Clitocybe nebularis: differenze tra le versioni
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|nome=Fungo delle nebbie
|immagine=Clitocybe Nebularis.JPG
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|dominio= [[Eukaryota]]
|regno=[[Fungi]]
|divisione=[[Basidiomycota]]
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|sottoclasse=[[Agaricomycetidae]]
|ordine=[[Agaricales]]
|famiglia=[[Tricholomataceae]]
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{{Micomorfobox
| larghezza=280
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| tipo_imenio=lamelle
| tipo_lamelle=decorrenti
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| sporata=crema
| carne=immutabile
| commestibilità=sconsigliato
}}
Tuttavia questo fungo
Come per il ''[[Lyophyllum connatum]]'', tuttavia, ci si basa su test effettuati in vitro e pertanto non esiste alcuna prova concreta che questo fungo possa provocare mutazioni genetiche negli individui che lo consumano, anche perché la nebularina è idrosolubile e pertanto una prebollitura prolungata dovrebbe far svanire quasi completamente questa molecola.
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Questa specie contiene anche altre tossine, fra cui:
* alcune di tipo "termolabile", ovvero rese inerti dopo l'esposizione del fungo ad alte temperature
* altre "termostabili" che non vengono metabolizzate dal nostro organismo
Inoltre la ''
Nebularis è stato inserito, a livello ministeriale, tra i funghi tossici, non commercializzabili nel 1998.
[[Meinhard Moser|Moser]], Bon ed altri autori avevano collocato questo fungo nel genere ''[[Lepista]]'' anziché nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché le spore, pur essendo color crema e cianofile, presentano, al microscopio elettronico, una parete sottilmente verrucosa.▼
==Descrizione della specie==▼
Altri autori come Kuyper, invece, preferiscono mantenerlo nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché la parete sporale, al microscopio ottico, si presenta liscia come in altre specie di questo genere.▼
Dal [[Lingua latina|latino]] ''nebularis'' = nebbioso o nuvoloso, per il colore grigio del suo cappello.▼
[[File:Clitocybe nebularis disegno.png|right|140px]]
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Compatta, soda, poi molle; bianca.
* '''[[Odore (micologia)|Odore]]''': forte e aromatico, a volte sgradevole (come di "sudore"o di legno). Ricorda alla lontana quello della [[Lepista caespitosa]] e della [[Lepista inversa]]. L'odore è spesso non gradevole specialmente nei funghi cresciuti in boschi caldi di latifoglie.<ref name="mondofunghi.com">{{Cita web|url=https://www.mondofunghi.com/clitocybe-nebularis-fungo-delle-nebbie.html|titolo=Clitocybe nebularis - fungo delle nebbie}}</ref>
* '''[[Sapore (micologia)|Sapore]]''': mite, intenso ed aromatico; leggermente acre negli esemplari meno giovani.
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;[[Spora (micologia)|Spore]]: crema in massa, ovoidale-ellittiche, 6-7 x 3,5-4,5 µm, lisce.
;[[Basidio|Basidi]]: 20-25 x 5-7 µm, tetrasporici.
[[File:Lepista nebularis.jpg|thumb|upright=1.6|Gruppo di ''
[[File:Nevelzwam (Clitocybe nebularis) 24-11-2020. (actm.) 01.jpg|thumb|]]
==Distribuzione e habitat==
Si tratta di un fungo saprofita che ha
Cresce molto spesso in gruppi di numerosi esemplari, nei boschi di latifoglie e di conifere, in tardo autunno ed in inverno (se non troppo rigido). Il micelio scorre su foglie morte e piccoli frustuli.<br />
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==Commestibilità==
{{Disclaimer|pericolo}}
Vivamente sconsigliato
[[File:LepistaNebularis with Volvaria surrecta.JPG|thumb|upright=1.6|''
Da sottolineare inoltre che:
* In autunno inoltrato spesso i carpofori vengono parassitati da altro fungo, la ''[[Volvariella surrecta]]''
* Secondo un recente studio svizzero sugli avvelenamenti da funghi la ''nebularis'' contiene una modica quantità di ''[[muscarina]]'', potente micotossina neurotropica presente in quantità ben più cospicue in diverse specie del genere ''[[Inocybe]]''; data la quantità esigua questa tossina non dovrebbe rappresentare un pericolo.
* Si raccomanda di buttare via l'acqua di cottura sia dopo la prebollitura che dopo aver cucinato i carpofori, per poter eliminare la [[nebularina]] che infatti è idrosolubile.
* La controversa commestibilità della ''
===Preparazione===
[[File:Nebularine.svg|thumb|La ''nebularina'', un alcaloide recentemente scoperto nella ''
Se l'intenzione è quella di consumare comunque questo fungo nonostante tutte le controindicazioni, è bene attenersi ad alcune precauzioni.
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# A questo punto bisogna eliminare tutta l'acqua ed i funghi possono essere cucinati a piacere oppure conservati sott'olio.
È conveniente consumare la ''C. nebularis'' con molta cautela, ovvero pochi esemplari alla volta e in pasti abbastanza distanziati nel tempo.
