Ignazio Florio jr: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Ignazio
|Cognome = Florio
|PostCognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Palermo
|GiornoMeseNascita = 1º settembre
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Palermo
|GiornoMeseMorte = 19 settembre
|AnnoMorte = 1957
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = imprenditore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Ignazio Florio
|Didascalia = Ignazio Florio jr, la moglie Franca e i primi due figli, Giovanna (1893-1902) e Ignazio "baby boy" (1898-1903).▼
}}
Conosciuto come
==Biografia==
=== Giovinezza ===
=== Matrimonio ===
▲
Sposò [[Franca Florio
Come la sorella [[Giulia Florio|Giulia]] fu animato da un sincero slancio di umanità verso le classi più svantaggiate e lo dimostrò in più occasioni, come nel soccorso prestato in prima persona agli abitanti di [[Messina]] dopo il tragico [[terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]].▼
=== Attività imprenditoriale ===
[[File:Busto di Vincenzo Florio junior - Flickr - Rino Porrovecchio.jpg|thumb|Busto di Vincenzo Florio junior di [[Rino Porrovecchio]]]]
Dotato di una notevole cultura e sensibilità, a vent'anni aveva girato l'[[Europa]] intera e conosceva bene le lingue. Portano la sua firma le più importanti iniziative imprenditoriali nella [[Sicilia]] di fine [[XIX secolo|Ottocento]] ed inizio [[XX secolo|Novecento]]:
Nel [[1893]], per affrontare il problema dello [[Zolfo nativo|zolfo in Sicilia]], Florio istituì una commissione da lui presieduta, composta da esponenti di rilievo dell’epoca, tra cui il [[Luigi Tulumello|barone Luigi Tulumello di Racalmuto]], il barone Antonino Spitaleri di Catania, gli industriali Luigi Giordano di Caltanissetta e Giulio Sartorio di Palermo. Tuttavia, l’iniziativa fallì a causa del disinteresse della classe politica siciliana.<ref>[https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5744611w.r=Tulumello?rk=21459;2 L’Echo Des Mines et De La Metallurgie, 4/06/1893, pag. 11]</ref>
▲Conosciuto come Junior per distinguerlo dal padre [[Ignazio Florio]] che fu anche Senatore del Regno, era l'erede di una delle più grandi dinastie imprenditoriali italiane del tempo fondata dal nonno [[Vincenzo Florio (senatore)|Vincenzo Florio senior]] agli inizi dell'Ottocento.
Ancora, nel [[1896]], Florio decise di fondare la ''Anglo-Sicilian Sulphur Company'', cercando soluzioni attraverso collaborazioni internazionali: l’esito, però, si rilevò altrettanto infausto.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilcasalediemma.it/eventi-industria-mineraria-zolfo-sicilia/sicilia-anglo-sicilian-sulphur-company-1896-1906/|titolo=L'"Anglo-Sicilian Sulphur Company" (1896-1906)|sito=Il Casale di Emma|data=2019-02-01|accesso=2024-12-15}}</ref>
▲Dopo la morte del padre, avvenuta nel [[1891]], si ritrovò fra le mani un'immensa fortuna fondata su industrie, banche, cantieri navali, attività commerciali fra le più svariate, fonderie, tonnare, saline, cantine vinicole, e soprattutto il capitale di maggioranza della [[Navigazione Generale Italiana|Società di Navigazione Italiana]], una delle più grandi flotte di navigazione d'[[Europa]].
Fu uno dei promotori dell
▲Dotato di una notevole cultura e sensibilità, a vent'anni aveva girato l'[[Europa]] intera e conosceva bene le lingue. Portano la sua firma le più importanti iniziative imprenditoriali nella [[Sicilia]] di fine [[XIX secolo|Ottocento]] ed inizio [[XX secolo|Novecento]]: della società anglo-siciliana per lo zolfo al ''Consorzio agrario siciliano'', dalla ''Ceramica Florio'' all'attività del [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]] di cui, finché poté fu il principale impresario, scritturando fra gli altri l'allora giovane e sconosciuto [[Enrico Caruso]], dalla costruzione di [[Villa Igiea]] all'[[Porto dell'Acquasanta|Acquasanta]] ad opera di [[Ernesto Basile]], capolavoro del [[liberty]], fino alla fondazione del [[giornale]] ''[[L'Ora]]'' di [[Palermo]] e alla costruzione del [[Cantiere navale di Palermo]].
Agli inizi del Novecento, allorché lo Stato italiano iniziò a tagliare le convenzioni con la [[Flotte Riunite Florio|Società di navigazione Florio]], concentrando a [[Genova]] le attività della [[Navigazione Generale Italiana|S.N.I.]], Ignazio, nel tentativo di rimodernare e ampliare i cantieri navali di Palermo, considerati fatiscenti e inadeguati, si imbarcò in un'opera di dimensioni grandiose che erose l'intero capitale dei Florio portandolo ad un progressivo disfacimento culminato nell'assorbimento da parte della [[Banca Commerciale Italiana]], maggiore creditrice, delle azioni della S.N.I.
