Smetto quando voglio - Masterclass: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano= Smetto quando voglio - Masterclass
|immagine = SmettoQuandoVoglioMasterclass.png
|didascalia = Una scena del film
|lingua originale = italiano
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = [[2017]]
|aspect ratio = 2,35 : 1
|genere = Commedia
|genere 2 = Azione
|regista = [[Sydney Sibilia]]
|soggetto =
|sceneggiatore = Sydney Sibilia, [[Francesca Manieri]], [[Luigi Di Capua]]
|produttore = [[Domenico Procacci]], [[Matteo Rovere]]
|produttore esecutivo =
|casa produzione = [[Fandango (azienda)|Fandango]], [[Groenlandia (azienda)|Groenlandia]], [[Rai Cinema]]
|casa distribuzione italiana = [[01 Distribution]]
|attori =
* [[Edoardo Leo]]: Pietro Zinni
* [[Valerio Aprea]]: Mattia Argeri
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* [[Emanuel Bevilacqua]]: Detenuto Spartaco
* [[Claudio Corinaldesi]]: Isp. Spinelli
|fotografo = [[Vladan Radovic]]
|montatore = [[Gianni Vezzosi (montatore)|Gianni Vezzosi]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Michele Braga]]
|scenografo = [[Alessandro Vannucci]]
|costumista = [[Patrizia Mazzon]]
|truccatore =
}}
 
'''''Smetto quando voglio - Masterclass''''' è un [[film]] del [[2017]] diretto da [[Sydney Sibilia]],.

La pellicola è il [[midquel]] di ''[[Smetto quando voglio (film)|Smetto quando voglio]]'' del 2014.<ref>{{YouTube|autore=[[01 Distribution]]|id=VIdk4RWfnQo|titolo=SMETTO QUANDO VOGLIO Masterclass - La sceneggiatura|data=15 febbraio 2017|accesso=15 febbraio 2017}}</ref>
 
==Trama==
Pietro Zinni, nella sala colloqui del carcere, dicespiega alla sua compagna Giulia di avere un piano: scatenare una rissa nella mensa dell'istituto in modo da essere condannato e prolungare la [[detenzione]] per poter continuare quindi a percepire lo stipendio del lavoro da insegnante che svolge lì e mantenere il figlio appena nato. Giulia non nutre molta fiducia in lui e gli chiede di firmare i documenti per l'affidamento, poiché vorrebbe crescere il figlio da sola o comunque dando al bambino un altro genere di figura paterna. Tornando nella sua cella Pietro viene però fermato e minacciato da un misterioso individuo di nome Claudio, al quale dichiara che lo stava cercando e che ha bisogno di aiuto.
 
Un anno e mezzo prima, Alberto Petrelli della banda dei ricercatori ha un incidente con la sua automobile: sotto l'effetto degli stupefacenti, volge lo sguardo fuori dal finestrino e nota un furgone che trasporta un [[Cromatografia|cromatografo]]., Si distraedistraendosi così dalla guida. Una volta in commissariato, Alberto viene avvicinato dall'ispettrice Paola Coletti, intenzionata a proporre un accordo a lui e sialla sua banda. Segue l'accordo tra Pietro e la polizia per la cattura del Murena ma, in tribunale, il farmacista ricorda perfettamente l'aggressione, portando la banda alla condanna di ribaltaPietro.
 
