Clima italiano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Folto82 (discussione | contributi)
Link
 
(298 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{C|voce in molti punti costituita da [[Wikipedia:RO|conclusioni originali]] basate su fonti giornalistiche|meteorologia|giugno 2015}}
[[File:Satellite image of Italy in March 2003.jpg|miniatura|La penisola italiana vista dal [[satellite artificiale|satellite]] in una giornata quasi ovunque serena del marzo 2003. È presente una copertura nuvolosa solo sulla [[Liguria]] e sulla [[Geografia della Calabria|Calabria tirrenica]]; sono visibili gli accumuli di neve sull'[[Alpi|arco alpino]], sull'[[Appennino centrale]], sulla [[Sila]] in [[Calabria]], sul [[Massiccio del Gennargentu|Gennargentu]] in [[Sardegna]], sui monti della [[Corsica]] e sui monti della [[Sicilia]].]]
[[File:Mappa aggiornata del clima Italiano.png|miniatura|Questa carta mostra il clima Italiano calcolato sul periodo 1981-2016, secondo la classificazione di Wladimir Köppen.]]
[[File:Mappa dei climi Italiani elaborata secondo il sistema di Wladimir Koppen (fonte- WorldClim.org).png|miniatura|Mappa dei climi Italiani elaborata secondo il sistema di Wladimir Koppen (fonte: WorldClim.org)]]
Il '''clima italiano''' è il [[clima]] che caratterizza la [[Italia (regione geografica)|regione italiana]]. Lo stato, compresocompresa tra il 47º° 00’00′ ed ile 35º° 30’30′ di [[parallelo (geografia)|parallelolatitudine]] nord, siovvero trovaposta un po’ più anel sud rispetto al centro della [[zona temperata]] dell'[[emisfero boreale]]. Nel nord del territorio prevale, secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]], un tipo di [[clima temperato umido]] con estate calda (''Cfa''/''Cfb''), mentre al centro-sud il [[clima mediterraneo]] con periodo estivo secco (''Csa'')<ref>{{Cita pubblicazione|data=2018|titolo=Present and future Köppen-Geiger climate classification maps at 1-km resolution|url=https://www.nature.com/articles/sdata2018214|rivista=Nature Scientific Data|lingua=en|volume=5|doi=10.1038/sdata.2018.214}}</ref>. Sull'[[Appennino]] e nelle [[Prealpi italiane|Prealpi]] è prevalente un clima del sottotipo ''Cfb''. Mentre nelle [[Alpi]] troviamo una zona di transizione che parte da ''Dfb'' fino ad arrivare ai sottotipi ''ET'' ed ''EF'' presenti sulle cime più alte ed i ghiacciai<ref>{{Cita pubblicazione|rivista=Meteorologische Zeitschrift|volume=26|numero=2|pp=115-125|data=24 gennaio 2017|titolo=The climate of the European Alps: Shift of very high resolution Köppen-Geiger climate zones 1800–2100|nome1=Franz|cognome1=Rubel|nome2=Katharina|cognome2=Brugger|nome3=Klaus|cognome3=Haslinger|nome4=Ingeborg|cognome4=Auer}}</ref>.
 
== Generalità ==
[[File:Tipi di clima in funzione della temperatura - Map Climate Italy 1989 - Touring Club Italiano CART-TEM-014.jpg|thumb|Tipi di clima in funzione della temperatura. La tavola fa parte dell'Atlante Tematico realizzato dall'Ufficio Cartografico del Touring Club Italiano con il CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1989-1992).<ref name="TCI">''Atlante tematico d'Italia'', Touring Club Italiano, 1990.</ref>]]
Dal punto di vista climatico l'Italia è, inoltre, favorita dalla grande massa d'acqua dei [[Mar Mediterraneo|mari mediterranei]] che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono soprattutto per la Penisola (meno per quelle [[Spagna|iberica]], [[balcani]]ca ed [[anatolia|anatolica]]) un benefico serbatoio di [[calore]] e di [[umidità]]. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata meridionale, un [[clima]] particolare detto [[clima mediterraneo|temperato mediterraneo]] con differenze locali dovute alla [[geomorfologia]] del territorio, che tende a far sentire i suoi effetti mitigatori specie in regime di [[alta pressione]].
 
Dal punto di vista climatico l'Italia è favorita dalla grande massa d'acqua dei [[Mar Mediterraneo|mari mediterranei]] che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono soprattutto per l'Italia (meno per quelle [[Spagna|iberica]], [[Penisola balcanica|balcanica]] e [[anatolia|anatolica]]) un benefico serbatoio di [[calore]] e di [[umidità]]. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata meridionale, un clima particolare detto [[clima mediterraneo|temperato mediterraneo]] con differenze locali dovute alla [[geomorfologia]] del territorio, che tende a fare sentire i suoi effetti mitigatori specie in regime di [[alta pressione]].
Dal punto di vista [[meteorologia dinamica|meteodinamico]] oltre agli influssi mediterranei il clima italiano risente in parte, a mezzo delle [[westerlies|correnti occidentali]], specie nelle stagioni intermedie, anche delle dinamiche in seno all'[[Oceano Atlantico]], con le sue [[perturbazione (meteorologia)|perturbazioni]] che viaggiano da ovest verso est, spinte dalla [[westerlies|circolazione zonale]] e più in generale dalla posizione reciproca, a livello [[meteorologia sinottica|sinottico]], dell'[[Anticiclone delle Azzorre]] e dell'[[Anticiclone subtropicale africano]] (di quest’ultimo in particolare modo). Le arie fredde invernali, che talvolta riescono a insererirsi anche nel contesto del clima dell'[[Europa meridionale]], grazie alle catene montuose delle [[Alpi]] e degli [[Appennini]] solitamente giocano dei ruoli marginali. L'effetto mitigratore del Mediterraneo si somma a tale condizione con tendenza a rinvigorire, per cessione di [[calore]] sensibile e [[umidità]], le perturbazioni da ovest indebolite oppure con formazione di [[depressione mediterranea]] o vera e propria [[ciclone mediterraneo|ciclogenesi mediterranea]].
 
Dal punto di vista [[meteorologia dinamica|meteodinamico]], oltre agli influssi mediterranei, il clima italiano risente in parte, a mezzo delle [[venti occidentali|correnti occidentali]], specie nelle stagioni intermedie, anche delle dinamiche in seno all'[[oceano Atlantico]], con le sue [[perturbazione (meteorologia)|perturbazioni]] che viaggiano da ovest verso est, spinte dalla circolazione zonale e più in generale dalla posizione reciproca, a livello [[meteorologia sinottica|sinottico]], dell'[[anticiclone delle Azzorre]] e dell'[[anticiclone subtropicale africano]] (di quest’ultimo in particolare modo). Le arie fredde invernali, che talvolta riescono a inserirsi anche nel contesto del clima dell'[[Europa meridionale]], grazie alle catene montuose delle [[Alpi]] e degli [[Appennini]] solitamente giocano dei ruoli marginali. L'effetto mitigatore del Mediterraneo si somma a tale condizione con tendenza a rinvigorire, per cessione di [[calore]] sensibile e [[umidità]], le perturbazioni da ovest indebolite oppure con formazione di [[depressione mediterranea]] o vera e propria [[ciclone mediterraneo|ciclogenesi mediterranea]].<ref>{{Cita web|url=https://www.bisceglieapprodi.it/services/i-venti-in-italia/|titolo=I Venti in Italia – Bisceglie Approdi SpA|lingua=it|accesso=13 ottobre 2021}}</ref>
== Tipi di clima ==
 
[[File:Italia Clima Pinna.png|miniatura|Carta dei climi d'Italia secondo Mario Pinna<br />
== Tipi di ambiente climatico ==
[[File:Italia Clima Pinna.png|miniatura|Carta dei climi d'Italia secondo Mario Pinna<ref name="pinna">{{cita pubblicazione|autore=Mario Pinna|wkautore=Mario Pinna|anno=1970|mese=giugno|titolo=Contributo alla classificazione del clima d'Italia|rivista=Rivista geografica italiana|volume=2|pp=129-152}}</ref><br />
Climi temperati (ricadono nel tipo ''C'' di Köppen ma seguono una classificazione diversa)
{{Legenda|#cc3333|subtropicale}}
{{Legenda|#ff7800|temperato caldo}}
{{Legenda|#ffbe00|sublitoraneo}}
{{Legenda|#ffff00|mediterraneo continentalesubcontinentale}}
{{Legenda|#99ff00|temperato fresco}}
Clima temperato-freddo (tipo ''D'' di Köppen)
Riga 22 ⟶ 24:
{{Legenda|#3399ff|freddo}}
{{Legenda|#003cff|glaciale}}]]
Elementi geografici fondamentali:
# tra la [[Testa Gemella Occidentale]] e l'[[Isola di Lampedusa]] vi sono quasi 12 gradi di [[latitudine]]
# la penisola è divisa in due versanti dalla catena [[appennini]]ca
# la parte continentale della regione italica è circondata da un sistema montuoso ([[Alpi italiane|Alpi]]-[[Appennini]])
# In Italia si trovatrovano la montagna più alta d'[[Europa]] (escludendo il [[Caucaso]]: [[Monte Bianco]] 4. 810&nbsp; m) e il vulcano più alto d'Europa ([[Etna]] 3.343&nbsp; 403 m)
# el'altitudine il punto minimo più elevatominima d'Italia è -3−3,5&nbsp;m.
Secondo la classificazione di VladimirWladimir Köppen<ref>[{{Cita web |url=http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=13273 |titolo=Classificazione dei climi della terra secondo il climatologo Koppen - MeteoGiornale.it] |accesso=13 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070815113128/http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=13273 |urlmorto=sì }}</ref> l'[[Italia]] è suddivisa in dieci tipi di [[clima]]<ref>{{cita web|url=http://www.isac.cnr.it/aerobio/aia/AIACLIM.html|titolo=I climi italiani|accesso=13 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080520033426/http://www.isac.cnr.it/aerobio/aia/AIACLIM.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>[{{cita testo|url=http://www.ilpolline.it/clima-italia |titolo=Clima d'Italia]}}</ref><ref>[{{Cita web |url=http://www.i-h-g.it/clima.htm |titolo=Carta climatica d'Italia] |accesso=13 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080315072601/http://www.i-h-g.it/clima.htm |urlmorto=sì }}</ref>:
 
=== Temperati ("miti umidi") ===
Nella classificazione di Köppen rientrano sotto la categoria dei climi temperati, indicati con la lettera C in prima posizione, tutti i climi caratterizzati da una temperatura '''media''' del mese più freddo compresa tra -3&nbsp;°C e +18&nbsp;°C, purché non aridi: sotto la stessa lettera C vengono perciò inclusi climi soggetti al gelo come quello della pianura padana e climi molto più miti come quelli delle coste mediterranee.
 
* '''Clima temperato subtropicale''' o mediterraneo secco tendente al subtropicale (''Csa'' tendente a ''BS''): Napoli e alcune aree costiere della Campania, aree costiere della [[Sicilia]], della [[Sardegna]] meridionale, della [[Calabria]] ionica centrale e meridionale e del [[Salento]] ionico. Questo clima si distingue per le precipitazioni scarse (quasi nulle in estate) e molto irregolari.
* '''Clima temperato caldo mediterraneo''' a siccità estiva (''Csa''): gran parte della [[Sardegna]], della [[Sicilia]], della [[Calabria]] e della [[Puglia]], intera fascia costiera dalla [[Liguria]] alla [[Calabria]], intero litorale del [[Mar Ionio]], coste adriatiche da [[Ancona]] alla [[Puglia]] e più in generale tutte le zone di bassa quota del Centro e del Sud.
La lettera minuscola "s" indica: "''il mese più secco, che è estivo, riceve in media una quantità di precipitazioni inferiore a 30 millimetri''".
* '''Clima temperato mediterraneo ada estate tiepida''', con siccità estiva (''Csb'', transizione verso ''Cfb'' nelle regioni più settentrionali): aree collinari e di bassa montagna di [[Lazio]], [[Abruzzo]], [[Molise]], [[Campania]] e [[Basilicata]], [[monti della Daunia]], alto [[Gargano]] e bassa montagna di [[Calabria]], [[Sardegna]] e [[Sicilia]].
* '''Clima temperato di transizione al mediterraneo''' (''Cfsa''): caratteristico dell'immediato entroterra della Liguria e del Lago di Garda, a bassa quota, con forti piogge autunnali, inverno abbastanza piovoso e moderata siccità estiva. Secondo il Köppen la "transizione" si estrinseca non tanto nel regime termico, quanto nella comparsa di una differenza notevole di precipitazioni tra l'estate e l'inverno (''il mese più secco, estivo, riceve una quantità di precipitazioni inferiore ada un terzo di quella del più piovoso dei mesi invernali, ma sempre superiore a 30 mm''): è per questo che tale categoria '''non''' comprende l'Emilia-Romagna ed il Piemonte meridionale (Langhe ede Alessandrino), che hanno un'estate moderatamente secca, ma non le abbondanti piogge invernali di tipo mediterraneo. Ad [[Alessandria]], adper esempio, il mese più secco è luglio (32&nbsp;mm di pioggia) ma in quello più umido invernale (dicembre) cadono 46&nbsp;mm, mentre a [[Ferrara]] il minimo pluviometrico cade in gennaio (39&nbsp;mm, contro i 44 di luglio).
* '''Clima temperato ad estate calda''' (''Cfa''): tipico didella [[Pianura veneto-friulana]], delle coste adriatiche da [[Trieste]] ada [[AnconaPescara]], della [[Pianura padanaPadana]] e più in generale le aree di bassa quota del [[Italia Settentrionalesettentrionale|Nord Italia]], [[Marche]] collinari ede i bassi versanti appenninici che si affacciano sulla [[Pianura padana]]Padana. La quota massima oscilla grossomodo tra i 400 metri [[s.l.m.]] di alto [[Piemonte]] e [[Prealpi]] ede i 500 metri di [[Emilia-Romagna]], [[Oltrepò Pavese]], [[Alessandria|Alessandrino]] e [[Langhe]]. Qui si hanno due massimi pluviometrici, uno in [[primavera]] ede uno in [[autunno]], e due minimi, uno in [[inverno]] (di solito in gennaio) ede uno in [[estate]] (luglio o agosto): l'estate tende ada essere più piovosa dell'inverno nelle zone a nord del Po, mentre nelle terre subappenniniche ede in provincia di Cuneo la differenza si annulla.
* '''Clima temperato ada estate tiepida''' (''Cfb''): caratteristico delle colline e degli altopiani del Piemonte al di sopra di circa 400 metri [[s.l.m.]] a nord e 500 metri [[livello del mare|s.l.m.]] a sud, dell'[[Appennino Ligureligure]] ede Emiliano[[Appennino tosco-emiliano|tosco-emiliano]] e dei bassi versanti alpini e prealpini (esclusi quelli più interni).
* '''Clima temperato fresco''' (''Cfc''): tipico delle zone [[prealpi]]ne ede [[appennini]]che a quote elevate. Qui le precipitazioni possono essere notevoli: sono frequenti soprattutto nelle stagioni intermedie ma abbondanti anche in estate.
 
=== Temperato-freddi ===
I climi indicati con la lettera iniziale ''D'' sono caratterizzati da una temperatura media del mese più freddo inferiore ai -3−3&nbsp;°C e sono esclusivi dell'emisfero boreale (nell'emisfero australe, in gran parte oceanico, si passa direttamente dai climi temperati a quelli polari). Sotto la categoria dei "climi polari", indicati con la lettera E, rientrano invece tutti i climi caratterizzati da una temperatura media del mese più caldo sempre inferiore a +10&nbsp;°C.
 
* '''Clima temperato freddo d'altitudine''' (''DfH''): si trova sui monti dell'arco [[alpi]]noalpino al di sotto dei [tel:2000-2200 2000-2200] metri [[s.l.m.]] (compresi i fondovalle più interni di media altitudine) ede in singole zone [[appennini]]che a quote elevate che godono di una continentalità locale. Esso si distingue per l'inverno lungo, rigido (la temperatura media del mese più freddo è inferiore ai -3−3&nbsp;°C) e leggermente secco. Sulle [[Alpi]] le precipitazioni sono soprattutto estive, mentre sugli Appennini il regime pluviometrico ricalca quello presente ad altitudini inferiori (con un moderato aumento estivo).
* '''Clima freddo della tundra di altitudine''' (''ETH''): arco [[alpi]]no a quote superiori ai 2000-2200 metri [[s.l.m.]] ede alcune cime dell'Appennino, caratterizzato da rigide [[temperatura|temperature]] notturne ede [[inverno|invernali]] e da [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] soprattutto [[estate|estive]]. Il paesaggio varia gradualmente dalle praterie d'alta quota fino ai ghiacciai.
* '''Clima nivale di altitudine''' (''EFH''): vette più elevate delle [[Alpi]] ricoperte da [[neve]] perenne, con quote generalmente superiori ai 3.&nbsp;500 metri [[s.l.m.]]
 
== Eliofania, radiazione solare globale e nuvolosità ==
{{vedi anche|Eliofania in Italia|Radiazione solare globale in Italia}}
[[File:EliofaniaCarta corretta dell'eliofania media annua in Italia.pngjpg|miniatura|MappaCarta corretta dell'eliofania assoluta media annua in Italia calcolata sul periodo 1961-1990]]
 
=== Eliofania ===
[[File:AM nuvolosità media annua.PNG|miniatura|Carta della nuvolosità media annua in Italia (in [[Okta]])
{|
| {{Legend|#006ed6|< 2.&nbsp;750 okta}}<br />
{{Legend|#4ea5d6|2.&nbsp;750 - 3.&nbsp;000 okta}}<br />
{{Legend|#4edfd6|3.&nbsp;000 - 3.&nbsp;250 okta}}<br />
{{Legend|#98ffd6|3.&nbsp;250 - 3.&nbsp;500 okta}}<br />
{{Legend|#d6e7d6|3.&nbsp;500 - 3.&nbsp;750 okta}}
|
{{Legend|#ffffff|3.&nbsp;750 - 4.&nbsp;000 okta}}<br />
{{Legend|#cecbce|4.&nbsp;000 - 4.&nbsp;250 okta}}<br />
{{Legend|#989698|4.&nbsp;250 - 4.&nbsp;500 okta}}<br />
{{Legend|#5d5c5d|> 4.&nbsp;500 okta}}
|}]]
 
In base alle carte sull'[[eliofania]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" /><ref>M.{{cita pubblicazione|autore=Mario Pinna,|wkautore=Mario ''Pinna|titolo=L'eliofania in Italia'', |città=Roma |anno=1985, (|pubblicazione=Memorie della Società Geografica Italiana, |volume=39), |pp. =23-58.}}</ref> e sulla [[radiazione solare]] globale<ref>Lavagnini{{cita pubblicazione|autore1=A., Martorelli Lavagnini|autore2=S., Coretti Martorelli|autore3=C. (Coretti|anno=1987). ''|titolo=Radiazione solare in Italia.: Mappemappe mensili della radiazione globale giornaliera''. |città=Roma, |editore=CNR, Ist.Istituto Fis.di Atm.Fisica dell'Atmosfera}}</ref> in [[Italia]], le aree che presentano i valori maggiori sono le coste della [[Sardegna]], la fascia costiera occidentale e meridionale della [[Sicilia]], tutta la [[Puglia]] a sud di [[Bari]] e le fasce costiere dell'[[Arcipelagoarcipelago Toscanotoscano]] meridionale: tutte queste zone presentano valori superiori alle 26002&nbsp;600 ore di sole all'anno, con una media superiore alle 7 ore giornaliere.
 
Ricevono mediamente tra le 24002&nbsp;400 e le 26002&nbsp;600 ore di sole all'anno (tra le 6,5 e le 7 ore giornaliere) la fascia costiera settentrionale ede orientale della [[Sicilia]], le zone più interne della [[Sardegna]], l'intero litorale occidentale [[penisola|peninsulare]] a sud di [[Livorno]], comprese le aree pianeggianti e collinari dell'entroterra, il litorale [[Mar JonioIonio|jonicoionico]] tra [[Calabria]] e [[Basilicata]], le zone interne della [[Lucania]], le coste adriatiche di [[Molise]] e l'intera [[Puglia]] settentrionale.
 
Valori tra 22002&nbsp;200 e 24002&nbsp;400 ore di sole all'anno (tra le 6 e le 6,5 ore giornaliere) si registrano nelle aree più interne della [[Sicilia]], in alcuni tratti del litorale [[Mar JonioIonio|jonicoionico]] [[Calabria|calabrese]] e nelle corrispondenti zone interne, lungo le coste [[MarMare Adriatico|adriatiche]] dell'[[Abruzzo]], in [[Liguria]], [[Versilia]], zone interne della [[Toscana]] settentrionale ede orientale, in [[Umbria]] e nell'entroterra del [[Basso Lazio]] e della [[Campania]]. Tutte le altre zone a nord della linea immaginaria trasversale obliqua, tracciata tra la zona immediatamente a nord della città di [[Genova]] e il confine tra [[Marche]] e [[Abruzzo]], fanno registrare valori medi annui che non raggiungono le 2&nbsp;200 ore, ovvero inferiori alle sei ore giornaliere.
 
I valori medi annui più elevati nella rete di stazioni [[piranometro|piranometriche]] relativi alla radiazione solare globale sono superiori ai 18 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] e interessano la parte meridionale e l'estremità sud-orientale della [[Sicilia]].
Tutte le altre zone a nord della linea immaginaria trasversale obliqua, tracciata tra la zona immediatamente a Nord della città di [[Genova]] e il confine tra [[Marche]] e [[Abruzzo]], fanno registrare valori medi annui che non raggiungono le 2200 ore, ovvero inferiori alle 6 ore giornaliere.
Valori medi annui compresi tra i 16 e i 18&nbsp;MJ/m² si registrano su gran parte della [[Valle d'Aosta]], sull'estremità occidentale alpina del [[Piemonte]], sull'[[isola di Pianosa (Toscana)|isola di Pianosa]], sulle aree costiere e sublitoranee del medio e [[Basso Lazio]], sulla Puglia centro-meridionale, sulla [[Calabria]], sulla [[Sardegna]] e su gran parte della [[Sicilia]] (comprese le isole di [[Ustica]], [[Pantelleria]] e [[Lampedusa]]).
 
Valori medi annui compresi tra i 14 e i 16&nbsp;MJ/m² interessano la [[Liguria]] di ponente, gran parte della [[Toscana]] e del [[Lazio]] centro-settentrionale, gran parte delle [[Marche]], dell'[[Abruzzo]] e del [[Molise]], la [[Campania]], la [[Basilicata]], la [[Puglia]] settentrionale e la [[Sardegna]] nord-orientale. Valori medi annui compresi tra i 12 e i 14&nbsp;MJ/m² si verificano sul [[Piemonte]] centro-orientale, sulla [[Liguria]] di levante, sulla [[Lombardia]], sul [[Trentino-Alto Adige]], sul [[Veneto]], sul [[Friuli-Venezia Giulia]], su gran parte dell'[[Emilia-Romagna]] e sulla dorsale appenninica tra l'[[Emilia]], la [[Toscana]], l'[[Umbria]], le [[Marche]] e il [[Lazio]]. Valori medi annui inferiori ai 12 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] si registrano su un'area dell'[[Appennino tosco-emiliano]] che comprende le vette più alte.
I valori medi annui più elevati nella rete di stazioni [[piranometro|piranometriche]] relativi alla radiazione solare globale sono superiori ai 18 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] ed interessano la parte meridionale e l'estremità sud-orientale della [[Sicilia]].
 
Valori medi annui compresi tra i 16 e i 18 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] si registrano su gran parte della [[Valle d'Aosta]], sull'estremità occidentale alpina del [[Piemonte]], sull'[[isola di Pianosa (Toscana)|isola di Pianosa]], sulle aree costiere e sublitoranee del medio e [[Basso Lazio]], sulla [[Puglia]] centro-meridionale, sulla [[Calabria]], sulla [[Sardegna]] e su gran parte della [[Sicilia]] (comprese le isole di [[Ustica]], [[Pantelleria]] e [[Lampedusa]]).
 
