Rosetta Loy: differenze tra le versioni

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{{F|scrittori italiani|marzo 2019|}}
{{Bio
|Nome = Rosetta
|Cognome = Provera Loy
|Sesso = F
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 15 maggio
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 1º ottobre
|AnnoMorte = 2022
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = scrittrice
|Nazionalità = italiana
|Immagine = Rosetta Loy.png
|PostNazionalità = che fa parte della "[[Generazione degli anni trenta]]", insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana
|Didascalia = Rosetta Loy
|Didascalia2 = {{Premio|[[Premio Viareggio]]||1988}}<br/>{{Premio|[[Premio Campiello]]||1988}}
|PostNazionalità = che ha fatto parte della "[[Generazione degli anni trenta]]", insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana
}}
Autrice di numerosi romanzi, è anche vincitrice di premi letterari.
 
== Biografia ==
Nata '''Rosetta Loy (nomeProvera'''<ref>{{Cita web|url=https://www.iodonna.it/attualita/eventi-e-mostre/2016/03/22/letti-per-voi-forse-di-rosetta-loy/?refresh_ce-cp|titolo=L'amore, nascitala Provera)guerra èe altri ricordi|sito=iodonna.it|accesso=8 marzo 2019}}</ref> era l'ultima dei quattro figli, nati dal matrimonio tra un ingegnere piemontese e una impiegata romana. Scrisse all'età di nove anni il suo primo racconto, ma la fermavocazione determinazioneletteraria divera diventaree una scrittricepropria si è manifestatamanifestò verso i venticinque anni. Tuttavia, l'affermazionedovette diaspettare Rosettafino Loyal è avvenuta solo nel [[1974]], conper la sua prima pubblicazione, ''La bicicletta''.<ref>{{Cita web|url = http://www.letteratura.rai.it/articoli-programma-puntate/rosetta-loy-le-difficolt%C3%A0-di-pubblicare-il-primo-libro/2611/default.aspx|titolo = Rosetta Loy: le difficoltà di pubblicare il primo libro|sito = letteratura.rai.it|accesso= 7 marzo 2019}}</ref>
 
Sono seguitiSeguirono numerosi altri romanzi, ben accolti dalla critica e insigniti di prestigiosi premi letterari. La produzione di Rosetta Loy è interamente tradotta in francese, oltre che in altre lingue. Dal francese inoltre,la haLoy tradotto,tradusse per la collana «Scrittori tradotti da scrittori» di Einaudi, il ''Dominique'' di [[Fromentin]] (1990) e ''La principessa di Clèves'' di [[Madame de La Fayette]] (1999).
 
Nel 1992 Rosetta Loy lasciò momentaneamente [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], con la quale aveva pubblicato quattro anni prima la sua opera più acclamata, il romanzo storico ''Le strade di polvere'', e diede alle stampe per i tipi [[Mondadori]] il romanzo semi-autobiografico ''Sogni d'inverno''.<ref>{{Cita news|lingua=|autore=S. Fiori|titolo=Lascio lo "Struzzo", non è più lui| url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/09/24/lascio-lo-struzzo-non-piu-lui.html|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=24 settembre 1992}}</ref>
Proveniente da una ricca famiglia dall'impostazione cattolica, Rosetta Loy appartenne a una certa borghesia italiana che, pur non essendo apertamente schierata a favore del fascismo, non si schierò contro [[le leggi razziali]], forse perché all'oscuro della tragedia che si stava compiendo. Sono, questi argomenti, al centro della trama di uno dei suoi lavori: ''La parola ebreo'' del [[1997]]. La scrittrice ha dedicato molte interviste per sensibilizzare i giovani ad affrontare tematiche tanto spinose, giungendo sino a tracciare un parallelo tra lei stessa e [[Anna Frank]], rilevando la casualità dei loro destini così differenti.<ref>{{Cita web|url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/25/ai-giovani-lasciatemi-dire-non-chiudete-mai.html|titolo = 'Ai giovani lasciatemi dire non chiudete mai gli occhi'|sito = ricerca.repubblica.it|accesso = 6 marzo 2019}}</ref>
 
Proveniente da una ricca famiglia dall'impostazione cattolica, Rosetta Loy appartenne a una certa borghesia italiana che, pur non essendo apertamente schierata a favore del fascismo, non si schierò contro le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], forse perché non completamente informata della tragedia che si stava compiendo. Sono, questi argomenti, al centro della trama di uno dei suoi lavori: ''La parola ebreo'' del 1997. La scrittrice dedicò molte interviste per sensibilizzare i giovani ad affrontare tematiche tanto spinose, sino a tracciare un ardito parallelo tra lei stessa e [[Anna Frank]], rilevando la casualità dei loro destini così differenti.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/25/ai-giovani-lasciatemi-dire-non-chiudete-mai.html|titolo='Ai giovani lasciatemi dire non chiudete mai gli occhi'|sito=ricerca.repubblica.it|accesso=6 marzo 2019}}</ref>
Nel [[1955]], dopo una lunga frequentazione, sposa Beppe Loy, fratello del regista [[Nanni Loy]]. I coniugi hanno quattro figli e l'unione dura per trent'anni, fino alla morte di Beppe nel [[1985]].<ref name=vita>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/cultura/2016/03/06/news/rosetta_loy_nella_mia_vita_ho_amato_due_uomini_e_la_letteratura_-134884545/|titolo = Rosetta Loy: "Nella mia vita ho amato due uomini e la letteratura"|sito = repubblica.it|accesso = 7 marzo 2019}}</ref> Ma negli stessi anni, Rosetta Loy conosce anche [[Cesare Garboli]], con il quale intesse un rapporto molto complesso (fisico e intellettuale) di cui non fa mistero.<ref name=vita/> Tuttavia, con la vedovanza, la donna rifiuta un legame maritale con Garboli e i due rimangono amici sino alla scomparsa dello stesso Garboli, nel [[2004]].<ref name=vita/>
 