L'operazione di prebollitura non è ristretta alla sola ''
* tutte le specie del genere ''[[Morchella]]'', le ''[[Helvella]]'' commestibili più alcune specie eduli del genere ''[[Peziza]]'' e ''[[Verpa]]''
* ''[[Armillaria mellea]]''
* ''[[Boletus luridus]]'', ''[[Boletus erythropus]]'', ''[[Boletus queletii]]'', anche se una semplice cottura prolungata è già di per sé efficace
==
===Sinonimi e binomi obsoleti===▼
[[File:Clitocybe nebularis group.jpg|thumb|''L. nebularis'' in "fila"]]▼
*
*''Omphalia nebularis'' (Batsch) Quél., Enchir. fung. (Paris): 20 (1886)
*''Clitocybe stenophylla'' P. Karst., Hedwigia 20: 177 (1881)
*''Lepista nebularis'' var. ''stenophylla'' (P. Karst.) Bon, Docums Mycol. 26(no. 102): 18 (1996)
*
*''Clitocybe nebularis'' var. ''alba'' J.E. Lange, Dansk bot. Ark. 6(5): 43 (1930)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''alba'' S. Imai, J. Fac. agric., Hokkaido Imp. Univ., Sapporo 43(1): 81 (1938)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''bianca'' Cetto, I Funghi dal Vero (Trento) 5: 315 (1987)
=== Specie simili ===▼
* Può essere confuso con l
* Occasionalmente potrebbe essere confuso dai più inesperti con esemplari molto vecchi di ''[[Lepista caespitosa]]'' (da scartare).▼
== Nomi comuni ==
[[File:Nevelzwam ( nebularis) (d.j.b.) 14-12-2023. (d.j.b).jpg|thumb|Una Clitocybe nebularis in decomposizione piovuta.]]
Moltissimi sono i nomi con cui viene chiamato:
* ''Agarico nebbioso''
* ''Cardinale'' ([[Agro pontino]], [[Lazio]] centro-meridionale)<br />n.b.: il Cardinale in [[Campania]] è la ''[[Clitocybe geotropa]]'' ''[[Clitocybe geotropa]]''
* ''Pevèn'' ([[Liguria]])
* ''Ferla'' (Italia settentrionale)
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* ''Nebbiolo''
* ''Nebbione''
* ''Ordinale grigio'' (Bassa Toscana)
* ''Ordinario''
* ''Ordinatu''
* ''Prezioso''
* ''Speciale''
* ''Fogliarolo'' (
▲==Etimologia==
▲Dal [[Lingua latina|latino]] ''nebularis'' = nebbioso o nuvoloso, per il colore grigio del suo cappello.
▲[[Meinhard Moser|Moser]], Bon ed altri autori avevano collocato questo fungo nel genere ''[[Lepista]]'' anziché nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché le spore, pur essendo color crema e cianofile, presentano, al microscopio elettronico, una parete sottilmente verrucosa.
▲Altri autori come Kuyper, invece, preferiscono mantenerlo nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché la parete sporale, al microscopio ottico, si presenta liscia come in altre specie di questo genere.
▲==Sinonimi e binomi obsoleti==
▲* ''Agaricus nebularis'' Batsch, Elenchus fungorum, cont. sec. (Halle) 2: 25 (1789)
▲* ''Clitocybe alba'' (Bataille) Singer, Lilloa 22: 186 (1951) [1949]
▲* ''Clitocybe nebularis'' (Batsch: Fr.) Harmaja (1857)
▲* ''Clitocybe nebularis var. alba'' Bataille, Bulletin de la Société Mycologique de France 27: 370 (1911)
▲* ''Gymnopus nebularis'' (Batsch) Gray, A Natural Arrangement of British Plants (London) 1: 609 (1821)
▲== Specie simili ==
▲[[File:Clitocybe nebularis1.jpg|thumb|Esemplari di ''L. nebularis'']]
▲* Può essere confuso con l<nowiki>'</nowiki>''[[Entoloma sinuatum]]'' (''Entoloma lividum''), fungo velenoso con effetti potenzialmente pericolosi, per cui se ne sconsiglia la raccolta ai raccoglitori inesperti.
▲* Occasionalmente potrebbe essere confuso dai più inesperti con esemplari molto vecchi di ''[[Lepista caespitosa]]'' (da scartare).
==Note==
<references/>
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.agraria.org/funghi/clitocybenebularis.htm|Scheda della specie}}
* {{cita web | 1 = http://www.micologi.it/schede_funghi/nebularis.htm | 2 = Altra scheda | accesso = 20 novembre 2006 | dataarchivio = 15 novembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061115081447/http://micologi.it/schede_funghi/nebularis.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.ambmuggia.it/forum/uploads/post-70-1159793704.jpg | 2 = Foto della Volvariella surrecta, specie parassita che spesso infesta la ''nebularis'' | urlmorto = sì }}
{{Portale|micologia}}
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[[Categoria:Funghi commestibili con riserva]]
[[Categoria:Tricholomataceae]]
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