= alla1993 Grande| Guerra'',editore= Le| Lettere,città= Firenze 2004,Tübingen|ISBN= 3484311347|p=279|lingua=de|url=https://books. 69google.com.au/books?id=l3tCTXoeAysC&pg=279}}</ref>.}}
 
La politica di collaborazione con i [[serbi]] locali, inaugurata dallo [[zara]]tino Ghiglianovich e dal raguseo Giovanni Avoscani, permise poi agli italiani la conquista dell'amministrazione comunale di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] nel 1899. Nel [[1909]], però, la [[lingua italiana]] vennefu vietata in tutti gli edifici pubblici ede i dalmatigli italiani furono estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo, ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione andando ade alimentarealimentarono le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
 
Il tentativo di istituire la [[Servizio militare|coscrizione obbligatoria]], effettuato e fallito nel [[1869]] ed infinee riuscito nel [[1881]], causò due brevi rivolte popolari. Per quanto riguarda iI [[dalmati italiani]], etnia italiana [[Popoli indigeni|autoctona]] anche di Cattaro, nel [[1895]] si riunirono attorno alla locale sede della [[Lega Nazionale (associazione)|Lega Nazionale]]. Nel censimento del 1910 si annoveravano solo 538 italiani in tutto il circondario di Cattaro. Ma scuole italiane sorsero, nello stesso periodo, sorsero scuole italiane a [[Morigno]]<ref name=autogenerato1>Cfr. alle pp. 324-327 in [[Istituto Idrografico della Marina]] ''Portolano del Mediterraneo, volume 6, Adriatico Orientale (edizione 1994, nuova tiratura febbraio 2002)'', Genova. (Pubblicazione annessa alla cartografia ufficiale dello Stato - legge 2 febbraio 1960, n. 68).</ref>, [[Perasto]]<ref name=Idrografico/>, [[Petrera]], [[Combur]]<ref name=Idrografico/> e [[Bianca (Montenegro)|La Bianca]]<ref name=Idrografico/>. Tuttavia, nel censimento jugoslavo del [[1927]], gli italiani risultavano solo 240. Quindi anche Cattaro fu coinvolta nel processo di [[croatizzazione]] della Dalmazia avvenuto durante la dominazione austroungarica.
 
=== Il periodo jugoslavo e quello italiano ===
[[File:Serenissima.png|thumb|center|upright=5|Cartina della [[Dalmazia]] e della [[Venezia Giulia]] coi confini previsti dal [[Patto di Londra]] (linea rossa) e quelli invece effettivamente ottenuti dall'Italia (linea verde). In fucsia sono invece indicati gli antichi domini della [[Repubblica di Venezia]]]]
[[File:Kotor entrance.JPG|thumb|left|Stemma e motto socialista su una delle porte storiche di Cattaro: {{maiuscoletto|L'altrui non chiediamo, il nostro non concediamo}}.]]
[[File:Kotor entrance.JPG|thumb|left|Stemma e motto socialista su una delle porte storiche di Cattaro: {{maiuscoletto|L'altrui non chiediamo, il nostro non concediamo}}]]
[[File:ProvinciaDiCattaro.png|thumb|upright=1.5|La provincia italiana di Cattaro, che fu operativa dal 1941 al 1943 in seguito all'[[invasione della Jugoslavia]], operazione militare effettuata durante la seconda guerra mondiale]]
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] Cattaro fu teatro di alcune delle più aspre battaglie combattute tra il [[Regno del Montenegro]] e l'[[Impero austro-ungarico]]. Nel corso di questo conflitto avvenne anche l'[[ammutinamento di Cattaro]], che interessò nel febbraio [[1918]] gli equipaggi delle unità navali della [[k.u.k. Kriegsmarine|Imperiale e Regia Marina]] [[Austria-Ungheria|austro-ungarica]] ancorate nel porto della città, che furono motivati dalle pessime condizioni di vita e dalla carenza di viveri. Dopo il [[1918]], a guerra terminata, assieme all'intero Montenegro, la città venne inglobata nel neonato [[Regno di Jugoslavia]].
 