Valori medi annui compresi tra i 14 e i 16 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] interessano la [[Liguria]] di ponente, gran parte della [[Toscana]] e del [[Lazio]] centro-settentrionale, gran parte delle [[Marche]], dell'[[Abruzzo]] e del [[Molise]], la [[Campania]], la [[Basilicata]], la [[Puglia]] settentrionale e la [[Sardegna]] nord-orientale.
 
Valori medi annui compresi tra i 12 e i 14 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] si verificano sul [[Piemonte]] centro-orientale, sulla [[Liguria]] di levante, sulla [[Lombardia]], sul [[Trentino-Alto Adige]], sul [[Veneto]], sul [[Friuli-Venezia Giulia]], su gran parte dell'[[Emilia-Romagna]] e sulla dorsale appenninica tra l'[[Emilia]], la [[Toscana]], l'[[Umbria]], le [[Marche]] e il [[Lazio]].
 
Valori medi annui inferiori ai 12 [[Joule|MJ]]/[[metro quadrato|m²]] si registrano su un'area dell'[[Appennino Tosco-Emiliano]] che comprende le vette più alte.
 
=== Nuvolosità ===
{{vedi anche|Nuvolosità in Italia}}
La [[nuvolosità]] tende generalmente a raggiungere i valori medi più bassi nel mese di [[luglio]], mentre i valori medi più alti, in base alle diverse zone climatiche, possono interessare in modo variabile alcuni mesi tra il tardo [[autunno]] e la prima parte della [[primavera]], colcon il mese di [[novembre]] che fa registrare i valori medi più elevati nella maggior parte del territorio.
 
== Temperature ==
[[File:Carta della Temperatura media in Italia.jpg|miniatura|Carta della Temperatura media annua in Italia calcolata sul periodo 1951-2019, a cura di ISPRA]]
Le [[temperature]] medie più basse si registrano nell'[[Italia settentrionale]], perché è costituita da aree montane e da pianure (la [[pianura padana]] e la [[pianura veneto-friulana]]) non favorite da un [[mare]] esteso.
Le [[temperature]] medie più basse si registrano nell'[[Italia settentrionale]], perché è costituita da aree montane e da pianure (la [[Pianura Padana]] e la [[Pianura veneto-friulana]]) non favorite da un [[mare]] esteso.
 
La [[alpi italiane|catena alpina]] non solo esplica un'azione di barriera rispetto alle correnti fredde, provenienti dalle regioni [[artide|artiche]] dell'[[Europa settentrionale]], ma anche nei confronti delle masse d'aria temperate (ma umide), che provengono dall'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] settentrionale. Inoltre, le [[Alpi]] delimitano (assieme al prospiciente [[Appennino settentrionale]]) un bacino chiuso, soggetto a subsidenza atmosferica, con ristagno d'aria nei bassi strati, e quindi a marcato riscaldamento estivo e a forte raffreddamento invernale, tale bacino (che include tutte le pianure settentrionali [[italia]]ne) le isola anche dalle restanti regioni dell'[[Europa]] centro-meridionale e fa sì che, l'area "padano-veneta", abbia un profilo climatico autonomo e differente rispetto a quello delle aree limitrofe della [[Francia]] sud-orientale, della [[Svizzera]] e dell'[[Austria]]. Sempre in questo contesto la presenza del [[Mare Adriatico]], lungo e poco profondo (specie in prossimità delle coste) e stretto tra due penisole (l'[[Penisola italiana|italiana]] e la [[Penisola balcanica|balcanica]]) apporta un beneficio tutto sommato limitato, infatti il suo influsso mitigatore è nettamente meno rilevante rispetto a quello esercitato dal più ampio e profondo [[Mar Tirreno]] sul versante occidentale della [[penisola]] [[italia]]na.
 
=== Temperature medie annue ===
{{#chart:Clima italiano Temperature medie annue.Area.chart}}
 
[[File:Mappa temperatura media annua in Italia.jpg|miniatura|Mappa temperatura media annua in Italia]]
In base alla carta relativa alle [[temperature]] medie annue che si registrano in [[Italia]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02">''Atlante Geografico Metodico De Agostini'' [edizione 2001-2002], Novara, Istituto Geografico De Agostini, p. 85.</ref>, si registrano valori medi superiori ai 16&nbsp;°C all'estremità occidentale della [[Riviera di Ponente]], lungo tutto il litorale occidentale a sud di [[Cecina (Italia)|Cecina]], lungo la fascia costiera tra [[Abruzzo]] e sponda settentrionale del [[Gargano]], su tutta la [[Puglia]] a est della linea immaginaria tra [[Bari]] e [[Taranto]], lungo le coste [[Mar Ionio|ioniche]] della [[Basilicata]] e della [[Calabria]] e lungo tutti i tratti litoranei e nelle aree pianeggianti interne di [[Sicilia]] e [[Sardegna]]. Nelle aree peninsulari, l'[[isoterma (meteorologia)|isoterma]] si inoltra localmente in modo più o meno deciso verso il corrispondente retroterra.
 
Si registrano temperature medie annue comprese tra i 14 e i 16&nbsp;°C lungo il tratto costiero del [[Mar Ligure]] tra Capo Mele e [[Cecina (Italia)|Cecina]], lungo il versante adriatico a sud di [[Ancona]] e nel breve tratto litoraneo compreso fra [[Duino-Aurisina]] e [[Muggia]] (litorale triestino)<ref group=N>A tale proposito si vedano le temperature medie annue registrate nelle stazioni meteorologiche di [[Stazione meteorologica di Trieste Barcola|Trieste Barcola]] e di [[Stazione meteorologica di Trieste Porto|Trieste Porto]].</ref>, su tutta la [[Puglia]] a ovest della linea [[Bari]]-[[Taranto]], nelle pianure interne di [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Campania]] e in gran parte delle zone interne collinari di [[Sicilia]] e [[Sardegna]].
 
Valori medi annui compresi tra 12 e 14&nbsp;°C si registrano sull'intera [[Pianura padanaPadana]] e, fino alle coste, sulla [[pianuraPianura veneto-friulana]] e nelle aree pianeggianti tra la [[Romagna]] e la città di [[Ancona]]. Identici valori interessano le aree collinari dell'[[Italia centrale]] e [[Italia Meridionalemeridionale|meridionale]] e le zone di transizione tra alta collina e montagna in [[Sicilia]] e [[Sardegna]]. Valori medi annui analoghi si registrano anche nell'entroterra marittimo ligure.
 
Gran parte della dorsale [[appennini]]ca, i monti della [[Sardegna]], le [[Prealpi]] e le valli [[alpi]]ne fanno registrare valori medi annui tra 10 e 12&nbsp;°C; temperature medie annue tra 5 e 10&nbsp;°C si registrano sulla vetta dell'[[Etna]], sulle vette più alte dell'[[Appennini|Appennino]] e su gran parte dell'arco [[alpi]]no, sulle cui cime più alte possono registrarsi valori inferiori ai 5&nbsp;°C di media annua.
 
=== Temperature medie di gennaio ===
[[File:Carte delle temperature medie in Italia nel primo semestre dell'anno.jpg|miniatura|Carte delle temperature medie in Italia nel primo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
[[File:Mappa dello stress climatico dovuto da freddo invernale.jpg|miniatura|Mappa dello stress climatico dovuto da freddo invernale]]
In base alla carta delle [[temperature]] medie di [[gennaio]] in [[Italia]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" />, si registrano valori inferiori ai 0&nbsp;°C su gran parte dell'arco [[alpi]]no (valli interne comprese), sulle vette più alte dell'[[Appennini|Appennino]] e nella [[Pianura Padana]] in prossimità del corso del [[Po]], da [[Chivasso]] e dintorni fino alle coste attorno al [[Polesine]] (per esempio ad [[Alessandria]] si hanno -0,4&nbsp;°C).
 
In base alla carta delle [[temperature]] medie di [[gennaio]] in [[Italia]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" />, si registrano valori inferiori ai 0&nbsp;°C su gran parte dell'arco [[alpi]]no (valli interne comprese), sulle vette più alte dell'[[Appennini|Appennino]] e nella [[Pianura padana]] in prossimità del corso del [[Po]], da [[Chivasso]] e dintorni fino alle coste attorno al [[Polesine]] (ad esempio ad [[Alessandria]] si hanno +0,4º).
 
Valori medi tra -3&nbsp;°C e 3&nbsp;°C interessano alcune vallate e rilievi [[alpi]]ni, alcune vette [[appennini]]che, l'area sommitale dell'[[Etna]], le aree più elevate della [[Sardegna]] e le zone della [[Pianura padana]] più vicine alle montagne, fino alle zone interne del [[Friuli-Venezia Giulia]] e del [[Veneto]], e le zone limitrofe ai grandi laghi prealpini (ad eccezione del Lago di Garda).
 
Valori medi tra 4 e 6&nbsp;°C si registrano nelle zone collinari più interne di [[Toscana]], [[Umbria]] e [[Lazio]], nelle coste e nella pianura [[Marche|marchigiana]] a nord del [[Monte Conero|Conero]], nel litorale [[Provincia di Trieste|triestino]], nelle sponde più esposte del lago di Garda, nel [[Piemonte]] sud-occidentale (in provincia di Cuneo ed a bassa quota), in alcune vallate [[prealpi]]ne e nelle vallate e negli altopiani più interni della [[Sardegna]].
 
Valori medi tra −3&nbsp;°C e 3&nbsp;°C interessano alcune vallate e rilievi [[alpi]]ni, alcune vette [[appennini]]che, l'area sommitale dell'[[Etna]], le aree più elevate della [[Sardegna]] e le zone della [[Pianura Padana]] più vicine alle montagne, fino alle zone interne del [[Friuli-Venezia Giulia]] e del [[Veneto]], e le zone limitrofe ai grandi laghi prealpini (a eccezione del Lago di Garda). Valori medi tra 4 e 6&nbsp;°C si registrano nelle zone collinari più interne di [[Toscana]], [[Umbria]] e [[Lazio]], nelle coste e nella pianura [[Marche|marchigiana]] a nord del [[Monte Conero|Conero]], nel litorale [[Provincia di Trieste|triestino]], nelle sponde più esposte del lago di Garda, nel [[Piemonte]] sud-occidentale (in provincia di Cuneo e a bassa quota), in alcune vallate [[prealpi]]ne e nelle vallate e negli altopiani più interni della [[Sardegna]].
Temperature medie tra 6 e 8&nbsp;°C si registrano sulle zone collinari della [[Sardegna]], nelle zone più protette del lago di Garda, nel primo entroterra [[Liguria|ligure]], su gran parte delle aree interne pianeggianti e collinari dell'[[Italia]] [[penisola|peninsulare]], sulla costa [[Mare Adriatico|adriatica]] [[Marche|marchigiana]] a sud del [[Monte Conero|Conero]], su quella [[Abruzzo|abruzzese]] e su quella [[Puglia|pugliese]] tra il [[golfo]] di [[Manfredonia]] e [[Bari]].
 
Temperature medie tra 6 e 8&nbsp;°C si registrano sulle zone collinari della [[Sardegna]], lungo le coste del Lago di Garda, nel primo entroterra [[Liguria|ligure]], su gran parte delle aree interne pianeggianti e collinari dell'[[Italia]] [[penisola|peninsulare]], sulla costa [[Mare Adriatico|adriatica]] [[Marche|marchigiana]] a sud del [[Monte Conero|Conero]], su quella [[Abruzzo|abruzzese]] e su quella [[Puglia|pugliese]] tra il [[golfo]] di [[Manfredonia]] e [[Bari]]. Valori medi tra 8 e 10&nbsp;°C si registrano sulle pianure e su buona parte dei litorali centro-settentrionali della [[Sardegna]], nella [[Piana di Catania]], nelle zone interne e sul litorale orientale della [[Sicilia]], lungo l'intero litorale occidentale [[penisola|peninsulare]] e nelle corrispondenti aree pianeggianti dalla [[Riviera di Ponente]] alla città di [[Salerno]], lungo le zone interne e sul versante ionico di [[Calabria]] e [[Basilicata]], lungo le coste del [[Molise]], del [[Gargano]] e su tutta la [[Puglia]] a sud di [[Bari]].
 
La [[Sardegna]] meridionale (soprattutto le coste), gran parte della [[Sicilia]], le coste sud-orientali del [[Salento]], alcuni tratti del litorale ionico [[Calabria|calabrese]], l'intera costa [[Mar Tirreno|tirrenica]] tra [[Salerno]] e [[Reggio Calabria]] e parte delle coste della [[Maremma]] e dell'[[Agro Pontino]] fanno registrate temperature medie comprese tra 10 e 12&nbsp;°C; valori superiori ai 12&nbsp;°C si registrano soltanto lungo le coste occidentali e nord-occidentali della [[Sicilia]], in un breve tratto della costa calabrese jonicaionica a sud di [[Reggio Calabria]] (compresa fra i comuni di [[Melito di Porto Salvo]] e [[Bova Marina]]) e nelle [[Isole Pelagie]]<ref group=N>Nelle Pelagie, e più particolarmente a Lampedusa, si registrano i valori medi più alti d'Italia per il mese di gennaio, con una temperatura media di 13,5&nbsp;°C. Cfr. a tale proposito il sito di Worldclimate: [{{cita testo|url=http://www.worldclimate.com/cgi-bin/data.pl?ref=N35E012+1202+0006240G2 |titolo=LAMPEDUSA, Weather History and Climate Data]}}.</ref>.
 
=== Temperature medie di luglio ===
[[File:Carte delle temperature medie in Italia nel secondo semestre dell'anno.jpg|miniatura|Carte delle temperature medie in Italia nel secondo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
In base alla carte delle [[temperature]] medie di [[luglio]] in [[Italia]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" /> ridotte al livello del mare, si registrano valori inferiori ai 20&nbsp;°C sulle aree montane delle [[Alpi]] e dell'[[Appennino settentrionale]] (specialmente sui rilievi esposti a nord), e sulle vette più alte dell'[[Appennino centrale]] e [[Appennino meridionale|meridionale]]; valori tra 20 e 22&nbsp;°C interessano parte dell'arco [[alpi]]no fino al limite di transizione tra le quote collinari e montuose, le colline più elevate del Centro e, localmente, alcuni monti dell'Appennino.
 
Temperature medie tra i 22 e i 24&nbsp;°C interessano gran parte delle basse valli [[alpi]]ne (specie in Trentino - Alto Adige), le pianure adiacenti laalla fascia prealpina, gran parte della [[pianuraPianura veneto-friulana]] (soprattutto sottocosta), gran parte del Piemonte fino ai 400/500 metri di altitudine, l'[[Emilia]] occidentale, la pianura e le coste della [[Romagna]], la [[Liguria]], alcuni tratti litoranei e sublitoranei tra la [[Toscana]] meridionale e il [[Lazio]] centro-settentrionale, le colline del Centro Italia e la fascia costiera occidentale della [[Sardegna]] centro-settentrionale.
 
Valori tra 24 e 26&nbsp;°C interessano parte delle coste di [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia Giulia]], la parte centrale dell'[[Emilia-Romagna]], la [[Pianura padanaPadana]] centro-occidentale (dalla Lombardia fino a Novara ede Alessandria) e in generale gran parte delle aree [[penisola|peninsulari]] ede [[Italia insulare|insulari]]. A causa dell'effetto serra, oggigiorno può essere incluso in questa fascia di temperature anche l'altopiano piemontese tra [[Torino]] e [[Bra]], che negli anni novanta sfiorava l'isoterma dei "24 gradi a luglio" senza però varcarla (infatti la media di 24&nbsp;°C a luglio è stata raggiunta negli [[anni 2000]]).
 
Temperature medie tra 26 e 28&nbsp;°C interessano alcune valli interne di [[Toscana]], [[Umbria]] e [[Lazio]], il litorale [[Mare Adriatico|adriatico]] di [[Abruzzo]] e [[Molise]], il [[Salento]], gran parte della [[Basilicata]] e le coste ioniche della [[Calabria]].
 
Temperature medie tra 26 e 28&nbsp;°C interessano alcune valli interne di [[Toscana]], [[Umbria]] e [[Lazio]], il litorale [[Mare Adriatico|adriatico]] di [[Abruzzo]] e [[Molise]], il [[Salento]], gran parte della [[Basilicata]] e le coste ioniche della [[Calabria]].
Valori superiori ai 28&nbsp;°C si registrano in alcune aree interne della [[Sardegna]], della [[Lucania]], della [[Puglia]] e della [[Sicilia]] dove, nella parte interna sud-occidentale della [[Piana di Catania]] e in alcune conche interne si possono raggiungere temperature medie di 30&nbsp;°C.
 
[[File:Temperature medie in Italia nel mese di Gennaio e nel mese di Luglio.jpg|miniatura|Temperature medie in Italia nel mese di Gennaio e nel mese di Luglio]]
 
=== Escursioni termiche ===
[[File:Escursione termica annua Italia - Map Air temperature 1989 - Touring Club Italiano CART-TEM-010.jpg|thumb|Escursione termica annua nel territorio italiano (''Atlante tematico d'Italia'', Touring Club Italiano, 1989).]]
L'[[escursione termica|escursione termica annuale]] (differenza tra la [[temperature]] [[estate|estive]] ed [[inverno|invernali]]) è notevole nella piana del [[Po]] e in alcune vallate alpine, aree in cui la differenza tra [[gennaio]] e [[luglio]] si attesta tra i 21 ed i 24&nbsp;°C, ma è moderatamente accentuata (18-21&nbsp;°C) anche lungo le coste dell'alto e medio versante adriatico e nelle vallate interne dell'[[Italia Centrale]] e [[Italia meridionale|meridionale]] (ad esempio: la città di [[Firenze]] dove la massima assoluta il 26 luglio [[1983]] ha raggiunto i +42,6&nbsp;°C e il 12 gennaio [[1985]] la minima assoluta ha fatto registrare -23,2&nbsp;°C, oltre a più estese aree quali l'alto [[Valdarno]], l'alta [[Valtiberina]], la [[Val di Chiana]] e il [[Vallo di Diano]]), risulta invece modesta (15-18&nbsp;°C) lungo tutta la fascia costiera [[Mar Ligure|ligure]], [[Mar Tirreno|tirrenica]] e adriatica meridionale mentre, sulle coste delle isole maggiori, essa si riduce ad appena 12-15&nbsp;°C di differenza tra la media delle [[temperature]] del mese più caldo e quelle del mese più freddo.
 
L'[[escursione termica|escursione termica annuale]] (differenza tra la [[temperature]] [[estate|estive]] e [[inverno|invernali]]) è notevole nella piana del [[Po]] e in alcune vallate alpine, aree in cui la differenza tra [[gennaio]] e [[luglio]] si attesta tra i 21 e i 24&nbsp;°C, ma è moderatamente accentuata (18-21&nbsp;°C) anche lungo le coste dell'alto e medio versante adriatico e nelle vallate interne dell'[[Italia centrale]] e [[Italia meridionale|meridionale]] (per esempio la città di [[Firenze]] dove la massima assoluta il 26 luglio 1983 ha raggiunto i +42,6&nbsp;°C e il 12 gennaio 1985 la minima assoluta ha fatto registrare −23,2&nbsp;°C, oltre a più estese aree quali l'alto [[Valdarno]], l'alta [[Valtiberina]], la [[Val di Chiana]] e il [[Vallo di Diano]]), risulta invece modesta (15-18&nbsp;°C) lungo tutta la fascia costiera [[Mar Ligure|ligure]], [[Mar Tirreno|tirrenica]] e adriatica meridionale mentre, sulle coste delle isole maggiori, essa si riduce ad appena 12-15&nbsp;°C di differenza tra la media delle [[temperature]] del mese più caldo e quelle del mese più freddo.
L'[[escursione termica|escursione termica diurna]] (differenza tra la [[temperatura]] del giorno e della notte) è più marcata nelle località lontane dal [[mare]] e nelle aree [[montagna|montane]]. Tuttavia, in condizioni di [[vento di caduta]], possono registrarsi valori di [[escursione termica]] molto elevata anche lungo le coste adriatiche, come è accaduto a [[Pescara]] il 30 agosto [[2007]], quando la [[temperatura]] massima ha toccato i 45&nbsp;°C (record assoluto per la città [[Abruzzo|abruzzese]]) e la minima della notte successiva è scesa sotto i 20&nbsp;°C.
 
L'[[escursione termica|escursione termica diurna]] (differenza tra la [[temperatura]] del giorno e della notte) è più marcata nelle località lontane dal [[mare]] e nelle aree [[montagna|montane]]. Tuttavia, in condizioni di [[vento di caduta]], possono registrarsi valori di [[escursione termica]] molto elevata anche lungo le coste adriatiche, come è accaduto a [[Pescara]] il 30 agosto 2007, quando la [[temperatura]] massima ha toccato i 45&nbsp;°C (record assoluto per la città [[Abruzzo|abruzzese]]) e la minima della notte successiva è scesa sotto i 20&nbsp;°C.
 
=== Valori estremi ===
{{vedi anche|Ondata di freddo|Ondata di caldo}}
[[File:Frequenza annua gelo Italia - Map Air temperature 1989 - Touring Club Italiano CART-TEM-010.jpg|thumb|Frequenza annua del gelo nel territorio italiano (''Atlante tematico d'Italia'', Touring Club Italiano, 1989).]]
In base ai dati sui valori estremi registrati in [[Italia]] dalle stazioni meteorologiche legate all'unica organizzazione meteorologica italiana affiliata all'[[organizzazione meteorologica mondiale]], ossia l'Aeronautica Militare<ref>{{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16213|titolo=Le temperature record assolute in Italia}}</ref>, la [[temperatura]] più elevata mai registrata in [[Italia]] da una [[stazione meteorologica]] ufficiale è quella di +47,0&nbsp;°C toccati dalla [[stazione meteorologica di Foggia Amendola]] il 25 giugno [[2007]] (stesso valore a [[Perdasdefogu]] il 23 luglio [[1983]] ma registrato dalla stazione idrologica non ufficiale quando la stazione ufficiale del [[Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare]] risultava inattiva). Inoltre in [[Sardegna]], sempre per il medesimo periodo, si ha notizia anche del raggiungimento dei +47,2&nbsp;°C a Muravera nel 1957.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://193.206.192.243/annali/images/4/1/1957/27.gif Annale Idrologico 1957: Muravera +47,2&nbsp;°C il 12/08/1957] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nei 45 anni precedenti al 25 giugno 2007, il valore più elevato era quello di +46,7&nbsp;°C che fu registrato il 12 luglio [[1962]] dalla [[stazione meteorologica di Catania Sigonella]] (nella stessa giornata la [[stazione meteorologica di Catania Fontanarossa]] si fermò a +46,0&nbsp;°C).
 