Si mantenne continuando a pubblicare libri, a rilasciare interviste ed essere presente nel panorama culturale. Dal 2007 fu nella giuria del Premio Grinzane Cavour,<ref>{{Cita web|url=http://www.internetculturale.it/it/18/news/27016/xxvi-edizione-del-premio-grinzane-cavour|titolo=XXVI Edizione del Premio Grinzane Cavour|sito=internetculturale.it|accesso=8 marzo 2019}}</ref> carica da cui si è dimessa, con altri giurati, nel 2009.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/11/grinzane-sull-orlo-del-naufragio.html|titolo=Grinzane, sull'orlo del naufragio|sito=ricerca.repubblica.it|accesso=8 marzo 2019}}</ref>
== Stile ==
 
È morta a [[Roma]], dove risiedeva, il 1 ottobre 2022 all'età di 91 anni ed è stata sepolta a [[Mirabello Monferrato]].<ref>{{Cita news|url=https://www.repubblica.it/cultura/2022/10/02/news/e_morta_la_scrittrice_rosetta_loy-368239153/?ref=RHUO|titolo=È morta la scrittrice Rosetta Loy|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2 ottobre 2022|accesso=2 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221002100937/https://www.repubblica.it/cultura/2022/10/02/news/e_morta_la_scrittrice_rosetta_loy-368239153/?ref=RHUO|dataarchivio=2 ottobre 2022|urlmorto=sì}}</ref><ref name=RAI>{{cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2022/10/addio-a-rosetta-loy-lautrice-de-la-bicicletta-e-le-strade-di-polvere-5bd80a09-2bd8-48bf-ac9f-e947cc377b64.html|titolo=Addio a Rosetta Loy, l'autrice de “La bicicletta” e “Le strade di polvere”|editore=[[Rai News 24]]|data=2 ottobre 2022 |accesso=2 ottobre 2022|sito=rainews.it}}</ref>
Il modo di scrivere di Rosetta Loy è ''rapido, scarno, essenziale, ma decisamente concreto'', così lo aveva definito [[Cesare Garboli]], paragonandola ad alcuni scrittori dell'[[Ottocento]], ''poiché come certi scrittori dell'Ottocento,-''continua sempre lo stesso Garboli''- si esalta in quegli argomenti sui quali finiamo sempre col misurare, per abitudine, il talento dei romanzieri: l'amore, la guerra, i bambini, la morte''<ref name= "notaLe strade di polvere">IV di copertina de ''Le strade di polvere'', Torino, Einaudi, 1987.</ref>.
Sono questi, infatti, alcuni degli elementi caratterizzanti la narrativa dell'autrice romana.
 
== Vita privata ==
La sua è una voce limpida, inconfondibile e al tempo stesso elegante, che nasce da una grande passione per la scrittura, una passione della quale non può fare a meno e che lei stessa definisce ''un vizio o una malattia'', ma che al tempo stesso le dà la possibilità di sdoppiarsi, di moltiplicarsi; ''una passione che le permette di vivere tante vite diverse'', come lei stessa afferma. Soprattutto, è fondamentale che la scrittura si riveli uno strumento col quale si possa facilmente accedere al passato, a ciò che sembra irrimediabilmente perduto, e in particolare alla storia, in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue sfaccettature. È la scrittura che le permette anche di far rivivere ciò che appare scomodo, ciò che si fatica, in certi casi, a ricordare, forse perché troppo vergognoso, e che, oggigiorno, sembra si tenda troppo facilmente a dimenticare. Da qui il suo impegno a non dimenticare gli orrori che si sono compiuti all'interno dei [[Lager nazisti]].
Nel 1955, dopo una lunga frequentazione, sposò Beppe Loy, fratello del regista [[Nanni Loy]]. I coniugi ebbero quattro figli (tra cui la scrittrice Margherita Loy) e l'unione durò per trent'anni, fino alla morte di Beppe nel 1981.<ref name=vita>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/cultura/2016/03/06/news/rosetta_loy_nella_mia_vita_ho_amato_due_uomini_e_la_letteratura_-134884545/|titolo=Rosetta Loy: "Nella mia vita ho amato due uomini e la letteratura"|sito=repubblica.it|accesso=7 marzo 2019}}</ref> Durante il matrimonio Rosetta Loy conobbe [[Cesare Garboli]], con il quale allacciò un rapporto molto complesso (fisico e intellettuale) di cui non fece mistero.<ref name=vita/> Ma anche dopo la vedovanza rifiutò un legame coniugale con Garboli e i due rimasero amici sino alla scomparsa di lui nel 2004.<ref name=vita/> Il suo ultimo lavoro, ''Cesare'', è incentrato su Cesare Garboli.
 
