Storia dell'arte: differenze tra le versioni
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{{C|Molta parte del testo non riguarda la storia dell'arte, ma l'arte in senso lato. Forse questa voce si potrebbe ridurre all'aspetto ''disciplina'' e tutto il resto del contenuto trasferito alle voci [[Arte]] o [[Arte occidentale]]. Inoltre tra questa e ''Arte occidentale'' esiste uno strano richiamo reciproco, da rivedere. |arte|agosto 2019}}
{{F|storia dell'arte|aprile 2008}}
{{W|arte|dicembre 2019}}
{{L|arte|gennaio 2024}}
La '''storia dell'arte''' è la [[Disciplina (didattica)|disciplina]] [[teoria|teorica]] e [[storia|storica]] che studia la nascita e il progresso delle espressioni [[arte|artistiche]], attraverso un punto di vista metodologico [[filosofia|filosofico]] ed [[estetica|estetico]] oltre che [[semiotica|semiotico]], [[cognitivismo|cognitivo]] e letterario, con particolare riguardo ai fenomeni distintivi. Nell'arco dei secoli si è formalizzata come ricerca di conoscenze, tecniche e descrizioni, utili alla comprensione delle più varie forme artistiche. Le prime descrizioni autentiche compaiono in testi greci antichi ([[Pausania il Periegeta|Pausania]]) e romani ([[Plinio il Vecchio]]).
In quanto disciplina teorica si occupa dei principi estetici e storici della [[estetica|funzione estetica]], della costituzione e delle variazioni di forme, degli [[stile|stili]] e dei [[concetto|concetti]] trasmessi attraverso opere d'[[arte]]. Una grande divisione, tra '''arte''' e '''tecnica''', nasce nell'Accademia platonica, a contrasto delle forme ibride di [[imitazione]]. Nel corso delle importanti egemonie culturali, il punto di vista dello storico dell'arte, è stato omologato alla ricerca e diffusione di canoni operativi. Nella sua veste di ricerca stilistica e biografica, essa adotta i criteri della filosofia e della storia letteraria, così come della psicologia evolutiva e della critica d'arte.
Solo dopo la metà dell'[[Ottocento]], l'interesse della sociologia, per studi psicologici e letterari, ha comportato un orientamento verso la comprensione del fenomeno artistico dal punto di vista dei fenomeni sociali coinvolti. In questo quadro scientifico di studi contemporanei, è stato possibile completare la ricerca da un punto di vista sociopedagogico e psicopedagogico, con teorie sulla "formatività" ([[Luigi Pareyson|Pareyson]]) e sull'apporto dei musei, delle gallerie e degli archivi pubblici e privati, messi in luce dalla critica contemporanea.
La storia dell'arte è intesa anche come rispetto delle sistematicità che essa contiene e contribuisce a far conoscere, mediando tra conservazione, innovazione culturale e industriale.
Opere unitarie sulla personalità artistica ottengono l'ambito riconoscimento di ricomporre la teoria e la tecnica delle arti. Si pensi al saggio di [[Benvenuto Cellini]]. Uno dei successivi maggiori contributi, nasce con l'esperienza vivida dei manieristi al seguito di [[Michelangelo Buonarroti]]: [[Giorgio Vasari]] comprese la necessità di raccogliere le testimonianze letterarie e critiche, concrete e collezionistiche, tecniche e diaristiche proprie degli artisti e quindi raccolse utili informazioni allo scopo di tracciare la fortuna delle opere e degli artisti.