In base ai dati sui valori estremi registrati in [[Italia]] dalle stazioni meteorologiche legate all'unica organizzazione meteorologica italiana affiliata all'[[organizzazione meteorologica mondiale]], ossia l'Aeronautica Militare<ref name="le temperature record assolute in italia">{{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16213|titolo=Le temperature record assolute in Italia|accesso=10 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080211094451/http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16213|urlmorto=sì}}</ref>, la [[temperatura]] più elevata mai registrata in [[Italia]] si aggiudica alla [[stazione meteorologica di Olbia Costa Smeralda]], che registrò un valore di +47,4&nbsp;°C il 24 luglio 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.infoclimat.fr/observations-meteo/archives/24/juillet/2023/olbia/16531.html|titolo=Relevés météo archivés du lundi 24 juillet 2023 à Olbia - Italie {{!}} archived weather records in Olbia - Infoclimat|sito=www.infoclimat.fr|accesso=2024-07-23}}</ref>, battendo un record precedente della stazione meteorologica di Foggia Amendola, pari a +47,0°C. Per molti anni si è dibattuto sul riconoscimento come record nazionale ufficiale della [[stazione meteorologica di Foggia Amendola]] proprio tale valore di +47,0&nbsp;°C del 25 giugno 2007. Esso, seppur omologato, è stato ripetutamente messo in discussione per poi risultare infine incompatibile sulla base della situazione meteorologica e totalmente disallineato con i valori delle altre stazioni di rilevamento con uno sfasamento di circa 3&nbsp;°C, per cui screditato.<ref>{{Cita web|url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/foggia-amendola/|titolo=Foggia Amendola|sito=Temperature estreme in Toscana|lingua=it|accesso=16 novembre 2020}}</ref>
Il terzo valore più elevato è stato quello di +46,2&nbsp;°C registrato il 25 giugno [[1982]] dalla [[stazione meteorologica di Capo San Lorenzo]], che detiene il record di caldo tra le stazioni prettamente costiere, anche se nella costa palermitana, presso Monreale la temperatura ha raggiunto i 48,2&nbsp;°C nel 1999. Tuttavia, devono essere ricordati anche i +48,1&nbsp;°C registrati in alcune località dell'entroterra [[Sardegna|sardo]] il 30 luglio [[1983]], ma non omologati, a causa dell'estrema vicinanza di estesi incendi alle stazioni meteorologiche idrologiche di riferimento che ne hanno condizionato i valori rilevati; il medesimo valore attribuito alla stazione meteorologica di [[Palermo]] negli anni ottanta del [[XIX secolo]] risulta invece essere stato un clamoroso errore di trascrizione, privo anch'esso di omologazione ufficiale. Un altro importante valore, riguardante però una piccola cittadina siciliana, sono i +48,5&nbsp;°C registrati a [[Catenanuova]] il 10 agosto [[1999]] dalla locale [[stazione meteorologica]] idrologica non ufficialmente riconosciuta dall'[[organizzazione meteorologica mondiale]]. Alti valori di temperatura sono stati registrati il 6 luglio 1929 a Cosenza quando la locale stazione meteorologica del Servizio Idrografico (poi diventato Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale) registrò +47,0&nbsp;°C.
 
Una medesima temperatura di +47,0°C è segnalata [[Perdasdefogu]] il 23 luglio 1983 ma risulta registrata dalla stazione idrologica non ufficiale, quando la stazione ufficiale del [[Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare]] risultava inattiva. Inoltre in [[Sardegna]], sempre per il medesimo periodo, si ha notizia anche del raggiungimento dei +47,2&nbsp;°C a Muravera nel 1957, ma non si hanno certezze significative sull'affidabilità della stazione meteorologica.<ref>{{Cita web|url=http://193.206.192.243/annali/images/4/1/1957/27.gif|titolo=Annale Idrologico 1957: Muravera +47,2&nbsp;°C il 12/08/1957|accesso=3 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/20120707001908/http://193.206.192.243/annali/images/4/1/1957/27.gif}}</ref>
Valori comunque molto elevati sono stati i +45,6&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Bari Palese]] del [[luglio]] [[2007]], i +45,4&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Catania Sigonella]] del [[luglio]] [[1998]], i +45,0&nbsp;°C della stazione meteorologica di Capo San Lorenzo del 23 luglio [[2007]], della [[stazione meteorologica di Pescara Aeroporto]] del 30 agosto [[2007]] (forse sovrastimati) e della [[stazione meteorologica di Decimomannu]] del 24 luglio [[2009]], i +44,6&nbsp;°C di [[Palermo]] Osservatorio Astronomico nel [[1999]], i +44,4&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Lecce Galatina]] nel [[luglio]] [[1987]] e della [[stazione meteorologica di Brindisi]] nel [[luglio]] [[2007]], i +44,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Reggio Calabria]] nel [[luglio]] [[1983]], mese in cui si toccarono +43,7&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Cagliari Elmas]], +42,6&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Firenze Peretola]], +41,8&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Alghero Fertilia]]. Ragguardevoli anche i +40,8&nbsp;°C di massima assoluta, invece, alla [[stazione meteorologica di Ancona Falconara]] nel [[luglio]] [[1968]], mentre la Capitale ha visto raggiungere i +40,6&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Ciampino]] nell'[[agosto]] [[1956]] e nell'[[agosto]] [[1981]] (+40,5&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Urbe]] nell'[[agosto]] [[2007]], +40,1&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Centro]] del [[Collegio Romano]] nel [[luglio]] [[1905]]); valori di +40,4&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]] nell'[[agosto]] [[2003]] e, forse sovrastimati, alla [[stazione meteorologica di Ferrara]] nel [[luglio]] [[2007]]. "Soltanto" +40,0&nbsp;°C di massima assoluta, invece, alla [[stazione meteorologica di Napoli Capodichino]] nell'[[agosto]] [[1981]].
 
Il secondo valore più elevato è stato quello di +47,0&nbsp;°C registrato sempre il 24 luglio 2023 dalla [[stazione meteorologica di Capo San Lorenzo]], mentre per il terzo valore si hanno i +46,8°C della [[Stazione meteorologica di Decimomannu Aeroporto|stazione meteorologica di Decimomannu]].<ref>{{Cita web|url=https://www.infoclimat.fr/observations-meteo/archives/24/juillet/2023/decimomannu/16546.html|titolo=Relevés météo archivés du lundi 24 juillet 2023 à Decimomannu - Italie {{!}} archived weather records in Decimomannu - Infoclimat|sito=www.infoclimat.fr|accesso=2024-07-23}}</ref> Tra altri record possibili, non ufficiali, si può citare che presso Monreale (PA) la temperatura potrebbe aver raggiunto i +48,2&nbsp;°C nel 1999. Tuttavia devono essere ricordati anche i +48,1&nbsp;°C registrati in alcune località dell'entroterra [[Sardegna|sardo]] il 30 luglio 1983, ma non omologati, a causa dell'estrema vicinanza di estesi incendi alle stazioni meteorologiche idrologiche di riferimento che ne hanno condizionato i valori rilevati; il medesimo valore attribuito alla stazione meteorologica di [[Palermo]] negli anni ottanta del [[XIX secolo]] risulta invece essere stato un clamoroso errore di trascrizione, privo anch'esso di omologazione ufficiale.
Sulle regioni settentrionali, vanno segnalati anche i +41,6&nbsp;°C registrati a [[Torino]] l'11 agosto [[2003]] dalla stazione meteorologica urbana non ufficiale del centro cittadino (+37,1&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Torino Caselle]]), e i +38,3&nbsp;°C toccati durante la medesima [[onda di calore]] dalla [[stazione meteorologica di Milano Centro|stazione meteorologica di Milano Brera]] (+38,0&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Milano Linate]]).
In Sicilia a Catenanuova, un paesino in provincia di Enna, si è raggiunta la temperatura più calda d'Europa in tutta la storia, raggiungendo così i 48,5&nbsp;º, il 10 agosto del 1999. Il 25 luglio 2009 la temperatura è arrivata a 48.0&nbsp;°C nell'omonimo paese.
 
Un altro importante valore, riguardante però una piccola cittadina siciliana, sono i +48,8&nbsp;°C registrati a [[Floridia]] il 11 agosto 2021 dalla locale [[stazione meteorologica]] idrologica non ufficialmente riconosciuta dall'[[organizzazione meteorologica mondiale]]. Tale valore è stato poi riconosciuto dall'[[organizzazione meteorologica mondiale]], diventando il nuovo record di temperatura più alta mai registrata sia in Italia sia in Europa<ref>{{Cita web|url=https://public.wmo.int/en/media/news/wmo-monitoring-potential-new-temperature-records|titolo=World Meteorological Organization: ''WMO is monitoring potential new temperature records''|data=17 luglio 2023|accesso=21 luglio 2023|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230717171716/https://public.wmo.int/en/media/news/wmo-monitoring-potential-new-temperature-records|dataarchivio=17 luglio 2023|urlmorto=sì}}</ref>. Tuttavia, ad oggi non si ha ancora certezza dell'affidabilità di tale valore, nonostante un interessamento allo stesso della [[Organizzazione meteorologica mondiale|WMO]], per via della discrepanza tra il valore registrato e la situazione meteorologica nelle vicinanze (temperature alle varie quote e mancanza di valori simili nelle reti di stazioni meteorologiche dell'isola). Alti valori di temperatura sono stati registrati anche il 6 luglio 1929 a Cosenza quando la locale stazione meteorologica del Servizio Idrografico (poi diventato Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale) registrò anch'essa un valore di +47,0&nbsp;°C.
La grande città di pianura che ha raggiunto il valore minimo più basso finora è stata [[Firenze]], con -23,2&nbsp;°C il 12 gennaio [[1985]] alla [[stazione meteorologica di Firenze Peretola]]; notevoli furono anche i -22,0&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]]. Nella classifica del freddo nei capoluoghi segue [[Torino]], la cui temperatura più bassa registrata è stata di -21,8&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Torino Caselle]] (verificatasi però nell'anno [[1956]], il 12 febbraio). A quote più elevate si sono registrati valori inferiori, tra i quali spiccano su tutti i -34,6&nbsp;°C registrati al [[Stazione meteorologica di Plateau Rosa|Plateau Rosà]] nel [[marzo]] [[1971]], i -34,0&nbsp;°C della stazione non ufficiale di [[Livigno]] nell'[[inverno]] del [[1967]]<ref>[http://digidownload.libero.it/krystis/caputfrigoris/pubblicazioni/I_paesi_piu_freddi_delle_Alpi.pdf TEMPERATURE INVERNALI ESTREME NEI PAESI PIU' FREDDI DELLE ALPI a cura di Bruno Renon ARPAV]</ref>, i -32,0&nbsp;°C della stazione non ufficiale di [[Castelluccio (Norcia)|Castelluccio di Norcia]] nell'[[inverno]] del [[2005]], i -31&nbsp;°C di [[Asiago]], registrati per due giorni consecutivi il 22 e il 23 gennaio [[1942]] (seguiti da un valore di -30&nbsp;°C il giorno 24)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=fonte: ex-Ufficio Idrografico di Venezia|rivista=|volume=|numero=}}</ref>, i -23,0&nbsp;°C della stazione idrologica di [[Città di Castello]] a 295 metri&nbsp;[[s.l.m.]] nel [[febbraio]] [[1956]]<ref>[http://www.idrografico.roma.it/Documenti/Annali/1956/parte1/Index00000.html Pag. 26: Annale idrologico 1956: valori medi ed estremi della temperatura a Città di Castello]</ref>, i -31,0&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Dobbiaco]] nel [[gennaio]] [[1947]], i -28,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di San Valentino alla Muta]] nel [[febbraio]] [[1956]], i -26,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Paganella]] nel [[gennaio]] [[1985]], i -24,8&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Passo Rolle]] nel [[marzo]] [[1971]] e i -25,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Tarvisio]] nel [[gennaio]] [[1947]] {{Senza fonte|(-33,0&nbsp;°C nel [[gennaio]] [[1985]] nella frazione di Fusine)}}. Notevoli anche i -31&nbsp;°C di [[Rivisondoli]] del 5 gennaio 2009 <ref>[http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/linkmeteo.htm Meteo Meteorologia link Roma Gruppo Astrofili Hipparcos Astronomia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090120212135/http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/linkmeteo.htm |data=20 gennaio 2009 }}</ref><ref>[http://www.meteo-net.it/statistiche/estremi.aspx Record meteo estremi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (la notizia è stata pubblicata il 6/1/09 sulla seconda di copertina del ''[[QN Quotidiano Nazionale|Quotidiano Nazionale]]'').
Nel 2005, nella parte bellunese del [[Cansiglio]], è stata misurata la [[temperatura]] minima di -35,4&nbsp;°C all'altitudine di 905 metri [[s.l.m.]]<ref>[http://www.amicodelpopolo.it/basso/05/basso10.html ''Il record del freddo spetta al Cansiglio''.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050904124526/http://www.amicodelpopolo.it/basso/05/basso10.html |data=4 settembre 2005 }}, L'Amico del Popolo del 05/03/2005. URL consultato il 13/05/2010.</ref>Nel 2012 sono i [[Piani di Pezza]] a segnare il nuovo record pari a -37,4 °C durante l'[[ondata di freddo del febbraio 2012]]<ref>http://www.meteoweb.eu/2012/02/freddo-record-in-abruzzo-374c-ai-piani-di-pezza-nel-territorio-di-rocca-di-mezzo/120249/</ref>. Tuttavia il valore più basso fu misurato nel [[febbraio]] [[1929]] ai 4554&nbsp;m della Capanna Regina Margherita, sul Monte Rosa, il termometro in quell'occasione scese fino a -41,0&nbsp;°C<ref>Mercalli Luca, ''I tempi sono maturi'', CDA & Vivalda Editori, p. 116; ISBN 88-7480-040-1.</ref>. Allargando lo sguardo ai dati rilevati da reti diverse dall'AM e dall'ENAV, utilizzando anche valori rilevati nell'ambito di ricerche scientifiche e dalle reti regionali, si trovano valori più alti e più bassi degli estremi fin qui discussi. Ad esempio nel [[dicembre]] [[2010]] in località Busa Fradusta a 2607&nbsp;m sulle [[Pale di San Martino]] in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] è stata registrata una temperatura minima assoluta di -48,3&nbsp;°C<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.meteotriveneto.it/news.asp?id=37 Fonte: Meteotriveneto (URL consultato 19/1/2011)] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, valore misurato in una [[dolina carsica|dolina]] nel contesto di uno studio sulle caratteristiche microclimatiche proprie e particolari delle doline.
La temperatura ufficiale più bassa mai registrata in Italia in un luogo abitato è di -38&nbsp;°C a Livigno nel [[febbraio]] [[1956]]<ref>https://www.caputfrigoris.it/pubblicazioni/Alpi.pdf</ref> e -42&nbsp;°C furono registrati nel massiccio del Gran Gioves nel [[gennaio]] [[1963]].
 
Valori comunque molto elevati sono stati i +45,6&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Bari Palese]] del luglio 2007, i +46,7&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Catania Sigonella]] del luglio 1962, i +45,0&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Pescara Aeroporto]] del 30 agosto 2007 (forse sovrastimati) e della [[stazione meteorologica di Decimomannu]] del 24 luglio 2009, i +44,6&nbsp;°C di [[Palermo]] Osservatorio Astronomico nel 1999, i +44,4&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Lecce Galatina]] nel luglio 1987 e della [[stazione meteorologica di Brindisi]] nel luglio 2007, i +44,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Reggio Calabria]] nel luglio 1983, mese in cui si toccarono +43,7&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Cagliari Elmas]], +42,6&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Firenze Peretola]], +41,8&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Alghero Fertilia]]. Ragguardevoli anche i +40,8&nbsp;°C di massima assoluta, invece, alla [[stazione meteorologica di Ancona Falconara]] nel luglio 1968, mentre la Capitale ha visto raggiungere i +40,6&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Ciampino]] nell'[[agosto]] [[1956]] e nell'[[agosto]] [[1981]] (+40,5&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Urbe]] nell'[[agosto]] [[2007]], +40,1&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Roma Centro]] del [[Collegio Romano]] nel luglio 1905); valori di +40,4&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]] nell'agosto 2003 e, forse sovrastimati, alla [[stazione meteorologica di Ferrara]] nel luglio 2007. "Soltanto" +40,0&nbsp;°C di massima assoluta, invece, alla [[stazione meteorologica di Napoli Capodichino]] nell'agosto 1981. Tutti i valori elencati in quest'ultimo paragrafo da svariati utenti potrebbero essere stati superati o uguagliati dall'ondata di caldo del Luglio 2023.
== Piovosità ==
 
Sulle regioni settentrionali vanno segnalati anche i +41,6&nbsp;°C registrati a [[Torino]] l'11 agosto 2003 dalla stazione meteorologica urbana non ufficiale del centro cittadino (+37,1&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Torino Caselle]]), e i +38,3&nbsp;°C toccati durante la medesima [[onda di calore]] dalla [[stazione meteorologica di Milano Centro|stazione meteorologica di Milano Brera]] (+38,0&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Milano Linate]]). In Sicilia a Catenanuova, un paesino in provincia di Enna, si sarebbe raggiunta la temperatura di +48,5&nbsp;°C il 10 agosto del 1999 (nel luglio 2009 si è arrivati a 48 &nbsp;°C), ma tali valori non sono riconosciuti ufficialmente e si dibatte ancora sull'installazione della stazione meteorologica.
 
La grande città di pianura che ha raggiunto il valore minimo più basso finora è stata invece [[Firenze]], con −23,2&nbsp;°C il 12 gennaio 1985 alla [[stazione meteorologica di Firenze Peretola]]; notevoli furono anche i −22,0&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]]. Nella classifica del freddo nei capoluoghi segue [[Torino]], la cui temperatura più bassa registrata è stata di −21,8&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Torino Caselle]] (verificatasi però nell'anno 1956 con metodologie e strumenti diversi da quelli moderni e potrebbe non essere considerato un valore attendibile, il 12 febbraio). A quote più elevate si sono registrati valori inferiori, tra i quali spiccano su tutti i −34,6&nbsp;°C registrati al [[Stazione meteorologica di Plateau Rosa|Plateau Rosà]] nel marzo 1971, i −34,0&nbsp;°C della stazione non ufficiale di [[Livigno]] nell'inverno del 1967<ref>{{cita testo|url=http://digidownload.libero.it/krystis/caputfrigoris/pubblicazioni/I_paesi_piu_freddi_delle_Alpi.pdf|titolo=TEMPERATURE INVERNALI ESTREME NEI PAESI PIU' FREDDI DELLE ALPI a cura di Bruno Renon ARPAV}}</ref>, i −32,0&nbsp;°C della stazione non ufficiale di [[Castelluccio (Norcia)|Castelluccio di Norcia]] nell'inverno del 2005, i −31&nbsp;°C di [[Asiago]], registrati per due giorni consecutivi il 22 e il 23 gennaio 1942 (seguiti da un valore di −30&nbsp;°C il giorno 24)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=fonte: ex-Ufficio Idrografico di Venezia|rivista=|numero=}}</ref>, i −23,0&nbsp;°C della stazione idrologica di [[Città di Castello]] a 295 metri&nbsp;[[s.l.m.]] nel febbraio 1956<ref>{{Cita web |url=http://www.idrografico.roma.it/Documenti/Annali/1956/parte1/Index00000.html |titolo=Pag. 26: Annale idrologico 1956: valori medi ed estremi della temperatura a Città di Castello |accesso=3 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205070630/http://www.idrografico.roma.it/Documenti/Annali/1956/parte1/Index00000.html |urlmorto=sì }}</ref>, i −31,0&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Dobbiaco]] nel gennaio 1947, i −28,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di San Valentino alla Muta]] nel febbraio [[1956]], i −26,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Paganella]] nel [[gennaio]] [[1985]], i −24,8&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Passo Rolle]] nel [[marzo]] [[1971]] e i −25,2&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di Tarvisio]] nel gennaio 1947.
 
Notevoli anche i −31&nbsp;°C di [[Rivisondoli]] del 5 gennaio 2009<ref>{{cita testo|url=http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/linkmeteo.htm|titolo=Meteo Meteorologia link Roma Gruppo Astrofili Hipparcos Astronomia<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090120212135/http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/linkmeteo.htm }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.meteo-net.it/statistiche/estremi.aspx |titolo=Record meteo estremi<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=22 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081226125538/http://www.meteo-net.it/statistiche/estremi.aspx |urlmorto=sì }}</ref> (la notizia è stata pubblicata il 6 gennaio 2009 sulla seconda di copertina del ''[[QN Quotidiano Nazionale|Quotidiano Nazionale]]'').
Nel 2005, nella parte bellunese del [[Cansiglio]], è stata misurata la [[temperatura]] minima di −35,4&nbsp;°C all'altitudine di 905 metri [[s.l.m.]]<ref>{{cita testo|url=http://www.amicodelpopolo.it/basso/05/basso10.html|titolo=''Il record del freddo spetta al Cansiglio''.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050904124526/http://www.amicodelpopolo.it/basso/05/basso10.html }}, L'Amico del Popolo del 05/03/2005. URL consultato il 13/05/2010.</ref> Nel 2012 sono i [[Piani di Pezza]] a segnare il nuovo record pari a {{M|−37,4|ul=°C}} durante l'[[ondata di freddo del febbraio 2012]]<ref>{{cita testo|url=http://www.meteoweb.eu/2012/02/freddo-record-in-abruzzo-374c-ai-piani-di-pezza-nel-territorio-di-rocca-di-mezzo/120249/|titolo=Freddo record in Abruzzo: {{M|−37,4|u=°C}} ai piani di Pezza, nel territorio di Rocca di Mezzo - Meteo Web}}</ref>. La temperatura ufficiale più bassa mai registrata in Italia in un luogo abitato è di −38&nbsp;°C a Livigno nel febbraio 1956<ref>https://www.caputfrigoris.it/pubblicazioni/Alpi.pdf</ref> e −42&nbsp;°C furono registrati nel massiccio del Gran Gioves nel gennaio 1963.
Tuttavia il valore più basso fu misurato nel febbraio 1929 ai 4&nbsp;554&nbsp;m della [[Capanna Regina Margherita]], sul [[Monte Rosa]], il termometro in quell'occasione scese fino a −41,0&nbsp;°C<ref>{{cita|Mercalli 2004|p. 116}}.</ref>. Allargando lo sguardo ai dati rilevati da reti diverse dall'AM e dall'ENAV, utilizzando anche valori rilevati nell'ambito di ricerche scientifiche e dalle reti regionali, si trovano valori più alti e più bassi degli estremi fin qui discussi. Per esempio il 10 febbraio 2013 in località Busa Nord di [[Fradusta]] a 2&nbsp;607&nbsp;m sull'Altopiano delle [[Pale di San Martino]] in [[provincia autonoma di Trento|Trentino]] è stata registrata una temperatura minima assoluta di −49,6&nbsp;°C<ref>{{cita testo|url=http://www.meteoweb.eu/2013/05/nuovo-record-italiano-di-temperatura-minima-in-dolina-sfiorati-i-50c-sulle-alpi-orientali/202329/|titolo=Nuovo record italiano di temperatura minima in dolina: sfiorati i -50&nbsp;°C sulle Alpi orientali}}</ref>, valore misurato in una [[dolina carsica|dolina]] nel contesto di uno studio sulle caratteristiche microclimatiche proprie e particolari delle doline. Questo record è stato superato il 7 febbraio 2022, quando nella vicina Busa Riviera furono registrati -50,6&nbsp;°C.
 
== Piovosità e caratteristiche ==
=== Precipitazioni medie annue ===
[[File:MappaCarta delle precipitazioni medie totali annue in Italia.jpg|miniatura|MappaCarta delle precipitazioni medie totali annue in Italia, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
 
{{#chart:Clima italiano Precipitazioni medie annue.Area.chart}}
 
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni medie annue]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" /> sono maggiori nelle zone montuose. Grazie al [[pluviometro]], si può constatare come le zone più piovose d'[[Italia]] (media annua tra 25002&nbsp;500 e {{M|3500&nbsp;|ul=mm}}) siano collocate sulle [[Alpi Carniche]] e Giulie, nella fascia [[prealpi]]na tra il [[Lago Maggiore]] e il [[Lago di Como]], sull'[[Appennino Ligure]] orientale, sulle [[Alpi Apuane]], sull'[[Appennino campano]] e nelle località più elevate dell'[[Appennino Toscotosco-Emilianoemiliano]].
 
