Basilica di Sant'Ambrogio: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{F|chiese della Lombardia|arg2=Milano|agosto 2014}}
{{Edificio religioso
|Nome = Basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant'Ambrogio
|DedicatoA = [[Ambrogio di Milano]]
|NomeEdificioImmagine = Basilica collegiata abbaziale prepositurale di= Sant'Ambrogio (Milan) - Atrium.jpg
|Immagine = Atrium of the Basilica of Sant'Ambrogio.jpg
|Didascalia =
|Larghezza =
|SiglaStato = ITA
|Regione = {{IT-LOM}}[[Lombardia]]
|Città NomeComune = {{simbolo|Milano-Stemma.png}} [[Milano]]
|Latitudine = 45.462425
|Longitudine = 9.175806
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito ambrosiano]]
|AnnoConsacr = [[386]]
|Architetto =
|StileArchitett = [[Architettura romanica|romanico]]<br />[[Romanico lombardo]]
|InizioCostr = [[379]]
|FineCostr = [[1099]]
|WebsiteSito = [http://www.basilicasantambrogio.it/ basilicasantambrogio.it]
|Note =
}}
La '''basilica di Sant'Ambrogio''' (''basilega de Sant Ambroeus'' in [[dialetto milanese]]), il cui nome completo è '''basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant'Ambrogio'''<ref>Cattolica, Guida alla Diocesi di Milano, Edizione 2012</ref> ([[Basiliche paleocristiane di Milano|nome originario paleocristiano]] '''''basilica martyrum'''''), è una delle più antiche [[chiese di Milano]]. Si trova in [[piazza Sant'Ambrogio]] e rappresenta non solo un monumento dell'epoca [[arte paleocristiana|paleocristiana]] e [[Romanico lombardo|romanica]], ma anche un punto fondamentale della [[storia di Milano|storia milanese]] e della [[Chiesa ambrosiana]]. È tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città dopo il [[Duomo di Milano]]. Insieme alla ''[[basilica prophetarum]]'', alla ''[[basilica apostolorum]]'' ed alla ''[[basilica virginum]]'', la ''basilica martyrum'' è annoverata tra le quattro [[basiliche ambrosiane]], ovvero quelle fatte costruire da [[sant'Ambrogio]].
{{Citazione|Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco<br />per que' pochi scherzucci di dozzina,<br />e mi gabella per anti–tedesco<br />perché metto le birbe alla berlina,<br />o senta il caso avvenuto di fresco,<br />a me che, girellando una mattina,<br />capito in Sant'Ambrogio di Milano,<br />in quello vecchio, là, fuori di mano.|''Sant'Ambrogio'' di [[Giuseppe Giusti]]}}
 
Edificata tra il [[379]] e il [[386]] in [[Storia romana|epoca romana]] [[Tardo impero romano|tardoimperiale]] per volere del [[vescovo di Milano]] [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], nell'epoca in cui la [[città romana]] di ''[[Mediolanum]]'' (la moderna [[Milano]]) fu [[Sedi imperiali romane|capitale dell'Impero romano d'Occidente]] [[de facto]] (ruolo che ricoprì dal [[286]] al [[402]]), venne quasi totalmente ricostruita assumendo l'aspetto definitivo tra il [[1088]] e inizio XII secolo. Della chiesa originale paleocristiana del [[IV secolo]] la nuova basilica dell'[[XI secolo]] ereditò scrupolosamente la pianta: tre [[navata|navate]] [[Abside|absidate]] senza [[transetto]] con [[quadriportico]] antistante. Il suo complesso architettonico è composto dal monastero di Sant'Ambrogio, dalla canonica di Sant'Ambrogio, dalla chiesa di San Sigismondo e dalla basilica. È una delle [[basiliche paleocristiane di Milano]].
La '''basilica di Sant'Ambrogio''' (''basilega de Sant Ambroeus'' in [[dialetto milanese]]), il cui nome completo è '''basilica romana minore [[collegiata]] [[abbazia]]le [[prepositurale]] di Sant'Ambrogio'''<ref>Cattolica, Guida alla Diocesi di Milano, Edizione 2012</ref> ([[Basiliche paleocristiane di Milano|nome originario paleocristiano]] '''''basilica martyrum'''''), è una delle più antiche [[chiese di Milano]] e si trova in [[piazza Sant'Ambrogio]]. Essa rappresenta ad oggi non solo un monumento dell'epoca [[arte paleocristiana|paleocristiana]] e [[arte medievale|medievale]], ma anche un punto fondamentale della [[storia di Milano|storia milanese]] e della [[Chiesa ambrosiana]]. Essa è tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città di [[Milano]].
 
Notevoli, da un punto di vista artistico, sono il portale dell'ingresso principale della basilica, che è caratterizzato da una minuziosa [[Rilievo (scultura)|decorazione a rilievo]], l'[[altare di Sant'Ambrogio]], realizzato tra l'[[824]] e l'[[859]] da [[Vuolvino]] su commissione dell'[[diocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] [[Angilberto II]] e avente un prezioso [[paliotto]] [[oro|aureo]] in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati, il [[ciborio]] di [[Arte ottoniana|epoca ottoniana]], che si poggia su quattro [[colonna|colonne]] in [[porfido|porfido rosso]] e che presenta, sulle quattro facce, altorilievi in stucco, nonché il [[catino absidale]], che è decorato da un [[mosaico]] che risale all'[[XI secolo]], e il [[Sacello di San Vittore in ciel d'oro|sacello paleocristiano di San Vittore in ciel d'oro]], che risale al [[V secolo]] e che ha una [[Volta (architettura)|volta]] completamente decorata da foglia d'oro. Il sacello di San Vittore in ciel d'oro ha le pareti laterali ricoperte da un mosaico dove sono raffigurati sei santi, tra cui sant'Ambrogio; quest'ultima è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese.
== Storia ==
[[File:Camillo Procaccini - St Ambrose Stopping Theodosius - WGA18422.jpg|thumb|left|Sant'Ambrogio che ferma Teodosio, dipinto di [[Camillo Procaccini]] conservato nella Basilica.]]
Edificata tra il [[379]] e il [[386]] per volere del [[vescovo di Milano]] [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani [[martirio (Cristianesimo)|martirizzati]] dalle [[Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano|persecuzioni romane]]. Per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata ''Basilica Martyrum'': lo stesso Ambrogio voleva riporvi tutte le [[reliquia|reliquie]] dei santi martiri [[Vittore il Moro|Vittore]], [[Nabore e Felice|Nabore, Felice]], [[Vitale e Agricola|Vitale]], [[Valeria di Milano|Valeria]], [[Gervasio e Protasio]]. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto ([[397]]) e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale. La basilica attuale rispetta scrupolosamente la pianta di questa [[basilica paleocristiana]]: tre [[Navata|navate]] [[Abside|absidate]], senza [[transetto]], con [[quadriportico]] antistante.
 
== Storia ==
Nel [[784]] l'arcivescovo di Milano [[Pietro I (arcivescovo di Milano)|Pietro]] fondò un'abbazia benedettina, approvata da [[Carlo Magno]] nel [[789]]. A questa fu aggiunta una canonica, che doveva servire le necessità della comunità laica della città. Il vescovo [[Angilberto II]] ([[824]]-[[859]]) fece aggiungere la grande [[abside]], preceduta da un ambiente sovrastato da [[volta a botte]], sotto il quale si svolgevano le [[liturgia|funzioni liturgiche]]. Nello stesso periodo, il [[catino absidale|catino]] dell'abside venne decorato da un grande [[mosaico]] ancora esistente<ref>Il mosaico, insieme alla volta che lo ospita, fu gravemente danneggiato nell'agosto del [[1943]]; durante il tristemente noto bombardamento che distrusse la chiesa, una bomba penetrò nell'abside, danneggiando pesantemente il mosaico che, tuttora, mostra evidenti i segni del restauro operato successivamente</ref>, il ''Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele'', corredato da due episodi della vita di Sant'Ambrogio. A questo periodo risale il campanile di destra (quello più basso) ispirato a quello della [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] a [[Roma]] costruito qualche tempo prima.
=== L'antica basilica paleocristiana ===
[[File:Camillo Procaccini - St Ambrose Stopping Theodosius - WGA18422.jpg|miniatura|sinistra|Sant'Ambrogio impedisce a [[Teodosio I]] di entrare nella [[Basilica vetus|cattedrale di Santa Maria Maggiore di Milano]], dipinto di [[Camillo Procaccini]] conservato nella basilica di Sant'Ambrogio]]
[[File:FORMA URBIS DI MEDIOLANUM.svg|miniatura|upright=1.8|L'antica Milano romana (''[[Mediolanum]]'') sovrapposta alla Milano moderna. Il rettangolo più chiaro al centro, leggermente sulla destra, rappresenta la moderna [[Piazza del Duomo (Milano)|piazza del Duomo]], mentre il moderno [[Castello Sforzesco]] si trova in alto a sinistra, appena fuori dal tracciato delle [[mura romane di Milano]]. Al centro, indicato in rosso salmone, il [[foro romano di Milano]], mentre in verde il quartiere del [[palazzo imperiale romano di Milano]]]]
[[File:Basilica di Sant'Ambrogio a Milano (1848).jpg|miniatura|La basilica di Sant'Ambrogio con le insegne imperiali della [[casa d'Asburgo]] in una foto del 1848.]]
[[File:Milano Basilica di Sant’Ambrogio.jpg|miniatura|[[Xilografia]] del 1894 raffigurante la basilica di Sant'Ambrogio prima dell'innalzamento del campanile a sinistra della foto]]
[[File:A history of architecture in Italy from the time of Constantine to the dawn of the renaissance (1901) (14597370520).jpg|miniatura|Il tiburio di Sant'Ambrogio in una fotografia del 1901]]
[[File:Distruzione Sant'Ambrogio2.jpg|miniatura|destra|La basilica gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943]]
[[File:HDR - Chiostro Università Cattolica.jpg|miniatura|Uno dei [[chiostri di Sant'Ambrogio]], progettati dal [[Bramante]] nel 1497]]
 
La basilica di Sant'Ambrogio, il cui nome completo è "basilica romana minore [[collegiata]] [[abbazia]]le [[prepositurale]] di Sant'Ambrogio", è stata edificata tra il [[379]] e il [[386]] in [[Storia romana|epoca romana]] [[Tardo impero romano|tardoimperiale]] per volere del [[vescovo di Milano]] [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], nel periodo in cui la [[città romana]] di ''[[Mediolanum]]'' (la moderna [[Milano]]) fu [[Sedi imperiali romane|capitale dell'Impero romano d'Occidente]] (ruolo che ricoprì dal [[286 d.C.]] al [[402 d.C.]]), venendo costruita fuori dalle [[mura romane di Milano]], non lontano da [[Porta Vercellina (romana)|Porta Vercellina romana]], in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani [[Martirio (cristianesimo)|martirizzati]] dalle [[Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano|persecuzioni romane]]<ref name="milanoarcheologia">{{cita web|url=http://milanoarcheologia.beniculturali.it/?page_id=4296|titolo=La Basilica di Sant'Ambrogio|accesso=19 febbraio 2020}}</ref>.
Al [[ciborio]], di epoca [[arte ottoniana|ottoniana]], vennero aggiunti quattro [[fastigi]] con [[timpano (architettura)|timpano]], decorati con stucchi nel [[X secolo]] ed ancora eccellentemente conservati. Sotto il ciborio venne collocato l'[[Altare di Sant'Ambrogio]], capolavoro dell'[[oreficeria]] carolingia, in [[oro]], [[argento]], dorato, pietre preziose e smalti, quale vistoso segnale della presenza delle reliquie dei santi, collocate al di sotto dell'altare stesso e visibili da una finestrella sul lato posteriore.
 
Queste sepolture diedero origine a un [[cimitero]] ''ad martyres'' (non lontano sorgeva anche il [[mausoleo imperiale di San Vittore al Corpo]], il cui nome richiama questo cimitero)<ref name="milanoarcheologia"/>. Per questa presenza la basilica venne dedicata ai martiri, da cui il [[Basiliche paleocristiane di Milano|nome originario paleocristiano]] ''basilica martyrum'': lo stesso Ambrogio vi ripose le [[reliquia|reliquie]] dei santi martiri [[Gervasio e Protasio]]<ref name="milanoarcheologia"/>. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto ([[397]]) e molti anni dopo, tra il IX e il XI secolo, la basilica cambiò nome assumendo quello attuale<ref name="italiamedievale">{{cita web|url=http://www.italiamedievale.org/portale/la-basilica-santambrogio/|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio|accesso=19 febbraio 2020}}</ref>.
La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il [[1088]] e il [[1099]], quando, sulla spinta del vescovo [[Anselmo III da Rho]], venne radicalmente ricostruita secondo schemi dell'[[architettura romanica]]. Venne mantenuto l'impianto a tre navate (senza [[transetto]]) e tre absidi corrispondenti, oltre al [[quadriportico]], anche se ormai non serviva più a ospitare i [[catecumeni]], ma come luogo di riunione.
 
Con sant'Ambrogio iniziò infatti un programma di costruzione di basiliche dedicate alle varie categorie di santi: una basilica per i [[Neviìm|profeti]] (la ''basilica prophetarum'', in seguito ridenominata [[basilica di San Dionigi]]), una per gli [[apostoli]] (la ''basilica apostolorum'', che poi prese il nome di [[basilica di San Nazaro in Brolo]]), una per i [[martiri]] (la ''basilica martyrum'', che divenne in seguito la basilica di Sant'Ambrogio), una per le vergini (la ''basilica virginum'', ridenominata poi [[basilica di San Simpliciano]]). Erano infatti dedicate ciascuna ad una diversa famiglia di santi, dato che non esisteva ancora l'usanza di intitolare le chiese a un solo santo. Queste quattro basiliche sono conosciute con il nome di "[[basiliche ambrosiane]]".
Tra il [[1128]] e il [[1144]] venne innalzato il secondo campanile, quello più alto a sinistra della facciata, detto dei canonici. Il [[tiburio]] fu aggiunto verso la fine del [[XII secolo]] ma crollò ben presto (6 luglio [[1196]]): venne subito ricostruito, con la particolare conformazione esterna caratterizzata da gallerie con archetti su due registri sovrapposti.
 
