Alberobello: differenze tra le versioni

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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{F|centri abitati della Puglia|maggio 2021}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Alberobello
|Panorama =Trullialberobello Alberobello con il drone.jpg
|Didascalia =Panorama Idi trulliAlberobello
|Bandiera = Alberobello-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Alberobello-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Puglia Bari
|Amministratore locale = Francesco De Carlo
|Divisione amm grado 2=Bari
|Partito = [[lista civica]]
|Amministratore locale=Michele Maria Longo
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2022#Alberobello|13-6-2022]]
|Partito=[[Il Popolo della Libertà|PdL]]
|Data elezioneistituzione =23 27-5-20121797
|Altitudine = 428<ref>{{Cita web|http://www.comuni-italiani.it/072/003/clima.html|Alberobello: Clima e Dati Geografici|23 dicembre 2023}}</ref>
|Data istituzione=23-05-2012
|Sottodivisioni = Coreggia<ref>
|Altitudine=428
[https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/alberobello.pdf Comune di Alberobello - Statuto]</ref>
|Superficie=40.82
|Divisioni confinanti = [[Castellana Grotte]], [[Fasano]] (BR), [[Locorotondo]], [[Martina Franca]] (TA), [[Monopoli (Italia)|Monopoli]], [[Mottola]] (TA), [[Noci (Italia)|Noci]]
|Note superficie=
|Zona sismica = 4
|Abitanti=10718
|Gradi giorno = 1644
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|AggiornamentoNome abitanti =30-4-2017 alberobellesi
|Patrono = [[Cosma e Damiano|santi Cosma e Damiano]]
|Sottodivisioni=Coreggia<ref>
|Festivo = 27 settembre
[https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/alberobello.pdf Comune di Alberobello - Statuto] </ref>
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Castellana Grotte]], [[Fasano]] (BR), [[Locorotondo]], [[Martina Franca]] (TA), [[Monopoli (Italia)|Monopoli]], [[Mottola]] (TA), [[Noci (Italia)|Noci]], [[Putignano]]
|PIL procapite =
|Zona sismica=4
|Mappa = Map of comune of Alberobello (metropolitan city of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Gradi giorno=1644
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Alberobello all'interno della città metropolitana di Bari
|Nome abitanti=alberobellesi
|Patrono=[[Cosma e Damiano|santi Cosma e Damiano]]
|Festivo= 25-26-27-28 settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Alberobello (metropolitan city of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Alberobello all'interno della città metropolitana di Bari
|Diffusività=
}}
 
'''Alberobello''' (''AiarubbéddeIarubbèdde'' in dialetto locale<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:10718Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]], in [[Puglia]], facente parte della [[Valle d'Itria]] e della [[Murgia dei Trulli]].
 
CelebreÈ celebre per lei suesuoi caratteristiche abitazioni chiamatecaratteristici [[Trullo|trulli]], chemodello dalcostruttivo di [[1996architettura spontanea]], sonodichiarati tutelatedal dall'[[Organizzazione6 delledicembre Nazioni1996 Unite[[Patrimonio per ldell'educazione,umanità|Patrimonio lamondiale scienza e la cultura|UNESCOdell'umanità]] quali dall'[[patrimonio dell'umanitàUNESCO]]<ref>{{cita web |url=http://whc.unesco.org/en/list/787 |titolo=The Trulli of Alberobello |accesso=9 novembre 2009 |lingua=en}}</ref>, fa parte della [[Valle d'Itria]] e della [[Murgia dei Trulli]].
 
== Geografia fisica ==
Alberobello è un comune che si trova nella parte sud-orientale della sua [[Città metropolitana di Bari|città metropolitana]] di appartenenza, non lontano dalla [[Valle d'Itria]] e dalle colline della [[Murge|Murgia]] Sud-Est barese.
 
== Origini del nome ==
Lo storico di [[Noci (Italia)|Noci]] [[Pietro Gioia]] ha congetturato che il nome Alberobello derivasse da ''Silva alboris belli'', con il significato di "bosco dell'albero della guerra" e tale derivazione, priva di riscontro documentale, è stata a lungo fatta propria dagli storici successivi. Studi posteriori<ref>[http{{Cita web|url=https://www.itrullidialberobello.it/alberobello-e-la-sua-storia/746-toponimo-alberobello |titolo=Toponimo Alberobello<!|autore=Tonio Laera|sito=www.itrullidialberobello.it|lingua=it-IT|accesso=2022-12-02|dataarchivio=28 Titolo generato automaticamentenovembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211128020810/https://www.itrullidialberobello.it/alberobello-e->]la-sua-storia/746-toponimo-alberobello|urlmorto=sì}}</ref><ref>[{{Cita web |url=http://www.alberobellocultura.it/it/home/monumenti.html |titolo=La Città di Alberobello<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=1 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130725111716/http://alberobellocultura.it/it/home/monumenti.html |dataarchivio=25 luglio 2013 |urlmorto=sì }}</ref> sottolineano tuttavia che il primo toponimo con il quale la località era conosciuta fu ''Silva Alborelli'': così risulta dal più antico documento a conoscenza degli studiosi, e cioè il [[diploma d'investitura]] del 15 maggio 1481 con il quale il re [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]] assegnò i beni del defunto conte di [[Conversano]] [[Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona]] al figlio Andrea Matteo, illetterato. In detto documento<ref>Ricavato dal Grande Archivio di Napoli (Reg. Privil. fol. 32 e 59, vol. 39) e riportato nel testo integrale</ref> si legge ''Silva Alborelli in provincia nostra Terra Bari''.
 
{{senza fonte|Il nome Alberobello divenne ufficiale il 22 giugno 1797 dal primo Consiglio Comunale e per scelta degli abitanti della località. In tale circostanza furono proposti anche i nomi di Ferrandina in onore di re Ferrante d'Aragona e di Ferdinandina in onore a re Ferdinando IV di Borbone.}} Tuttavia sino allalla prima metà dell'Ottocento furono adottate anche le dizioni alternative Arborebello o Albero Bello.
 