Pietro, in carcere, riceve la visita di Paola Coletti che gli propone di rimettere insieme la banda per lavorare in incognito con la polizia rintracciando l'origine e la produzione di ''[[smart drugs]]'' al fine di segnalarle al [[Ministero della salute|Ministero]] per essere incluse nell'elenco delle sostanze illegali: una volta ritrovate 30 sostanze, il gruppo avrà la fedina penale pulita. I due latinisti Giorgio e Mattia ora sono facchini nell'hotel di cui avevano preso la suite; l'antropologo Andrea lavora da un carrozziere; l'archeologo Arturo gestisce i ritrovamenti archeologici negli scavi della [[Linea C (metropolitana di Roma)|Linea C]]; l'economista Bartolomeo vive succube della sua nuova famiglia sinti; il chimico Alberto è in disintossicazione e riabilitazione comportamentale. Pietro accetta, a condizione di aggiungere tre nuovi membri alla banda: il medico anatomista Giulio Bolle, che ora vive in [[Thailandia]] dove partecipa a combattimenti a scommesse; l'ingegner Lucio Napoli, ora impegnato a vendere armi a Lagos ai signori della guerra africani; l'avvocato di [[diritto canonico]] Vittorio, che si occupa della difesa di persone imputate in varie cause presso il tribunale del [[Vaticano]].
Poco dopo essere stato portato in commissariato, Alberto viene avvicinato dall'ispettrice Paola Coletti, intenzionata a proporre un affare a lui e alla sua banda. Poco dopo avvengono i fatti che riguardano la banda dei ricercatori e Murena, con la condanna del boss. In tribunale nulla va però come dovrebbe andare, dato che il farmacista colpito dalla banda durante la rapina, alla quale Pietro aveva ammesso di esser riuscito a cancellare la memoria, ricorda invece perfettamente quanto successo.
 
La banda comincia a individuare e neutralizzare lo spaccio di diverse smart drugs. Pietro nasconde alla compagna Giulia la verità, presentandole la sua semi-libertà come un accumulo di premi per buona condotta mentre lei è preoccupata di dover crescere il figlio da sola con il compagno in carcere. Durante una conversazione Giulia nomina il suo collega Fabio, che Pietro sospetta voglia inserirsi nella relazione, approfittando del suo incarceramento.
Quanto raccontato viene però ritenuto assurdo dai giudici, che decidono di dare l'intera responsabilità a Pietro, che finisce in carcere. Qui riceve la visita della Coletti, che gli propone di rimettere insieme la banda e lavorare in incognito con la polizia per identificare e bloccare lo spaccio delle [[smart drugs]], che verranno poi segnalate al Ministero per essere incluse nell'elenco delle sostanze illegali. Mattia e Giorgio, i due linguisti, sono finiti a fare i facchini in un hotel; Andrea, l'antropologo, lavora da un carrozziere; Arturo, l'archeologo, gestisce i ritrovamenti archeologici negli scavi della [[Linea C (metropolitana di Roma)|Linea C]]; Bartolomeo, l'economista, vive succube della sua nuova famiglia zingara; Alberto, infine, è in disintossicazione e riabilitazione comportamentale. Se riusciranno a neutralizzare 30 smart drugs, avranno tutti nuovamente la fedina penale pulita.
 
Tra tutte le sostanze che vengono scoperte, ce n'è una in particolare cheattira l'attenzione di Alberto nonper riescela adifficoltà di definireanalisi: illa cosiddettocosiddetta Sopox.: Avendo provato tutte le teorieesasperato, i test chimici e le ricerche, un esasperato Alberto trasgredisce la promessa fatta a Pietro e prova lui stesso la sostanza per tentare di identificarla. Entrato in un [[Trip psichedelico|''trip'' psichedelico]] che gli fa ricordare vari momenti del passato, a partire da quando - finito a lavorare in un ristorante cinese nonostante la laurea - era stato contattato da Pietro ed era diventato un membro della banda dei ricercatori. Alberto rivive infine l'episodio dell'incrocio con il furgone con il cromatografo durante la sera dell'incidente. RinvenutoUna dalvolta triprinvenuto, Alberto èsi ora convintoconvince che proprioSopox quell'apparecchiaturasia abbia a che farerealizzata con lail realizzazione del Sopox,cromatografo ma quando ne parla con Pietro questi non lo ascolta nemmeno,e furentelo perchécaccia Albertodalla è venuto meno all'impegno di non assumere più droghebanda, mettendofurente così a rischioper il pattotradimento fattodella con la poliziapromessa.
Pietro accetta a condizione di aggiungere tre nuovi membri alla banda: il dottor Giulio Bolle, medico anatomista, che ora vive in [[Thailandia]] dove partecipa a vari combattimenti a scommesse; l'ingegner Lucio Napoli, che si trova a [[Lagos]] a vendere armi; l'avvocato di diritto canonico Vittorio, che si occupa della difesa di persone giudicate in Vaticano.
 