La basilica attuale rispetta scrupolosamente la pianta dell'antica [[basilica paleocristiana]] voluta da Ambrogio: tre [[Navata|navate]] [[Abside|absidate]] senza [[transetto]] con [[quadriportico]] antistante<ref name="milanoarcheologia"/><ref name="italiamedievale"/>. La basilica paleocristiana possedeva un tetto di legno, con la parte centrale a doppio spiovente e le due parti laterali a spiovente singolo<ref name="milanoarcheologia"/>. Dell'antica basilica paleocristiana, oltre alla pianta, è rimasto molto poco: una base di una colonna della [[navata]] sinistra, l'[[ornato]] della porta d'ingresso, che è conservato al [[Museo diocesano (Milano)|Museo diocesano di Milano]], il [[sarcofago]] di [[Stilicone]], le colonne che sorreggono il [[ciborio]] sopra l'altare e i resti della decorazione del [[Coro (architettura)|coro]], oggi conservate presso l{{'}}''[[antiquarium]]'' del Tesoro della basilica<ref name="milanoarcheologia"/>.
Il 4 agosto del [[1258]], divenne teatro della [[Pace di Sant'Ambrogio]], che pose fine alle lotte intestine del [[Comune medievale|Comune]] di [[Milano]] tra nobili (''Commune militum'') e popolo (''Commune populi'').
 
Le prime modifiche la basilica le subì nel V secolo, quando era [[vescovo di Milano]] [[Lorenzo I di Milano]], che decise di elevare il pavimento del [[presbiterio]] dotandolo di lastre di [[marmo]] accostate con la tecnica di ''[[opus sectile]]'' e di realizzare due [[Cappella|cappelle]] funerarie [[Abside|absidate]], una delle quali è il [[sacello di San Vittore in ciel d'oro]], che è giunto sino a noi<ref name="milanoarcheologia"/>.
Inizialmente furono i Benedettini ad occuparsi dell'amministrazione della basilica e fu per loro conto che [[Donato Bramante]] nel [[1492]] ottenne l'incarico di progettare la nuova canonica, ricostruendo alcune parti del monastero e risistemando la disposizione delle cappelle nella chiesa. I Benedettini rimasero sino al [[1497]] quando vennero sostituiti dai Cistercensi dell'abbazia milanese di Chiaravalle che promossero numerose iniziative culturali come ad esempio l'apertura al pubblico della grande biblioteca monastica.
 
Nel [[784]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0002FC/|titolo=Monastero di Sant'Ambrogio, benedettini|accesso=22 febbraio 2020}}</ref> l'arcivescovo di Milano [[Pietro I (arcivescovo di Milano)|Pietro I]] fondò un'abbazia benedettina, approvata da [[Carlo Magno]] nel [[789]]. A questa fu aggiunta una [[canonica]], che doveva servire le necessità della comunità laica della città. Il vescovo [[Angilberto II]] ([[824]]-[[859]])<ref name="artipreziose">{{cita web|url=http://www.artipreziose.it/approfondimenti/scheda%207.pdf|titolo=L'altare d'oro della basilica di sant'Ambrogio a Milano|accesso=22 febbraio 2020}}</ref> fece aggiungere una grande [[abside]], preceduta da un ambiente sovrastato da [[volta a botte]], sotto il quale si svolgevano le [[liturgia|funzioni liturgiche]]. Nello stesso periodo, il [[catino absidale|catino dell'abside]] venne decorato da un grande [[mosaico]] ancora esistente<ref group="N">Il mosaico, insieme alla volta che lo ospita, fu gravemente danneggiato nell'agosto del [[1943]]; durante il tristemente noto bombardamento che distrusse la chiesa, una bomba penetrò nell'abside, danneggiando pesantemente il mosaico che, tuttora, mostra evidenti i segni del restauro operato successivamente.</ref>, il ''Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele'', corredato da due episodi della vita di Sant'Ambrogio. A questo periodo risale il campanile di destra (quello più basso)<ref name="campanile-monaci">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00137/|titolo=Campanile dei monaci di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020}}</ref> ispirato a quello della [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] a [[Roma]] costruito qualche tempo prima. Al [[ciborio]]<ref name="artipreziose"/>, di epoca [[arte ottoniana|ottoniana]] (fine IX secolo-inizio X secolo<ref name=":0" />), vennero aggiunti quattro [[Fastigio|fastigi]] con [[timpano (architettura)|timpano]], decorati con stucchi nel [[X secolo]] ed ancora eccellentemente conservati. Sotto il ciborio venne collocato l'[[altare di Sant'Ambrogio]]<ref name="artipreziose"/>, capolavoro dell'[[oreficeria]] carolingia, in [[oro]], [[argento]], pietre preziose e smalti, quale vistoso segnale della presenza delle reliquie dei santi, collocate al di sotto dell'altare stesso e visibili da una finestrella sul lato posteriore.
[[File:Distruzione Sant'Ambrogio2.jpg|300px|miniatura|destra|La basilica gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943]]
 
=== Il rifacimento in stile romanico ===
La situazione rimase pressoché invariata sino al [[1799]] quando, dopo i fermenti della [[Rivoluzione francese]], la [[Repubblica Cisalpina]] decise di sopprimere il capitolo della basilica ed instaurarvi un ospedale militare. Al termine della dominazione napoleonica e con la restaurazione austriaca, la chiesa venne riaperta al culto ed il capitolo dei canonici venne ripristinato.
La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il [[1088]] e il [[1099]]<ref name="touringclub">{{cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/localita/chiesa/141180/basilica-di-s-ambrogio-milano|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020}}</ref> quando, sulla spinta del vescovo [[Anselmo III da Rho]], venne radicalmente ricostruita secondo gli schemi dell'[[architettura romanica]]. Venne mantenuto l'impianto a tre navate (senza [[transetto]]) e tre absidi corrispondenti, oltre al [[quadriportico]]<ref name=":0">{{cita|Tettamanzi|cap. "Sant'Ambrogio MILANO"|romanico}}.</ref>, anche se ormai quest'ultimo non serviva più a ospitare i [[catecumeni]], trasformandosi in luogo di riunione<ref name=":0" />. Gli interventi dell'[[XI secolo]] comportarono inoltre la realizzazione delle [[Volta (architettura)|volta]] della navata centrale, in sostituzione di una precedente copertura in legno<ref name=":0" />. Le volte delle navate laterali risalgono invece a un periodo precedente<ref name=":0" />. Tra il [[1128]] e il [[1144]]<ref name="campanile-canonici">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00139/|titolo=Campanile dei canonici di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020}}</ref> venne innalzato il secondo campanile, quello più alto a sinistra della facciata, detto dei canonici. Il [[tiburio]] fu aggiunto verso la fine del [[XII secolo]] ma crollò ben presto (6 luglio [[1196]]): venne subito ricostruito<ref name=":0" />, con la particolare conformazione esterna caratterizzata da gallerie con [[archetti pensili]] su due registri sovrapposti.
 
Il 4 agosto del [[1258]] la basilica divenne teatro della [[pace di Sant'Ambrogio]], che pose fine alle lotte intestine del [[Comune medievale|Comune]] di [[Milano]] tra nobili (''Commune militum'') e popolo (''Commune populi'')<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=hDwd3sLBxHwC&pg=PA8&lpg=PA8&dq=basilica+di+sant%27ambrogio+1258&source=bl&ots=acRBECdUHE&sig=ACfU3U3ms8rCSF7Mqohr_jkqbQEJTeKCMA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiVtp29peXnAhWNTcAKHYwFBSgQ6AEwEHoECBoQAQ#v=onepage&q=basilica%20di%20sant'ambrogio%201258&f=false|titolo=Storia d'Italia Dalla caduta dell'Impero romano in occidente sino ai nostri tempi|accesso=22 febbraio 2020}}</ref>.
La chiesa venne pesantemente colpita dai bombardamenti anglo-americani del [[1943]] che distrussero soprattutto la parte esterna del portico, danneggiando la cupola della basilica, il mosaico alle spalle dell'altare ed altre parti esterne della chiesa. Negli anni successivi ebbero inizio i restauri che negli anni '50 riportarono la basilica al suo antico splendore.
 
In epoca [[Alto Medioevo|altomedioevale]] la basilica divenne la sede tradizionale dove avveniva l'incoronazione a [[re d'Italia]] degli [[imperatori del Sacro Romano Impero]]. Si ritiene che l'origine di questa tradizione risalga al [[961]], quando l'[[Valperto (arcivescovo di Milano)|arcivescovo Valperto]] consacrò re d'Italia [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] nella basilica ambrosiana, prima di ottenere da [[papa Giovanni XII]] l'incoronazione imperiale, come narra il cronista milanese [[Landolfo Seniore]]<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Verri|titolo=Storia di Milano|editore=Lulu|p=56}}</ref>. Il rito prevedeva che la cerimonia avvenisse il giorno dell'[[Epifania]] con la celebre [[corona ferrea]] che veniva posta sul capo del re d'Italia. Fra i suoi successori, furono incoronati nella basilica di Sant'Ambrogio [[Corrado di Lorena]] nel [[1093]] dall'[[arcivescovo]] [[Anselmo III da Rho|Anselmo III]], [[Ottone IV di Brunswick]] nel [[1209]], [[Enrico VII di Lussemburgo]] nel [[1311]] e [[Carlo IV di Lussemburgo]], con testimone [[Francesco Petrarca]], nel [[1355]].
Le ricerche archeologiche, collegate ai lavori di scavo per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, nell'area accanto alla basilica, iniziate a partire dal 2005 hanno permesso la scoperta di una novantina di tombe riconducibili al cimitero dei martiri, posto al di fuori delle mura romane, di età tardo romana (IV - V secolo d.C.), ritrovate a circa 3.5-4.0 metri di profondità; si tratta di sepolture povere, senza corredo o strutture tombali, segnalate dalla presenza delle ossa<ref>[http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_14/necropoli-sant-ambrogio-trovate-ossa-box-parcheggi-1903277439958.shtml Armando Stella ''Cantiere per i box in Sant'Ambrogio, spuntano le ossa dei martiri romani'' Corriere della sera, 14 febbraio 2012]</ref>.
La basilica era anche la sede in cui si effettuava l'investitura dei nuovi cavalieri, detti per questo motivo militi di Sant'Ambrogio<ref>Giulini, ''Memorie'', vol. II, p. 88</ref>.
 
Inizialmente furono i [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] ad occuparsi dell'amministrazione della basilica e fu per loro conto che [[Donato Bramante]] nel [[1492]] ottenne l'incarico di progettare la nuova canonica, ricostruendo alcune parti del [[monastero]], risistemando la disposizione delle [[Cappella|cappelle]] nella basilica e realizzando i [[chiostri di Sant'Ambrogio]]. I Benedettini rimasero sino al [[1497]] quando vennero sostituiti dai [[Ordine cistercense|Cistercensi]] dell'[[Abbazia di Chiaravalle|abbazia milanese di Chiaravalle]], che promossero numerose iniziative culturali, tra cui l'apertura al pubblico della grande biblioteca monastica<ref name="complesso">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00028/|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020}}</ref>.
==Descrizione==
===Architettura===
{{doppia immagine|sinistra|Basilica di SantAmbrogio (4627201801).jpg|195|0119 - Milano - Sant'Ambrogio - Matroneo sinistra - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|200|Particolare dell'esterno con il paramento murario in mattoni con inserti in pietra|Scorcio dell'interno}}
 
=== Gli ultimi secoli ===
Il materiale di costruzione è povero (principalmente [[mattone|mattoni]] di diversi colori, pietra e [[intonaco]] bianco) e la provenienza è locale: con esso si costruiscono anche gli edifici che costellano la campagna dei dintorni.
La situazione rimase pressoché invariata sino al [[1799]] quando, dopo i fermenti della [[Rivoluzione francese]], la [[Repubblica Cisalpina]] decise di sopprimere il [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] della basilica ed instaurarvi un ospedale militare; al termine della [[Età napoleonica|dominazione napoleonica]], con la [[Restaurazione|restaurazione austriaca]], la basilica venne riaperta al culto ed il capitolo dei canonici venne ripristinato<ref>{{cita web|url=https://www.vaticano.com/la-basilica-di-santambrogio-a-milano/|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio a Milano|accesso=22 febbraio 2020}}</ref>.
 
Nella basilica di Sant'Ambrogio è ambientato il primo atto de ''[[I Lombardi alla prima crociata]]'', quarta opera di [[Giuseppe Verdi]], composta su libretto di [[Temistocle Solera]] e andata in scena al [[Teatro alla Scala]] l'11 febbraio [[1843]]<ref>{{cita web|url=https://www.culturamente.it/musica/i-lombardi-alla-prima-crociata-giuseppe-verdi/|titolo=Verdi monumentale e I lombardi alla prima crociata|accesso=24 febbraio 2020}}</ref>. Nel [[XIX secolo]] il poeta e patriota [[Giuseppe Giusti]] scrisse la poesia ''Sant'Ambrogio'', edificio religioso definito "quel vecchio, là, fuori di mano"<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.poesieracconti.it/poesie/a/giuseppe-giusti/sant-ambrogio|titolo=Sant' Ambrogio|sito=PoesieRacconti|accesso=2025-02-06}}</ref>. Poco meno di un secolo dopo, nel [[1929]], la basilica fu fonte di ispirazione per la costruzione della ''Royce Hall'' dell'[[Università della California - Los Angeles]], la cui [[facciata]] richiama quella della basilica di Sant'Ambrogio<ref>{{cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/milano/milano-california-visitando-luniversit-spunta-santambrogio-1085954.html|titolo=Milano è in California: visitando l'università spunta Sant'Ambrogio|accesso=24 febbraio 2020}}</ref>.
Rispetto alla chiesa originale paleocristiana del [[IV secolo]], la nuova basilica dell'[[XI secolo]] ereditò scrupolosamente la pianta: tre [[navata|navate]] [[Abside|absidate]] senza [[transetto]] con [[quadriportico]] antistante. La pianta interna della basilica è longitudinale e (se si escludono le absidi) ha le stesse dimensioni del portico antistante.
 