== Storia ==
Una prima antropizzazione dell'area e bonifica agraria prese avvio solo nei primi anni del [[XVI secolo]] su impulso del [[conte di [[Conversano]] [[Acquaviva (famiglia)#Andrea Matteo Acquaviva III|Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona]], figlio di [[Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona|Giulio Antonio Acquaviva]] caduto nelnell'estate 1481del [[1480]] nella [[battaglia di Otranto]] contro gli [[ottomani]]. Andrea Matteo introdusse dal feudo di [[Noci (Italia)|Noci]] una quarantina di famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l'obbligo di consegnargli la [[decima]] dei raccolti.
 
[[File:Alberobello Trullo Sovrano (3).jpg|thumb|left|Trullo Sovrano]]
UnIl suo successore, il potente conte [[Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona|Giangirolamo II]], detto dagli storici dell'Ottocento il ''Guercio delle Puglie/Guelfo'' delleperché Puglieda perchéuna avevalotta si procurò un occhio bendato, (senza documentazione) nel [[1635]] al centro della zona eresse una locanda con annessi [[refettorio]], taverna e [[oratorio che(architettura)|oratorio]] diedededicato avvioalla all'urbanizzazione della selva con la costruzioneMadonna di unLoreto agglomerato(10 di piccole case. L'abbondanza di materiale, soprattutto pietra calcareadicembre) e carsicaai eSanti sedimentario calcareo,Cosma e l'autorizzazioneDamiano del(che contefu achiuso costruiredal casepubblico solo connel [[Muro a secco|muri a secco1863]] senza l'uso di malta), che divennerodiede i caratteristici [[Trullo|trulli]], contribuironoavvio all'espansioneurbanizzazione dell'agglomeratodella urbano. L'obbligo di far costruire case soloselva con pietre a secco fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del [[Regno di Napoli]] secondo la ''[[Pragmatica de Baronibus]]'', legge in vigore fino al [[Settecento]] secondo la quale la costruzione di un nuovoagglomerato centrodi abitatopiccole comportava in primo luogo il Regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del Barone alla Regia Cortecase.
{{cn|Il centro abitato sorse sulle vie dell'antico fiume Cana/Cane, dove ora si trova il largo Giuseppe Martelotta (detto anche largo delle fogge o largo della fiera).}}
 
L'abbondanza di materiale, soprattutto [[pietra calcarea]] e [[carsica]] e l'autorizzazione del conte a costruire case solo con [[Muro a secco|muri a secco]] senza l'uso di [[Malta (materiale)|malta]], che divennero i caratteristici [[Trullo|trulli]], contribuirono all'espansione dell'agglomerato urbano. L'obbligo di far costruire case solo con pietre a secco fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del [[Regno di Napoli]] secondo la ''[[Pragmatica de Baronibus]]'', legge in vigore fino al [[XVIII secolo]] secondo la quale la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del barone alla Regia Corte. {{cn|Il centro abitato sorse sulle vie dell'antico fiume Cana/Cane, dove ora si trova il largo Giuseppe Martelotta.}}
Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d'Aragona di Conversano fino al 27 maggio [[1797]], quando il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], che era ospite a Taranto dall'arcivescovo [[Giuseppe Capecelatro]], accolse l'istanza di una delegazione-comitato (costituita dai dottori Giacomo Giuseppe Pezzolla e Martino Lippolis dal capo d'arte Ottavio Ciaccia e dai sacerdoti Vito Fasano, Francesco Cosma Sgobba, Vito Nicola Tinelli e Francesco Martelotta) ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale dei conti. {{cn|Il decreto giunse in paese il successivo 16 giugno e fu affisso su un albero di olmo alla vista di tutti}}. Il 22 giugno fu eletto come primo sindaco il fisico Francesco Giuseppe Lippolis soprannominato "Orecchie False". Nel 1814 fu istituita la parrocchia e nominato primo parroco don Vito Onofrio Tulio Lippolis. {{cn|Negli stessi anni Francesco D'Amore costruì il primo trullo a due piani}}, noto oggi come Casa D'Amore.
 
Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d'Aragona di Conversano fino al sabato 27 maggio [[1797]], quando il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] accolse l'istanza di una delegazione-comitato di sette gentiluomini, costituita dai dottori Giacomo Giuseppe Pezzolla e Martino Lippolis, dal capo d'arte Ottavio Ciaccia e dai sacerdoti Vito Fasano, Francesco Cosma Sgobba, Vito Nicola Tinelli e Francesco Martelotta, ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a [[Città regia (Italia)|città regia]], liberandola dalla servitù feudale. {{cn|Il decreto giunse in paese il successivo 16 giugno e fu affisso su un albero di olmo alla vista di tutti}}. Il 22 giugno fu eletto come primo sindaco il fisico Francesco Giuseppe Lippolis soprannominato "Orecchie False". Nel 16 marzo [[1814]] fu istituita la parrocchia e nominato primo parroco don Vito Onofrio Tulio Lippolis cugino del primo sindaco, arciprete del Capitolo costituito da una ventina di presbiteri. {{cn|Nell'estate del [[1797]] Antonio Francesco D'Amore costruì il primo trullo a due piani}}, noto oggi come Casa D'Amore.
Alberobello è l'unico centro abitato nel quale è presente un intero quartiere di trulli. Viene pertanto considerata capitale culturale dei trulli della [[Valle d'Itria]].<ref>In passato anche il centro di [[Villa Castelli]] era costituito prevalentemente da trulli, che tuttavia in assenza di tutele furono quasi totalmente abbattuti nella prima metà del XX secolo. Una sorte analoga toccò ad Alberobello a talune porzioni del corso e del quartiere attorno alla chiesa matrice.</ref>
 