Il 17 aprile [[1941]], durante l'[[invasione della Jugoslavia|invasione italo-tedesca della Jugoslavia]], Cattaro fu occupata dalle truppe italiane. Con la ratifica del [[Trattato di Roma (1941)|trattato di Roma]] del 13 maggio successivo la cittadina e l'area delle Bocche (circa 600&nbsp;km²) furono annesse all'Italia<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/cattaro_res-6ca40047-87e5-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Treccani - CATTARO di Elio MIGLIORINI - Oscar RANDI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)]</ref>, andando a costituire la neonata [[provincia italiana di Cattaro]] all'interno del [[Governatorato di Dalmazia]], il quale comprendeva a sua volta anche le province [[provincia di Zara|di Zara]] e [[provincia di Spalato|di Spalato]]. Il governatorato fu la riproposizione dell'omonimo ed effimero istituto impiantato dagli italiani in [[Dalmazia]] all'indomani della sconfitta dell'[[Austria-Ungheria]] del 4 novembre [[1918]] e sgomberato in seguito agli accordi italo-jugoslavi sfociati nel [[Trattato di Rapallo (1920)|trattato di Rapallo]].
Nell'aprile 1941, in seguito alla conquista militare della [[Dalmazia]] jugoslava da parte del generale [[Vittorio Ambrosio]] durante la [[seconda guerra mondiale]], Cattaro, il suo entroterra (circa 600&nbsp;km²) e l'isolotto albanese di [[Saseno]] (già parte della [[provincia italiana di Zara]]) vennero annessi all'Italia.
 
Dopo il [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]] fu occupata dai tedeschi, che ebbero la meglio sugli italiani al termine di aspri combattimenti nei quali venne ferito a morte, fra gli altri, il comandante di batteria [[Raffaele Trevisan]], che per quella sua strenua resistenza fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A guerra finita Cattaro passò alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]] e fu inclusa nella [[Repubblica Socialista del Montenegro]].
In particolare, questi territori furono inglobati nella neonata [[provincia italiana di Cattaro]], nel quadro del [[Governatorato di Dalmazia]], il quale comprendeva anche la già citata provincia di Zara e la [[provincia di Spalato]].
 
Occupata dai tedeschi dopo il [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]], a guerra terminata Cattaro fu riunita alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]] di [[Josip Broz Tito|Tito]] quale parte della [[Repubblica Socialista del Montenegro]]. Il 15 aprile [[1979]] un altro terremoto danneggiò la città, che venne prontamente restaurata.
 
=== L'appartenenza al Montenegro ===
Dalla [[Guerre jugoslave|disgregazione della Jugoslavia]] Cattaro ha seguito le sorti della zona, e dal maggio [[2006]] è parte della nuova repubblica indipendente del [[Montenegro]]. Nel corso del [[XX secolo]] la [[Croati|popolazione croata]], che costituiva un tempo la maggioranza, è calata drasticamente ed oggi i [[montenegrini]] sono maggioritari in tutta la regione.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
== Località ==
[[File:Kotor-Position Montenegro.PNGjpg|thumb|upright=1.5|Il''Trg od Oružjae'' (Piazza d'Armi), la piazza territorioprincipale deldi comuneCattaro]]
[[File:Alley kotor.JPG|thumb|Scorcio cittadino con le incombenti montagne]]
[[File:Kyrka i Kotor1.jpg|thumb|Scorcio del centro storico]]
[[File:Kotor - Serbian Orthodox Church.JPG|thumb|La chiesa ortodossa di San Nicola di Myra]]
[[File:PA130119.JPG|thumb|Le fortificazioni di Cattaro, circondate dal mare]]
[[File:Palace of Pima Family - panoramio.jpg|thumb|Il palazzo Pima]]
[[File:View of Kotor, Montenegro 2.jpg|thumb|Panorama delle [[Bocche di Cattaro]] visto dal [[Fortificazioni di Cattaro|castello di San Giovanni]], su cui svetta la [[bandiera del Montenegro]]]]
 