Invece godono di una minor quantità annua di [[pioggia|piogge]] le zone di pianura lontane dai monti. Nella [[Pianura Padana]] cadono mediamente fra 700 e 12001&nbsp;200&nbsp;mm annui a seconda delle aree, le località meno favorite non ne ricevono che {{M|700&nbsp;|u=mm}} circa, mentre le aree di media pianura come nella città di Milano, ricevono circa {{M|1000&nbsp;|u=mm}} annui<ref>{{cita web|url=http://www.centrometeolombardo.com/files/documenti/carte%20e%20grafici/precilomb/precipitazioni%20medie.jpg|titolo=Centro Meteo Lombardo|accesso=19/04/2024}}</ref>. Stessa osservazione vale anche per la [[Maremma Grossetana]] e [[Maremma laziale|laziale]], dove lungo la fascia costiera i valori si aggirano tra i 500 e i {{M|600&nbsp;|u=mm}} annui; restano poi sotto i {{M|500&nbsp;|u=mm}} le coste meridionali della [[Sardegna]] (il minimo assoluto medio annuo dell'intero territorio nazionale italiano si registra a [[stazione meteorologica di Capo Carbonara|Capo Carbonara]] con poco più di 250&nbsp;mm)<ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/climate|titolo=Dati climatologici medi}}</ref>, la zona compresa tra il Basso [[Molise]] e la [[Puglia]] centro/settentrionale (escluso il Salento), le coste occidentali e sud orientali della [[Sicilia]], il [[promontorio dell'Argentario]], le isole meridionali dell'[[Arcipelagoarcipelago Toscanotoscano]] ([[Isola di Pianosa (Toscana)|Pianosa]], [[Isola di Montecristo|Montecristo]], [[Isola del Giglio|Giglio]] e [[Giannutri]]) e alcune zone della bassa [[Val Padana]], poste nei dintorni del [[Deltadelta del Po]].
 
=== Frequenza annua delle precipitazioni ===
[[File:Carte delle precipitazioni medie in Italia nel primo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA.jpg|miniatura|Carte delle precipitazioni medie in Italia nel primo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
[[File:Carte delle precipitazioni medie in Italia nel secondo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA.jpg|miniatura|Carte delle precipitazioni medie in Italia nel secondo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
La frequenza annua delle precipitazioni in [[Italia]]<ref name="Atlante Geografico Metodico De Agostini ed. 2001-02" /> vede più di 120 giorni sulle vette più alte delle [[Alpi Carniche]], dell'Appennino settentrionale e dell'[[Irpinia]].
 
Si registrano tra i 100 e i 120 giorni di [[pioggia]] su gran parte dell'arco [[alpi]]no nord-orientale e lungo l'intero asse della dorsale [[appennini]]ca tra la [[Liguria]] di levante e l'[[Aspromonte]], mentre si verificano tra 80 e 100 giorni di pioggia su tutte le aree [[prealpi]]ne, su gran parte delle zone interne [[penisola|peninsulari]], sull'[[Italia nord-orientale]] a nord del [[Po]], sulla bassa pianura [[emilia]]na e [[Romagna|romagnola]], sulla [[Riviera di Levante]], la [[Toscana]] settentrionale, l'[[Umbria]] settentrionale e centro-orientale, sul [[Basso Lazio]], la [[Campania]], gran parte della [[Calabria]] e sui rilievi più elevati di [[Sicilia]] e [[Sardegna]].
 
Frequenze di pioggia tra i 60 e gli 80 giorni all'anno interessano gran parte della [[Pianura Padana]], la [[Riviera di Ponente]], la [[Toscana]] centrale, l'Umbria sud-occidentale, il [[Lazio]] centrale, gran parte del litorale adriatico e ionico, la [[Basilicata]] e gran parte della Sicilia e della Sardegna. Si contano, invece, frequenze inferiori ai sessanta giorni di [[pioggia]] in alcune aree della [[Riviera di Ponente]] e della Pianura Padana, tra la [[Maremma Grossetana]] e [[Maremma laziale|laziale]], lungo il litorale del [[Molise]], sul [[Tavoliere delle Puglie]], nel [[Salento]], lungo le coste ioniche della Basilicata e della Calabria centrale, sulla Sicilia meridionale e sud-orientale e lungo le coste orientali e meridionali della Sardegna.
 
Si contano, invece, frequenze inferiori ai 60 giorni di [[pioggia]] in alcune aree della [[Riviera di Ponente]] e della Pianura Padana, tra la [[Maremma grossetana]] e [[Maremma laziale|laziale]], lungo il litorale del [[Molise]], sul [[Tavoliere delle Puglie]], nel [[Salento]], lungo le coste ioniche della Basilicata e della Calabria centrale, sulla Sicilia meridionale e sud-orientale e lungo le coste orientali e meridionali della Sardegna.
 
=== Regimi pluviometrici ===
In [[Italia]] si distinguono cinque diversi regimi pluvometrici.
# Sulle [[montagna|montagne]], in particolare sulle [[Alpi]], piove prevalentemente durante l'[[estate]], con un massimo secondario ada inizio [[autunno]] e un marcato minimo [[inverno|invernale]].
# Nelle zone prettamente [[mar Mediterraneo|mediterranee]], cioè sulle coste della Sardegna, della Sicilia, di alcune regioni [[Mar Tirreno|tirreniche]] del [[Italia meridionale|Mezzogiorno]], del [[Mar Ionio]] e della [[Puglia]] meridionale, la maggior quantità di [[pioggia|piogge]] cade in [[inverno]] ([[dicembre]]-[[marzo]]), mentre durante i mesi centrali dell'estate la [[siccità]] è molto duratura.
# Piove prevalentemente in [[autunno]] ede in [[primavera]] in quasi tutte le altre zone e solitamente il massimo autunnale ([[ottobre]]-[[novembre]]) è più accentuato di quello primaverile ([[marzo]]-[[aprile]]), mentre durante l'estate si ha una riduzione della piovosità ma senza vera e propria siccità.
# La fascia costiera della [[Maremma]] è generalmente interessata da un lungo periodo [[siccità|siccitoso]] che, soprattutto nell'area del [[promontorio dell'Argentario]], in alcune annate può avere inizio già nel corso dell'[[inverno]] e proseguire quasi ininterrottamente fino all'inizio dell'[[autunno]], salvo temporanee interruzioni dovute ad alcuni episodi [[temporale]]schi.
# La [[Pianura Padana|Val Padana]] ha una piovosità costante per tutto l'anno e non si presentano mediamente periodi con precipitazioni scarse o insufficienti<ref>[{{cita testo|url=http://clima.meteoam.it/atlanteClimatico.php |titolo=meteoAM.it - Climatologia - Atlante climatico]}}</ref> la pianura pluviometricamente va divisa in bassa media e alta pianura, le tre aree hanno regimi pluviometrici leggermente differenti. Le aree della media pianura e dell'alta pianura (specie nelle zone a nord del [[Po]]) sono caratterizzate da una piovosità più costante, con massimi nei periodi più tiedipi dell'anno quindi(primavera, Primavera Estateestate e Autunnoautunno), concaratterizzati da medie di 70-90 mm e anche oltre i 100&nbsp; mm nei mesi diin luglio e agosto,<ref>http://clima.meteoam.it/AtlanteClim2/pdf/(076)Bergamo%20Orioalserio.pdf</ref><ref>http://clima.meteoam.it/AtlanteClim2/pdf/(080)Milano%20Linate.pdf</ref> eanche ise periodil'estate, diinsieme [[siccità]]all'inverno, piùrimane probabiliil sonoperiodo in [[inverno]]cui chesi inmanifestano più probabilmente fenomeni di [[estatesiccità]],. L'estate è la stagione in cui l'area è interessata con una moderata frequenza dal passaggio della coda di sistemi [[perturbazione (meteorologia)|perturbatiperturbazioni]] [[Oceano Atlantico|atlanticiatlantiche]], associatiassociate a fenomeni [[temporale]]schi in transito verso la [[penisola balcanica]] e l'[[Europa orientale]]. Nella bassa pianura padana, le precipitazioni in estate invece non sono abbondanti come nella media e alta pianura e si riducono a valori di 30–40&nbsp;30-40 mm nel mese di luglio<ref>[{{cita testo|url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClim2/pdf/(084)Piacenza%20S.Damiano.pdf |titolo=008.xls<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref><ref>http://clima.meteoam.it/AtlanteClim2/pdf/(140)Bologna.pdf</ref>
 
A determinare la distribuzione delle [[pioggia|piogge]] durante l'anno contribuisce, naturalmente, oltre all'[[altitudine]] anche l'azione dei [[vento|venti]] la loro direzione e l'orografia dei vari ambiti territoriali.
 
=== Inverno ===
Durante l'[[inverno]] la massa d'aria sovrastante il [[Mar Mediterraneo]] è più calda di quella sovrastante la [[Italia|penisola]], questo favorisce le precipitazioni soprattutto sulle [[Italia insulare|isole]] e nelle estreme regioni [[Italia meridionale|meridionali]] (area [[Mar Ionio|ionica]], [[Puglia]] meridionale e [[Salento]]). Dalla fine di [[dicembre]], inoltre, si assiste a un progressivo cambio di orientamento delle correnti su tutto il comparto [[Oceano Atlantico|atlantico]] orientale ed [[Europa|europeo]] occidentale e centrale. Non di rado l'azione combinata dell'[[anticiclone russo-siberiano]], che tende a estendersi verso ovest e sud-ovest, fino a raggiungere le regioni [[Europa|europee]] orientali e il [[Mar Baltico|Baltico]], e quella delle correnti nord-atlantiche fa sì che il [[mar Mediterraneo]] centrale (quindi l'[[Italia]], che ne costituisce la zona centrale) si trovi interessato dalla formazione di profonde [[saccatura|saccature]], con minimi depressionari meridionali (che di solito si collocano tra l'[[Algeria]] e lo [[Mar Ionio|Ionio]] [[Grecia|greco]]) e prevalenza di correnti alternativamente settentrionali ([[bora]] e [[grecale]], oppure [[maestrale]]) o meridionali (a seconda del ramo della [[corrente a getto]], che viene a interessare la [[penisola]] [[italia]]na), in grado di portare precipitazioni consistenti, specie sulle regioni dell'estremo [[Italia meridionale|sud]], precipitazioni che, causa l'anticiclone dinamico "di blocco" che si posiziona su [[Mediterraneo orientale]] e [[Penisola balcanica|Balcani]] favorisce una persistenza di questo tipo di configurazione, che a differenza di altre situazioni di marcata perturbabilità tende a evolvere molto lentamente.
Durante l'[[inverno]] la massa d'aria sovrastante il [[Mar Mediterraneo]] è più calda di quella sovrastante la [[Italia|penisola]].
 
Più raramente l'[[anticiclone russo-siberiano]] riesce a estendersi ulteriormente verso ovest, andando a interessare addirittura anche [[Francia]] centro-settentrionale e [[Gran Bretagna]], disponendosi con asse lungo i [[parallelo (geografia)|paralleli]]. In questo caso l'[[Europa meridionale]] (dalla [[Turchia]] fino alla [[Spagna]]) si trova a essere interessata da masse di aria fredda "retrograde" che si muovono cioè da est verso ovest. Questo flusso orientale, proveniente direttamente dalle zone est europee, innesca violente bufere di [[neve]] e [[blizzard (meteorologia)|blizzard]] sulle regioni [[Italia centrale|centrali]] del versante orientale della [[penisola]] [[italia]]na, specie nelle zone interessate dall'effetto "[[sollevamento orografico|stau]]" [[appennini]]co, mentre lungo i versanti occidentali si hanno condizioni di cielo sereno, seppure abbinate a [[temperature]] molto inferiori alle medie.
Ciò porta alla formazione di [[vento|venti]] diretti verso la zona di minore pressione (quella più calda) e favorisce le precipitazioni soprattutto sulle [[Italia insulare|isole]] e nelle estreme regioni [[Italia meridionale|meridionali]] (area [[Mar Jonio|jonica]], [[Puglia]] meridionale e [[Salento]]); dalla fine di [[dicembre]], inoltre, si assiste ad un progressivo cambio di orientamento delle correnti su tutto il comparto [[Oceano Atlantico|atlantico]] orientale ed [[Europa|europeo]] occidentale e centrale, non di rado l'azione combinata dell'[[anticiclone russo-siberiano]], che tende ad estendersi verso ovest e sud-ovest, fino a raggiungere le regioni [[Europa|europee]] orientali e il [[Mar Baltico|Baltico]] e quella delle correnti nord-atlantiche che (causa il rallentamento invernale dell'attività del [[vortice polare]]) tendono ad essere progressivamente sostituite da masse d'aria [[Mar Glaciale Artico|artica marittima]] con componente più settentrionale, fa sì che il [[Mediterraneo]] centrale (quindi l'[[Italia]], che ne costituisce il cuore) si trovi interessato dalla formazione di profonde [[saccatura|saccature]], con minimi depressionari meridionali (che di solito si collocano tra l'[[Algeria]] e lo [[Mar Jonio|Jonio]] [[Grecia|greco]]) e prevalenza di correnti alternativamente settentrionali ([[bora]] e [[grecale]], oppure [[maestrale]]) o meridionali (a seconda del ramo della [[corrente a getto]], che viene ad interessare la [[penisola]] [[italia]]na), in grado di portare precipitazioni consistenti, specie sulle regioni dell'estremo [[Italia meridionale|sud]], precipitazioni che, causa l'anticiclone dinamico "di blocco" che si posiziona su [[Mediterraneo orientale]] e [[Penisola balcanica|Balcani]] favorisce una persistenza di questo tipo di configurazione, che a differenza di altre situazioni di marcata perturbabilità tende ad evolvere molto lentamente.
 
Più raramente l'[[anticiclone russo-siberiano]] riesce ad estendersi ulteriormente verso ovest, andando a interessare addirittura anche [[Francia]] centro-settentrionale e [[Gran Bretagna]] e, disponendosi con asse lungo i [[parallelo (geografia)|paralleli]], in questo caso l'[[Europa meridionale]] (dalla [[Turchia]] fino alla [[Spagna]]) si trova ad essere interessata da minimi pressori "retrogradi", che si muovono cioè da est verso ovest, in seno a gelide correnti da Est-Nord-Est (che i meteorologi chiamano con il nome russo ''[[Buran (vento)|buran]]'', ossia [[tempesta]] di [[vento]] e [[neve]]), questo flusso orientale, proveniente direttamente dal bassopiano [[siberia]]no, innesca violente bufere di [[neve]] e [[blizzard (meteorologia)|blizzard]] sulle regioni [[Italia centrale|centrali]] del versante orientale della [[penisola]] [[italia]]na, specie nelle zone interessate dall'effetto "[[stau]]" [[appennini]]co, mentre lungo i versanti occidentali si hanno condizioni di cielo sereno, seppure abbinate a [[temperature]] molto inferiori alle medie.
 
=== Estate ===
{{C|è presente una sezione con un elenco dei periodi di instabilità estivi: ha senso tenerli? Fanno parte della variabilità climatica.|meteorologia|ottobre 2021}}
 
Durante l'[[estate]] il [[Mediterraneo occidentale]] e centrale viene interessato progressivamente dall'azione stabilizzante dell'[[anticiclone delle Azzorre]] che dalle latitudini subtropicali dell'[[oceano Atlantico]] settentrionale tende a espandersi verso est e nord-est, sempre con una componente continentale più o meno pronunciata di aria calda proveniente dal Nord Africa, fino a coinvolgere l'intera [[penisola]] [[italia]]na e l'arco [[alpi]]no. Al culmine di questa espansione (che coincide solitamente con la metà di [[luglio]]) le correnti nord-atlantiche scorrono molto più a nord delle [[Alpi]], investendo direttamente le isole [[Gran Bretagna|britanniche]], i paesi [[Scandinavia|scandinavi]] e [[Paesi Baltici|baltici]] e marginalmente l'[[Europa centrale]] tra il 48º e il 55º parallelo. L'[[Italia]] si trova quindi in una situazione di calma atmosferica, interessata da una massa d'aria stabile, calda e relativamente umida (specie negli strati più bassi): in questo contesto la terraferma si riscalda più facilmente, si creano quindi zone di alta e bassa pressione relativa che innescano il fenomeno delle [[brezze]] marittime, mentre la risalita e l'espansione delle masse d'aria calda che ristagnano nelle pianure e nei fondivalle e la condensazione dell'[[umidità]] che avviene per il raffreddamento, innescato proprio dalla risalita verso l'alto di quest'aria calda e umida, provoca gli imponenti fenomeni di [[nube convettiva|termoconvezione]] che generano i [[temporale|temporali]] di [[calore]] che caratterizzano il [[clima]] delle alte [[montagna|montagne]] [[italia]]ne e che determinano una parte consistente delle precipitazioni [[estate|estive]] nelle aree montuose.
[[File:Numero medio annuo di giorni con suolo secco in Italia.png|miniatura|Numero medio annuo di giorni con suolo secco in Italia]]
[[File:Mappa dello stress climatico dovuto da aridità estiva.jpg|miniatura|Mappa dello stress climatico dovuto da aridità estiva]]
 
Tuttavia l'[[anticiclone delle Azzorre]] presenta anche la caratteristica, tipica di tutti gli [[anticiclone|anticicloni]] dinamici, di avere un lato orientale e uno settentrionale vulnerabili alle infiltrazioni di aria perturbata. Può essere penetrato da nuclei di aria più fredda (per questo motivo i temporali che interessano l'estremo [[Italia nord-orientale|Nord-Est]] [[italia]]no in [[luglio]] e [[agosto]] sono spesso più organizzati, rispetto a quelli che coinvolgono le [[Alpi]] del [[Italia nord-occidentale|Nord-ovest]], oltre che per questioni orografiche) che provocano marcata instabilità: il ritiro progressivo del dominio anticiclonico atlantico, che avviene a partire dalle regioni italiane nord orientali, tende a portare un progressivo aumento delle precipitazioni, che su [[Alpi]], [[Friuli-Venezia Giulia]] e [[Veneto]] comincia all'inizio della seconda metà d'[[agosto]] ed entro l'inizio di [[settembre]] coinvolge tutte le regioni italiane, a eccezione delle [[Italia insulare|isole maggiori]] e dell'estremo [[Italia meridionale|Sud]], zone in cui il regime termico e quello pluviometrico estivo persistono ancora (seppure con temporanee crisi) per tutto il mese di [[settembre]] e per la prima parte di [[ottobre]].
Durante l'[[estate]] il [[Mediterraneo occidentale]] e centrale viene interessato progressivamente dall'azione stabilizzante dell'[[anticiclone delle Azzorre]], che dalle latitudini subtropicali dell'[[Oceano Atlantico]] settentrionale tende ad espandersi verso est e nord-est, fino a coinvolgere l'intera [[penisola]] [[italia]]na e l'arco [[alpi]]no, al culmine di questa espansione (che coincide solitamente con la metà di [[luglio]]) le correnti nord-atlantiche scorrono molto più a nord delle [[Alpi]], investendo direttamente le isole [[Gran Bretagna|britanniche]], i paesi [[Scandinavia|scandinavi]] e [[Baltico|baltici]] e marginalmente l'[[Europa centrale]] tra il 48º ed il 55º parallelo; l'[[Italia]] si trova quindi in una situazione di calma atmosferica, interessata da una massa d'aria stabile, calda e relativamente umida (specie negli strati più bassi): in questo contesto i [[vento|venti]] spirano in direzione della terra ferma, che si riscalda più facilmente, si creano quindi zone di alta e bassa pressione relativa che innescano il fenomeno delle [[brezze]] marittime, mentre la risalita e l'espansione delle masse d'aria calda che ristagnano nelle pianure e nei fondivalle e la condensazione dell'[[umidità]] che avviene per il raffreddamento, innescato proprio dalla risalita verso l'alto di quest'aria calda e umida, provoca gli imponenti fenomeni di [[nube convettiva|termoconvezione]] che generano quei forti [[temporale|temporali]] di [[calore]] che caratterizzano il [[clima]] delle alte [[montagna|montagne]] [[italia]]ne e che determinano una parte consistente delle precipitazioni [[estate|estive]] nelle aree montuose.
 
A partire dal 1989 si sono verificate sempre più ripetutamente configurazioni estive nelle quali l'alta pressione delle [[Azzorre]] tende a espandersi verso le [[isole britanniche]] anziché verso il [[mar Mediterraneo]], dove può stabilirsi anche per lunghi periodi parte dell'[[anticiclone subtropicale africano]], accompagnato da elevatissimi valori di [[temperature]] e di [[umidità]] che raggiungono i picchi massimi nelle pianure e nelle vallate più interne: questo accadde per esempio durante la caldissima estate del 2003. Al 2024, questa è la classifica delle estati più calde in Italia:
Tuttavia, l'[[anticiclone delle Azzorre]] presenta anche la caratteristica, tipica di tutti gli [[anticiclone|anticicloni]] dinamici, di avere un lato orientale ed uno settentrionale vulnerabili alle infiltrazioni di aria perturbata. Può essere penetrato da nuclei di aria più fredda (per questo motivo i temporali che interessano l'estremo [[Italia nord-orientale|Nord-Est]] [[italia]]no in [[luglio]] ed [[agosto]] sono spesso più organizzati, rispetto a quelli che coinvolgono le [[Alpi]] del [[Italia nord-occidentale|Nord-Ovest]]) che provocano marcata instabilità: il ritiro progressivo del dominio anticiclonico atlantico, che avviene a partire dalle regioni italiane nord orientali, tende a portare un progressivo aumento delle precipitazioni, che su [[Alpi]], [[Friuli-Venezia Giulia]] e [[Veneto]] comincia all'inizio della seconda metà d'[[agosto]] ed entro l'inizio di [[settembre]] coinvolge tutte le regioni italiane, ad eccezione delle [[Italia insulare|isole maggiori]] e dell'estremo [[Italia meridionale|Sud]], zone in cui il regime termico e quello pluviometrico estivo persistono ancora (seppure con temporanee crisi) per tutto il mese di [[settembre]] e per la prima parte di [[ottobre]].
 
A partire dal [[1989]], si sono verificate sempre più ripetutamente configurazioni estive nelle quali l'alta pressione delle [[Azzorre]] tende ad espandersi verso le [[isole britanniche]] anziché verso il [[Mediterraneo]], dove può stabilirsi anche per lunghi periodi l'[[anticiclone subtropicale africano]], accompagnato da elevatissimi valori di [[temperature]] e di [[umidità]] che raggiungono i picchi massimi nelle pianure e nelle vallate più interne: questo accadde ad esempio durante la caldissima estate del [[2003]]. Ricordiamo le quattro estati più calde in Italia:
{| class="wikitable"
!Anno
!Anomalia termica(su trentennio 91/20)
|-
|2003
| +32,766&nbsp;°C
|-
|2022
| +2,1&nbsp;°C
|-
|2017
| +21,483&nbsp;°C
|-
|2012
| +2,32&nbsp;°C
|-
|2015
| +2,30&nbsp;°C
|}
<ref>{{Cita news|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/climate/mean_su_ita_TMM.html|titolo=Clima Italia: temperature medie estive aggiornate al 2024|pubblicazione=ISAC CNR|data=|accesso=}}</ref>
<ref>{{Cita news|nome=Filomena|cognome=Fotia|url=http://www.meteoweb.eu/foto/clima-lestate-2017-e-stata-la-2a-piu-calda-di-sempre-in-italia-agosto-record-dati-e-mappe-cnr/id/960358/#1|titolo=Clima: l'estate 2017 è stata la 2ª più calda di sempre in Italia, Agosto record [DATI e MAPPE CNR] - Meteo Web|pubblicazione=Meteo Web|data=4 settembre 2017|accesso=14 settembre 2017}}</ref><ref>[http://www.corriere.it/scienze/12_settembre_04/estate-italia-seconda-piu-calda_1a2df848-f68e-11e1-ac56-9abd64408884.shtml Estate 2012: la seconda più calda di sempre - Corriere.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-italia--estate-2015-terza-pi--calda-di-sempre---2-30-c-dalla-media-71635|titolo=Clima Italia: Estate 2015 terza più calda di sempre, +2.30&nbsp;°C dalla media|pubblicazione=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|data=8 settembre 2015|accesso=14 settembre 2017}}</ref>
 
Altre estati molto calde si sono verificate nel [[1994]] o nel [[1998]]<ref>http://www.centrometeoitaliano.it/estate-2003-caldo-europa/</ref>.
 