Alberobello è l'unico centro abitato nel quale è presente un intero quartiere di trulli, viene pertanto considerata capitale culturale dei trulli della Murgia.
=== Campo di concentramento, transito e internamento di Alberobello, la "Casa Rossa" ===
{{vedi anche|Casa Rossa (Alberobello)}}
Nel 1940, con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], la masseria Gigante, che era stata realizzata nel 1887 in zona bosco selva dal sacerdote e [[brigantaggio|brigante]] don Francesco Gigante (1812-gennaio 1888) con l'intento di realizzarvi un campo per la scuola di pratica di agraria, fu requisita dal governo italiano che la adibì a campo di transito e di internamento. Fu campo di internamento fascista fino ai primi di settembre del 1943, ossia per oltre 3 anni.<ref>[http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=79173 Itriabarocco]</ref> Questo uso si protrasse anche nel dopoguerra fino al 1949. Dal 1957 al 1972 la masseria fu utilizzata come scuola rieducativa minorile. All'interno c'è una chiesetta dedicata a san Francesco d'Assisi e a santa Chiara d'Assisi con dipinti in gesso del 1948.<ref>F. Terzulli ''La casa rossa. Il campo di concentramento ad Alberobello'' Mursia, Milano ISBN 978-88-425-3167-8</ref>
Nel [[1940]], con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], la [[masseria]] Gigante, che era stata realizzata nel [[1887]] in Contrada "Albero della Croce" per volontà del testamento del sacerdote e [[brigantaggio|brigante]] Don Francesco Gigante (18 settembre 1812-9 gennaio 1888) con l'intento di realizzarvi un campo per la scuola di pratica d'agraria, fu requisita dal governo fascista che la adibì a campo di transito e di internamento fino ai primi di settembre del [[1943]], ossia per oltre 3 anni,<ref>{{Cita web |url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=79173 |titolo=Itriabarocco |accesso=9 febbraio 2014 |dataarchivio=14 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190114024418/http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=79173 |urlmorto=sì }}</ref> questo uso si protrasse anche nel dopoguerra fino al [[1949]]. Dal [[1957]] al [[1972]] la struttura fu utilizzata come scuola rieducativa minorile. All'interno vi è la chiesetta dedicata ai Santi Francesco e Chiara d'Assisi con dipinti in gesso del [[1948]].<ref>{{cita libro|autore= F. Terzulli |titolo= La casa rossa. Il campo di concentramento ad Alberobello |editore= Mursia |città= Milano |ISBN= 978-88-425-3167-8 }}</ref>
 
=== Simboli ===
Lo stemma del comune di Alberobello è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 26 marzo 1935<ref>{{cita web|url= https://www.comunealberobello.it/index.php?option=com_content&view=article&id=717:notizie-storiche&catid=248&lang=it&Itemid=369 |titolo= Notizie storiche |sito= Comune di Alberobello |accesso= 2 luglio 2023 }}</ref> e modificato con D.P.C.M. del 24 novembre 1952.<ref>{{cita web |titolo= Alberobello |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?5852 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 2 luglio 2023 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, alla [[Quercia (araldica)|quercia]] sormontata da due candide colombe in volo, in attegiamento di posarvisi, nodrita su terrazza, sinistrata da un leone rampante, addestrata da un [[Guerriero (araldica)|guerriero]] medioevale, armato, nell'atto di colpire con la lancia la bocca del leone, il tutto [[al naturale]].}}
Il guerriero medievale armato di lancia simboleggia l'intervento della dinastia borbonica per proteggere Alberobello, raffigurato dalla quercia, dalla prepotenza del conte Acquaviva di Conversano, rappresentato dal leone rampante, emblema del suo casato. Sullo sfondo dell'antico stemma civico, approvato dal primo Consiglio dell'Università di Alberobello del 1797, erano raffigurati dei trulli.
 
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 30 luglio 1953, è un drappo di giallo.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/02e6cc4b-a77e-41f6-8cdd-4a0531a81b1a/34-alberobello|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Alberobello|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città|accesso=2024-10-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.itrullidialberobello.it/alberobello/storia/sede-municipale/26-sede-municipale|titolo=Stemma|accesso=2022-05-26|urlmorto=sì|dataarchivio=8 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221008183328/https://www.itrullidialberobello.it/alberobello/storia/sede-municipale/26-sede-municipale}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
;Chiesa Madre - Basilica santuario- deiSantuario Santi- Parrocchia SS. Martiri e Medici Cosma e Damiano:
La chiesa matrice di Alberobello è dedicata ai santi Medici [[Cosma e Damiano]], patroni dell'abitato. Il loro culto fu introdotto nel 1636 dal conte [[Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona|Giangirolamo II]], che ne era devoto a motivo di una grazia ricevuta da sua moglie Elisabetta da Rocca Padula durante la gravidanza con la quale diede alla luce il primogenito, Cosimo. Prima dell'istituzione della parrocchia, la chiesa dipese dalla parrocchia di Noci. Il [[diocesi di Conversano-Monopoli|vescovo di Conversano]] Gregorio Falconieri la riconobbe come santuario nel 1938, e nel 2000 [[papa Giovanni Paolo II]] la elevò a [[basilica minore]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
 