Garboli amava descriverla come una ''scrittrice pomeridiana'', un po' come [[Italo Calvino]], perché ''la mattina ha bisogno di uscire, di andare in giro'', dedicandosi alla sua attività di scrittrice solo di pomeriggio, come la Loy stessa afferma.
Un'autrice che cerca nella letteratura una via di fuga dalla realtà, dalla giornata del calendario, con le sue scadenze, le sue monotonie, ma che dalla sua principale passione, pretende anche di riscoprire il senso della gioia e del dolore, tentando di scrutarlo sempre con occhi nuovi.
 
=== Le opere di denuncia contro la tragedia dell'olocausto ===
Rosetta Loy è tra quegli autori che possono essere definiti “della memoria”, nel senso che rimanda a [[Marcel Proust]], ma non solo. L'importanza dei ricordi personali e familiari, la bellezza del rievocare le gioie e i dolori dell'infanzia, dell'adolescenza, dei trascorsi della propria vita si trova quasi sempre sovrapposta ai ricordi di un passato storico collettivo, ben più ampio e complesso. È un continuo intrecciarsi, mescolarsi per fondere insieme, fino a confonderle, la memoria individuale, che rivive incessantemente nelle sue opere, con la memoria ben più composita e articolata della storia, del passato comune. La sua memoria è, quindi, anche storia sociale e morale, è un'etica che insegna e ammonisce, ma soprattutto è ''un'assunzione di responsabilità'', come l'autrice romana afferma, che ognuno dovrebbe compiere.
È notevole il suo impegno a tenere sempre vivo e acceso il ricordo dell'[[olocausto]], concretizzato dapprima nel suo libro ''La parola ebreo'', romanzo incentrato sul tema delle leggi razziali in Italia, e successivamente in un secondo romanzo, ''La cioccolata da Hanselmann''.
Per rafforzare il suo impegno alla denuncia dell'oblio della storia, la scrittrice si è avvalsa anche della stesura di una lettera di accusa, pubblicata sul quotidiano [[Repubblica]]<ref name= Nota2 >[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/11/25/ai-giovani-lasciatemi-dire-non-chiudete-mai.html/ 'Ai giovani lasciatemi dire non chiudete mai gli occhi' e anna frank - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in cui condanna aspramente le gravi dimenticanze di oggigiorno riguardo agli orrori delle [[persecuzioni ebraiche]] durante il [[ventennio fascista]], giudicando la dimenticanza ''come un crimine, un atto troppo facile e stupido. Si dimentica per pigrizia e perché fa comodo'', afferma la Loy e ribadisce, in seguito, durante un'intervista, l'importanza della conoscenza di quanto accaduto in passato, poiché la memoria, sostiene l'autrice romana, continua a essere ''l'unico strumento che abbiamo per distinguere il luogo dove ci capita di vivere, è la bussola che ci permette di orientarci. Dimenticare l'orrore delle persecuzioni antisemite di questo secolo e il suo spaventoso finale può essere molto pericoloso. È come essere miopi e buttare via gli occhiali''.
 
=== La formazione letteraria ===
Erede di una cultura fortemente cattolica, Rosetta Loy ha trovato come punti di riferimento autori come [[Marcel Proust]], [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]] e [[Virginia Woolf]]. Perno nella sua cultura letteraria si riveleranno anche i classici tra i quali ''Guerra e Pace'' di [[Lev Tolstoj]].
Tra gli autori italiani, Loy si ispira a [[Elsa Morante]], della quale apprezza particolarmente i romanzi ''La storia'' e ''Menzogna e sortilegio''.
Altra fonte d'ispirazione fu [[Natalia Ginzburg]], apprezzata soprattutto per la semplicità del linguaggio dei suoi scritti. Fu proprio la Ginzburg ad accompagnare, con una nota personale, la pubblicazione del primo romanzo della Loy, ''La bicicletta'' (1974), in cui descrisse con toni elogianti il lavoro della debuttante scrittrice romana.
 
Sul tema dell'Olocausto, Loy ha definito ''I sommersi e i salvati'' di [[Primo Levi]] uno dei libri più importanti, che ha saputo trattare nel modo più delicato possibile, pur rivelandosi al tempo stesso estremamente efficiente, la tragedia vissuta dagli ebrei. Secondo la scrittrice, Primo Levi ha saputo analizzare con estrema chiarezza alcuni temi così fortemente fragili e spinosi dello sterminio, portando ''la sonda della letteratura, dopo varie riflessioni dello stesso autore, a toccare il punto dolente, la domanda estrema: perché qualcuno si è salvato e altri no?'', rivelando uno degli aspetti più atroci e al contempo suggestivi del genocidio ebraico; altri elogi vanno a ''La tregua'' di Levi e al ''[[Diario di Anna Frank]]''.
 
=== [[La bicicletta]] ===
Il libro, pubblicato da Einaudi nel 1974 e ripubblicato poi in una seconda edizione nel 2007, è il romanzo d'esordio della Loy.
È la storia di una famiglia dell'alta borghesia italiana, ambientata durante e dopo la seconda guerra mondiale; il tema portante del racconto è l'adolescenza e il trascorrere del tempo.
Questa è l'opera che l'ha consacrata come scrittrice e che le ha permesso la vittoria del premio Viareggio Opera Prima, riscontrando anche grandi consensi da parte della critica e del pubblico.
L'autrice Natalia Ginzburg, la quale aveva accompagnato la prima pubblicazione del libro con una sua nota personale, lo aveva definito: ''un sommesso bisbiglio corale. Un libro di cui rimane subito impressa la voce, capace di rischiarare la vita anche nelle sue pieghe e trame più minute''.
 