Facendo così intese riportare la tradizione culturale italiana a partire da [[Giotto]], costituendo un modello, presumibilmente derivato dall'arte greca, della ''[[maniera]]'', affrancandola dall'ambito servile in cui era collocata per essere considerata un'arte libera alla pari con il lavoro intellettuale. La sua raccolta, ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'', permette di riconoscere la continuità dello stile e la necessità critica di un giudizio sull'arte e sull'architettura, ha innovato nello stile, ha dato un'impronta negli studi, almeno fino a [[Federico Zeri]]. La funzione di queste raccolte, pubblicate a mezzo stampa, ebbe colorazioni diverse. [[Marco Boschini]], scriverà con un lessico veneziano, il modo di interpretare la pittura, in una Venezia aperta al riconoscimento e al mercato internazionale, non di meno con intenzioni allegoriche e istruttive dal punto di vista culturale e morale.
In [[Italia]], si sono percorse influenze profonde, ancorate a principi teorici: dalla storia della religione, all'evoluzione dei [[concilii]], dalla manifestazione di opere pubbliche alla realizzazione di [[movimento artistico|scuole]], motivo per cui, una storia dell'arte, può avere come suo ancoramento intrinseco, una vocazione dal tratto [[antropologia culturale|antropologico culturale]] propria. Il metodo dello storico dell'arte, in sintesi, deve potersi avvicinare a quello del sociologo e semiotico visivo pur rappresentando conoscenze evolutive proprie e accostandosi al metodo filosofico e naturalistico delle scienze. In quanto disciplina, deve occuparsi di tutte le forme artistiche, potersi specializzare e ricoprire quindi una veste scientifica propria per poter essere trasmessa.
L'aspetto approfondito del [[bene culturale]], così come le conoscenze di opere e di autori, in particolare in [[pittura]], in [[scultura]] e in [[architettura]], sono il fondamento degli studi accademici, specialistici e di ricerca. Inoltre, come ogni altra disciplina storica e umanistica, la storia dell'arte è soggetta ad un'opera di interpretazione e riconoscimento critico ed è soggetta al metodo storiografico progressivo.
Lo studio dei contesti, degli antefatti, delle ''condizioni ambientali'' e dei mutamenti, della collocazione e della condizione della conservazione, in cui un'opera è stata concepita, realizzata, recepita e studiata, nonché della committenza e dei materiali, è parte integrante sia per la comprensione del significato, delle funzioni tipiche dell'opera, sia del percorso artistico e del valore dell'opera.
A queste [[competenze]] si aggiungono la [[museografia]] e il [[restauro]] del bene culturale. Anche su questo piano, la storia dell'arte, deve poter cercare le analogie e le differenze comprese nell'opera, dal punto di vista dei legami con altre scienze, degli usi e dei costumi, nell'impegno complessivo di partecipare allo sviluppo democratico e alla conoscenza in genere.
La "descrizione analitica" (''[[ecfrasi|ékphrasis]]'') del formarsi delle opere d'arte, e delle opere stesse, permette di affrontare tematiche di vasta portata: i [[ricettari]], i [[trattato (letteratura)|trattati]], i dizionari monografici, del [[disegno]] e del [[colore]], sia tecnici che a glosse, favoriscono la divulgazione della storia delle arti, e rendono possibile una competenza settoriale, uno studio distintivo in [[Arti maggiori]] e [[Arti minori]] nel rispetto del ritrovamento. Con il contributo dell'[[archeologia]], le opere d'arte possono essere studiate e descritte approfondendo aspetti ragionati che la costituiscono: dalle osservazioni pre[[semiotica|semiotiche]] e meno intenzionali, dai materiali alla conoscenza strutturata, dobbiamo il formarsi di settori propri: [[iconologia]], [[iconografia]], [[allegoria]] e [[simbolo]], che di volta in volta hanno arricchito la letteratura artistica, favorendo il nascere di correnti di pensiero (''ut pictura poïesis'').
Lo studio delle opere del passato, soprattutto se appartenenti a culture distanti, porta, in particolar modo, alla conoscenza e al rispetto di codici culturali e filosofici ai quali le opere fanno riferimento. Lo studio articolato delle invenzioni e delle scoperte, in storia e storia dell'arte, porterebbe ai significati teorici stessi delle opere d'arte ritenute maggiori.