Tuttavia, in queste configurazioni anomale, non sempre l'alta pressione nord-africana riesce a risalire fino al bacino del Mediterraneo. In questi casi, la [[penisola]] [[italia]]na può rimanere esposta sia alle correnti atlantiche che a quelle di aria fresca continentale che possono generare fenomeni [[temporale]]schi anche molto intensi e frequenti, specie in presenza di [[Cut off (meteorologia)|cut off]], un po' su tutto il territorio ma, comunque, con la massima persistenza nelle zone interne collinari e montuose. Possono conseguire così stagioni estive piuttosto piovose e non particolarmente calde, come già accaduto nei seguenti anni:
* [[1989]]
* [[1992]], con una fase di maltempo durata dal 21 giugno almeno fino al 5 luglio, causata dall'anticiclone delle Azzorre che ancora non aveva fatto ingresso sul Mediterraneo.<ref>archiviostorico.corriere.it/1992/luglio/05/ritardo_anticiclone_estate_ancora_lontana_co_0_9207052a927.shtml</ref>
* [[1995]], soprattutto per il mese di agosto eccessivamente fresco e instabile<ref>[http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/climatologia/4817-estate-agosto-1995-ferie-anticiclone L'Estate che non c'è: Agosto 1995, va in ferie anche l'anticiclone | Climatologia | Il Tempo in media e agli estremi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[1996]]
* [[1999]] nell'Italia Settentrionale, è stata invece calda nell'Italia Meridionale<ref>[http://www.aduc.it/index.php/comunicato/estate+torrida+ma+chi+ha+detto_1507.php Aduc - Comunicato - Una Estate Torrida? Ma Chi L'Ha Detto?<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[2000]], con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4">{{Cita news|nome=Col. Mario|cognome=Giuliacci|url=https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/estate-2016-rinfreschiamo-la-memoria|titolo=Estate 2016: rinfreschiamo la memoria|pubblicazione=METEO GIULIACCI.IT|data=31 luglio 2016|accesso=2 novembre 2017}}</ref>. Da segnalare l'eccezionale ondata di freddo tra il 9 e il 15 luglio in Italia<ref>{{Cita news|url=https://www.meteogiornale.it/notizia/47777-1-luglio-2000-ondata-freddo-artico-in-piena-estate|titolo=Luglio 2000, l'eccezionale ondata di freddo artico nel cuore dell'estate|pubblicazione=meteogiornale|accesso=2 novembre 2017}}</ref>.
* [[2002]]: l'estate partì con un [[giugno]] molto caldo. Tuttavia a [[luglio]] l'[[anticiclone delle Azzorre]], invece di estendersi sul [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], si è esteso sulla [[Groenlandia]], mentre l'alta pressione africana si è ritirata nelle sue terre d'origine, causando maltempo a [[luglio]] e, in particolar modo, ad [[agosto]]<ref>http://www.centrometeoitaliano.it/la-bizzarra-estate-del-2002/</ref>.
* [[2004]], con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4" />.
* [[2013]]: è bastata una sola settimana di caldo ad aprile, con temperature tra 25 e 30&nbsp;°C, per far annunciare che ad inizio maggio l'estate 2013 sarebbe stata la più calda degli ultimi anni<ref name=":0">[http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/meteo-30-maggio-pioggia-vento-freddo-estate-2013-potrebbe-non-arrivare-laurent-cabrol-1577555/ Meteo pazzo, 30 maggio tra pioggia e vento. Estate 2013 potrebbe non arrivare... | Blitz quotidianoBlitz quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; ma il vortice Ginevra<ref>http://www.statoquotidiano.it/25/05/2013/meteo-in-arrivo-il-cuore-freddo-di-ginevra/142702/</ref> ha fatto sì che maggio 2013 termini in quasi tutta Italia con un clima autunnale, con temperature in quasi tutta Italia con temperature sotto i 15&nbsp;°C e con molta pioggia<ref name=":0" />. Tra fine maggio ed inizio giugno Laurent Cabrol aveva annunciato addirittura che in pratica nel 2013 il clima estivo non ci sarebbe stato, cioè nell'estate 2013 ci sarebbe stato solo freddo e pioggia invece del caldo<ref>[http://www.ecoblog.it/post/69873/freddo-e-pioggia-sara-unestate-senza-estate Estate 2013 | Previsioni meteo indicano pioggia e freddo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'estate 2013 è infatti stata classificata come piuttosto piovosa e più fresca del solito, con pochissime ondate di calore<ref>[http://www.meteoweb.eu/2014/02/allerta-meteo-mappe-davvero-preoccupanti-continue-bombe-di-maltempo-e-un-anno-senza-inverno/259632/ Allerta Meteo, mappe davvero preoccupanti: continue "bombe" di maltempo, è un anno senza inverno!<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="autogenerato1">[http://www.direttanews.it/2014/02/06/e-se-lestate-2014-non-ci-fosse/ E se l'estate 2014 non ci fosse? - Direttanews.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, con 9 perturbazioni<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-24/maltempo-e-estate-record-24-perturbazioni-contro-9-2013-e-720mila-fulmini-142451.shtml?uuid=ABgEwxmB Maltempo, è l'estate dei record: 24 perturbazioni (contro le 9 del 2013) e 720mila fulmini - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4" />.
* [[2014]]: uno dei principali motivi della bizzarra estate è la compensazione termica dovuta al super-caldo dell'inverno e della primavera immediatamente precedenti a questa estate<ref name=":1">http://www.meteoweb.eu/2014/08/previsioni-meteo-italia-terra-di-nessuno-clima-gradevole-e-instabilita-fino-a-meta-agosto/308249/</ref>. Già è stato ipotizzato nell'inverno 2013/2014 che l'estate 2014 sarebbe stata ancora più instabile dell'estate 2013<ref name="autogenerato1" />, e questa ipotesi è diventata realtà. Infatti, praticamente il [[Italia Centrale|Centro]]-[[Italia Settentrionale|Nord]] non ha visto l'estate 2014, anzi, al suo posto ha visto forte maltempo e temperatura nettamente inferiori alle medie del periodo, senza nessuna ondata di calore significativa<ref>[http://www.meteoweb.eu/2014/08/previsioni-meteo-settembre-mese-freddo-super-piovoso-estate-addio-in-anticipo/317985/ Previsioni Meteo settembre: sarà un mese freddo e super-piovoso, estate addio in anticipo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Invece il [[Italia Meridionale|Sud]] ha conosciuto un'estate più normale, anche se ha conosciuto qualche episodio di fresco e maltempo, ma in maniera più marginale che al [[Italia Centrale|Centro]]-[[Italia Settentrionale|Nord]]. Il mese di luglio è stato ben sottomedia termica rispetto al periodo 1971-2000 (circa mezzo grado in meno)<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.tempoitalia.it/notizie/meteo-flash/luglio-estate-in-vacanza-clima-fresco-e-temperature-sottomedia?n=13243 |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>: le uniche zone italiane sopramedia termica nel luglio 2014 sono state il [[Salento]], parte della Calabria orientale, parte della Sicilia sud-occidentale e la Sardegna meridionale. Anche il mese di agosto è stato sottomedia (-0,05&nbsp;°C in tutta Italia): in particolare, sono risultati sottomedia il Nord Italia, La Sardegna settentrionale e la Sicilia occidentale<ref name=":3">[http://www.meteogiornale.it/notizia/33766-1-clima-agosto-italia-i-dati-cnr-gran-fresco-al-nord Clima agosto sull'Italia, i dati CNR: gran fresco solo al Nord - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=":3" />. Come l'estate precedente, quest'estate ha meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4" />.
 
==== Problema del ritardo dell'arrivo del clima estivo in Italia a partire dal 2004 ====
L'ultimo anno in cui il clima estivo è arrivato in tempo (o addirittura in anticipo) in Italia è stato il 2003.
 
Altre estati molto calde si sono verificate nel 1994 o nel 1998, ma saranno sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale<ref>{{Cita web |url=http://www.centrometeoitaliano.it/estate-2003-caldo-europa/ |titolo=Estate 2003, la più calda di sempre|data=18 agosto 2012 |accesso=5 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905212853/http://www.centrometeoitaliano.it/estate-2003-caldo-europa/ |urlmorto=sì }}</ref>.
A partire dal 2004 l'[[Anticiclone delle Azzorre]], che garantisce il beltempo in Italia, è diventato sempre più instabile a causa dei cambiamenti climatici che hanno spostato di diverse traiettorie le masse d'aria<ref>[http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/06/02/news/meteo-impazzito-l-estate-caldo-e-acquazzoni-1.7182590?refresh_ce Meteo impazzito. L'estate? Caldo e acquazzoni - Regione - la Nuova Sardegna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Proprio per questo motivo il clima estivo ha cominciato sempre a tardare ad arrivare in Italia a partire dal 2004 (prima accadeva saltuariamente, come nel 1992):
* maggio 2004 è stato molto freddo.<ref name=autogenerato2>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio+2004-+un+mese+nettamente+freddo-21890 MAGGIO 2004, UN MESE NETTAMENTE FREDDO RISPETTO ALLE MEDIE « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: all'inizio di questo mese, per via del freddo e maltempo anomalo, si pensava in un'estate fresca e piovosa<ref>[http://www.iltempo.it/cronache/2004/05/07/l-estate-2004-fresca-e-piovosa-1.760330 L'estate 2004? Fresca e piovosa - Cronache - iltempo<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924042237/http://www.iltempo.it/cronache/2004/05/07/l-estate-2004-fresca-e-piovosa-1.760330 |data=24 settembre 2015 }}</ref>
* tra il 10 ed il 15 giugno 2005 arrivarono freddo e maltempo.<ref name=":2">[http://www.meteoweb.eu/2012/05/previsioni-meteo-tanti-temporali-fino-a-fine-maggio-giugno-iniziera-con-fresco-e-maltempo/136047/ Previsioni Meteo: tanti temporali fino a fine maggio; giugno inizierà con fresco e maltempo!<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* dal 2006 al 2008 arrivarono freddo e maltempo ad inizio giugno.<ref name=":2" /> In particolare, nel 2006 l'inizio di Giugno fu il più freddo mai registrato allora.<ref name="meteoservice.net">{{Cita news|url=https://www.meteoservice.net/meteo-clima-fresco-al-centro-sud-ma-al-nord-continua-a-fare-caldo/|titolo=Meteo: Clima Fresco al centro sud, ma al Nord continua a fare caldo|pubblicazione=Meteoservice - E' tempo di.. Cambiare|data=27 giugno 2018|accesso=29 giugno 2018}}</ref>
* nel 2009 i primi giorni dell'estate astronomica sono stati caratterizzati da freddo e maltempo intenso.<ref>[http://www.strill.it/rubriche/meteoweb/2009/06/freddo-e-maltempo-a-inizio-estate-che-succede-al-clima-e-impazzito/ strill.it | Freddo e maltempo a inizio estate: che succede al clima, è impazzito?<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* l'estate 2010 è cominciata con fresco e maltempo, dopo una primavera con il 12% di piogge in più rispetto alla media.<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/maltempo-italia-buzzi-mercalli-isac-cnr-435334/ Maltempo. L'estate inizia al fresco. Temperature di 10 gradi sotto la media | Blitz quotidianoBlitz quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-8ca09175-0f81-4f7b-a717-146d5388da31.html Tg3 - L'estate non decolla<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* giugno 2011 è iniziato con il maltempo in Italia<ref>[http://www.meteoweb.eu/2011/06/giugno-si-traveste-d%E2%80%99autunno-sara-compromesso-dal-maltempo-forti-e-ininterrotte-piogge-al-centronord-piu-variabile-al-sud/516/ Giugno si traveste d'autunno, sarà compromesso dal maltempo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Ancora al 24 giugno circa l'estate procede a singhiozzo,<ref>http://www.meteoweb.eu/2011/06/l%E2%80%99estate-avanza-a-singhiozzo-aria-fresca-e-forti-venti-in-arrivo-dal-nord-atlantico-altri-temporali-al-nord/63519/</ref> soprattutto al Nord.
* nel 2012 ancora a fine maggio c'erano ancora temperature basse (soprattutto al Sud) e molta pioggia (soprattutto nelle aree tirreniche ed al Nord)<ref name=":2" />. Nonostante ciò, giugno in quell'anno è stato il terzo più caldo in Italia nel periodo 1800-2012<ref>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-giugno-2012--terzo-piu--caldo-in-italia-58242 Clima Giugno 2012: terzo più caldo in Italia « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* nel 2013 maggio molto fresco, soprattutto nella terza decade<ref name=autogenerato3>[http://www.meteogiornale.it/notizia/27789-1-maggio-2013-freddo-e-piogge-da-record-qualche-dato Maggio 2013 travestito da autunno: freddo e piogge da record, qualche dato - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Fresco e temporali nella prima<ref>[http://livesicilia.it/2013/05/30/forse-arriva-lestate-in-ritardo_324821/ Forse arriva l'estate (in ritardo) - Live Sicilia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e terza decade di giugno<ref>http://www.meteoweb.eu/2013/06/allerta-meteo-10-giorni-di-freddo-e-forti-temporali-torna-lincubo-dellanno-senza-estate-i-dettagli/211330/</ref>. Ancora ad inizio luglio gli anticicloni tipici dell'estate mediterranea (anticiclone delle Azzorre e anticiclone africano) faticano ad impossessarsi dell'Europa. L'estate 2013 è quella che è cominciata con maggiore ritardo<ref>[http://www.altacalabriameteo.it/?p=2995 Riparte l'Estate, ma rischio instabilità ancora elevato<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: la prima vera ondata di calore è risalita soltanto intorno al 25-30 luglio<ref>[http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/terrapoli/2013/07/27/prima-ondata-calore-2013_9083778.html La prima ondata di calore del 2013 - Terra e Poli - Scienza&Tecnica - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.baritoday.it/cronaca/caldo-caronte-infiamma-bari-e-la-puglia.html Caronte infiamma la Puglia: caldo intenso fino a martedì<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. {{senza fonte|L'ultima estate iniziata con ritardo simile all'estate 2013 risale al 1992.}}
* l'estate 2014 si è addirittura presentata in forma ridotta se non addirittura assente, soprattutto nel [[Italia Settentrionale|Nord Italia]]: dal 1º giugno al 31 agosto sono transitate in Italia ben 25 perturbazioni e 750.000 fulmini<ref>[http://www.meteo.it/news/tutto-su-questa-estate-anomala-5763.shtml Tutto su questa estate anomala - meteo.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150518083926/http://www.meteo.it/news/tutto-su-questa-estate-anomala-5763.shtml |data=18 maggio 2015 }}</ref>
* giugno 2015 è risultato fresco e instabile al Sud Italia<ref>http://www.meteoweb.eu/2015/06/previsioni-meteo-lestate-continuera-a-fare-le-bizze-fino-a-fine-mese-ma-esplodera-allimprovviso-ad-inizio-luglio/462101/</ref><ref>http://www.meteoweb.eu/2015/06/previsioni-meteo-luglio/462237/</ref>
* anche nel 2016 giugno è risultato fresco e instabile in Italia, soprattutto al Nord<ref>{{Cita web|url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/giugno-2016-un-meteo-piovoso-e-fresco-in-italia--perch--e-cosa-racconta-il-passato-104536|titolo=Giugno 2016, un METEO piovoso e fresco in ITALIA. Perché e cosa racconta il passato|data=17 giugno 2016|accesso=1º luglio 2016}}</ref>, seguendo per molti aspetti le orme di maggio, anch'esso fresco e instabile quell'anno<ref>{{Cita web|url=http://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/meteo-maggio-2016-temperature-sotto-media-europa-meridionale-caldo-nord-31-05-2016-40150/|titolo=Meteo Maggio 2016: temperature sotto media sull’Europa meridionale, caldo più a Nord|accesso=1º luglio 2016}}</ref>
* anche giugno 2018 è risultato instabile e fresco, ma al Centro Sud<ref name="meteoservice.net"/> e in particolar modo nella provincia di Lecce, dove è risultato il Giugno più piovoso dal 1951<ref>{{Cita news|url=https://www.supermeteo.com/mai-cosi-tanta-pioggia-in-giugno-cadono-record-storici/|titolo=Mai così tanta pioggia in giugno: cadono record storici! -|pubblicazione=Meteo Salento|data=2 luglio 2018|accesso=23 agosto 2018}}</ref>. La causa di questa instabilità è dovuta principalmente allo Strat Warming di fine febbraio e ancora attivo ai primi giorni di marzo<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-estate-in-pericolo-stratwarming-ancora-in-atto-irruzioni-fredde-aggiornamento|titolo=METEO : ESTATE IN PERICOLO, Strat-Warming ancora in atto, irruzioni fredde [AGGIORNAMENTO] » ILMETEO.it|sito=www.ilmeteo.it|accesso=29 giugno 2018}}</ref>. Alcune città come Messina hanno registrato record di pioggia da quando esse vengono rilevate<ref>{{Cita news|url=http://www.inmeteo.net/blog/2018/06/18/clima-record-per-messina-e-il-giugno-piu-piovoso-della-storia/|titolo=Clima, record per Messina : è il giugno più piovoso della storia|pubblicazione=Meteo Italia, Previsioni del tempo, Notizie e Terremoti|data=18 giugno 2018|accesso=30 giugno 2018}}</ref>.
 
Tuttavia, in queste configurazioni anomale, non sempre l'alta pressione nord-africana riesce a risalire fino al bacino del Mediterraneo. In questi casi la [[penisola]] [[italia]]na può rimanere esposta sia alle correnti atlantiche sia a quelle di aria fresca continentale che possono generare fenomeni [[temporale]]schi anche molto intensi e frequenti, specie in presenza di [[Cut off (meteorologia)|cut off]] con la massima frequenza nelle zone interne collinari e montuose. Possono conseguire così stagioni estive piuttosto piovose e non particolarmente calde, come già accaduto nei seguenti anni, ma anche fenomeni violenti in zone specifiche mentre il resto del paese sperimenta condizioni siccitose. L'elenco non è esaustivo o particolarmente utile.
N.B. In questo sondaggio si è tenuto conto del mese di maggio, che di solito, soprattutto negli ultimi anni, propone degli assaggi del clima estivo in Italia.
* 1989
* 1992, con una fase di maltempo durata dal 21 giugno almeno fino al 5 luglio, causata dall'anticiclone delle Azzorre che ancora non aveva fatto ingresso sul Mediterraneo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/luglio/05/ritardo_anticiclone_estate_ancora_lontana_co_0_9207052927.shtml|titolo=in ritardo l'anticiclone. estate ancora lontana|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=5 luglio 1992|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120175256/http://archiviostorico.corriere.it/1992/luglio/05/ritardo_anticiclone_estate_ancora_lontana_co_0_9207052927.shtml}}</ref>
* 1995, soprattutto per il mese di agosto eccessivamente fresco e instabile<ref>{{cita testo|url=http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/climatologia/4817-estate-agosto-1995-ferie-anticiclone|titolo=L'Estate che non c'è: Agosto 1995, va in ferie anche l'anticiclone | Climatologia | Il Tempo in media e agli estremi<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* 1996
* 1999, nell'Italia settentrionale, è stata invece calda nell'Italia meridionale<ref>{{cita testo|url=http://www.aduc.it/index.php/comunicato/estate+torrida+ma+chi+ha+detto_1507.php|titolo=Aduc - Comunicato - Una Estate Torrida? Ma Chi L'Ha Detto?<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* 2000, con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4">{{Cita news|nome=Mario|cognome=Giuliacci|url=https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/estate-2016-rinfreschiamo-la-memoria|titolo=Estate 2016: rinfreschiamo la memoria|pubblicazione=METEO GIULIACCI.IT|data=31 luglio 2016|accesso=2 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107025242/https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/estate-2016-rinfreschiamo-la-memoria|urlmorto=sì}}</ref>. Da segnalare l'eccezionale ondata di freddo tra il 9 e il 15 luglio in Italia<ref>{{Cita news|url=https://www.meteogiornale.it/notizia/47777-1-luglio-2000-ondata-freddo-artico-in-piena-estate|titolo=Luglio 2000, l'eccezionale ondata di freddo artico nel cuore dell'estate|pubblicazione=meteogiornale|accesso=2 novembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
* 2002: l'estate partì con un [[giugno]] molto caldo. Tuttavia a [[luglio]] l'[[anticiclone delle Azzorre]], invece di estendersi sul [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], si è esteso sulla [[Groenlandia]], mentre l'alta pressione africana si è ritirata nelle sue terre d'origine, causando maltempo a [[luglio]] e, in modo particolare, ad [[agosto]]<ref>{{Cita web |url=http://www.centrometeoitaliano.it/la-bizzarra-estate-del-2002/ |titolo=La bizzarra Estate del 2002|data=17 giugno 2012 |accesso=26 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140827072937/http://www.centrometeoitaliano.it/la-bizzarra-estate-del-2002/ |urlmorto=sì }}</ref>.
* 2004, con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4" /> e temperature medie inferiori al periodo 1991-2020 in tutta Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2004/TMM_ANOM_ITA_2004_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2004/TMM_ANOM_ITA_2004_su.png}}</ref>
* 2005-[[2006]]-2007: triennio di stagioni estive molto altalenanti<ref>{{cita web|url=https://www.meteogiuliacci.it/editoriali/estate-2019-molto-calda-ma-non-da-record%3famp|titolo=Estate 2019: molto calda ma non da record|autore=Mario Giuliacci|data=4 giugno 2019|accesso=17 gennaio 2022|urlmorto=sì}}</ref>, a tratti molto fresche e piovose soprattutto le prime due, con mesi di agosto che hanno chiuso di gran lunga sotto media, tanto da essere i più freschi nell'arco di molto tempo (sia considerando gli anni precedenti, sia considerando gli anni successivi).
** L'estate 2005 ha chiuso sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in tutta Italia, ad esclusione della Sardegna.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2005/TMM_ANOM_ITA_2005_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2005/TMM_ANOM_ITA_2005_su.png}}</ref>
** Nel 2006, a parte l'Italia nord-occidentale (Lombardia esclusa), Sicilia e Sardegna, quasi tutta l'Italia ha fatto chiudere l'estate 2006 sottomedia<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2006/TMM_ANOM_ITA_2006_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2006/TMM_ANOM_ITA_2006_su.png}}</ref> .
** Nel 2007 l'estate è risultata fresca rispetto al periodo 1991-2020 rispetto al periodo nell'Italia settentrionale, nell'Italia centrale tirrenica e in Sardegna (è risultata molto calda in Sicilia, nell'Italia meridionale e nell'Italia centrale ionica)<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2007/TMM_ANOM_ITA_2007_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2007/TMM_ANOM_ITA_2007_su.png}}</ref>
*2010: a parte il luglio molto caldo, l'estate è stata frequentemente perturbata, specie al Nord-Ovest dove agosto è risultato sottomedia. Rispetto agli anni 1991-2020 si riscontrano anomalie negative in Italia Centrale, Campania, Calabria, Sardegna, Liguria.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2010/TMM_ANOM_ITA_2010_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2010/TMM_ANOM_ITA_2010_su.png}}</ref>
* 2011: caratterizzata da un bimestre giugno-luglio fresco e piovoso al centro-nord e da una prima parte di agosto ancora poco estiva sull'Italia Settentrionale e in Toscana<ref>{{cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/giuliacci-estate-pi-piovosa-degli-ultimi-10-anni-ferragosto.html|titolo=Giuliacci: estate più piovosa degli ultimi 10 anni, ma Ferragosto col sole|editore=[[il Giornale]]|data=16 agosto 2011|accesso=17 gennaio 2022}}</ref>, chiuse sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 proprio in queste aree, più in Sardegna, Sicilia e tutta l'Italia tirrenica.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2011/TMM_ANOM_ITA_2011_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2011/TMM_ANOM_ITA_2011_su.png}}</ref>
* 2013: rispetto agli anni 1991-2020, l'estate 2013 ha chiuso sottomedia in molte zone d'Italia centrale e meridionale, se si escludono aree tirreniche e ioniche orientali, ma in altre zone del paese ha visto lunghi periodi di caldo, specie a luglio ed agosto.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2013/icon_TMM_ANOM_ITA_2013_su.png|titolo=Climate Monitoring for Italy}}</ref>
* 2014: nelle zone del [[Italia centrale|Centro]]-[[Italia settentrionale|Nord]] l'estate 2014 ha visto forte maltempo e temperature nettamente inferiori alle medie del periodo sulle aree alpine, senza nessuna ondata di calore significativa, nonostante in bassa pianura già le temperature fossero vicine alle medie del periodo<ref>{{cita testo|url=http://www.meteoweb.eu/2014/08/previsioni-meteo-settembre-mese-freddo-super-piovoso-estate-addio-in-anticipo/317985/|titolo=Previsioni Meteo settembre: sarà un mese freddo e super-piovoso, estate addio in anticipo<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>. Invece il [[Italia meridionale|Sud]] ha conosciuto un'estate più normale, anche se con qualche episodio di fresco e maltempo, ma in maniera più marginale che al [[Italia centrale|Centro]]-[[Italia settentrionale|Nord]]. Il mese di luglio è stato sottomedia termica rispetto al periodo 1971-2000 (circa mezzo grado in meno)<ref>{{Cita web |autore=Mauro Meloni|url=http://www.tempoitalia.it/notizie/meteo-flash/luglio-estate-in-vacanza-clima-fresco-e-temperature-sottomedia?n=13243 |titolo=Luglio e l'estate in vacanza: clima fresco e temperature ben sottomedia|data=8 agosto 2014 |accesso=14 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140914223608/http://www.tempoitalia.it/notizie/meteo-flash/luglio-estate-in-vacanza-clima-fresco-e-temperature-sottomedia?n=13243 |urlmorto=sì }}</ref>: le uniche zone italiane sopramedia termica nel luglio 2014 sono state il [[Salento]], parte della Calabria orientale, parte della Sicilia sud-occidentale e la Sardegna meridionale. Anche il mese di agosto è stato sottomedia (−0,05&nbsp;°C in tutta Italia): in particolare, sono risultati sottomedia il Nord Italia, la Sardegna settentrionale e la Sicilia occidentale<ref name=":3">{{cita testo|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/33766-1-clima-agosto-italia-i-dati-cnr-gran-fresco-al-nord|titolo=Clima agosto sull'Italia, i dati CNR: gran fresco solo al Nord - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":3" />. Come l'estate precedente, quest'estate ha meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano<ref name=":4" />. Rispetto agli anni 1991-2020, l'estate 2014 ha chiuso sottomedia praticamente su tutta l'Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2014/icon_TMM_ANOM_ITA_2014_su.png|titolo=Climate Monitoring for Italy}}</ref>
* 2016: la stagione si è rivelata più fresca di quella precedente e successiva, localmente più piovosa della norma, agosto in particolare.<ref>{{Cita web|url=https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/agosto-2016-%25C3%25A8-stato-caldissimo-caldo-o-fresco%3famp|titolo=Agosto 2016: è stato caldissimo, caldo o fresco?|editore=[[Mario Giuliacci]]|data=29 agosto 2016|accesso=21 ottobre 2022|urlmorto=sì}}</ref> Anche in questa estate, in molte zone dell'Italia centrale, meridionale e insulare, si sono riscontrati periodi sottomedia termici rispetto agli anni 1991-2020, non eccezionali.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2016/TMM_ANOM_ITA_2016_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2016/TMM_ANOM_ITA_2016_su.png}}</ref>
* 2018: l'estate è stata mediamente molto calda, soprattutto a nord, ma abbondantemente piovosa al Sud, specie sulle isole maggiori. Ciò ha comportato spesso la percezione erronea di un'estate più fresca del solito.<ref>{{cita web|url=https://www.ilmeteo.net/notizie/divulgazione/i-numeri-della-grande-estate-2018.html|titolo=I numeri della grande estate 2018|autore=Luca Lombroso|editore=Il Meteo|data=15 settembre 2018|accesso=17 gennaio 2022}}</ref> Lo è stata veramente solo in Basilicata, Calabria, Sicilia e nelle zone interne della Sardegna, se si confrontano le medie degli anni 1991-2020.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2018/TMM_ANOM_ITA_2018_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2018/TMM_ANOM_ITA_2018_su.png}}</ref>
* 2020: altra estate più piovosa della norma; più fresca del solito la prima parte.<ref>{{cita web|url=https://www.iconaclima.it/italia/clima/italia-lestate-2020-e-stata-piu-piovosa-della-media-i-dati/amp/|titolo=Italia, l’Estate 2020 è stata più piovosa della media: i dati|editore=Iconaclima|data=14 settembre 2020|accesso=17 gennaio 2022}}</ref> I sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 più evidenti si hanno in Basilicata e, soprattutto, in Puglia.<ref>{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2020/TMM_ANOM_ITA_2020_su.png|titolo=https://www.isac.cnr.it/climstor/DPC/ARCHIVIO/TMM/2020/TMM_ANOM_ITA_2020_su.png}}</ref>
* Dal 2021 in poi, ogni estate ha vissuto temperature nettamente oltre le medie ed ondate di calore eccezionali, specialmente nei mesi di luglio ed agosto, andando in alcuni casi a riscrivere record storici sia di estremi termici che di persistenza di masse di aria calda, nonostante per alcune aree del paese ci siano stati periodi con fenomeni anche violenti, come le perturbazioni temporalesche sul Nord Italia del Luglio 2023. In ogni caso, queste estati hanno visto maggiore ingerenza di masse di aria calda eccezionali, in coerenza con quanto previsto nel contesto del riscaldamento globale.
 