Monsignor Gerolamo Comi, primo prevosto-abate della basilica, chiese a papa [[Pio X]] di restaurare l'antica forma del capitolo locale, composto originariamente da diciotto canonici ordinari e da nove canonici minori (o "Beneficiati"). [[Pio X]], il 5 aprile 1908, col breve "In persona Petri" restaurò il capitolo ''ex integro'', concedendo inoltre ai membri della medesima istituzione il titolo di "nobili palatini". Il medesimo breve concesse inoltre allo stemma del capitolo della basilica l'uso dell'[[aquila a due teste]], simbolo e qualifica dell'essere una basilica imperiale col motto ''Dominus Adjutor Meus''.
La Basilica di Sant'Ambrogio appare oggi come un caso isolato di modello per il [[romanico lombardo]], poiché altri esempi uguali (come le [[cattedrali]] [[Duomo di Pavia|di Pavia]], [[Duomo di Novara|di Novara]] e [[Duomo di Vercelli|di Vercelli]]) sono ormai andati distrutti o radicalmente trasformati. Di sicuro fu un esempio per i futuri sviluppi dell'[[architettura romanica]] nell'area di influenza lombarda che allora superava i confini regionali odierni, comprendendo anche parti dell'[[Emilia (regione)|Emilia]] e del [[Piemonte]].
 
La basilica venne pesantemente colpita dai [[Bombardamenti di Milano|bombardamenti di Milano del 1943]], che distrussero soprattutto la parte esterna del [[quadriportico]], danneggiando la [[cupola]] della basilica, il [[mosaico]] alle spalle dell'altare ed altre parti esterne della basilica. Negli anni successivi ebbero inizio i restauri, guidati da [[Ferdinando Reggiori]], che negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] riportarono la basilica al suo antico splendore<ref>{{cita web|url=http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1358353911785_F._Reggiori_p_253.pdf|titolo=La rinascita della basilica ambrosiana|accesso=22 febbraio 2020}}</ref>.
Pur legata alla tradizione della basilica del [[IV secolo]] su cui è stata costruita, Sant'Ambrogio è l'espressione di un intenso rinnovamento architettonico, soprattutto nella concezione dell'illuminazione e dello spazio. Da un lato, infatti, la luce proviene principalmente dai finestroni della facciata, mentre i [[matroneo|matronei]] ne bloccano il passaggio laterale. L'effetto che ne deriva è l'accentuazione delle masse strutturali, soprattutto al fondo, dove maggiore è l'ombra. D'altro canto, lo spazio non è più concepito al modo [[architettura paleocristiana|paleocristiano]], in modo unitario e mistico, ma umano e razionale.
 
Le ricerche archeologiche, collegate ai lavori di scavo per la costruzione di un parcheggio sotterraneo, nell'area accanto alla basilica, e iniziate a partire dal 2005, hanno permesso la scoperta di una novantina di tombe riconducibili al [[cimitero]] ''ad martyres'', posto al di fuori delle [[mura romane di Milano]], di [[Tardo impero romano|età tardo romana]] (IV - V secolo d.C.), ritrovate a circa 3,5-4 metri di profondità; si tratta di sepolture povere, senza corredo o strutture tombali, segnalate dalla presenza di ossa<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Armando Stella|url=https://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_14/necropoli-sant-ambrogio-trovate-ossa-box-parcheggi-1903277439958.shtml|titolo=Cantiere per i box in Sant'Ambrogio, spuntano le ossa dei martiri romani|sito=Corriere della Sera Milano|accesso=2025-02-06}}</ref>.
===Esterno===
====Facciata e quadriportico====
La [[facciata a capanna]] è larga e schiacciata. Presenta due [[loggia|logge]] sovrapposte. Quella inferiore ha cinque arcate uguali (di cui solo tre sono visibili in facciata) e si ricongiunge con il perimetro interno del portico, pur avendo queste arcate leggermente più alte, mentre quella superiore ha cinque arcate che scalano in altezza assecondando il profilo degli spioventi. Presenta anche degli [[archetti pensili]], cioè file di piccoli archi a tutto sesto che "ricamano" la [[cornice marcapiano]] e gli spioventi.
 
== I resti paleocristiani ==
Il [[quadriportico]] antistante aveva un tempo la funzione di raccogliere i [[catecumeni]] al cospetto della chiesa. Tuttavia, dai primi anni dell'[[XI secolo]] i fedeli venivano ormai [[battesimo|battezzati]] fin dalla nascita, e per questo il suddetto spazio perse la sua funzione originale assumendo un ruolo nuovo, come scoperto dove si radunavano i cittadini per discutere e per assemblee religiose o civili. Dalla loggia superiore della facciata il vescovo dava la sua benedizione ai cittadini, mentre le cariche pubbliche potevano interloquire con la folla.
=== La chiesa di santa Valeria ===
Poco lontano dalla basilica di Sant'Ambrogio si trovano i resti della chiesa [[Arte paleocristiana|paleocristiana]] di Santa Valeria, la cui costruzione è anteriore al [[VII secolo]]<ref name="milanoarcheologia"/>. Demolita nel [[1786]], sorgeva dove in [[Storia romana|epoca romana]] era presente il già citato [[cimitero]] ''ad martyres'', ovvero il camposanto dove erano sepolti i cristiani [[Martirio (cristianesimo)|martirizzati]] dalle [[Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano|persecuzioni romane]]; nei pressi del cimitero e della chiesa di Santa Valeria fu poi innalzata, come già accennato, la ''basilica martyrum'', denominazione poi cambiata in "basilica di Sant'Ambrogio"<ref name="milanoarcheologia"/>. Dedicata a [[Valeria di Milano|santa Valeria]], moglie di [[Vitale di Milano|san Vitale]] e madre dei [[santi Gervasio e Protasio]], la chiesa aveva dimensioni 7,50 m x 7,25 m ed era caratterizzata da vari ambienti destinati a tombe<ref name="milanoarcheologia"/>. Il sito archeologico, che si trova in via Santa Valeria ai numeri civici 3 e 5 e che è visitabile su richiesta, è costituito dalle [[Fondazione (edilizia)|fondazioni]] e da alcuni tratti di muro fuori terra, con le prime costituite da ciottoli e malta e i secondi formati da file di mattoni<ref name="milanoarcheologia"/>.
 
=== Il sacello di San Vittore in ciel d'oro ===
Vi sono presenti eleganti arcate sostenute da [[pilastro|pilastri]] fiancheggiati da [[semicolonna|semicolonne]]. Tutte le membrature del portico sono ben evidenziate, anche coloristicamente. Le arcate hanno doppia [[archivolto|ghiera]], le cornici sono sorrette da [[archetti pensili]] analoghi a quelli della facciata, mentre sottili [[lesene]] si profilano sulle superfici superiori, dividendole con regolarità.
{{Vedi anche|Sacello di San Vittore in ciel d'oro}}
[[File:9675 - Milano - S. Ambrogio - San Vittore in Ciel d'oro - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|miniatura|La volta del [[sacello di San Vittore in ciel d'oro]]]]
 
Realizzato come cappella a sé stante nel V secolo, il [[sacello di San Vittore in ciel d'oro]] venne inglobato nella basilica di Sant'Ambrogio solo in seguito<ref name="milanoarcheologia"/>. Esempio di [[Arte paleocristiana|architettura e arte paleocristiana]], fu edificato per ospitare le salme di san Vittore e successivamente di [[Satiro di Milano|san Satiro]], fratello di sant'Ambrogio morto prematuramente<ref name="milanoarcheologia"/>.
Nella decorazione dei capitelli sono combinati elementi pre-romanici (come i motivi a intreccio) a soggetti più originali come rappresentazioni di animali o elementi vegetali, con un accentuato senso del volume. Spesso, sull'angolo del capitello è raffigurata una sola testa, dalla quale escono poi due corpi sui rispettivi lati.
 
Il sacello di San Vittore in ciel d'oro ha una pianta trapezoidale ed è fornito di una [[cripta]]<ref name="milanoarcheologia"/>. Quando era una piccola cappella indipendente era provvista di un'[[abside]] che chiudeva lo spazio rivolto verso l'interno della basilica<ref name="milanoarcheologia"/>.
Lungo le pareti è sistemata una nutrita collezione lapidaria, tratta per lo più da ritrovamenti in loco. Sono visibili bassorilievi del basso impero (tra cui uno con scene di vendemmia) e, in alto, frammenti di affreschi di fine secoli XII e XIII; sul fianco sinistro, stemmi e scudi araldici di famiglie gentilizie milanesi, lapidi funerarie di canonici e cortigiani sforzeschi, molte delle quali in origine all'interno della basilica. Tra i due [[Portale|portali]] centrale e sinistro si trova il [[sarcofago]] di [[Pier Candido Decembrio]], del [[XV secolo]].
 
I muri perimetrali del sacello di San Vittore in ciel d'oro sono costituiti da una parte interna formata da malta e ciottoli e da una parte esterna da file di mattoni<ref name="milanoarcheologia"/>. Le decorazioni sono notevoli, su cui spicca la [[Volta (architettura)|volta]] totalmente ricoperta da un [[mosaico]] che è costituito da tessere rivestite d'oro<ref name="milanoarcheologia"/>. Al centro del mosaico è presente, sempre rappresentato con un mosaico, un busto di [[Vittore il Moro|san Vittore]] contornato da un nastro impreziosito da un rubino e arricchito dai frutti delle quattro stagioni<ref name="milanoarcheologia"/>. Le pareti laterali sono invece di un blu intenso<ref name="milanoarcheologia"/>. Su di esse sono rappresentati sei santi, ovvero sant'Ambrogio, san Gervasio, san Protasio, [[Materno di Milano|san Materno]], [[Nabore e Felice|san Nabore e san Felice]]; quella di sant'Ambrogio è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese<ref name="milanoarcheologia"/>.
Nell'estate del 2018, durante lavori di scavo di fronte alla basilica, sono stati rinvenute alcune sepolture integre e con corpi in posizione composta, probabilmente inumati nell'area del cimitero palocristiano dei martiri.
 
=== La cripta di san Satiro ===
<gallery mode="packed">
Come già accennato il sacello di San Vittore in ciel d'oro è provvisto di uno spazio sotterraneo che è chiamato "cripta di san Satiro". Un tempo ospitava le salme di [[Satiro di Milano|san Satiro]] e di san Vittore<ref name="milanoarcheologia"/>. Attualmente ospita alcuni sarcofagi traslati nel IX secolo dalla [[chiesa di San Vittore al Corpo]] rappresentando il ''[[cella memoriae]]'' di san Satiro e di san Vittore<ref name="milanoarcheologia"/>. La cripta di san Satiro, per la maggior parte, è stata realizzata nel [[Medioevo]]: l'unica parte risalente all'epoca paleocristiana è la parete sinistra, che è realizzata in mattoni disposti in fila oppure con accostamento ''[[opus spicatum]]''<ref name="milanoarcheologia"/>.
File:0042 - Milano - Sant'Ambrogio - Esterno - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Veduta esterna
{{clear}}
File:Stambroisemilan1.JPG|Parte superiore della facciata
File:9605 - Milano - Sant'Ambrogio - Atrio - Portali - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Interno del nartece
File:Sarcofago di Pier Candido Decembrio(1477) atrio di Sant'Ambrogio, Milano.jpg|Il sarcofago di Pier Candido Decembrio
File:029MilanoSAmbrogio.JPG|L'atrio verso l'ingresso
File:9974 - Milano - Sant'Ambrogio - Cortile - Capitello - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Capitello con motivi vegetali
File:0026 - Milano - Sant'Ambrogio - Atrio - Resti di affresco - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Resti di affreschi nell'atrio
Ritrovamenti di tombe palocristane di fronte alla Basilica di Sant'Ambrogio nell'estate 2018.jpg|Ritrovamenti di sepolture nell'estate del 2018
</gallery>
 
=== Mappa della Milano paleocristiana ===
{{doppia immagine|sinistra|0039 - Milano - Sant'Ambrogio - Campanile dei canonici - sec XII-1889 - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|180|Campanile dei monaci.jpg|200|Campanile dei canonici|Campanile dei monaci}}
[[File:Mediolanum Romana.svg|miniatura|centro|upright=3.6|Mappa dell'antica [[Milano]] romana (''Mediolanum'') (secoli III-V) con indicate le [[mura romane di Milano|mura e le porte romane di Milano]], il [[foro romano di Milano]], il [[teatro romano di Milano]], l'[[anfiteatro romano di Milano]], il [[circo romano di Milano]], l'area del [[palazzo imperiale romano di Milano]] (in rosa più tenue)<ref name="Mamertino11">[[Claudio Mamertino]], ''[[Panegyrici latini|Panegyricus genethliacus Maximiano Augusto]]'', 11; ''[[Acta Sanctorum]]'', Maggio II, pp. 287-290.</ref>, la [[zecca di Mediolanum|zecca romana di Milano]], le [[terme Erculee]], il [[Mausoleo imperiale di San Vittore al Corpo|mausoleo imperiale di Milano]], la ''[[via Porticata]]'' con l'arco trionfale, i [[magazzini annonari romani di Milano]] (lat. ''horrea''), il [[porto fluviale romano di Milano]], i [[castelli romani di Milano]] e le [[basiliche paleocristiane di Milano]]]]
 
