Gaetano Macchiaroli: differenze tra le versioni
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L'impegno nel campo degli studi classici è testimoniato dalla pubblicazione di molti libri di [[storia antica]], [[archeologia]], [[storia dell'arte]], [[filologia]] e [[lingua greca|linguistica greca]], oltre che dalla fondazione di riviste come [[La parola del passato]] (1946), con [[Giovanni Pugliese Carratelli]], fin dall'inizio ininterrotto direttore e di "Cronache Ercolanesi", sotto la direzione di [[Marcello Gigante]], focalizzata sugli studi, la pubblicazione e l'interpretazione dei [[papiri di Ercolano]].
Ha ricevuto la [[Medaglia ai benemeriti della cultura e dell'arte|Medaglia d'oro ai benemeriti culturali]] per la
=== La famiglia Macchiaroli ===▼
Morì il [[6 ottobre]] [[2005]], all'età di 85 anni e fu sepolto nel cimitero di [[Teggiano]].▼
Un esponente di questa illustre famiglia, [[Cono Macchiaroli]], dottore in legge, giunse a Diano ([[Teggiano]]) ai primi del [[XVIII secolo|Settecento]] con la carica di ''governatore baronale'' (il quale, com’era prescritto dallo Stato, doveva essere forestiero e uomo di legge). Ma, a fine mandato, egli preferì stabilirsi definitivamente a Diano con moglie e figli.▼
Nella seconda metà dell’[[Ottocento]] un suo discendente, il [[canonico]] [[teologo]] [[Stefano Macchiaroli]], pubblicò nel [[1868]] un libro intitolato “''Diano e l’omonima sua Valle''”<ref>{{Cita libro|nome=Stefano|cognome=Macchiaroli|altri=dalla Libreria Nazionale Centrale di [[Firenze]]|titolo=Diano e l'omonima sua valle ricerche storico-archeologiche di Stefano Macchiaroli|url=https://books.google.it/books?id=SPBF0hcM0PEC&redir_esc=y|accesso=2018-09-26|data=1868|editore=G. Rondinella|lingua=it-IT}}</ref>, che è da ritenersi un classico della [[storiografia]] meridionale.▼
L'allora [[Sindaci di Napoli|sindaco di Napoli]], [[Rosa Russo Iervolino]], disse di lui:<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=Stella Cervasio|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/07/macchiaroli-ultimo-illuminista.html|titolo=Macchiaroli, l'ultimo illuminista - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|data=07/10/2005|accesso=2018-09-26|citazione=La morte di Macchiaroli è una grave perdita per Napoli - dichiara il sindaco Rosa Iervolino Russo - e per tutto il mondo della cultura partenopea. Editore coraggioso, di riviste impegnate come di pubblicazioni storico-letterarie di grande qualità, è stato un intellettuale di riferimento nel panorama contemporaneo ed ha contribuito, attraverso la sua produzione illuminata, ad arricchire il dibattito sullo sviluppo di Napoli e dell'intero Mezzogiorno}}</ref>▼
Nei primi decenni del [[Novecento]], un altro Stefano Macchiaroli (padre di Gaetano),<ref>{{Cita web|url=http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=662|titolo=Morto a Napoli l'editore Gaetano Macchiaroli di Teggiano - ValloWeb
{{Citazione|La morte di Macchiaroli è una grave perdita per Napoli e per tutto il mondo della cultura partenopea. Editore coraggioso, di riviste impegnate come di pubblicazioni storico-letterarie di grande qualità, è stato un intellettuale di riferimento nel panorama contemporaneo ed ha contribuito, attraverso la sua produzione illuminata, ad arricchire il dibattito sullo sviluppo di Napoli e dell'intero Mezzogiorno.|[[Rosa Russo Iervolino]], il 7/10/2005 in [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}▼
=== Gaetano Macchiaroli e i rapporti politici ===▼
il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]], [[Giorgio Napolitano]], apprendendo la notizia della morte, disse:<ref>{{Cita news|lingua=it-it|autore=Stella Cervasio|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/07/macchiaroli-ultimo-illuminista.html|titolo=Macchiaroli, l'ultimo illuminista - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|data=07/10/2005|accesso=2018-09-26|citazione=La notizia ha raggiunto a Roma Giorgio Napolitano: Scompare per me un carissimo, fraterno amico, al quale mi ha legato per decenni una profonda comunanza di valori ideali, politici e culturali. E Napoli perde con lui un protagonista della vita cittadina, un interprete e continuatore delle tradizioni più alte della storia e della cultura}}</ref>▼
Gaetano Macchiaroli, residente a [[Napoli]], intraprendeva una febbrile attività politica nella stessa città, affiancando [[Palmiro Togliatti]] nella fondazione di una sezione locale del [[partito comunista]]. Ma negli anni seguenti egli unì al fervore politico una straordinaria animazione culturale, che sfociò dapprima nell’[[editoria]] con la pubblicazione della famosa rivista intitolata “[[La parola del passato]]”, diretta da [[Giovanni Pugliese Carratelli]], e poi nella promozione ed organizzazione di grandi