Cattaro possiede un [[centro storico]] di [[epoca medievale]] che è tra i meglio conservati della [[costa adriatica]], inserito nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]<ref name="unesco_kotor">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/125|titolo=Natural and Culturo-Historical Region of Kotor|accesso=5 dicembre 2016|editore=Unesco World Heritage Convention|lingua=en}}</ref>. Tra le architetture più importanti, la [[cattedrale di San Trifone]] (consacrata nel 1166) e le [[fortificazioni di Cattaro|fortificazioni]], che risalgono all'epoca della [[Repubblica di Venezia]] e che hanno una lunghezza di circa 4,5&nbsp;km.
 
Le fortificazioni di Cattaro risalenti all'epoca veneziana sono state inserite nell'elenco dei [[Patrimonio dell'umanità|Patrimoni dell'Umanità]] dell'[[UNESCO]] nel circuito storico e culturale delle ''[[opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale]]''.
 
Lo stato veneziano era infatti suddiviso in ''tre ripartizioni'', lo ''[[Domini di Terraferma|Stato da Tera]]'', i territori conquistati dalla [[Repubblica di Venezia]] nell'entroterra padano-veneto, lo ''[[Stato da Màr]]'', i suoi domini marittimi, cioè i territori oggetto del primo moto d'espansione del potere veneziano (l'[[Istria]], la [[Dalmazia]], l'[[Albania Veneta]], la [[Morea]], le [[isole Egee]], le [[isole Ionie]], [[Creta (Grecia)|Candia]] e [[Cipro]]) e infine il ''[[Dogado]]'', il territorio metropolitano della capitale [[Venezia]].
 
Importanti dal punto di vista turistico sono anche le isole di [[Isola di San Giorgio (Montenegro)|San Giorgio]] e [[Madonna dello Scalpello]], che si trovano al largo di [[Perasto]].
 
I principali luoghi di interesse sono:<ref>T. Zipper: CATTARO ''esposta alla curiosità del visitatore nella descrizione dei suoi più cospicui monumenti sacri e profani nonché della sua mura marittime e della fortezza, accresciuta da nozioni storiche e da aneddoti con particolare riguardo all'età veneta (1420-1797)'', Venezia 2013</ref>:
* la [[cattedrale di San Trifone]]
* la chiesa di Santa Maria della Collegiata
* la chiesa di Santa Chiara
* la chiesa di San Giuseppe
* la chiesa ortodossa di San Luca
* il [[Fortificazioni di Cattaro|castello di San Giovanni]]
* il palazzo Gregorina (Grgurina)
* il palazzo Pima
* il palazzo Bisanti (Bizanti)
* il palazzo Jacogna (Jakonja)
* il palazzo Wrachien
* il palazzo Pasquali (Paskvali)
* il palazzo Drago
* il bastione Gordicchio (Gurdić)
* la Piazza d'Armi (Trg od Oružjae)
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Cattaro è il centro amministrativo dell'omonima municipalità, che include anche le [[Località del Montenegro|località]] di [[Risano]] e [[Perasto]], cui si aggiungono diversi villaggi sparsi lungo le [[Bocche di Cattaro]], per un totale di 22.601 abitanti (2011)<ref name="Montenegrin 2011 census">{{cita web|lingua=cnr|url=https://www.monstat.org/uploads/files/popis%202021/saopstenja/SAOPSTENJE_Popis%20stanovnistva%202023%20II_cg.pdf|titolo=Stanovništvo Crne Gore prema nacionalnoj odnosno etničkoj
pripadnosti, vjeri, maternjem jeziku i jeziku kojim se uobičajeno govori|editore=Monstat|accesso=04 febbraio 2025}}</ref>.
 