== Architettura ==
Il [[campanile]] di destra, detto dei [[monachesimo|monaci]], risale al [[IX secolo]] e ha l'aspetto austero tipico delle torri di difesa. Quello di sinistra, detto dei canonici, è più alto e risale al XII secolo. La sua ideazione è probabilmente da attribuire allo stesso architetto che ha progettato la basilica, poiché riprende in verticale gli stessi concetti del quadriportico, mentre gli ultimi due piani sono stati aggiunti solo nel [[1889]]. Nella cella è conservato un pregevole concerto campanario di 5 bronzi in tono di Do3 maggiore crescente, fusi nel [[1755]] dal milanese Bartolomeo Bozzi. I due campanili sono uno degli omaggi più riconoscibili in Italia allo stile transalpino delle doppie [[torri scalari]] in facciata, derivato dal ''[[Westwerk]]'' carolingio.
=== Generalità ===
{{doppia immagine|destra|Basilica di SantAmbrogio (4627201801).jpg|195|0119 - Milano - Sant'Ambrogio - Matroneo sinistra - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|198|Particolare dell'esterno con il paramento murario in mattoni con inserti in pietra|Scorcio dell'interno}}
 
Il materiale di costruzione del complesso della basilica di sant'Ambrogio è di provenienza locale ed è "povero", visto che è principalmente costituito da [[mattone|mattoni]] di diversi colori, pietra e [[intonaco]] bianco<ref name="artefedelombardia">{{cita web|url=http://www.artefedelombardia.it/milano_ambrogio_architettura.html|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020|dataarchivio=19 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200119161237/http://www.artefedelombardia.it/milano_ambrogio_architettura.html|urlmorto=sì}}</ref>.
Concerto del Campanile dei Canonici:
 
Della chiesa originale paleocristiana del [[IV secolo]], la nuova basilica dell'[[XI secolo]] ereditò scrupolosamente la pianta: tre [[navata|navate]] [[Abside|absidate]] senza [[transetto]] con [[quadriportico]] antistante; la pianta interna della basilica è longitudinale e (se si escludono le absidi) ha le stesse dimensioni del portico antistante<ref name="complesso"/>.
*La ''campana minore'' suona un Sol3 crescente ed è stata fusa nel 1755 da Bartolomeo Bozzi (il suo diametro è di 935&nbsp;mm)
*La ''seconda campana'' suona un Fa3 crescente ed è stata fusa nel 1755 da Bartolomeo Bozzi (il suo diametro è di 1052&nbsp;mm)
*La ''terza campana'' suona un Mi3 crescente ed è stata fusa nel 1755 da Bartolomeo Bozzi (il suo diametro è di 1115&nbsp;mm)
*La ''quarta campana'' suona un Re3 crescente ed è stata fusa nel 1755 da Bartolomeo Bozzi (il suo diametro è di 1253&nbsp;mm)
*Il ''campanone'' suona un Do3 crescente ed è stato fusa nel 1755 da Bartolomeo Bozzi (il suo diametro è di 1408&nbsp;mm)
 
La basilica di Sant'Ambrogio appare oggi come un caso isolato di modello per il [[romanico lombardo]], poiché altri esempi paragonabili (come le [[cattedrali]] [[Duomo di Pavia|di Pavia]], [[Duomo di Novara|di Novara]] e [[Duomo di Vercelli|di Vercelli]]) sono ormai andati distrutti o radicalmente trasformati<ref name="romanico">{{cita web|url=https://www.hisour.com/it/lombard-romanesque-33051/|titolo=Romanico lombardo|accesso=22 febbraio 2020}}</ref>. Di sicuro fu un esempio per i successivi sviluppi dell'[[architettura romanica]] nell'area di influenza lombarda che allora superava i confini regionali moderni, comprendendo anche parti dell'[[Emilia (regione)|Emilia]] e del [[Piemonte]]<ref name="romanico"/>.
Sul Campanile dei Monaci è presente una campana fusa nel 1582 (nota ''Sol3'', diametro 956&nbsp;mm) che suona ogni venerdì alle 3 per l'Agonia del Signore.
 
Risalente al XII secolo, il [[tiburio]] di Sant'Ambrogio divenne un modello per quelli successivamente costruiti nell'area lombarda. Collocato in corrispondenza della quarta [[campata]], ne riveste la [[cupola]]; di forma ottagonale, presenta due ordini di [[Loggia|logge]] cieche<ref name=":0" /> e decorazioni effettuate con varie disposizioni di mattoni<ref>{{Cita|Colombo, 2014|p. 300}}.</ref>.
===Interno===
[[File:Milan - Saint Ambroise - Intérieur.jpg|300px|miniatura|destra|Interno]]
 
=== La pianta ===
L'interno venne strutturato secondo le più avanzate novità d'Oltralpe, con l'uso di [[volte a crociera]] a [[costoloni]], nelle quali ogni elemento confluisce in una struttura portante apposita, con un'architettura rigorosa e coerente. In sostanza, ogni [[arco (architettura)|arco]] delle [[volta (architettura)|volte]] poggia su un semipilastro o una semicolonna propria, poi raggruppati nel pilastro a fascio, la cui sezione orizzontale non è quindi casuale, ma legata strettamente alla struttura dell'alzato. Le volte delle navate laterali, con [[campate]] di dimensioni pari alla metà del lato di una campata nella navata centrale, poggiano su pilastri minori e reggono i [[matronei]]. Questi ultimi occupano tutto lo spazio eventualmente disponibile per il [[cleristorio]]: lo sviluppo in altezza ne risulta bloccato ma, coerentemente con lo sviluppo complessivo, la luce si tende lungo l'asse maggiore (la stessa forma plastica dei pilastri polistili è subordinata a questa illuminazione bassa) e passa dalle finestre della facciata (qui, peraltro, filtrata dalle logge) e dal tiburio (come detto, successivo).
La pianta della basilica di Sant'Ambrogio ha forma rettangolare e presenta la stessa larghezza del [[quadriportico]]<ref name="romanicolombardo">{{cita web|url=https://sites.google.com/site/ilromanicolombardo/home/basilica-di-sant-ambrogio-1|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio|accesso=22 febbraio 2020|dataarchivio=17 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201017183134/https://sites.google.com/site/ilromanicolombardo/home/basilica-di-sant-ambrogio-1|urlmorto=sì}}</ref>. L'interno è diviso in tre [[Navata|navate]] che terminano ciascuna con un'[[abside]], con quella centrale che è di dimensioni maggiori di quelle laterali, visto che la larghezza della navata centrale è circa il doppio di quella delle due navate laterali<ref name="romanicolombardo"/>. La navata centrale è composta da quattro campate, con l'ultima che è sormontata da una cupola e le altre tre da [[Volta a crociera|volte a crociera]] provviste di [[Costolone|costoloni]]<ref name="romanicolombardo"/>.
 
Le due navate laterali sorreggono i [[Matroneo|matronei]] e posseggono delle campate che sono più piccole<ref name=":0" /> - nello specifico: la metà in larghezza - di quelle della navata centrale<ref name="romanicolombardo"/>. La luce che penetra all'interno della basilica proviene dalle finestre della [[facciata]] e dal tiburio, che ha pianta ottagonale<ref name="romanicolombardo"/>. Sotto la cupola si trova il [[presbiterio]] impreziosito da un [[paliotto]] d'oro che è arricchito da pietre preziose<ref name="romanicolombardo"/>. Ai lati della facciata sono presenti due campanili di altezze differenti<ref name="romanicolombardo"/>.
In corrispondenza del [[tiburio]], nell'ultima [[campata]] della navata centrale, si trova il [[presbiterio]] con, al centro, l'[[Altare di Sant'Ambrogio|altare maggiore]], realizzato tra l'[[824]] e l'[[859]] da [[Vuolvino]], con prezioso [[paliotto]] [[oro|aureo]] in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati. L'altare è sormontato dal [[ciborio]]<ref>[http://www.medioevo.org/artemedievale/pages/lombardia/SantAmbrogioaMilanoInterno.html Sant'Ambrogio a Milano - Interno<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> coevo, commissionato dall'[[diocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] [[Angilberto II]], dal quale prende il nome. Esso poggia su quattro [[colonna|colonne]] in [[porfido|porfido rosso]] e presenta, sulle quattro facce, bassorilievi raffiguranti ''Cristo dà il mandato a Pietro e Paolo'' (lato anteriore), ''Sant'Ambrogio omaggiato da due monaci alla presenza dei Santi Gervaso e Protaso'' (lato posteriore), ''San Benedetto omaggiato da due monaci'' (lato sinistro) e ''Santa Scolastica omaggiata da due monache'' (lato destro).
 
=== Il complesso architettonico ===
Nel [[catino absidale]], si trova un [[mosaico]], ricostruito dopo la [[seconda guerra mondiale]] riutilizzando i resti di quello precedente distrutto dalle bombe, risalente al [[IV secolo]] ma più volte modificato entro il [[IX secolo]]. Al centro vi è il ''Pantocratore'' tra i santi Gervaso e Protaso e, ai lati, scene della vita di Sant'Ambrogio.
{{vedi anche|Chiostri di Sant'Ambrogio}}
[[File:San Ambrosio 00.jpg|miniatura|Il complesso architettonico della basilica di sant'Ambrogio vista dall'antistante [[piazza Sant'Ambrogio]]]]
 
Il complesso architettonico della basilica di Sant'Ambrogio possiede un volume compatto che è alleggerito dalla presenza di due loggiati, uno inferiore e l'altro superiore, e dalle [[Arcata|arcate]] presenti sulla facciata e sul [[quadriportico]]<ref name="romanicolombardo"/>. Le logge e le arcate forniscono alla visione d'insieme profondità e [[chiaroscuro]], che incrementano la [[prospettiva]]<ref name="romanicolombardo"/>.
<gallery mode="packed">
File:S03 06 01 002 image 654.jpg|L'interno prima del 1923
File:9661 - Milano - S. Ambrogio - Altare - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|L'altare maggiore
File:Milan - Saint Ambroise - Autel.jpg|Il ciborio e l'abside
File:Il redentore tra i ss. gervasio e protasio, IV-VIII secolo, con restauri del XVIII secolo, 01.jpg|Il mosaico absidale
File:Interior Sant'Ambrogio 01.JPG|Interno del tiburio
File:9782 - Milano - Sant'Ambrogio - Pergamo (secc. XI-XII) - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Il pulpito
File:9656 - Milano - Sant'Ambrogio - Madonna, S. Amrbogio, Bonamico taverna - sec. XIII - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Affreschi su un pilastro della navata centrale
</gallery>
 
In particolare la facciata fornisce luminosità, mentre i due loggiati forniscono il senso dell'oscurità<ref name="romanicolombardo"/>. Il volume, all'interno della basilica, è invece fornito dai [[Costolone|costoloni]] delle [[Volta a crociera|volte a crociera]], mentre la luminosità in chiaroscuro è dato dai loggiati interni delle pareti, che danno un colpo d'occhio contraddistinto dal senso dell'oscurità<ref name="romanicolombardo"/>.
====Sacello di San Vittore in Ciel d'Oro====
(Vedi anche|Sacello di San Vittore in ciel d'oro)
 
Il complesso architettonico è composto dal [[monastero]] di Sant'Ambrogio, dalla [[canonica]] di Sant'Ambrogio, dalla chiesa di San Sigismondo e dalla basilica di Sant'Ambrogio, che fu l'antesignana in [[Lombardia]] delle basiliche paleocristiane e delle chiese romaniche, le cui caratteristiche comuni sono la forma longitudinale e la presenza di volte a crociera sorrette da colonne con [[Capitello|capitelli]] decorati ed [[Arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]]<ref name="complesso"/>.
Una delle opere d'arte paleocristiana più conosciute e sicuramente di alto valore artistico a [[Milano]] è indubbiamente il sacello di San Vittore in Ciel d'Oro.
 
La canonica di Sant'Ambrogio, che si trova a sinistra della basilica, possiede un proprio campanile romanico e si sviluppa intorno a un [[portico]], lungo il quale si trovano l'oratorio della Passione e la piccola chiesa di San Sigismondo<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00029/|titolo=Canonica di Sant'Ambrogio|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>. Quest'ultima è situata di fronte al portico dei canonici, possiede una pianta rettangolare con piccolo portico d'ingresso ed è caratterizzata da [[Arco ribassato|archi ribassati]] e da un'[[abside]] semicircolare<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00138/|titolo=Oratorio di San Sigismondo|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>. Il monastero di Sant'Ambrogio, che si trova a destra della basilica e che è costituito dai [[chiostri di Sant'Ambrogio]], progettati dal [[Bramante]] nel 1497, ospita ora la sede milanese dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00030/|titolo=Monastero di Sant'Ambrogio (ex)|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>.
La piccola cappella, ancora oggi visibile, venne costruita tra il 316 e il 328 dal vescovo [[Materno di Milano|Materno]] per riporvi le spoglie del martire Vittore. Qui, secondo la tradizione, sant'Ambrogio attorno al [[375]] avrebbe posto la salma del fratello Satiro, premortogli. Con la successiva santificazione di Satiro, il piccolo sacello si trasformò sempre più in una piccola chiesa dedicata al suo culto e venne inglobata definitivamente nella Basilica ambrosiana solo nel XV secolo.
 