L'arte, afferma [[Edgar Wind]], è sottoposta a principi regolativi universali, ''educare'' con ''l'arte'', significa concedere all'espressione e al contenuto artistici, uno statuto normativo e progettuale proprio, che attinge alla forma stessa dei linguaggi dei primordi che hanno permesso la [[gusto (filosofia)|formazione del gusto]], dell'[[estetica]] e dell'[[etica]] nelle varie epoche.
I contributi degli storici dell'arte, non possono che provenire da spontanee costruzioni professionali, nozioni, competenze, disposizioni che restituite ne favoriscono l'accesso, tuttavia nel corso del Novecento sono nati veri e propri istituti di eccellenza. Ad esempio il [[Warburg Institute]] di Londra, si è occupato dell'orientamento religioso, allegorico e astrologico delle opere d'arte.
Con la [[didattica museale]] si esprime un concetto affine, quello del significato dell'esperienza diretta del fare artistico accanto alla fruizione estetica del sapere, si favorisce la conoscenza individuale del valore estetico dell'opera d'arte. Le correnti strutturaliste e costruttiviste, linguistiche e psicologiche, hanno orientato la pedagogia artistica sulle direzioni di senso, legate alla comprensione delle procedure artistiche tecniche.
== Storia della disciplina ==
Nel 1842 [[Franz Theodor Kugler]] scrisse il primo libro sulla storia dell'arte<ref>{{Cita web|url=https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/kugler1842|titolo=Heidelberg Bibliothek – copia digitalizzata di Handbuch der Kunstgeschichte}}</ref> al quale si deve la partizione della storia dell'arte in quattro momenti (
=== Le
{{Vedi anche|Arte preistorica}}
[[File:Serra da Capivara - Painting 7.JPG|thumb|Serra da Capivara - Brasile]]
È complicato tracciare un preciso quadro storico sulle origini dell'arte: essa risale, infatti, alle primitive figurazioni delle popolazioni che iniziarono a riporre nella rappresentazione simbolica una concettualità artistica probabilmente, all'inizio, con intenti didascalico-narrativi o, più verosimilmente, unicamente propiziatori.
Nel [[Paleolitico]] superiore si sviluppò l'usanza di ritrarre, tramite [[graffiti (archeologia)|graffiti]] o dipinti, immagini legate alla vita quotidiana, prevalentemente scene di caccia ma anche momenti legati all'agricoltura e all'esperienza religiosa. Il supporto era costituito dalle rocce degli interni delle grotte: grazie alla protezione dagli agenti atmosferici, molte di queste pitture (dette per l'appunto [[Pittura rupestre|rupestri]]) sono giunte fino a noi.
In caso di esecuzione di graffiti, si utilizzavano rudimentali strumenti (prevalentemente in pietra), mentre per le pitture si mescolavano terre utilizzando come leganti sangue, grasso e altre sostanze, successivamente stese con l'ausilio delle mani, di bastoni o di peli di animali.
L'arte preistorica, per la sua figurazione essenziale e incisiva è stata fonte di ispirazione per molti artisti moderni, fra i quali [[Pablo Picasso]], per alcuni aspetti quale apporto interculturale.
==
=== Temi prevalenti ===
Per ragioni probabilmente da ricondursi ad un più antico e profondo sviluppo dello stesso concetto di [[arte]], oltre che ad una numericamente più copiosa produzione, la storia dell'arte sino a tempi recenti si è occupata in prevalenza delle aree culturali del [[bacino del Mediterraneo]], sul quale si affacciano le regioni dell'[[Classicismo (arte)|arte classica]] e rinascimentale.