=== [[La porta dell'acqua]] ===
Anche il secondo romanzo della Loy fu pubblicato prima da Einaudi, nel 1976, e poi in una seconda edizione dalla casa editrice Rizzoli, nel 2001.
Questo libro è un salto indietro nel tempo, un tuffo nei ricordi dell'infanzia della scrittrice e nelle inquietudini che, molto comunemente, questa fase della crescita comporta. È una breve storia che si consuma nell'arco di una stagione, anch'essa narrante le vicende di una famiglia della ricca borghesia italiana. Il lettore è reso testimone del disagio di una bambina alle prese con i primi rapporti oltre l'ambiente domestico: l'asilo, i suoi coetanei, e persino la cognizione della morte.
Narrate in prima persona, tali vicende dipingono la fragilità della fanciulla in quella vita che le appare come una rigida e sontuosa gabbia, in cui ella è prigioniera dei suoi riti e delle sue formule ben precise: il risveglio, la scuola dalle suore, le passeggiate, le lezioni di pianoforte, una madre quasi sempre assente e ossessionata dalle malattie. Tutto sempre estremamente scandito dalla monotonia di vuote giornate e dalla rigidità di gesti e comportamenti. È in questo teatro che la bambina cerca una via di fuga, la salvezza dalla solitudine dorata che la opprime, bramando sempre di più un ampio respiro che attenui la sofferenza causata dal vuoto e dal silenzio che esasperano i suoi giorni.
È la ricerca di un sollievo anche lieve, che si potrebbe rivelare in un amore.
E riuscirà a scovare un antidoto alla sua noia proprio grazie a un amore, ma che ben presto sarà costretto a scontrarsi con il muro degli affetti convenzionali e dell'indifferenza.
 
=== [[L'estate di Letuche]] ===
Questo terzo romanzo di Rosetta Loy è uno spaccato di storia italiana, che va dal fervore che caratterizza gli [[anni 1950|anni cinquanta]] alle agitazioni sessantottine.
La protagonista è una restauratrice, che si trova ad affrontare la confusione e il disordine di un'epoca riflessi, nella sua vita personale e familiare.
Sposata e madre di un bambino, rimane fortemente coinvolta nelle contestazioni del Sessantotto, a causa di un giornalista di cui si innamora perdutamente a tal punto da decidere di abbandonare il marito e il figlio, rinunciando così al suo solido matrimonio e a tutti i suoi affetti domestici.
Viene completamente coinvolta dal suo nuovo compagno e dal suo gruppo di amici, dall'animo infervorato come la contestazione di quegli anni. Rimarrà però delusa dal suo amante che, se dapprima sembrava nutrire per lei un sincero amore, la allontanerà da sé.
Il romanzo fu pubblicato dalla casa editrice Rizzoli nel 1982, riscuotendo, come fecero le altre opere, grandi favori.
Proprio dopo la pubblicazione di questo libro, lo scrittore Cesare Garboli esaltò il lavoro della Loy, definendo l'autrice come ''la sola scrittrice italiana che abbia cercato di leggere la nostra storia con continuità, andando a stanare sotto la crosta di un decennio tragicamente euforico, gli anni Cinquanta, il seme di tutto ciò che è avvenuto dopo''.
 
=== [[All'insaputa della notte]] ===
Romanzo del 1984, edito da Garzanti, è una storia ambientata nell'estate del [[1939]]. In realtà si tratta di molteplici storie che si intrecciano tra di loro; l'opera si compone di nove racconti, e ognuno dei quali rappresenta un desiderio andato perduto. L'ambiente che fa da sfondo alle varie narrazioni viene descritto in maniera impietosa, costituendo una matrice comune per le avventure de i personaggi della narrazione. Assidui viaggiatori, essi si trovano a compiere le proprie vicende in diverse zone del mondo, tra cui [[Parigi]] e [[Cortina d'Ampezzo|Cortina]], dove, a causa dell'approssimarsi di una devastante tempesta che travolgerà l'[[Europa]], vengono tutti ad incontrarsi ed a confrontarsi vicendevolmente.
 
Nella prefazione scritta per una ristampa del libro, sempre Cesare Graboli aveva commentato la particolarità che contraddistingueva quest'opera della Loy, differenziandola dai suoi libri precedenti, e affermando che per ''chi ha letto ''Le strade di polvere'',''- il romanzo che ha dato improvvisa notorietà a Rosetta Loy - ''farà forse un po' fatica a riconoscere in questi nove racconti romani, crudeli e borghesi, l'autrice di quell'album di vita e di storia piemontese così simile alla fuga di un corale... La mia opinione è che Rosetta Loy non abbia cambiato affatto stile, cambiando marcia; anzi, io la ritrovo uguale, quasi più simile a se stessa, al suo narrare con gli occhi, in fretta, di corsa, col fiato in gola, in questi rapidi scorci di vita raffinata tagliati con la violenza del coltello da cucina, che non nel passo annalistico e negli allegretti intermittenti coi quali è stato cucito il falso adagio del romanzo-fiume''.
 
=== [[Le strade di polvere]] ===
==== Il successo dell'opera ====
Scritto nel 1987, ed edito da Einaudi, è considerato il capolavoro di Rosetta Loy. È il romanzo che le ha regalato un'improvvisa notorietà e grazie al quale nel 1988 ha vinto numerosi premi letterari: premio Campiello e premio Supercampiello, premio Viareggio, premio Città di Catanzaro e premio Rapallo. Poi, nel 1990, anche a distanza di tre anni dalla prima pubblicazione del libro, la Loy si guadagnerà il premio Montalcino.
 