=== La facciata e il quadriportico ===
La rilevanza e la fama artistica di questo ambiente derivano dalla splendida decorazione a mosaico presente sulle pareti e sul soffitto del sacello che risale alla seconda metà del V secolo. I mosaici raffigurano a sinistra ''sant'Ambrogio tra san Gervaso e san Protaso'', e a destra ''san Materno tra San Nabore e san Felice''. In alto la cupola dorata riporta al centro il mezzo busto di san Vittore. Per quanto riguarda sant'Ambrogio, quello qui presente è uno dei più antichi ritratti conosciuti del vescovo milanese e come tale esso è considerato il più realistico perché vicino temporalmente all'originale.
La basilica ha una [[facciata a capanna]] larga e schiacciata ed è dotata di due [[Loggia|logge]] sovrapposte<ref name="romanicolombardo"/>. I lati della loggia inferiore, che è costituita da tre [[Arcata|arcate]] di eguali dimensioni, si congiungono con il [[portico]], che possiede arcate lievemente più alte<ref name="romanicolombardo"/>. La loggia superiore ha invece arcate che seguono il profilo spiovente del bordo superiore della facciata. Le arcate hanno doppia [[archivolto|ghiera]], le cornici sono sorrette da [[archetti pensili]] analoghi a quelli della facciata, mentre sottili [[lesene]] si profilano sulle superfici superiori, dividendole con regolarità<ref name="romanicolombardo"/>. Sono anche presenti eleganti arcate sostenute da [[pilastro|pilastri]] fiancheggiati da [[semicolonna|semicolonne]]<ref name="romanicolombardo"/>.
 
Di fronte alla facciata è presente un [[quadriportico]]<ref name="romanicolombardo"/> che aveva un tempo la funzione di raccogliere i [[catecumeni]] al cospetto della basilica<ref name=":0" />. Tuttavia, dai primi anni dell'[[XI secolo]], i fedeli venivano ormai [[battesimo|battezzati]] fin dalla nascita; per tale motivo suddetto spazio perse la sua funzione originale assumendo un ruolo nuovo, quello di luogo dove si radunavano i cittadini per discutere e per partecipare ad assemblee religiose o civili<ref name=":0" />. Dalla loggia superiore della facciata il [[vescovo di Milano]] dava la sua benedizione ai cittadini, mentre le cariche pubbliche potevano interloquire con la folla.
 
<gallery mode="packed">
File:Stambroisemilan1.JPG|Parte superiore della facciata
File:CEMS - Trip to Milan 88.jpg|L'ingresso del sacello
File:9605 - Milano - Sant'Ambrogio - Atrio - Portali - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Interno del nartece
File:San Vittore in ciel d'oro (Milan) 01.JPG|Il mosaico della cupola
File:Sarcofago di Pier Candido Decembrio(1477) atrio di Sant'Ambrogio, Milano.jpg|Il sarcofago di Pier Candido Decembrio
File:San Vittore in ciel d'oro (Milan) 02.JPG|I mosaici delle pareti
File:029MilanoSAmbrogio.JPG|L'atrio verso l'ingresso
File:AmbroseOfMilan.jpg|Il ritratto di Sant'Ambrogio
File:96909974 - Milano - S. Sant'Ambrogio - SanCortile Vittore- in Ciel d'oroCapitello - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|L'altareCapitello con motivi vegetali
File:0026 - Milano - Sant'Ambrogio - Atrio - Resti di affresco - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Resti di affreschi nell'atrio
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====Cripta= I campanili ===
[[File:9861{{doppia immagine|destra|0039 - Milano - Sant'Ambrogio - CriptaCampanile dei canonici - sec XII-1889 - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|300px180|miniaturaCampanile dei monaci.jpg|sinistra203|LaCampanile dei canonici|Campanile dei cripta]]monaci}}
L'attuale cripta, ipogea rispetto all'[[Altare di Sant'Ambrogio|altare maggiore]], venne costruita nella seconda metà del [[X secolo]], durante i lavori di risistemazione dell'area absidale della basilica per meglio accogliere le spoglie dei santi che qui ancora oggi sono venerati: Ambrogio, Gervaso e Protaso.
 
Il [[campanile]] di destra, detto dei [[monachesimo|monaci]], risale al [[IX secolo]]<ref name="campanile-monaci"/> (probabilmente all'anno [[842]]<ref name=":0" />) e costituisce l'unica parte superstite del monastero originario<ref name=":0" />.
Tracce di una cripta nella basilica sono riconducibili già all'epoca di Sant'Ambrogio in quanto si sa che fu lo stesso santo milanese nel [[386]] a prelevare i corpi di San Gervaso e San Protaso dalla loro originaria sepoltura e a tumularli solennemente sotto l'altare della nuova basilica, in un sarcofago di marmi pregiati che egli aveva disposto già per la propria sepoltura. I martiri [[Gervasio e Protasio]] erano stati sepolti originariamente nel vicino sacello dei santi [[Nabore e Felice]], all'interno del cimitero ''ad martyres'', sul suolo che sarà poi occupato dalla [[Chiesa di San Francesco Grande (Milano)|chiesa di San Francesco Grande]] (demolita nel XVIII secolo).
 
Il campanile di sinistra, detto dei canonici, è più alto e risale al [[XII secolo]]<ref name="campanile-canonici" />. Quest'ultimo è contraddistinto dalla presenza di [[archetti pensili]]<ref name=":0" /> e dalla presenza di [[lesene]]; la loggia [[trifora]] superiore è un'aggiunta della fine del [[XIX secolo]]<ref name="campanile-canonici" />.
Quando sant'Ambrogio morì nel [[397]] egli stesso venne sepolto di fianco ai due martiri, in una tomba separata, sia perché già in vita aveva goduto di acclarata santità, sia per sottolineare la sua vicinanza ai due santi ai quali egli aveva ridato degna sepoltura.
 
L'unico dei due campanili di cui abbiamo documenti che ne testimoniano la costruzione è quello dei canonici<ref name="campanile-monaci" /><ref name="campanile-canonici" />. Nello specifico, una testimonianza scritta del [[1144]] cita il [[1128]] come l'anno del suo completamento<ref name="campanile-canonici" />. La sua ideazione è probabilmente da attribuire allo stesso architetto che ha progettato la basilica, poiché riprende in verticale gli stessi concetti del [[quadriportico]], mentre gli ultimi due piani sono stati aggiunti solo nel [[1891]]<ref name="campanile-canonici" />. Sempre in base allo stesso documento, il campanile dei canonici venne donato dall'arcivescovo di Milano [[Anselmo V Pusterla]]<ref name="campanile-canonici"/>. Originariamente, prima del completamento del [[1891]], il campanile possedeva una sola [[campana]], che non era originariamente in grado di suonare perché priva di fune<ref name="campanile-canonici"/>.
[[File:Sant'Ambrogio Cript in Basilica of Sant'Ambrogio, Milan.jpg|thumb|upright=1.4|I corpi dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso]]
 
La campana fu resa operativa tra il [[1185]] e il [[1187]], quando il campanile fu leggermente rialzato venendo dotato della fune per farla suonare<ref name="campanile-canonici"/>. Nel [[1891]], con l'aggiunta degli ultimi due piani, il campanile venne dotato di un castello di cinque campane<ref name="campanile-canonici"/>.
Delle reliquie si perse in seguito traccia e solo nel IX secolo l'arcivescovo [[Angilberto II]] individuò e riconobbe le reliquie e le traslò in un unico sarcofago di porfido, che venne appoggiato sopra le due sepolture precedenti ma con un differente orientamento, anche a seguito degli sviluppi strutturali della basilica.
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== Pianta della basilica ==
L'aspetto attuale della cripta è dovuto agli interventi del XVIII secolo promossi dal cardinale [[Benedetto Erba Odescalchi]], arcivescovo milanese, e da quelli ottocenteschi che seguirono al ritrovamento dell'antico sarcofago ed alla ricollocazione dei corpi di Sant'Ambrogio, San Gervaso e San Protaso, all'interno di un vano ricavato sotto il ciborio, dove si trova un'urna d'argento con i corpi dei santi, eseguita nel [[1897]] da [[Giovanni Lomazzi]] su progetto di Ippolito Marchetti.
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| [[File:1911 Britannica-Architecture-S. Ambrogio.png|centro|600px|Piantina della basilica di Sant'Ambrogio]]
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== Opere artistiche ==
Sul pavimento della cripta si trova anche una lapide che ricorda il luogo ove originariamente si trovava sepolta santa Marcellina, sorella di Ambrogio le cui spoglie riconosciute dal cardinale Odescalchi nel [[1722]], vennero traslate in una cappella della navata destra appositamente dedicata.
{{Vedi anche|Altare di Sant'Ambrogio}}
[[File:9661 - Milano - S. Ambrogio - Altare - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|miniatura|destra|L'[[altare di Sant'Ambrogio]]]]
[[File:Sant'Ambrogio Cript in Basilica of Sant'Ambrogio, Milan.jpg|miniatura|I corpi dei santi Ambrogio, Gervasio e Protasio nella cripta sottostante all'altare di Sant'Ambrogio<ref name=":0" />]]
 
Notevole, da un punto di vista artistico, è il portale dell'ingresso principale della basilica, che è caratterizzato da una minuziosa [[Rilievo (scultura)|decorazione a rilievo]] che ha come significato metaforico lo scontro tra il [[Bene (filosofia)|bene]] e il [[male]], risolto dalla [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] grazie alla sua opera di [[Redenzione (cristianesimo)|redenzione]] e [[Salvezza (religione)|salvezza]]<ref name="italiamedievale"/>. I soggetti ritratti sul portale sono [[Fitomorfo|fitomorfi]] con [[Classicismo (arte)|influenze classiche]]; nello specifico, è rappresentata una sovrapposizione di nastri che sono impreziositi da raffigurazioni [[Araldica|araldiche]] e [[Zoomorfismo|zoomorfe]]<ref name="italiamedievale"/>.
===Organo a canne===
L'[[organo a canne]] della [[basilica]] di [[Sant'Ambrogio]] è stato costruito nel [[1951]] dalla [[organaro|ditta organaria]] [[Milano|milanese]] Balbiani Vegezzi Bossi.
 
In corrispondenza del [[tiburio]], nell'ultima [[campata]] della navata centrale, si trova il [[presbiterio]] con, al centro, l'[[altare di Sant'Ambrogio]], realizzato tra l'[[824]] e l'[[859]] da [[Vuolvino]] su commissione dell'arcivescovo milanese [[Angilberto II]] e avente un prezioso [[paliotto]] [[oro|aureo]] in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati, celebre opera di [[oreficeria carolingia]]<ref name="italiamedievale"/><ref>''Dossier arte plus'', vol.3, Editore: Giunti Scuola, A cura di: C. Pescio, Data di Pubblicazione: 2016, ISBN 8809817788, pag. 44</ref>. Su di esso è raffigurato Angilberto II, in posa di donatore, che è incoronato [[vescovo di Milano]] da sant'Ambrogio<ref name="italiamedievale"/>. In origine l'altare ospitava i corpi dei santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, in seguito trasferiti nella cripta sottostante<ref name="italiamedievale"/>. La parte dell'altare più riccamente decorata è quella anteriore, che possiede influenze [[Arte carolingia|carolinge]] e [[Arte bizantina|bizantine]]<ref name="italiamedievale"/>.
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione integralmente elettrica]] ed è diviso in tre corpi distinti:
 
* il ''Positivo Espressivo'' e il ''Pedale'' si trovano nella sesta campata del matroneo di sinistra;
L'altare è sormontato dal [[ciborio]] di [[Arte ottoniana|epoca ottoniana]], commissionato dall'[[diocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] [[Angilberto II]], dal quale prende il nome. Esso poggia su quattro [[colonna|colonne]] in [[porfido|porfido rosso]] risalenti alla basilica paleocristiana<ref name="milanoarcheologia"/> e presenta, sulle quattro facce, altorilievi in stucco raffiguranti<ref>{{cita web|url=http://www.medioevo.org/artemedievale/pages/lombardia/SantAmbrogioaMilanoInterno.html|titolo=Sant'Ambrogio a Milano - Interno|accesso=23 febbraio 2020}}</ref>:
* il ''Grand'Organo Espressivo'' si trova nell'ottava campata del matroneo di sinistra;
* ''[[Cristo]] dà il mandato a [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]]'' (lato anteriore),
* l<nowiki>'</nowiki>''Espressivo'' si trova nella settima campata del matroneo di destra.
* ''[[Sant'Ambrogio]] omaggiato da due monaci alla presenza dei [[santi Gervasio e Protasio]]'' (lato posteriore),
La [[consolle (organo)|consolle]], indipendente, si trova nella settima campata del matroneo di sinistra ed ha tre tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32.
* ''[[Benedetto da Norcia|San Benedetto]] omaggiato da due monaci'' (lato sinistro) e
* ''[[Scolastica da Norcia|Santa Scolastica]] omaggiata da due monache'' (lato destro).
 
Nel [[catino absidale]] si trova un [[mosaico]], parzialmente ricostruito dopo i [[bombardamenti di Milano]], che avvennero durante la [[seconda guerra mondiale]], riutilizzando i resti di quello precedente distrutto dalle bombe, che risaliva all'[[XI secolo]]<ref name="italiamedievale"/>. Al centro vi è un ''[[Redenzione (cristianesimo)|Cristo redentore]]'' tra i santi [[Gervasio e Protasio]] in abiti militari e, ai lati, due scene della vita di sant'Ambrogio, specificatamente quelle legate l'alleanza tra la [[Arcidiocesi di Milano|Chiesa milanese]] e quella [[Franchi|franca]], da cui discese un forte legame tra [[Milano]] e l'[[Impero carolingio]]<ref name="italiamedievale"/>. Nei tondi che completano questo mosaico sono raffigurati [[Santa Marcellina]], San Satiro e Santa Candida<ref name=":0" />.
 