Dagli [[anni Ottanta]], Gaetano Macchiaroli si volse alla valorizzazione del centro storico di [[Teggiano]], realizzando, con contributi statali, il restauro del suo Castello<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.castellomacchiaroli.it/castello/|titolo=Castello Macchiaroli, il luogo dove i sogni hanno inizio|pubblicazione=Castello Macchiaroli|accesso=2018-09-26}}</ref>, che divenne subito (e lo è ancora) sede di convegni e Mostre di livello nazionale. Scrisse assieme ad [[Arturo Didier]] una sintesi della storia del [[Teggiano|Castello di Teggiano]] (castello normanno, sede della nobile
{{Citazione|Scompare per me un carissimo, fraterno amico, al quale mi ha legato per decenni una profonda comunanza di valori ideali, politici e culturali. E Napoli perde con lui un protagonista della vita cittadina, un interprete e continuatore delle tradizioni più alte della storia e della cultura|Giorgio Napolitano}}▼
L’animazione culturale lasciata in eredità da Gaetano ha avuto la sua prosecuzione con la figlia, Gisella Macchiaroli, la quale ha apportato notevoli ristrutturazioni al Castello, aggiungendo alla struttura anche una notevole potenzialità di accoglienza turistica.▼
▲== La famiglia Macchiaroli ==
▲Un esponente di questa illustre famiglia, [[Cono Macchiaroli]], dottore in legge, giunse a Diano ([[Teggiano]]) ai primi del [[XVIII secolo|Settecento]] con la carica di ''governatore baronale'' (il quale, com’era prescritto dallo Stato, doveva essere forestiero e uomo di legge). Ma, a fine mandato, egli preferì stabilirsi definitivamente a Diano con moglie e figli.
=== Morte ===
▲Nella seconda metà dell’[[Ottocento]] un suo discendente, il [[canonico]] [[teologo]] [[Stefano Macchiaroli]], pubblicò nel [[1868]] un libro intitolato “''Diano e l’omonima sua Valle''”<ref>{{Cita libro|nome=Stefano|cognome=Macchiaroli|altri=dalla Libreria Nazionale Centrale di [[Firenze]]|titolo=Diano e l'omonima sua valle ricerche storico-archeologiche di Stefano Macchiaroli|url=https://books.google.it/books?id=SPBF0hcM0PEC&redir_esc=y|accesso=2018-09-26|data=1868|editore=G. Rondinella|lingua=it-IT}}</ref>, che è da ritenersi un classico della [[storiografia]] meridionale.
▲Morì il [[6 ottobre]] [[2005]], all'età di 85 anni e fu sepolto nel cimitero di [[Teggiano]].
▲L'allora [[Sindaci di Napoli|sindaco di Napoli]], [[Rosa Russo Iervolino]], disse di lui:<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=Stella Cervasio|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/07/macchiaroli-ultimo-illuminista.html|titolo=Macchiaroli, l'ultimo illuminista - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|data=07/10/2005|accesso=2018-09-26|citazione=La morte di Macchiaroli è una grave perdita per Napoli - dichiara il sindaco Rosa Iervolino Russo - e per tutto il mondo della cultura partenopea. Editore coraggioso, di riviste impegnate come di pubblicazioni storico-letterarie di grande qualità, è stato un intellettuale di riferimento nel panorama contemporaneo ed ha contribuito, attraverso la sua produzione illuminata, ad arricchire il dibattito sullo sviluppo di Napoli e dell'intero Mezzogiorno}}</ref>
▲Nei primi decenni del [[Novecento]], un altro Stefano Macchiaroli (padre di Gaetano),<ref>{{Cita web|url=http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=662|titolo=Morto a Napoli l'editore Gaetano Macchiaroli di Teggiano - ValloWeb.com|sito=www.valloweb.com|accesso=2018-09-26}}</ref> proprietario terriero, avvocato, [[Antifascismo|antifascista]], politicamente aderente al [[liberalismo]] che gli aveva trasmesso [[Giovanni Amendola]]. Egli era vice sindaco di [[Teggiano]] quando fu costretto a dimettersi per i violenti attacchi degli esponenti della neonata sezione locale del [[Partito Nazionale Fascista|partito fascista]]. Le minacce continuarono, tanto che Macchiaroli fu costretto a fuggire a [[Napoli]], presso i suoi parenti. Ma dopo qualche mese coraggiosamente fece ritorno a Teggiano e si stabilì nella sua residenza, il Castello, dove riprese la sua professione di avvocato difendendo gratuitamente i contadini locali. Caduto il [[fascismo]], questi contadini e un gruppo di vecchi liberali amendoliani formarono un corteo e, portando simbolicamente una poltrona da [[Podestà (fascismo)|podestà]], si recarono al Castello e invitarono il Macchiaroli ad uscire in piazza, dove lo fecero acclamare sindaco provvisorio di Teggiano.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.ondanews.it/curiosita-storiche-valdianesi-la-storica-famiglia-macchiaroli-di-teggiano/|titolo=Curiosità storiche valdianesi. La storica famiglia Macchiaroli di Teggiano|pubblicazione=Ondanews.it|data=2018-04-22|accesso=2018-09-26}}</ref>