La [[Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Alberobello)|Chiesa Matrice di Alberobello]] è consacrata all'[[Immacolata Concezione]] e ai santi [[Cosma e Damiano]], patroni del comune con decreto pontificio da parte di [[Papa Pio IX|Pio IX]] del lunedì 22 maggio 1854.
L'edificio attuale, in stile neoclassico con pianta a forma di croce latina, risale alla fine del XIX secolo. Sostituisce una piccola cappella risalente al 1609 dedicata alla Madonna delle Grazie con sotto l'ossario, ampliata nel 1725, nel 1784 e nel 1852. Il progetto, redatto dell'architetto alberobellese [[Antonio Curri]], nel 1881 ebbe il benestare del parroco [[Domenico Morea]] e del consiglio comunale. Il preventivo era di 16.000 lire, la realizzazione costò circa il doppio. I lavori iniziarono nel 1882 e durarono quasi tre anni. La chiesa fu aperta al culto nel [[1885]] in occasione della festa dell'Addolorata, ma all'epoca la sua realizzazione era largamente incompleta essendo state realizzate solo navata centrale e la facciata. Il braccio sinistro fu completato nel 1948 e il braccio destro nel 1956, mentre la prevista cupola ottagonale non è mai stata realizzata. La facciata presenta due campanili, quello di sinistra con una meridiana e quello di destra con un orologio con numeri romani. La sacrestia già presente dal 1784, agli inizi del Novecento dal nuovo progetto del Curri anche la sacrestia vecchia fu demolita e ricostruita quella nuova e restaurata e completata nel 1968. La chiesa custodisce numerose reliquie: le più celebri sono quelle dei Santi Medici<ref>{{Cita web|url =http://www.comunealberobello.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=700:il-santuario-dei-ss-medici&catid=136&Itemid=488&lang=it|titolo = Dal sito del comune|accesso = 16 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://basilicalberobello.santimedici.net/index.php/parrocchia/storia-della-basilica|titolo = Storia della basilica/fonte di approfondimento|accesso = 16 settembre 2018}}</ref>.
 
Il loro culto fu introdotto nel 1636 dal conte [[Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona|Giangirolamo II]], di cui ne era devoto a motivo di una ipotetica grazia ricevuta da sua moglie Isabella da Rocca Padula durante la gravidanza con la quale diede alla luce il primogenito, Cosimo Duca di Noci, infatti fu l'unico d'Acquaviva a possedere questo nome. Prima dell'istituzione della parrocchia, la cappella, risalente tra il 1609 e il 1636, dipese dalla parrocchia matrice di Noci sino al 16 marzo 1814. Il [[vescovo di Conversano]] Mons. Gregorio Falconieri la riconobbe come santuario il 12 settembre 1938 e il 18 febbraio 2000 [[papa Giovanni Paolo II]] la elevò a [[basilica minore]].<ref>{{cita web|lingua= en |url= http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm |sito= Catholic.org |titolo= Basilicas in Italy }}</ref>
;Parrocchia santuario di Sant'Antonio di Padova:
 
[[File:Alberobello BW 2016-10-16 12-24-29.jpg|thumb|Chiesa a trullo Parrocchia di Sant'Antonio da Padova opera Don Guanella situato nel Rione Monti - zona Monumentale]]
L'edificio attuale, in stile neoclassico di pianta a [[croce latina]], risale nel 1880 circa. Sostituì una cappella risalente alla prima metà del Seicento e si presuma consacrata alla Madonna delle Grazie con sotto l'ossario, denominato "Salvo". Fu raddoppiata nell'[[Giubileo universale della Chiesa cattolica|anno giubilare]] del 1725, allungata nel 1784 con sacrestia detta del "Moro" e nel 1852 in formazione dei due transetti, il vecchio campanile realizzato nell'anno giubilare del 1875.
La chiesa fu edificata tra il 1926 e il 1927 su un terreno alla sommità del rione Monti per iniziativa del vescovo Domenico Lancelotti. Dal 1945 divenne la seconda parrocchia di Alberobello e dal 1952 è guidata da sacerdoti [[Servi della carità|guanelliani]]. La singolarità dell'edificio, che presenta una pianta a [[croce greca]], sta nella riproduzione delle fattezze dei trulli che la circondano. Il tetto conico tipico dei trulli si ritrova anche nella cupola, alta 21 metri, e nel campanile altra 18,30 metri.
 
Vi sono ospitate una reliquia di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio di Padova]], la statua dello stesso santo "''Sant'Antonio dona il pane al povero''" opera in cartapesta di Raffaele Carrella (1877-1950) del 1927 portata in Alberobello dal prete Lippolis, quella di [[Rita da Cascia|Santa Rita da Cascia]] donata dal devoto Pietro Basile, una piccola statua di [[San Giuseppe]] in cartapesta e una in ceramica dell'Immacolata Concezione, in più in archivio la statua della Pietà. Vi sono inoltre un bassorilievo di [[Luigi Guanella|San Luigi Guanella]], opera di [[Adolfo Rollo|Adolfo Ugo Rollo]], e un dipinto di San [[Padre Pio da Pietrelcina|Padre Pio]] del 1999 del pittore S.Mazzin.
Il progetto, voluto fortemente nel 1881 dall'amministrazione comunale dal prof. Nicola Agrusti, fu redatto dell'architetto alberobellese [[Antonio Curri]] ed ebbe il benestare del parroco Mons. [[Domenico Morea]]. Il preventivo iniziale fu di 16.000 lire, ma la realizzazione costò 32.700 lire. La prima pietra fu posta la domenica 12 novembre 1882 e i lavori durarono quasi tre anni. La nuova facciata e transetto centrale furono aperti al culto il 20 Settembre [[1885]] in occasione della festa dell'Addolorata, in cui fu posta la epigrafe sull'ingresso; anche se la sua realizzazione era largamente incompleta. L'interno della navata completata a fine '800, l'abside nei primi del '900, la sacrestia vecchia fu demolita e ricostruita quella nuova e restaurata e completata nel 1968, nel 1935 fu aperto il cappellone del SS. Sacramento, il braccio sinistro completato nel 1948 e il quello destro nel 1956, mentre la prevista cupola ottagonale, di cui nel 1960 fu realizzata la base ottagonale, non è mai stata realizzata.
 
Altre chiese a forma di trullo si trovano a Locorotondo nella frazione di San Marco a alla Selva di Fasano parrocchia dell'Addolorata.
La chiesa custodisce, in primis, le reliquie dei Santi Titolari, festeggiati dal 25 al 28 settembre.
 