Nel frattempo Alice Gentili, giornalista free-lance di un blog para-cospirazionista, fa domande scomode durante una conferenza stampa della polizia e, successivamente, rivela a Coletti di aver scoperto legami tra lei e la banda dei ricercatori.
L'operazione sembra procedere bene, e la banda comincia a individuare e neutralizzare lo spaccio di diverse smart drugs. Pietro deve fingere di essere ancora in carcere, cosa che non gli riesce con Giulia, il che, durante i mesi di gestazione del bambino, darà vita a una serie di scene comiche e grottesche.
 
La banda recupera anche la trentesima sostanza ma il commissario Galatro convince l'ispettrice Coletti ad aggiungere alla missione della banda anche l'origine di Sopox. Alberto parla anche a lei del cromatografo: cercando negli archivi della polizia, Coletti scopre del furto dell'apparecchio dall'università La Sapienza proprio la sera dell'arresto di Alberto. Pietro giunge alla conclusione che Sopox sia fabbricata con l'[[efedrina]], sostanza illegale tranne che per la produzione delle pillole anticoncezionali. La banda e Coletti sospettano che il prossimo furto della sostanza da parte dei produttori di Sopox sia ai danni dell'imminente carico di pillole al porto di [[Civitavecchia]], così progettano di applicare un [[GPS]] al container che verrà rubato per seguirne il furto e rintracciare gli avversari. A bordo di auto e sidecar risalenti al Terzo Reich, recuperati da Arturo, i membri della banda si recano al porto e individuano il container, il tutto mentre Giulia, ignara di tutto, telefona a Pietro perché ha le prime contrazioni e sta andando all'ospedale a partorire. Per un errore, Mattia finisce nel container che cercavano mentre Giorgio rimane fuori (con il GPS in mano). Il carico, con Mattia dentro, viene quindi trasportato su un [[treno merci]].
Tra tutte le sostanze che vengono scoperte, ce n'è una in particolare che Alberto non riesce a definire: il cosiddetto Sopox. Avendo provato tutte le teorie, i test chimici e le ricerche, un esasperato Alberto trasgredisce la promessa fatta a Pietro e prova lui stesso la sostanza per tentare di identificarla. Entrato in un trip psichedelico che gli fa ricordare vari momenti del passato, a partire da quando - finito a lavorare in un ristorante cinese nonostante la laurea - era stato contattato da Pietro ed era diventato un membro della banda dei ricercatori. Alberto rivive infine l'episodio dell'incrocio con il furgone con il cromatografo durante la sera dell'incidente. Rinvenuto dal trip, Alberto è ora convinto che proprio quell'apparecchiatura abbia a che fare con la realizzazione del Sopox, ma quando ne parla con Pietro questi non lo ascolta nemmeno, furente perché Alberto è venuto meno all'impegno di non assumere più droghe, mettendo così a rischio il patto fatto con la polizia.
 