▲{{Citazione|La morte di Macchiaroli è una grave perdita per Napoli e per tutto il mondo della cultura partenopea. Editore coraggioso, di riviste impegnate come di pubblicazioni storico-letterarie di grande qualità, è stato un intellettuale di riferimento nel panorama contemporaneo ed ha contribuito, attraverso la sua produzione illuminata, ad arricchire il dibattito sullo sviluppo di Napoli e dell'intero Mezzogiorno.|[[Rosa Russo Iervolino]], il 7/10/2005 in [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}
▲=== Gaetano Macchiaroli e i rapporti politici ===
▲Gaetano Macchiaroli, residente a [[Napoli]], intraprendeva una febbrile attività politica nella stessa città, affiancando [[Palmiro Togliatti]] nella fondazione di una sezione locale del [[partito comunista]]. Ma negli anni seguenti egli unì al fervore politico una straordinaria animazione culturale, che sfociò dapprima nell’[[editoria]] con la pubblicazione della famosa rivista intitolata “[[La parola del passato]]”, diretta da [[Giovanni Pugliese Carratelli]], e poi nella promozione ed organizzazione di grandi Mostre, come, ad esempio, quella sui [[Manoscritto|manoscritti]] di [[Giacomo Leopardi]], che da Napoli passò a [[Madrid]], a [[Berlino]], a [[Chicago]] e a [[New York]]. Questo suo ruolo di “''organizzatore di cultura''” fece di Macchiaroli un uomo aperto ai valori della civiltà europea.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|autore=ALFONSO CONTE|url=https://www.lacittadisalerno.it/cultura-e-spettacoli/la-libreria-degli-intellettuali-1.1004691|titolo=La libreria degli intellettuali|pubblicazione=La Città di Salerno|data=26/06/2015|accesso=2018-09-26}}</ref>
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▲Dagli [[anni Ottanta]], Gaetano Macchiaroli si volse alla valorizzazione del centro storico di [[Teggiano]], realizzando, con contributi statali, il restauro del suo Castello<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.castellomacchiaroli.it/castello/|titolo=Castello Macchiaroli, il luogo dove i sogni hanno inizio|pubblicazione=Castello Macchiaroli|accesso=2018-09-26}}</ref>, che divenne subito (e lo è ancora) sede di convegni e Mostre di livello nazionale. Scrisse assieme ad [[Arturo Didier]] una sintesi della storia del [[Teggiano|Castello di Teggiano]] (castello normanno, sede della nobile famiglia [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]]), che Macchiaroli pubblicò nelle sue edizioni prestigiose.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|autore=Arturo Didier|url=http://www.ondanews.it/curiosita-storiche-valdianesi-la-storica-famiglia-macchiaroli-di-teggiano/|titolo=Curiosità storiche valdianesi. La storica famiglia Macchiaroli di Teggiano|pubblicazione=Ondanews.it|data=2018-04-22|accesso=2018-09-26}}</ref>
▲{{Citazione|Scompare per me un carissimo, fraterno amico, al quale mi ha legato per decenni una profonda comunanza di valori ideali, politici e culturali. E Napoli perde con lui un protagonista della vita cittadina, un interprete e continuatore delle tradizioni più alte della storia e della cultura|Giorgio Napolitano}}
▲L’animazione culturale lasciata in eredità da Gaetano ha avuto la sua prosecuzione con la figlia, Gisella Macchiaroli, la quale ha apportato notevoli ristrutturazioni al Castello, aggiungendo alla struttura anche una notevole potenzialità di accoglienza turistica.
== Onorificenze ==
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== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|curatore=Alfredo Profeta|titolo=Gaetano. Maestro suo malgrado. L'altra Napoli degli anni Sessanta|editore=Napoli, Imprint, 2006}}
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[https://web.archive.org/web/20160306222209/http://imprint-profeta.com/gaetano/salastampa1.html Press realeses] della presentazione del libro ''Nel segno di Macchiaroli'', a cura di Alfredo Profeta
*''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/07/macchiaroli-ultimo-illuminista.html Macchiaroli, l'ultimo illuminista]'', dalla [[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica]] del 7.10.2005
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