=== Autunno e primavera ===
Durante l'[[autunno]] e la [[primavera]] si ha una netta prevalenza delle [[flusso zonale|correnti zonali]] nord-[[Oceano Atlantico|atlantiche]], dirette da ovest verso est, che conducono sull'[[Italia]] diversi sistemi perturbati, che dall'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] settentrionale si spostano verso il [[Mediterraneo orientale]] e il [[Mar Nero]].
 
Le correnti occidentali, attraversando la [[penisola]] [[italia]]na impattano nell'[[Appennini|Appennino]], che si sviluppa perpendicolarmente (NNW/SSE) rispetto alla direzione delle masse d'aria atlantiche; questo causa precipitazioni consistenti lungo quasi tutto il versante occidentale e nelle zone [[prealpi]]ne del [[Veneto]], mentre sulle Alpi può esserci stau in varie zone con correnti di libeccio o scirocco, mentre in caso di correnti nordoccidentali è presente [[favonio]].
 
Sempre nelle stagioni intermedie, le masse d'aria calda da sud e sud Est-est (provenienti dall'entroterra [[Tunisia|tunisino]] e [[Libia|libico]]) precedono l'arrivo dei fronti atlantici, generalmente richiamate da profonde [[ciclone|depressioni]] sulle [[isole britanniche]] e l'[[Europa]] centro-occidentale: esse investono l'[[Italia]] dopo essersi caricate di umidità scorrendo sopra il [[mare]], e provocano precipitazioni nelle aree esposte a questo tipo di correnti ([[Alpi Carniche]], [[Alpi Occidentali]], [[Riviera di Ponente]] fino a [[Genova]]).
 
Infine, la particolare conformazione delle coste [[Italia nord-occidentale|nord-occidentali]] [[italia]]ne e, soprattutto, dell'area del [[Marmar Ligure]], tende a favorire le ciclogenesi [[orografia|orografiche]] (formazione di aree di bassa pressione secondarie, causate dalla disposizione delle montagne). Tali depressioni (che idai meteorologi chiamanochiamate [[Genoadepressione ligure|depressioni Lowliguri]], perché si formano nel [[mare]] di fronte a [[Genova]]) si spostano solitamente verso est (ossia verso l'[[alto Adriatico]]) o più frequentemente verso sud-est (attraversando diagonalmente la [[penisola]] [[italia]]na), portando precipitazioni prima al [[Italia nord-occidentale|Nord-Ovest]], quindi nelle altre aree, che mano a mano sono interessate dal transito di questi minimi pressori.
 
Il mese di marzo propone sovente un alternarsi tra condizioni invernali e primaverili,; non sono mancati i mesi di marzo che hanno proposto nevicate di tutto rispetto su diverse zone della Penisola (adper esempio, nel [[1987]] al Centro Sud, ma anche nel 2010, 2013 e 2018<ref>[{{Cita web |url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/marzo+1987+una+storica+sequenza+di+gelo-20979 |titolo=MARZO 1987 UNA STORICA SEQUENZA DI GELO « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=15 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518090722/http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/marzo+1987+una+storica+sequenza+di+gelo-20979 |urlmorto=sì }}</ref>).
 
Il mese d'aprile si propone solitamente nuvoloso, piovoso, uggioso con clima fresco, a volte freddo di notte.
 
Il mese di maggio si propone solitamente fresco con giornate variabili. In alcuni anni è caratterizzato, soprattutto negli [[Anni 1990|anni novanta]] <nowiki/>(es. [[1999]]<ref>[{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/30/CALDO_AFA_co_0_9905305123.shtml |titolo=Caldo E Afa<!--|pubblicazione=[[Corriere Titolodella generatoSera]]|data=30 automaticamentemaggio -->]1999|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518092701/http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/30/CALDO_AFA_co_0_9905305123.shtml}}</ref>) e [[Anni 2000|2000]] (es. [[2003]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio+2004-+un-eccezione--21762 |titolo=MAGGIO 2004: UN\'ECCEZIONE? « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=31 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518090634/http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio+2004-+un-eccezione--21762 |urlmorto=sì }}</ref>, [[2009]]<ref>[{{cita testo|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/15227-1-il-super-caldo-di-maggio-2009-ed-i-suoi-record |titolo=Il super caldo di Maggio 2009 ede i suoi record - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]|accesso=31 dicembre 2014|dataarchivio=18 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518094014/http://www.meteogiornale.it/notizia/15227-1-il-super-caldo-di-maggio-2009-ed-i-suoi-record|urlmorto=sì}}</ref>, [[2011]] ada esclusione dell'[[Italia Meridionalemeridionale]]<ref>[{{cita testo|url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima+maggio-+secco+e+caldo+al+nord-53009 |titolo=Clima Maggio: secco e caldo al Nord « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>, [[2015]], 2017<ref>https://www.ansa.it/meteo/news.html?id=70181&pg=1&sez=18</ref>, 2022<ref>{{Cita web|url=https://www.centrometeoitaliano.it/notizie-meteo/meteo-italia-maggio-2022-il-secondo-piu-caldo-dal-1800-prosegue-la-siccita-i-dati-del-cnr-11-6-2022-121465/|titolo=METEO ITALIA – Maggio 2022 il secondo più CALDO dal 1800, prosegue la siccità; i dati del CNR|data=11 giugno 2022|accesso=15 maggio 2023}}</ref>), da fasi estive precoci<ref name="autogenerato3 /">;{{cita intesto|titolo=Maggio altri2013 annitravestito presentada caratteristicheautunno: piùfreddo [[Autunno|autunnali]]e chepiogge [[Primavera|primaverili]]da record, nonchéqualche piùdato freddo- delMeteoGiornale.it<!-- normale,Titolo Questagenerato neautomaticamente è una lista-->|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/27789-1-maggio-2013-freddo-e-piogge-da-record-qualche-dato|urlmorto=sì}}</ref>.
* in alcuni [[Anni 1980|anni ottanta]] (es. [[1980]], [[1984]], [[1987]]<ref>http://www.meteoweb.eu/2013/06/clima-i-dati-della-primavera-2013-in-italia-piogge-da-record-anomalie-eccezionali-al-nord/207748/</ref>)
* [[1991]]
* [[1995]], soprattutto al centro-nord<ref>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/1995-+un+maggio+particolare-20213 1995: UN MAGGIO PARTICOLARE « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[2004]]<ref name="autogenerato2" />
* [[2010]]
* [[2012]] nell'Italia Meridionale<ref>{{Cita web|url=http://www.3bmeteo.com/gallery/maggio-2012-italia--anomalie-di-temperatura-e-pioggia--57855|titolo=Anomalia di temperatura a Maggio (fonte ISAC-CNR) - Maggio 2012 Italia: anomalie di temperatura e pioggia|sito=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|accesso=22 maggio 2016}}</ref>
* [[2013]], ad eccezione dell'estremo Sud con riferimento ad aree ioniche ed adriatiche<ref name="autogenerato3" />. Nell'Italia Nord-Occidentale è risultato il più freddo dal 1991<ref>{{Cita web|url=http://genova.ogginotizie.it/247808-meteo-maggio-2013-il-piu-freddo-dal-1991-nella-039-italia-del-nord-ovest/#.V0GiKZ4vA8o|titolo=Meteo - Maggio 2013: il più freddo dal 1991 nell'Italia del Nord Ovest - GENOVA OGGI NOTIZIE|sito=genova.ogginotizie.it|accesso=22 maggio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160812025112/http://genova.ogginotizie.it/247808-meteo-maggio-2013-il-piu-freddo-dal-1991-nella-039-italia-del-nord-ovest/#.V0GiKZ4vA8o|dataarchivio=12 agosto 2016}}</ref>.
* [[2014]], sottomedia termica soprattutto al Centro Sud e con un surplus pluviometrico sul medio e basso versante Adriatico<ref>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio-2015--ondata-di-caldo--esattamente-un-anno-fa-invece----69352 Maggio 2015, ondata di caldo. Esattamente un anno fa invece... « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[2016]] nell'Italia Settentrionale<ref>{{Cita web|url=http://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/maggio-2016-il-pi%25C3%25B9-freddo-degli-ultimi-25-anni-al-nord|titolo=Maggio 2016: il più freddo degli ultimi 25 anni al Nord|autore=|data=|accesso=}}</ref>.
 
In altri anni maggio presenta caratteristiche più [[Autunno|autunnali]] che [[Primavera|primaverili]], nonché più freddo del normale. Questa ne è una lista:
Il mese di settembre propone come mese di passaggio (come marzo) un'alternanza tra condizioni della stagione precedente e la nuova, in questo tra fasi estive e fasi autunnali con pioggia e clima fresco.
 
* in alcuni [[Anni 1980|anni ottanta]] (es. 1980, 1984, 1987<ref>{{cita testo|url=http://www.meteoweb.eu/2013/06/clima-i-dati-della-primavera-2013-in-italia-piogge-da-record-anomalie-eccezionali-al-nord/207748/|titolo=Clima, i dati della primavera 2013 in Italia: piogge da record, anomalie eccezionali al nord}}</ref>)
Il mese di [[ottobre]] in Italia è spesso caratterizzato da clima autunnale, ma non sono mancati i mesi di ottobre particolari, cioè con caratteristiche più [[Primavera|primaverili]] che [[Autunno|autunnali]], come quello del [[2001]]<ref>[http://www.meteogiornale.it/notizia/29927-1-ottobre-in-italia-il-quarto-piu-caldo-dal-1800 Ottobre in Italia, che anomalie: il QUARTO PIU' CALDO dal 1800 - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, del [[2004]] (il più caldo mai registrato allora)<ref>[http://www.ecoblog.it/post/128/ottobre-2004-caldo-storico Ottobre 2004, il più caldo della storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, del [[2006]]<ref>[http://www.today.it/rassegna/caldo-record-ottobre-2014.html In Italia mai così caldo dal 1800: un ottobre da record<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, del [[2012]]<ref>{{cita web |url=http://www.meteogiuliacci.it/articoli/questo-ottobre-caldo-record-.html |titolo=Copia archiviata |accesso=5 settembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905213942/http://www.meteogiuliacci.it/articoli/questo-ottobre-caldo-record-.html |dataarchivio=5 settembre 2014 }}</ref>, del [[2013]]<ref>[http://www.repubblica.it/ambiente/2013/10/28/news/al_mare_anche_a_fine_ottobre_lo_strano_caso_dell_inverno_hot_dell_italia-69651709/ Al mare anche a fine ottobre. La "calda anomalia" dell'Italia - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e del [[2014]]<ref>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-italia--ottobre-2014-pi--caldo-di-sempre--oltre-3-c-sopra-media--67451 Clima Italia: Ottobre 2014 più caldo di sempre, oltre 3&nbsp;°C sopra media! « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
*1991
*1995, soprattutto al Centro-nord<ref>{{Cita web |url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/1995-+un+maggio+particolare-20213 |titolo=1995: UN MAGGIO PARTICOLARE « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=5 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905214355/http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/1995-+un+maggio+particolare-20213 |urlmorto=sì }}</ref>
*2004<ref name="autogenerato2">{{Cita web|url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio+2004-+un+mese+nettamente+freddo-21890|titolo=MAGGIO 2004, UN MESE NETTAMENTE FREDDO RISPETTO ALLE MEDIE « 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=5 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905213946/http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio+2004-+un+mese+nettamente+freddo-21890|urlmorto=sì}}</ref>, all'epoca il più freddo dal 1991<ref>{{Cita web|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/meteo--maggio--le-ondate-di-freddo-e-il-sorprendente-comportamento-del-vortice-polare-236674|titolo=Meteo - MAGGIO, le ONDATE DI FREDDO e il comportamento sorprendente del VORTICE POLARE. L'analisi|sito=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|data=4 maggio 2019|accesso=7 maggio 2019}}</ref>
*2010
*2012 nell'Italia meridionale, ma molto piovoso anche al Nord<ref>{{Cita web|url=http://www.3bmeteo.com/gallery/maggio-2012-italia--anomalie-di-temperatura-e-pioggia--57855|titolo=Anomalia di temperatura a Maggio (fonte ISAC-CNR) - Maggio 2012 Italia: anomalie di temperatura e pioggia|sito=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|accesso=22 maggio 2016}}</ref>
*2013, a eccezione dell'estremo Sud con riferimento ad aree ioniche e adriatiche<ref name="autogenerato3" />. Nell'Italia nord-occidentale è risultato il più freddo dal 1991 (poi battuto dal 2019)<ref>{{Cita web|url=http://genova.ogginotizie.it/247808-meteo-maggio-2013-il-piu-freddo-dal-1991-nella-039-italia-del-nord-ovest/#.V0GiKZ4vA8o|titolo=Meteo - Maggio 2013: il più freddo dal 1991 nell'Italia del Nord Ovest - GENOVA OGGI NOTIZIE|sito=genova.ogginotizie.it|accesso=22 maggio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160812025112/http://genova.ogginotizie.it/247808-meteo-maggio-2013-il-piu-freddo-dal-1991-nella-039-italia-del-nord-ovest/#.V0GiKZ4vA8o}}</ref>.
*2014, sottomedia termica soprattutto al Centro Sud e con un surplus pluviometrico sul medio e basso versante Adriatico<ref>{{cita testo|url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/maggio-2015--ondata-di-caldo--esattamente-un-anno-fa-invece----69352|titolo=Maggio 2015, ondata di caldo. Esattamente un anno fa invece... «3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
*2016 nell'Italia settentrionale<ref>{{Cita web|url=http://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/maggio-2016-il-pi%25C3%25B9-freddo-degli-ultimi-25-anni-al-nord|titolo=Maggio 2016: il più freddo degli ultimi 25 anni al Nord|autore=|data=|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160526132656/http://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/maggio-2016-il-pi%C3%B9-freddo-degli-ultimi-25-anni-al-nord|urlmorto=sì}}</ref>
*2019 a livello nazionale il più freddo dal 1991 con un'anomalia termica di {{M|2,15|u=°C}} per le temperature massime medie<ref name=":6">{{Cita web|url=https://www.centrometeoemiliaromagna.com/evidenza/clima-maggio-2019-freddo-in-italia-ma-molto-caldo-a-livello-globale|titolo=Clima: Maggio 2019 freddo in Italia ma molto caldo a livello globale {{!}} CMER|sito=Centro Meteo Emilia Romagna|data=6 giugno 2019|lingua=it|accesso=7 giugno 2019}}</ref>. Anche la piovosità è sopra la media.<ref>{{Cita web|url=https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/meteo--maggio-2019-sotto-media-termica-e-piovoso-240549|titolo=Meteo. Maggio 2019 sotto media termica e piovoso|sito=3BMeteo {{!}} Previsioni Meteo|data=1º giugno 2019|accesso=1º giugno 2019}}</ref>
*2021, con un'anomalia termica negativa di 0,45&nbsp;°C<ref name="Maggio 2021 più freddo di">{{Cita web|url=https://www.meteoservice.net/maggio-2021-piu-freddo-di-0-45-c-rispetto-alla-media-di-riferimento/|titolo=Maggio 2021 più freddo di – 0.45° C rispetto alla media di riferimento|sito=Meteoservice - È tempo di.. Cambiare|data=11 giugno 2021|lingua=it|accesso=15 maggio 2023}}</ref>
*2023, freddo e piovoso in gran parte del Mediterraneo, non solo in Italia<ref name="Clima, Maggio è stato freddo e ultra piovoso in tutto il Mediterraneo: i dati Copernicus smentiscono i catastrofisti">{{Cita web|url=https://www.meteoweb.eu/2023/06/clima-maggio-freddo-piovoso-mediterraneo-dati-copernicus/1001255609/|titolo=Clima, Maggio è stato freddo e ultra piovoso in tutto il Mediterraneo: i dati Copernicus smentiscono i catastrofisti|autore=Peppe Caridi|sito=MeteoWeb|data=7 giugno 2023|lingua=it|accesso=7 giugno 2023}}</ref>, con un'anomalia termica di -0,14&nbsp;°C rispetto agli anni 1991-2010, più accentuata al sud.<ref name=":7">{{Cita web|url=https://www.isac.cnr.it/climstor/climate/latest_month_TMM.html|titolo= |accesso=11 giugno 2023}}</ref>
 
Il mese di settembre propone come mese di passaggio (come marzo) un'alternanza tra le condizioni della stagione precedente e la nuova, in questo tra fasi estive e fasi autunnali con pioggia e clima fresco.
Il mese di novembre, come aprile, è spesso fresco, in media il più piovoso dell'anno, nuvoloso con termiche eventualmente fredde specie la notte. Storicamente proprio in questo mese sono avvenute le maggiori alluvioni della storia del paese quali l'[[Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966]] e l'[[Alluvione del Piemonte del 1994]].
 
Il mese di [[ottobre]] in Italia è spesso caratterizzato da clima autunnale, ma non sono mancati i mesi di ottobre particolari, cioè con caratteristiche più [[Primavera|primaverili]] che [[Autunno|autunnali]], come quello del 2001<ref>{{cita testo|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/29927-1-ottobre-in-italia-il-quarto-piu-caldo-dal-1800|titolo=Ottobre in Italia, che anomalie: il QUARTO PIU' CALDO dal 1800 - MeteoGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlmorto=sì}}</ref>, del 2004<ref>{{cita testo|url=http://www.ecoblog.it/post/128/ottobre-2004-caldo-storico|titolo=Ottobre 2004, il più caldo della storia<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=5 settembre 2014|dataarchivio=5 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905215200/http://www.ecoblog.it/post/128/ottobre-2004-caldo-storico|urlmorto=sì}}</ref>, del 2006<ref>{{cita testo|url=http://www.today.it/rassegna/caldo-record-ottobre-2014.html|titolo=In Italia mai così caldo dal 1800: un ottobre da record<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, del 2012<ref>{{cita web |url=http://www.meteogiuliacci.it/articoli/questo-ottobre-caldo-record-.html |titolo=Questo ottobre: caldo record?|data=22 ottobre 2012 |accesso=5 settembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140905213942/http://www.meteogiuliacci.it/articoli/questo-ottobre-caldo-record-.html }}</ref>, del 2013<ref>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/ambiente/2013/10/28/news/al_mare_anche_a_fine_ottobre_lo_strano_caso_dell_inverno_hot_dell_italia-69651709/|titolo=Al mare anche a fine ottobre. La "calda anomalia" dell'Italia - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> (la fine del mese, dopo una prima metà molto fredda),del 2014, del 2017 (uno dei più caldi e secchi in assoluto), del 2018<ref>{{cita testo|url=http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-italia--ottobre-2014-pi--caldo-di-sempre--oltre-3-c-sopra-media--67451|titolo=Clima Italia: Ottobre 2014 più caldo di sempre, oltre 3&nbsp;°C sopra media! «3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, del 2019 e del 2023 (il più caldo mai registrato).
[[File:Mappa della fulminazione media annua in Italia.jpg|miniatura|Mappa della fulminazione media annua in Italia]]
 
Il mese di novembre, come aprile, è spesso fresco, in media il più piovoso dell'anno, nuvoloso con termiche eventualmente fredde specie la notte. Storicamente proprio in questo mese sono avvenute le maggiori alluvioni della storia del paese quali l'[[alluvione di Firenze del 4 novembre 1966]] e l'[[alluvione del Piemonte del 1994]].
 