;Parrocchia Sant'Antonio di Padova
 
[[File:Alberobello BW 2016-10-16 12-24-29.jpg|thumb|Chiesa a trullo Parrocchia di Sant'Antonio da Padova opera Don Guanella situato nel Rione Monti - Zona Monumentale]]
La Chiesa a Trullo fu edificata tra il 25 marzo 1926 e il 10 maggio 1927 su un terreno della signora Antonia Cammisa vedova Locorotondo, situato in Via Monte Pertica e dal 5 gennaio 1945 divenne la seconda parrocchia di Alberobello, staccandosi dalla Chiesa Madre.
 
L'edificio, che è a pianta a [[croce greca]], riproduce le fattezze dei trulli presenti in Alberobello. La cupola è alta 21 metri mentre il campanile accanto è alto 18,3 metri e ospita, dal 2018 ben sei campane. L'apparato decorativo interno include opere del pugliese [[Adolfo Rollo|Adolfo Ugo Rollo]].
 
=== Architetture civili ===
==== I trulliTrulli ====
{{vedi anche|Trullo}}
{{UNESCO
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|link = 787
}}
La storia di questi edifici molto particolari è (forse) legata alla [[pragmatica de Baronibus]], un editto del [[Regno di Napoli]] del [[XV secolo]] che sottoponeva a un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano Acquaviva d'Aragona da 1481, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello con la "domus" estiva che si chiamava Difesa De Le Noci al confine con il territorio del ducato di Martina Franca, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare [[malta (materiale)|malta]], le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione.
[[File:Trulli Alberobello20 apr06.jpg|thumb|left|Il Trullo Siamese situato nel Rione Monti.]]
 
I [[conti di Conversano]], gli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva d'Aragona]] proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello con la ''domus'' estiva che si chiamava Difesa De Le Noci al confine con il territorio del ducato di Martina Franca dal 15 maggio 1481, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di bonifica e messa a coltura dei nuovi terreni di edificare a secco, senza utilizzare [[malta (materiale)|malta]], le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie e non, almeno formalmente, a dimore appartenenti a un insediamento urbano permanente, in modo da esentarlo dal tributo.
Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida. I tetti a cupola o mezzo cono per la paglia detta falsa cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi che rappresentava come dicono molti il pinnacolo era la firma del maestro trullaro che lo faceva o che restaurava e rappresentava la posa del pinnacolo un momento emozionante, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi profani ma che appaiono soprattutto nel periodo fascista .
[[File:Trulli Alberobello20 apr06.jpg|thumb|left|Il noto Trullo Siamese situato nel [[Rione Monti]].]]
 
Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono la soluzione migliore nella forma rotonda o quadrata con tetto a falsa cupola, composto di cerchi di pietre sovrapposti. I tetti sono abbelliti con pinnacoli decorativi, che secondo molti rappresentavano la firma del maestro trullaro che aveva costruito (o restaurato) il trullo, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi o profani, risalenti dal periodo fascista.
[[File:Trullo Sovrano Alberobello apr06 02.jpg|thumb|right|Retro del Trullo Sovrano.]]
 
;Trullo sovranoSovrano - Corte di Papa Cataldo:
IlÈ [[trullo]]uno dei trulli più grandegrandi nel centro urbano alberobellese, situatoaffacciato innella piazza Sacramento, eè altroalto 14quattordici metri; in origine, fuera fattoun costruiresemplice nellatrullo secondadi metàcampagna, dele Settecentodal dalla1916 famigliaè Perta,stato alladenominato quale"Trullo appartenevaSovrano" ildallo primostudioso [[vicariolocale foraneo]]Giuseppe diNotarnicola. Alberobello,Dai donproprietari Cataldo.famiglia PerPerna celebrarne(Perta), ilnella primatoseconda nelmetà 1916del gliXVIII Secolo, fu impostonotevolmente ilampliato nomedivenendo diuna trulloCorte sovratoe dafinito partedi delrealizzare professorecon alberobelleseatto Giuseppenotarile Notarnicola.sabato Un15 documentoaprile del1797, 1797che attesta che illa trulloCorte fu realizzatorealizzata con l'impiego di malta e pertanto in violazione della prammaticaPrammatica de Baronibus. Fu sede della confraternita del Santissimo Sacramento dal 1826 al 1837, quando venne raffigurato in prossimità dell'ingresso un dipintoignoto affresco del Calvario. Dopo, diper artistabreve ignoto.tempo, Acquisitofu dallasede famigliadella Sumeranofarmacia neldi 1861,Alberobello gestita dal 1994,farmacista dopoFederigo i(Federico) restauri,Chiarelli. èNel adibito1861 afu museo.acquistato Durantedai ilfratelli periodoSumerano estivo,Giuseppe ile TrulloAntonio. SovranoNel ospita1923 spettacolidivenne teatrali,Monumento concertiNazionale die piccolenel orchestre1928 ofu formazionirealizzata [[jazz]]la epavimentazione altridella eventi culturalipiazza. MoltoDal grande1994 è il seicentesco trullo Paparale, dalla caratteristica cupolaadibito a duecasa conimuseo.
 
Durante il periodo estivo, il Trullo Sovrano ospita piccoli spettacoli teatrali, concerti e numerosi altri eventi culturali.
;Casa Pezzolla Museo del Territorio:
 