Con il sorgere del [[secondo millennio]], allo studio dell'[[arte greca]] e di quella [[arte romana|romana]], di quella [[arte bizantina|bizantina]] e di quella prodotta nell'[[Italia|area italiana]] e [[provenza]]le, si è estesa la considerazione alle produzioni delle aree dei [[Franchi]] e dei [[Sassoni]], includendo quindi progressivamente porzioni sempre più estese di fonti del Vecchio Continente, di pari passo con lo sviluppo delle [[comunicazione|comunicazioni]] culturali fra gli [[stato|stati]] europei, che consentivano di prendere scambievole nozione, ad esempio del contributo [[arte romanica|romanico]] e di quello [[arte gotica|gotico]].
Il succedersi dell'[[Umanesimo]] e del [[Rinascimento]] italiano,
In più, mutate condizioni culturali favorirono lo sviluppo di una sorta di [[ceto sociale|ceto]] artistico, forse non organizzato in [[corporazione]], ma comunque di sempre più solida importanza [[società (sociologia)|sociale]], caratterizzato da un verso dalla pluralità di modi espressivi di ciascun autore (spesso capace, cioè, di dipingere come di scolpire, o di usare altre forme artistiche) e da un altro verso da una sempre più intensa comunicazione fra gli autori che, nella sfida competitiva come nella prova [[istrionismo|istrionica]], davano prova costante di conoscenza [[tecnica]] e [[logica]] delle opere dei colleghi (e quindi compivano un vero e proprio studio dell'arte altrui). Il più noto fra coloro che si posero con consapevolezza scientifica dinanzi alla produzione dei colleghi fu certamente [[Giorgio Vasari]], che con la sua opera
Se nel Seicento entrarono a far parte dello studio le "barocche forme del [[barocco]]" (intendendosi, con questa nota locuzione, l'innumerevole e ridondante quantità di differenziazioni produttive nei sempre più numerosi paesi in cui fu sviluppata), e mentre si consolidava l'importanza della produzione dei paesi dell'Europa settentrionale, con il riconoscimento dell'importanza dell'area [[arte fiamminga|fiamminga]], il lussuoso Settecento aprì a nuove aree di studio, incrementate peraltro dallo sviluppo della [[musica]] e delle [[letteratura|arti letterarie]] e [[teatro|teatrali]].
Lo studio
Il Novecento, con gli straordinari sviluppi delle modalità di comunicazione, ma anche (e forse per effetto di quelli) con la sua crescente progressione di approfondimento culturale, di pari passo seguita dall'espansione fra le classi sociali della frequentazione dell'arte (e con la diffusione dell'[[Pop art|arte popolare]]), creò le condizioni per una venuta a maturità della storia dell'arte, che oggi ricerca con indirizzo più strettamente scientifico di ristrutturare le proprie metodologie.
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La storia dell'arte, contrariamente ad una [[tradizione]] peraltro più avvertita presso le culture anglosassoni che non presso quelle latine, non si limita (o forse non si limita più) all'indagine sulle [[arti figurative]] (e [[arti visive|visive]] in genere), nonostante soprattutto in relazione ai secoli passati tale specialità costituisca una porzione ben rilevante dell'intera sua analisi.
=== Le
Sempre labile si è rivelata la linea di confine fra il relato storico ed il commento critico, e ben più che per la [[storia]], si segnala per questa disciplina invece un costante conflitto fra l'esigenza di una [[narrazione]] oggettiva e neutrale, come nel [[metodo scientifico]] tradizionale, e la difficoltà di rendere l'elaborazione e l'analisi senza far trapelare un convincimento dello studioso (artistico, [[filosofia|filosofico]], religioso, [[etica|etico]]) che inevitabilmente finisce col costituire [[Interpretazione (filosofia)|interpretazione]] e dunque si pone a rischio di partigianeria, comunque motivata.