La banda insegue e affianca il convoglio, Bartolomeo tenta di saltare su un vagone, ma finisce per cadere dal lato opposto e viene dato per morto. Pietro prendere in mano la situazione: salta sul treno, su cui trova il capo della banda di Sopox con cui ingaggia una lotta, ma l'uomo riesce nel proprio furto chiudendo Pietro nel treno. Mattia tenta di lanciare il GPS sul furgone degli avversari ma l'oggetto gli sfugge, venendo infine recuperato da Bartolomeo, fortunosamente attaccato all'altro lato del treno, il quale riesce a lanciare con successo il dispositivo.
Dopo l'avventurosa operazione di recupero dell'ultima sostanza, la missione della banda arriva al termine. La Coletti è pronta a firmare il documento preparato dall'avvocato Vittorio che assicura ai componenti della banda i vantaggi pattuiti. A questo punto però, il commissario Galatro, superiore della Coletti e unico altro funzionario pubblico a sapere della missione segreta, ricorda alla Coletti che la banda, pur avendo neutralizzato le trenta sostanze richieste, non è riuscita a scoprire la provenienza e la tipologia del Sopox. La Coletti strappa il documento datole dall'avvocato e si reca nuovamente nel rifugio-laboratorio dei ricercatori. Dice loro che devono fare ancora uno sforzo per ottenere la fedina penale pulita: scoprire la provenienza del Sopox.
 
La banda rintraccia così il laboratorio degli avversari presso l'ex Tecnopolo di Civitavecchia: ritrovano il cromatografo ma nessun altro. Con i componenti chimici trovati sul posto, Alberto riesce a completare correttamente la formula della droga sintetica, e dopo averla trascritta su un foglio, lo consegna a Pietro che può finalmente raggiungere in ospedale Giulia: il bambino è nato. Nel frattempo le indagini sulla collaborazione tra polizia e la banda dei ricercatori, portate avanti dalla giornalista Alice Gentili, vengono pubblicate sul suo blog e Galatro obbliga Coletti ad abortire l'operazione, negando qualsiasi suo coinvolgimento. A questo, consegue l'arresto di Pietro, pochi istanti prima che possa vedere il bambino, e del resto della banda, ancora fermi al Tecnopolo. L'ispettrice deve presentarsi davanti ad una commissione disciplinare per un interrogatorio ufficiale, alla fine del quale viene sospesa dal servizio.
A questo punto Alberto si fa avanti e comunica anche alla Coletti del suo avvistamento del cromatografo. L'ispettrice controlla negli archivi della polizia, e vede che la sera dell'arresto di Alberto dopo l'incidente era avvenuto anche il furto di una serie di materiali destinati alla [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Sapienza]] di Roma. Pietro ipotizza che il Sopox sia fabbricato con l'[[efedrina]] contenuta nelle pillole anticoncezionali, unico prodotto in cui il suo utilizzo è legale.
 
Durante la consegna dei suoi oggetti personali al momento di tornare in carcere, Pietro ha un'intuizione: la formula di Sopox è in realtà doppia: servendosi del cromatografo, gli avversari intendono produrre non solo una sostanza stupefacente, ma addirittura [[gas nervino]].
Accordandosi con la Coletti, la banda decide così di raggiungere il porto di Roma dove è appena giunto un [[container]] con un carico di pillole, che verrà sicuramente rubato da chi produce il Sopox, e inserire al suo interno un dispositivo [[GPS]] in modo da poter rintracciare i produttori della sostanza.
 
Arturo, in seguito alla rottura del loro furgone durante l'operazione precedente, procura ai compagni un fuoristrada e due [[sidecar]] originali del [[Terzo Reich]] con cui raggiungere il porto di prima mattina. La situazione subisce però un ribaltamento totale quando Andrea, intrufolatosi con le sue capacità di immedesimazione antropologica tra gli scaricatori portuali, scopre che per un nuovo ordine i treni partiranno con un'ora di anticipo. In seguito alla partenza anticipata, Mattia, introdottosi nel container per piazzare il GPS che doveva subito dopo ricevere da Giorgio, vi rimane chiuso dentro senza il localizzatore; il container viene quindi caricato sul treno.
 