In una zona centrale dell'abitato compresa fra il quartiere storico Aja Piccola e Piazza del Popolo dal 1922 sorge il più grande complesso di trulli contigui e comunicanti quindici visitabili ad Alberobello, tra i più antichi dei quali risalgono al [[XVIII secolo]]. Tale complesso abitativo, identificato come ''Casa Pezzolla'' dal nome degli ultimi proprietari, è stato acquistato dal Comune di Alberobello nel [[1986]] e restaurato tra il [[1993]] e il [[1997]]. Il complesso di Casa Pezzolla ospita il Museo del Territorio, un'esposizione museale permanente, divisa in aree tematiche e cronologiche, per fornire informazioni complete riguardanti il territorio ed esposizione di progetti e di concorsi durante l'anno.
==== Il cimitero ====
Nel complesso a trulli si distinguono due tipi di tessuto edilizio: uno che si affaccia interamente su piazza XXVII Maggio 1797 detta l'Aia Grande (ex piazza delle erbe) e, con un effetto prospettico monumentale, si sviluppa su due piani, con facciata alta e stretta sormontata da un timpano triangolare che evidenzia la sezione del tetto a due falde, coperto da chiancarelle. L'altro tessuto rappresenta la parte più antica e risente dell'influenza della zona monumentale dell'Aia Piccola.
[[File:Alberobello - Cimitero di Alberobello - 2023-09-12 06-59-34 001.jpg|alt=Il pronao, tramite il muretto di contenimento, divide la zona dei vivi da quella dei morti. L'ingresso principale, seppur sempre aperto negli orari convenzionali, viene oggi di rado utilizzato. E' stato, invece, frequentemente percorso fino agli anni Settanta quando la torre di sinistra ospitava le bare prima dell'ultimo saluto.|miniatura|Il pronao, tramite il muretto di contenimento, divide la zona dei vivi da quella dei morti. L'ingresso principale, seppur sempre aperto negli orari convenzionali, viene oggi di rado utilizzato. E' stato, invece, frequentemente percorso fino agli anni Settanta quando la torre di sinistra ospitava le bare prima dell'ultimo saluto. (F.to Francesco Pinto, 2022)]]
Alberobello, oltre ai trulli, bene comune e patrimonio dell'umanità, annovera anche un’opera rilevante, il cimitero monumentale, nome questo, mai attribuito ufficialmente dalle autorità preposte, ma entrato nell'uso comune dalla popolazione del luogo. Secondo l'architetto che l’ha realizzato, l'architetto [[Antonio Curri]], sarebbe stato, se completato, un'architettura scenografica eccezionale. Si estende su un’altura di fronte ad una rotonda, all'entrata del paese, sulla destra dell'asse viario per chi proviene da Putignano. Se si vuole comprendere di che cosa si tratta dobbiamo ritornare indietro alla seconda metà del XIX secolo in cui la nuova classe sociale volle riscattare le sue umili origini contadine con delle opere pubbliche più moderne, raffigurabile attraverso simboli di forte impatto visivo ed emotivo. Fautore di tutto questo fu Nicola Agrusti, sindaco della città nel decennio 1879-1889, estimatore dell'architetto Curri, amico personale, al quale, nella seduta del Consiglio comunale del 23 maggio del 1885 gli conferì l’incarico, riconoscendo l'indiscusso spessore culturale e capacità artistiche e professionali che assicuravano certezze per esprimere il nuovo stato sociale e i nuovi valori delle famiglie benestanti dell’epoca senza cadere nel provincialismo. La scelta di Curri era alquanto mirata, infatti era benvoluto da [[Francesco Crispi|Crispi]], stimato da [[Gabriele D'Annunzio|D’Annunzio]], da [[Eduardo Scarpetta]], da Saverio La Sorsa, che lo ritenne il più grande architetto pugliese del sec. XIX, nonché dall'aristocrazia napoletana, quali le famiglie De Pilla e Buchy che lo vollero architetto di fiducia. L’architetto alberobellese presentò un progetto che si rifaceva allo stile neoegizio alquanto di moda in quel periodo. Basta visitarlo che subito balza imponente la facciata con un ampio prospetto, con il prònao ornato da dodici colonne e da due torri a piramide tronca su base pentagonale. La trabeazione è costituita da un architrave e una cimasa decorata con animali e dischi solari. Il colonnato immette in una corte, provvista d'ampie scalinate a nord, est e ad ovest; salendo si raggiunge la prima spianata. Qui il progetto prevedeva la chiesa con cupola, simile a quella del Pantheon, due piramidi e un obelisco, il tutto pavimentato con lastre di pietra e circondato e nobilitato da tombe gentilizie dai volumi contenuti. Gli altri due ingressi sono ubicati l'uno a nord, declassato a seguito di un ampliamento, e il secondo, il più utilizzato, posto sul lato sinistro, dopo una leggera salita. La costruzione del cimitero prevedeva, fino alla realizzazione del cancello posteriore, due spianate realizzate in un arco temporale di 17 anni; altri interventi, fatti negli ultimi anni del periodo fascista, portarono a tre le spianate. La collocazione della prima pietra risale alla festa della Candelora del 1887, mentre l'inaugurazione della parte monumentale al 15 ottobre del 1904.<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Pinto|titolo=L'Opera di Antonio Curri per l'ultima dimora, cronistoria di un monumento|annooriginale=2022|editore=AGA|città=Alberobello|lingua=italiano|ISBN=978-88-9355-263-9}}</ref>
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nelad comuneAlberobello sonoal 31 dicembre 2019 erano {{formatnum:378447}}., Dipari seguitoal sono4,21% riportatidella ipopolazione gruppicomplessiva. Le comunità più consistentinumerose sono:<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2013str2019/index.html|editore=ISTAT|titolo=BilancioResidenti Demograficostranieri: e popolazione residente stranierae bilancio demografico al 31 dicembre 2013 per sesso e cittadinanza2019}}</ref>:
* [[Romania]] 145
 