Nel tempo, quindi, la critica ha assunto un ruolo di cospicua infiltrazione (con la relativa influenza) nella narrazione storica, determinando, a detta di alcuni, i successi o l'oblio di talune opere e di taluni artisti; la circostanza ha una sua rilevanza non irrisoria dato il necessario riferimento materiale al [[finanziamento]] dell'arte, che abbisogna infatti quasi sempre (con poche eccezioni) di una disponibilità finanziaria di terzi (anche successivamente alla realizzazione dell'opera, in stretti termini di "vendibilità commerciale" della stessa) per potersi alimentare. La determinazione delle provvidenze per l'arte ([[mecenatismo]]) è infatti spesso storicamente dipesa dalle analisi degli storici dell'arte, assunti (taluno dice, assoldati) dai munifici "''sponsor''" che desiderano finanziare l'arte (ed investire in arte), pur non disponendo di capacità critiche personali.
== L'arte delle prime civiltà ==
{{Vedi anche|Arte antica}}
=== L'arte nella Mesopotamia ===
{{vedi anche|Arte mesopotamica|Arte sumera}}
[[Asia Minore|Nell'area compresa tra l'odierna Turchia e la foce dei due fiumi Tigri ed Eufrate]], allora chiamata [[Mesopotamia]], circa 5000 anni fa, i primi agricoltori impararono a governare le piene dei fiumi e a sfruttare la fertilità del suolo.
Lo sviluppo economico che ne seguì permise la formazione delle più antiche città della storia. Il popolo dei [[Sumeri]] fu il primo a insediarsi in Mesopotamia attorno al 4500 a.C.; è a loro che dobbiamo progressi tecnologici quali l'uso della ruota e l'invenzione della scrittura. Successivamente altre popolazioni si stabilirono in quest'area: nel 2000 a.C. gli [[Assiria|Assiri]], un popolo guerriero e molto combattivo e nel 1800 a.C. i [[Babilonesi]], così chiamati dal nome della mitica città di [[Babilonia (città antica)|Babilonia]]. Le città, anche se costruite in epoche diverse, avevano caratteristiche comuni: erano circondate da mura o fossati e possedevano all'interno un grande [[tempio]], detto [[ziqqurat]], realizzato con mattoni di [[argilla]] essiccati al sole. Sulla sommità di questi imponenti edifici si riteneva abitassero le divinità, a cui i sacerdoti e fedeli si rivolgevano con preghiere e offerte.
=== L'arte in Egitto ===
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* [[Ordine dorico|Dorico]] (dal nome del popolo dei [[Dori]])
* [[Ordine ionico|Ionico]] (dal nome del popolo degli [[Ioni]])
* [[Corinzio]] (dal nome della città di [[Corinto (città antica)|Corinto]])
==== L'ordine dorico ====
[[File:0422 - Siracusa - Tempio di Apollo - Foto Giovanni Dall'Orto - 21-May-2008.jpg|thumb|Capitello dorico]]
Si caratterizza per l'essenzialità e la solennità delle sue forme.
La [[colonna]] dorica non ha una base, poggia direttamente sullo stilòbate (il pavimento del tempio), è rastremata verso l’alto (si restringe verso l'alto) ed è solcata da 20 scanalature
Il [[capitello]] ha una forma semplice (formata da echino e abaco) che serve a sostenere i blocchi di pietra rettangolare che formano l'architrave.
La decorazione del fregio è costituita da lastre scolpite dette mètope alternate da pannelli solcati da tre scanalature detti triglìfi.
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[[File:Architecture Logo.jpg|thumb|Capitello ionico]]
Si caratterizza per una maggiore eleganza e leggerezza rispetto a quello dorico.
La colonna non poggia direttamente sullo stilòbate, ma ha una propria base
Nella trabeazione, il fregio è continuo: sono assenti metope e triglifi.
==== L'ordine corinzio ====
[[File:CorinthianOrderPantheon.jpg|thumb|Ordine corinzio|sinistra]]
L'ordine corinzio (l’ultimo dei tre ordini) fu impiegato soprattutto per l'interno dei templi.
Il fusto della colonna corinzia
Il capitello è formato da due corone di foglie di acanto ed è la parte che caratterizza maggiormente l’ordine corinzio.