A questo punto Pietro, Arturo, Alberto e Bartolomeo inseguono e affiancano il treno. Bartolomeo tenta di saltare su un vagone, ma finisce per cadere dal lato opposto. Tocca quindi a Pietro prendere in mano la situazione: salta sul treno, si arrampica sulla cima del container, ma qui trova un uomo, il capo della banda del Sopox, il misterioso Walter Mercurio, ed è costretto ad affrontarlo. Purtroppo ha la peggio e Mercurio penetra nel container e comincia a caricare le scatole di pillole su un furgone che viaggia a lato del treno. Gli altri ricercatori hanno quindi l'idea di agganciare il GPS al furgone e per far questo lo legano a un magnete tolto da una delle motociclette. Mattia riesce a uscire dal container, riceve il magnete con il GPS da Pietro e si prepara a lanciarlo contro il furgone, su cui nel frattempo è risalito Mercurio. Il magnete finisce però per sfuggirgli di mano, ma viene recuperato da Bartolomeo, che era rimasto aggrappato al treno dall'altro lato, e che riesce a lanciarlo sul furgone.
 
I ricercatori rintracciano così il laboratorio della banda avversaria, dove ritrovano il cromatografo: nel locale però non c'è nessuno, perché il GPS piazzato dalla banda sul furgone è stato scoperto da Mercurio e i suoi uomini, che lo hanno lasciato lì insieme a tutto il resto. Alberto riesce a catalogare finalmente la formula che viene scritta su un foglio e messa in tasca da Pietro il quale finalmente si precipita all'ospedale con una delle moto del Terzo Reich per raggiungere Giulia, che ha già partorito.
 
Mentre si accinge a vedere suo figlio, Pietro viene fermato da due funzionari di polizia che lo arrestano e lo scortano in carcere. Difatti, la Coletti, dietro pressioni del commissario Galatro e di una giovane giornalista [[free-lance]] che aveva smascherato la sua operazione, ha deciso di bloccare tutto accusando i ricercatori della produzione di Sopox e negando qualsiasi coinvolgimento con le loro attività.
 
Mentre tutti i componenti della banda vengono arrestati, Pietro consegna i suoi oggetti personali prima di tornare in carcere. Qui ha un'intuizione: Sopox altro non è che la formula mascherata del [[gas nervino]], la sostanza per produrre la quale la banda di Mercurio aveva bisogno del cromatografo.
 
==Produzione==
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===Riprese===
Le riprese dei due film sono cominciate il 5 aprile 2016 a [[Roma]].<ref>{{cita web|url=http://www.bestmovie.it/news/smetto-quando-voglio-iniziate-le-riprese-dei-due-sequel-ecco-la-prima-immagine-ufficiale/458098/|titolo=Smetto quando voglio: iniziate le riprese dei due sequel! Ecco la prima immagine ufficiale|data=5 aprile 2016|accesso=15 luglio 2016}}</ref> Agli inizi di settembre alcune riprese sono state fatte in [[Thailandia]],<ref name="Lagos"/> mentre verso la fine del mese altre riprese sono state effettuate a [[Lagos]], in [[Nigeria]].<ref name="Lagos">{{cita web|url=http://www.badtaste.it/2016/09/24/smetto-voglio-foto-set-sequel-lagos/195832/|titolo=Smetto Quando Voglio: le foto dal set dei sequel a Lagos!|autore=Andrea Francesco Berni|editore=badtaste.it|data=24 settembre 2016|accesso=24 settembre 2016}}</ref> mentre per le scene ambientate a [[Lagos]], in [[Nigeria]], si è utilizzato un vivaio nella zona di [[Ardea]], a sud di Roma<ref>{{Cita web|editoreurl=badtastehttps://www.rollingstone.it/cinema/interviste-cinema/smetto-ancora-quando-voglio/353383/|titolo=Smetto (ancora) quando voglio|sito=Rolling Stone Italia|data=2017-02-25|lingua=it-IT|accesso=2020-01-24}}</ref> (come anche confermato dal regista nel commento audio del DVD del film).
 
