Baraggia di Bellinzago: differenze tra le versioni

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{{Area protetta
{{Gastronomia
|nomearea = Baraggia di Bellinzago
|nome= Tapít
|immagine =Tapìt (1)Baraggia Bellinzago 4.jpg
|tipoarea = [[sito di interesse comunitario|SIC]] - [[zona speciale di conservazione|ZSC]]
|paese = Italia
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|regione= Piemonte
|stato = {{ITA}}
|zona = [[Oleggio]]
|regione = Piemonte{{IT-PMN}}
|provincia= provincia di Novara
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|comuni = [[Bellinzago Novarese]]
|categoria = dolce
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|superficieterra = 119<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/regione.piemonte/index.php|titolo=Parchi e Aree Protette in Piemonte|accesso=12 giugno 2020}}</ref>
|ingredienti=[[acqua]]<br/>[[farina]]<br/>[[zucchero]]
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}}
Il '''tapín''' (al plurale '''tapít''') è un [[Alimento|prodotto alimentare]] composto da [[farina]], [[acqua]], [[zucchero]] e [[bicarbonato di ammonio]], un agente lievitante per dolci. È un biscottino tipico di [[Oleggio]], che si trova nella [[provincia di Novara]] in [[Piemonte]].
 
La '''Baraggia di Bellinzago''' è un'[[area naturale protetta]] della regione [[Piemonte]]. È un'oasi WWF inserita nel progetto ''Life Natura'' della [[Comunità economica europea|Comunità Europea]] per la presenza del [[Pelobates fuscus|pelobate fosco italiano]] (''Pelobates fuscus insubricus''), un rospo endemico raro<ref>{{cita web|url=https://www.turismonovara.it/it/NaturaScheda?Id=3|titolo=Oasi Faunistica WWF|accesso=12 giugno 2020}}</ref>
==Origine==
<ref name="Oasi wwf">{{cita web|url=https://www.comune.bellinzago.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/oasi-wwf-baraggia-di-bellinzago-21122-1-af896bfcc9ae416b650302aabbe20345|titolo=Oasi WWF "Baraggia di Bellinzago"|accesso=12 giugno 2020}}</ref>.
Il termine tapít potrebbe richiamare la forma di piccoli bottoni e tappi. Tradizionalmente il tapít viene preparato e consumato durante il periodo di [[carnevale]] perchè la sua storia si riconduce ad una leggenda con protagonista una delle due maschere tipiche oleggesi, ossia il Pirín. La leggenda narra che nel [[XIV secolo]], Oleggio fosse dominata dal duca Barnabò Visconti, fratello di [[Galeazzo Visconti|Galeazzo]] e all'interno delle mura costruì una casa per i suoi 5000 [[Cane|cani]], ma essendo troppo piccola, alcuni di essi furono dati da accudire e mantenere ai cittadini. Ogni 15 giorni gli animali erano portati davanti a Barnabò, il quale poteva decidere di confiscare beni o imprigionare gli oleggesi che non riuscivano a mantenerli in buona salute. Per cercare di liberare il paese dal tiranno, un popolano del borgo di San Donato di nome "Pirín" cercò di assassinare il duca milanese offrendogli dei tapít avvelenati ma, scoperto, fu poi condannato a morte.
 
==PreparazioneStoria==
La Baraggia di Bellinzago è un [[Sito di interesse comunitario|Sito di Importanza Comunitario]] (SIC IT115008<ref name="Baraggia">{{cita web|url=https://www.wwf.it/oasi/piemonte/baraggia_di_bellinzago/|titolo=Baraggia di Bellinzago|accesso=12 giugno 2020}}</ref>) ed è stato inserito nell'elenco dei siti appartenenti alla Regione Biogeografica Continentale, per decreto della Decisione della Commissione 2004/69/CE del 22 dicembre 2003, poi sostituita dalla Decisione della Commissione 2016/2334/UE del 9 dicembre 2016.
Si impastano tutti gli ingredienti formando un panetto, da questo si stacca un pezzetto che viene arrotolato, come se si facessero gli [[gnocchi]], creando un salsicciotto. Da questo vengono tagliati dei piccoli cilindretti di pochi [[millimetro|millimetri]] e schiacciati con un dito formando come dei bottoncini. Si infornano a [[forno]] caldo a circa 200°C per 10 minuti. Una volta tirati fuori dal forno si lasciano raffreddare in modo che ottengano la loro tipica croccantezza.
Alla fine dell'iter istitutivo e per l'approvazione della Giunta Regionale delle Misure sito specifiche tramite la delibera della giunta regionale n. 31-3388 del 30/5/2016, la Baraggia è stata istituita come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) con decreto del 3 febbraio 2017 del [[Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare]]<ref name="Parco Ticino">{{cita web|url=https://www.parcoticinolagomaggiore.com/filedownload?T=1&I=790|titolo=IT1150008_PdG Baraggia di Bellinzago RELAZIONE_BRUNO|accesso=12 giugno 2020|dataarchivio=13 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200613100225/https://www.parcoticinolagomaggiore.com/filedownload?T=1&I=790|urlmorto=sì}}</ref>.
Con la delibera della giunta regionale n. 10-2501 del 3/8/2011, con data di attivazione del 16/10/12, l'oasi della Baraggia è passata sotto la gestione dell'[[Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore]].
È uno dei siti [[Natura 2000]].
 