La città di Cattaro propriamente detta, che corrisponde al suo centro storico, ha 961 abitanti. La municipalità comprende anche le località di [[Dobrota]] (8.819) e [[Scagliari]] (3.807), che portano la popolazione globale a 13.000 abitanti. Il numero totale sale a 15.000 se vengono considerate anche le località di [[Mulla]], [[Perzagno]] e [[Stolivo]], per poi raggiungere la popolazione complessiva di 22.000 abitanti considerando anche le località sparse lungo le Bocche.
 
=== La presenza autoctona di italiani ===
{{vedi anche|Dalmati italiani|Esodo giuliano dalmata}}
Secondo il linguista [[Matteo Bartoli]], all'inizio delle [[guerre napoleoniche]] (1803) l'[[lingua italiana|italiano]] era l'idioma parlato come prima lingua da circa il 33% della popolazione dalmata<ref>Bartoli, Matteo, ''Le parlate italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia'', p. 46.</ref><ref>Seton-Watson, "Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925". pag. 107</ref>. Agli inizi dell'800 la popolazione di Cattaro utilizzava principalmente la [[lingua italiana]].<ref>Le bocche di Cattaro nel 1810: con notizie sul Montenegro : relazione di Luigi Paulucci, delegato napoleonico, con altri documenti e appunti di storia "bocchese" : biografie dei Marchesi Paulucci, nei loro legami dalmati, veneti, piemontesi e russi</ref> Secondo il censimento austriaco del [[1865]], la percentuale dei [[dalmati italiani]] raggiungeva il 12,5% del totale nella regione.<ref>''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 729), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>
 
Nel 1880 nella città di Cattaro, escluse le frazioni, vivevano 2949 persone<ref>Guerrino Perselli. ''I Censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936''. Unione Italiana - Fiume & Università Popolare di Trieste. Trieste - Rovigno, 1993, pp. 457</ref>, delle quali circa 700 erano italiane (oltre il 20%).<ref>{{Cita web|url=https://alex.onb.ac.at/cgi-content/alex?aid=ors&datum=0001&page=360&size=45|titolo=ÖNB-ALEX - Österreichische Statistik, 1880-|sito=alex.onb.ac.at|accesso=2021-09-21}}</ref> La percentuale è maggiore se non si considera la minoranza tedesca non autoctona presente allora in città. Nelle altre località del comune l'elemento italiano era pressoché assente.
 
La ripartizione linguistica più recente di Cattaro, stando ai censimenti asburgici, che notoriamente tendevano a sottostimare l'elemento italiano, temendo le [[Irredentismo italiano|rivendicazioni irredentiste]], fu la seguente<ref>Guerrino Perselli, ''I censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936'', Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, Unione Italiana - Fiume, Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno, 1993</ref>:
* 1890: italiana 623 (18,7%), serbo-croata 1.349 (40,5%), tedesca 320 (9,6%), altre 598: totale 3.329
* 1900: italiana 338 (11,2%), serbo-croata 1.498 (49,6%), tedesca 193 (6,4%), altre 95: totale 3.021
* 1910: italiana 257 (8%), serbo-croata 1.489 (46,8%), tedesca 152 (4,8%), altre 73, stranieri 1.207: totale 3.178.
 
Era quindi una presenza cospicua. Tra il 1941 e il 1943, durante l'esistenza della [[provincia italiana di Cattaro]], l'elemento italiano contava circa 300 unità,<ref>{{cita libro|nome=Davide|cognome= Rodogno|titolo=Il nuovo ordine mediterraneo|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2003}}</ref> che si ridussero drasticamente dopo la [[seconda guerra mondiale]] in seguito all'[[esodo giuliano dalmata]].
 
