Erminio Maffioletti: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Erminio
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|GiornoMeseNascita = 5 ottobre
|AnnoNascita = 1913
|LuogoMorte = Bergamo▼
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 2009
|Epoca = 1900
▲|LuogoMorte = Bergamo
|Attività = pittore
|Attività2 = scultore
|Nazionalità = italiano
}} Fu un artista poliedrico che applicò le proprie capacità, nelle differenti tecniche artistiche. Fu pittore da cavalletto e pure affrescante, realizzatore di grandi mosaici per strutture pubbliche e ceramista, nonché incisore e
== Biografia ==
Erminio Maffioletti nacque a Bergamo in una cascina in località ''Malpensata''. Dopo le scuole dell'obbligo frequentò la Scuola d’Arte Applicata Andrea Fantoni, contemporaneamente ai corsi serali di Decorazione Pittorica, per poi iscriversi al corso di Nudo dell'[[Accademia Carrara]]. I suoi primi lavori furono esposti alla ''VI Mostra Sindacale Interprovinciale Fascista di Belle Arti'' di Milano e all'''VIIIa Mostra Sindacale dell’Unione Provinciale Fascista Professionisti ed Artisti'' di Bergamo nel 1935 e 1936.
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Negli anni dal 1936 al 1939 si trasferì a Parigi dove, mantenendosi con lavoretti d'imbianchino e decoratore, riuscì a frequentare i corsi di studio presso l'Accademia comunale Petit Toit, e i corsi domenicali della Libera accademia Gadin a Montmartre, riuscendo a esporre alcune delle sue opere al [[Salon d'Automne]] nel 1939. I difficili anni della seconda guerra mondiali lo fecero rientrare in Italia. Trascorse poi due anni a Roma trovando lavoro presso un'impresa edile e decorando gli alloggi della caserma di Tarquinia.
Nel dicembre del 1942 fece ritorno a Bergamo, dove aprì il suo primo studio in [[via Pignolo]], esponendo alla sua prima mostra individuale nel 1944 presso la Galleria Permanente di Bergamo<ref>{{cita testo|titolo=Erminio Maffioletti|autore=Amedeo Italo Pata|editore=L'Eco di Bergamo|data=10 dicembre 1944}}</ref>. L'anno successivo partecipò, sempre presso la Galleria Permanente, a una mostra collettiva con [[Trento Longaretti]], [[Scarpanti Luigi]] e [[Alberto
Nei primi anni del dopoguerra, Maffioletti fu promotore di diverse iniziative, fra queste la ''''Ceramica Artistica Bergamasca'' con [[Domenico Rossi (pittore)|Domenico Rossi]] suo grande amico<ref>{{cita web|url=http://www.archivioceramica.com/CERAMISTI/M/Maffioletti%20Erminio.htm|titolo=Erminio Maffioletti|editore=Archivio ceramica}}</ref>. Oltre all'intensa carriera artistica che si sviluppò con numerosi concorsi e mostre, Maffioletti insegnò ''decorazione pittorica'' presso la Scuola d'Arte Andrea Fantoni che lo aveva visto alunno, e per un lustro fu assistente di [[Achille Funi]] per l’[[Accademia Carrara]] di Bergamo, diventandone alcuni anni direttore.<ref>{{cita web|url=https://www.bergamonews.it/2017/11/07/erminio-maffioletti-maestro-carismatico-infaticabili-sperimentazioni/268855/|titolo=Erminio Maffioletti maestro carismatico di infaticabile sperimentazione|autore=Stefani burnelli|editore=Bergamo News|data=7 novembre 2017}}</ref>
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== Stile ==
Secondo una citazione dell'artista, essere pittore è ''fare arte'', intendendo che praticare l'attività artistica sia un fatto materiale, che richiede una capacità tecnica, più che teorica, pur possedendo una profonda conoscenza della storia dell'arte. Per questo il suo ''laboratorio'' artistico fu luogo d'incontro e di studio per numerosi giovani che desideravano avvicinarsi all'arte attiva, pratica. Amava cercare e inventare nuove tecniche per poi tornare alle sue originarie abitudini. Non amando l'esposizione pubblica dichiarò all'inaugurazione di una sua mostra nel 1997 al [[GAMeC]]: '' io sto bene in un guscio... sto bene isolato!'', senza permettere però che le sue idee fossero prevaricate, tanto che [[Vittorio Fagone]] lo definì: ''di una modestia luciferina''.<ref>{{cita|Credito Bergamasco|p 10}}.</ref>▼
Maffioletti fu un pittore che trovava difficile scegliere tra l'arte figurativa e quella astratta, riteneva che entrambe fossero forme importanti, riuscì quindi a interpretarle entrambe, riteneva fossero importanti i titoli che dovevano condurre l'osservatore al suo libero pensiero<ref name
▲Secondo una citazione dell'artista, essere pittore è ''fare arte'', intendendo che praticare l'attività artistica sia un fatto materiale, che richiede una capacità tecnica, più che teorica, pur possedendo una profonda conoscenza della storia dell'arte. Per questo il suo ''laboratorio'' artistico fu luogo d'incontro e di studio per numerosi giovani che desideravano avvicinarsi all'arte attiva, pratica. Amava cercare e inventare nuove tecniche per poi tornare alle sue originarie abitudini. Non amando l'esposizione pubblica dichiarò all'inaugurazione di una sua mostra nel 1997 al [[GAMeC]]: '' io sto bene in un guscio... sto bene isolato!'', senza permettere però che le sue idee fossero prevaricate, tanto che [[Vittorio Fagone]] lo definì: ''di una modestia luciferina''.<ref>{{cita|Credito Bergamasco|p 10}}</ref>
Elaborò quindi un suo personale metodo per interpretare e rimescolare entrambe le possibilità espressive mantenendo sempre una partenza iconica e informale<ref name
La sua arte sarebbe da collegare con quella definita ''informale'' che nella seconda metà del [[XX secolo]] era presente sia in Francia che in
▲Maffioletti fu un pittore che trovava difficile scegliere tra l'arte figurativa e quella astratta, riteneva che entrambe fossero forme importanti, riuscì quindi a interpretarle entrambe, riteneva fossero importanti i titoli che dovevano condurre l'osservatore al suo libero pensiero<ref name "pag 11">{{cita|Credito Bergamasco|p 11}}</ref>
▲Elaborò quindi un suo personale metodo per interpretare e rimescolare entrambe le possibilità espressive mantenendo sempre una partenza iconica e informale<ref name "pag 11"/>
▲La sua arte sarebbe da collegare con quella definita ''informale'' che nella seconda metà del [[XX secolo]] era presente sia in Francia che in Anerica. La caratteristica di trasformare un soggetto identificato nel titolo, in un elemento astratto e surreale attraverso un passaggio personale e emozionale.<ref>{{cita|Credito Bergamasco|citazione=E tra gli ulteriori influssi che sono riscontrabili - pur rivisitati - nello stile maturo di Erminio si individuano altri artisti europei, alcuni del filone Art autre: dalla policromatica pastosità di Jean Fautrier ai ruvidi grovigli materici lacerati da graffi di Wols|p 10}}</ref>
== Opere ==
Tra le molte opere eseguite dall'artista alcune sono di carattere pubblico:
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== Mostre personali ==
Alcune delle principali mostre personali e collettive:
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== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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{{portale|arte|biografie}}▼
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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