==== La struttura e la trama dell'opera ====
Il romanzo tratta la storia di una famiglia monferrina, dall'età napoleonica ai primi anni dell'Italia unita, e tutte le vicissitudini della vita contadina: la miseria, la povertà, le tasse troppo elevate, il freddo, i raccolti non soddisfacenti, il colera, gli straripamenti dei corsi d'acqua, le guerre.
 
La saga familiare che costituisce l'ossatura dell'opera parte dal capostipite Gran Masten, un vecchio proprietario terriero, arricchitosi durante le guerre del [[XVIII secolo|XVIII]], e prosegue con i suoi due figli, Pietro e Giuseppe.
L'amore per una stessa donna finirà per dividere per sempre i due fratelli: Pietro, detto il Pidren, partirà al seguito delle armate napoleoniche, giungendo fino in [[Russia]], mentre Giuseppe, detto il Giai, resterà nella casa di famiglia dove troverà una prematura morte. Nella stessa casa dal Gran Masten si dipanano le vicende dei figli di Pietro, Gavriel e Luìs, e poi di quelli di Luìs:
un susseguirsi di generazioni che finiscono sempre col ritrovarsi nella casa fondata dal vecchio patriarca.
 
=== [[La parola ebreo]] ===
Questo libro è considerato tuttora uno dei romanzi più amati della Loy. Scritto nel 1997, fu pubblicato da Einaudi.
 
La storia incomincia nel 1938 quando [[Mussolini]] dà avvio alla campagna antisemita in Italia. Al dramma che si stava per compiere si contrappone l'inerzia della famiglia borghese della scrittrice, che non aveva accennato nessuna forma di dissenso, pur non appoggiando la linea politica del fascismo. Le ragioni di un tale comportamento risiedono nella permanenza di un clima accondiscendente nei confronti della forza politica emergente da parte di una borghesia che non aveva compreso a pieno la politica di Mussolini. E anche qui la Loy ci ripropone i ricordi di un'infanzia dolce e innocente, che si intrecciano inevitabilmente con i ricordi ben più aspri e inquietanti suscitati dall'ombra incombente del secondo conflitto mondiale. È una descrizione lineare delle immagini impresse nella sua memoria, le immagini dei volti delle persone che improvvisamente, a causa del decreto fascista, apparivano come ''altre persone'', ''nuove e diverse persone'' che davanti ai suoi occhi, quelli di una bambina, diventavano solo dei perseguitati, perdendo quasi completamente la loro identità di uomini.
 
In questo libro l'infanzia e la quotidianità sono vissute al riparo dalla storia, lontano dagli orrori e dalla tragicità della guerra. L'autrice ha comunque saputo abilmente ricostruire questa tragica barriera epocale, anche con l'aiuto di lettere, discorsi, e dichiarazioni di un intero periodo, in cui neppure la [[diplomazia vaticana]], nella persona di [[Pio XII]], era stata capace di opporsi alle barbarie nazista. [[Memoria|Memoria individuale]] e [[memoria collettiva]] si sovrappongono, elemento caratteristico delle narrazioni della Loy, scoprendo così i nodi di un dilemma storico e morale.
 
[[David Bidussa]] lo ha definito ''un piccolo grande libro civile'', e anche [[Cesare Segre]] e [[Furio Colombo]] si sono espressi con toni di grande entusiasmo nei confronti di questo romanzo, definendolo, rispettivamente, «''non un atto d'accusa ma un ammirevole esame di coscienza''», e «'' un piccolo libro, scritto con apparente semplicità, che non era mai stato scritto prima''».
 
=== [[Cioccolata da Hanselmann]] ===
Questo è il secondo romanzo scritto dalla Loy basato sul tema delle persecuzioni ebraiche durante la seconda guerra mondiale. La storia è infatti ambientata negli anni Trenta e ruota intorno alla vicenda di un giovane scienziato ebreo di cui due sorellastre, Isabella e Margot, sono entrambe innamorate.
Una contesa amorosa che si scandisce sullo sfondo di un tranquillo rifugio in [[Svizzera]], dove la tragicità degli orrori della guerra è nuovamente riproposta, soffermando lo sguardo, anche questa volta, sulla drammaticità delle persecuzioni razziali.
Il libro è stato pubblicato nel 1997 dalla casa editrice Rizzoli.
 
=== [[Ahi, Paloma]] ===
Edito da Einaudi nel 2000, è un romanzo che si articola nuovamente nel clima del secondo conflitto mondiale, anche se questa volta è ambientato nel paese di [[Brusson (Italia)|Brusson]], dove la tragedia della guerra viene vissuta in modo meno intenso rispetto ad altri luoghi.
Le note di ''Paloma'' si diffondono malinconiche nell'aria, da un grammofono a manovella, e sembrano in qualche modo dare l'illusione di alleviare la fame e la penuria di un gruppo di ragazzi sfollati che condividono le sventure di quei difficili momenti.
Saranno queste note ad accompagnare gli innamoramenti e le minime gioie della vita che persistono nonostante la devastazione e la miseria portate dalla guerra. Nel contempo, quasi ad indicare la straziante durezza di quella situazione, queste note si riveleranno anche la colonna sonora di una morte sicura.
 