* [[RomaniaAlbania]], 125119
* [[AlbaniaIndia]], 11724
* [[PoloniaCina]], 2723
* [[Polonia]] 21
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Musei ====
* Museo del Territorio ''Casa Pezzolla'', è costituito dal più grande complesso di trulli contigui e comunicanti (quindici) visitabili ad Alberobello che risalgono al XVIII secolo.<ref>[http://www.tuttoalberobello.it/it/pagina.asp?a=Turismo&p=Musei Musei di alberobello]</ref>
* Il Museo del Territorio, ospitato nel complesso di ''Casa Pezzolla'', nasce dalla volontà di conservare e narrare la storia dell'area territoriale del comprensorio dei trulli, riconosciuta dall'UNESCO nel 6 dicembre 1996 quale patrimonio artistico d'interesse mondiale. Il museo è pensato come contenitore per le esposizioni di attrezzi, di reperti e di testimonianze relative alla storia, alle tradizioni e al folklore del territorio della Murgia dei Trulli e della Valle d'Itria, oltre ad essere sede ospitante di mostre ed esposizioni temporanee di arti figurative. La proposta culturale del Museo si completa con il ''Centro di Documentazione "Gianpiero De Santis"'', un contenitore culturale multimediale a favore di tutte le associazioni culturali della città presente in rete con il portale [alberobellocultura.it][http://www.alberobellocultura.it], organo ufficiale dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Alberobello. Prima il Museo del Territorio era uno studio dentistico fino al 1986 quando lo prese il comune per i lavori di restauro fatti dal 1994 al 1997.
* [[Ecomuseo della Valle d'Itria]], museo diffuso fondato nel [[2010]] con i comuni di Alberobello, [[Cisternino]], Fasano, [[Locorotondo]], [[Martina Franca]] e [[Monopoli (Italia)|Monopoli]].
 
=== Media ===
==== Televisione ====
Ha sede in Alberobello dall'annodal 1980 la tv locale privata Teletrullo.
 
=== Cinema ===
[[File:Alberobello innevata4.jpg|thumb|Alberobello d'inverno, ricoperta di neve]]
 
Alberobello è stata più volte scelta come set cinematografico, soprattutto per la peculiarità dei [[trulli]]. la scelta della cittadina pugliese fu dettata da esigenze di ambientazione reale, tipiche del [[Neorealismo (cinema)|cinema neorealista]].<ref>[[Apulia film commission]] - Vito Attolini</ref> Già fra il [[1930]] e il [[1931]] venne girato ''[[Idillio infranto|Idillio Infranto]] film folkloristicofolcloristico pugliese'' in bianco-nero, uno degli ultimiultimo film mutimuto del cinema italiano e quarto film prodotto in Puglia, diretto da Nello Mauri da Umbria e interpretato dalla diva Ida Ida Mantovani da Milano e altri attori dilettanti.
 
Nell'immediatoNel dopoguerra fu allestito ad Alberobello un campo1949-profughi, dove venivano raccolte donne di diverse nazionalità. Nel [[1950]] unil regista ungherese, [[Géza von Radványi|Géza von Radvànyi]], narrò le vicende di una giovane vedova della [[Jugoslavia]], in attesa di un bambino (insieme con episodi di altre donne provenienti da vari paesi dell'[[Europa]]) in ''[[Donne senza nome]]'', con [[Simone Simon]], [[Gino Cervi]] e [[Vivi Gioi]]. In bianco-nero, duratasempre 90 minuti e s vede una scena anche al Trullo Sovrano. La scelta della cittadina dellain [[Puglia]]Bianco fue dettata da esigenze di ambientazione reale, tipiche del [[Neorealismo (cinema)nero|cinema neorealista]].<ref>[[Apulia film commission]] bianco- Vito Attolini</ref> Il regista Mario Monicelli nel [[1964nero]] e nel [[1965]] gira alcune scene del film ''[[Casanova '70]]'' nel Trullo Sovrano, con [[Marcello Mastroianni]]. Appaiono scene anche a Locorotondo.
 
Il regista Mario Monicelli nel [[1964]], [[1965]] gira alcune scene del film ''[[Casanova '70]]'' nel Trullo Sovrano, con [[Marcello Mastroianni]].
 
Il regista Lucio Giordano, nel [[2005]], ha girato il film ''[[Le bande]]'', con [[Massimo Giordano]] e Federica Gomma. Poi [[Siddharth Anand]], ([[India]]), nel [[2008]], ha diretto e ambientato ad Alberobello il film ''Belle ragazze attente'', (Titolo originale: ''[[Bachna Ae Haseeno]]''), con Minissha Lamba. [[Ranbir Kapoor]], il protagonista, è un attore-cantante amato dal pubblico indiano: tra i luoghi in cui è ambientata la sua giovinezza, fuori dell'India, c'è proprio Alberobello.
 
Il regista [[Franco Salvia]], sempre nell'anno 2008, ha girato in paese ''[[Il sottile fascino del peccato]]'', con [[Nino Castelnuovo]] e [[Milena Miconi]]. Infine nel l

Nell'estate del [[2010]] [[Gennaro Nunziante]] con [[Checco Zalone]] ha girato il film campione d'incassi ''[[Che bella giornata]]''.

Nel maggio 2012 vi furono girate alcune puntate della soap-opera americana ''[[Beautiful]]''.
 
=== Cucina ===
Un prodotto tipico di Alberobello è il Pasqualino, una pagnotta farcita con tonno, capperi, salame e formaggio. Stando alle fonti, il Pasqualino prende il nome dal salumiere Pasquale Dell'Erba, che lo inventò alla fine degli anni cinquanta del Novecento (secondo altre fonti nel decennio seguente). Presso Alberobello si tiene ogni anno un festival dedicato al panino.<ref>{{cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/alimentazione-tra-gusto-e-benessere/1800914/pasqualino-il-panino-di-alberobello.html|titolo=Pasqualino, il panino di Alberobello|accesso=18 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.baritoday.it/social/pasqualino-gourmet-contest-specialita-ispirate-panino-di-alberobello.html|titolo=Una gara di specialità ispirate al panino di Alberobello: protagonisti i piatti della tradizione di Pasqualino Gourmet|accesso=18 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Puglia|autore=Sara Fiorillo, Francesca Filippi|editore=Lonely Planet Italia|capitolo=Panino Pasqualino}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
Coreggia è l'unica frazione di Alberobello. Fa

Divenne parte integrante del territorio alberobellese, con Decreto Regio, dal lunedì 1 luglio 1895, mentre in precedenza dipendeva amministrativamente da Monopoli. Vi si festeggiano sani patroni S. Vito martire a giugno, la Madonna del Rosario e a ottobre e Cristo Re a novembre. Dal 5 gennaio 1945 vi fu istituita unala parrocchia S. Vito martire.
 