Notevole è anche la decorazione del [[sacello di San Vittore in ciel d'oro]] che risale, come già accennato, al V secolo, in piena [[epoca paleocristiana]]<ref name="italiamedievale"/>. Al centro della [[Volta (architettura)|volta]], che è completamente decorata da tasselli rivestiti da fogli d'[[oro]], è rappresentato [[Vittore il Moro|san Vittore]]<ref name="italiamedievale"/>. Sulle pareti, come già accennato, sono invece rappresentati a mosaico sei santi, tra cui sant'Ambrogio; quest'ultima è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese<ref name="italiamedievale"/>.
 
Conservato all'interno del [[Museo diocesano (Milano)|Museo diocesano di Milano]] è l'[[ornato]] della porta d'ingresso della basilica paleocristiana, che è costituito da quattro [[Formella|formelle]] raffiguranti la storia di [[Davide]], episodi scelti da sant'Ambrogio<ref name="milanoarcheologia"/>. All'interno della basilica, sempre d'epoca paleocristiana, è presente il [[sarcofago]] detto di [[Stilicone]] (IV secolo)<ref name=":0" />, decorato esternamente da episodi della vita di [[Gesù]] con richiami [[Allegoria|allegorici]] della vita di [[fede]]<ref name="milanoarcheologia"/>.
 
Parte delle decorazioni del [[Coro (architettura)|coro]] a [[Intarsio|tarsie]] marmoree della basilica paleocristiana sono conservate presso l{{'}}''[[antiquarium]]'' del Tesoro della basilica<ref name="milanoarcheologia"/>. Sempre presso quest'ultimo è esposta una parte della [[Parapetto|balaustra]] in marmo che un tempo circondava l'altare della basilica paleocristiana e che era decorata con un motivo geometrico "a squame" con il simbolo cristiano dell'[[Alfa e Omega]]<ref name="milanoarcheologia"/>.
 
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File:S03 06 01 002 image 654.jpg|L'interno prima del 1923
File:Milano, Basilica di Sant'Ambrogio, organo Balbiani, Espressivo.JPG|L<nowiki>'</nowiki>''Espressivo'' (III manuale) dell'organo a canne
File:Milan - Saint Ambroise - Autel.jpg|Il ciborio e l'abside
File:Milano, Basilica di Sant'Ambrogio, organo Balbiani, Consolle.JPG|La consolle dell'organo
File:Il redentore tra i ss. gervasio e protasio, IV-VIII secolo, con restauri del XVIII secolo, 01.jpg|Il mosaico absidale
File:Milano, Basilica di Sant'Ambrogio, organo Balbiani, Grand'Organo Espressivo.JPG|Il ''Grand'Organo espressivo'' (II manuale)
File:Milano, Basilica diInterior Sant'Ambrogio, organo Balbiani, Positivo Espressivo01.JPG|Il ''Positivo espressivo''Interno (Idel manuale)tiburio
File:9782 - Milano - Sant'Ambrogio - Pergamo (secc. XI-XII) - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|alt=Il pulpito, databile al primo quarto del XII secolo ma con elementi di epoca più antica[9]|Il pulpito, databile al primo quarto del XII secolo ma con elementi di epoca più antica<ref name=":0" />
File:9656 - Milano - Sant'Ambrogio - Madonna, S. Amrbogio, Bonamico taverna - sec. XIII - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|Affreschi su un pilastro della navata centrale
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== Tradizioni e leggende ==
[[File:Santambrogio2.jpg|thumb|right|===La colonna del diavolo]]===
[[File:Santambrogio2.jpg|miniatura|La [[colonna del Diavolo]]]]
*Nella piazza, sul lato sinistro rispetto alla basilica, esternamente alla recinzione, è collocata una colonna, comunemente detta "la colonna del [[diavolo]]". Si tratta di una colonna di epoca romana, qui trasportata da altro luogo, che presenta due fori, oggetto di una leggenda secondo la quale la colonna fu testimone di una lotta tra sant'Ambrogio ed il [[demonio]]. Il maligno cercando di trafiggere il santo con le corna finì invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e, spaventato, fuggì. La tradizione popolare vuole che i fori odorino di [[zolfo]] e che appoggiando l'orecchio alla pietra si possano sentire i suoni dell'[[inferno]].<br>In realtà questa colonna veniva usata per l'incoronazione degli imperatori germanici. Secondo quanto narra [[Galvano Fiamma]], essi giuravano sul [[messale]], ricevevano la [[corona ferrea]] e poi abbracciavano questa colonna: "Quando il re dei Romani vuole ricevere la corona del regno italico nella basilica Ambrosiana, l'Imperatore deve andare prima presso la colonna di marmo che sorge presso la basilica Ambrosiana stessa, e uno dei conti di Angera deve presentare all'Imperatore un messale. L'Imperatore giurerà che sarà obbediente al Papa e alla Chiesa Romana nelle cose temporali e spirituali... Quindi l'Arcivescovo o l'Abate di S.Ambrogio deve incoronarlo con la corona ferrea come Re d'Italia. Ciò fatto l'Imperatore deve abbracciare quella colonna dritta di marmo per significare che la giustizia in lui sarà diritta..."
In [[piazza Sant'Ambrogio]], sul lato sinistro rispetto alla basilica, esternamente alla recinzione, è collocata una colonna<ref name="milanoarcheologia"/><ref>{{cita web|url=https://zonasantambrogio.com/milano-la-leggenda-della-torre-del-diavolo-zona-santambrogio/|titolo=La leggenda della colonna del diavolo|accesso=24 febbraio 2020|dataarchivio=24 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200924115236/https://zonasantambrogio.com/milano-la-leggenda-della-torre-del-diavolo-zona-santambrogio/|urlmorto=sì}}</ref>, chiamata "[[colonna del Diavolo]]" oppure "colonna imperiale". Si tratta di una colonna di [[Storia romana|epoca romana]] che presenta due fori, oggetto di una leggenda secondo la quale la colonna fu testimone di una lotta tra sant'Ambrogio ed il [[diavolo]]. Il maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finì invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e, spaventato, fuggì. La tradizione popolare vuole che i fori odorino di [[zolfo]] e che appoggiando l'orecchio alla pietra si possano sentire i suoni dell'[[inferno]].<br />In realtà questa colonna veniva usata per l'incoronazione degli imperatori germanici. Secondo quanto narra [[Galvano Fiamma]], essi giuravano sul [[messale]], ricevevano la [[corona ferrea]] e poi abbracciavano questa colonna<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=CFTmAUbAjRMC&pg=PT71&lpg=PT71&dq=Quando+il+re+dei+Romani+vuole+ricevere+la+corona+del+regno+italico&source=bl&ots=GqAhHvg_tm&sig=ACfU3U0B3IqrGLNECS2JRLGiw4H1oJ8KSg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiljY_Wu-znAhWwxaYKHS6BCCYQ6AEwAHoECAYQAQ#v=onepage&q=Quando%20il%20re%20dei%20Romani%20vuole%20ricevere%20la%20corona%20del%20regno%20italico&f=false|titolo=I monumenti esoterici d'Italia, di Fabrizio Falconi|accesso=25 febbraio 2020}}</ref>:
 
{{citazione|[...] Quando il [[re dei Romani]] vuole ricevere la corona del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno d'Italia]] nella basilica Ambrosiana, l'Imperatore deve andare prima presso la colonna di marmo che sorge presso la basilica Ambrosiana stessa, e uno dei conti di [[Angera]] deve presentare all'Imperatore un messale. L'Imperatore giurerà che sarà obbediente al [[Papa]] e alla [[Chiesa cattolica|Chiesa Romana]] nelle cose [[Potere temporale|temporali e spirituali]]. [...] Quindi l'Arcivescovo o l'Abate di Sant'Ambrogio deve incoronarlo con la corona ferrea come [[Re d'Italia]]. Ciò fatto l'Imperatore deve abbracciare quella colonna dritta di marmo per significare che la giustizia in lui sarà diritta. [...]"|[[Galvano Fiamma]], ''Chronichae''}}
Secondi gli studiosi, la colonna originariamente apparteneva al [[palazzo imperiale romano di Milano]], costruito da [[Massimiano]] alla fine del [[III secolo]] e poi gradualmente demolito e spogliato dai suoi arredi tra la fine del [[Longobardi|dominio longobardo]] e la prima metà del [[X secolo]]<ref>{{cita libro|autore=S. Latuada|titolo=Descrizione di Milano|volume=IV|anno=1738|pp=326-327|url=https://archive.org/stream/descrizionedimil04latu#page/326/mode/2up}}</ref>.
[[File:9647 - Milano - Sant'Ambrogio - Serpente di Basilio II (1007) - Foto Giovanni Dall'Orto 25-Apr-2007.jpg|miniatura|Il ''serpente di Mosè'']]
===Il Serpente di Mosè===
*Su una colonna di [[granito]] antico-romana all'interno della Basilica, poggia il [[Nehustan|Serpente di Mosè]], che scappò all'ira iconoclasta del re [[Ezechia]]. È una scultura in [[bronzo]] (in passato creduta quella originaria di Mosè) donata dall'imperatore [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] nel [[1007]]. Al serpente si indirizzano preghiere per scacciare alcuni tipi di malanni e si dice che la [[fine del mondo]] verrà preannunciata dalla sua discesa da questa colonna sulla quale è accoccolato.
Su una colonna di [[granito]] antico-romana all'interno della basilica, poggia il [[Necustan|Serpente di Mosè]]<ref>{{cita web|url=https://www.milanofree.it/milano/monumenti/il-serpente-di-bronzo-di-sant-ambrogio.html|titolo=Il serpente di bronzo di Sant'Ambrogio|accesso=24 febbraio 2020}}</ref>, che scappò all'ira [[Iconoclastia|iconoclasta]] del re [[Ezechia]]. È una scultura in [[bronzo]] (in passato creduta quella originaria di [[Mosè]]) donata dall'imperatore bizantino [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] nel [[1007]]. Al serpente si indirizzano preghiere per scacciare alcuni tipi di malanni e si dice che la [[fine del mondo]] verrà preannunciata dalla sua discesa da questa colonna sulla quale è accoccolato.
*Davanti alla basilica, dal [[1866]], ogni anno si svolge il [[mercatino delle pulci]] chiamato la [[Oh Bej! Oh Bej!|Fiera degli Oh bej! Oh bej!]] dalle grida dei venditori. Si tiene dal 7 dicembre, giorno del [[Sant'Ambrogio|santo patrono]], alla domenica successiva, compatibilmente col ponte festivo. Nel [[2006]] è stato temporaneamente spostato dal Comune al [[Foro Bonaparte]], a seguito dell'inagibilità dell'area usata di solito a causa della presenza di un cantiere per la costruzione di parcheggi sotterranei presso la basilica (progetto, peraltro, fortemente criticato).
===La fiera degli Oh Bej! Oh Bej!===
*Nella basilica di Sant'Ambrogio è ambientato il primo atto dell'opera di [[Giuseppe Verdi]] ''[[I Lombardi alla prima crociata]]''.
Davanti alla basilica si è svolta annualmente la [[fiera]] degli ''[[Oh Bej! Oh Bej!]]''<ref name="Corriere">{{cita web |url=http://www.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2007/11_Novembre/30/fiera_bej.shtml |autore=Francesca Belotti |autore2=Gian Luca Margheriti |titolo=Le antiche origini degli «Oh Bej! Oh Bej!» |sito=corriere.it |editore=RCS MediaGroup |data=30 novembre 2007 |accesso=5 dicembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071202212723/http://www.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2007/11_Novembre/30/fiera_bej.shtml |urlmorto=sì |dataarchivio=2 dicembre 2007 }}</ref>, mercatino tipico del periodo natalizio [[Milano|milanese]]. Inizialmente gli ''Oh bej! Oh bej!'' si svolgevano presso [[piazza Mercanti]]; nel [[1886]] la manifestazione fu trasferita in piazza Sant'Ambrogio adiacente alla basilica, dove rimase per 120 anni fino al [[2006]], anno nel quale fu spostata lungo il [[Foro Buonaparte]], nella zona intorno al [[Castello Sforzesco]]. Gli ''Oh bej! Oh bej!'' rappresentano una delle più antiche tradizioni milanesi, dato che risalgono al [[1510]]. Si tengono generalmente dal 7 dicembre, giorno del santo patrono di Milano [[sant'Ambrogio]], fino alla domenica successiva.
*La ''Royce Hall'' dell'[[Università della California di Los Angeles]] ([[1929]]) è ispirata alla facciata di Sant'Ambrogio.
 
== Abati di Sant'Ambrogio ==
[[File:Cardinal Giovanni Arcimboldi.jpg|miniatura|destra|Giovanni Arcimboldi]]
Gli abati della basilica di Sant'Ambrogio hanno la prerogativa di essere [[Abate mitrato|abati mitrati]] e d'essere ancora oggi insigniti d'ufficio dal pontefice, per antichissima concessione mai revocata, del titolo di conti di Limonta e delle Tre Valli che, anche se ignorato dalla repubblica italiana, compete loro ''[[ab antiquo]]'', insieme a quello di Eccellenza.
[[File:SFORZA ASCANIO.jpg|miniatura|destra|Ascanio Maria Sforza]]
Gli abati della basilica di Sant'Ambrogio hanno la prerogativa di essere [[Abate mitrato|abati mitrati]] e di essere ancora oggi insigniti d'ufficio dal [[Papa]], per antichissima concessione mai revocata, del titolo di conti di Limonta e delle Tre Valli<ref group=N>Titolo ignorato dalla [[Repubblica italiana]] perché titolo nobiliare.</ref> che compete loro ''[[ab antiquo]]'', insieme al [[Trattamento d'onore|trattamento]] di "[[Eccellenza (trattamento)|Eccellenza]]".
 