=== La scultura dell'età arcaica e classica ===
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=== L'arte ellenistica ===
Durante questa stagione Greci e non Greci furono protagonisti di una storia e di una cultura universali capace di mettere in contatto tra loro mondi e tradizioni diverse.
Con l'Ellenismo la Grecia non rappresentò più l'unico centro d'influenza del mondo antico: la [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]], le città di [[Pergamo]] in [[Asia Minore]], di [[Antiochia sull'Oronte|Antiochia]] in [[Medio Oriente]] e di [[Alessandria d'Egitto]] divennero centri politici, culturali e artistici altrettanto importanti.
Questi cambiamenti portarono molte novità nelle arti. Nella costruzione degli edifici, gli architetti cercarono di esaltare la spettacolarità, la monumentalità e la scenografia.
Le città ellenistiche, racchiuse da solide mura, divennero simili ad immensi teatri. Colossali sculture, poderosi colonnati e scalinate imponenti avevano lo scopo di intimorire i sudditi e di glorificare la potenza dei tiranni, che in epoca ellenistica avevano sostituito i regimi democratici.
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{{Vedi anche|Arte romana}}
L'evoluzione dell'arte romana avvenne gradualmente, sotto l'influenza della pittura greca ed etrusca. In genere si trattava di una pittura veloce, stesa con rapidi tocchi di colore, e tuttavia capace di sorprendenti effetti tridimensionali.
Andata perduta quasi del tutto la pittura su tavola, si è salvato un consistente numero di affreschi, notevole soprattutto a [[Pompei (città antica)|Pompei]] e a [[Ercolano (città antica)|Ercolano]], destinati a ornare grandi edifici pubblici e lussuosi ambienti domestici. Si è anche conservato un notevole numero di mosaici, spesso utilizzati in alternativa alla pittura per decorare pareti e pavimenti. I maestri mosaicisti, impiegando tessere molto piccole, riuscivano infatti a produrre effetti cromatici simili alla pittura.
I temi variano da motivi geometrici a soggetti tratti dalla natura a riproduzioni di giochi, battaglie o scene di caccia.
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{{Vedi anche|Arte paleocristiana}}
[[File:Good shepherd 01 small.jpg|thumb|Il ''Buon pastore'', [[Catacombe di Priscilla]], [[Roma]]]]
Nel III secolo, nonostante le persecuzioni, il [[Cristianesimo]] era già diventato
Ma quando il cristianesimo diventò la religione ufficiale dell'impero, la chiesa, organizzata con una propria gerarchia, fece costruire appositi edifici per il culto, come la basilica e il battistero, in grado di accogliere l'intera comunità dei fedeli. Innalzati di solito dove era stato martirizzato o sepolto un santo (come la [[Basilica di San Pietro]]), questi edifici vennero spesso eretti con marmi recuperati dalle costruzioni romane in rovina. Lo scopo non era solo quello di risparmiare, ma anche di sottolineare il carattere romano di queste costruzioni.
== Arte bizantina ==
{{vedi anche|Arte bizantina}}
L'arte
== Arte longobarda ==
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== Arte romanica ==
{{vedi anche|Arte romanica}}
Il romanico è quella fase dell'[[arte medievale]] [[europea]] sviluppatasi a partire dalla fine del [[X secolo]] all'affermazione dell'[[arte gotica]], cioè fin verso la metà del [[XII secolo]] in [[Francia]] e i primi decenni del successivo in altri paesi europei ([[Italia]], [[Inghilterra]], [[Germania]], [[Spagna]]). Il romanico rinnovò principalmente l'architettura e la scultura monumentale, quest'ultima applicata all'architettura stessa (come decorazione di [[Portale (architettura)|portali]], [[Capitello|capitelli]], [[lunette]], [[chiostri]]...).