=== Valori estremi ===
{{vedi anche|Lista di alluvioniAlluvioni e inondazioni in Italia}}
La località più piovosa d'[[Italia]] è Musi, in comune di [[Lusevera]], in [[Friuli-Venezia Giulia]]. Questo paese, posto a 633&nbsp;m di quota, è esposto agli umidi e piovosi venti di [[Sciroccoscirocco]] e [[Libecciolibeccio]] con effetti di [[''stau]]'' della catena montuosa posta poco più a nord, grazie ai quali riesce a totalizzare una media di 33133&nbsp;313&nbsp;mm di precipitazione all'anno<ref>''Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia'', vol. 1, parte I, p. 459.</ref>. La massima quantità di precipitazione in un anno si registrò a Uccea (frazione del comune di [[Resia]]), in [[Friuli-Venezia Giulia]]. Infatti nel [[1960]] vennero registrati ben 60126&nbsp;012,9&nbsp;mm<ref>Apat, ''Annali idrologici. Compartimento di Venezia'', parte 1, anno 1960, p. 206.</ref>. Altre zone particolarmente piovose sono la [[Liguria]] e la [[Campania]].
 
La località meno piovosa dell'intero territorio nazionale, secondo i dati del [[Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare]], risulta essere [[Capo Carbonara]], nel comune di [[Villasimius]], in [[Sardegna]], la cui [[stazione meteorologica di Capo Carbonara|stazione meteorologica]] sita in loco presenta una media pluviometrica annua di 265,5&nbsp;mm nel trentennio [[1961]]-[[1990]] e di 237,8&nbsp;mm nel trentennio [[1971]]-[[2000]].<ref>[{{cita testo|url=http://www.clima.meteoam.it |titolo=Medie Clino 1961-1990 e Atlante Climatico 1971-2000] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20170607111337/http://clima.meteoam.it/ |data=7 giugno 2017 }}</ref>
 
== Nevosità ==
[[File:Quantita'Carte media annua di giorni condelle precipitazioni nevose medie annue in Italia.gif|miniatura|Quantita', mediacalcolate annuasul periodo 1951-2019 e a cura di giorniISPRA.jpg|miniatura|Carte condelle precipitazioni nevose medie annue in Italia, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
[[File:Carte delle precipitazioni nevose medie in Italia nel primo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA.jpg|miniatura|Carte delle precipitazioni nevose medie in Italia nel primo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA.jpg]]
[[File:Carte delle precipitazioni nevose medie in Italia nel secondo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA.jpg|miniatura|Carte delle precipitazioni nevose medie in Italia nel secondo semestre dell'anno, calcolate sul periodo 1951-2019 e a cura di ISPRA]]
In [[Italia]] le precipitazioni [[neve|nevose]] interessano nella stagione [[inverno|invernale]] tutte le aree montane delle [[Alpi]] e degli [[Appennini]], oltre che le quote medie e alte vette delle [[Italia insulare|isole maggiori]]. Durante le irruzioni di aria fredda di origine artica, la quota [[neve]] può sensibilmente abbassarsi fino alle zone collinari e, localmente, anche nelle pianure e lungo alcuni tratti costieri.
 
L'[[Italia settentrionale]] è generalmente interessata da nevicate in pianura con l'arrivo di [[perturbazione (meteorologia)|perturbazioni]] [[Oceano Atlantico|atlantiche]] che seguono intensi raffreddamenti responsabili di formazione di ''cuscini di aria fredda'' al suolo: tali configurazioni tendono a favorire la [[Pianura Padana]] centro-occidentale ove la persistenza dell'aria fredda nei bassi strati risulta essere maggiore. Nella [[Pianura veneto-friulana]] (soprattutto nella parte più orientale, [[provincia di Gorizia|province di Gorizia]], Udine, Pordenone e Treviso) il cuscino freddo viene scalzato via quasi subito dai venti meridionali, vista l'inesistente protezione montuosa a sud. Queste zone sono fra le meno nevose dell'intero parallelo. Al contempo esse sono le più esposte ai venti gelidi provenienti dai Balcani e agli effetti dell'anticiclone russo-siberiano, qualora questo si presenti.
In [[Italia]], le precipitazioni [[neve|nevose]] interessano nella stagione [[inverno|invernale]] tutte le aree montane delle [[Alpi]] e degli [[Appennini]], oltre che le quote medie e alte vette delle [[Italia insulare|isole maggiori]].
 
A sud dell'Appennino tali configurazioni determinano generalmente precipitazioni [[neve|nevose]] solo a partire dalle quote collinari, per il riscaldamento portato dall'interazione tra il [[Mar Mediterraneo]] e le masse d'aria provenienti da ovest o da sud-ovest. La [[Liguria]], infatti, vede molto più raramente la neve rispetto alle altre regioni settentrionali, con la zona di [[Genova]] e quella di [[Savona]] più favorite grazie agli effetti della [[tramontana]] scura rispetto al resto della regione. Da sottolineare che nelle pianure di [[Emilia]] e [[Basso Piemonte]] spesso nevica anche durante ciclogenesi fredde (ovvero minimi di [[bassa pressione]] provocati da discese di aria fredda provenienti dall'[[Europa settentrionale]] o orientale) che richiamano venti da nord-est con marcato ''effetto stau'' contro l'[[Appennino settentrionale]], grazie allo ''stau'' queste ultime due zone risultano le più nevose delle altre pianure settentrionali.
Durante le irruzioni di aria fredda di origine artica, la quota [[neve]] può sensibilmente abbassarsi fino alle zone collinari e, localmente, anche nelle pianure e lungo alcuni tratti costieri.
 
Infatti le zone di pianura più nevose sono quelle a ridosso dell'Appennino, in modo particolare il basso alessandrino che supera i 100&nbsp;cm di media annua a poco più di 100&nbsp;m di quota (triangolo [[Tortona]], [[Novi Ligure]], [[Ovada]] in assoluto la zona più nevosa in relazione alla quota di appartenenza). Altre zone molto nevose sono collocate intorno a Piacenza, tra Modena e Bologna e tra Forlì e Faenza (in quest'ultima zona la nevosità media è di 40&nbsp;cm annui). Altre zone molto nevose, anche se collinari, si trovano in Piemonte. In Lombardia, sulla pianura, la nevosità decresce da ovest verso est progressivamente,<ref>[http://www.centrometeolombardo.com/Files/Mappe/AnalisiStagionali/neve_mediaxcml.png]</ref> il Milanese e il Bergamasco rientrano nella fascia tra i 30 e i 40&nbsp;cm medi annui<ref>{{cita web |url=http://marcopifferetti.altervista.org/Scansioni%2021-60/nord%20ovest.GIF |titolo=Copia archiviata |accesso=21 ottobre 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111224151102/http://marcopifferetti.altervista.org/Scansioni%2021-60/nord%20ovest.GIF }}</ref><ref>http://www.meteocasnate.it/medianeve.jpg</ref>, mentre dal Bresciano al Mantovano c'è una diminuzione dei valori medi nevosi annui. La permanenza della neve al suolo, nella parte occidentale della Lombardia e in Piemonte rientra nella fascia fra 10 e 20 giorni annui<ref name="i46.tinypic.com">{{Cita web |url=http://i46.tinypic.com/oo4dx.jpg |titolo=Copia archiviata |accesso=21 ottobre 2012 |dataarchivio=26 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140226202541/http://i46.tinypic.com/oo4dx.jpg |urlmorto=sì }}</ref>, nell'estremo ovest e sud Piemonte i giorni aumentano rientrando nella fascia 15-30 giorni. Procedendo verso est dal Bresciano i giorni si riducono progressivamente rientrando nella fascia fra 1 e 10 giorni<ref name="i46.tinypic.com"/>
L'[[Italia settentrionale]] è generalmente interessata da nevicate in pianura con l'arrivo di [[perturbazione (meteorologia)|perturbazioni]] [[Oceano Atlantico|atlantiche]] che seguono intensi raffreddamenti responsabili di formazione di ''cuscini di aria fredda'' al suolo: tali configurazioni tendono a favorire la [[Pianura Padana]] centro-occidentale ove la persistenza dell'aria fredda nei bassi strati risulta essere maggiore. Nella [[Pianura Veneto-Friulana]] (soprattutto nella parte più orientale, [[provincia di Gorizia|province di Gorizia]], Udine, Pordenone e Treviso) il cuscino freddo viene scalzato via quasi subito dai venti meridionali, vista l'inesistente protezione montuosa a sud. Queste zone sono fra le meno nevose dell'intero parallelo. Al contempo esse sono le più esposte ai venti gelidi provenienti dai Balcani ed agli effetti dell'anticiclone Russo-Siberiano, qualora questo si presenti.
 
In [[Italia centrale]] le nevicate sono più probabili a quote pianeggianti lungo il versante adriatico dalle [[Marche]] all'[[Abruzzo]], per effetto ''stau'' durante la discesa di sistemi perturbati di origine artica o [[Scandinavia|scandinava]]. Qui in alcune situazioni, grazie all'effetto combinato di aria freddissima di provenienza balcanica e mare più caldo (quello Adriatico) su cui scorre questa massa gelida, si verificano prolungate e consistenti nevicate fin sulle coste che in alcuni casi possono superare i 40&nbsp;cm di neve in 1-2 giorni. Il versante [[mar Tirreno|tirrenico]] di [[Toscana]] e [[Lazio]] è raramente interessato da precipitazioni [[neve|nevose]] in pianura e lungo le coste, che sono possibili solo in caso di flusso di aria artica continentale o marittima molto gelida verso il [[mar Mediterraneo]] attraverso la [[Rodano|porta del Rodano]], oppure a seguito del transito di [[fronte meteorologico|sistemi frontali]] che seguono intensissime ondate di gelo (1956, 1985, 2012) scorrendo sopra il cuscino freddo precedentemente formatosi al suolo.
A sud dell'Appennino, tali configurazioni determinano generalmente precipitazioni [[neve|nevose]] solo a partire dalle quote collinari, per il riscaldamento portato dall'interazione tra il [[Mar Mediterraneo]] e le masse d'aria provenienti da ovest o da sud-ovest. La [[Liguria]], infatti, vede molto più raramente la neve rispetto alle altre regioni settentrionali, con la zona di [[Genova]] e quella di [[Savona]] più favorite grazie agli effetti della [[tramontana]] scura rispetto al resto della regione. Da sottolineare che nelle pianure di [[Emilia]] e [[Basso Piemonte]] spesso nevica anche durante ciclogenesi fredde (ovvero minimi di [[bassa pressione]] provocati da discese di aria fredda provenienti dall'[[Europa settentrionale]] o orientale) che richiamano venti da Nord-Est con marcato effetto [[stau]] contro l'[[Appennino settentrionale]], grazie allo stau queste ultime due zone risultano le più nevose delle altre pianure settentrionali.
 
L'[[Italia meridionale]] è spesso interessata da fenomeni [[neve|nevosi]] in pianura durante la discesa di intensi nuclei di aria gelida, che colpiscono soprattutto il basso [[mare Adriatico]] (in [[Molise]], nelle coste della Puglia centro settentrionale) e l'[[Irpinia]]; se tali perturbazioni artiche sono associate a una [[depressione tirrenica]] oppure sullo [[mar Ionio]] può nevicare anche lungo le coste [[mar Tirreno|tirreniche]] di [[Campania]], [[Calabria]] e [[Sicilia]] (per le coste ioniche di Calabria e Sicilia nevica solo con il minimo sullo Ionio). In [[Sardegna]] invece le nevicate in pianura e lungo le coste si verificano durante la discesa di intensi nuclei gelidi associati a delle perturbazioni che interessano l'isola. Per le zone centro-occidentali della regione le configurazioni ideali per avere nevicate si hanno durante le irruzioni di aria gelida dalla valle del [[Rodano]], con formazione di ciclogenesi fredde, in genere accompagnate da forti e freddi venti di [[maestrale]]. Invece la parte orientale insulare viene interessata da fenomeni nevosi soprattutto durante le avvezioni di aria molto fredda da nord-est, convogliate sull'Isola dai venti di [[grecale]], che possono provocare nevicate su tutto il litorale orientale, oltre che nelle zone interne. Più rare invece risultano le configurazioni in grado di fare nevicare lungo le coste meridionali della [[Sicilia]].
Infatti le zone, '''di pianura''', più nevose sono quelle a ridosso dell'Appennino, in modo particolare il basso alessandrino che supera i 100&nbsp;cm di media annua a poco più di 100&nbsp;m di quota (triangolo [[Tortona]], [[Novi Ligure]], [[Ovada]] in assoluto la zona più nevosa in relazione alla quota di appartenenza). Altre zone molto nevose sono collocate intorno a Piacenza, tra Modena e Bologna e tra Forlì e Faenza (in quest'ultima zona la nevosità media è di 40&nbsp;cm annui). Altre zone molto nevose, anche se collinari, si trovano in Piemonte. In Lombardia, sulla pianura, la nevosità decresce da ovest verso est progressivamente,<ref>http://www.centrometeolombardo.com/Files/Mappe/AnalisiStagionali/neve_mediaxcml.png</ref> il Milanese e il Bergamasco rientrano nella fascia tra i 30 e i 40&nbsp;cm medi annui<ref>{{cita web |url=http://marcopifferetti.altervista.org/Scansioni%2021-60/nord%20ovest.GIF |titolo=Copia archiviata |accesso=21 ottobre 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111224151102/http://marcopifferetti.altervista.org/Scansioni%2021-60/nord%20ovest.GIF |dataarchivio=24 dicembre 2011 }}</ref><ref>http://www.meteocasnate.it/medianeve.jpg</ref>, mentre dal Bresciano al Mantovano c'è una diminuzione dei valori medi nevosi annui. La permanenza della neve al suolo, nella parte occidentale della Lombardia e in Piemonte rientra nella fascia fra 10 e 20 giorni annui<ref name="i46.tinypic.com">http://i46.tinypic.com/oo4dx.jpg</ref>, nell'estremo ovest e sud Piemonte i giorni aumentano rientrando nella fascia 15-30 giorni. Procedendo verso est dal Bresciano i giorni si riducono progressivamente rientrando nella fascia fra 1 e 10 giorni<ref name="i46.tinypic.com"/>
 
In [[Italia centrale]] le nevicate sono più probabili a quote pianeggianti lungo il versante adriatico dalle [[Marche]] all'[[Abruzzo]], per effetto [[stau]] durante la discesa di sistemi perturbati di origine artica o [[Scandinavia|scandinava]]. Qui in alcune situazioni, grazie all'effetto combinato di aria freddissima di provenienza balcanica e mare più caldo (quello Adriatico) su cui scorre questa massa gelida, si verificano prolungate e consistenti nevicate fin sulle coste che in alcuni casi possono superare i 40&nbsp;cm di neve in 1-2 giorni. Il versante [[Mar Tirreno|tirrenico]] di [[Toscana]] e [[Lazio]] è raramente interessato da precipitazioni [[neve|nevose]] in pianura e lungo le coste, che sono possibili solo in caso di flusso di aria artica continentale o marittima molto gelida verso il [[Mediterraneo]] attraverso la [[Rodano|porta del Rodano]], oppure a seguito del transito di [[fronte meteorologico|sistemi frontali]] che seguono intensissime ondate di gelo ([[1956]], [[1985]], [[2012]]) scorrendo sopra il cuscino freddo precedentemente formatosi al suolo.
 
L'[[Italia meridionale]] può essere interessata da fenomeni [[neve|nevosi]] in pianura durante la discesa di intensi nuclei di aria fredda, che colpiscono soprattutto il basso [[Adriatico]] (in [[Molise]], nelle coste di Bari e della [[provincia di Foggia]]) e l'[[Irpinia]]; se tali perturbazioni artiche sono associate ad una [[depressione tirrenica]] oppure sullo [[Ionio]], può nevicare anche lungo le coste [[Mar Tirreno|tirreniche]] di [[Campania]], [[Calabria]] e [[Sicilia]] (per le coste ioniche di Calabria e Sicilia nevica solo con il minimo sullo Ionio). In [[Sardegna]] invece, le nevicate in pianura e lungo le coste si verificano durante la discesa di intensi nuclei gelidi associati a delle perturbazioni che interessano l'isola. Per le zone centro-occidentali della regione le configurazioni ideali per avere nevicate si hanno durante le irruzioni di aria gelida dalla valle del [[Rodano]], con formazione di ciclogenesi fredde, in genere accompagnate da forti e freddi venti di [[maestrale]]. Invece la parte orientale insulare viene interessata da fenomeni nevosi soprattutto durante le avvezioni di aria molto fredda da nord-est, convogliate sull'Isola dai venti di [[grecale]], che possono provocare nevicate su tutto il litorale orientale, oltre che nelle zone interne. Più rare invece risultano le configurazioni in grado di far nevicare lungo le coste meridionali della [[Sicilia]].
 
[[File:Zone di carico da neve in Italia.jpg|miniatura|Zone di carico da neve in Italia]]
 
=== Precipitazioni nevose medie annue ===
In base alle mappe sulla nevosità in [[Italia]]<ref name=www.nimbus.it>[{{cita testo|url=http://www.nimbus.it/liguria/rlm15/neve.htm |titolo=a): Carta delle precipitazioni nevose medie annue in Italia b): Carta della durata del manto nevoso in giorni in Italia]}}</ref>, va segnalato che l'accumulo totale medio annuo è compreso tra 0 e 5&nbsp;cm sulle zone costiere e pianeggianti della [[Sardegna]] e della [[Sicilia]], lungo le coste della [[Versilia]], nel medio-basso [[Valdarno]], in parte della [[Maremma grossetana]] e [[Maremma laziale|laziale]], nell'[[Agro Pontino]] e lungo parte delle coste [[Calabria|calabresi]], [[Basilicata|lucane]] e [[Salento|salentine]].
 
Un accumulo totale medio annuo compreso tra i 5 e i 20&nbsp;cm interessa le pianure dell'[[Italia nord-orientale]](da un massimo di 15&nbsp;cm a Vicenza al 7&nbsp;cm di Udine), la [[Liguria|riviera ligure]], la [[Toscana]] centrale, l'[[Umbria]] occidentale, le zone interne fino alle quote collinari di [[Lazio]], [[Basilicata]] e [[Puglia]], gran parte delle pianure e delle coste della [[Campania]], l'intero tratto litoraneo dell'[[Abruzzo]], del [[Molise]], parte delle coste [[Calabria|calabresi]] e [[Puglia|pugliesi]] e diverse aree interne collinari della [[Sardegna]] e della [[Sicilia]].
 
Un accumulo totale medio annuo compreso tra i 5 e i 20&nbsp;cm interessa le pianure dell'[[Italia nord-orientale]] (da un massimo di 15&nbsp;cm a Vicenza al 7&nbsp;cm di Udine), la [[Liguria|riviera ligure]], la [[Toscana]] centrale, l'[[Umbria]] occidentale, le zone interne fino alle quote collinari di [[Lazio]], [[Basilicata]] e [[Puglia]], gran parte delle pianure e delle coste della [[Campania]], l'intero tratto litoraneo dell'[[Abruzzo]], del [[Molise]], parte delle coste [[Calabria|calabresi]] e [[Puglia|pugliesi]] e diverse aree interne collinari della [[Sardegna]] e della [[Sicilia]].
Accumuli medi annui superiori ai 20&nbsp;cm si verificano nelle pianure dell'[[Italia nord-occidentale]], soprattutto [[Piemonte]] e [[Lombardia]] occidentale, nelle valli [[alpi]]ne, nelle aree pianeggianti dell'[[Emilia-Romagna]] in prossimità dell'Appennino, lungo il retroterra della [[Romagna]], [[Marche]], [[Abruzzo]] e lungo tutta la dorsale [[appenninica]] a quote di transizione tra l'alta collina e la montagna; rientrano in questa media anche le zone di alta collina e bassa montagna della [[Sardegna]] e di bassa montagna della Sicilia.
 
Accumuli medi annui superiori ai 20&nbsp;cm si verificano nelle pianure dell'[[Italia nord-occidentale]], soprattutto [[Piemonte]] e [[Lombardia]] occidentale, nelle valli [[alpi]]ne, nelle aree pianeggianti dell'[[Emilia-Romagna]] in prossimità dell'Appennino, lungo il retroterra della [[Romagna]], [[Marche]], [[Abruzzo]] e lungo tutta la dorsale [[appennini]]ca a quote di transizione tra l'alta collina e la montagna; rientrano in questa media anche le zone di alta collina e bassa montagna della [[Sardegna]] e di bassa montagna della Sicilia.
Per quanto riguarda le aree montuose la nevosità aumenta con la quota e soprattutto con l'esposizione alle correnti umide mediterranee e balcaniche. A parità di quota le aree dove si hanno maggior nevosità media del Nord sono le prealpi tra il Biellese, le [[Orobie]] e le [[Prealpi Giulie]], le testate delle grandi valle alpine cioè [[Val d'Ossola]] e [[Valle Spluga|Spluga]], la zona compresa tra il [[Passo del Tonale]] e le [[Dolomiti di Brenta]]<ref>http://www.stemeteo.net/Passo%20del%20Tonale.htm</ref>, le [[Alpi Giulie]] e le [[Alpi Marittime|Marittime]]. Per quanto riguarda l'Appennino le aree più nevose sono in generale quelle dell'[[appennino Tosco-Emiliano]], del versante adriatico e dell'[[Irpinia]]. in particolare tra i [[Monti Sibillini]] e i monti dell'[[Irpinia]]. In Sicilia il più nevoso è [[Etna]] e in [[Sardegna]] il [[Gennargentu]].
 