Nel 2004 fu costituita la ''Comunità degli Italiani del Montenegro'', con sede proprio a Cattaro. Conta circa 500 persone iscritte nel territorio bocchese (dato del 2009)<ref name="edit">{{cita web|url=http://www.edit.hr/lavoce/2009/091003/speciale.htm|titolo=Un tuffo nell'incantevole Cattaro, patrimonio dell'umanità|accesso=21 febbraio 2019|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110522203223/http://www.edit.hr/lavoce/2009/091003/speciale.htm}}</ref>. Dallo stesso anno, sempre a Cattaro, è presente la ''[[Società Dante Alighieri]]''. Il censimento del [[2011]] ha riscontrato la presenza di cattarini di lingua italiana, lo 0,14% della popolazione<ref>{{Cita web|http://monstat.org/userfiles/file/popis2011/saopstenje/saopstenje(1).pdf| STANOVNIŠTVO PREMA NACIONALNOJ, ODNOSNO ETNIČKOJ PRIPADNOSTI PO OPŠTINAMA |accesso=10 novembre 2018}}</ref>. Dal punto di vista linguistico, il [[dialetto veneto coloniale]], ovvero l'idioma parlato nei domini marittimi veneziani chiamati ''[[Stato da Mar]]'', sta gradualmente regredendo in favore dell'italiano.
 
=== Lingue e dialetti ===
La ripartizione linguistica di Cattaro nel [[2023]] è<ref name="Montenegrin 2011 census"/>:
{| class="wikitable"
|-
! style="width:100px;"|[[Lingua madre]]
! style="width:80px;"|Abitanti
! style="width:80px;"|Percentuale
|-
|[[Lingua serba|Serbo]]||9.924||43,63%
|-
|[[Lingua montenegrina|Montenegrino]]||8.945||39,33%
|-
|[[Lingua croata|Croato]]||532||2,34%
|-
| Altro||3.345||14,71%
|-
|'''Totale'''||22.746||100%
|}
 
=== Religione ===
{{vedi anche|Chiesa cattolica in Montenegro}}
 
Nel 2011 il 78% degli abitanti di Cattaro erano [[cristiani ortodossi]], il 13% [[cristiani cattolici]]. Cattaro è sede dell'[[Diocesi di Cattaro|omonima diocesi cattolica]], il cui territorio si estende lungo l'intero golfo. Un documento di inizio XX secolo testimonia che all'epoca le due percentuali erano paragonabili, con una leggera predominanza dei cattolici.
 
== Geografia antropica ==
=== Località ===
[[File:Kotor-Position.PNG|thumb|upright=1.5|Il territorio del comune all'interno del Montenegro]]
Nel 2003 la popolazione del comune era pari a 22.947 abitanti. Il 59% degli abitanti è concentrata nel capoluogo e nella contigua località di [[Dobrota]] (8.169 ab.), mentre nessun altro centro abitato supera il migliaio di abitanti.
 
Il comune è situato in parte lungo le [[Bocche di Cattaro]] ed in parte sul mare aperto, comprendendo cittadine di importanza storica come [[Risano]] e [[Perasto]].
 
Nel complesso il comune comprende 62 località:
Riga 119 ⟶ 256:
|
* Bratessici o San Niccolò delle Traste (''Bratešići'')
* Bunovich<ref name = "TCI carta 224">{{Cita libro |titolo = Guida d’Italia del Touring Club Italiano |curatore = [[Luigi Vittorio Bertarelli]] |editore = Touring Club Italiano |città = Milano |anno = 1934 (XII) |edizione = 3 |posizione = carta alle pp. 224-225 |ISBN isbn= {{NoISBN}}no}}</ref> o Rubedo (''Bunovići'')
* Cana di Cattaro (''Han'')
* Castagnizza<ref name = "TCI carta 224"/> (''Kostanjica'')
Riga 142 ⟶ 279:
* In Crepis (''Pod Krš'')
* Làstua di Zuppa (''[[Lastva Grbaljska]]'')
* Ledenizze<ref name = "TCI carta 160">{{Cita libro |titolo = Guida d’Italia del Touring Club Italiano |curatore = [[Luigi Vittorio Bertarelli]] |editore = Touring Club Italiano |città = Milano |anno = 1934 (XII) |edizione = 3 |posizione = carta alle pp. 160-161 |ISBN isbn= {{NoISBN}}no}}</ref> (''Ledenice'')
* Lippa<ref name = "TCI carta 224"/> (''[[Lipci]]'')
* Lessevich o Il Prato (''Lješevići'')
Riga 184 ⟶ 321:
|}
 