L'8 settembre sarà poi una data spartiacque: tutto ciò che è accaduto durante la guerra da quel momento in poi costituirà solo un insieme di ricordi, agghiaccianti reminiscenze che rievocheranno immagini lucide e vive dei momenti trascorsi. Saranno immagini drammatiche e raccapriccianti, come quella di ''un ragazzo che cammina veloce, agitando una manica vuota simile alla bandierina di un paese inghiottito da un'antica catastrofe; una donna mutilata che si trascina, scarmigliata e berciante, nella polvere''. Immagini che anche dopo il conflitto mondiale continuano a straziare il paesaggio alpino.
 
Rosetta Loy basa interamente il suo ricordo, la sua memoria, su un gioco di rievocazione e suggestione, che si svincola tra volti, gesti, parole e discutibili scelte morali.
 
=== [[Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria]] ===
Pubblicato da Einaudi nel 2004, il libro è una carrellata di un lungo e intenso periodo storico che va dal [[1941]] e che termina negli anni Sessanta. L'albero dei ricordi a cui accenna il titolo è ispirato a un verso della poetessa [[Sylvia Plath]], un albero che germoglia intorno a un nucleo tragico: quello della guerra e lo stravolgimento epocale che essa comporta. Tratta anche il devastante impatto che il conflitto mondiale avrà nell'urto con una famiglia felice, che ben presto dovrà fare i conti con il drammatico e devastante solco nero del ''prima'' e del ''dopo''.
Le vicende dei personaggi si intrecciano all'atmosfera delle varie fasi della guerra: dai primi mesi del conflitto, in un clima inconsapevolmente euforico, all'occupazione tedesca, fino alle battaglie nel Nordafrica. E alla fine di tutto ciò il romanzo si riaccende con le vive speranze del dopoguerra, che sfociano nell'apparente ordine degli anni Sessanta e del [[miracolo economico italiano|boom economico]].
È un itinerario che si sposta nel tempo, ma anche nello spazio, muovendosi da [[Venezia]], città in cui la famiglia vive il suo ultimo periodo felice, al [[deserto libico]], dove un soldato cerca di proteggere e difendere un amore tra il frastuono delle bombe e lo scempio dei corpi. E poi ancora la [[Versilia]], Roma bombardata e occupata, [[Sant’Anna di Stazzema]], luogo di una delle più insensate e atroci stragi naziste.
 
L'amore è il centro del romanzo, l'amore vissuto in tutte le sue forme e colori: amori adolescenziali, trasgressivi, passionali e senza futuro.
 
Questo libro ha ottenuto il [[Prix Jean Monnet de Littérature Européenne]], vinto in Francia, paese in cui l'autrice è da sempre molto apprezzata.
 
=== [[La prima mano]] ===
Questo romanzo è sostanzialmente la storia dell'infanzia dalla scrittrice romana; è infatti ambientato nella sua città natale, Roma, prima e durante la seconda guerra mondiale.
Si tratta dell'ultimo lavoro della Loy, pubblicato originariamente in francese nel [[2007]], e pensato appositamente per il pubblico transalpino, su invito di [[Colette Fellous]], che dirige la collana ''Traits et portraits'' per l'editore [[Mercure de France]]. In Italia è stato pubblicato nel 2009 da Rizzoli.
La storia è incentrata sulla sua infanzia con particolare attenzione alla storia del padre, amato profondamente dalla narratrice; infatti è la sua la mano a cui il titolo fa riferimento.
La narrazione parte con il fidanzamento del padre, un ingegnere piemontese, con la sua giovane impiegata; un fidanzamento fortemente contrastato dalla madre di lui, ma che alla fine porterà i due protagonisti fino al matrimonio, dalla cui unione nasceranno un figlio maschio e tre femmine, l'ultima delle quali è l'autrice stessa.
 
Successivamente, nel romanzo, si avviano i ricordi diretti della Loy, quelli tipici dello sguardo di una bambina che vive una vita privilegiata; rievoca infatti le vacanze al mare e in montagna con la famiglia, le cameriere e le balie, la scuola. Ma a queste immagini si sommano inevitabilmente anche quelle della seconda guerra mondiale, con i problemi della scarsità di cibo e le varie privazioni che ogni guerra comporta. Quindi scorrono inesorabili i ricordi del conflitto: la fame, l'occupazione, le stragi naziste, i bombardamenti su Roma, fino all'arrivo degli americani.
E tra i primi disagi che l'adolescenza comporta e le scene belliche di desolazione, continua un'inarrestabile carrellata di ricordi, permettendo così alla narratrice la descrizione di una realtà che, ai suoi occhi di bambina prima, e di adolescente dopo, si stava sgretolando tutto intorno.
Già dopo la sua prima pubblicazione in [[Francia]], il libro è stato giudicato un capolavoro, acclamato con grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica; [[Livres Hebdo]] lo ha definito ''un memoir alle radici del suo essere, nostalgia intelligente, pudica e senza effusioni, eppure carica di una tenerezza violenta e sensuale''.
 