==Promozione==
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==Distribuzione==
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 2 febbraio 2017 in 500 copie da [[01 Distribution]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ecodelcinema.com/smetto-quando-voglio-masterclass-conferenza-stampa.htm|titolo=Smetto quando voglio Masterclass - Conferenza stampa - Ecodelcinema|sito=www.ecodelcinema.com|accesso=11 febbraio 2017}}</ref>.
 
==Accoglienza==
=== Incassi ===
Il film ha debuttato al quarto posto nel [[botteghino]] italiano, con un incasso di 1,2 milioni di euro nel primo weekend di programmazione, chiudendo con un incasso totale di 3.440.826 euro.<ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/boxoffice/italia/2017/|titolo=Classifica Box Office ITALIA 2017 {{!}} MYmovies.it|autore=Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze|sito=www.mymovies.it|accesso=22 marzo 2017}}</ref>
 
=== Critica ===
La pellicola è stata accolta in maniera contrastante dalla critica. Mereghetti sul ''Corriere della Sera'' parla di "un lungo gioco degli equivoci che la sceneggiatura – del regista, di Francesca Manieri (''Veloce come il vento'') e di [[Luigi Di Capua]] (''The Pills'') – non riesce mai a vivificare davvero"<ref>{{Cita news|nome=Paolo|cognome=Mereghetti|url=http://www.corriere.it/spettacoli/17_gennaio_29/smetto-quando-voglio-masterclass-fragile-gioco-equivoci-sequel-banditi-laureati-6bbb99dc-e648-11e6-84c1-08780d9999f1.shtml|titolo=Smetto quando voglio - Masterclass|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=8 dicembre 2017}}</ref>. Sul ''Fatto Quotidiano Magazine'' Davide Turrini scrive: "nel tentare di costruire una formula di genere, Sibilia, questa volta coadiuvato da Luigi Di Capua (''The Pills'') e Francesca Manieri allo script, smarrisce la bussola della cifra comico leggera provando a tarare il cuore del film nell’incerto equilibrio di tre macrosequenze ripetute all’infinito" <ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/26/smetto-quando-voglio-masterclass-e-una-seconda-occasione-mancata-peccato/3342532/|titolo=Smetto quando voglio Masterclass è una seconda occasione mancata. Peccato - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=26 gennaio 2017|accesso=8 dicembre 2017}}</ref> Una parte della critica ha invece scritto positivamente del film. <ref>{{Cita news|autore=Chiara Apicella|url=http://movieplayer.it/articoli/recensione-di-smetto-quando-voglio-masterclass_17028/|titolo=SMETTO QUANDO VOGLIO – MASTERCLASS: QUANDO IL SEQUEL DIVERTE ANCHE DI PIÙ|pubblicazione=[[Movieplayer.it]]|data=2 febbraio 2017|accesso=14 febbraio 2017}}</ref> ''[[Wired#Wired in Italia|Wired.it]]'' dice: "È raro vedere un sequel che si mantiene a livello dell'originale. Sydney Sibilia ci è riuscito e l'ha fatto pensando in grande, cosa incredibile per la mentalità solitamente ristretta del nostro cinema...",<ref>{{Cita news|nome=Gabriele|cognome=Niola|autore=|url=https://www.wired.it/play/cinema/2017/01/30/smetto-quando-voglio-masterlcass-commedia-recensione/|titolo=Smetto quando voglio si supera e con Masterclass diventa una commedia d’azione|pubblicazione=Wired|data=30 gennaio 2017|accesso=14 febbraio 2017}}</ref> mentre ''[[MYmovies.it]]'': "Un look acido e psichedelico per una commedia moderna che ha un'esuberanza alla [[John Landis]]..."<ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/film/2017/smettoquandovoglio2/|titolo=Smetto quando voglio - Masterclass|sito=[[MYmovies.it]]|data=24 gennaio 2017|accesso=14 febbraio 2017}}</ref> Per ''[[comingsoonComingsoon.it]]'' il film "ha una cifra stilistica tutta sua, ora acida e psichedelica, ora epica, che ne fa davvero un ''unicum''."<ref>{{Cita news|autore=Carola Proto|url=https://www.comingsoon.it/film/smetto-quando-voglio-2-masterclass/52650/recensione/|titolo=Smetto quando voglio 2 - Masterclass Recensione|pubblicazione=[[comingsoon.it]]|data=30 gennaio 2017|accesso=14 febbraio 2017}}</ref> È stato inoltre sottolineato un rafforzamento della vena comica rispetto al primo capitolo, e una maggiore virata verso il genere action. Il ''[[il Fatto Quotidiano|Fatto Quotidiano]]'' ha commentato: "#commedia #azione #modernità #intrattenimento #divertimento #industria #saga #pop #nuovocinemaitaliano. Potrebbero sembrare hashtag strampalati, invece trovo che siano le parole chiave migliori per iniziare a parlare di ''Smetto quando voglio - Masterclass''. Proprio perché questo può essere considerato a tutti gli effetti il film 2.0 del nostro cinema e quello che incarna alla perfezione tutte le caratteristiche di questa generazione."<ref>{{Cita news|autore=Mattia Bianchini|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/02/smetto-quando-voglio-masterclass-la-nuova-commedia-allitalana/3340347/|titolo=Smetto quando voglio-Masterclass, la nuova commedia all'italiana|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=2 febbraio 2017|accesso=14 febbraio 2017}}</ref> Anche Francesco Alò, critico di ''BadTaste.it'' e ''[[Il Messaggero]]'', e Mattia Ferrari di ''MoviePlanet'', promuovono a pieni voti il film.<ref>{{YouTube|autore=BadTaste.it - Il Nuovo Gusto del Cinema|id=CC7_q42hwX4|titolo=Smetto Quando Voglio: Masterclass, di Sydney Sibilia - RECENSIONE|data=1º febbraio 2017|accesso=11 febbraio 2017}}</ref><ref>{{YouTube|autore=MoviePlanetChannel|id=lVmih4aufhE|titolo=Movie Planet Review- 173: RECENSIONE SMETTO QUANDO VOGLIO- MASTERCLASS|data=4 febbraio 2017|accesso=11 febbraio 2017}}</ref>
 