Su istanza dell'arcivescovo milanese [[Luigi Nazari di Calabiana]], [[papa Pio IX]], il 23 aprile 1874, col [[Breve apostolico|breve pontificio]] "''Beatissimus Ambrosius''" garantì alla chiesa di Sant'Ambrogio in Milano la restituzione del titolo di [[Basilica minore]] e concesse al [[prevosto]] della medesima l'uso degli abiti pontificali, inclusa la mitra, ma senza l'uso del pastorale. [[Papa Pio X]], il 3 giugno 1904, col breve "Ecclesiasticos viros" concesse al prevosto della basilica di Sant'Ambrogio il titolo di [[abate mitrato]] assieme all'uso degli abiti pontificali, dello zucchetto nero filettato paonazzo (se non Vescovo), della croce pettorale, dell'anello vescovile con una sola gemma e del pastorale, prerogative ancora oggi in uso.
 
ElencoSegue l'elenco degli abati della basilica di Sant'Ambrogio di Milano, di cui si abbia ancora memoria storica<ref>Aresi, ''Insignis basilicae et imperialis coenobii s. Ambrosii maioris mediolani abbatum chronologica series ab initio fundatae abbatiae ad haec vsque tempora per compendium deducta a d. Bartholomaeo Aresio eiusdem coenobij monacho''</ref>:
{{Div col|cols=strette|small=yes}}
* [[Benedetto (abate di Sant'Ambrogio)|Benedetto]] - citato in un documento del luglio [[784]] che, indirettamente, fornisce anche informazioni sulla fondazione del monastero di Sant'Ambrogio, ufficialmente datata al 23 ottobre [[789]]. Benedetto fu investito della carica di abate di Sant'Ambrogio dall'arcivescovo di Milano [[Pietro I Oldrati]] e i beni del monastero furono confermati da [[Carlo Magno]] nell'aprile [[790]] da [[Worms]].
* [[Benedetto (abate di Sant'Ambrogio)|Benedetto]]<ref group=N>Citato in un documento del luglio [[784]] che, indirettamente, fornisce anche informazioni sulla fondazione del monastero di Sant'Ambrogio, ufficialmente datata al 23 ottobre [[789]]. Benedetto fu investito della carica di abate di Sant'Ambrogio dall'arcivescovo di Milano [[Pietro I Oldrati]] e i beni del monastero furono confermati da [[Carlo Magno]] nell'aprile [[790]] da [[Worms]].</ref> ([[784]] - [[806]])
* ...
* [[Arialdo da MelegnanoArigauso]] (prima[[806]] del- IX sec.[[814]])
* [[Diodato (abate di Sant'Ambrogio)|Diodato]] ([[814]] - [[835]])
* ...
* [[AndreaGaudenzo (abate di Sant'Ambrogio)|AndreaGaudenzo]] (viv.[[835]] 848- [[842]])
* [[Rachiberto]] ([[842]] - [[844]])
* ...
* [[Pietro IIAndrea (abate di Sant'Ambrogio)|Pietro IIAndrea]] (viv.[[844]] 885- [[856]])
* [[Pietro I (abate di Sant'Ambrogio)|Pietro I]] ([[856]] - [[858]])
* ...
* [[Pietro II (abate di Sant'Ambrogio)|Pietro II]] (30 agosto [[858]] - 14 ottobre [[899]])
* [[Aupaldo]] (?-964)
* [[Gaidolfo]] ([[899]] - [[912]])
[[File:Cardinal Giovanni Arcimboldi.jpg|200px|miniatura|destra|Giovanni Arcimboldi]]
* [[Sigifredo (abate di Sant'Ambrogio)|Sigifredo]] ([[912]] - [[931]])
[[File:SFORZA ASCANIO.jpg|200px|miniatura|destra|Ascanio Maria Sforza]]
* [[Anselperto]] ([[931]] - [[938]])
* ...
* [[GiovanniAupaldo|Aupaldo d'ArsagoI]] (viv.[[937]] 1149- [[944]])
* [[Aupaldo II (abate di Sant'Ambrogio)|Aupaldo II]] ([[944]] - [[966]])
* ...
* [[Pietro III (abate di Sant'Ambrogio)|Pietro III]] (aprile [[966]] - [[985]])
* [[Ardengo Visconti]] (1226-?)
* [[Gaidoaldo (abate di Sant'Ambrogio)|Gaidoaldo]] (marzo [[985]] - [[1000]])
* ...
* [[Olderico (abate di Sant'Ambrogio)|Olderico]] ([[1000]] - [[1005]])
* [[Bonifazio de' Ferrari]] (1297-?)
* [[Giovanni I (abate di Sant'Ambrogio)|Giovanni I]] ([[1005]] - [[1013]])
* [[Astolfo Lampugnano]]
* [[Gotofredo il Vecchio|Gotofredo I]] ([[1013]] - [[1018]])
** [[Bartrando Lampugnano]]; ''anti-abate''
* [[Gotofredo il Giovane|Gotofredo II]] ([[1018]] - [[1028]])
* ...
* [[Widone]] ([[1028]] - [[1035]])
* [[Gregorio (abate di Sant'Ambrogio)|Gregorio]] (XIII sec.)
* [[Landolfo (abate di Sant'Ambrogio)|Landolfo]] ([[1035]] - [[1063]])
* ...
* [[Giovanni ViscontiAriprando (abate di Sant'Ambrogio)|Giovanni ViscontiAriprando]] (XIV[[1063]] sec.- [[1078]])
* [[Adelardo (abate di Sant'Ambrogio)|Adelardo]] ([[1078]] - [[1087]])
* ...
* [[Eriberto (abate di Sant'Ambrogio)|Eriberto]] ([[1087]] - [[1099]])
* [[Cosmo Miliorato (Cosimo dei Meliorati o Migliorati)]] (?-[[1404]])<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/manfredo-della-croce_(Dizionario_Biografico)/|titolo=Manfredo della Croce|autore=Franca Petrucci|sito=Treccani.it L'Enciclopedia Italiana|editore=Treccani}}</ref>
* [[Guglielmo I (abate di Sant'Ambrogio)|Guglielmo I]] ([[1099]] - [[1102]])
* [[Manfredo della Croce]] ([[1405]]-[[1425]])<ref>Benedettino cluniacense qualificato religioso del duca Filippo Maria Visconti, deceduto e sepolto in sant'Ambrogio.<br />{{Cita libro|titolo=Monumenti sacri e profani dell'imperiale e reale Basilica di Sant' Ambrogio in Milano|autore=''Giulio Ferrario''|url=https://books.google.it/books?id=X2VHe6VF8G4C&lpg=PA199&ots=y-lrws5tbI&dq=Manfredo%20Della%20Croce%20abate%20sant'ambrogio&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q=Manfredo%20Della%20Croce%20abate%20sant'ambrogio&f=false|città=Milano|anno=1824|p=179}}</ref>
* [[Giovanni II (abate di Sant'Ambrogio)|Giovanni II]] ([[1102]] - [[1105]])
* [[Antonio Ricci (abate)]] (1425-[[1434]])<ref>Alla morte di Antonio Ricci, deceduto nel viaggio a [[Basilea]] per un'ambasciata al Re d'Aragona, la successione è lungamente discussa al Concilio di Basilea. Si giunge alla nomina di Facino Stefano Ghilini due anni più tardi.<br />{{Cita libro|titolo=Linee per una storia della cultura in Lombardia dall'età di Coluccio Salutati a quella del Valla|autore=''Massimo Zaggia''|curatore=Carlo Rossi|url=http://www.unil.ch/files/live//sites/cem/files/shared/PDF/Zaggia__parte_3_.pdf|formato=pdf|editore=Edizioni del Galluzzo|città=Tarvanuzze - Impruneta (Firenze)|anno=2010|volume=Le strade di Ercole. Itinerari umanistici e altri percorsi|collana=Traditio et renovatio 5|pp=102, 104|ISBN=978-88-8450-360-2|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150204152021/http://www.unil.ch/files/live//sites/cem/files/shared/PDF/Zaggia__parte_3_.pdf|dataarchivio=4 febbraio 2015}}</ref>
* [[Guglielmo II (abate di Sant'Ambrogio)|Guglielmo II]] ([[1105]] - [[1113]])
* [[Facino Stefano Ghilini]] (1436-[[1437]])
* [[Giovanni III Guazina (abate di Sant'Ambrogio)|Giovanni III]] ([[1113]] - [[1135]])
* [[Biagio Ghilini]] ([[1440]]-[[1471]])<ref>Il {{cita|Guasco}}, nelle sue ''Tavole genealogiche di famiglie nobili alessandrine e Monferrine'', fornisce una data precisa per la sua elezione ad abate fissata al 9 aprile 1440, lo stesso anno è confermato nel libro ''{{cita| Delle antichità longobardico-milanesi}}'', mentre Massimo Zaggia in ''{{cita|Linee per una storia della cultura in Lombardia}}'' lo vuole abate già nel 1437.</ref>
* [[Ottone (abate di Sant'Ambrogio)|Ottone]] ([[1135]] - [[1139]])
* ...
* [[Wifredo (abate di Sant'Ambrogio)|Wifredo]] ([[1139]] - [[1148]])
* [[Giovanni Arcimboldi]] (1484-1488)
* [[Martino (abate di Sant'Ambrogio)|Martino]] ([[1148]] - [[1149]])
* ...
* [[AscanioGiovanni MariaIV Sforzada Arsago]] (1491[[1149]] -1497 [[1156]])
* [[Amizone della Croce]] ([[1156]] - [[1175]])
* ...
* [[Giovanni V (abate di Sant'Ambrogio)|Giovanni V]] ([[1175]] - [[1184]])
* [[Bonaventura Castiglioni]] (?-1553)
* [[Beltramo I (abate di Sant'Ambrogio)|Beltramo I]] ([[1184]] - [[1185]])
* ...
* [[Ambrogio (abate di Sant'Ambrogio)|Ambrogio]] ([[1185]] - [[1199]])
* [[Guglielmo Cotta]] (XVI sec.)
* [[Arialdo I da Melegnano]] ([[1199]] - [[1211]])
* ...
* [[Rizardo (abate di Sant'Ambrogio)|Rizardo]] ([[1211]] - [[1213]])
* [[Manfredo dalla Croce]] (XVI sec.)
* [[Arialdo II de' Conti]] ([[1213]] - [[1226]])
* ...
* [[GiovanniArdengo CastiglioniVisconti]] (m.1717[[1226]] - [[1235]])
* [[Guglielmo III Cotta]] ([[1235]] - [[1267]])
* ...
* ''Sede vacante'' ([[1267]] - [[1275]])
* [[Calimero Cattaneo]] (XVIII sec.)
* [[Anselmo Garzatore]] ([[1274]] - [[1290]])
* ...
* [[GabrioBonifazio Mariade' NavaFerrari]] (XVIII[[1291]] -XIX sec.[[1297]])
* [[AngeloAstolfo Fumagallida Lampugnano]] (1773[[1298]] -1809 [[1327]])
* ''Bartrando da Lampugnano''<ref group=N>Anti-abate.</ref>''([[1300]] - ?)''
* ...
* [[FrancescoPietro MariaReinaluzio RossiCorbario]] (? - 1883[[1327]])
* [[Giovanni VI Visconti]] ([[1327]] - [[1338]])
* Giuseppe Bordoni (1885 - 1890)
* [[Antonio Visconti (abate di Sant'Ambrogio)|Antonio Visconti]] ([[1338]] - [[1357]])
* [[Gerolamo Comi]] (1890 - 1909)
* [[CarloBeltramo BarbavaraII di GravellonaLampugnani]] (1909[[1357]] - 1947[[1379]])
* [[Guglielmo IV Lampugnani]] ([[1379]] - [[1384]])
* ...
* [[EnnioGiulio BernasconiLampugnani]] (?[[1384]] -1960 [[1401]])
* [[LuigiGiovanni OldaniLampugnani]] (1960[[1401]] -1976 [[1404]])
* Cosimo Migliorati<ref>Cosimo dei Meliorati o Meliorato. {{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/manfredo-della-croce_(Dizionario-Biografico)|titolo=Manfredo della Croce|autore=Franca Petrucci|sito=Treccani.it L'Enciclopedia Italiana|editore=Treccani}}</ref> ([[1404]] - [[1405]])
* [[Libero Tresoldi]] (1976-1982)
* [[Manfredo della Croce]]<ref group=N>Benedettino cluniacense qualificato religioso del duca Filippo Maria Visconti, deceduto e sepolto in sant'Ambrogio.<br />{{Cita libro|titolo=Monumenti sacri e profani dell'imperiale e reale Basilica di Sant' Ambrogio in Milano|autore=''Giulio Ferrario''|url=https://books.google.it/books?id=X2VHe6VF8G4C&lpg=PA199&ots=y-lrws5tbI&dq=Manfredo%20Della%20Croce%20abate%20sant'ambrogio&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q=Manfredo%20Della%20Croce%20abate%20sant'ambrogio&f=false|città=Milano|anno=1824|p=179}}</ref> ([[1405]] - [[1425]])
* [[Franco Verzeleri]] (1982-1997)
* [[Antonio II Ricci]]<ref group=N>Alla morte di Antonio Ricci, deceduto nel viaggio a [[Basilea]] per un'ambasciata al Re d'Aragona, la successione è lungamente discussa al Concilio di Basilea. Si giunge alla nomina di Facino Stefano Ghilini due anni più tardi.<br />{{Cita libro|titolo=Linee per una storia della cultura in Lombardia dall'età di Coluccio Salutati a quella del Valla|autore=''Massimo Zaggia''|curatore=Carlo Rossi|url=http://www.unil.ch/files/live//sites/cem/files/shared/PDF/Zaggia__parte_3_.pdf|formato=pdf|editore=Edizioni del Galluzzo|città=Tarvanuzze - Impruneta (Firenze)|anno=2010|volume=Le strade di Ercole. Itinerari umanistici e altri percorsi|opera=Traditio et renovatio 5|pp=102, 104|ISBN=978-88-8450-360-2|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150204152021/http://www.unil.ch/files/live//sites/cem/files/shared/PDF/Zaggia__parte_3_.pdf|dataarchivio=4 febbraio 2015}}</ref> ([[1425]] - [[1434]])
* Erminio De Scalzi (1997-2017)
* [[CarloFacino FaccendiniStefano Ghilini]] (2017[[1436]] -oggi [[1440]])
* [[Branda Castiglioni]] ([[1440]] - [[1443]])
* [[Biagio Ghilini]]<ref group=N>Il {{cita|Guasco}}, nelle sue ''Tavole genealogiche di famiglie nobili alessandrine e Monferrine'', fornisce una data precisa per la sua elezione ad abate fissata al 9 aprile 1440, lo stesso anno è confermato nel libro ''{{cita| Delle antichità longobardico-milanesi}}'', mentre Massimo Zaggia in ''{{cita|Linee per una storia della cultura in Lombardia}}'' lo vuole abate già nel 1437.</ref> ([[1443]] - [[1473]])
* [[Pietro Riario]] ([[1473]] - [[1474]])
* [[Stefano Nardini]] ([[1474]] - [[1485]])
* [[Giovanni Arcimboldi]] ([[1485]] - [[1487]])
* [[Ascanio Maria Sforza]] ([[1487]] - [[1497]])
* [[Benedetto Crispi]] ([[1497]])
* [[Agostino Sansoni]] ([[1497]] - [[1500]])
* [[Basilio Casati]] ([[1500]] - [[1504]])
* [[Alberto Tuti]] ([[1504]] - [[1507]])
* [[Cherubino Crivelli]] ([[1505]] - [[1508]])
* [[Eugenio da Busto]] ([[1508]] - [[1509]])
* [[Bernardo Sansoni]] ([[1509]] - [[1512]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1510]] - [[1511]])
* [[Ippolito Quadrio]] ([[1512]] - [[1513]])
* [[Basilio Casati]] ([[1513]] - [[1514]])
* [[Gabriele da Bologna]] ([[1514]] - [[1515]])
* [[Alberto Tuti]] ([[1515]] - [[1519]])
* [[Angelo Piatti]] ([[1519]] - [[1522]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1521]] - [[1522]])
* [[Angelo Piatti]] ([[1525]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1525]] - [[1528]])
* [[Costantino Giussani]] ([[1528]] - [[1529]])
* [[Angelo Piatti]] ([[1529]] - [[1530]])
* [[Gaspare Casati]] ([[1530]] - [[1531]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1531]] - [[1534]])
* [[Giovenale (abate di Sant'Ambrogio)|Giovenale]] ([[1534]] - [[1535]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1535]] - [[1537]])
* [[Alessandro da Bernareggio]] ([[1537]] - [[1539]])
* [[Angelo Appiani]] ([[1539]] - [[1540]])
* [[Alessandro Appiani]] ([[1540]] - [[1542]])
* [[Pacifico Bizzozzero]] ([[1542]] - [[1548]])
* [[Angelo Appiani]] ([[1544]] - [[1545]])
* [[Ilario Tadini]] ([[1548]] - [[1551]]
* [[Mattia Lazzari]] ([[1551]] - [[1554]])
* [[Ilario Tadini]] ([[1554]] - [[1569]])
* [[Marziale Risi]] ([[1555]] - [[1559]]
* [[Teofilo Appiani]] ([[1558]] - [[1559]])
* [[Marziale Risi]] ([[1562]] - [[1566]])
* [[Germano Castoldi]] ([[1562]] - [[1563]])
* [[Eusebio Giletti]] ([[1569]] - [[1572]])
* [[Marziale Risi]] ([[1572]] - [[1573]])
* [[Cosimo Plantanedo]] ([[1573]] - [[1576]])
* [[Gregorio Oscasalio]] ([[1576]] - [[1578]])
* [[Giovenale Oroboni]] ([[1578]] - [[1579]]
* [[Cosimo Plantanedo]] ([[1579]] - [[1582]])
* [[Silvestro da Rho]] ([[1582]] - [[1583]])
* [[Gregorio Oscasalio]] ([[1583]] - [[1586]])
* [[Giovenale Oroboni]] ([[1586]] - [[1592]])
* [[Damiano Bizzozzero]] ([[1592]] - [[1594]])
* [[Gervaso de Aldi]] ([[1594]] - [[1598]])
* [[Claudio Gilberti]] ([[1598]] - [[1604]])
* [[Gervaso de Aldi]] ([[1604]] - [[1609]])
* [[Gabiele Massaroli]] ([[1609]] - [[1616]])
* [[Giacomo Riva]] ([[1616]] - [[1619]])
* [[Stefano Lonati]] ([[1619]] - [[1623]])
* [[Cosimo Rainoni]] ([[1623]] - [[1631]])
* [[Giacomo Riva]] ([[1631]] - [[1632]])
* [[Giovanni Carlo Stampa]] ([[1632]] - [[1635]])
* [[Ilarione Rancati]] ([[1635]] - [[1636]])
* [[Sebastiano Contarini]] ([[1636]] - [[1641]])
* [[Felice da Lodi]] ([[1641]] - [[1648]])
* [[Attilio Pietrasanta]] ([[1648]] - [[1651]])
* [[Carlo Emanuele Maldura]] ([[1651]] - [[1654]])
* [[Attilio Pietrasanta]] ([[1654]] - [[1659]])
* [[Cosimo Annoni]] ([[1659]])
* [[Giuseppe Rainoldi]] ([[1659]] - [[1664]])
* [[Nicolò Guinzoni]] ([[1664]] - [[1669]])
* [[Giuseppe Rainoldi]] ([[1669]] - ?)
* [[Giovanni Castiglioni (abate)|Giovanni Castiglioni]] (†[[1717]])
* [[Calimero Cattaneo]] ([[XVIII secolo]])
* [[Angelo Fumagalli]] ([[1773]] - [[1795]])
* [[Gabrio Maria Nava]] ([[1795]] - [[1806]])
* [[Francesco Maria Rossi]] (? - [[1883]])
* [[Giuseppe Bordoni]] ([[1885]] - [[1890]])
* [[Gerolamo Comi]] ([[1890]] - [[1909]])
* [[Carlo Barbavara di Gravellona]] ([[1909]] - [[1947]])
* [[Ennio Bernasconi]] ([[1947]] - [[1960]])
* [[Luigi Oldani]] ([[1960]] - [[1976]])
+ Abate Vescovo (Vescovo ausiliare di Milano)
* [[Libero Tresoldi]] ([[1976]] - [[1982]])
+ Abate Vescovo (Vescovo Ausiliare di Milano)
* [[Franco Verzeleri]] ([[1982]] - [[1997]])
* [[Erminio De Scalzi]] ([[1997]] - [[2017]])
+ Abate Vescovo (Vescovo Ausiliare di Milano)
* [[Carlo Faccendini]] (dal [[2017]])
{{Div col end}}
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references/>
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Bartholomæo Aresio|titolo=Insignis Basilicæ et Imperiali Cœnobis S. Ambrosii Maioris Mediolani Abbatum Chronologica Series|url=https://books.google.it/books?id=FXvfZydCjI4C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|editore=Typographia Ambrosij Ramellati|città=Milano|anno=1674|accesso=20 agosto 2016}}
* {{cita libro|titolo=Delle antichità longobardico-milanesi illustrate con dissertazioni dai monaci della congregazione cistercense di lombardia|url=https://books.google.it/books?id=870XbRlC-DkC&lpg=PA138&ots=6pUODfQ8wA&dq=%22Biagio%20Ghilini%22&hl=it&pg=PA138#v=onepage&q=Ghilini&f=false|città=Milano|anno=1793|accesso=20 agosto 2016|cid=Delle antichità longobardico-milanesi}}
* {{cita libro|autore=Serena Colombo|titolo=L'arte di vedere, 2 : Dall'alto medioevo al gotico internazionale, Ed. gialla|editore=Ed. scolastiche B. Mondadori|città=Milano-Torino|anno= 2014|ISBN= 9788842433804}}
* {{Cita libro|titolo=Tavole genealogiche di famiglie nobili alessandrine e Monferrine dal secolo IX al XX|autore=Francesco Guasco|città=Alessandria|volume=volume VI|anno=1930|cid=Guasco}}
* {{Cita libro|autore=Carlo Perogalli|autore2=Enzo Pifferi|autore3=Laura Tettamanzi|titolo=Romanico in Lombardia|annooriginale=1981|editore=Editrice E.P.I.|città=Como|cid=romanico}}
* {{Cita conferenza|autore=Mauro Tagliabue|titolo=Cronotassi degli abati di S. Ambrogio nel medioevo 784-1497|anno=1988|conferenza=Il monastero di S. Ambrogio nel medioevo. Convegno di studi nel XII centenario, 784-1984|organizzazione=Università Cattolica del Sacro Cuore|città=Milano}}
* {{Cita conferenza|curatore=Luca Carlo Rossi|autore=Massimo Zaggia|titolo=Linee per una storia della cultura in Lombardia da Coluccio Salutati a quella del Valla|anno=2010|conferenza=Le strade di Ercole. Itinerari umanistici e altri percorsi. Seminario internazionale per i centenari di Coluccio Salutati e Lorenzo Valla (25, 26 ottobre 2007)|url=https://books.google.it/books?id=BZezxbnh5EUC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=Ghilini&f=false|organizzazione=Università degli Studi di Bergamo|editore=SISMEL Edizioni del Galluzzo|p=104|accesso=19 agosto 2016|cid= Linee per una storia della cultura in Lombardia}}
* Ivan Foletti, Oggetti, reliquie, migranti La basilica ambrosiana e il culto dei suoi santi (386-972), Viella, Roma, 2018. ISBN 978-88-6728-846-5
* {{cita libro|titolo=Il ducato di Filippo Maria Visconti, 1412-1447. Economia, politica, cultura|curatore1=Federica Cengarle|curatore2=Maria Nadia Covini|url=https://books.google.it/books?id=e649CwAAQBAJ&lpg=PA330&ots=CfASRohIbj&dq=Facino%20Stefano%20Ghilini&hl=it&pg=PR1#v=onepage&q&f=false|editore=Firenze University Press|anno=2015|ISBN=978-88-6655-894-1|pp=324, 330|accesso=19 agosto 2016|cid=Il ducato di Filippo Maria Visconti}}
* {{cita libro| Giorgio | Giulini | Memorie spettanti alla storia, al governo e alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi | 1854 | vol. II | Milano |isbn= }}
*Ivan Foletti, Oggetti, reliquie, migranti La basilica ambrosiana e il culto dei suoi santi (386-972), Viella, Roma, 2018. ISBN 978-88-6728-846-5
* {{cita libro| Bartolomeo | Aresi | Insignis basilicae et imperialis coenobii s. Ambrosii maioris mediolani abbatum chronologica series ab initio fundatae abbatiae ad haec vsque tempora per compendium deducta a d. Bartholomaeo Aresio eiusdem coenobij monacho | 1674 | Milano |isbn= }}
 