== Opere ==
* ''[[La bicicletta]]'', Torino, Einaudi, 1974, (Premio Viareggio Opera prima);.
* ''[[La porta dell'acqua]]'', Torino, Einaudi, 1976;.
* ''[[L'estate di LetucheLetuchè]]'', Milano, Rizzoli, 1982;.
* ''[[All'insaputa della notte]]'', Milano, Garzanti, 1984.;
* ''[[Le strade di polvere]]'', Torino, Einaudi, 1987. (Premi: Viareggio Répaci, Campiello, Città di Catanzaro, Rapallo e Montalcino);
* ''[[Sogni d'inverno]]'', Milano, Mondadori, 1995;1992.
* ''[[Cioccolata da Hanselmann]]'', Milano, Rizzoli, 1995. (Premio Grinzane Cavour per la narrativa italiana);
* ''[[La parola ebreo]]'', Torino, Einaudi, 1997; (Premio Fregene);.
* ''[[Ahi, Paloma]]'', Torino, Einaudi, 2000;.
* ''[[Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria]]'', Einaudi, 2004.<ref>Per la stesura di questo romanzo l'autrice in parte s'ispirò, come citato all'interno del libro stesso, all'inedito ''Diario'' di Giovanni Schisano; cfr. {{Cita web|url=https://catalogo.archiviodiari.it/diari/1443|titolo=Giovanni Schisano|sito=archiviodiari.it|editore=Fondazione Archivio Diaristico Nazionale}}</ref>
* ''[[Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria]]'', Torino, Einaudi, 2004. (Premio Bagutta, Premio Brancati, Premio Rhegium Julii);
* ''[[La prima mano]]'', Milano, Rizzoli, 2009;.
* ''Cuori infranti'', Roma, Nottetempo 2010;.
* ''Gli anni fra cane e lupo. 1969-1994. Il racconto dell'Italia ferita a morte'', Milano, Chiarelettere, 2013.
*''Forse'', Einaudi, 2016.
* {{Cita libro|titolo=Cesare|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2018|isbn=978-88-0623-850-6}}
* {{Cita libro|titolo=Cesare|editore=Einaudi|città=|anno=2018|isbn=978-88-0623-850-6}}
 
== Premi e riconoscimentiRiconoscimenti ==
* 1974: [[Premio Viareggio]] opera prima; per ''La bicicletta''.<ref name=PVDS>{{Cita web|url = http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo = Premio Viareggio, albo d'oro|sito = premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso = 6 marzo 2019|dataarchivio=19 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140719121618/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto=sì}}</ref>
* 1988: [[Premio Campiello]];,<ref>{{Cita web|url = https://libreriamo.it/curiosiamo/premio-campiello-lalbo-doro-dei-vincitori/|titolo = Premio Campiello, l’albo d’oro dei vincitori|sito=libreriamo.it|accesso=6 marzo 2019}}</ref> [[Premio Viareggio]],<ref name=PVDS/> libreriamoPremio Catanzaro<ref>{{Cita web|url=http://www.festivaletteratura.it/archivio/schedaautore.php?autid=238|titolo=Rosetta Loy|accesso=6 marzo 2019|dataarchivio=21 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070321024317/http://www.festivaletteratura.it/archivio/schedaautore.php?autid=238|urlmorto=sì}}</ref> e [[Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice]] per ''Le strade di polvere''.<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppocarige.it/grpwps/portal/it/gruppo-carige/cultura/rapallo-carige|titolo=Rapallo Carige|sito=gruppocarige.it|accesso=6 marzo 2019}}</ref>
* 1990: Premio Montalcino.<ref name=LOY>{{Cita web|url=http://www.centopagine.it/node/195?page=4|titolo=Rosetta Loy|sito=centopagine.it|accesso=6 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190306235037/http://www.centopagine.it/node/195?page=4|urlmorto=sì}}</ref>
* 1988: [[Premio Viareggio]]; <ref name=PVDS/>
* 1996: [[Premio Grinzane Cavour]] (Narrativa italiana)<ref name=LOY/> e [[Premio Alassio Centolibri - Un autore per l'Europa]] per ''Cioccolata da Hanselmann''.<ref>{{Cita web|url=https://www.goodreads.com/award/show/30191-premio-alassio-centolibri---un-autore-per-l-europa|titolo=Premio Alassio Centolibri - Un autore per l'Europa Winners|sito=goodreads.com|accesso=29 febbraio 2020}}</ref>
* 1988: '''Premio Catanzaro'''; <ref>{{Cita web|url = https://web.archive.org/web/20070321024317/http://www.festivaletteratura.it/archivio/schedaautore.php?autid=238|titolo = Rosetta Loy|sito = web.archive.org|accesso = 6 marzo 2019}}</ref>
* 19881997: [[Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice]],Fregene.<ref>{{Cita web|url = httpshttp://wwwweb.gruppocarigetiscali.it/grpwpspremiofregene/portal/it/gruppo-carige/cultura/rapallo-carigealbum%20storico.htm|titolo =Album Rapallostorico Carigedel Premio Fregene|sito = gruppocarigeweb.tiscali.it|accesso = 67 marzo 2019}}</ref>
* 1998: Premio della Giuria del [[Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice]] per ''La parola ebreo''.<ref>{{Cita web|url=https://www.lalettricecontrocorrente.it/premi-e-manifestazioni/premio-letterario-per-la-donna-scrittrice-le-vincitrici-dal-1985-ad-oggi/|titolo=Tutte le vincitrici|accesso=2 aprile 2022}}</ref>
* 1990: '''Premio Montalcino'''; <ref name=LOY>{{Cita web|url = http://www.centopagine.it/node/195?page=4|titolo = Rosetta Loy|sito = centopagine.it|accesso = 6 marzo 2019}}</ref>
* 2004: [[Premio Bagutta]] per ''Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria''.<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/11/25/Cultura/PREMI-BAGUTTA-E-LA-SCRITTRICE-ROSETTA-LOY-LA-VINCITRICE-2004_121721.php|titolo=Premi: “Bagutta”, è la scrittrice Rosetta Loy la vincitrice 2004|sito=adnkronos.com|accesso=7 marzo 2019}}</ref>
* 1996: [[Premio Grinzane Cavour]] per la narrativa italiana;<ref name=LOY/>
* 2005: [[Premio Brancati]],<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.zafferana-etnea.ct.it/Manifestazioni/Albo_doro_brancati.aspx|titolo=Albo d'oro Premio Brancati|sito=comune.zafferana-etnea.ct.it|accesso=7 marzo 2019|dataarchivio=30 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190430182005/http://www.comune.zafferana-etnea.ct.it/Manifestazioni/Albo_doro_brancati.aspx|urlmorto=sì}}</ref> [[Premio Nazionale Rhegium Julii]]<ref>{{Cita web|url=https://circolorhegiumjulii.wordpress.com/i-premi/premio-rhegium-julii-edito/albo-doro/|titolo=Albo d’oro Rhegium Julii|sito=circolorhegiumjulii.wordpress.com|accesso=7 marzo 2019}}</ref> e Prix Jean Monnet de Littérature Européenne<ref>{{Cita web|url=https://www.impagine.it/cultura/letteratura/il-premio-bagutta-e-le-scrittrici/?print=print|titolo=Il Premio Bagutta e le scrittrici|sito=impagine.it|accesso=9 marzo 2019}}</ref>
* 1997: '''Premio Fregene''';<ref>{{Cita web|url = http://web.tiscali.it/premiofregene/album%20storico.htm|titolo = Album storico del Premio Fregene|sito = web.tiscali.it|accesso = 7 marzo 2019}}</ref>
* 20042017: [[Premio BaguttaCampiello|Premio Fondazione Campiello]]; alla carriera.<ref>{{Cita web|url = httphttps://www1ricerca.adnkronosrepubblica.comit/Archiviorepubblica/AdnAgenziaarchivio/2004repubblica/112017/2507/Cultura19/PREMIa-BAGUTTArosetta-Eloy-LAil-SCRITTRICEpremio-ROSETTAcampiello-LOYalla-LA-VINCITRICE-2004_121721carriera30.phphtml|titolo =A PREMI:Rosetta ''BAGUTTA'',Loy E'il LA SCRITTRICE ROSETTA LOYPremio LACampiello VINCITRICEalla 2004carriera|sito = adnkronosricerca.comrepubblica.it|accesso = 76 marzo 2019}}</ref>
* 2005: [[Premio Brancati]], <ref>{{Cita web|url = http://www.comune.zafferana-etnea.ct.it/Manifestazioni/Albo_doro_brancati.aspx|titolo = Albo d'oro Premio Brancati|sito = comune.zafferana-etnea.ct.it|accesso = 7 marzo 2019}}</ref>
* 2005: '''Premio Rhegium Julii''',<ref>{{Citaw web|url = https://circolorhegiumjulii.wordpress.com/i-premi/premio-rhegium-julii-edito/albo-doro/|titolo = Albo d’oro Rhegium Julii|sito = circolorhegiumjulii.wordpress.com|accesso = 7 marzo 2019}}</ref>
* 2017: [[Premio Campiello|Premio Fondazione Campiello]] alla carriera;<ref>{{Cita web|url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/07/19/a-rosetta-loy-il-premio-campiello-alla-carriera30.html|titolo = A Rosetta Loy il Premio Campiello alla carriera|sito = ricerca.repubblica.it|accesso = 6 marzo 2019}}</ref>
 