== MonumentiInfrastrutture e luoghi d'interessetrasporti ==
=== Strade ===
[[File:Kotor Montenegro.jpg|thumb|''Trg od Oružjae'' (it. piazza d'Armi), la piazza principale di Cattaro]]
Cattaro è attraversata dalla [[strada maestra M-1 (Montenegro)|strada maestra M-1]], la sezione montenegrina della [[Jadranska Magistrala|Strada Maestra Adriatica]], che la collega con altre località situate lungo la costa adriatica. Di questo asse viario degna di nota è la [[galleria di Vrmac]]. La [[strada regionale R-1]], la più antica carrozzabile del Montenegro, collega Cattaro a [[Cettigne]], inerpicandosi lungo le pendici del [[Monte Lovćen|Lovćen]] con vista panoramica sulle [[Bocche di Cattaro]].
[[File:Alley kotor.JPG|thumb|Scorcio cittadino con le incombenti montagne]]
[[Image:Kyrka i Kotor1.jpg|thumb|Scorcio del centro storico]]
[[File:Kotor - Serbian Orthodox Church.JPG|thumb|La chiesa ortodossa di San Nicola di Myra]]
[[File:PA130119.JPG|thumb|Le fortificazioni di Cattaro, circondate dal mare]]
[[File:Palace of Pima Family - panoramio.jpg|thumb|Il palazzo Pima]]
[[File:View of Kotor, Montenegro 2.jpg|thumb|Panorama delle [[Bocche di Cattaro]] visto dal [[Fortificazioni di Cattaro|castello di San Giovanni]], su cui svetta la [[bandiera del Montenegro]]]]
 
Cattaro possiede un [[centro storico]] di [[epoca medievale]] che è tra i meglio conservati della [[costa adriatica]], tant'è che è inserito nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[Unesco]]<ref name="unesco_kotor">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/125|titolo=Natural and Culturo-Historical Region of Kotor|accesso=5 December 2016|editore=Unesco World Heritage Convention|lingua=en}}</ref>. Tra le architetture più importanti, ci sono la [[cattedrale di San Trifone]] (consacrata nel 1166) e le [[fortificazioni di Cattaro]], che risalgono all'epoca della [[Repubblica di Venezia]] e che hanno una lunghezza di circa 4,5 km. Importanti da un punto di vista turistico sono anche le isole di Sveti Đorđe e Gospa od Škrpijela, che si trovano a largo di [[Perasto]].
 
I principali luoghi di interesse di Cattaro sono i seguenti<ref>T. Zipper: CATTARO ''esposta alla curiosità del visitatore nella descrizione dei suoi più cospicui monumenti sacri e profani nonché della sua mura marittime e della fortezza, accresciuta da nozioni storiche e da aneddoti con particolare riguardo all'età veneta (1420-1797)'', Venezia 2013</ref>:
* la [[cattedrale di San Trifone]]
* la chiesa di Santa Maria della Collegiata
* la chiesa di Santa Chiara
* la chiesa di San Giuseppe
* la chiesa ortodossa di San Luca
* il [[Fortificazioni di Cattaro|castello di San Giovanni]]
* il palazzo Gregorina (Grgurina)
* il palazzo Pima
* il palazzo Bisanti (Bizanti)
* il palazzo Jacogna (Jakonja)
* il palazzo Wrachien
* il palazzo Pasquali (Paskvali)
* il palazzo Drago
* il bastione Gordicchio (Gurdić)
* la piazza d'Armi (Trg od Oružjae)
 
== Demografia ==
Cattaro è il centro amministrativo dell'omonima municipalità, che include anche le [[Località del Montenegro|località]] di [[Risano]] e [[Perasto]], a cui si aggiungono diversi villaggi sparsi lungo le [[Bocche di Cattaro]]; ciò ha portato la popolazione totale, nel 2011, a raggiungere le 22.601 unità<ref name="Montenegrin 2011 census">{{cita web|titolo=Montenegrin 2011 census|accesso=21 febbraio 2018|editore=Monstat|url=http://www.monstat.org/eng/page.php?id=392&pageid=57|lingua=en}}</ref>.
 