== Voci correlate ==
* [[Piazza Sant'Ambrogio]]
* [[Chiostri di Sant'Ambrogio]]
* [[Altare di Sant'Ambrogio]]
* [[Basiliche paleocristiane di Milano]]
* [[Chiostri di Sant'Ambrogio]]
* [[Colonna del Diavolo]]
* [[Mediolanum]]
* [[Piazza Sant'Ambrogio]]
* [[Sacello di San Vittore in ciel d'oro]]
* [[Sant'Ambrogio]]
* [[Museo della Basilica di Sant'Ambrogio]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Sant'Ambrogio (Milan)|preposizione=sulla|b=Disposizioni foniche di organi a canne/Europa/Italia/Lombardia/Città metropolitana di Milano/Milano/Milano - Basilica di Sant'Ambrogio|b_etichetta=disposizione fonica dell'organo a canne}}
{{wikilibro|Basiliche di Milano}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.basilicasantambrogio.it/|Sito ufficiale della basilica}}
* [{{cita web|url=http://milanoarcheologia.beniculturali.it/?page_id=4296 Milano archeologia: ''|titolo=La Basilicabasilica di Sant'Ambrogio'']}}
* {{cita web|url=http://www.italiamedievale.org/portale/la-basilica-santambrogio/|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio}}
* {{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00028/|titolo=La basilica di Sant'Ambrogio}}
* {{cita web|url=http://www.campanariambrosiani.org/censimento/index.php?p=2&c=16/|titolo=Le campane della basilica|accesso=7 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304224655/http://www.campanariambrosiani.org/censimento/index.php?p=2&c=16%2F|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=d030f41e63f340b1c95fc06575e9719|titolo=Il modello 3d della basilica di Sant'Ambrogio sulla galleria di immagini 3d di Google|accesso=26 maggio 2011|dataarchivio=17 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131217213459/http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=d030f41e63f340b1c95fc06575e9719|urlmorto=sì}}
* {{cita web | 1 = http://www.basilicasantambrogio.it/la-basilica/tour-virtuale/ | 2 = Tour virtuale 360 gradi Basilica di Sant'Ambrogio | accesso = 11 aprile 2018 | dataarchivio = 17 marzo 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180317184644/http://www.basilicasantambrogio.it/la-basilica/tour-virtuale/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://milan.arounder.com/en/churches/sant-ambrogio-basilica|Immagini panoramiche e 3D della basilica e dell'altare}}
* {{cita web|http://www.basilicasantambrogio.it/la-basilica/tour-virtuale/|Tour virtuale 360 gradi Basilica di Sant'Ambrogio}}
 
{{Basilica di Sant'Ambrogio}}
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{{Milano romana}}
{{Monumenti di Milano}}
{{Siti archeologici di Milano}}
{{Milano}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Chiese di Milano colpite da bombardamenti aerei|Ambrogio]]
[[Categoria:Chiese paleocristiane di Milano|Ambrogio]]
[[Categoria:Edifici costruiti nel 1099]]
[[Categoria:Piazza Sant'Ambrogio]]