==Note==
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== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=[[Giulio Ferroni]]|titolo=Profilo storico della letteratura italiana, Volume II|editore=Einaudi Scuola|città=Milano|anno=1992}}
* Studi novecenteschi, Edizione 61, Università di Padova. Istituto di filologia e letteratura italiana, Marsilio Editori, 2001.
*Quaderni D'italianistica, Volume 24, Edizione 2, Canadian Society for Italian Studies, 2003.
*Gianluca Cinelli, Ermeneutica e scrittura autobiografica: Primo Levi, Nuto Revelli, Rosetta Loy, Mario Rigoni Stern, Collana Testi e studi, Unicopli, 2008.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url = http://www.italialibri.net/interviste/0311-2.html|titolo = Intervista con Rosetta Loy|curatore = Paolo Di Paolo|sito = italialibri.net}}
* {{Cita web|url=http://www.festivaletteratura.it/archivio/schedaautore.php?autid=238|titolo=Rosetta Loy|accesso=6 aprile 2018|dataarchivio=21 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070321024317/http://www.festivaletteratura.it/archivio/schedaautore.php?autid=238|titolo urlmorto= Rosetta Loy|sito = web.archive.org}}
* {{Cita web|url = http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/interviste/loy.html|titolo = Per Rosetta Loy la memoria éè anche assunzione di responsabilità|sito = wuz.it}}
* [https://primipianirivista.com/numeri-della-rivista/xxvii-rosetta-loy/ XXVII - ROSETTA LOY - Rivista Primi Piani]
 
{{Premio Campiello}}
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[[Categoria:Vincitori del Premio Bagutta]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Viareggio per la narrativa]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Grinzane Cavour]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Campiello]]
[[Categoria:Traduttori italiani]]
[[Categoria:Traduttori dal francese]]