Per quanto riguarda le aree montuose la nevosità aumenta con la quota e soprattutto con l'esposizione alle correnti umide mediterranee e balcaniche. A parità di quota le aree dove si hanno maggior nevosità media del Nord sono le prealpi tra il Biellese, le [[Alpi Orobie|Orobie]] e le [[Prealpi Giulie]], le testate delle grandi valle alpine cioè [[Val d'Ossola]] e [[Valle Spluga|Spluga]], la zona compresa tra il [[passo del Tonale]] e le [[Dolomiti di Brenta]]<ref>http://www.stemeteo.net/Passo%20del%20Tonale.htm</ref>, le [[Alpi Giulie]] e le [[Alpi Marittime|Marittime]]. Per quanto riguarda l'Appennino le aree più nevose sono in generale quelle dell'[[Appennino tosco-emiliano]], del versante adriatico e dell'[[Irpinia]]. in particolare tra i [[Monti Sibillini]] e i monti dell'[[Irpinia]]. In Sicilia il più nevoso è [[Etna]] e in [[Sardegna]] il [[Gennargentu]].
A una quota media di 1500 metri cadono dai 120 ai 200&nbsp;cm sulle [[Alpi Occidentali]], 130/300&nbsp;cm sulle [[Alpi Centrali]] e tra i 250 e i 400&nbsp;cm sulle [[Alpi Orientali]].
Nell'Appennino, alla stessa quota, cadono in media dai 100 ai 350&nbsp;cm di neve nelle zone più esposte<ref name=aineva>[http://www.aineva.it/pubblica/neve60/6_fazzini.html CARATTERI GENERALI DELLA DISTRIBUZIONE SPAZIO - ALTITUDINALE DEI FENOMENI DI INNEVAMENTO in Neve e Valanghe n.60 - Aineva ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150606165306/http://www.aineva.it/pubblica/neve60/6_fazzini.html |data=6 giugno 2015 }}</ref>
 
A una quota media di 1&nbsp;500 metri cadono dai 120 ai 200&nbsp;cm sulle [[Alpi Occidentali]], 130/300&nbsp;cm sulle [[Alpi Centrali]] e tra i 250 e i 400&nbsp;cm sulle [[Alpi Orientali]].
[[File:Nevosita' media annua per il periodo 1961-2017 nell'area Padana.jpg|miniatura|Nevosita' media annua per il periodo 1961-2017 nell'area Padana]]
Nell'Appennino, alla stessa quota, cadono in media dai 100 ai 350&nbsp;cm di neve nelle zone più esposte<ref name=aineva>{{cita testo|url=http://www.aineva.it/pubblica/neve60/6_fazzini.html|titolo=CARATTERI GENERALI DELLA DISTRIBUZIONE SPAZIO - ALTITUDINALE DEI FENOMENI DI INNEVAMENTO in Neve e Valanghe n.60 - Aineva |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150606165306/http://www.aineva.it/pubblica/neve60/6_fazzini.html }}</ref>
 
=== Durata media del manto nevoso ===
In base alle mappe sulla nevosità in [[Italia]]<ref name=www.nimbus.it />, la durata media del manto nevoso compresa tra 0 e 1 giorno interessa gran parte della [[Sardegna]] e della [[Sicilia]], la [[Riviera di Ponente]], l'intera fascia costiera occidentale e le corrispondenti pianure dalla [[Toscana]] fino alla [[Calabria]], le coste [[Mar JonioIonio|jonicheioniche]] di [[Calabria]], [[Basilicata]] e [[Puglia]] e quelle del basso [[Mare Adriatico|Adriatico]] tra [[Santa Maria di Leuca]] e [[Brindisi]].
 
Durate medie tra 1uno e 10dieci giorni interessano gran parte delle aree pianeggianti interne e collinari delle [[Italia insulare|isole maggiori]] e dell'[[Italia]] [[penisola|peninsulare]], la fascia costiera della [[Riviera di Levante]], l'intero versante adriatico tra [[Brindisi]] e [[Trieste]] e parte delle aree pianeggianti della [[Lombardia]] sud-orientale e dell'[[Italia nord-orientale]].
 
Durate medie tra i 10dieci e i 25venticinque giorni interessano nelle aree pianeggianti più interne e le zone pedemontane dell'[[Italia nord-orientale]], le pianure dell'[[Italia nord-occidentale]], gran parte della dorsale [[appennini]]ca e delle zone [[prealpi]]ne; valori medi fino a 100 giorni si registrano sulle vette più alte di tutto l'Appennino che va dalla Liguria alla Campania, sulle vette dell'[[Etna]] e del [[Gennargentu]].
Valori medi fino a 200duecento giorni si verificano sulle cime più elevate dell'Appennino [[Abruzzo|abruzzese]] e dell'arco [[alpi]]no, dove può essere superato questo limite massimo sulle più alte cime della [[Valle d'Aosta]] e dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]].
 
=== Valori estremi ===
Lo spessore massimo di neve al suolo, pari a 11251&nbsp;125&nbsp;cm, fu misurato a fine marzo del 1951 presso il Lagolago d'Avino (22402&nbsp;240&nbsp;m) in alta [[Val Cairasca]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[{{cita testo|url=http://www.annali.apat.gov.it/site/it-IT/annali/pr195101326_70723.html?cmbCompartimenti=Parma&cmbAnni=1951&cmbSezioni=1&pagina=326&Page=6 |titolo=Annali idrologici APAT, parte 1, anno 1951, pag. 326 ]}} |datedata=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Gli spessori più elevati registrati in centri abitati si aggirano attorno ai 4 o 5 metri, adper esempio i 415&nbsp;cm misurati a [[Gressoney-La-Trinité]] il 3 febbraio [[1986]]<ref name="mercalli">{{cita|Mercalli Luca - Cat Berro Daniele - Montuschi Sofia, ''Atlante climatico della Valle d'Aosta'', SMS Editore 2003, |p. 258; ISBN 88-900099-3-4}}.</ref>.
La più intensa nevicata in 24 ore si misurò tra il 29 ede il 30 dicembre [[1917]] a [[Gressoney-La-Trinité]] dove caddero 198&nbsp;cm di neve fresca<ref name= mercalli/>, notevoli furono anche i 181&nbsp;cm caduti a [[Roccacaramanico]] il 15 gennaio [[1951]]. Le stazioni sciistiche più nevose risultano essere [[Limone Piemonte]], [[Madesimo]], [[Livigno]], [[Sella Nevea]], [[Campo Imperatore]], [[Passolanciano-MaiellettaCampo Staffi]], [[Campocatino (Guarcino)|Campocatino]] con accumuli che possono raggiungere e superare, in alcune annate[[Passolanciano-Maielletta]], i[[Etna]] 500nord cm die altezzasud.
 
== Clima italiano per macroaree ==
{{vedi anche|Classificazione climatica dei comuni italiani}}
[[File:Tipi di clima in funzione dell'umidità - Map Climate Italy 1989 - Touring Club Italiano CART-TEM-014.jpg|thumb|Tipi di clima in funzione dell'umidità. La tavola fa parte dell'Atlante Tematico realizzato dall'Ufficio Cartografico del Touring Club Italiano con il CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1989-1992).<ref name="TCI" />]]
Secondo il modello di circolazione atmosferica della cosiddetta scuola norvegese, in generale in regime di correnti occidentali in autunno e inverno lo scontro tra masse d'aria fredda-secca di provenienza nord-Europea e aria caldo-umida di provenienza subtropicale, che dà vità al [[ciclone extratropicale|fronte polare]], avviene a latitudini più basse cosicché il nucleo attivo delle perturbazioni atlantiche passa a latitudini più basse, coinvolgendo anche l'Europa meridionale tra cui l'Italia fino al meridione. Viceversa d'estate tale scontro avviene a latitudini più elevate coinvolgendo solo marginalmente l'Italia (in particolare [[Alpi]] e [[Prealpi]]) che nella restante parte risulta maggiormente coinvolta dagli influssi dell'Anticiclone delle Azzorre o dell'Anticiclone subtropicale africano. Questo, assieme alla particolare conformazione geografica italiana, all'inevitabile influsso latitudinale e alla presenza del Mediterraneo, spiega le differenze climatiche tra le varie zone del Paese<ref>Il globo terrestre e la sua evoluzione - Accordi, Palmieri, Parotto - Zanichelli</ref>.
 
Secondo il modello di circolazione atmosferica della cosiddetta scuola norvegese in generale in regime di correnti occidentali in autunno e inverno lo scontro tra masse d'aria fredda-secca di provenienza nord-europea e aria caldo-umida di provenienza subtropicale, che crea il [[ciclone extratropicale|fronte polare]], avviene a latitudini più basse cosicché il nucleo attivo delle perturbazioni atlantiche passa a latitudini più basse, coinvolgendo anche l'Europa meridionale tra cui l'Italia fino al Mezzogiorno. Viceversa d'estate tale scontro avviene a latitudini più elevate coinvolgendo solo marginalmente l'Italia (in particolare [[Alpi]] e [[Prealpi]]) che nella restante parte risulta maggiormente coinvolta dagli influssi dell'anticiclone delle Azzorre o dell'anticiclone subtropicale africano. Questo, assieme alla particolare conformazione geografica italiana, all'inevitabile influsso latitudinale e alla presenza del Mediterraneo, spiega le differenze climatiche tra le varie zone del Paese<ref>{{cita|Accordi et al. 1993}}.</ref>.
 
=== Nord ===
==== Alpi e Prealpi ====
[[Alpi]] e [[Prealpi]] presentano un [[clima alpino]] che è tanto più rigido quanto più elevata è l'[[altitudine]]. Il versante meridionale italiano delle Alpi gode in genere di un clima più mite rispetto ai versanti settentrionali e orientali grazie all'azione schermante della [[catena montuosa]] rispetto ai venti da nord ([[tramontana]]) che in caduta [[sottovento]] possono provocare il tipico effetto [[fohnfavonio|föhn]]. A parità di altitudine [[Alpi orientali]] e [[Alpi centrali|centrali]] tendono ada essere più fredde rispetto a quelle occidentali per allontanamento dall'Atlantico e avvicinamento al blocco Euroasiaticoeuroasiatico, risentendo a volte delle correnti meridionali ([[scirocco]] e [[libeccio]]) schermate invece dall'[[Appennino settentrionale]] nel caso delle Alpi occidentali. La [[piovosità]] è più elevata rispetto alla [[Pianura Padana]] e con essa anche la nevosità per effetto dell'altitudine. La stagione più piovosa è l'[[autunno]] seguita dalla [[primavera]], l'[[inverno]] è rigido e moderatamente nevoso, l'[[estate]] è fresca e umida non mancando di frequenti [[Rovescio (meteorologia)|rovesci]] e [[temporale|temporali]]. Il clima tende ada essere freddo continentale nella valli alpine di bassa quota (es. [[Valle d'Aosta]] e valli del [[Trentino-Alto Adige]]).
 
==== Pianura Padana ====
Riga 343 ⟶ 327:
 
=== Centro e Sud ===
Scendendo lungo la penisola, a parità di altitudine, il clima si vafa via più mite e progressivamente più secco avvicinandosi alla regione del [[Nord Africa]] e all'influsso dell'[[anticiclone subtropicale africano]] divenendo tipicamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]] lunga la fascia costiera, [[clima temperato|temperato]] nell'immediato entroterra e [[clima continentale|continentale]] nella fascia [[appennini]]ca. Tuttavia sussistono delle differenze tra il versante tirrenico e quello adriatico per effetto della catena appenninica che separa due [[mare|mari]], il [[Mar Tirreno|Tirreno]] e l'[[MarMare Adriatico|Adriatico]], di differente estensione. Per effetto dei [[vento|venti]], il [[clima]] di cui gode il versante [[Mar Tirreno|tirrenico]] è infatti alquanto diverso dal [[clima]] che interessa quello [[adriatico]].
 
==== Versante tirrenico e versante adriatico ====
Di fatto la catena appenninica tende a bloccare/esuarire le perturbazioni che vengono da ovest per ''effetto [[stau]]'' generando a sua volta [[fohenfavonio]] sul versante sottovento al punto che sul versante [[adriatico]] le [[pioggia|piogge]] sono generalmente più scarse. Un fenomeno analogo, ma di segno contrario, accade anche per le [[temperature]] che, a parità di [[latitudine]], sono più basse lungo l'[[Mare Adriatico|Adriatico]] ([[mare]] chiuso e poco profondo) che lungo le coste occidentali. La differenza che si riscontra nei valori termici dei due versanti tende però a ridursi, procedendo da nord verso sud. A [[Genova]] la [[temperatura]] media di [[gennaio]] risulta di oltre 4&nbsp;°C più alta che a [[Rimini]] (+8,0&nbsp;°C contro +3,9&nbsp;°C), a [[Bari]] e a [[Napoli]] le medie [[inverno|invernali]] sono invece molto simili. In autunno e inverno l'alto versante Adriatico ([[Romagna]], [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia Giulia]]) risente degli sbuffi freddo-umidi della Pianura Padana orientale e della [[Pianura veneto-friulana]].
 
Va inoltre rilevato che la minore azione mitigatrice dell'del [[mare Adriatico]] si fa ancor più evidente allontanandosi dalla costa. L'influsso mitigatore dell'Adriatico tende infatti a ridursi in modo significativo procedendo, anche di pochissimi chilometri, verso l'interno, mentre quello del [[Mar Tirreno|Tirreno]] penetra più profondamente nell'entroterra: [[Roma]], posta ada oltre 20&nbsp;km in linea d'aria dal litorale, risente ancora in pieno degli effetti mitigatori, anche se rispetto alla fascia strettamente litoranea dell'[[Agro Romanoromano]] la pianura attorno a Roma ha valori medi lievemente più bassi e registra un numero sensibilmente maggiore di gelate notturne.
 
Il divario tra i quantitativi annui di precipitazioni rimane invece piuttosto costante, con valori che tendono a mantenersi più alti ada ovest anche all'estremo [[Italia meridionale|sud]] della [[penisola]] [[italia]]na. L'unica eccezione interessa la fascia costiera della [[Maremma]] che registra valori pluviometrici minori rispetto alle corrispondenti aree litoranee delle [[Marche]], grazie alle non lontane catene montuose della [[Corsica]] e dell'[[Isolaisola d'Elba]] che deviano e/o attenuano le perturbazioni [[Oceano Atlantico|atlantiche]] in transito da WNWovest-nord-ovest verso ESEest-sud-est e alla contemporanea relativa lontananza della [[Appennini|dorsale appenninica]], senza che vi siano frapposti sistemi montuosi particolarmente organizzati esposti ai venti umidi atlantici.
 
Nel periodo invernale la costa adriatica è molto più soggetta ai venti da nord-est ([[grecale]] e "[[burian]]") provenienti dai [[Penisola balcanica|Balcani]] o dalla [[Russia]] con tipico effetto da [[''stau]]'' della catena appenninica arricchendosi di umidità dall'Adriatico, al punto che a basse quote la neve compare molto più facilmente sul versante adriatico che su quello tirrenico. UnUna volta scavalcata la catena appenninica ada ovest sul Tirreno tali venti risultano più miti e secchi per effetto [[fohnfavonio|föhn]]. Lo stesso effetto può verificarsi in regime di venti occidentali sul versante adriatico. Particolarmente piovoso risulta essere il [[subappennino laziale]] e le coste della [[Campania]] soggetta a volte ad [[alluvione|alluvioni]].
 
[[Mar Tirreno]] meridionale e [[Mar Ionio]] a volte sono sedi di [[Depressionedepressione mediterranea|basse pressioni]] specie nelle stagioni intermedie.
 
=== Isole ===
Il clima delle isole ([[Sicilia]] e [[Sardegna]]) risente più della [[latitudine]] che dell'effetto marino con irruzioni dell'[[anticiclone subtropicale africano]] soprattutto in Sicilia. Il clima è mite con inverno ridottissimo in Sicilia, più lungo in Sardegna, la stagione più piovosa è l'autunno seguito dall'inverno, la primavera è molto mite e l'estate è spesso molto calda e secca. La Sardegna risulta particolarmente esposta alla [[Depressionedepressione delle Baleari]].
 
== Stazioni meteorologiche ==
In [[Italia]] esistono alcune migliaia di [[stazione meteorologica|stazioni meteorologiche]] sparse nell'intero [[territorio]] [[geografia dell'Italia|nazionale]].
 
Tra esse, quelle identificabili attraverso i codici [[codiceCodice WMO|WMO]] e [[codiceCodice ICAO|ICAO]] sono ufficialmente riconosciute dall'[[Organizzazione meteorologica mondiale]], che certifica, di fatto, la correttezza delle medie climatiche calcolate generalmente con i dati rilevati nel trentennio di riferimento [[clima]]tico [[1961]]-[[1990]], convenzionalmente fissato dalla medesima Organizzazione meteorologica mondiale.
 
Tutte le altre stazioni prive dei codici identificativi, pur non venendo ufficialmente riconosciute per le relative medie climatiche, sono fondamentali per lo studio del [[clima]] a scala ridotta, quale la prevenzione di [[alluvione|alluvioni]] e l'allerta alla popolazione per l'arrivo di eventuali [[onda di calore|onde di calore]] o irruzioni di aria gelida.
 
Di seguito, è riportata la suddivisione per aree climatiche e per regione delle varie stazioni meteorologiche.
 
<div align="center">
{| class="wikitable" style="width:60%;"
|- bgcolor="#EFEFEF"
Riga 403 ⟶ 386:
* [[:Categoria:Stazioni meteorologiche della Sardegna|Sardegna]]
|}
</div>
 
== Clima italiano e mutamenti climatici ==
L'Italia, come ogni altra parte del globo, è stata soggetta in passato ai [[mutamenti climatici]] su scala planetaria (es.per esempio [[Glaciazioneglaciazione|Glaciazioniglaciazioni]] e [[periodo interglaciale|periodi interglaciali]], [[Piccola era glaciale]], ecc.). Anche gli attuali mutamenti climatici ([[riscaldamento globale]]) hanno coinvolto la penisola italiana gettando scenari futuri preoccupanti soprattutto da parte del [[mainstream]] della [[comunità scientifica]]. In particolare rispetto agli anni sessanta-anni settanta in cui anche a livello globale si assisteva a un leggero raffreddamento del clima (dominato in [[Europa]] dall'[[anticiclone delle Azzorre]] e dall'[[anticiclone russo-siberiano]]), da metà degli anni ottanta in poi si è registrato un aumento della temperatura media con sempre maggiore influenza dell'[[anticiclone subtropicale africano]] a partire dagli anni 2000 ede aumento dei fenomeni estremi quali [[ondata di calore|ondate di calore]], [[alluvione|alluvioni]] e ritiro dei [[ghiacciaio|ghiacciai]] alpini. In particolare l'Italia è particolarmente a rischio nei cambiamenti climatici attuali trovandosi in una zona di transizione tra [[Nord AfricaNordafrica]] e [[Europa continentale]] con gli esperti che mettono in guardia dal rischio [[desertificazione]] nelle regioni meridionali e tropicalizzazione del clima nelle restanti zone del paesePaese, di cui si è avuta una parziale conferma a partire dagli [[anni 2010]] con un'accelerazione del [[ciclo dell'acqua]] ede aumento dei fenomeni alluvionali e la [[tropicalizzazione del Mediterraneo]]<ref>https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/21/i-cambiamenti-climatici-italia-quadro-attuale-scenari-gap-conoscitivi</ref><ref>http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/16/news/WWF-cambiamento-climatico-tutti-i-rischi-per-l-Italia-1.297244</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/speciali/clima/pop_basso_impatti1.html|titolo=Gli impatti del cambiamento climatico|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]}}</ref>. Attivo e rilevante in questo senso è il [[Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici]].
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references />
<references group=N/>
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Istituto Poligrafico dello Stato, ''La temperatura media dell'aria in Italia nel trentennio 1926-1955'', Roma 1966.
* Istituto Poligrafico dello Stato, ''Precipitazioni mensili dei giorni piovosi nel trentennio 1921-1950'', Roma.
* {{cita libro|nome=Bruno|cognome=Accordi|nome2=Elvidio|cognome2=Lupia Palmieri|nome3=Maurizio|cognome3=Parotto|titolo=Il globo terrestre e la sua evoluzione|edizione=4|data=marzo 1993|editore=Zanichelli|città=Bologna|isbn=88-08-14706-1|cid=Accordi et al. 1993}}
* C. Mennella. ''Il clima d'Italia nelle sue caratteristiche e varietà quale fattore dinamico del paesaggio'', vol. I, Napoli, Editrice Edart, 1967.
* [[Edmondo Bernacca]], ''La previsione del tempo e i climi della Terra e d'Italia'', Brescia, Casa Editrice La Scuola, 1972.
* C. Mennella. ''Il clima d'Italia nelle sue caratteristiche e varietà quale fattore dinamico del paesaggio'', vol. II. Napoli, Fratelli Conte Editore, 1972.
* {{cita pubblicazione|url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.3764/pdf|autore1=M. Brunetti|autore2=M. Maugeri|autore3=T. Nanni|autore4=C. Simolo|autore5=J. Spinoni|titolo=High-resolution temperature climatology for Italy: interpolation method intercomparison|lingua=en|pubblicazione=International Journal of Climatology|doi=10.1002/joc.3764|anno=2013}}
* E. Bernacca, ''La previsione del tempo e i climi della Terra e d'Italia'', Brescia, Casa Editrice La Scuola, 1972.
* M.[[Guido PinnaCaroselli]], ''ClimatologiaIl tempo per tutti'', TorinoMilano, UtetMursia, 19772001.
* Cristofaro Mennella, ''Il clima d'Italia nelle sue caratteristiche e varietà quale fattore dinamico del paesaggio'', vol. I, Napoli, Edart, 1967.
* M. Pinna, ''L'atmosfera e il clima'', Torino, Utet, 1978.
* Cristofaro Mennella, ''Il clima d'Italia nelle sue caratteristiche e varietà quale fattore dinamico del paesaggio'', vol. II. Napoli, Fratelli Conte, 1972.
* G. Caroselli, ''Il tempo per tutti'', Milano, Mursia, 2001.
* {{cita libro|curatore=Luca Mercalli|wkcuratore=Luca Mercalli|titolo=Atlante climatico della Valle d'Aosta|altri=contributi di Daniele Cat Berro ''et al.''|città=Torino|editore=Società meteorologica subalpina|anno=2003|isbn=88-900099-3-4|cid=Mercalli 2003}}
* {{cita pubblicazione|url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.3764/pdf|autore1=M. Brunetti|autore2=M. Maugeri|autore3=T. Nanni|autore4=C. Simolo|autore5=J. Spinoni|titolo=High-resolution temperature climatology for Italy: interpolation method intercomparison|pubblicazione=International Journal of Climatology|DOI=10.1002/joc.3764|anno=2013}}
* {{cita libro|autore=Luca Mercalli|wkautore=Luca Mercalli|titolo=I tempi sono maturi|città=Torino|editore=CDA & Vivalda Editori|anno=2004|isbn=88-7480-040-1|cid=Mercalli 2004}}
* [[Mario Pinna]], ''Climatologia'', Torino, UTET, 1977.
* [[Mario Pinna]], ''L'atmosfera e il clima'', Torino, UTET, 1978.
 
=== Riviste e periodici ===
* Aeronautica Militare. Ufficio Generale per la Meteorologia. ''Rivista di Meteorologia Aeronautica'', Roma (pubblicazione trimestrale); ISSN 00356328.
* Istat, ''Annuario di statistiche meteorologiche'', Roma, (pubblicazione annuale).
 
Riga 433 ⟶ 421:
* http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html Banca dati climatologica dell'ISAC-CNR
* https://web.archive.org/web/20091224200613/http://www.meteoam.it/modules.php?name=tempoInAtto Sito ufficiale del servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare
* http://www.scia.sinanet.apat.it/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180812114053/http://www.scia.sinanet.apat.it/ |date=12 agosto 2018 }} Rete del sistema informativo nazionale ambientale con tabelle, grafici e mappe climatiche
* http://clisun.casaccia.enea.it/profili/MappaItalia.htm {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151205184007/http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/MappaItalia.htm |date=5 dicembre 2015 }} Cliccare sulla regione e poi sulla provincia per avere l'elenco delle stazioni con i relativi dati climatici
* https://web.archive.org/web/20090510110129/http://cdo.ncdc.noaa.gov/CDO/cdo#TOP Ricerca dei dati meteorologici del passato nell'archivio del NOAA: cliccare su "Station Name" ede inserire il nome della stazione meteo
* http://data.giss.nasa.gov/gistemp/station_data/ Cliccare sulla mappa dell'Italia per avere l'elenco delle stazioni con le relative medie climatiche raccolte dalla NASA
* https://web.archive.org/web/20110208173133/http://www.worldclimate.com/ Inserire il nome della stazione meteorologica per avere i relativi dati climatologici
* http://www.eurometeo.com/italian/climate Dati climatici su eurometeo
* http://www.wunderground.com/global/IY.html {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080321055721/http://www.wunderground.com/global/IY.html |date=21 marzo 2008 }} Situazione meteorologica in tempo reale e dati climatologici
* {{collegamento interrotto|1=http://www.tesaf.unipd.it/dmt/MatDidattico/Modulo2/0201c_FATTORELLI_ClimaItaliano.pdf |datedata=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Generalità sul clima italiano
 
{{Portale|Italia|meteorologia}}