== Arte gotica ==
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L'arte gotica nasce in un periodo compreso fra la metà del [[XII secolo]] e, in alcune aree europee, i primi decenni del [[XVI secolo]]. La novità più originale dell'architettura gotica è la scomparsa delle spesse masse murarie tipiche del romanico: il peso della struttura non veniva più assorbito dalle pareti, ma veniva distribuito su pilastri all'interno e nel perimetro, coadiuvati da strutture secondarie come archi rampanti e contrafforti. Lo svuotamento della parete dai carichi permise la realizzazione di pareti di luce, coperte da magnifiche vetrate, alle quali corrispondeva fuori un complesso reticolo di elementi portanti. Anche in scultura gli artisti di epoca gotica si mossero a partire dalle conquiste del secolo precedente, quali la ritrovata monumentalità, l'attenzione per la figura umana, il recupero della [[Plasticità (arte)|plasticità]] e del senso del volume. Le innovazioni furono radicali e si pervenne dopo molti secoli ad una rappresentazione della figura umana finalmente realistica e aggraziata. La pittura nel periodo gotico subì uno scarto temporale rispetto alle altre arti arrivando a un rinnovamento con un ritardo di tre-quattro decenni, grazie alla scuola italiana, grazie all'opera di [[Giotto]].
== Arte
{{Vedi anche|Arte del Rinascimento}}
[[File:Tempietto di
Nel [[Rinascimento]] (
Il David non rappresenta solo l'eroe biblico che uccise Golia, ma rappresenta la forza della città di Firenze che riesce a distruggere qualsiasi nemico nel nome di Dio. I principali pittori sono [[Piero della Francesca]] (1420 circa-1492) che lavora ad [[Urbino]] per il Duca di Montefeltro; [[Andrea Mantegna]] (1431-1501) che dipinge molti palazzi dei marchesi [[Gonzaga]], a [[Mantova]]; [[Francesco del Cossa]] (1436-1478) che realizza a [[Ferrara]], per il Duca d'Este, il [[Salone dei Mesi]] nel [[palazzo Schifanoia]]; [[Paolo Uccello]] (1397-1475) che lavora a Firenze per i [[Medici|de' Medici]], realizzando affreschi con temi del [[Tardo gotico|Gotico Internazionale]] (dame, cavalieri) utilizzando la tecnica della prospettiva; [[Sandro Botticelli]] (1445-1510) che realizza a Firenze dipinti con figure aggraziate ed eleganti come nella ''[[Nascita di Venere]]''; Michelangelo Buonarroti (1475-1564) in cui, nei suoi dipinti, è evidente la mentalità di scultore: infatti le figure dominano il dipinto, hanno volumi solidi, compatti e imponenti e una muscolatura molto evidente come nel dipinto ''[[Tondo Doni]]'' conservato nella [[Galleria degli Uffizi]] a Firenze o nell'affresco del [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio Universale]] realizzato da Michelangelo, per [[papa Giulio II]], nella [[Cappella Sistina]]; [[Raffaello Sanzio]] (1483-1520) che fu allievo del [[Perugino]], anche se superò in un modo sorprendente il suo maestro, come è evidente nello [[Sposalizio della Vergine (Raffaello)|''Sposalizio della Vergine'']].
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== Manierismo ==
{{Vedi anche|Manierismo}}
Il Manierismo è un movimento artistico, nato nella seconda metà del Cinquecento, che si ispirava ai grandi artisti del Rinascimento, in particolare a Michelangelo Buonarroti. Il Termine "Manierismo", coniato da [[Giorgio Vasari]] nel suo libro: ''"[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori|Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori; da Cimabue insine à tempi nostri]]''" , deriva dal sostantivo "maniera". Inizialmente il Manierismo venne giudicato poco originale ma successivamente gli storici lo considerarono l'ultimo sviluppo del Rinascimento. Gli artisti più importanti sono [[Parmigianino]], Rosso Fiorentino, Pontormo e i veneti [[Paolo Veronese]] e Tintoretto, gli architetti Palladio e Sansovino.