==Territorio==
L'oasi della baraggia si trova nel comune di [[Bellinzago Novarese]] in provincia di [[Novara]] e occupa quasi 120 [[ettaro|ettari]]. Confina a nord con il comune di [[Oleggio]], a sud ed est con il comune bellinzaghese e ad ovest con [[Momo (Italia)|Momo]] tramite il [[torrente]] [[Terdoppio]].
Occupa la parte marginale di un terrazzo alluvionale di epoca pleistocenica, nell’alta pianura novarese. È caratterizzata da paleoterrazzi con dislivelli modesti e pendenze lievi.
Il paesaggio è dominato da una vegetazione forestale. Sono presenti piccoli [[Stagno (idrografia)|stagni]], incolti periodicamente allagati e piccole [[brughiera|brughiere]]. Parte della riserva è occupata da [[risaia|risaie]]<ref name="Parco Ticino"/>.
 
==Flora==
L'Oasi della baraggia di Bellinzago è caratterizzata da diversi habitat formati da ambienti naturali e coltivati.
 
Le foreste presenti si possono classificare di due tipi: i querco-carpineti e i robinieti. Nella prima tipologia ci sono farnie (''[[Quercus robur]]''), carpini bianchi (''[[Carpinus betulus]]'') e l'infestante [[robinia]], nella seconda invece, dominata dalla specie aliena [[Robinia pseudoacacia|robinia]], si trovano anche ontano nero (''[[Alnus glutinosa]]'') e frassino (''[[Fraxinus excelsior]]'').
 
Altre piante che popolano l'oasi sono il castagno (''[[Castanea sativa]]''), la betulla bianca (''[[Betula pendula]]'') e sporadicamente il pino silvestre (''[[Pinus sylvestris]]''), il ciliegio selvatico (''[[Prunus avium]]''), il nocciolo (''[[Corylus avellana]]'') e l'acero campestre (''[[Acer campestre]]'')<ref name="Parco Ticino"/>.
 
Le brughiere sono caratterizzati da suoli poveri di nutrienti, acidi e soggetti a periodici disseccamenti. La vegetazione è data da [[erica]], in special modo il brugo (''[[Calluna vulgaris]]''), [[Betula|betulla]] e pioppo tremulo (''[[Populus tremula]]'')<ref>{{cita web|url=https://luoghi.italianbotanicalheritage.com/oasi-wwf-baraggia-di-bellinzago/|titolo=Oasi WWF Baraggia di Bellinzago|accesso=15 giugno 2020}}</ref>. Sono presenti anche la frangola (''[[Rhamnus frangula]]''), il sanguinello (''[[Cornus sanguinea]]''), il rovo (''[[Rubus ulmifolius]]'') e il biancospino (''[[Crataegus monogyna]]'').
 
Nell'oasi è possibile riscontrare l'habitat delle acque correnti e ferme con risorgive, stagni, fossi e canali dove scorre l'acqua; in questa zona si possono trovare ''[[Ranunculion fluitantis]]'', ''[[Ranunculion aquatilis]]'', ''[[Magnopotamion]]'' e ''[[Hydrocharition]]'' che sono piante acquatiche<ref name="Parco Ticino"/>.
 
==Fauna==
Nell'oasi della baraggia si possono trovare molte specie di uccelli, tra cui le famiglie degli [[Anatidae|anatidi]] e degli [[Ardeidae|ardeidi]] negli stagni.
Nei boschi e nella brughiera sono presenti l'ortolano (''[[Emberiza hortulana]]''), lo zigolo giallo (''[[Emberiza citrinella]]'') e in minor misura l'albanella minore (''[[Circus pygargus]]'') e la cicogna bianca (''[[Ciconia ciconia]]'')<ref name="Oasi wwf"/>.
 