La città di Cattaro propriamente detta, che corrisponde al suo centro storico, ha 961 abitanti. La municipalità comprende anche le località di [[Dobrota]] (8.819) e [[Scagliari]] (3.807), che portano la popolazione globale a 13.000 abitanti. Il numero totale di abitanti sale a 15.000 se considerate anche le località di [[Mulla]], [[Perzagno]] e [[Stolivo]] per poi raggiungere la popolazione complessiva, come già accennato, di 22.000 abitanti considerando anche le località sparse lungo le Bocche di Cattaro.
 
La ripartizione linguistica di Cattaro nel 2011 è<ref name="Montenegrin 2011 census"/>:
{| class="wikitable"
|-
! style="width:100px;"|[[Lingua madre]]
! style="width:80px;"|Abitanti
! style="width:80px;"|Percentuale
|-
|[[Lingua montenegrina|Montenegrino]]||11.047||48,88%
|-
|[[Lingua serba|Serbo]]||6.910||30,57%
|-
|[[Lingua croata|Croato]]||1.553||6,87%
|-
| Altro||3.091||13,68%
|-
|'''Total'''||22.601||100%
|}
 
=== La presenza autoctona di italiani ===
{{vedi anche|Dalmati italiani}}
 
La ripartizione linguista storica recente dei [[dalmati italiani]] è stata la seguente<ref>Guerrino Perselli, ''I censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936'', Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, Unione Italiana - Fiume, Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno, 1993</ref>:
* 1890: italiana 623 (18,7%), serbo-croata 1.349 (40,5%), tedesca 320 (9,6%), altre 598: totale 3.329
* 1900: italiana 338 (11,2%), serbo-croata 1.498 (49,6%), tedesca 193 (6,4%), altre 95: totale 3.021
* 1910: italiana 257 (8%), serbo-croata 1.489 (46,8%), tedesca 152 (4,8%), altre 73, stranieri 1.207: totale 3.178.
 
Era quindi una presenza cospicua, la cui popolazione raggiunse, tra il 1941 e il 1943, durante l'esistenza della [[provincia italiana di Cattaro]], le 300 unità<ref>{{cita libro|nome=Davide|cognome= Rodogno|titolo=Il nuovo ordine mediterraneo|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2003}}</ref>.
 
La piccola comunità di dalmati italiani, denominata ufficialmente ''Comunità Nazionale Italiana del Montenegro'', dovrebbe contare circa 500 persone nel territorio bocchese (dato del 2009)<ref name="edit">{{cita web|url=http://www.edit.hr/lavoce/2009/091003/speciale.htm|titolo=Un tuffo nell'incantevole Cattaro, patrimonio dell'umanità|accesso=21 febbraio 2019|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110522203223/http://www.edit.hr/lavoce/2009/091003/speciale.htm|dataarchivio=22 maggio 2011}}</ref>. Dal punto di vista linguistico il [[dialetto veneto coloniale]], ovvero l'idioma parlato nei domini marittimi veneziani, che erano chiamati ''[[Stato da Mar]]'', sta gradualmente regredendo in favore dell'italiano. Dall'autunno del [[2004]] anche a Cattaro è presente la [[Società Dante Alighieri]].
 