== Arte della Controriforma ==
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== Arte neoclassica ==
{{vedi anche|Arte neoclassica}}Neoclassicismo è il nome dato alla
== Arte moderna ==
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* [[Storia della danza]]
==
{{div col|cols=2}}
* [[Arte preistorica]]
* [[Arte occidentale]]
* [[Arte egizia]]
* [[Arte minoico-micenea]] o ''egea''.
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* [[Arte romana]]
** [[Arte romana repubblicana]]
** [[Arte romana imperiale
** [[Arte plebea]] e [[arte provinciale romana|provinciale]]
* [[Arte tardo-antica]]
Riga 237 ⟶ 259:
* [[Arte aborigena]]
;Alcuni sviluppi autoriali
* [[Alois Riegl]], 1893, ''Stilfragen'' (tr. in it. ''Problemi di stile''); ''Spätrömiche Kunstindustrie'', 1901 (tr. in it. ''Arte industriale della tarda romanità'')
* [[Arnold Hauser]] evoluzione dell'arte (sociologo dell'arte)
* [[Franz Wickhoff]] narrazione continua
* [[Heinrich Wölfflin]] leggi della visione figurazione
* [[Max Dvořák]] situazione spirituale rispecchiata
* [[Julius von Schlosser]] apporti strutturalisti
* [[Cesare Brandi]] semiologia e arte
* [[Benedetto Croce]] il soggetto del fare artistico è inseparabile dall'opera e irriducibile allo stile
* [[Nicola Ivanoff]] il carattere di una narrazione dello sbocciare successivo e imprevedibile di maniere e stili
* [[Johann Joachim Winckelmann|J. J. Winckelmann]] adotta il concetto classico di storia e cerca di ricostruire ''l'essenza dell'arte'' che a suo avviso non dipende dalla storia personale degli artisti
* [[Luigi Antonio Lanzi|Luigi Lanzi]] le singole maniere nel particolare stile di ciascun artista ma dichiara di non essere interessato a ridurre la storia dell'arte a tratti permanenti, come farebbe una scienza naturale, aprendo lo studio alle forme visive e alle scuole
▪︎ J. D. Fiorillo
▪︎ J. B. Seroux D'Agincourt
▪︎ L. Cicognara
▪︎ F. Kugler
▪︎ A. Springer
▪︎ P. Selvatico
▪︎ G. B. Cavalcaselle
▪︎ J. A. Crowe
▪︎ L. Moretti
▪︎ A. Venturi
▪︎ R. Longhi
▪︎ P. Toesca
▪︎ B. Berenson
* '''Storia dell'arte senza nomi'''
* A. Hauser
* '''Storia dello stile'''
* H. Wölfflin
* '''Storicismo'''
* N. Pevsner
* per lo sviluppo di una sintesi
* Luigi Grassi, Mario Pepe - ''Dizionario di arte. Termini, movimenti e stili dall'antichità a oggi''. Torino, UTET, 2003 ISBN 8877508450
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome =Lionello|cognome =Venturi|cid=Venturi|wkautore =Lionello Venturi|titolo =Storia della critica d’arte|editore =Einaudi|città =Torino|anno =1964|capitolo =VIII. Filologi, archeologi e conoscitori nei secoli XIX e XX|ISBN = 88-06-15709-4}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.getty.edu/research/tools/bha/|titolo =Bibliography of the History of Art}}
* {{cita web|url=http://fonti-sa.signum.sns.it/|titolo=La biblioteca delle fonti storico-artistiche|altri=Un archivio di testi che spazia dalla trattatistica (pittura, scultura, architettura) alla guidistica e ai carteggi|urlmorto=sì|accesso=23 luglio 2011|dataarchivio=3 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110803010948/http://fonti-sa.signum.sns.it/}} curato da Signum - [[Scuola normale superiore di Pisa]]
{{Storia dell'arte occidentale}}
{{Temi dell'arte}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|storia}}
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