Tra i mammiferi si possono osservare diversi tipi di roditori tra cui il topo selvatico (''[[Apodemus sylvaticus]]''), il topolino delle risaie (''[[Micromys minutus]]''), l'arvicola rossastra (''[[Myodes glareolus]]''), lo scoiattolo (''[[Sciurus vulgaris]]''), il ghiro (''[[Glis glis]]'') e il moscardino (''[[Muscardinus avellanarius]]''). Daini (''[[Dama dama]]''), caprioli (''[[Capreolus capreolus]]''), cinghiali (''[[Sus scrofa]]'') e nutrie (''[[Myocastor coypus]]'') sono animali di passaggio nell'oasi o immesse abusivamente. Tra i [[Lagomorpha|lagomorfi]] si possono trovare il silvilago o minilepre (''[[Sylvilagus floridanus]]'') e il
coniglio selvatico (''[[Oryctolagus cuniculus]]'').
Importante è la presenza della volpe (''[[Vulpes vulpes]]'').
 
Considerando gli anfibi, sono presenti il tritone crestato italiano (''[[Triturus carnifex]]''), il tritone punteggiato italiano (''[[Lissotriton vulgaris|Lissotriton vulgaris meridionalis]]''), varie specie di [[Anura|anuri]], tra cui la rana di Lataste (''[[Rana latastei]]''), la rana agile (''[[Rana dalmatina]]''), la rana esculenta (''[[Pelophylax esculentus]]''), la rana di Lessona (''[[Pelophylax lessonae]]''), il rospo smeraldino balearico (''[[Bufotes balearicus]]''), il rospo comune (''[[Bufo bufo]]''), il pelobate fosco italiano (''[[Pelobates fuscus|Pelobates fuscus insubricus]]'') e la raganella padana (''[[Hyla perrini]]'').
 
Tra i rettili si segnala la presenza dell'orbettino (''[[Anguis fragilis]]''), il ramarro occidentale (''[[Lacerta bilineata]]''), la lucertola muraiola (''[[Podarcis muralis]]''), il biacco (''[[Hierophis viridiflavus]]'') e la biscia dal collare barrata (''[[Natrix helvetica]]'')<ref name="Parco Ticino"/>.
 
Nell'oasi della baraggia si possono oseervare anche alcuni invertebrati: il gambero di fiume (''[[Austropotamobius pallipes]]''), e i [[Lepidoptera|lepidotteri]] ''[[Coenonympha oedippus]]'' e la polissena (''[[Zerynthia polyxena]]''), una farfalla diurna.<ref>{{cita web|url=https://www.provincia.novara.it/Ambiente/DifesaSuolo/PAEP/Relazione_Valutazione_incidenza.pdf|titolo=PAEP - Autorità d'Ambito 1 Piemonte|accesso=15 giugno 2020}}</ref>
 
===Pelobate fosco italiano===
[[File:PelobatesFuscusYoungMale.jpg|miniatura|destra|Pelobate fosco]]
Il pelobate fosco è un piccolo rospo considerato tra gli anfibi europei più minacciati di estinzione<ref name="Baraggia"/>.
 
Il suo territorio principale è la [[brughiera]], ma anche le [[Duna|dune sabbiose]] e le zone coltivate, dove può nutrirsi di insetti e altri piccoli [[Invertebrata|invertebrati]].
 
Emette un odore di [[Allium sativum|aglio]] e squittisce quando viene minacciato, inoltre si gonfia d'aria e si issa sulle quattro zampe per apparire più grande<ref>{{cita libro|autore=Autori vari|anno=2007|titolo=Grande enciclopedia per ragazzi. Animali volume 1|p=263|editore=Mondadori}}</ref>.
 
Il pelobate fosco italiano è chiamato anche rospo della Cornalia o rospo dell'aglio o dalla vanga, poiché scava con le zampe posteriori una cavità dove interrarsi e passare la maggior parte del suo tempo, in attesa delle piogge.
È un animale notturno. Il suo ambiente riproduttivo è la risaia novarese, ma anche stagni, piccoli canali e lanche<ref name="Oasi wwf"/>.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Autori vari|anno=19942009|titolo=OleggioNovara memoriee provincia. Arte, cultura e natura tra il Ticino e il Sesia|p=110|editore=ComuneTouring diClub OleggioItaliano}}
* {{cita libro|autore=Autori vari|anno=2017|titolo=Mi gioco Oleggio|editore=Comune di Oleggio}}
 
==Voci correlate==
*[[Aree naturali protette del Piemonte]]
* [[Cucina piemontese]]
* [[Dolci carnevaleschi]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.comune.oleggio.no.it/|titolo=Origini e Storia|accesso=11 marzo 2019}}
* {{cita web|url=https://www.veganblog.it/tapit/|titolo=Tapìt|accesso=11 marzo 2019}}
 
{{Aree naturali protette in Italia}}
{{portale|cucina|Piemonte}}
{{Portale|ecologia e ambiente|Piemonte}}
 
[[Categoria:Aree naturali protette della provincia di Novara]]
<nowiki>[[Categoria:Dolci carnevaleschi]]</nowiki>
[[Categoria:Ticino]]