Le principalialtre contrade si chiamanodenominano: San Leonardo, Cielo Cielo, Paparale, Gravinella, Monte del Sale, Monte Olimpo, Monte della Guardia, MarannaZingarello, eMaranna, Madonna del Pozzo, Capo Di Gallo insieme a, Cristi, Albero della Croce, Pantanelli, Piscia Calze e, Ponte, Neviere vecchiaVecchia, Muscio, Vaccari e Sisto, Pentimi, PrichiccoVilla Curri, Ricotta e Cremore.
 
== Economia ==
=== Artigianato ===
[[File:Alberobello_2018.jpg|thumb|upright|Un trullo di sera]]
Diversi i prodotti e i lavori dell'artigianato locale: si va dalla lavorazione del ferro alla fattura di cesti in legno d'ulivo; dalla lavorazione della pietra alla produzione del tipico vino novello e dell'olio. Baluardo artigianale è altresì l'arte gastronomica che vede la produzione di tipiche specialità locali: i dolci di mandorle, le ''pettole'', le ''cartellate'' e gli ''amaretti''. Inoltre gli abitanti del luogo sono noti per l'abilità nell'arte tessile, tuttora è possibile acquistare capi in lino nelle botteghe situate tra i trulli nel Rione Monti.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=11,12}}</ref>
 
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== Infrastrutture e trasporti ==
{{Vedi anche|Strade provinciali della città metropolitana di Bari}}
Alberobello è collegata al resto della Puglia tramite una stazione ferroviaria lungo la [[ferrovia Bari-Martina Franca-Taranto]]. La linea è gestita dalle [[Ferrovie del Sud Est]] sin dal 1933, che ha preso il posto della FBL (Ferrovie Bari Locorotondo). La stazione fu inaugurata il 14 dicembre 1903 ed entrò in servizio il 5 settembre 1905; è attigua a quelle di Noci e Locorotondo.
 
Alberobello è collegata al resto della Regione Puglia tramite una [[Stazione di Alberobello|stazione ferroviaria]] lungo la [[Ferrovia Bari-Taranto (FSE)|ferrovia Bari-Taranto]]. La linea è gestita dalle [[Ferrovie del Sud Est]] sin dal 1933, che ha preso il posto della FBL (Ferrovie Bari Locorotondo). La stazione fu inaugurata il 14 dicembre 1903 ed entrò in servizio il 5 settembre 1905; è attigua a quelle di Noci e Locorotondo.
 
Inoltre, è collegata attraverso queste strade:
 
* [[Strada statale 172 dei Trulli|statale 172 dei Trulli]]
* [[Strada statale 604 di Alberobello|statale 604 di Alberobello]]
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Domenico Pugliese |Inizio = 5 agosto 1987 |Fine = 31 luglio 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http{{Cita web|url = https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo = Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali |autore = Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali |sito = amministratori.interno.gov.it |accesso = 4 novembre 2023 |urlmorto = no}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Domenico Pugliese |Inizio = 31 luglio 1990 |Fine = 21 aprile 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Modesto Panaro |Inizio = 3 giugno 1992 |Fine = 19 gennaio 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pietro Rotolo |Inizio = 19 marzo 1993 |Fine = 19 luglio 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Biagio De Girolamo |Inizio = 18 settembre 1993 |Fine = 13 giugno 1994 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Angelo Panarese |Inizio = 24 giugno 1994 |Fine = 25 maggio 1998 |Partito = [[Alleanza dei Progressisti|Progressisti]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Angelo Panarese |Inizio = 26 maggio 1998 |Fine = 5 novembre 2001 |Partito = [[L'Ulivo]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Maria Teresa Pricolo |Inizio = 5 novembre 2001 |Fine = 28 maggio 2002 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bruno De Luca |Inizio = 28 maggio 2002 |Fine = 29 maggio 2007 |Partito = [[L'Ulivo]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bruno De Luca |Inizio = 29 maggio 2007 |Fine = 22 maggio 2012 |Partito = [[L'Ulivo]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Michele Maria Longo |Inizio = 22 maggio 2012 |Fine =11 ''in carica''giugno 2017|Partito = [[Lista civica]] Alberobello futura|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michele Maria Longo|Inizio=11 giugno 2017|Fine=13 giugno 2022|Partito=[[Lista civica]] Alberobello futura|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco De Carlo|Inizio=13 giugno 2022|Fine=''in carica''|Partito=[[Lista civica]] Con te|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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* {{Gemellaggio|Italia|Monte Sant'Angelo|2013}}
* {{cn|{{Gemellaggio|Italia|Andria|2013}}}}
* {{Gemellaggio|Italia|Romentino}}, dal 2004
 
== Sport ==
Ha sede nel comune la societàsquadra di calcio ''A.S.D. RealArboris AlberobelloBelli 1979'' che hamilita disputatonell'[[Eccellenza campionatiPuglia|Eccellenza dilettantistici regionaliPugliese]]. L'Associazione Sportiva Basket Alberobello milita nel campionato di Prima Divisione Pugliese. Due sono invece le squadre di pallavolo, l'A.S.D. Volley 99 Alberobello Volleyche milita nel Campionato Territoriale di Prima Divisione Maschile e l'A.S. Pallavolo Living.
 
Il 12 maggio 2017 Alberobello ospitò l'arrivo della settima tappa della [[Giro d'Italia 2017|100ª edizione del Giro d'Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Giroditalia//12-05-2017/giro-100-7-tappa-ewan-batte-gaviria-ad-alberobello-200248876814.shtml|titolo=Giro 100, 7ª tappa: Ewan batte Gaviria ad Alberobello|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=2017|lingua=it|accesso=2024-04-25}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Trullo]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Alberobello|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Bari}}
Riga 186 ⟶ 233:
{{Portale|Patrimoni dell'umanità|Puglia}}
 
[[Categoria:Valle d'Itria]]
[[Categoria:Alberobello| ]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità d'Italia]]