▲Come la sorella [[Giulia Florio]] fu animato da un sincero slancio di umanità verso le classi più svantaggiate e lo dimostrò in più occasioni, come nel soccorso prestato in prima persona agli abitanti di [[Messina]] dopo il tragico [[terremoto di Messina del 1908|terremoto del 1908]].
Dopo la prima guerra mondiale, una dopo l'altra chiusero tutte le attività della Casa Florio: anche la tonnara di [[Isola di Favignana|Favignana]], fiore all'occhiello insieme agli stabilimenti vinicoli di [[Marsala]], sarà assorbita dalla Banca Commerciale che ne chiese l'[[ipoteca]] già agli inizi del Novecento come garanzia sul credito sempre maggiore concesso ai Florio.
▲Sposò [[Franca Florio]], nata baronessa Jacona Notarbartolo di San Giuliano, donna colta e intelligente. Insieme furono una delle coppie più in vista nella società internazionale del tempo. L'obiettivo di Ignazio Florio era europeizzare Palermo e la Sicilia, attirando capitali e investimenti stranieri nell'isola, intessendo una rete di rapporti e di amicizie autorevoli e potenti in cui giocò un ruolo di primo piano la stessa moglie Franca. Fu molto di più di un semplice sfavillio mondano: il suo sogno era modernizzare la Sicilia.
Ignazio tentò di reagire fino all'ultimo, creando tonnare e piantagioni di banane alle [[Canarie]] e tentando pure, nel 1925, di rifondare una nuova flotta di navigazione, ma alle prime difficoltà gli ultimi capitali Florio vennero assorbiti dalle Banche.
▲Fu uno dei promotori dell'''[[Esposizione Nazionale]]'' a Palermo nel [[1891]] che doveva dimostrare a tutti un'immagine della Sicilia moderna e laboriosa. In quegli anni Palermo fu veramente una capitale europea: nel giro di pochissimi anni si arricchì di un grandissimo numero di ville e palazzi liberty, fiorirono le arti e anche la musica aveva trovato il suo tempio nel monumentale [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]] progettato dai Basile e fortemente voluto da [[Ignazio Florio]] che volle realizzare a Palermo uno dei più grandi Teatri lirici d'Europa, secondo solo all'[[Opera di Parigi]].
=== Nemesi dei Florio ===
▲Agli inizi del Novecento, allorché lo Stato italiano iniziò a tagliare le convenzioni con la Società di navigazione Florio, concentrando a [[Genova]] le attività della S.N.I., Ignazio, nel tentativo di rimodernare e ampliare i cantieri navali di Palermo, considerati fatiscenti e inadeguati, si imbarcò in un'opera di dimensioni grandiose che erose l'intero capitale dei Florio portandolo ad un progressivo disfacimento culminato nell'assorbimento da parte della [[Banca Commerciale Italiana]], maggiore creditrice, delle azioni della S.N.I.. Una dopo l'altra chiusero tutte le attività della Casa Florio: anche la tonnara di [[Isola di Favignana|Favignana]], fiore all'occhiello insieme agli stabilimenti vinicoli di [[Marsala]], sarà assorbita dalla Banca Commerciale che ne chiese l'[[ipoteca]] già agli inizi del Novecento come garanzia sul credito sempre maggiore concesso ai Florio.
Ai problemi economici si aggiunsero i lutti familiari. A nove anni morì la figlia maggiore, Giovanna. Poco meno di sei mesi dopo, il piccolo Ignazio, l'unico erede maschio della dinastia, morì inspiegabilmente a cinque anni. Infine, Giacobina Florio, nata prematura, morì la sera stessa della sua nascita.
Quando il dissesto economico li travolse, nel corso degli anni furono vendute numerose proprietà per pagare i debiti. I gioielli di donna Franca furono venduti all'asta, i mobili e gli immobili di Casa Florio andarono al pubblico incanto. Alla fine delle loro vite furono costretti a vivere come ospiti presso la casa delle loro figlie, poiché non avevano più un posto dove stare.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*[[Salvatore Requirez]], ''Ignazio Florio - Il Leone di Palermo'', Nuova Ipsa Editore, Palermo, 2021
*[[Stefania Auci]], L'inverno dei Leoni. La saga dei Florio, Milano, Nord, 2021, ISBN 978-88-429-3154-6.
== Voci correlate ==
* [[
* [[
* [[Vincenzo Florio jr|Vincenzo Florio]]
* [[Giulia Florio]]
* [[Franca Florio]]
▲* [[Hotel Villa Igiea]]
* [[Villino Florio]]
* [[L'Ora]]
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*{{cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/19/ignazio-florio-tramonto-di-un-impero.html|Ignazio Florio tramonto di un impero}}
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