== Religione ==
{{vedi anche|Chiesa cattolica in Montenegro}}
 
=== Aeroporti ===
Nel 2011 il 78% degli abitanti di Cattaro erano [[cristiani ortodossi]], mentre il 13% [[cristiani cattolici]]. Cattaro è sede dell'[[Diocesi di Cattaro|omonima diocesi cattolica]], il cui territorio si estende lungo l'intero golfo. Un documento di inizio XX secolo testimonia che all'epoca le due percentuali erano paragonabili, con una leggera predominanza dei cattolici.
A 5&nbsp;km da Cattaro è situato l'[[aeroporto di Tivat]], che permette il collegamento della città con [[Belgrado]], [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Parigi]] e [[Londra]]. Nella stagione estiva decine di voli giornalieri atterrano e partono dall'aeroporto di Tivat. L'[[aeroporto di Podgorica]], assai più frequentato, dista da Cattaro 65&nbsp;km e la collega con le maggiori città europee.
 
== TrasportiSport ==
=== Calcio ===
Cattaro è attraversata dalla [[Jadranska Magistrala|Strada Maestra Adriatica]], che la collega con il resto delle località situate lungo la costa adriatica. Di questo asse viario, degno di nota è la [[Galleria di Vrmac]]. L'entroterra di Cattaro è raggiungibile da una rete stradale locale, grazie alla quale è possibile arrivare in importanti località quali [[Budua]] e [[Sutomore|Spizza]] (verso quest'ultima grazie alla [[Galleria stradale di Sozina]]). È anche presente una strada storica che collega Cattaro a [[Cettigne]], che si inerpica lungo l'entroterra permettendo la vista panoramica delle [[Bocche di Cattaro]].
La squadra di calcio cittadina è l'[[Fudbalski Klub Bokelj Kotor|FK Bokelj]], fondata nel [[1922]].
 
=== Pallanuoto ===
A 5 km da Cattaro è situato l'[[aeroporto di Tivat]], che permette il collegamento della città con [[Belgrado]], [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Parigi]] e [[Londra]]. Nella stagione estiva sono decine i voli giornalieri che atterrano e partono dall'aeroporto di Tivat. L'[[aeroporto di Podgorica]], assai più frequentato di quello precedente, è invece distante da Cattaro 65 km: esso permette numerosi collegamenti con le maggiori città europee.
A Cattaro hanno sede due importanti società pallanuotistiche montenegrine: il [[Vaterpolo klub Primorac|Primorac]], fondato nel [[1922]], e l'[[Vaterpolo Akademija Cattaro|Akademija Cattaro]]. Il Primorac è una delle squadre più titolate del paese e vanta due [[Campionato montenegrino maschile di pallanuoto|campionati montenegrini]], una [[LEN Champions League]] e una [[Supercoppa LEN (maschile)|Supercoppa LEN]].
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Germania|Kehl}}
* {{Gemellaggio|stato=BULBGR|città=Nesebăr}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti|Santa Barbara||Santa Barbara (California)}}
* {{Gemellaggio|Ungheria|Seghedino}}
* {{Gemellaggio|Cina|Xi'an}}
* {{Gemellaggio|Italia|Campomarino}}
* {{Gemellaggio|stato=HRV|città=Traù|anno=|link=}}
* {{Gemellaggio|stato=CZE|città=Přerov|anno=|link=}}
* {{Gemellaggio|stato=SRB|città=Subotica|anno=|link=}}
{{clear}}
 
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Kotor}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.newmontenegro.eu/turismo/cattaro.aspx|Storia e cultura di Cattaro}}
* {{cita web | 1 = http://www.reise-photografie.de/kotor | 2 = Immagini da Cattaro | urlmorto = sì | accesso = 2 novembre 2006 | dataarchivio = 4 gennaio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070104213306/http://www.reise-photografie.de/kotor/ }}
* {{cita web|http://www.kordic.info|Stevan Kordic's Photography - Immagini da Cattaro, Perasto e Bocche di Cattaro}}
* {{cita web | 1 = http://www.comunitaitaliana.me/ | 2 = Comunità degli Italiani di Montenegro | accesso = 27 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120206005011/http://www.comunitaitaliana.me/ | urlmorto = sì }}
 
{{Comuni del Montenegro}}