== Curiosità ==
Il nome di [[Luigi Lo Cascio]] non appare nei titoli di testa assieme agli altri interpreti per generare un effetto sorpresa alla sua apparizione sul tetto del treno. Anche il nome del suo personaggio, Walter Mercurio, non viene nominato se non nel terzo capitolo della saga.
 
==Altri media==
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=== Videogioco ===
Insieme all'uscita nelle sale del film, viene realizzato un [[videogioco arcade]] online in [[pixel art]], diviso in quattro livelli. Il videogioco è realizzato da [[Diego Sacchetti]] di [[Morbidware]] e [[Matteo Corradini (attore)|Matteo Corradini]].<ref>{{cita web|url=http://www.badtaste.it/2017/02/02/smetto-voglio-masterclass-videogame-online/219394/|titolo=Smetto Quando Voglio: Masterclass, ecco il videogame online!|editore=badtaste.it|autore=Andrea Francesco Berni|data=2 febbraio 2017|accesso=2 febbraio 2017}}</ref>
 
==Riconoscimenti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{ImdbCollegamenti esterni}}
* {{Mymovies|titolo|2017/smettoquandovoglio2/}}
* {{Movieplayer|film|smetto-quando-voglio-reloaded_44762}}
* {{Cinematografo|film}}
 
{{Portale|cinema}}
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[[Categoria:Film ambientati in Thailandia]]
[[Categoria:Film ambientati in Africa]]
[[Categoria:Caper movie]]